Ultimo aggiornamento: 20.04.24

 

Chitarra Elettrica – Consigli d’acquisto, Classifica e Recensioni

 

La chitarra è uno strumento strepitoso, ricco di sfumature e sensibile al tocco di chi la suona, tanto è vero che ci sono chitarristi riconoscibili a occhi chiusi. La chitarra può essere classica, acustica o magari elettrica. Vogliamo soffermarci su quest’ultimo tipo e non necessariamente dovete avere un animo rock per comprarne una, perché questo strumento trova impiego in tantissimi generi musicali diversi tra loro; dunque, che il vostro idolo sia Yngwie Malmsteen, Pat Metheny, Jimi Hendrix o Carlos Santana poco importa; qui troverete ciò che state cercando e se non ci credete, date subito uno sguardo a questi due modelli: la Fender Stratocaster American Special che monta degli ottimi pick-up Texas special e la Ibanez S520-WK, imbattibile per rapporto qualità/prezzo.

 

 

Tabella comparativa

 

Pregio
Difetto
Conclusione
Offerte

 

 

Le 10 Migliori Chitarre Elettriche – Classifica 2024

 

Per un chitarrista è più facile scordare la prima fidanzata che la prima chitarra e non importa quanto questa fosse brutta (la chitarra, non la ragazza), suonasse male e avesse tutti i difetti del mondo: è stata la prima e ciò la rende speciale, anche se è vero che ve ne siete sbarazzati alla prima occasione per qualcosa di meglio. Se anche il vostro strumento non vi soddisfa più, perché magari siete migliorati come chitarristi e avete l’esigenza di qualcosa di più professionale, proviamo noi a darvi dei consigli su come scegliere una buona chitarra elettrica.

Certo, per noi sarebbe facile dirvi di prendere una chitarra della migliore marca, di quelle vendute a un prezzo esorbitante ma purtroppo non tutti possono permettersi certe spese e poi la marca, da sola, non è sinonimo di migliore chitarra elettrica perché anche i brand più blasonati commercializzano strumenti economici per dilettanti.

Abbiamo organizzato le chitarre selezionate e le relative offerte secondo una classifica in modo tale che possiate fare una comparazione. Per ogni strumento trovate una recensione scritta anche tenendo conto dei pareri espressi dagli acquirenti.

Per i modelli venduti online abbiamo messo a vostra disposizione un link che vi suggerisce dove acquistare la chitarra, ad ogni modo confrontate i prezzi perché non è detto che sul mercato non possiate trovare qualcosa di più economico o comunque venduto a prezzi bassi.

 

 

Chitarra elettrica Fender

 

1. Fender 0115600303 Chitarra elettrica Stratocaster American Special

 

La Fender Stratocaster è una chitarra al dir poco mitica, tutti i chitarristi sognano di suonarne una almeno una volta nella loro vita; non a caso è tra gli strumenti più venduti. Certo, ci sono Stratocaster e Stratocaster o per dirla in altre parole, ci sono quelle realizzate in Giappone, in Messico o negli Stati Uniti.

Le più pregiate sono quelle costruite nel Paese a stelle e strisce, proprio come l’American Special. Non costa poco, lo diciamo, ma è comunque uno dei modelli meno costosi tra quelli made in USA. Dal punto di vista estetico non trovate niente di nuovo, ma forse è proprio questo il bello. Per parlare di cose più concrete, cominciamo dalle meccaniche della chitarra elettrica Fender che tengono bene l’accordatura. Quanto al ponte, si tratta di quello a sei viti. Lo sappiamo voi volete delle notizie sui pick-up.

Vi togliamo subito la curiosità: sono i Texas Special e li troviamo al ponte, al centro e al manico; ovviamente single coil. Il selettore è a cinque posizioni. Il suono è convincente e non si registrano perdite di volume o definizione quando si agisce sul tono. Per quanto riguarda i materiali, il corpo è in ontano mentre il manico a 22 tasti jumbo, è in acero. Per gli aspetti negativi segnaliamo la poca attenzione per le rifiniture che ricordano quelle della Squier mentre il prezzo ci sembra più alto di quello che ricordavamo.

 

Pro

Pick-upFondamentali per il suono di una chitarra, questo modello monta i soddisfacenti Texas Special che si mettono in luce per il suono definito e sufficientemente potente.

MeccanicheDavvero niente male le meccaniche; tengono bene l’accordatura anche dopo qualche ora che si suona, anche usando la leva del vibrato.

Selettore pick-upIl selettore è a cinque posizioni, ciò permette di combinare tra loro i pick-up così da avere un sound più versatile.

 

Contro

RifinitureA nostro avviso poca attenzione è stata prestata alle rifiniture; potevano essere curate meglio: così ricordano troppo da vicino quelle di una Squier.

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Chitarra elettrica Ibanez

 

2. Ibanez S520-WK Chitarra

 

Si può comprare una buona chitarra senza spendere un pacco di soldi? A giudicare dalla Ibanez S520-WK pare proprio di sì. Il rapporto qualità/prezzo ci sembra davvero ottimo. Non fraintendeteci, il professionista ambisce ad altro ma chi suona per diletto crediamo resterà molto soddisfatto dalle performance di questa sei corde. Il corpo è in mogano mentre il manico in acero con tastiera in palissandro.

Da considerare positivamente la scelta di collocare il punto di regolazione del truss rod sulla paletta; in questo modo è di facile accesso. La presa jack è inserita nel top ma potrebbe esserci qualche problema con gli spinotti più grandicelli: si potrebbe venire a creare un po’ di attrito. Quanto ai pick-up ci sono due humbucking con selettore a cinque posizioni.

Possiamo dire senza timore di smentita che troverete il suono coinvolgente in il qualsiasi posizione metterete il selettore. Come ponte c’è lo Edge Zero II (stile Floyd Rose) che è di buona fattura. Come chitarra ci sembra essere abbastanza versatile e il look aggressivo della chitarra elettrica Ibanez non deve trarre in inganno; va certamente bene per i generi heavy ma può tranquillamente mettersi al servizio dei chitarristi fusion e blues.

 

Pro

VersatileLa chitarra ha dimostrato di essere uno strumento versatile passando dalla fusion all’heavy metal senza dimenticare il blues.

CostoLa chitarra, probabilmente complice anche il luogo di produzione che è l’Indonesia, costa poco rispetto al suo reale valore.

Regolazione truss rodIl punto di regolazione del truss rod si trova sulla paletta, in questo modo è molto semplice avervi accesso per effettuare le modifiche necessarie.

 

Contro

Presa JackVolendo essere pignoli ad ogni costo, segnaliamo che la presa jack potrebbe essere troppo piccola per alcuni tipi di spinotto, che entreranno comunque ma potrebbe verificarsi un po’ di attrito.

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Chitarra elettrica Gibson

 

3. Gibson Les Paul Custom EB GH · Chitarra elettrica

 

Gibson è una ditta leggendaria che ha prodotto le chitarre simbolo della musica moderna. Negli ultimi anni il colosso statunitense ha passato dei momenti difficili, rischiando quasi la chiusura dovuta al fallimento. Ripresasi solo recentemente è tornata a produrre chitarre, spesso mettendole sul mercato a un prezzo più conveniente rispetto al passato. 

Questo modello di Les Paul si presenta con componenti di altissima qualità, frutto dell’esperienza dell’azienda e dell’utilizzo di legni pregiati come l’acero e il mogano. Il suono tipico della Gibson si distingue per la sua aggressività sulle distorsioni, risultando anche molto caldo e avvolgente, ideale per gli assoli di ‘feeling’ e per accordi pieni e decisi. 

Ottimi i pickup Gibson 490R/498T che garantiscono frequenze taglienti sia sulle distorsioni sia sul pulito. A tutto questo si aggiunge un design di alta classe, impreziosito dall’accostamento tra l’ebano e l’oro. 

 

Pro

Suono: Caldo e aggressivo, si rivela ideale per suonare diversi generi musicali, sia con forti distorsioni sia in pulito. I pick-up 490R/498T assicurano medi tagliati e precisi.

Componenti: Di alta qualità e firmati Gibson, si distinguono per la loro resistenza e durevolezza nel tempo. Le meccaniche mantengono l’accordatura stabile anche dopo aver suonato per lunghe sessioni. 

Design: Elegante e piacevole da vedere, la chitarra si presenta con una tastiera in richilite e corpo in mogano.

 

Contro

Custodia: Non inclusa nel prezzo e da acquistare separatamente per la protezione e il trasporto dello strumento.

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Kit chitarra elettrica

 

4. RockJam RJEG01-SK-BK Kit per Chitarra Elettrica

 

Il più grosso vantaggio offerto da questo guitar pack è che con una spesa davvero minima avete a disposizione tutto quelli che vi serve per iniziare a suonare e anche qualcosa in più. Descriviamo sinteticamente cosa contiene il kit chitarra elettrica prima di entrare nel dettaglio mettendo in luce le caratteristiche più interessanti e quelle più deludenti.

Oltre alla chitarra ci sono un amplificatore da 20W, un supporto per lo strumento, il cavo per collegarlo all’amplificatore, un accordatore a paletta, una tracolla, plettro, una borsa/custodia e una muta di corde di riserva. Come vedete c’è davvero tanta roba e speriamo di non aver dimenticato nulla. Per il principiante, soprattutto se parliamo di ragazzini, questo set è una buonissima occasione ma nel breve periodo. Una volta avuto la certezza che chi suona si appassiona sul serio allo strumento, bisognerà passare ad altro.

Ma di preciso cosa c’è che non va? Iniziamo dalle meccaniche: pessime; non tengono l’accordatura. Il suono dell’amplificatore, come potete immaginare, è di modesta qualità, così come i materiali della chitarra. La borsa tutto al più protegge dalla polvere, non certo dagli urti. La tracolla non è imbottita e le asole si deformano. Il supporto, invece, fa un buon lavoro. Lo ripetiamo, il giudizio sullo strumento risente del livello di preparazione di chi lo suona, per un ragazzino agli inizi può andare bene.

 

Pro

Kit ben assortitoNe abbiamo visti di kit ma questo è davvero tra i più assortiti; non solo è completo di amplificatore, corde di ricambio e accordatore ma trovate addirittura un supporto per la chitarra.

CostoPer la quantità di accessori che trovate all’interno della confezione, il costo è di quelli che allettano chiunque.

 

Contro

MeccanicheLa qualità delle meccaniche non è per nulla soddisfacente: non tengono l’accordatura dunque dovrete fare spesso ricorso all’accordatore saggiamente inserito nella confezione.

Qualità del suonoNon aspettatevi molto dal suono della chitarra, è modesto, fiacco e poco potente. L’amplificatore non aiuta di certo a migliorare la situazione.

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Chitarra elettrica Yamaha

 

5. Chitarra elettrica Yamaha – Pacifica 112 V

 

Tra le migliori chitarre elettriche dell’anno, la Yamaha Pacifica si distingue per il suo prezzo davvero conveniente, ideale se siete alle prime armi e volete risparmiare sull’acquisto della vostra prima elettrica. Si presenta con un design molto piacevole che ricorda le chitarre usate per suonare il rock anni 60 o 70 e il blues elettrico. 

Il suo vantaggio principale sta nella versatilità, tipica delle chitarre Yamaha, assicurata dalla possibilità di selezionare tra pickup single coil e Humbucker per una vasta varietà di frequenze. In generale il suono tende al vintage, quindi ideale per distorsioni lievi con crunch e per il clean avvolgente, ma poco adatto nel caso siate appassionati di heavy metal e stiate cercando una chitarra per sonorità più moderne e distorsioni elevate. 

Nel prezzo è inclusa una pratica custodia per il trasporto dello strumento e per tenerlo protetto dalla polvere. 

 

Pro

Vintage: Il design piacevole della chitarra ricorda quelle usate negli anni ‘60 o ‘70 in ambito rock e blues. 

Suono: Grazie alla presenza di pick-up single coil e humbucker potrete provare suoni adatti al crunch e al pulito, con vari tagli di frequenza. 

Custodia: Comoda per il trasporto e inclusa nel prezzo, vi permette di tenere la chitarra protetta dalla polvere e dalle intemperie. 

Prezzo: Poco costosa e ideale per cominciare a praticare, rimanendo comunque soddisfatti dalla qualità costruttiva. 

 

Contro

Non per generi moderni: La Yamaha non è adatta per suonare hard rock o heavy metal con distorsioni piene e aggressive.

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6. Yamaha Pacifica 012 RD

 

Yamaha è un brand che conoscono tutti e i suoi strumenti sono molto apprezzati. Ma grande marchio non significa necessariamente strumento costoso o, nel nostro caso specifico, chitarra costosa. Qui abbiamo la Pacifica 012 RD che è una entry level sicuramente degna di essere imbracciata dai chitarristi alle prime armi ma che comunque sanno già “cosa farci”. 

La Pacifica è ben bilanciata, ha un manico in acero a 22 tasti piuttosto scorrevole e il corpo in agathis. La qualità dei materiali non è eccelsa ma è anche vero che parliamo di una chitarra che costa poco. Il nostro scetticismo iniziale sui pickup (humbucking al ponte e due single coil) è andato via via scemando, diciamo pure che sono il vero punto di forza della Pacifica 012 RD: buona risposta sia con i suoni distorti che puliti ma tenete conto che anche l’amplificatore gioca il suo ruolo. 

Con le giuste regolazioni otterrete sicuramente una intonazione accettabile lungo il manico, ciò detto resta il fatto che le meccaniche sono discutibili e che, di conseguenza, l’accordatura tiene poco.

 

Pro

Pickup: Non sempre le chitarre economiche hanno buoni pickup ma in questo caso ci riteniamo soddisfatti sia con i suoni distorti sia con quelli puliti.

Manico: Considerato che siamo al cospetto di una chitarra entry level, il manico va giudicato positivamente, in particolare per la sua scorrevolezza.

Conveniente: Il rapporto qualità/prezzo non è affatto male, anche considerando che si tratta pur sempre di un produttore importante come Yamaha.

 

Contro

Meccaniche: Andateci piano con i bending, le meccaniche non consentono di farne largo uso, la tenuta dell’accordatura è il grosso punto debole.

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Chitarra elettrica per bambini

 

7. Reig 1509 Chitarra Elettrica Hello Kitty a 6 Corde

 

Reig propone una chitarra elettrica per bambini (ma soprattutto bambine) di Hello Kitty con tanto di microfono ma Ispirata alla Gibson Les Paul. Un giocattolo, su questo non ci sono dubbi ma può essere comunque un sistema per far appassionare i più piccoli allo strumento. Il prezzo è abbordabile e i materiali discreti.

Certo, il microfono ha un volume imbarazzante  e non è possibile regolarlo ma probabilmente la piccola chitarrista non ci farà neanche caso, tutta presa dal suo strumento. 

La chitarra presenta otto melodie tra le quali scegliere ed è alimentata a batterie. I colori sono vivaci, con il rosa in netta prevalenza. La tracolla non ci piace, avrebbe dovuto essere più comoda: non è imbottita neanche un po’ ed è troppo stretta, in questo modo il peso dello strumento non si distribuisce al meglio.

 

Pro

Otto melodie: La chitarra ha un bel po’ di melodie che sicuramente faranno piacere al bimbo o bambina, che così si immedesimerà meglio nella parte del chitarrista.

Colori: È una chitarra che suscita simpatia grazie ai colori vivaci che la caratterizzano, perciò è impossibile che possa non piacere ai bambini.

 

Contro

Volume microfono: Fin troppo basso e per questo ha deluso non poco i genitori che morivano dalla voglia di ascoltare forte è chiaro il figlio o la figlia cantare.

Tracolla: Non è per nulla imbottita, inoltre è troppo stretta per distribuire adeguatamente il peso della chitarra.

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Chitarra elettrica Eko

 

8. Eko DV-10 Trasparent Red Chitarre

 

A un occhio attento non sfuggirà un particolare: la chitarra elettrica Eko DV-10, dal punto di vista del design, è la copia della Diavoletto resa mitica dal chitarrista degli AC/DC Angus Young. L’estetica è certamente tra i punti di forza o almeno lo è per i fan del succitato axeman che ha scritto pagine importanti della storia del rock. Chiaramente le similitudini si fermano qui perché il suono non è comparabile alla Diavoletto.

Con questo non stiamo dicendo che la Eko che vi stiamo proponendo suoni male ma è bene mettere in chiaro che siamo al cospetto di uno strumento entry level con un buon rapporto qualità/prezzo. Veniamo ai materiali.

Il corpo è in catalpa mentre il manico, preciso e molto scorrevole, è in acero. La tastiera è a 22 tasti. Troviamo due humbucking che hanno sorpreso per potenza: belli sia i suoni distorti sia i puliti. Il ponte è fisso, dunque scordatevi la leva del vibrato.

 

Pro

Suono: Considerato che si tratta di una entry level e venduta a un prezzo abbordabile; possiamo dirci più che sorpresi del suono sia pulito che distorto.

Design: Chi è affascinato dal look della Diavoletto originale ma non può permettersene una, può tranquillamente fiondarsi sulla DV-10; è identica nell’aspetto.

 

Contro

Non professionale: Sebbene il suono sia bello e il manico scorrevole, resta comunque distante anni luce da una vera Diavoletto e non la riteniamo adatta a un professionista delle sei corde.

Manca la leva del vibrato: Questa chitarra ha il ponte fisso, dunque non ha la leva del vibrato: tenete conto di questo dettaglio se siete fanatici del dive bomb.

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9. Chitarra elettrica – Ibanez 7 Corde 24 Tasti 

 

Se siete appassionati di heavy metal nelle sue forme più estreme e stare cercando una sette corde venduta a un buon prezzo, allora potete puntare su questo modello Ibanez. Si presenta con un design sobrio, ma allo stesso tempo graffiante grazie al colore nero del corpo e alla tastiera in palissandro. 

Il suono aggressivo e profondo si rivela ideale per distorsioni elevate e per suonare riff in palm muting a diverse velocità, così come per funambolici assoli oltre il dodicesimo tasto. A differenza dei modelli precedenti, questa monta un comodo ponte fisso, quindi sarà più facile da accordare e inoltre permetterà un cambio più rapido delle corde. 

Si tratta ovviamente di una chitarra per musicisti intermedi, quindi se siete alle prime armi vi consigliamo di puntare su una sei corde in modo da imparare le basi. Una nota di demerito per le manopole del volume e del tono, non molto resistenti. 

 

Pro

Suono: Aggressivo e potente, il suono della sette corde Ibanez è ideale per suonare l’heavy metal nelle sue forme più estreme. 

Design: Sobrio, ma allo stesso tempo graffiante, contraddistinto dalla tastiera in palissandro e dal corpo in mogano nero. 

Pick-up: Con il selettore al manico potrete suonare riff in palm muting potenti, mentre quello al ponte è ideale per gli assoli veloci oltre il dodicesimo tasto. 

 

Contro

Non per principianti: Se siete alle prime armi non vi consigliamo di cominciare con una sette corde.

Manopole: Potrebbero rompersi facilmente se vengono sollecitate spesso, quindi bisogna fare una certa attenzione quando regolate volume e tono.

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10. Chitarra elettrica – Schecter Sun Valley SS FR

 

Le chitarre elettriche Schecter sono molto apprezzate nel campo dell’hard rock e dell’heavy metal per il loro suono aggressivo, ma allo stesso tempo molto preciso. La Sun Valley è stata prodotta per gli amanti delle sonorità moderne, quindi ideale se siete musicisti intermedi o avanzati alla ricerca di una chitarra heavy metal ottima per suonare in una band sia in sala prove sia dal vivo. 

Il design elegante si distingue per il colore bianco moderno, con una tastiera in palissandro che garantisce un tocco preciso e morbido. I pick-up firmati EMG garantiscono frequenze tagliate e precise che vi consentono di suonare riff potenti e assoli veloci. 

Potrete anche utilizzare la leva al ponte per creare vibrati e dare sfogo alla fantasia, inoltre il Floyd Rose si rivela solido e tiene bene l’accordatura. La chitarra viene venduta senza la custodia per il trasporto, che andrà comprata a parte.

 

Pro

Suono: Moderno, aggressivo e allo stesso tempo preciso, si rivela ideale per suonare riff e assoli convincenti a diverse velocità. 

Componenti: La tastiera in palissandro consente un tocco morbido e scorrevole, mentre i pick-up EMG assicurano un taglio sulle frequenze ottimale. 

Design: Piacevole da vedere, questa chitarra si distingue dalle altre Schecter per il suo corpo di colore bianco luminoso.

 

Contro

Non per tutti: La Schecter è una chitarra elettrica per musicisti intermedi o avanzati in cerca di sonorità moderne per l’heavy metal o l’hard rock.

Custodia: Non è inclusa nel prezzo, quindi dovrete acquistarla separatamente.

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Amplificatore per chitarra elettrica

 

Line 6 Spider V 20 Combo 

 

Il Line 6 è un amplificatore transistor ideale per cimentarsi e provare diversi generi musicali, grazie ad una vasta selezione di preset. Si rivela ottimo per i generi moderni come il metal o l’hard rock, inoltre riesce ad esprimere un buon pulito e crunch ideale per il blues, il jazz o il rock vintage. La potenza di 20 watt è sufficiente per suonare in casa, inoltre l’ingresso per le cuffie vi consente di usarlo a qualsiasi ora senza disturbare. Come molti prodotti Line 6 anche questo amplificatore si può collegare al computer tramite cavo USB, ideale per registrare usando i software per la programmazione musicale.

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Corde per chitarra elettrica

 

Ernie Ball 3220 Mute per Chitarra Elettrica

 

Nel settore delle corde per chitarra elettrica, Ernie Ball ha una grandissima fama così abbiamo pensato di parlarvi delle 3230 Power Slinky.  

Le consigliamo soprattutto a chi predilige l’accordatura in drop perché le Power Slinky la tengono molto bene per essere economiche. Il suono è buono e si adattano a più generi musicali.

Ma dietro un costo basso (tenete conto che questa confezione comprende tre mute di corde) si nasconde spesso qualcosa.

Ebbene, stando alle diverse testimonianze che abbiamo raccolto, le corde risentono parecchio dell’usura e dunque non le riteniamo adatte a chi della chitarra ne fa un uso intensivo.

 

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Guida all’acquisto – Come scegliere una buona chitarra elettrica?

 

Il budget a disposizione

Quando si riflette su quale chitarra elettrica comprare bisogna letteralmente fare i conti poiché c’è un paletto che si chiama budget. Il problema è far coincidere questo con le caratteristiche che si cercano in uno strumento. Ora, è probabile che determinate esigenze arrivino con il tempo o, in altre parole, dopo che si ha accumulato una certa esperienza; solitamente è questa che dice al chitarrista cosa non va nella sua chitarra e nel resto della strumentazione, quali sono i limiti che gli impongono di mettersi alla ricerca delle migliori chitarre elettriche del 2024 per poterli superare.

Vogliamo rivolgerci innanzitutto ai genitori che si sentono dire dai figli di 12/13 anni di volere una chitarra. Il primo pensiero è che il ragazzo si stanchi poco dopo, così come ha fatto con le lezioni di Judo e con il cane che adesso tocca a voi portare fuori, però non avete il coraggio di dirgli di no.

In questo caso conviene prendere un guitar pack che, oltre allo strumento, comprende un piccolo amplificatore e altri accessori come tracolla, cavo e plettri. In tal modo la spesa è contenuta e avrete la possibilità di capire se vostro figlio si appassionerà davvero allo strumento.

I pick-up

Sono diversi gli elementi che incidono sul suono della chitarra, certamente i materiali, l’amplificatore che si abbina ma una grande importanza ce l’ha il pick-up. Adesso non stiamo a fare i discorsi sui produttori e sulle specifiche caratteristiche. Parliamone in generale. Innanzitutto quanti ce ne sono montati sulla chitarra? Il numero varia da 1 a 3. Ma la differenza sostanziale è tra single coil e humbucking (o humbucker).

Un pick-up single coil si caratterizza per un suono dalla timbrica brillante e definita. Attenzione, perché non sono molto potenti. Se cercate la potenza e un suono pieno, allora dovete prendere una chitarra con pick-up humbucking. In questo caso c’è un’altra scelta da fare ed è quella tra un pick-up passivo e attivo.

La prima differenza che balza agli occhi è che un modello attivo ha bisogno di una batteria per funzionare ma entriamo più nel dettaglio; l’humbucking attivo, rispetto al passivo presenta un segnale in uscita maggiore, un’impedenza bassa e più sustain. Concludiamo il discorso sui pick-up aggiungendo che esistono anche i mini humbucking che hanno le dimensioni di un single coil.

 

Il ponte

Un discorso sulla migliore chitarra elettrica non può prescindere dal ponte, che può essere fisso oppure mobile. Come prima cosa diciamo che il ponte fisso tiene meglio l’accordatura soprattutto perché il movimento delle corde all’altezza del capotasto è limitato. Di contro c’è che tale ponte limita l’espressività della chitarra, tenete presente che, per ovvie ragioni, non c’è la whammy bar.

Nel caso del ponte mobile il discorso è un po’ più ampio. Innanzitutto qui troviamo la leva del vibrato ma soprattutto nel caso di strumenti economici, ben presto si perde l’accordatura; cosa che capita non solo mentre usate la leva ma anche nel caso in cui si spezzi una corda. È doveroso, poi, citare il Floyd Rose, ideale per chi usa e abusa della leva.

Questo ponte, o quelli realizzati su licenza Floyd Rose (più economici) si accompagna con un bloccacorde vicino al capotasto che stabilizza l’accordatura. Ciò impedisce (a meno che non venga allentato) di girare le chiavette. Ma come fare in caso di una lieve scordatura? Si agisce su delle viti che permettono una regolazione minima; in altre parole, non potete passare da un FA a un MI.

 

 

 

Domande frequenti

 

Come costruire una chitarra elettrica

Il modo più veloce e semplice per costruirsi da soli una chitarra elettrica è acquistare gli appositi kit. In vendita se ne trovano tantissimi. Questi contengono tutti i pezzi necessari per l’assemblaggio, dunque corpo, manico, battipenna, pick-up, viti ecc. Il tutto è corredato da delle istruzioni dettagliate. Il legno va dipinto e dunque è necessario avere un po’ di abilità in questo genere di cose.

 

Come regolare amplificatore chitarra elettrica

Questa è una questione abbastanza soggettiva poiché ogni chitarrista cerca il suo sound dunque non staremo qui a “dare i numeri” nel senso di impostare il valore degli equalizzatori, del gain ecc. Il chitarrista deve provare in prima persona il settaggio; oltretutto i risultati possono essere diversi da un amplificatore a un altro.

Concentriamoci sui parametri base. Nella cosiddetta sezione di amplificazione ci sono il gain, il volume del canale e il master. Il gain regola la quantità del segnale che entra nell’amplificatore. Il volume sostanzialmente serve per aumentare o diminuire il suono in termini di potenza mentre il master agisce sul livello dei due parametri appena descritti. Nella sezione dell’equalizzazione troviamo i potenziometri per i bassi, i medi e gli alti. Il controllo presence, rende il suono più o meno brillante.

 

Come cambiare le corde alla chitarra elettrica

È bene cambiare le corde una per volta o, in altre parole, non vanno tolte tutte insieme per poi procedere alla sostituzione in modo tale da non far venire meno la tensione al manico tutto d’un colpo.

La corda deve passare dal ponte e arrivare fino all’altezza della chiave interessata. Da quel punto lasciatevi qualche centimetro di margine e tagliate la parte eccedente. Procedete all’avvolgimento; potete aiutarvi con un avvolgicorde. Non preoccupatevi dell’accordatura, a questa ci penserete una volta sostituite tutte le corde.

 

Come pulire la chitarra elettrica

La pulizia della chitarra elettrica è molto importante ma la prima cosa è la prevenzione. Tenete il vostro strumento al riparo dalla polvere e passate un panno asciutto sulla chitarra dopo aver smesso di suonare. Per la pulizia vera e propria del corpo, va usato il polish e un panno morbido. Si spruzza un po’ di prodotto e si eseguono con il panno dei movimenti circolari. Per i tasti si può usare, soprattutto a scopo protettivo, dell’olio di limone.

 

Quanto costa una chitarra elettrica

Una chitarra può costare poco o tanto, dipende dalle esigenze del chitarrista. Si va dai 100 euro alle svariate migliaia.

 

Come si suona la chitarra elettrica

La chitarra elettrica, comunemente è suonata con il plettro ma ci sono chitarristi che usano le dita; non solo per arpeggiare; pensiamo a Mark Knopfler. Le punte delle dita della mano sinistra (destra se si è mancini) devono poggiare la forza necessaria sulle corde.

 

 

 

Come utilizzare la chitarra elettrica

 

La chitarra elettrica è uno degli strumenti più seducenti che esistono al mondo, tanto è vero che è diffusissimo. Da sempre protagonista di qualsiasi band, trova impiego in tanti generi musicali o almeno in quelli che sono degni di essere definiti tali. Abbiamo alcuni consigli sul suo utilizzo per chi vuole avvicinarsi al fantastico mondo delle sei corde.

 

 

La relazione tra la chitarra e il genere musicale

Quando comprate una chitarra dovreste farlo anche in funzione del genere musicale che vi piacerebbe suonare. Va detto che ci sono chitarre molto versatili e se siete open mind in fatto di gusti, probabilmente dovrete rivolgervi a uno strumento del genere ma se invece siete più propensi per un tipo di musica piuttosto che per un altro; allora il discorso sulla versatilità è relativo o, se preferite, secondario.

Ci sono chitarre che danno il meglio di sé, per esempio, con il jazz, altre con il metal. Spesso il nome scelto dal produttore ce lo dice chiaramente per cosa la chitarra è adatta; pensiamo alla Fender Jazzmaster, giusto per fare un esempio.

 

L’accordatura

Molte persone che si avvicinano alla chitarra conoscono e usano un solo tipo di accordatura che poi sarebbe la classica, ovvero, MI-LA-RE-SOL-SI-MI. Ma questa è solo una delle tante possibilità. Per esempio, l’accordatura può essere di un semitono o anche di un tono inferiore.

Ciò consente di avere un sound più pesante. Ma c’è anche la possibilità di accordare lo strumento in drop D dove a differenza dell’accordatura standard, la sesta corda, invece di essere un MI è un RE. C’è poi l’accordatura in drop C dove le note delle corde a vuoto sono DO-SOL-DO-FA-LA-RE. Per un’accordatura del genere è importante usare delle corde almeno 011.

 

 

Scegliere il pick-up

Anche i pick-up montati sulla chitarra sono importanti ai fini del genere che si vuol suonare. Questi possono essere single coil oppure humbucking.

Questi ultimi si dividono tra passivi e attivi. Il single coil fa al caso di chi vuole soprattutto un suono cristallino mentre chi cerca una distorsione potente deve decisamente puntare sugli humbucking che regalano anche un suono più prolungato. Nel caso di un humbucking attivo, per funzionare serve una batteria e generalmente ha un suono ancor più potente dei passivi.

 

 

 

Ultimo aggiornamento: 20.04.24

 

Ukulele – Consigli d’acquisto, Classifica e Recensioni

 

Se vi piacciono le atmosfere hawaiane e volete ricrearle potete cominciare imparando a suonare l’ukulele. Si tratta di uno strumento cordofono tipico di quel luogo e dobbiamo dire che i suoi estimatori sono davvero tanti. Visto tutto questo interesse, non potevamo esimerci dallo scrivere una guida sull’argomento per aiutarvi nella scelta. Possiamo suggerirvi subito due strumenti, ma non soffermatevi a questi poiché c’è davvero tanta carne al fuoco. Ecco, considerate questi due come un antipasto prima della vera e propria abbuffata: Hricane Ukulele Soprano ha il corpo in mogano africano, si presenta con materiali di ottima qualità e offre un suono molto piacevole. In alternativa potete puntare su Hricane Ukulele Tenor che si presenta con un prezzo più alto, giustificato dalle meccaniche, dal suono e dal manico scorrevole.

 

 

Tabella comparativa

 

Pregio
Difetto
Conclusione
Offerte

 

 

I 7 Migliori Ukulele – Classifica 2024

 

Abbiamo buone notizie, ci sono parecchie offerte interessanti per quanto riguarda i migliori ukulele del 2024 venduti online. Fate riferimento alla nostra classifica e leggete la recensione scritta per ogni strumento selezionato. In questa pagina trovate anche il link che vi suggerisce dove acquistare l’articolo di vostro interesse ma non dimenticate di confrontare i prezzi in modo da capire quale ukulele rientra nel vostro budget.

 

 

Ukulele soprano

 

1. Hricane Ukulele Soprano con corpo in mogano africano

 

Il miglior ukulele dell’anno per rapporto qualità-prezzo, questo modello di Hricane si attesta su un livello superiore rispetto ad altri strumenti, elevandosi sopra la categoria di ‘ukulele giocattolo’. Si tratta quindi di un prodotto sicuramente ottimo per i bambini, ma che potrà appassionare anche gli adulti grazie ad un suono chiaro e avvolgente.

La cassa di qualità permette al suono di espandersi nell’ambiente con una profondità maggiore, quindi piacevole sia per chi suona sia per chi ascolta. I materiali sono di buona qualità, con una combinazione tra mogano africano e legno di noce molto piacevole da vedere. Le corde in nylon si rivelano morbide e lisce al tatto, ideali quindi anche per più piccoli. L’unico difetto costruttivo sta nelle meccaniche poco solide, ma si può perdonare se si considera il prezzo e la generosa dotazione. 

 

Pro

Suono: Più gradevole rispetto ai classici ‘ukulele giocattolo’, si fa apprezzare grazie ad una buona profondità e ad una maggiore chiarezza. 

Materiali: La combinazione tra mogano africano e legno di noce conferisce al modello una buona resistenza, oltre a renderlo molto piacevole da vedere. 

Dotazione: Nel prezzo sono inclusi un accordatore, una custodia, un plettro e delle corde di ricambio. 

Corde: In nylon morbido, sono ideali anche per i bambini che potranno imparare a suonare senza alcun fastidio. 

 

Contro

Meccaniche: Non proprio stabili, vi costringono a stringere le corde tra un brano e l’altro, in quanto perderanno facilmente l’accordatura.

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Ukulele tenore

 

2. Hricane Ukulele Tenor Professionale Opaco Kit Ukulele

 

C’è tanta soddisfazione per il nuovo ukulele Hricane. Non è proprio economico ma neanche tanto costoso; insomma è una buona via di mezzo.

Il suono, pur non essendo adeguato a chi ne vuol fare un uso professionale, è comunque valido. Il manico è scorrevole e le meccaniche fanno egregiamente il loro lavoro; sarebbe ingeneroso aspettarsi di più per questa fascia di prezzo. L’accordatura tiene abbastanza. Molti musicisti sono rimasti sorpresi dalla custodia che non è la solita bag da quattro soldi bensì è imbottita.

Crediamo che al suo interno l’ukulele sia adeguatamente protetto non solo dalla polvere ma anche dagli urti. Ma gli accessori non finiscono qui perché nella confezione è compreso un capotasto e delle corde di ricambio. La verniciatura poteva essere migliore.

 

Pro

Manico scorrevoleTra gli elementi da apprezzare c’è sicuramente il manico: ben fatto e soprattutto scorrevole; ottimo per chi ama suonare veloce.

SuonoTanti utenti sono rimasti increduli quando hanno ascoltato per la prima volta il suono dell’ukulele tenore: molto meglio di quanto ci si potesse aspettare.

MeccanicheUn altro elemento di sorpresa sono le meccaniche che hanno raccolto parecchi elogi; l’accordatura è tenuta bene.

 

Contro

VerniciaturaMagari è un peccato veniale ma dobbiamo sottolineare la poca cura presta alla verniciatura dello strumento, in particolare per quanto riguarda la tavola armonica.

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Ukulele elettrico

 

3. Cahaya Ukulele Soprano 21” in Legno Mogano

 

Si tratta di un ukulele elettrico che si fa notare immediatamente per la sua forma bizzarra che richiama un panda o qualcosa del genere. Sebbene non sia dotato di cassa armonica, può essere suonato anche senza collegarlo all’amplificatore; cosa che comunque consigliamo di fare.

Bella la decorazione del manico, sufficientemente scorrevole. I materiali, per il prezzo richiesto, sono buoni. Non possiamo dire lo stesso delle meccaniche che spesso sono il punto debole degli strumenti economici: regola confermata.

C’è il controllo per il volume ma non quello per il tono. Le corde hanno ricevuto parecchie critiche ma basta cambiarle. Ben accolta, invece la custodia imbottita. La chiusura a zip è affidabile e i colori mettono allegria.

 

Pro

LegniNonostante si tratti di uno strumento economico, dobbiamo dire che la qualità dei legni è buona con tutti i vantaggi che ne conseguono in termini di suono e solidità.

CustodiaAbbiamo accolto con grande soddisfazione la custodia, non tanto perché compresa nel prezzo ma per la sua qualità.

 

Contro

MeccanicheUn giudizio negativo dobbiamo necessariamente esprimerlo per le meccaniche che si rivelano inadeguate. Difficile tenere l’accordatura a lungo.

Controllo del tono assenteC’è il controllo del volume ma purtroppo manca quello per il tono. Magari in molti non lo riterranno indispensabile ma secondo noi avrebbe fatto comodo.

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Ukulele basso

 

4. Aklot Ukulele Basso elettrico di bambù

 

Questo ukulele basso si presenta con un prezzo decisamente più alto rispetto ad altri prodotti della stessa categoria, ma è giustificato dal suono di ottimo livello. Lo strumento si rivela adatto per l’accompagnamento di brani realizzati con l’ukulele o la chitarra, creando linee di basso chiare e precise. 

Lo strumento è dotato di un equalizzatore posto al lato della cassa, grazie al quale potrete regolare il volume e le frequenze per trovare il suono giusto per ogni occasione. Realizzato in legno massello di bambù, l’ukulele basso non solo si rivela piacevole da vedere, ma anche molto resistente ed ecologico.

Notevoli anche le chiavette che a differenza di altri ukulele risultano molto resistenti e stabili, in grado di garantire un’accordatura precisa e mantenerla anche dopo lunghe suonate. Il truss rod all’interno del collo è regolabile grazie alla chiave esagonale in dotazione. A tal proposito sottolineiamo la presenza di una custodia e di una fascia incluse nel prezzo. 

 

Pro

Suono: Bassi precisi e chiari vi consentono di creare accompagnamenti per diversi strumenti e generi musicali. 

Materiali: Il legno massello di bambù ecologico si rivela bello da vedere e anche decisamente resistente a urti e graffi.  

Chiavette: Permettono di accordare con precisione l’ukulele, inoltre tengono molto bene l’accordatura. 

Dotazione: Nel prezzo sono inclusi una fascia, una custodia ed una brugola per regolare il truss rod al ponte dello strumento. 

 

Contro

Costoso: Non si tratta del solito ukulele giocattolo, ma di un vero e proprio strumento musicale che quindi presenta un prezzo più elevato rispetto agli altri modelli.

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Ukulele baritono

 

5. Kala, Makala MK-B, Ukulele Baritono

 

È un buon ukulele baritono per principianti. Non ha un costo eccessivo ma dobbiamo sottolineare come non sia tra i più economici. Tuttavia la spesa vale la pena secondo noi, onde evitare di incorrere in uno strumento che suona male e si scorda spesso e volentieri. Con il Kala non avrete di questi problemi, visto che le meccaniche non saranno delle migliori ma non abbiamo problemi a dare loro la sufficienza piena: l’accordatura è tenuta bene. Il manico a 18 tasti in mogano ci pare essere scorrevole.

Come corde trovate montate le Aquila che in fatto di ukulele sono le più stimate. Esteticamente è un po’ grezzo secondo noi, in particolare la tastiera e il ponte.

 

Pro

MeccanicheLo strumento ha dimostrato di essere dotato di buone meccaniche; l’accordatura è ben tenuta anche dopo qualche giorno.

CordeL’ukulele monta le corde Aquila che son quelle preferite da quanti suonano tale strumento; la loro resa ha soddisfatto tutti.

Manico scorrevoleIl manico e ben fatto: abbastanza preciso e soprattutto scorrevole; apoggiarci le dita sopra è un vero piacere.

 

Contro

Non bellissimo: L’estetica poteva essere più curata; per manico e ponte sono state adottate delle soluzioni che definiremmo grezze.

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Ukulele Mahalo

 

6. Mahalo MR1BK Ukulele Soprano

 

L’ukulele Mahalo è qualcosa che si avvicina di più a un giocattolo che a uno strumento vero e proprio. Dalla sua parte ha sicuramente il prezzo contenuto ma poi non pretendente che sia privo di difetti. E di questi, dobbiamo ammetterlo, ne abbiamo trovati. Ma iniziamo dalle cose positive: La verniciatura è davvero ben eseguita; esteticamente l’ukulele si presenta bene e oltretutto è disponibile in svariati colori, anche molto vivaci.

Per quanto riguarda gli aspetti negativi, bocciamo senza dubbio le meccaniche era ciò che più temevamo e abbiamo avuto la conferma anche da altri acquirenti rimasti delusi. Impossibile tenere l’accordatura per più di mezz’ora. Ma lo ripetiamo, da uno strumento economico non si può pretendere più di tanto. Il manico è poco preciso e anche l’action sarebbe da migliorare.

 

Pro

PrezzoCrediamo che la caratteristica migliore dell’ukulele sia il suo costo. La cifra richiesta è più che abbordabile per togliersi uno sfizio.

VerniciaturaUna buona impressione l’ha fatta la verniciatura, ben eseguita. Inoltre lo strumento è disponibile in tanti colori.

 

Contro

MeccanicheSono fioccate parecchie critiche sulle meccaniche e noi ci accodiamo. È difficile accordare decentemente lo strumento e, una volta che ci si riesce, l’accordatura dura per poco.

ManicoCapita con gli strumenti economici e lo abbiamo riscontrato anche in questo caso: il manico non è preciso.

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Ukulele Eko

 

7. EKO Guitars Primo, Ukulele a 4 Corde 06201014

 

Se avete bisogno di uno ukulele economico, magari da regalare al nipotino o al figlio, prendete in considerazione questo modello.

Costa poco ma questo si era già capito e probabilmente è questo il suo maggior pregio. Di positivo potremmo aggiungere che a corredo ci sono alcuni accessori, nello specifico una custodia non imbottita, un accordatore e delle corde di ricambio.

Per il resto abbiamo un bel po’ di critiche da muovere. Le meccaniche non vanno bene, tanto le corde montate quanto quelle di riserva sono di scarsa qualità e i materiali sono mediocri. Ora l’essenza del giudizio sta nel come si vuol considerare l’ukulele Eko. Se lo comprate come giocattolo, allora sarete molto soddisfatti, se invece lo comprate come strumento musicale, resterete delusi.

 

Pro

PrezzoLa cosa più positiva dell’ukulele, a nostro avviso, è il suo costo: bastano poche decine di euro e magari fate felice un bambino.

 

Contro

Meccaniche: Le meccaniche non vanno assolutamente bene; sono pessime in tutto. L’accordatura non è mai soddisfacente.

CordeTanto le corde montate quanto quelle di riserva che trovate nella confezione, sono di discutibile qualità.

MaterialiIl nostro giudizio sui materiali non può essere positivo, pur comprendendo di essere al cospetto di uno strumento che ha più che altro le aspirazioni di un giocattolo.

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Accordatore per ukulele

 

Rayzm Accordatore per Chitarra

 

Il Rayzm è un accordatore per ukulele a paletta. Ha un bel display ampio, leggibile anche al buio perché ben illuminato. I caratteri, ovvero quelli che rappresentano le note, sono abbastanza grandi.

È sicuramente una soluzione economica ma non aspettatevi la massima precisione; ciò è sufficienti per dire ai musicisti più esigenti che non si accontentano di un’accordatura grossolana di tenersi alla larga.

Il problema che si è presentato con più ricorrenza riguarda l’impossibilità di riconoscere il Si, come si può vedere dalle diverse recensioni presenti in rete. Concludiamo dicendo che questo accordatore può essere usato anche per altri strumenti come chitarra, bassi e violino.

 

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Corde per ukulele

 

Aquila 83U Sopreana Red Series

 

In fatto di corde per ukulele Aquila è un leader del settore. Queste che vi stiamo proponendo sono per un ukulele soprano dunque accordato in Sol, Do, Mi, La. La loro superficie è leggermente ruvida; sono molto elastiche.

Tengono bene l’accordatura. Il prezzo, rapportato alla qualità, ci sembra essere parecchio vantaggioso.

Nulla da ridire nemmeno sulla durata: se ben tenute resterete soddisfatti della loro longevità.

Chi ha sostituito le corde montate su un ukulele economico ha immediatamente notato un miglioramento del suono che è diventato più brillante.

 

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Come scegliere un buon ukulele

 

Abbiamo raccolto per voi diversi pareri sull’argomento al fine di aiutarvi a decidere quale ukulele comprare. Il nostro suggerimento è di fare una attenta comparazione tra i modelli proposti ma non soffermatevi sui prezzi bassi perché non sempre comprare l’articolo più economico, è davvero conveniente. Soprattutto se siete professionisti, vi conviene puntare sulla migliore marca poiché vi dà determinate garanzie. Il dilettante, invece, può anche affidarsi a produttori meno affermati sul mercato.

Le origini dello strumento

Ma da dove salta fuori l’ukulele? Raccontiamo brevemente la sua storia. L’ukulele possiamo considerarlo come una sorta di evoluzione del cavaquinho, strumento a corda simile a una chitarra ma dal suono più acuto, originario del Portogallo. Furono proprio tre portoghesi emigrati alle Hawaii per lavorare nei campi di canna da zucchero a costruire l’ukulele, nel 1879. Ci sembra ovvio che i tre, Augusto Dias, Jose do Espirito Santo e Manuel Nunes, oltre a essere bravi coltivatori fossero anche ottimi liutai.

È interessante notare come uno strumento divenuto simbolo delle Hawaii sia stato creato da persone non autoctone. Le isole statunitensi, però, restano la patria indiscussa dell’ukulele e tutti gli anni ospitano numerosi festival dedicati, il più importante dei quali si svolge nella capitale Honolulu ininterrottamente dal 1971 a oggi.  

 

I tipi di ukulele

Come spesso accade per gli strumenti, dopo la versione base, le esigenze musicali portano a svilupparne altri tipi. In questo caso specifico possiamo individuare cinque tipi di ukulele. Questi si differiscono per le dimensioni della cassa armonica e per l’estensione della tastiera. Per essere più precisi, abbiamo l’ukulele sopranino, soprano, concerto, tenore, baritono e basso. Ma vediamo cosa li caratterizza l’uno rispetto all’altro. Il sopranino è quello che emette il suono più acuto ed ha una lunghezza di 43 cm.

Il soprano è quello realizzato dai succitati immigrati portoghesi e ha una lunghezza di 53 cm. L’ukulele concerto non è dissimile dal soprano: misura 58 cm e ha un suono leggermente più basso. L’ukulele tenore fa la sua comparsa negli anni ‘20 del 1900, è lungo 66 cm e ha un registro intermedio parlando in termini di scala musicale. Negli anni ‘40 fa la sua comparsa il baritono, lungo 74 cm e le sue dimensioni si avvicinano a quelle di una chitarra. Appena due centimetri più lungo rispetto al baritono è l’ukulele basso.

L’investimento da fare

Nel ragionare sul come scegliere un buon ukulele, non si può prescindere dal prezzo. Non tutti dispongono dello stesso budget ma è chiaro che per avere uno strumento performante, magari adatto a un professionista, bisogna anche essere disposti a spendere bei soldi.

Ma chi non ha mai posseduto l’ukulele prima d’ora, e dunque deve ancora imparare a suonarlo, può anche accontentarsi di un modello poco performante ma che dia la possibilità di capire se ci si trova davanti a una vera passione oppure a un semplice capriccio. In quest’ultimo caso non è indispensabile comprare il miglior ukulele.

 

 

 

Domande frequenti

 

Come accordare l’ukulele

L’accordatura più diffusa per l’ukulele è Sol-Do-Mi-La. Il metodo più rapido è semplice prevede l’uso di un accordatore. In alternativa potete prendere la nota di riferimento da un altro strumento oppure usare il diapason.

 

Come si suona l’ukulele

La prima cosa da sapere è che non è previsto l’uso del plettro: le corde vanno suonate servendosi della punta del dito indice. Questo per quanto riguarda la mano sinistra (destra se siete mancini). Con l’altra mano usate una lieve pressione con il pollice dietro al manico mentre le restanti dita si usano per gli accordi. Ad esempio, se volete prendere un Do Maggiore posizionate l’anulare sulla prima corda in corrispondenza del terzo tasto e suonatela insieme alle restanti tre.

 

Come costruire un ukulele

Primo passo, scaricate uno dei tanti disegni disponibili in rete e riproducetelo su un foglio multistrato, quindi tagliate lungo i bordi. Il primo è un taglio grossolano dunque va rifinito. Il primo pezzo ottenuto va usato come guida per realizzarne altri a seconda dello spessore che si desidera per lo strumento. Incollate i pezzi ottenuti preoccupandovi di spalmare bene la colla. Utilizzate quanti più morsetti potete allo scopo di tenere ben fermi i pezzi fin quando la colla non sia asciutta. A questo punto rifilate con una fresa.

Per quanto riguarda il manico, a meno che non siate davvero abili, conviene comprarne uno già pronto. Se questo procedimento vi sembra troppo complicato o magari non disponete degli attrezzi necessari c’è quello che ci piace chiamare il metodo facile. In cosa consiste? Nel comprare un kit di montaggio che comprende tutti i pezzi necessari per assemblare il vostro strumento.

 

Come tenere l’ukulele

La posizione corretta per tenere l’ukulele prevede che sia appoggiato con la parte posteriore all’altezza dello stomaco. Deve essere su per giù tenuto perpendicolarmente al corpo. Il manico deve essere leggermente sollevato in alto.

 

Con quale ukulele iniziare

Non c’è una regola fissa, possiamo dire che la maggior parte della gente comincia con l’ukulele soprano non tanto per una questione di gusti personali ma perché è quello più commercializzato, soprattutto per quanto riguarda le versioni più economiche. Quando si avverte la necessità di avere più tasti a disposizione si può passare al concert.

 

 

 

Come usare l’ukulele

 

Non sono pochi i musicisti che, pur suonando altri strumenti cordofoni, si avvicinano all’ukulele. I motivi possono essere diversi; ad esempio c’è chi vuole inserire qualche elemento diverso nella sua musica per risultare più originale, oppure perché piace il particolare suono dello strumento e così via.

 

 

Il cambio delle corde

La prima regola è evitare di far venir meno la tensione del manico. Per fare ciò conviene sostituire una corda per volta. La corda passa dal ponte e va assicurata a questo con un bel nodo. L’altra estremità deve giungere fino alla paletta dove ci sono le chiavi per essere avvolta. Vi suggeriamo di eliminare la parte eccedente lasciando solo qualche centimetro di margine.

 

Far assestare le corde

Se non avete la minima esperienza di strumenti cordofoni potreste rimanere delusi nello scoprire che subito dopo aver accordato lo strumento, vi rendete conto che è scordato. Lo sappiamo, sembra una sorta di paradosso. Dovete sapere che le corde nuove, una volta montate, hanno bisogno di un certo tempo di assestamento.

Un modo per velocizzare i tempi, ipotizzando di avere tra le mani un buon strumento, è di strappare le corde durante l’accordatura. La questione diventa più complicata se il vostro ukulele ha delle pessime meccaniche, in questo caso c’è ben poco da fare.

 

Scegliete l’ukulele più adatto a voi

Ukulele è un termine generico; dovete sapere che ne esistono di più tipi proprio per far fronte alle diverse esigenze musicali. A grandi linee possiamo dire che ci sono delle differenze di dimensioni che riguardano la cassa armonica e il manico. Procedendo dallo strumento più piccolo al più grande, abbiamo il sopranino, il soprano, il concerto, il tenore e il baritono.

 

 

Protagonista al cinema

Questo simpatico strumento fa la sua comparsa in numerose pellicole cinematografiche e spesso a suonarlo sono attori famosi. Qualche esempio? Il comico Ollio lo suona nel film I figli del deserto, così come Mia Farrow ne La rosa purpurea del Cairo e, addirittura, Marilyn Monroe nel celebre A qualcuno piace caldo. Curioso poi il record del numero di appassionati di ukulele che si sono ritrovati a suonare insieme: ben 1.547 persone, in occasione di un festival che si è tenuto a Helsingborg, in Svezia, nel 2011.

 

 

Bibliografia

1 – Ukulele Beginner Course

2 – sound-unsound.com

3 – Ukulele – Wikipedia

4 – Aquila Ukulele Festival

 

 

 

Ultimo aggiornamento: 20.04.24

 

Violino – Consigli d’acquisto, Classifica e Recensioni

 

Il fascino del violino è innegabile o almeno lo è per moltissime persone. Sa essere dolce ma anche pungente come un calabrone (il riferimento a Nikolaj Andreevič Rimskij-Korsakov è voluto). Oltretutto come strumento è molto più versatile di quanto si possa credere; non lo troviamo, infatti, soltanto nella musica classica. Volete degli esempi? Possiamo citare la musica folk, il country ma anche il pop, il rock e udite udite, la musica metal. Credeteci, il violino sembra non essere mai fuori contesto. Dunque, qualunque sia il vostro genere preferito, è molto probabile che sarete in grado di apprezzare questo strumento ad archi e chissà, potrebbe anche venirvi voglia di imparare a suonarlo. Ma affinché ciò sia possibile, dovete innanzitutto comprarne uno. Lo sappiamo, non sapete come muovervi, dove e cosa cercare. State calmi e affidatevi alla nostra guida; anzi, vi anticipiamo subito due modelli: Stagg EVN 4/4 MBL e Stentor Student 2. Entrambi costano poco e sono adatti ai giovani studenti.

 

 

Tabella comparativa

 

Pregio
Difetto
Conclusione
Offerte

 

 

I 5 Migliori Violini – Classifica 2024

 

Siamo quasi giunti alla nostra selezione di violini. Per facilitarvi il compito, abbiamo organizzato gli strumenti secondo una classifica. Abbiamo scritto una recensione per ciascun violino prendendo come spunto anche i pareri reperibili in rete e scritti da altri violinisti o aspiranti tali come voi. In questo modo avete sotto mano tutte le informazioni più rilevanti e anche la possibilità di confrontare i prezzi.

 

 

Violino elettrico

 

1. Stagg EVN 4/4 MBL Violino Elettrico Completo 4/4

 

Tra i principianti il violino elettrico Stagg 4/4 è uno dei più venduti. Si capisce subito il perché. Il costo è a dir poco allettante se si considera che, oltre allo strumento, si porta a casa una bella custodia, delle cuffie e naturalmente l’archetto, indispensabile per suonare. Il violino, poi, dispone di un equalizzatore a due bande e del controllo per il volume.

Chi lo desidera può collegarlo a un amplificatore per chitarra e magari sbizzarrirsi anche usando degli effetti. L’uso della cuffia permette di suonare senza disturbare i vicini o altre persone che vivono in casa; precisiamo che non è muto al 100% ma ciò che si sente, più che altro, è lo sfregare dell’archetto sulle corde, non è fonte di disturbo per nessuno. Abbiamo voluto lasciare in ultimo il design per chiudere in bellezza. A noi è piaciuto tantissimo; se la vista non ci inganna, la forma è quella di una chiave di Sol. Bello anche il colore.

 

Pro

CompletoUno degli aspetti più interessanti del violino è che nonostante il prezzo contenuto, è corredato da una serie di accessori molto utili come la custodia, la cuffia e l’archetto.

DesignIl design, a nostro avviso, è vincente. Oltre alla scelta di richiamarsi a una chiave di violino, anche il colore ci ha conquistati.

Non disturbaVisto che può essere suonato utilizzando la cuffia per l’ascolto, non c’è il pericolo di disturbare il vicinato o altre persone che si trovano in casa.

 

Contro

Non adatto per andare a lezioneUn violino del genere difficilmente va bene per andare a lezione da un maestro il quale non udirebbe nulla senza un amplificatore.

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Violino 4/4

 

2. Stentor Student 2 Natural 4953 Violin 4/4

 

Questo violino gode di una buona fama tra i maestri che lo consigliano ai loro studenti in cerca di qualcosa che non costi troppo. Chiaramente trattandosi di un violino economico presenta dei difetti ma su questi ci torneremo tra un attimo. Diciamo subito che per i giovani studenti, ovviamente non parliamo di quelli che vanno al conservatorio, è un buono strumento didattico.

Il violino è realizzato in abete e acero. La tastiera in ebano è scorrevole. Dobbiamo dire che la tenuta dell’accordatura non è perfetta, inoltre le corde montate, secondo l’opinione di molti acquirenti, vanno cambiate perché contribuiscono a dare un suono chiuso, difetto che si attenua ma non si elimina con la sostituzione. Per quanto riguarda le rifiniture poteva essere fatto di più.

 

Pro

MaterialiCome qualità dei materiali c’è ben poco da obiettare, naturalmente è un discorso che facciamo tenendo conto del prezzo di vendita.

TastieraDa mettere in risalto la buona fattura della tastiera, questa è abbastanza scorrevole e ha soddisfatto gran parte delle persone.

 

Contro

Suono chiusoIl suono di questo violino è stato criticato in quanto ritenuto un po’ chiuso, qualche miglioramento si è ottenuto cambiando le corde in dotazione, cosa che suggeriamo di fare.

RifinitureIl violino, secondo la nostra opinione, meritava maggiori attenzioni nelle rifiniture; la verniciatura è certamente migliorabile.

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Violino barocco

 

3. Dominique Musica Stile Barocco Fatto a Mano a Corde per Violino 4/4

 

Parliamo di un violino di alto livello, pensato per chi è in cerca di uno strumento professionale, capace di regalare emozioni sia dal punto di vista visivo sia da quello della qualità del suono. Il modello Dominique music è in stile barocco a 4/4 ed è realizzato interamente a mano (compresa la filettatura), utilizzando legno abete massello. In questo modo lo strumento è in grado di restituire un suono profondo, di gran classe e carattere nonché un’estetica che colpisce fin dal primo sguardo.  

Il violino viene venduto con una ricca dotazione che comprende una custodia, un barattolino di colofonia (la resina da passare sull’archetto), una spalliera e un archetto Brazilwood. Com’è facile intuire non si tratta certo di uno strumento alla portata di tutti ma solo di chi ha già preso una decisione chiara in merito alla passione per il violino e, dunque, è disposto a spendere una cifra importante.  

 

Pro

QualitàIl violino è realizzato interamente a mano, utilizzando legno di abete massello, il che consente di ottenere un suono profondo e di gran classe.

DotazioneNella confezione di vendita sono inclusi un archetto Brazilwood, una custodia, la resina e una spalliera.

EsteticaLa scelta dei materiali, lo stile barocco e l’accurata lavorazione restituiscono un violino che è una gioia anche per gli occhi non solo per le orecchie

 

Contro

PrezzoIl budget da dedicare è davvero molto alto, dunque non è uno strumento da tenere in considerazione se siete musicisti alle prime armi.

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Violino 3/4

 

4. Eastar EVA-1 4/4 Full-Size Violino Acustica Naturale di Legno

 

Il violino ¾ EVA è scolpito a mano; i legni utilizzati sono l’abete per il top, l’acero per il retro e l’ebano per la tastiera. La mentoniera ha convinto per la sua comodità. Non comprate solo un violino ma una serie di accessori che fanno sì che il prezzo di vendita sia vantaggioso, oltre a mettere a disposizione in un sol colpo tutto quello che serve per cominciare a suonare. Ma entriamo nel dettaglio: la confezione comprende l’archetto ottagonale, colofonia, poggiaspalla, un set di corde e un accordatore a clip.

Non è finita perché c’è anche una custodia che, non lo nascondiamo, ha colpito il nostro interesse: bella esteticamente e funzionale.

Ma qualcosa che non va, c’è. Iniziamo dalla tenuta dell’accordatura che non è delle migliori, ma probabilmente neanche si avvicina alla sufficienza. Critiche sono state mosse anche al ponticello e alle corde, ma queste possono essere facilmente sostituite.

 

Pro

MentonieraLa mentoniera ha convinto tante persone, visto che è giudicata molto comoda. È una caratteristica fondamentale per chi si esercita per diverse ore.

CustodiaUn’impressione molto buona l’ha fatta la custodia. Questa non solo è funzionale ed efficace nel proteggere lo strumento ma è anche bella esteticamente.

 

Contro

Tenuta dell’accordaturaUna delle delusioni maggiori riguarda la cattiva capacità del violino di tenere l’accordatura; questo è uno dei fastidi più grandi che possa dare uno strumento.

PonticelloDiverse critiche sono state mosse al ponticello: c’è chi ne ha lamentato la rottura mentre altri hanno avuto la necessità di modificarlo.

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Violino giocattolo

 

5. Bontempi Violino Elettronico, VE 4371

 

Nel catalogo Bontempi non poteva mancare un violino giocattolo. Si tratta di uno strumento elettronico dotato di otto melodie preregistrate, più la funzione selfplay che in sostanza è una sorta di musica dimostrativa e l’effetto tremolo. In dotazione c’è anche l’archetto.

Grazie allo spegnimento automatico non dovrete preoccuparvi se dimenticate il violino acceso. È importante sapere che questo articolo non è adatto a bimbi di età inferiore ai 36 mesi. I genitori che hanno comprato il violino sono soddisfatti soprattutto perché le bimbe si divertono molto giocandoci. L’estetica è un altro dei punti forti che abbiamo riscontrato.

Due le critiche da muovere, la prima è anche trascurabile; non ci sono le batterie in dotazione mentre l’altro aspetto negativo riguarda i materiali non ritenuti sufficientemente resistenti da sopravvivere ai bimbi più bruschi.

 

Pro

DivertenteI genitori che hanno comprato il violino ai loro figli affermano che il divertimento è assicurato e questa è la cosa più importante per i piccoli.

DesignIl design scelto da Bontempi ha saputo conquistare i favori dei bimbi che ne sono rimasti subito affascinati.

 

Contro

MaterialiLa qualità dei materiali lascia un po’ a desiderare; non sembra adeguata per resistere ai bimbi più vivaci e bruschi nel maneggiare i loro giochi.

Batterie assentiÈ un problema trascurabile ma va comunque segnalato: nella confezione non sono comprese le batterie, indispensabili per giocare con il violino.

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Accessori

 

Corde per violino

 

Dominant Strings 135B Set Corde per Violino 4/4

 

Pur non essendo corde adatte alle aspettative di un professionista, le Dominant String fanno egregiamente il loro lavoro e possono anche migliorare la situazione di chi ha un violino poco soddisfacente dal punto di vista del suono (ma non aspettatevi miracoli). Questo set 135B medium è adatto per violini 4/4 e ha il nucleo in materiale sintetico a due strati.

Tanta soddisfazione l’abbiamo registrata per la loro capacità di tenere l’accordatura.

Ottimi i commenti anche per quanto riguarda il volume. Queste corde per violino non costano poco ma difficilmente vi pentirete della spesa sostenuta.

 

 

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Archetto per violino

 

Andoer Archetto di Violino 4/4 in Fibra di Carbonio, Ebano 4/4 A

 

Se siete in cerca di un archetto per violino con un buon rapporto qualità/prezzo, la proposta di Andoer va assolutamente presa in considerazione. Realizzato in fibra di carbonio, sembra avere la qualità costruttiva degli archetti di una volta e non sfigura davanti a oggetti simili ma dal costo di gran lunga superiore.

Il peso è ben distribuito, siamo sui 60 g, il punto di bilanciamento è ottimo mentre i suoni sono ricchi di armonici.

Con questo archetto eseguirete senza problemi tecniche tipiche del violino come il balzato, il gettato e il picchettato.

 

 

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Accordatore per violino

 

Mugig Accordatore

 

Accordatore che si mette in luce per il buon prezzo, può tornare utile anche in contesti live avendo uno schermo grandicello è ben illuminato che consente di essere letto anche quando c’è poca luce. Qualche lieve imprecisione c’è ma è una cosa trascurabile per chi suona a livello amatoriale.

Il professionista, invece, non potrà tollerare una cosa del genere. L’accordatore è a clip, e oltre al violino può essere usato anche per altri strumenti a corda come la chitarra o il basso.

Altro piccolo difetto che sicuramente non piacerà ai musicisti più pignoli è una certa lentezza nel rilevare la nota suonata.

 

 

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Lezioni di violino

 

Suona il Violino. Per la Scuola Media

 

È il primo volume di un percorso didattico che ne prevede in totale tre. Questo significa che l’acquisto è inutile se poi non siete disposti a procurarvi i restanti due al termine della prima parte.

Qui viene insegnato come suonare il violino in prima posizione. Tutto è spiegato con cura e chiarezza.

Altra nota positiva è la presenza di due CD che sono un valido supporto durante le lezioni di violino. Ci teniamo a precisare che, metodo a parte, sarebbe opportuna la presenza fisica di un vero maestro, cosa che trovate messa in chiaro anche nel primo volume.

 

 

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Spartiti per violino

 

Grandi Capolavori per Violino

 

Per quanti fossero interessati a degli spartiti per violino, abbiamo selezionato tra le offerte disponibili questa raccolta poiché ricca di grandi capolavori, come suggerisce il titolo. Qui trovate le opere di geni assoluti come Johann Sebastian Bach, Ludwig van Beethoven, il nostro Antonio Vivaldi, Wolfgang Amadeus Mozart e molti altri.

Una informazione importante che dobbiamo assolutamente portare all’attenzione dei nostri lettori è che gli spartiti sono stati semplificati così da renderli accessibili anche ai principianti, dunque non siate spaventati dai nomi altisonanti della raccolta.

Il prezzo è a dir poco conveniente e, per chi la preferisce, è disponibile anche la versione elettronica.

 

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Custodia per violino

 

Muzip Custodia per Violino 4/4

 

La custodia Muzip assicura una buona protezione al violino. La struttura è in schiuma ed è molto resistente.

Il design è semplice e la custodia è disponibile in quattro colorazioni: blu, nero, rosso, e viola.

Sono presenti le cinghie per trasportare lo strumento in spalla. Insomma parliamo di una custodia, comoda, funzionale e bella.

Dobbiamo però mettere in guardia quanti usano il violino con la spalliera: in questo caso c’è il rischio che non entri.

Quanto al prezzo, ci sembra essere coerente con la qualità dell’articolo.

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Guida all’acquisto – Come scegliere un buon violino?

 

Nelle righe che seguono, proveremo a rispondere a delle domande fondamentali; per esempio, come scegliere un buon violino? Chiaramente non abbiamo la verità in tasca ma siamo certi che le informazioni da noi raccolte possano essere un valido aiuto nei confronti di chi sta cercando i migliori violini del 2024. Dal canto nostro non ci limiteremo a segnalarvi gli strumenti della migliore marca del settore; troppo facile così. Purtroppo non tutti possono permettersi di comprare il top ed è proprio a queste persone che vogliamo rivolgerci in particolare affinché vengano a conoscenza dei violini con il miglior rapporto qualità prezzo disponibili sul mercato.

Per essere ancor più di aiuto, forniamo anche un link che vi suggerisce dove acquistare a prezzi bassi lo strumento che più di altri vi ha convinto. Ad ogni modo vi consigliamo di fare sempre una comparazione tra tutti i violini da noi suggeriti e perché no, anche con altri venduti online che avete trovato autonomamente.

Il violino dei violini

Vogliamo fare una premessa ma anche un po’ di chiarezza per evitare di incorrere in un errore grossolano, credeteci capita spesso. Dovete sapere che tutti gli Stradivarius sono violini ma non tutti i violini sono Stradivarius. Possiamo affermare senza timore di smentita che lo Stradivarius è il violino dei violini. Potremmo definirlo un oggetto mitologico se non fosse che esiste, anzi, esistono per davvero e sono nelle mani di celebri musicisti, facoltosi collezionisti e in qualche museo. Ma chi era Antonio Stradivari?

Un liutaio italiano, il migliore secondo molti esperti, nato a Cremona nel 1644 e deceduto nella sua città natale nel 1737. Il grande Paganini si rivolse a lui per farsi costruire un violino, ma chiaramente non fu l’unico. Si stima che nel mondo ci siano 450 violini realizzati dalle sapienti mani del maestro italiano. Ma qual era il segreto per ottenere degli strumenti così ambiti? In merito ci sono diverse ipotesi, alcune decisamente fantasiose altre plausibili ma nessuna vera certezza. L’unica cosa davvero indiscutibile è che lo Stradivarius è quanto di meglio possa esserci tra le mani di un violinista.

 

Il budget

La decisione su quale violino comprare è inevitabilmente condizionata dal budget che si dispone. Dobbiamo dire che per possedere un violino decente bisogna essere disposti a spendere diverse centinaia di euro; ciò non è nelle possibilità di tutti. Suggeriamo, dunque, al principiante di volare basso. La prima cosa è capire se il violino è lo strumento che fa per voi. A tale scopo è bene non prendersi troppi rischi e comprare uno strumento più economico. Tale scelta la suggeriamo anche a chi deve portarsi lo strumento in giro, magari per andare a lezione.

Durante il viaggio può capitare che ve lo rubino o vi cada e si rovini. Naturalmente una volta che si raggiunge un livello più avanzato come violinista, bisogna passare a un nuovo strumento, semi-professionale se non addirittura professionale. Magari, nel frattempo potete mettere i soldi da parte.

I legni del violino

La scelta dei materiali non ha subito grossi stravolgimenti da 400 anni a questa parte: l’acero è impiegato per la parte inferiore mentre per quella superiore si usa l’abete.

Ma il tipo legno da solo non basta a dirci le informazioni necessarie circa la qualità dello strumento. È importante anche la stagionatura e queste informazioni dovrebbero essere riportate sulle note di accompagnamento del violino. Un liutaio serio lo fa, se questa informazione manca, fareste bene a diffidare di quello che state comprando.

 

 

 

Domande frequenti

 

Chi viene considerato il creatore del violino?

Non ci sono fonti assolutamente certe sulla paternità del violino la cui creazione è fatta risalire al XVI secolo. Per molto tempo le ipotesi più accreditate volevano che questo strumento fosse stato realizzato per la prima volta in Italia settentrionale. Andrea Amati da Cremona, Gasparo da Salò, Zanetto e Pellegrino Micheli originari del bresciano e la famiglia Linarol a Venezia sono ritenuti i possibili inventori, o almeno lo sono stati a lungo.

Altri studi hanno messo in dubbio il loro coinvolgimento nell’invenzione del violino. Una cosa certa è che questo strumento ha fatto la sua comparsa, quasi contemporaneamente in diverse parti dell’Europa. Ciò fa supporre che sia stato uno strumento inizialmente in uso a musicisti ambulanti.

 

Quanto costa un violino?

Il costo di un violino varia da poche decine fino a centinaia di migliaia di euro ma in quest’ultimo caso siamo di fronte a strumenti rari e antichi. Lo studente che sta iniziando a prendere confidenza con lo strumento può cavarsela investendo un paio di centinaia di euro.

 

Come riconoscere il violino Stradivari?

È una domanda che molto spesso si sentono rivolgere i liutai. Pare, infatti, che non di rado capiti di trovare in una vecchia soffitta un violino con l’incisione Antonius Stradivarius Cremonesis Fecit seguito dall’anno di produzione. È chiaro che nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di riproduzioni anche mal realizzate che valgono meno della polvere che si è accumulata sullo strumento.

Riconoscere uno vero Stradivari non è semplice per il profano, bisogna fare ricorso a bravi periti le cui competenze vanno ben oltre quelle del liutaio sotto casa.

 

Differenza tra viola e violino

La viola, rispetto al violino, ha dimensioni maggiori e non ha una taglia standard. Le corde sono accordate per quinte, dunque una quinta sotto al violino. Altre differenze riguardano il timbro che, nel caso della viola, è più profondo e meno brillante.

 

 

 

Come utilizzare il violino

 

Se state riflettendo sull’eventualità d’imparare a suonare il violino, avrete sicuramente alcuni dubbi. È nostra intenzione provare darvi delle risposte in merito spiegandovi alcune cose fondamentali e utili per utilizzare il violino in modo corretto.

 

 

La mano

L’impostazione della mano è fondamentale per suonare il violino. Bisogna posizionare la mano sinistra attorno alla base del manico, avendo l’accortezza che la punta del pollice sia visibile e che le altre dita siano piegate e rilassate. Fate attenzione perché né il polso né la parte finale del pollice dovrebbero venire a contatto con il manico del violino.

 

L’archetto

L’archetto va tenuto correttamente, vediamo come. L’indice va appoggiato sull’impugnatura compresa tra la fascetta e il cosiddetto tallone. Esercitatevi a lungo sulla tenuta dell’archetto, possibilmente chiedete a una seconda persona che vi controlli l’impugnatura perché potrebbe notare errori che a voi sfuggono.

L’archetto va tenuto dolcemente, non bisogna assolutamente stringere. Le corde non vanno schiacciate, si tratta di un errore nel quale i principianti incorrono spesso. Per intensificare il suono basta sfruttare il peso del braccio

 

Mi fa male la mascella

Potreste avvertire un dolore alla mascella, qualcosa che non vi era mai capitato prima. Non preoccupatevi, non dovete correre da un medico: è probabile che stiate esercitando troppa pressione con il mento sullo strumento.

 

Mi fa male il braccio

E se invece è il braccio a essere indolenzito? Anche in questo caso non serve l’intervento di un dottore. Tale problema, frequente nei principianti, deriva dal fatto che si tiene la spalla troppo in alto.

 

Suonare da seduto

Il violino può essere suonato in posizione seduta ma la sedia deve presentare alcune caratteristiche funzionali ai fini di una corretta postura. La cattiva notizia è che le sedie morbide (e dunque comode) non vanno bene. Il motivo? Fanno perdere la corretta postura favorendo l’incurvatura della schiena.

 

 

La cura del violino

Come per tutti gli strumenti, anche per il violino bisogna prendersene cura. Non esagerate con la colofonia sull’archetto. Se ne mettete troppa, come risultato avrete un suono graffiante. Se ne mettete poca, invece, limiterete il suono. Dopo aver suonato date sempre una pulita allo strumento.

I crini dell’archetto vanno allentati quando si smette di suonare, in questo modo si allunga la loro longevità ma prima eliminate gli eccessi di colofonia. I crini non vanno toccati con le mani poiché c’è il rischio che la pece non aderisca a dovere.

 

 

 

Ultimo aggiornamento: 20.04.24

 

Chitarra Acustica – Consigli d’acquisto, Classifica e Recensioni 

 

Parliamo di chitarre, anzi, di un tipo di chitarra in particolare, quella acustica. Crediamo che qualsiasi sia il genere da voi suonato, l’argomento vi possa interessare perché in fondo un chitarrista, le chitarre le adora tutte e soprattutto se si incide musica è sempre bene avere la disponibilità di tale strumento; non solo perché può tornare utile quando si entra in studio di registrazione ma anche per comporre, senza dover necessariamente attaccare la chitarra elettrica all’amplificatore.

In giro ci sono parecchi modelli interessanti e ci piacerebbe discuterne con voi, rendervi partecipi delle nostre impressioni a cominciare da queste due chitarre: la Epiphone AJ-220SCE, ottimamente costruita e con un manico scorrevole nonché preciso, e la Yamaha F310 che ha meccaniche molto buone.

 

 

Tabella comparativa

 

Pregio
Difetto
Conclusione
Offerte

 

 

Le 7 Migliori Chitarre Acustiche – Classifica 2024

 

Spesso il rapporto tra un chitarrista e una nuova chitarra nasce come un amore a prima vista. È una relazione che comincia con uno scambio di sguardi: la vedete lì, bella, provocante in vetrina. Avete persino la sensazione che vi abbia sorriso o magari fatto un occhiolino ma si sa quando si ha il colpo di fulmine spesso si vedono cose che in realtà non accadono.

Poi riuscite ad averla finalmente tra le vostre braccia ed è questa la vera prova del nove: potrebbe deludervi, darvi la sensazione di essere una delle tante oppure farvi perdere definitivamente la testa e farvi commettere follie pur di averla. In altre parole, se ci chiedete come scegliere una buona chitarra acustica, vi diciamo che dovete toccarla con mano e provarla, ascoltare la sua voce.

Deve esserci feeling. Dal canto nostro, vogliamo darvi alcuni consigli su quale chitarra acustica comprare tra le offerte disponibili sul mercato. Le chitarre che abbiamo selezionato per voi sono state organizzate secondo una classifica.

 

 

Chitarra acustica elettrificata

 

1. Epiphone EE2SVSNH3 AJ-220SCE Chitarra Elettroacustica

 

Vogliamo iniziare con un nuovo modello Epiphone, la AJ-220SCE. Si tratta di una chitarra acustica elettrificata cut-away che, ne siamo certi, non mancherà di sorprendervi. Non è una chitarra professionale ma siamo sicuri che sia in grado di farsi apprezzare anche da chi con la musica ci campa. Il mogano trasmette delle buone sonorità mentre la proiezione del suono è convincente. La mano sul manico scorre molto bene, veloce e confortevole.

Il suono probabilmente non è equilibrato, c’è un certo dislivello tra le medie, gli alti e bassi con le prime che ci sembrano essere più ricche.

La parte elettronica è ben realizzata con gli equalizzatori e controlli per il tono e il volume. Oltretutto c’è l’effetto phase e l’accordatore che non sembra difettare in precisione e velocità nel riconoscere la nota suonata. In conclusione, per noi la chitarra Epiphone ha un ottimo rapporto qualità/prezzo.

 

Pro

Costo: Lungi da noi definirla una chitarra economica ma il prezzo innanzitutto è abbordabile e comunque lo riteniamo vantaggioso se pensiamo alla qualità generale della chitarra.

Componente elettronica: Le parti elettroniche funzionano alla perfezione, ottimi tutti i controlli e anche l’accordatore che a nostro avviso è preciso e veloce.

Ben costruita: La chitarra è ben fatta, con materiali buoni come il mogano che esaltano le doti di questo strumento.

 

Contro

Manca un po’ di equilibrio: Pur essendo bello il suono prodotto dalla chitarra, dobbiamo dire che sembra mancare di un po’ di equilibrio.

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Chitarra acustica Yamaha

 

2. Yamaha F310 Chitarra Folk Chitarra Acustica 4/4 in Legno

 

La chitarra acustica Yamaha F310 è una buona entry level, leggera e ben bilanciata caratterizzata da un suono brillante e chiaro. Il nostro giudizio sul manico è positivo: lo abbiamo notato scorrevole e abbastanza preciso. In altre parole l’intonazione è buona lungo tutta la tastiera che, a proposito, è realizzata in palissandro.

L’abete è il legno scelto per il top. Ma veniamo a un’altra questione tutt’altro che secondaria quando si parla di chitarre ossia le meccaniche. Crediamo di poter assegnare loro una sufficienza piena.

L’accordatura tiene abbastanza, molto più di quanto accade per altri strumenti di questa fascia di prezzo. Le rifiniture sono un po’ grezze ma è una caratteristica tipica dello strumento più economico. Da segnalare, poi, che mancano gli attacchi per la tracolla e dunque, chi non ne può fare a meno dovrà provvedere a farseli montare.

 

Pro

Buone meccaniche: La chitarra, per essere una entry level, ha buone meccaniche e l’accordatura è tenuta a lungo anche in caso di qualche bending in più.

Manico: Ha ampiamente soddisfatto per scorrevolezza e precisione, inoltre l’intonazione ci sembra buona su tutta la tastiera.

Prezzo: Per quanto riguarda il rapporto qualità/prezzo, ci sembra essere positivo. Altre chitarre di pari fascia non raggiungono gli stessi livelli della F130.

 

Contro

Predisposizione per la tracolla mancante: Non è facile trovare aspetti negativi tali da dover essere portati all’attenzione del lettore, possiamo però dire che manca la predisposizione per la tracolla.

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Chitarra acustica Gibson

 

3. Gibson G-45 Natural Generation

 

Saliamo decisamente di livello con questa chitarra firmata Gibson, realizzata con materiali di ottimo livello: abete Sitka e noce massello per la struttura, ebano per la tastiera.

Questa attenzione alla qualità si traduce in un suono assolutamente soddisfacente; la chitarra regala le giuste sfumature sonore sia in termini di calore e volume sia di potenza e brillantezza. 

La bontà dei materiali non va di pari passo con la qualità delle finiture, con qualche dettaglio migliorabile e qualche problema di tenta delle verniciature. Niente di drammatico ma da uno strumento non proprio di fascia bassa ci saremmo aspettati maggiore attenzione.

Resta comunque la bontà del suono, che rende questa Gibson G-45 un’ottima scelta per chi desidera una chitarra acustica che sia gratificante da imbracciare e suonare.

 

Pro

Materiali: Legno massello di ottima qualità. Tutte le varie componenti colpiscono favorevolmente.

Prestazioni: La succitata qualità dei legni si traduce in una resa estremamente soddisfacente, sia in termini di calore sia di brillantezza del suono.

Prezzo: Non costa pochissimo ma vale assolutamente quanto speso per il suo acquisto.

 

Contro

Qualche imprecisione: Da una chitarra non esattamente di fascia economica ci saremmo aspettati una superiore attenzione ai dettagli.

 

 

 

 

Chitarra acustica Fender

 

4. Fender SA-105CE Chitarra Acustica Elettrificata Dreadnought

 

La chitarra acustica Fender è una dreadnought cut-away adatta ai principianti. Il prezzo è di lieve entità dunque si tratta di un investimento alla portata di tutti tanto è vero che è uno dei modelli più venduti tra quelli realizzati da Fender per i principianti.

Il suono è, a nostro avviso, piacevole, caldo ma forse i bassi sono un po’ fiacchi; questa è sempre una pecca per una chitarra dreadnought.

A parte questo resta comunque valida per l’accompagnamento. L’action risulta essere un tantino alta e questo potrebbe causare qualche difficoltà al chitarrista principiante. Poca cura per le rifiniture, la vernice del manico, poi, con il tempo viene via. Cose come queste sono conseguenze dirette dell’economicità dello strumento.

 

Pro

Costa poco: Chi ha detto che per comprare una chitarra Fender ci vogliono tanti soldi? La Squier SA-105CE ha un prezzo piccolo così.

Piacevole: Il suono di questa chitarra è godibile, caldo, avvolgente. Un principiante saprà sicuramente apprezzarlo.

 

Contro

Action: Quello di questa chitarra è giudicato troppo alto. Una tale caratteristica complica la vita ai chitarristi in erba.

Rifiniture: La chitarra è mal rifinita secondo noi, l’aspetto più sconcertante è la vernice del manico che viene via dopo qualche tempo.

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Chitarra acustica Ibanez

 

5. Ibanez TCM50-VBS

 

Ibanez propone una chitarra versatile, realizzata in mogano e frassino, che colpisce indubbiamente per il suo look elegante e che strizza l’occhio a un modello elettrico. 

Leggera e molto comoda da imbracciare è fabbricata con grande attenzione ai dettagli e alla qualità complessiva. Il manico è scorrevole, il suono acustico ha un tono legnoso che la rende particolarmente adatta per il blues.

Il volume è abbastanza basso, probabilmente anche a causa delle ridotte dimensioni della cassa di risonanza, ma una volta amplificata non c’è di che lamentarsi. Tenete comunque conto di questo aspetto nella scelta.

Davvero eccellente il rapporto tra qualità e prezzo, perciò se siete interessati all’acquisto vi suggeriamo di cliccare sul link qui in basso.

 

Pro

Suono: La chitarra regala un suono legnoso e molto soddisfacente, in particolare per chi ama il blues e il rock.

Design: È una chitarra molto bella da vedere, il suo design è aggressivo ma non troppo. A noi è piaciuta tantissimo esteticamente parlando.

Prezzo: Tenendo conto della qualità dei materiali e del design, il costo ci sembra davvero molto interessante.

 

Contro

Dimensioni: Piuttosto piccola, il che significa che anche la cassa di risonanza è piccola e dunque il livello del volume (non amplificato) tende a essere basso.

 

 

 

 

Chitarra acustica Eko

 

6. Eko Ranger CW EQ

 

La chitarra acustica Eko Ranger è adatta ai principianti ma si tratta comunque di uno strumento interessante. È una dreadnought cut-away con manico a 20 tasti. Il rapporto qualità/prezzo è buono. Le meccaniche non deludono come invece spesso accade per gli strumenti economici e ci riteniamo soddisfatti per la tenuta dell’accordatura.

È una chitarra elettroacustica dunque soffermiamoci un attimo sulla componente elettronica che si compone di un preamplificatore SE-30, un equalizzatore a tre bande e il controllo del volume.

Peccato per l’assenza di un accordatore e dell’effetto phase. Il suono non è equilibratissimo e se i medi e gli alti non sono malaccio, i bassi sono poco presenti.

 

Pro

Buon prezzo: La chitarra è venduta a un buon prezzo se pensiamo alla sua qualità. La consigliamo a chi cerca uno strumento economico ma performante.

Meccaniche: Pur trattandosi di una chitarra di fascia bassa, le meccaniche ci hanno fatto una buona impressione e la tenuta dell’accordatura è accettabile.

 

Contro

Poco equilibrata: Il suono non è molto equilibrato, in particolare abbiamo notato una scarsa incisività dei bassi rispetto ai medi e agli alti.

Manca l’accordatore: La chitarra non è dotata di accordatore, inoltre manca anche l’effetto phase dunque tenetelo a mente prima di decidere se comprarla o meno.

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Chitarra acustica Cort

 

7. Cort AD810 Chitarra Acustica Open Pore

 

La chitarra acustica Cort in esame è adatta ai chitarristi che pur non essendo professionisti cercano uno strumento performante. È una dreadnought elettroacustica con tavola armonica in abete, fondo e fasce in mogano. La tastiera è in palissandro.

In generale la qualità costruttiva ci sembra più che buona per questa fascia di prezzo. Veniamo al suono. Abbiamo ascoltato con attenzione le corde vibrare e dobbiamo dire che ha dei begli alti, cristallini e con una buona proiezione. Non male i medi e i bassi che qualitativamente mettiamo sullo stesso piano degli alti. In definitiva il sound è equilibrato.

Poi si può gestire il tutto come meglio si crede attraverso l’equalizzatore a tre bande. È certamente una chitarra versatile. Un po’ alta l’action secondo alcune lamentele lette in rete e potreste avere delle difficoltà fin quando non ci farete la mano.

 

Pro

Materiali: Lo strumento è realizzato con buoni materiali considerando la fascia di prezzo: questi concorrono a definire il buon suono.

Suono equilibrato: Dopo un attento ascolto possiamo dire che questa chitarra vanta un sound equilibrato e con una buona proiezione. Gli alti sono brillanti e qualitativamente parlando medi e bassi non sono da meno.

 

Contro

Non è cut-away: Questo modello non è cut-away dunque potrebbero esserci oggettive difficoltà per sfruttare le note più alte sulla tastiera.

Action: Non tutti sono convinti dell’action: alcuni ritengono sia troppo alta e che renda difficoltoso ai principianti suonare la chitarra.

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Accessori

 

Corde per chitarra acustica

 

D’Addario EJ16

 

Le corde per chitarra acustica D’Addario EJ16 sono in bronzo e fosforo.

La caratteristica principale e più interessante è il loro bilanciamento.

Hanno una buona proiezione sonora e il volume è ottimo, considerando che non sono corde per professionisti e chitarristi con anni di esperienza alle spalle.

Possiamo dirci soddisfatti anche dell’intonazione.

Queste corde vanno dalle custom light alle true medium dunque tutti i chitarristi troveranno le EJ16 più adatte alle loro esigenze.

Una ultima parola la spendiamo sul prezzo che è ottimo.

 

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Amplificatore per chitarra acustica

 

One for Street Wood Akku-Amp

 

Questo amplificatore per chitarra acustica è tra i più interessanti disponibili in commercio. Ha due canali e per ognuno ci sono i controlli del gain, l’equalizzatore e i controlli per gli effetti.

C’è anche l’ingresso per il microfono.

Ma l’aspetto più interessante è che potete usarlo anche senza corrente elettrica in quanto è dotato di batteria. Se siete soliti esibirvi per strada, questo modello è davvero una buona soluzione.

Però dobbiamo avvisarvi di una cosa, il prezzo è abbastanza alto.Il design, personalmente non ci è piaciuto, visto che è piuttosto classico e scarno.

 

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Custodia per chitarra acustica

 

Gator Custodia Rigida per Chitarra Acustica ¾

 

Garto è una custodia rigida con un buon rapporto qualità prezzo.

Al suo interno lo strumento è ben protetto anche dagli urti più forti. Suggeriamo, prima dell’acquisto, di verificare se è al 100% adatta alla forma e alle dimensioni della vostra chitarra.

In alcune recensioni, infatti, si legge di persone che chiudono la custodia a fatica mentre altre hanno dovuto risolvere il problema inserendo della gommapiuma per tenere ben ferma la chitarra.

Le chiusure sono affidabili. Avvertiamo che la custodia è abbastanza pesante.

 

 

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Pick up per chitarra acustica

 

Seymour Duncan Woody SA-3SC Single Coil

 

Il Seymour Duncan è un buon pick up per chitarra acustica alla quale regala un suono caldo, avvolgente. Di grande semplicità il montaggio ma soprattutto veloce; insomma ci mettete più tempo a toglierlo dalla confezione che a sistemarlo sulla chitarra.

È un single coil che non presenta problemi quali rumori di fondo.

La qualità costruttiva è ottima e il cavo non causa alcun disturbo.

Non è la soluzione più economica ma il suo costo è comunque alla portata di tutti e si ha la certezza di entrare in possesso di un accessorio di sicuro valore che può soddisfare anche i chitarristi più esigenti.

 

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Guida per comprare una buona chitarra acustica

 

I tipi di chitarre acustiche

Le chitarre acustiche non sono tutte uguali. Non stiamo facendo un discorso di qualità dei materiali ecc. Ciò che vogliamo dire è che le migliori chitarre acustiche del 2024 si dividono per tipi: standard, dreadnought e jumbo che, giusto per essere chiari, non è né un elefante né  tantomeno un grosso aereo. Vediamo quali sono le differenze. Una chitarra standard ha la cassa armonica a forma di 8, inoltre la parte inferiore ha le dimensioni maggiori di quella superiore. La cosiddetta dreadnought ha la cassa armonica più grande rispetto alla standard e non ha la forma a 8.

 

 

Ma le differenze si notano anche a livello di suono, infatti i bassi sono più presenti rispetto alla standard. È una chitarra che ben si presta all’accompagnamento. Anche la cassa armonica della chitarra jumbo ha la forma a 8 ma è più grande della standard e i bassi sono più pronunciati. A quanto abbiamo appena detto, dobbiamo aggiungere il design cut-away. In sostanza la gran cassa presenta una sorta di taglio al punto di congiunzione con il manico per consentire al chitarrista di sfruttare al massimo la lunghezza della tastiera.

 

Controllate il manico

Il manico è un elemento fondamentale per qualsiasi chitarra e un chitarrista con alle spalle un minimo di esperienza è immediatamente in grado di capire se è ben fatto oppure no. Tuttavia, esperti o meno, non abbiate timore di soffermarvi per una attenta analisi del manico, non accontentatevi di vedere se la dimensione è adatta a quella della vostra mano. Controllate che sia preciso in ogni punto della tastiera e che sia scorrevole. Controllate l’action.

Quanto alla scelta tra un manico a scala corta o lunga è una questione di gusti ed esigenze personali. Quello che possiamo dirvi è che la lunghezza della scala influisce sulla tensione delle corde. Le corde su un manico a scala corta esercitano una minore tensione e dunque sono più morbide. Di contro, la risonanza è minore.

 

 

La qualità della chitarra adeguata all’uso che se ne fa

È nostra opinione che la qualità di uno strumento debba essere adeguata all’uso che se ne fa e alla preparazione tecnica del chitarrista. La migliore chitarra acustica può costare migliaia di euro ma avrebbe senso metterla nelle mani di un ragazzino che non conosce ancora neanche il giro di Do? Evidentemente no.

Allora quanto dovrebbe investire un genitore che vuol regalare una chitarra al figlio ma senza la certezza che si appassioni e un giorno suoni come Steve Vai? Un budget da un centinaio di euro dovrebbe consentire di entrare in possesso di una chitarra decente per un giovane aspirante chitarrista, con l’augurio che in un paio d’anni possa passare qualcosa di superiore, di migliore marca, perché progredito tecnicamente.

 

 

 

Domande frequenti

 

Come cambiare le corde alla chitarra acustica

Le corde della chitarra acustica vanno sostituite una per volta: si toglie le vecchia e si mette la nuova ma vediamo come. Allentate la corda fino a poterla rimuovere. Noterete all’estremità della corda (la parte che va al manico) un cilindretto di metallo. Mettetelo all’altezza del foro e spingetela in fondo con il pirolo che avete rimosso in precedenza per togliere la corda vecchia. Estendete la corda fino alla chiave e lasciate qualche centimetro di margine. Con un pinza tagliate la corda in eccesso e poi fatela passare dal foro della chiave e tendete.

 

Come amplificare una chitarra acustica

Per amplificare una chitarra acustica, se già dotata di preamplificatore potete semplicemente collegarla con il cavo a un amplificatore. Nel caso di una chitarra acustica comune, potete servirvi di un pick-up da fissare alla chitarra ogni volta che c’è la necessità. Infine, potete servirvi di un microfono.

 

A cosa serve il tappo per la chitarra acustica

Il tappo ha una funzione molto semplice: evitare il verificarsi di feedback. Torna molto utile soprattutto quando si suona dal vivo.

 

Come accordare la chitarra acustica?

Partendo da una corda di riferimento, è possibile accordare tutte le altre. Partendo dal MI grave, pigiate il quinto tasto e suonatelo in contemporanea con la corda a vuoto sottostante. Tendete o allentate la chiave fin quando il suono non vi sembri identico. Procedete in questo modo per tutte le corde tranne che per la corda del SI. In questo caso per accordare il MI cantino dovete premere sul quarto tasto della corda sovrastante.

 

Come funziona la chitarra acustica elettrificata?

Una chitarra acustica elettrificata sfrutta un pickup piezoelettrico il quale cattura le vibrazioni trasmesse dalle corde, oppure un microfono elettrostatico o in alternativa un microfono magnetico. In generale queste chitarre hanno un preamplificatore, equalizzatore e il controllo per il volume. A seconda dei modelli possono esserci anche un controllo per il tono, un accordatore e l’effetto phase.

 

Come pulire la chitarra acustica?

Prima regola è passare sempre un panno morbido su tutta la chitarra ma in particolare suo manico dopo aver smesso di suonare. Trattandosi di una chitarra acustica con laccatura sconsigliamo l’uso di qualsiasi prodotto. Per il manico, nel caso sia in palissandro, applicate della cera alla carnauba mentre per l’ebano serve l’olio di limone. Se invece il manico è in acero, non usate prodotti.

 

 

 

 

Come utilizzare la chitarra acustica

 

Quando si imbraccia per la prima volta una chitarra è bene conoscere alcune cose sullo strumento e non parliamo di questioni strettamente legate alla musica. Abbiamo messo insieme una serie di informazioni per permettere a tutti voi interessati all’argomento di utilizzare al meglio la chitarra acustica.

 

 

Ispezionate il manico

Il manico è importantissimo per una chitarra, questo deve essere scorrevole, comodo da impugnare, tutte cose che potete verificare al momento dell’acquisto. Ma il manico, con il tempo, si piega assumendo una forma concava o convessa. Ciò non va bene, ma il problema è di facile soluzione.

Prima vediamo come capire se il manico è dritto oppure no. Mettete la chitarra in posizione orizzontale con il manico appoggiato su un supporto adeguato. Procuratevi un capotasto mobile e fissatelo al primo tasto. Con il dito indice pigiate la corda del Re sul quattordicesimo tasto. Con un pezzo di cartoncino bristol oppure un biglietto da visita, passatelo tra il settimo e l’ottavo tasto. Ci sono tre possibili scenari. Il cartoncino passa con un leggero attrito, perfetto, il vostro manico non ha bisogno di interventi.

Il cartoncino non passa, allora il manico è convesso. Il cartoncino passa fin troppo, manico concavo. In questi ultimi due casi bisogna intervenire sul truss rod. A seconda del modello la regolazione va fatta dalla paletta oppure alla base del manico. Usate l’apposita chiave per girare in senso orario per ridurre la tensione oppure antiorario per aumentarla. Procedete per gradi, ovvero mai oltre il quarto di giro, quindi rifate la verifica che vi abbiamo spiegato all’inizio.

 

Il manico sempre in tensione

Un’altra accortezza che riguarda il manico è di lasciarlo sempre in tensione. E cosa dà la tensione? Le corde. Dunque, se dovete sostituirle non toglietele mai tutte insieme perché ciò comporta il venir meno della tensione. Sostituitele una alla volta. Se una corda si spezza, mettetene una nuova il prima possibile, a tale scopo è sempre bene avere almeno una muta di scorta per ovviare a problemi del genere.

 

 

Amplificare la chitarra acustica

Se vi siete pentiti di non aver comprato una chitarra elettroacustica potete rimediare investendo una somma non eccessiva. Come? Basta comprare dei pick-up realizzati proprio per questo scopo. L’installazione, o forse sarebbe più corretto dire il fissaggio, è semplice e veloce.

 

 

 

 

Come funziona la chitarra acustica elettrificata

 

 

Si può collegare la chitarra acustica all’amplificatore? Come fare e quali sono le possibili soluzioni? Ne parliamo nel nostro articolo.

 

Ci sono situazione nelle quali e richiesto un maggior volume quando si suona la chitarra, soprattutto se in presenza di un pubblico accorso per assistere a uno spettacolo. Ci sono diversi modi di amplificare la chitarra, anche quelle che non presentano componenti elettronici come nel caso di quella classica oppure l’acustica, anzi, spesso in studio si predilige l’impiego di uno strumento del genere per catturarne tutta la naturalezza del suono durante le registrazioni. 

Tuttavia se vogliamo badare alla praticità, la soluzione più immediata è di affidarsi a una chitarra acustica elettrificata. 

Poco fa abbiamo parlato di naturalezza del suono ma ciò non deve dare adito a fraintendimenti: una chitarra acustica elettrificata non suona peggio; se si decide di microfonare una chitarra classica o una acustica in studio è una scelta dettata dall’esigenza del brano, dalle idee del produttore in cerca di un preciso sound o dell’artista. Alla fine è la qualità dello strumento che conta. Tra le chitarre acustiche più vendute ci sono quelle elettrificate proprio perché pratiche: basta collegarle a un amplificatore e via. Ma come funzionano? Vediamolo.

 

Il pick-up piezo-elettrico

Una chitarra acustica elettrificata è dotata di componenti elettriche. In particolare troviamo un pick-up piezoelettrico. Cosa fa questo componente? Il piezo, che è dotato di un circuito attivo e quindi richiede di essere alimentato con una batteria da 9 v, capta le vibrazioni del top della chitarra. Il segnale prelevato è convogliato all’amplificatore mediante il cavo. Un pick-up del genere presenta il vantaggio di essere molto resistente ai feeback. Molti modelli di chitarra acustica elettrificata presentano anche un equalizzatore e un regolatore del tono, oltre a quello del volume. È possibile che abbiano incorporato anche un accordatore.

 

 

Una doppia scelta

Avete due possibilità: scegliere di comprare una chitarra acustica elettrificata oppure di elettrificarla in seguito. Infatti, la chitarra semplice, chiamiamola così per distinguerla da quella elettrificata di fabbrica, può essere dotata delle componenti elettriche necessarie. Dunque, se avete già una chitarra, magari anche di buona qualità ma state pensando di sostituirla o a limite abbinarla  a una seconda (ma sì, le chitarre non sono mai abbastanza) per sfruttare l’amplificatore fermatevi un attimo a leggere questo paragrafo perché c’è una soluzione economica alle vostre esigenze. 

Sulla chitarra potete montare un pick-up magnetico, simili a quelli che si trovano sulle chitarre elettriche. Un pick-up del genere va agganciato all’altezza della buca, per fissarli basta stringere le morse. Ne trovate sia di passivi sia di attivi (in questo caso serve una batteria per alimentare il pick-up). Il suo suono, rispetto al piezo, è più “elettrico”. 

Un’altra possibilità è offerta dai pick-up a contatto. In questo caso si ottiene un suono più fedele a quello dello strumento non amplificato. Se invece volete che la naturalezza del tipico suono della vostra chitarra sia inalterato al massimo, allora montate un microfono a clip che è in grado di catturare e amplificare tutte le sfumature del vostro strumento. 

Soprattutto in sede live questa soluzione è da preferire rispetto al microfono a condensatore da piazzare davanti allo strumento, non solo perché eliminate l’ingombro dell’asta ma anche perché si possono verificare dei fastidiosi feedback.

 

 

L’installazione

Abbiamo visto come, oltre a comprare una chitarra acustica elettrificata, è possibile trasformare in tale una chitarra che originariamente era priva di pick-up. Ora la domanda che probabilmente vi starete ponendo è: sono in grado di installare questi componenti? Sì e no. Cosa vogliamo dire? Vogliamo dire che molte delle soluzioni proposte non richiedono di intervenire sulla chitarra con delle modifiche ma va detto che se l’intenzione è quella di installare in modo permanente le componenti elettriche, allora qualche buchetto nello strumento andrebbe fatto, fosse anche solo per evitare di fissare l’ingresso del jack attaccandolo sulla chitarra con nastro adesivo che è una soluzione poco elegante. 

Se non avete le conoscenze necessarie, ma soprattutto l’abilità di maneggiare attrezzi come un trapano ecc., rivolgetevi a un liutaio, anche se questo farà aumentare un po’ la spesa. Altrimenti resta valida l’idea di montare il pick-up in modo non permanente, dal punto di vista del suono non cambia nulla.

 

 

 

Ultimo aggiornamento: 20.04.24

 

Chitarra Classica – Consigli d’acquisto, Classifica e Recensioni

 

Si dice che per imparare a suonare la chitarra bisogna partire dalla classica. In realtà questa convinzione è ormai superata, considerato che gli stili chitarristici e i generi musicali sono davvero vari. Nonostante questo, la chitarra classica rimane uno strumento ottimo per poter iniziare, vista la morbidezza delle corde in nylon e il manico largo che allena progressivamente l’allungamento della mano.

Se poi siete appassionati di generi classici o di particolari musiche folkloristiche come il flamenco, allora la classica è proprio la chitarra che fa per voi. In questa nostra guida vi proponiamo quelle più apprezzate dagli utenti per la loro qualità-prezzo, tra le quali troviamo Yamaha CX40 II che si presenta come uno strumento per principianti, ma con un buon suono e una bella estetica. In alternativa potete optare sempre per un modello dell’azienda giapponese, la Yamaha C40 un modello entry level che regala comunque una soddisfacente resa sonora.

 

 

Tabella comparativa

 

Pregio
Difetto
Conclusione
Offerte

 

 

Le 8 Migliori Chitarre Classiche – Classifica 2024

 

 

Chitarra classica Yamaha

 

1. Yamaha CX40 II Chitarra Classica 4/4 in Legno

 

Tra gli strumenti più venduti non poteva mancare una chitarra classica targata Yamaha, una marca che non ha bisogno di presentazioni nel campo della musica. Il prodotto 4/4 si presenta con un ottimo connubio tra qualità e prezzo, con un suono versatile ideale per studiare bossa nova, flamenco e brani di musica classica.

Colpisce la qualità dei materiali, con un top in abete, retro e lati meranti e la tastiera in palissandro che rendono la chitarra luminosa e piacevole da vedere. La struttura poco pesante consente anche a bambini o ragazzi di trasportarla e maneggiarla senza fare troppa fatica.

Uno dei vantaggi principali della CX40 II è la sua regolazione di fabbrica molto comoda che permette a tutti di iniziare a suonare senza preoccuparsi troppo dell’altezza delle corde o l’angolo del manico. Ideale per principianti, ma anche per musicisti intermedi in cerca di una buona chitarra classica per cimentarsi in generi particolari.

Vediamo adesso quali sono i pro e contro del prodotto nella nostra consueta tabella. Se non sapete dove acquistare la chitarra, potete cliccare sul link della pagina del negozio riportato qui di seguito.

 

Pro

Regolazione: La chitarra viene consegnata con una regolazione ideale per iniziare subito a suonare senza dover aggiustare il manico o l’altezza delle corde.

Suono: Versatile e di buona qualità, la chitarra classica esprime un buon suono adatto al flamenco, alla bossa nova e ai brani classici.

Materiali: Uno dei pregi principali dello strumento sta nei materiali di ottima qualità, a partire dal top in abete per finire alla tastiera in palissandro.

Leggera: Il peso ridotto permette anche a persone con poca forza fisica di maneggiare la chitarra senza troppi sforzi.

 

Contro

Meccaniche: Non tengono perfettamente l’accordatura, ma questo è un difetto comune nelle chitarre ‘entry-level’ di qualsiasi tipologia.

 

 

 

 

2. Yamaha C40 Chitarra Acustica Set

 

La C 40 di Yamaha è una chitarra classica entry level che non mancherà di sorprendervi per il suono, a proposito, per migliorarlo è bene cambiare le corde in dotazione fin da subito, noterete la differenza. Spostandosi sul manco le iniziali sensazioni positive trovano immediatamente conferma e la mano si trova a proprio agio, da segnalare la buona finitura dei tasti. 

Che dire delle meccaniche? Anche qui siamo rimasti piacevolmente sorpresi l’accordatura è ben tenuta e per un tempo sufficientemente lungo considerando gli standard delle chitarre per principianti. Se guardiamo al prezzo non possiamo evitare una certa sorpresa nell’apprendere della presenza di diversi accessori che magari non saranno il massimo per qualità ma comunque ci sono, ma passiamo ai dettagli. 

La confezione comprende un accordatore abbastanza preciso, uno stand parecchio stabile, un poggiapiedi, che in vero vediamo piuttosto fragile, e una bag, sicuramente utile contro la polvere la la sua efficacia protettiva termina qui in quanto non imbottita.

 

Pro

Per essere:  una chitarra destinata ai principianti, il suo suono non è affatto male, noi siamo rimasti sorpresi e anche il volume ci ha soddisfatti.

Prezzo: Crediamo che tra i punti di forza di questo strumento ci sia il prezzo, lo diciamo tenendo conto della qualità della chitarra e degli accessori.

 

Contro

Poggiapiedi: Attenzioni a non caricare troppo peso sul poggiapiedi che sebbene nessuno pretende di usarlo come scaletto, avrebbe dovuto essere più robusto.

Corde: Il nostro consiglio è di non perdere tempo e cambiare immediatamente le corde in dotazione, noterete subito un miglioramento.

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Chitarra classica amplificata

 

3. Toledo Primera Spruce Chitarra Classica Preamplificata Cutaway

 

Se siete alla ricerca di una chitarra entry level, quindi pensata essenzialmente per chi vuole imparare a suonarla ed è alle prime armi, quella di Toledo può essere una soluzione molto valida.

Questo modello è realizzato in palissandro su un corpo di abete rosso, caratterizzato dai classici colori chiari. Si tratta di un 4/4, quindi è un modello da adulto e non da bambino, inoltre è ideate per i destri.

Le prime tre corde sono in nylon, mentre le altre sono in metallo, come accade su tutte le chitarre classiche che si rispettino; sarà necessario fare affidamento sull’accordatore di tanto in tanto, ma il modello è molto valido. 

Unica pecca, se così si può dire, è che manca la custodia, un elemento che sarebbe stato gradito visto il prezzo di vendita.

 

Pro

Corpo: In abete rosso, ha la classica colorazione chiara che è tipica delle chitarre di questo genere.

Per adulti: Il modello è 4/4, quindi è pensato per principianti ma non per bambini, un aspetto da tenere in considerazione quando si vuole acquistare.

Corde: Sono le tre in nylon e le tre in metallo, che vigono su tutti i modelli classici e che ogni tanto devono essere accordati.

 

Contro

Custodia: Manca e questo può essere considerato un difetto se si valuta il prezzo di vendita, non proprio per tutti. 

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Chitarra classica elettrificata

 

4. Admira Sara Chitarra Elettrificata, Spalla Mancante

 

Secondo i pareri degli utenti, questa chitarra classica è meritevole di attenzione, soprattutto per i materiali e per il suono amplificato. In effetti, il corpo elegante e la sagoma a spalla mancante la rendono estremamente elegante. Quest’ultima caratteristica non è solo estetica, bensì permette di raggiungere più facilmente il dodicesimo tasto, cosa che rende la chitarra adatta allo studio delle scale per eseguire assoli in diversi generi.

A completare il tutto ci pensa la finitura che rende la chitarra lucida e piacevole da vedere. Attivando l’amplificazione sarà possibile alzare o abbassare il volume dello strumento e modificare le frequenze, il tutto senza la necessità di un microfono o di una cassa.

Il suono è stato valutato positivamente dai musicisti che l’hanno provata, mentre la sua leggerezza permette anche ai ragazzi di suonarla senza problemi. Per un confronto dei pregi e difetti del prodotto vi invitiamo a leggere la nostra tabella qui sotto. Nel caso siate interessati all’acquisto, potete cliccare sul link del negozio online.

 

Pro

Materiali: L’ottima qualità dei materiali della chitarra la rende resistente e allo stesso tempo molto piacevole da vedere.

Forma: La spalla mancante oltre a conferire allo strumento un aspetto sinuoso, permette al musicista di raggiungere facilmente i tasti oltre il dodicesimo.

Suono: I diversi utenti che l’hanno provata sono rimasti molto soddisfatti dal suono espresso dallo strumento.

Elettrificata: Grazie all’amplificazione della cassa sarà possibile modificare le frequenze il volume senza collegare la chitarra ad amplificatori o usare microfoni.

 

Contro

Corde: Non è proprio un difetto del prodotto, ma segnaliamo comunque che le corde di fabbrica montate sullo strumento sono da cambiare.

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Chitarra classica 3/4

 

5. Navarra NV13 3/4 Chitarra Classica con Borsa, Miele

 

Questa chitarra classica 3/4 è ideale per bambini dagli 8 ai 12 anni di età, grazie alla sua forma leggera e compatta che consente ai più piccoli di suonarla senza fare troppi sforzi. Il modello è disponibile anche in misura standard 4/4 e in 1/2 per bambini dai 4 ai 6 anni di età. Verrà consegnata con una comoda custodia per il trasporto che dispone anche di una tasca esterna per poter inserire diversi oggetti utili per suonare.

A livello di suono non aspettatevi miracoli, si tratta infatti di uno strumento costruito proprio per prendere lezioni di chitarra da un maestro o per le classi di musica a scuola. La chitarra tende a scordarsi facilmente a causa delle corde di fabbrica montate che non si dimostrano di elevata qualità. Questo è un problema abbastanza comune, ma per risolverlo potete provare a montare delle corde nuove, magari di buona fattura.

Concludiamo la recensione del modello Navarra con un breve elenco dei pregi e difetti e con il link per la pagina del negozio dove lo si potrà acquistare ad un prezzo molto conveniente.

 

Pro

Misure: Disponibile in diversi formati, compreso quello 1/2 che la rende ideale per i bambini dai 4 ai 6 anni di età. Il modello da 3/4 è perfetto fino ai 12 anni, mentre il 4/4 è quello standard.

Custodia: In dotazione si riceverà una comoda custodia grazie alla quale si potrà trasportare facilmente lo strumento.

 

Contro

Suono: Non è proprio una chitarra che si distingue per il suono ma è perfetta per tutti i principianti che vogliono seguire lezioni da un maestro.

Corde: Consigliamo di cambiare subito le corde montate, in modo da favorire una migliore accordatura.

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Chitarra classica Eko

 

6. EKO CS 10 Chitarra Classica 4/4

 

Le chitarre prodotte dall’italiana Eko si distinguono per la loro qualità di materiali e per il prezzo conveniente. Si tratta di ottimi strumenti per cominciare l’apprendimento e questa classica non è da meno. Infatti questo modello con tavola in tiglio laminato e tastiera in betulla si rivela una scelta ideale per i principianti in cerca di una chitarra poco costosa, ma che riesca ad esprimere un buon suono.

È ideale per chi non ha mai preso una chitarra in mano ed è incuriosito dallo strumento, ma nelle mani di un musicista intermedio può diventare un buona chitarra ‘da battaglia’ ideale da portare in spiaggia, in piazza o al parco per delle strimpellate in compagnia di amici. In dotazione si riceverà una comoda custodia per il trasporto dello strumento e per tenerlo al sicuro dalla polvere.

Per comprare la chitarra Eko potete cliccare sul link che troverete subito dopo la tabella dei pro & contro qui di seguito.

 

Pro

Prezzo: Il costo davvero ridotto di questa chitarra la rende particolarmente adatta ai principianti che non vogliono spendere troppo o per musicisti intermedi in cerca di una classica da battaglia per suonate attorno al falò.

Qualità: Il suono è di tutto rispetto, sebbene si adatti maggiormente all’esecuzione di brani con il plettro più che al finger picking.

Custodia: In dotazione si troverà una pratica custodia Rockbag di Warwick, ottima per proteggere la chitarra durante il trasporto.

 

Contro

Meccaniche: Come molti altri modelli, anche questa chitarra soffre delle meccaniche un po’ scadenti che portano le corde a perdere la giusta tonalità.

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Chitarra classica per bambini

 

7. 3rd Avenue Pacchetto con Chitarra Classica Junior di Dimensioni ½

 

Quella di 3rd Avenue è una chitarra classica con ponte e tastiera in massiccio acero e una bella finitura lucida, che piacciono a chi cerca anche una bella estetica in ciò che acquista. Da notare i particolari bordeaux, che ne fanno una valida chitarra classica per un regalo.

Disponibile in varie soluzioni, è presente anche come ½, quindi adatta a bambini che vogliono imparare a suonare: si tratta infatti di un entry level, con corde in nylon e metallo, per iniziare i principianti della musica.

Se non ci si può aspettare troppo da questo oggetto, allo stesso tempo si rivela essere una valida idea per fare felice un bimbo, visto che include anche una custodia e degli accessori, come il reggi chitarra e un plettro, quindi è un acquisto completo.

Di facile accesso anche il prezzo, indicato per tutte le tasche.

 

Pro

Estetica: questa chitarra spicca per la struttura in acero massiccio e per i particolari rossi, che ne fanno anche un oggetto bello da mostrare.

Accessori: Non mancano la custodia, il reggi chitarra e un plettro, per non far mancare nulla al destinatario del presente.

 

Contro

Entry level: Non potrete aspettarvi grandi risultati da questo prodotto, perché è pensato essenzialmente per i principianti. 

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Chitarra classica Alhambra

 

8. Alhambra 1C Chitarra Classica con Tavola in Cedro Massello

 

La chitarra classica Alhambra non è proprio quella più economica sul mercato tra quelle ‘entry level’, per questo la consigliamo a chitarristi intermedi o avanzati che vogliono intraprendere lo lo studio di generi musicali che richiedono questo strumento come ad esempio il flamenco o la bossa nova.

I principianti con un buon budget possono orientarsi su questo modello, sebbene per iniziare è consigliabile optare per siano chitarre meno costose.

I materiali di ottimo livello si vedono dalle finiture e dalla tastiera, mentre il suono si rivela estremamente piacevole da sentire sia sui bassi sia sugli alti. Sebbene il prezzo sia alto, la chitarra si presenta senza alcuna dotazione, cosa che potrebbe far storcere un po’ il naso agli utenti che vogliono risparmiare sull’acquisto di una custodia o delle corde di ricambio.

Nonostante non sia la migliore a livello qualità – prezzo, se siete comunque interessati al prodotto cliccate pure sul link che troverete dopo i pro e contro.

 

Pro

Qualità: La chitarra Alhambra si distingue per i materiali di alta qualità e per il suo suono rotondo sui bassi ed espressivo sugli alti.

Versatile: Si possono suonare diversi generi, dal flamenco, al country fino ai brani classici. La chitarra è più indicata per musicisti intermedi che per principianti.

 

Contro

Prezzo: I principianti potrebbero voler cercare una chitarra più economica, visto che questa ha un costo di un certo tipo.

Accessori: Sebbene non sia proprio economica, verrà consegnata senza alcuna dotazione.

 

 

 

 

Accessori

 

Corde per chitarra classica

 

D’Addario EJ27N

 

Se vi serve un buon cambio corde per chitarra classica allora possiamo consigliarvi queste ottime D’Addario in nylon. Sono perfette per qualsiasi livello, d’altronde la ditta produttrice americana è rinomata per le sue corde resistenti e performanti.

Il set è disponibile per chitarre di diverse dimensioni, comprese quelle per bambini.

Il suono espresso è caldo, ma allo stesso tempo molto nitido, con bassi molto duraturi ideali per l’espressione dei generi musicali in finger picking.

Il prezzo conveniente delle corde permette di acquistare più di una confezione in modo da avere sempre un cambio corde pronto all’uso.

 

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Custodia per chitarra classica

 

Cahaya Custodia Chitarra

 

Non tutte le chitarre classiche vengono vendute con una pratica borsa per il trasporto, per questo abbiamo scelto per voi la custodia per chitarra molto economica, ma allo stesso tempo resistente.

Può ospitare chitarre da 39, 40 e 41 pollici, inoltre dispone di un comodo manico per il trasporto veloce e delle tracolle confortevoli per le camminate.

La cerniera laterale permette di aprire la borsa senza problemi, mentre nella tasca interna sarà possibile inserire diversi accessori per lo strumento.

La custodia va benissimo anche per il trasporto di chitarre elettriche e acustiche, a patto che rispettino le dimensioni indicate dal produttore.

 

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Capotasto per chitarra classica

 

Gudotra Capotasto per Chitarra

 

Probabilmente avrete visto molti chitarristi utilizzare una sorta di elastico o di barra per bloccare alcuni tasti dello strumento.

Non stanno certo ‘barando’ per poter evitare di fare il tremendo barrè, semplicemente usano un capotasto per poter suonare gli accordi e le scale di alcuni pezzi in una determinata tonalità.

Con questo capotasto per chitarra classica di Gudotra potrete esprimervi al meglio e studiare moltissimi pezzi.

La molla resistente riuscirà a fermare in modo ottimale tutti tasti desiderati, senza il rischio di far vibrare le corde e di creare dei suoni spiacevoli. Il prodotto viene venduto con ben dodici plettri di diverse misure.

 

 

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Spartiti per chitarra classica

 

Pino Daniele per Chitarra Classica

 

Nel caso state cercando degli spartiti per chitarra classica alternativi, possiamo consigliarvi questo manuale del grande Pino Daniele, senza alcun dubbio uno dei musicisti italiani più talentuosi di tutti i tempi.

Chitarrista eccezionale, Pino Daniele è riuscito a fondere il suono del blues afro-americano con le sonorità della musica napoletana.

In questo spartito potrete apprendere il suo stile, con una serie di brani che si possono studiare in due per accompagnamenti e assoli.

Insieme al manuale si troverà un pratico CD sul quale sarà possibile ascoltare i pezzi per facilitare lo studio.

Consigliato a musicisti avanzati.

 

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Guida all’acquisto – Come scegliere una buona chitarra classica?

 

Siete indecisi e non sapete proprio come scegliere una buona chitarra classica per iniziare a suonare? Non temete, con la nostra guida riuscirete a distinguere le diverse caratteristiche di cui tenere conto per compare una sei corde di tutto rispetto. Tenete però sempre conto che non è assolutamente valido il concetto secondo il quale gli strumenti più costosi sono quelli più facili da suonare. Se siete dei principianti, optate per la qualità-prezzo, poi in seguito quando raggiungete un livello di bravura intermedio potrete passare a una chitarra più costosa, scegliendola in base al gusto musicale che avrete sviluppato durante la pratica.  

Qualità

La migliore chitarra classica viene solitamente lavorata da liutai esperti, devi veri e propri artisti che investono ore di duro lavoro per costruire lo strumento perfetto. I neofiti però non possono certo puntare a un modello di tale pregio, perché sarebbe uno spreco totale di denaro. Qualsiasi strumento di alto livello dev’essere suonato da mani esperte, altrimenti difficilmente si potrà sfruttare completamente la sua qualità di suono. Per cominciare potete optare per una chitarra con un buon rapporto-qualità prezzo, senza dover per forza acquistare un ‘pezzo di legno’ con delle corde.

Tra i modelli venduti online potrete trovarne alcuni a basso costo prodotti dalle marche più famose che si presentano con materiali di buona fattura e un suono di tutto rispetto. Tenete presente che se non avete mai toccato una chitarra in vita vostra, sarà un po’ difficile capire immediatamente se il suono espresso fa al caso vostro o meno, anche perché all’inizio è inevitabile fare molti errori. Evitate quindi di fare subito paragoni con chitarre di livello più alto, magari suonate da musicisti esperti e seguite il vostro percorso di allenamento.

 

Amplificata?

Probabilmente avrete sentito parlare di chitarre classiche amplificate e vi sarete chiesti come sia possibile. Ebbene si, l’amplificazione non è una prerogativa legata solo alle chitarre elettriche o semiacustiche. Esistono chitarre classiche con cassa amplificata che permette di aumentare il volume e avere un’equalizzazione tra bassi e alti più precisa. Le chitarre classiche amplificate hanno dei comandi posizionati sulle fasce della tavola armonica che permettono di regolare il volume e le frequenze.

Per attivare o disattivare l’amplificazione solitamente basta premere un tasto e per alimentarla è necessaria una pila. Questi modelli tornano molto utili per esibizioni dal vivo o per provare in saletta con la propria band. Non preoccupatevi per il costo, i modelli amplificati si trovano anche a prezzi bassi. Se non sapete quale chitarra classica comprare e siete interessati ad un modello standard per lo studio con un maestro o in conservatorio, allora potete evitare le chitarre amplificate, indicate per musicisti che hanno già imparato almeno i fondamentali.

Meccaniche

Potrebbe capitarvi di trovarvi di fronte a opinioni di utenti che si lamentano della scarsa qualità delle meccaniche. Ebbene questo è un difetto molto comune in tutte le chitarre per principianti che siano classiche, elettriche o acustiche. Le meccaniche sono quelle chiavette poste sulla paletta che servono ad accordare le corde dello strumento. Solitamente nel modello più economico queste tendono ad allentarsi facilmente, per questo vi consigliamo di comprare un accordatore elettronico per poter aggiustare la tonalità di ogni corda.

Per quanto riguarda le corde, contate che quelle di fabbrica sono solitamente vecchie o di bassa qualità, per questo nel caso non sia incluso nella confezione, acquistate anche un buon set di corde prodotto da marche affidabili come D’Addario.

Vi consigliamo di leggere le nostre opinioni sulle migliori chitarre classiche del 2024, grazie alle quali potrete fare una comparazione tra le offerte e comprare quella più adatta per le vostre esigenze.

 

 

5 consigli per scegliere la giusta chitarra classica

 

 

Com’è fatta una chitarra classica?

La chitarra classica consiste in una cassa armonica che farà risuonare le corde toccate. Queste si estendono dal ponte alla paletta dello strumento e sono solitamente composte in nylon, un materiale molto morbido che permette di suonare usando le dita della mano destra e facilitare alcune difficili posizioni degli accordi. 

Sulla paletta troverete delle chiavette che servono ad accordare lo strumento. Le chitarre classiche standard montano 6 corde con accordatura Mi, La, Re, Sol, Si, Mi cantino, in inglese E-A-D-G-B-e. Confusi? Niente paura! La prima corda a partire da sopra è un Mi basso, infatti toccandolo produrrà un piacevole suono profondo. Anche il La e il Re si possono considerare bassi, infatti sono queste le corde che danno la ‘tonalità’ principale all’accordo e che permettono di creare la base melodica. Il Sol, il Si e il Mi cantino vengono considerate le corde ‘alte’, infatti sono quelle più utilizzate per gli assoli e gli arpeggi. 

Vi consigliamo di imparare i nomi delle note in inglese perché sono usate in molti manuali e soprattutto sul web. 

 

 

Con le dita o col plettro?

Per suonare la chitarra classica dovrete farvi crescere le unghie della mano destra (o della sinistra, se siete mancini) e dovrete anche curarle. Questo è assolutamente necessario per lo studio classico e per imparare il finger picking. In realtà la chitarra classica si può suonare anche con il plettro, oppure sempre con il finger picking ma in stile blues che comporta passaggi meno complicati. In realtà se volete studiare altri generi musicali più moderni, conviene orientarsi verso l’acquisto di una chitarra acustica. Tenete conto che il manico di una chitarra classica è abbastanza largo perché prevede ci sia molto spazio tra un dito e l’altro, mentre acustiche ed elettriche sono più strette dato che si suonano prevalentemente con il plettro.

 

Modello 

Non fatevi ingannare dalla falsa concezione che gli strumenti migliori per iniziare siano quelli che costano di più. La qualità di una chitarra classica varia in base ai materiali usati per la sua creazione, inoltre si trovano tantissimi modelli per principianti di ottima fattura e che non costano il proverbiale occhio della testa. Inoltre tenete presente che per i bambini dai 4 ai 7 anni occorre acquistare una chitarra classica 1/4 che avrà il manico più stretto e la tastiera più corta rispetto ai modelli standard. I modelli 2/4 e 3/4 sono per bambini dai 7 agli 11 anni di età, mentre quelli 4/4 sono per ragazzi ed adulti. 

Per scegliere un’ottima chitarra classica per principianti o intermedi non potete far altro che recarvi in un negozio di musica e provare con mano i vari modelli disponibili. Non basatevi solo sulle recensioni, perché il gusto per il suono è estremamente personale, quindi se avete l’occasione provatene il più possibile. Anche se non sapete ancora suonare, prendetele in mano, toccate le corde e iniziate subito a familiarizzare con la vostra futura chitarra classica. 

 

Attenzione alle corde 

Tutte le chitarre classiche vengono vendute con un set di corde di fabbrica montato sullo strumento. Quando acquistate il nuovo strumento assicuratevi di procurarvi anche un nuovo set di corde in nylon e cambiatele immediatamente. In realtà la soluzione migliore è portare lo strumento da un liutaio per farsi fare un bel setup, ma dato che i servizi di liuteria costano caro, se non avete grande disponibilità e volete risparmiare sarà sufficiente fare un bel cambio di corde. 

 

Accordare

Sebbene non ci sia assolutamente niente di male nell’accordare una chitarra ad orecchio, all’inizio può essere abbastanza difficile. Infatti è bene comprare un buon accordatore elettronico che vi permette di trovare subito la giusta tonalità senza perdere tempo. Una volta che avrete sviluppato un buon orecchio potrete anche farne a meno, sebbene per i concerti e per le esecuzioni di brani classici è sempre bene avere un’accordatura perfetta. 

 

 

Kit 

I chitarristi alle prime armi potranno trovare molto comodi i kit comprendenti chitarra classica, custodia, cambio corde e accordatore elettronico. Si tratta di una soluzione che permette di risparmiare e di avere subito tutto il necessario a portata di mano per poter cominciare. Le chitarre classiche dei kit non sono proprio le migliori in circolazione, ma per i principianti vanno più che bene. 

Ricordatevi che la chitarra è uno strumento abbastanza ‘spietato’ e che i primi anni non fa prigionieri: calli alle mani, dolori muscolari alla mano e la coordinazione tra mano destra e sinistra sono spesso dei deterrenti che fanno scappare i neofiti a gambe levate. L’entusiasmo iniziale può passare facilmente e la chitarra classica finisce in un angolo della casa a fare polvere. Per questo se non siete convinti e volete solo ‘provare’, o magari volete fare un regalo a un bambino o a un ragazzo, puntate su qualcosa di meno costoso con un bel kit. 

 

 

Domande frequenti

 

Come cambiare le corde alla chitarra classica

Per cambiare le corde alla chitarra classica è necessaria un po’ di manualità dato che dovrete maneggiare il nylon al fine di legarlo saldamente attorno al ponte. Prima di tutto rimuovete le vecchie corde, una ad una in modo da non allentare la tensione del ponte. Inoltre conviene sempre fare così quando siete alle prime armi, in modo da non perdere di vista la posizione corretta dove montare la corda. Potete decidere di tagliarle con delle forbici o con una buona pinza, dopodiché dovete allentare la chiave corrispondente alla corda e sfilarla lentamente. Conviene iniziare sempre dalla sesta corda, ovvero il MI basso.

Prendetela e fatela passare attraverso il buco apposito sul ponte, poi avvolgetela indietro in modo che formi un anello e intrecciatela stringendo bene, come se fosse un laccio. Distendendola fino alla chiavetta apposita, inseritela nel buco e poi iniziate a stringere fino a quando non vi sembra abbastanza tesa. Ripetete il procedimento con tutte le altre corde e alla fine accordatele.

 

Come scegliere le corde per la chitarra classica?

Scegliere le corde per la classica è abbastanza semplice, all’inizio potete orientarvi sulle famose e sempreverdi D’Addario, prodotte dall’omonima ditta americana. Queste corde hanno un buon suono e una tensione stabile, inoltre non costano tanto. Comprate sempre corde in nylon per la chitarra classica, sia per il suono, sia perché quelle metalliche potrebbero rischiare di graffiare la tastiera e il corpo dello strumento.

Ci sono sul mercato corde per chitarra classica molto costose, ma per iniziare vi suggeriamo di partire da set economici. Attenzione a leggere bene le informazioni riportate dal produttore per lo spesso delle corde. Con il tempo sceglierete quello che più si adatta al genere che suonate e ai vostri gusti, ma per iniziare vi conviene optare per un 10-46 o un 9 – 42.

 

Come accordare la chitarra classica?

Avrete probabilmente sentito parlare di chitarristi capaci di accordare perfettamente la chitarra ad orecchio. Ebbene ci sono diversi metodi per farlo, ma se siete alle prime armi vi consigliamo di utilizzare un accordatore a meno che non vogliate stupire i vostri amici per poi stonarli a morte con le tonalità fuori posto. L’accordatore elettronico è il miglior modo per trovare la giusta tonalità di ogni corda. Avvicinando la chitarra all’accordatore e suonando una corda per volta, potrete facilmente raggiungere la giusta tonalità.

Tenete conto che partendo dalla sesta corda devono essere accordate in questo modo: MI basso, LA, RE, SOL, SI, MI cantino. Tutti gli accordatori elettronici solitamente dispongono di un comodo display e della funzione per l’accordatura automatica che vi mostra la nota target alla quale dovete arrivare, stringendo e allentando la chiavetta.

 

Quanto costa una chitarra classica?

Dipende molto dai modelli e dalle marche. Come ogni strumento ci sono quelli definiti ‘entry level’, ovvero per principianti e quelli per intermedi o professionisti. I primi di solito hanno un prezzo che si aggira tra i 60 e i 140 euro, mentre quelle per intermedi partono dai 300 e possono arrivare a costare fino a 600 euro. I modelli professionali, di liuterie famose invece partono dai 1.000 euro in su, fino ad arrivare a cifre davvero proibitive. Per iniziare conviene optare per un modello per principianti in modo da non spendere troppo. Se poi vedete che lo strumento vi prende e volete continuare a suonarlo, allora dopo aver fatto un paio di anni di pratica potrete passare ad una chitarra di livello più alto.

Ovviamente la scelta dello strumento quando sarete più bravi dipenderà dai vostri gusti e non certo dal prezzo. Ci sono molte chitarre di fascia media che hanno un suono favoloso. Sul mercato sono disponibili chitarre classiche amplificate. Se non sapete come amplificare una chitarra classica, sappiate che basta utilizzare i comandi presenti sulla fascia laterale dello strumento, o semplicemente collegarla tramite un jack ad una cassa amplificata.

 

 

 

Come approcciarsi alla chitarra classica

 

La chitarra è uno degli strumenti più popolari degli ultimi anni e che ha avuto un grande successo grazie alla musica blues e rock degli anni ‘50 e alle sue varie diramazioni nel corso del tempo come l’hard rock, l’heavy metal e il pop. Ultimamente è stata un po’ messa in ombra dalle produzioni di musica moderna che prediligono suoni elettronici, ma la chitarra esercita sempre un grande fascino per la sua immediatezza mista all’incredibile complessità dei livelli più avanzati.

Non possiamo certo dirvi come suonare la chitarra classica, ma possiamo darvi qualche suggerimento su come approcciarvi senza scoraggiarvi troppo.

 

 

Lo studio

Appena avrete la vostra nuova chitarra tra le mani probabilmente non vedrete l’ora di andare su youtube e cercare di eseguire i vostri pezzi preferiti. Calma e sangue freddo però, perché a meno che non siate dei geni della musica, potreste fare parecchia fatica sia fisica sia mentale. La chitarra, come gli altri strumenti, richiede un approccio molto paziente e la capacità di capire dove fermarsi quando si incontrano ostacoli particolari. Iniziate con il familiarizzare con lo strumento, toccando le corde a vuoto e abituandovi al loro suono.

Procedete con calma e rendetevi conto che anche solo passare da un semplice Do Maggiore a un La Minore o eseguire un giro completo di Do Maggiore all’inizio può essere una bella sfida. Inoltre tenete sempre monitorate le vostre falangi e non sforzate troppo le dita, in modo da permettere alla mano di allungarsi naturalmente e ai calli di crearsi senza farvi vedere le stelle.

 

Le corde

Quando vedrete la vostra chitarra classica ovviamente vorrete subito provare a suonarla. Dopo aver dato un po’ di plettrate e premuto qualche tasto però vi consigliamo vivamente di cambiare le corde. Solitamente le corde montate sulle chitarre nuove lasciano abbastanza a desiderare per due motivi: o sono molto vecchie o semplicemente sono di bassa qualità. In entrambe i casi vi conviene procurarvi un set di corde e cambiarle.

Per sostituire le corde della classica è necessaria un po’ di manualità, quindi fatevi aiutare (e insegnare) da un esperto, vedete tutorial su youtube o magari fatevi dare qualche dritta dal maestro. Vi renderete subito conto della differenza tra le corde vecchie e quelle nuove. Procuratevi anche un accordatore elettronico e tenete sempre la chitarra accordata in modo preciso, così vi abituerete al suono giusto e alla tonalità base delle corde.

 

 

Metronomo e maestro

Il tempo, questo sconosciuto. Sono tantissimi i musicisti in erba che iniziano subito a studiare accordi e scale senza tenere minimamente conto del ‘beat’, del ‘groove’ e soprattutto del metronomo. È vero, studiare a metronomo è estremamente noioso, ma assolutamente necessario nel caso vogliate crescere come musicisti. Anche quando sentite strimpellare qualcuno in spiaggia, se vi sembrerà bravo allora vorrà dire che avrà studiato ‘a metronomo’ quei pezzi all’apparenza semplici.

Nel caso non abbiate proprio idea di dove cominciare o se avete davvero intenzione di imparare col tempo concetti più avanzati, allora trovate un buon maestro. Non è detto che dobbiate per forza andare dal più bravo della vostra città, ci sono molti ragazzi in gamba che danno lezioni ai principianti a prezzi convenienti.

 

 

Bibliografia

1) Come suonare la chitarra classica

2) The Structure of the Classical Guitar

3) soundunsound.com

 

 

 

Ultimo aggiornamento: 20.04.24

 

Basso Elettrico – Consigli d’acquisto, Classifica e Recensioni

 

Insieme alla batteria, il basso è la colonna portante del ritmo in qualsiasi genere moderno e può diventare protagonista nelle mani di un abile musicista, basta pensare ai grandi Jaco Pastorius, Les Claypool, Billy Sheehan e Flea. Se volete imparare a suonare questo strumento e state cercando un modello con un buon rapporto qualità-prezzo allora potete leggere la nostra guida dove troverete preziosi consigli su quale acquistare.

Chi non ha molto tempo a disposizione potrà subito dare un’occhiata a Fender Squier CV70 jazz bass che secondo noi è un buon entry level. In alternativa si può optare per PERFORMER 4 BLACK, Basso Elettrico Spector NS, dedicato a chi vuole ottenere buoni risultati dalle sue performance, senza spendere un occhio della testa. I pickup passivi assicurano un suono professionale e la struttura è maneggevole, perfetta per un principiante.  

 

 

Tabella comparativa

 

Pregio
Difetto
Conclusione
Offerte

 

 

I 7 Migliori Bassi Elettrici – Classifica 2024

 

 

Basso elettrico Fender

 

1. Fender Squier CV 70s Jazz Bass

 

Versione a cinque corde è un basso dotato di pickup attivi. Si tratta di uno strumento entry level che può fare al caso di tanti principianti in cerca di qualcosa che sia più di un giocattolo ma che non costi troppo.

La prima cosa che si nota è che il basso arriva già impostato correttamente: il manico è perfetto ed è necessario regolare giusto un po’ l’azione delle corde (ma è una questione di gusti).

Nessun problema con i tasti che sono correttamente incollati (a differenza di altri strumenti “high end”). Le corde di serie sono di buona qualità e non sono quelle più economiche, in questo modo non avrete alcun problema con la stabilità dell’accordatura. I pickup suonano bene e non sono emersi problemi né con l’elettronica nè con la struttura. 

Prima di acquistare questo basso, è importante notare che è molto pesantee, visto che si superano i 5 chilogrammi. Questo può effettivamente diventare un problema a un certo punto durante le prove o le esibizioni più lunghe.

 

 

Pro

Manico: Il basso ha un manico scorrevole, comodo e che non necessita di particolari regolazioni dopo averlo estratto dalla confezione.

Qualità/prezzo: A conti fatti è nostra opinione che il rapporto qualità/prezzo per il basso Fender in esame sia da valutare positivamente.

Corde: Contrariamente a quanto avviene spesso, le corde non sono di scarsa qualità e non avrete bisogno di sostituirle.

 

Contro

Peso: Supera i 5 chilogrammi, il che ne può rendere l’utilizzo un po’ faticoso a lungo andare.

 

 

 

 

Basso elettrico 4 corde

 

2. Performer 4 Basso Elettrico Spector NS

 

Se volete imparare a suonare questo strumento, il miglior basso elettrico per voi può essere quello di Spector: il Performer 4 Black infatti è strutturato per consentire al principiante di apprendere i fondamenti senza difficoltà.

Il manico Bolt On è suddiviso in tre pezzi e ha una forma affusolata di facile raggiungimento, per cui toccare i 24 tasti non diventerà un’impresa impossibile. I pickup passivi garantiscono un suono professionale, mentre il corpo in mogano ricorda quello delle versioni NS per chi già ha esperienza con il basso elettrico. 

Altre caratteristiche che possiamo segnalare sono il capotasto in grafite da 41,6 mm, le corde in nickel e il ponte di tipo Standard Performer Bridge. Il costo non è dei più bassi, ma è molto accessibile se si pensa alle prestazioni di quello che dovrebbe essere uno strumento entry level. 

 

Pro

Manico: Di tipo Bolt On, è pensato per consentire ai principianti un facile raggiungimento dei 24 tasti.

Corpo: La struttura in mogano ricorda quella originale, dei modelli NS per professionisti, appagando anche da un punto di vista estetico.

Risultati: Grazie ai pickup passivi potrete ottenere prestazioni pari a quelle professionali, con un suono che non vi lascerà scontenti.

 

Contro

Costo: Non aspettatevi un prodotto a prezzi bassi, ma la spesa è in ogni caso molto valida, date le caratteristiche del prodotto. 

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Kit basso elettrico

 

3. Donner Kit Basso Elettrico a 4 corde con borsa

 

Tra i migliori bassi elettrici del 2024 annoveriamo anche quello di Donner, tra i più venduti del web per il valido rapporto qualità/prezzo. Ha incontrato i pareri positivi degli utenti che lo hanno scelto per le sue caratteristiche, ideali per i neofiti, e per la presenza di una custodia.

Il manico è da 34”, è realizzato in acero e ha un profilo Modern C; la tastiera in perilla ha 21 tasti in ottone, mentre le meccaniche sono open gear. Altre caratteristiche sono, sempre per quanto concerne il manico, la presenza del body in tiglio a cui è avvitato, con finitura sunburst o nera; il ponte è il classico con quattro sellette, mentre il pickup split coil è collocato sul battipenna.

La fattura è molto interessante, specialmente in rapporto al costo, anche se la struttura, molto maneggevole per alcuni utenti, non lo è altrettanto per altri, che la considerano un po’ troppo pesante. Se non sapete dove acquistare questo modello nuovo, cliccate sul link in basso. 

 

Pro

Rapporto qualità/prezzo: Il costo di questo modello è molto valido in rapporto alle sue caratteristiche strutturali.

Fattura: Convince chi cerca un modello entry level che non pecchi per imprecisioni e che sia quindi appagante anche da un punto di vista estetico.

Caratteristiche: Oltre al manico da 34” in acero, avvitato a un body in tiglio, c’è la tastiera in perilla con 21 tasti in ottone.

 

Contro

Pesante: Potrebbe non essere la soluzione più giusta se siete alla ricerca di un basso elettrico particolarmente leggero. 

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Basso elettrico Ibanez

 

4. Ibanez GIO GSR180-BEM – Basso elettrico a 4 corde

 

La vostra ricerca non si ferma, perché volete ancora capire quale basso elettrico comprare? Date un’occhiata al modello proposto da Ibanez, che convince un po’ tutti coloro che badano anche all’aspetto dello strumento musicale che intendono imparare a suonare.

Un vero mix di suono e giocabilità, grazie alla struttura leggera e maneggevole, con un manico in acero e una tastiera purpleheart, oltre al pick-up Ibanez DXJ, che garantisce un suono dolce a singolo coil. Il ponte è B10 e garantisce un’intonazione regolabile e una stabilità vocale molto solida. 

Non è il prodotto più economico in circolazione, ma è caratterizzato da un buon rapporto qualità/prezzo, visto che si dimostra adatto a chi è entry level o a chi deve riprendere confidenza con uno strumento del genere. 

 

Pro

Estetica: Convince per la leggerezza della struttura, di un bel colore turchese, che piace a gran parte degli utenti.

Maneggevole: Gli entry level ne apprezzano la leggerezza, che permette di suonare senza sforzi e di imparare più velocemente.

Stabilità vocale: Viene garantita dal ponte B10, insieme all’intonazione regolabile con facilità.

 

Contro

Entry level: Non è un modello da consigliare a chi ha già grande dimestichezza con il basso elettrico, ma essenzialmente ai principianti. 

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Basso elettrico 5 corde

 

5. Ibanez SR505E – Basso Elettrico 5 Corde

 

Quello di Ibanez è un basso elettrico dedicato a chi ha già dimestichezza con lo strumento e desidera avere prestazioni di qualità, senza dover spendere una cifra troppo alta. Il corpo è leggero e costruito in okumè e frassino, sul quale montano cinque corde.

Il manico è in noce e jatoba, come la tastiera, dotata di 24 tasti medi; il ponte Accu-Cast  B505 è facile da regolare. Il pick-up doppio Bartolini BH2 è stato progettato per farvi ottenere un suono liscio, ma che può essere modificato grazie all’equalizzatore a tre bande.

Gli switch presenti sono EQ Bypass e uno a tre vie di media frequenza, per selezionare tra 250 Hz, 450 Hz e 700 Hz. Molto bello il colore del legno, che accontenta soprattutto chi non ama toni sgargianti.

Date queste caratteristiche, il prezzo non è proibitivo, anche se potrebbe non essere la prima scelta per chi ha problemi di budget.

 

Pro

Struttura: Molto leggera e maneggevole, è realizzata in frassino e okumè, mentre il manico è in noce e jatoba.

Caratteristiche: Il ponte Accu-Cast B505 facilita la regolazione delle corde, il pick-up doppio Bartolini BH2, invece, fornisce un suono liscio, che può essere gestito tramite l’equalizzatore a tre bande.

Estetica: Convince tutti coloro che non amano i bassi elettrici dai colori e dai toni troppo sgargianti.

 

Contro

Costo: Non è proibitivo per un basso di questo genere, ma rientra comunque in un budget abbastanza ampio.

 

 

 

 

Basso elettrico EKO

 

6. Eko Chitarra vpj-280 Black Bassi

 

Parliamo di una marca italiana produttrice di strumenti di buona qualità, venduti a un prezzo molto conveniente. È il caso di questo basso elettrico EKO che si presenta con un design classico ideale per lo studio di generi moderni come rock, blues e pop.

Il corpo in tiglio e i materiali di buona fattura gli conferiscono una buona resistenza, mentre il suono espresso risulta rotondo e corposo.

Gli utenti sono rimasti molto soddisfatti del bilanciamento dello strumento che consente di suonare ogni nota senza causare l’effetto ‘frizione’. È consigliato soprattutto ai principianti che cercano uno strumento venduto a basso costo, sebbene possa andare bene anche per i musicisti intermedi in cerca di una ‘riserva’. Vediamo quali sono i pro e contro nella nostra tabella, dopo la quale potete trovare il link del negozio online.

 

Pro

Economico: Il prezzo del prodotto è un ottimo incentivo per i principianti in cerca del loro primo basso con il quale iniziare a muovere i primi passi nel mondo della musica.

Materiali: I diversi utenti che lo hanno provato sono rimasti molto soddisfatti dalla qualità dei materiali dello strumento.

Suono: Corposo e rotondo, ideale per suonare diversi generi musicali come rock, pop e blues.

 

Contro

Liutaio: Come molti strumenti nuovi di zecca, anche questo basso richiede una visitina dal liutaio, cosa che dovete aggiungere alla spesa complessiva.

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Basso elettrico per iniziare

 

7. Vangoa Basso Elettrico Kit 4 Corde Bassi Elettrica Grandezza Naturale per Principianti

 

Il basso elettrico di Vangoa ha una struttura in solido pioppo, tale da reggere a tutte le prove alle quali vorrete sottoporlo. La tastiera è in blackwood, il manico invece è realizzato in acero con finitura premium sul retro, per maggiore comfort e un suono che non conosca limiti. 

Dotato di quattro corde, ha il pick-up P-bass che garantisce un tono molto profondo, accontentando tutti i bassisti, dagli entry ai professionisti, anche se è da prediligere per gli studenti. Nella confezione troverete inoltre tutto il necessario per conservare il basso: una borsa imbottita e impermeabile, con una tasca esterna, per inserire accessori come il plettro.

Grazie agli spallacci e alle cinghie laterali, non sarà difficile trasportarlo e anche accedere all’interno della borsa. Nonostante però ci siano anche le corde extra, il panno per la pulizia e il manuale, a volte mancano elementi come l’accordatore, il capotasto e i plettri, che avrebbero dovuto essere inclusi.

 

Pro

Caratteristiche: Il basso di Vangoa ha una struttura in pioppo, resistente all’uso, la tastiera in blackwood e il manico in acero, con quattro corde.

Borsa: Quella compresa nel prezzo è imbottita, per cui permette di tenere al riparo il basso mentre lo si porta con sé.

Per tutti: Questo modello, dal costo ragionevole, va bene tanto per gli entry level quanto per i professionisti.

 

Contro

Accessori: Può accadere che manchino alcuni di quelli inclusi nella confezione, con disappunto per chi se li aspettava al completo. 

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Accessori

 

Corde per basso elettrico

 

Corde per Basso Elettrico Ernie Ball Hybrid Slinky Nickel Wauge

 

Tra le corde per basso elettrico più amate le Ernie Ball si guadagnano un posto d’eccezione nel cuore di tutti i bassisti. Completamente in nickel, assicurano un suono estremamente preciso sia con il plettro sia con le dita.

Sono molto versatili quindi vanno benissimo per suonare qualsiasi genere.

Per l’hard rock e metal offrono un tono ricco ed equilibrato anche quando si eseguono brani a velocità serrate.

Nel funk o in generi dove contano melodia e groove, le corde Ernie Ball si fanno rispettare, infatti sono molti i bassisti esperti della tecnica ‘slap’ che le prediligono.

 

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Amplificatore per basso elettrico

 

Blackstar FLY 3 Bass Amp BK

 

Se cercate un valido amplificatore per basso elettrico che non costi troppo, allora potete puntare su questo modello di Blackstar.

I materiali sono di ottimo livello, infatti risulta molto solido e resistente, sebbene sia allo stesso tempo non particolarmente pesante.

Il suono è di buon livello con frequenze ben equilibrate che permettono di esprimersi al meglio nei generi musicali più disparati.

Certo, aumentando il livello del volume tende a distorcere, del resto stiamo parlando di un prodotto economico.

A nostro giudizio la potenza di 3W non è adeguata per suonare all’aria aperta ma si tratta di un amplificatore più adatto per essere utilizzato al chiuso.  

 

 

 

 

 

Guida all’acquisto – Come scegliere un buon basso elettrico?

 

Avete letto le nostre opinioni ed effettuato una comparazione tra le offerte dei modelli venduti online, ma avete ancora qualche dubbio su come scegliere un buon basso elettrico allora vi invitiamo a leggere questa guida dove vi illustriamo quali sono le caratteristiche da valutare prima di acquistare uno strumento.

Tenete sempre conto che non sempre il basso elettrico migliore per principianti è quello più costoso, anzi spesso per cominciare è meglio partire da un modello poco costoso. Quindi, i neofiti dovrebbero puntare per la qualità-prezzo, mentre i musicisti avanzati vorranno un basso elettrico di livello più alto e di conseguenza con un prezzo superiore.

4 o 5 corde?

Probabilmente avete visto su Internet o in qualche negozio di musica bassi a 5 corde che vi hanno fatto illuminare gli occhi. Non per frenare il vostro entusiasmo ma più corde non si traduce in una performance migliore. Fondamentalmente strumenti come la chitarra a 7 o a 8 corde e il basso a 5 o 6 corde si utilizzano principalmente nei generi musicali più ‘duri’, specialmente nel metal estremo o nel progressive metal.

Per imparare i fondamentali vi basterà un basso a 4 corde, anche perché all’inizio dovrete abituare le mani alla grandezza del manico e farle diventare più ‘elastiche’. Inoltre partire subito con una corda in più può confondervi non poco le idee, specialmente a livello teorico. Anche se siete dei metallari convinti e non vedete l’ora di distruggere la barriera sonora, partite comunque da un 4 corde. Nel giro di un anno di pratica assidua potrete passare al 5 corde senza alcun problema.

 

Marca

Diteci che genere ascoltare e vi diremo quale basso elettrico comprare! Quando si inizia a studiare un nuovo strumento, spesso non è importante sceglierne uno adatto per il proprio genere musicale preferito, ma in molti casi può aiutare. Per esempio se amate il metal o l’hard rock allora i bassi Fender o Squire non fanno per voi. Al contrario questi sono particolarmente adatti per generi più ‘soft’ come pop, jazz, blues e rock leggero.

Se siete dei metallari allora potete puntare su un Warwick o un ESP. Anche i bassi LTD (sottomarca di ESP) vanno benissimo per i generi più estremi. Se invece non avete ancora le idee chiare o se state facendo un regalo a un ragazzo che deve ancora sviluppare il suo gusto musicale, allora potete puntare su un Ibanez o su un EKO. Tenete conto che marche come Warwick, ESP, Gibson e Fender sono molto costosi, mentre si possono trovare modelli con un buon rapporto qualità-prezzo di LTD, Squire, Eko e Ibanez.

Kit

Una volta acquistato il basso elettrico vi serviranno un amplificatore per poter suonare, una custodia per il trasporto, un accordatore e magari anche un cambio corde. Sono accessori indispensabili che si possono facilmente trovare sul mercato, a prezzi diversi. In realtà potreste anche pensare di comprare un kit che li include tutti, insieme ad un basso elettrico. Non solo risparmierete, ma in questo modo avrete subito tutto l’occorrente per poter iniziare a suonare!

Tenete conto però che il basso elettrico venduto con i kit solitamente non è proprio eccezionale, quindi consigliamo questa scelta solo ai principianti o a chi vuole fare un regalo. Se invece avete già pensato ad un amplificatore da comprare a parte, potete optare per un basso elettrico venduto solo con la custodia. Ricordate però di procurarvi sempre un set di corde nuovo, perché quelle di fabbrica non sono mai di alta qualità e vanno cambiate immediatamente.

 

 

 

Domande frequenti

 

Che differenza c’è tra un basso a 4 e uno a 5 corde?

L’accordatura standard dei bassi a 4 corde è E A D G (Mi, La, Re, Sol) mentre nel basso a 5 ci sarà anche l’ultima corda in Do. Fondamentalmente il basso a 5 corde viene utilizzato soprattutto nei generi più ‘tecnici’ dove sono necessarie più corde per poter sfruttare armonie e scale più complesse.

Il progressive metal, la fusion e a volte anche alcuni sottogeneri del metal estremo vedono il basso a 5 corde spesso protagonista. Molto spesso i bassisti usano un 5 corde per adattarsi alle tonalità e alla profondità di suono delle chitarre con 7 corde. In generale per cominciare conviene sempre partire da un 4 corde, per poi passare a un modello a 5 o 6 corde quando si inizia a sviluppare una buona manualità.

 

Com’è fatto il basso elettrico?

Il basso elettrico è molto simile a una chitarra elettrica: è composto da una cassa con pick-up, un battipenna, una tastiera e una paletta con le chiavi per l’accordatura. Il suono viene generato dal segnale elettromagnetico che passa dall’amplificatore ai pick-up e che si propaga nella cassa armonica.

Troverete anche le manopole per il volume e l’equalizzazione dei diversi pickup, a differenza delle chitarre che dispongono di un selettore. Potete trovare sul mercato bassi con pickup attivi e passivi, i primi sono alimentati anche da una batteria, mentre i secondi solo dal segnale elettromagnetico. I pickup attivi sono ottimi per chi cerca un suono più preciso, ma è disposto a sacrificare un po’ il ‘calore’ e il ‘feeling’.

 

Come settare un basso elettrico?

Prima di tutto procuratevi delle corde nuove e un accordatore elettronico. Una volta che il basso vi verrà consegnato controllate che non ci siano parti danneggiate e che collegandolo all’amplificatore il suono sia comunque ben udibile. Contate che le corde di fabbrica sono di bassa qualità, quindi dovrete cambiarle.

Per il settaggio potete provare a modificare l’altezza del ‘truss-rod’ agendo sulla vite posta sull’estremità del manico e sulla paletta, ma vi consigliamo di fare molta attenzione perché rischiate di danneggiare i componenti nel caso non riuscite a regolarvi correttamente. Potete anche regolare l’action delle corde provando a modificarne l’altezza sempre agendo sulle viti presenti sul ponte. Corde più alte produrranno un suono più profondo, ma saranno più dure da premere. In generale se siete alle prime armi non toccate niente e portate lo strumento da un liutaio.

 

Come amplificare un basso elettrico?

Per amplificare un basso elettrico avrete bisogno di un… amplificatore. Non preoccupatevi di dover acquistare una cassa costosa con una ‘testata’ o preamplificatore a parte, infatti se siete alle prime armi vi conviene optare per un pratico cabinet che unisce sia lo speaker sia il pre-amp. Per il collegamento tra l’amplificatore e il basso vi servirà un cavo jack da 1/4 (6,35mm), mentre l’amplificatore andrà collegato alla presa della corrente.

Regolate il volume e le frequenze, provando a suonare le corde e vedere qual è il suono più adatto. In generale cercate di non aumentare i bassi a dismisura e teneteli su un livello leggermente più alto rispetto a medi e alti che devono comunque essere presenti.

 

 

 

Come suonare il basso elettrico

 

Molti pensano che il basso elettrico sia uno strumento abbastanza semplice da suonare, ma questo non è assolutamente vero. Bistrattato dai chitarristi e spesso incompreso dai batteristi, il povero bassista si trova spesso a doversi inventare di tutto per poter brillare di luce propria all’interno delle composizioni.

La sfida del basso elettrico a livello teorico, tecnico e soprattutto armonico può essere molto elevata, specialmente se si decide di studiare il finger-style. Suonare con le dita è l’essenza del basso, sebbene nei generi più ‘giovani’ come l’hard rock e il metal spesso si utilizzi il plettro. Se vi state chiedendo come fare a imparare a suonare o come approcciarsi al nuovo strumento, possiamo darvi qualche dritta in questa sezione.

 

 

Studio

Il basso a 4 corde può essere sia lo strumento portante delle composizioni oppure far parte della sezione ritmica con la batteria. Il confine tra le due cose è molto sottile, quindi a seconda dei generi musicali che più vi piacciono dovrete decidere quale strada intraprendere. Se amate il funk, il blues o il jazz allora non avete scampo: dovrete studiare il finger-style. La tecnica di questo stile non è affatto facile, infatti vi consigliamo di prendere qualche lezione almeno per iniziare a praticare i fondamentali.

Nulla vi vieta di provare da autodidatti, su Youtube potete trovare una quantità di video davvero impressionante registrati da musicisti volenterosi di condividere la loro conoscenza con i meno esperti. Non pensate però che una volta imparato il finger-style suonare con il plettro sia una passeggiata! Si tratta di due studi completamente diversi dello strumento a livello tecnico che richiedono coordinazione e pratica.

 

Le corde nuove

Una volta ricevuto il basso elettrico potete immediatamente iniziare a suonarlo un po’, ma contate che le corde di fabbrica sono sempre di bassissima qualità e spesso molto vecchie. Questo vuol dire che se avete intenzione di suonare con la giusta tonalità dovrete prima di tutto sostituirle e poi accordarle. Per fare questo avete bisogno di un set di corde nuovo e di un accordatore elettronico.

Cambiare le corde al basso elettrico non è difficilissimo, ma le prime volte dovrete munirvi di un po’ di pazienza ed eseguire l’operazione molto lentamente. Potete aiutarvi con dei pratici tutorial su Youtube che vi illustreranno come fare un passo alla volta. Ricordatevi di tenere sempre il basso ben accordato, aiutandovi con un accordatore elettronico per trovare la giusta tonalità di ogni corda. All’inizio è sempre bene accordare perfettamente ogni corda, dato che dovrete sviluppare l’orecchio alle tonalità corrette.

 

 

Amplificatore

Come potete immaginare, il basso elettrico va collegato ad un amplificatore per poter suonare. Non pensate però che vada bene un qualsiasi amplificatore per chitarra o uno speaker, infatti dovrete procurarvi un cabinet adeguato. Se siete alle prime armi potete evitare di acquistare un pre-amp separato e una cassa, perché solitamente questa configurazione si utilizza in sala prove o nei live. Per praticare a casa sarà sufficiente un cabinet con preamplificatore incorporato che vi permetterà di regolare il volume, le frequenze e aggiungere qualche effetto.

 

 

 

Ultimo aggiornamento: 20.04.24

 

Scegliere le corde più adatte può richiedere tempo; al netto dei tanti consigli che si possono ricevere, il modo migliore è testarle in prima persona fin quando non si trova la muta che soddisfa in pieno.

 

Soprattutto quando si è dei principianti, si commette l’errore di non di dedicare la necessaria attenzione alla scelta delle corde. Eppure sono un elemento fondamentale dello strumento. Trovare le corde giuste è impresa tutt’altro che banale e mettere tutti d’accordo è impresa ardua. A ogni pregio che metterete in evidenza ci sarà sempre un altro chitarrista pronto a evidenziare gli aspetti negativi. 

Questo perché molto spesso la scelta delle corde è una questione estremamente personale ma magari voi approfittatene per discuterne ore con i vostri amici e colleghi chitarristi, magari seduti a un tavolo con un paio di birre e vedrete che nonostante le divergenze di opinioni, la chiacchierata sarà comunque piacevole e il tempo volerà via come sempre accade quando si discute di chitarre e musica.

 

Le corde

Individuare le corde giuste richiede un certo bagaglio d’esperienza alle spalle ma, se avete almeno chiaro il concetto di scalatura, avete almeno fatto un primo passo. Ovviamente le corde non si differenziano solo per il loro spessore ma anche per i materiali, per il tipo di lavorazione e naturalmente per la marca e credeteci, ce ne sono tante. 

Ma concentriamoci sulla chitarra archtop. Le corde per questo tipo di chitarra possono essere realizzate in diverse leghe di bronzo oppure in acciaio. Le prime vanno bene per chitarre archtop acustiche mentre le seconde sono adatte a quelle elettriche. Le corde di acciaio, inoltre, possono essere lisce oppure ruvide. 

Poco più sopra abbiamo fatto cenno alla scalatura. Ebbene, una muta parte da 009 fino a 014; queste misure si riferiscono al MI cantino poi ci possono essere tante varianti, esistono anche corde ibride. In generale possiamo dire che le corde sottili sono “meno faticose” da suonare, ma hanno un suono debole mentre le corde più spesse pur essendo più dure hanno maggior volume, sustain. 

Tenete presente che quando cambiate scalatura delle corde cambia anche la tensione sul manico e nel caso di una chitarra elettrica, sul ponte mobile o Floyd Rose, e dunque sarebbe opportuno fare le necessarie regolazioni. Ma alla fine, quali corde vanno bene? A tale domanda solo il chitarrista può rispondere e per farlo deve provare decine di mute, anche delle marche più disparate e che ben si completino con la loro ottima chitarra.

 

 

Non solo jazz

In molti ritengono che la chitarra archtop sia una chitarra jazz ma in realtà può essere usata in altri generi musicali. È comunque vero che questo tipo di chitarra è stata resa famosa da tantissimi jazzisti e dunque la diffusione di tali convinzioni è comprensibile. 

Qual è l’elemento di differenza nella chitarra archtop rispetto alle altre? In sostanza la tavola armonica. Questa è scolpita nel legno, solitamente abete rosso dalla provenienza geografica più disparata, anche se i legni più apprezzati sono quelli dell’abete europeo, il nordamericano adirondack, l’engelmane e il sitka. Al posto della classica buca, ci sono due fori che somigliano alla “f”. Quanto al ponte è potenzialmente mobile ma, di fatto, resta bloccato dalla pressione delle corde sulla tavola armonica. 

Per quanto riguarda le misure, sono varie e in genere sono indicate dalla larghezza della cassa nella parte inferiore. Le misure più comuni sono quelle da 16 e 17 pollici ma in commercio se ne possono trovare anche di più grandi oppure più piccole. Essendo il corpo completamente vuoto, produce sonorità calde e naturali che appunto sono quelle predilette per il jazz.

 

Le chitarre archtop per eccellenza

Si fa risalire la paternità della chitarra archtop a Oliver Gibson ma dobbiamo dire che in merito ci sono pareri discordanti, tuttavia il nome più accreditato è il suo. Tra gli anni ‘20 e ‘30 fu commercializzata la Gibson L-5; inizialmente non era amplificata ma poi fu arricchita con il pick-up Charlie Christian negli anni ’40; negli anni ’50, invece, furono montato gli humbucking. 

 

 

Nel 1934 è stata avviata la produzione della Gibson Super 400 che al pari della L-5 ha la tavola della cassa armonica scavata a mano dunque niente a che vedere con il laminato piegato a caldo della linea ES di Gibson. Questi due modelli sono all’unanimità o quasi considerate le chitarre archtop per eccellenza che tutti i chitarristi jazz, ma anche blues, sognano di avere un giorno.

 

 

Ultimo aggiornamento: 20.04.24

 

Disponibile solo su Apple Store, guitarLayers offre nuove possibilità di insegnamento e apprendimento a un costo tutto sommato conveniente.

 

Ci siamo imbattuti in una app che è davvero interessante; si tratta di guitarLayers ideata da moreOrless music. Meglio dirlo subito, possono farne uso soltanto i possessori di Mac, almeno per ora. Il software presenta una serie di features che aiutano il maestro a spiegare le posizioni di scale, accordi, arpeggi e tutto il resto. Altra cosa che vogliamo mettere in chiaro, ma questo probabilmente lo avrete già immaginato, è che non si tratta di una app gratuita, tuttavia il prezzo ci sembra molto allettante: 43,99 euro è una somma che vale la pena spendere per un programma del genere. 

Ma qual è il concept alla base di guitarLayers? Sostanzialmente separare scale, arpeggi, accordi, intervalli (definiti strutture) ecc. dalla loro disposizione sulla tastiera. Vogliamo essere sinceri, l’impatto non è così immediato; prima di padroneggiare bene la app bisognerà studiare un po’ ma alla fine si aprirà un mondo nuovo ricco di potenzialità da sfruttare insieme a una buona chitarra.

 

Il modulo struttura

Grazie al modulo struttura l’utente è in grado di eseguire qualsiasi operazione su insiemi di note in accordo con la teoria musicale. Si possono generare i modi di una scala, ossia insiemi ordinati di intervalli derivati da una corrispondente scala variano la nota iniziale. 

Un’altra possibilità è quella di calcolare automaticamente i rivolti di accordi e arpeggi. L’utente ha la libertà di costruire qualsiasi scala o accordo o modificare quelle più comuni. Anche in questo caso bisogna prendere un po’ di confidenza con i menù a tendina. Le potenzialità della app, lo abbiamo detto, sono tante e siamo certi in molti troveranno interessante il poter assegnare differenti funzioni armoniche a una struttura.

 

 

Il modulo Fretboard Constraint

La struttura può essere modellata sulla tastiera secondo i propri gusti oppure tenendo conto dei vincoli in uso nella “letteratura chitarristica”.

Grazie al modulo Fretboard Constraint si può agire sui vincoli da assegnare alle note della struttura che vengono poi visualizzati sulla tastiera. In questo modo lo studente è avvantaggiato nello sviluppare la capacità di movimento sulla tastiera e meglio orientarsi sul manico. L’utente può creare le diteggiature inserendo più note sulla corda (o più di una).

 

Ottima organizzazione dei contenuti

Una funzione molto utile offerta da guitarLayers che testimonia ulteriormente il suo carattere didattico, riguarda l’organizzazione dei contenuti. Per uno studente la chiarezza delle spiegazioni è fondamentale e grazie a questa app il maestro ha la possibilità di visualizzare sullo schermo del computer più tastiere contemporaneamente, suddividerle in gruppi e passarli in rassegna uno dopo l’altro. 

Una funzione del genere, secondo noi, torna di grande utilità anche a tutti quegli YouTuber che preparano lezioni di chitarra e tutorial vari su come suonare questa o quell’altra canzone. Sempre in ottima organizzazione, la library è ben concepita. In questa sezione vengono salvati i progetti creati organizzandoli secondo cartelle subito individuabili. Tale soluzione è ottima per organizzare le lezioni, suddividendole per argomenti. Chiaramente i progetti possono essere esportati così il maestro può consegnarli al suo allievo, volendo anche in forma cartacea grazie alla funzione “stampa”.

 

 

La consigliamo?

Ma alla fine, che idea ci siamo fatti di questa app? La consigliamo oppure no? La nostra personale opinione è che guitarLayers è geniale. Potremmo anche sbagliarci ma crediamo difficile possa esistere qualcosa di simile e capace di rivoluzionare il modo di insegnare; per il maestro, ma naturalmente anche per l’allievo, è un aiuto indescrivibile. 

Graficamente l’applicazione è ben fatta, è tutto perfettamente visibile. Come detto in apertura serve un po’ di pratica per familiarizzare con tutte le funzioni e sfruttare completamente le potenzialità che sono davvero tante. Ad ogni modo sul sito di guitarLayers trovate una serie di video tutorial molto utili per meglio comprendere come “muoversi” oltre a una guida scaricabile scritta in italiano. 

Siamo rimasti molto impressionati non solo dalle caratteristiche tecniche della app ma anche dal suo costo che a nostro modo di vedere è vantaggioso e invoglia all’acquisto. A questo punto avrete capito che noi ne consigliamo l’acquisto, peccato non sia disponibile una versione di prova gratuita che avrebbe dato modo di testare l’applicazione prima di prendere la decisione finale ma anche così, siamo sicuri che una volta capito il funzionamento, non ne potrete più fare a meno. 

Ci dispiace per chi non è possessore di un Mac, al momento non abbiamo notizie se in futuro il programma sarà disponibile per altri sistemi operativi come Windows, anche se abbiamo qualche dubbio. Restate sintonizzati, se ci saranno novità in merito, ve lo faremo sapere.

 

 

Ultimo aggiornamento: 20.04.24

 

Se avete una o più chitarre o state pensando di comprarne una, sappiate che dovrete munirvi di una serie di gadget, tutti più o meno indispensabili.

 

Spesso ci si chiede quali siano le chitarre più vendute ma si dimentica che c’è un mercato parallelo altrettanto importante che è quello degli accessori e un buon chitarrista non n’è mai sprovvisto o almeno non dovrebbe esserlo. Alcuni di questi accessori sono fondamentali ai fini del sound altri invece hanno un peso minore ma sono comunque importanti. Forse non vi siete mai soffermati a pensare sulla questione, soprattutto se avete poca esperienza. In questo caso prendete nota perché vi indicheremo cosa dovete, o dovreste, procurarvi per il vostro strumento.

 

Plettri

La maggior parte dei chitarristi suona usando il plettro. Questo piccolo accessorio non dovrebbe mai mancarvi ed è bene averne in abbondanza poiché sono soggetti all’usura. I plettri sono disponibili in diverse misure, c’è chi preferisce quelli sottili, chi i medi oppure gli heavy o magari quelli extra heavy. Meno usati, invece, sono gli extra sottili. È meglio avere varie misure a disposizione, anche se alla fine si prediligono, ad esempio, i plettri heavy.

 

 

Polsini

Avete capito bene, i polsini (meglio a fascia lunga) servono ai chitarristi, anche se imbracciate una chitarra e non una racchetta. La loro funzione è molto importante, soprattutto se suonate a maniche corte perché evitate di insozzare con il sudore del braccio la vostra chitarra e volendo, potete anche usarli per asciugare il sudore dalla fronte.

 

Tracolla

Se volete suonare in piedi, inevitabilmente avete bisogno di una tracolla. Ne trovate in commercio di molto economiche ma sarebbe meglio evitarle poiché dopo un po’ le asole si deformano e la presa diventa meno salda. Anche nel caso di tracolle di buona qualità, per sentirvi ancora più sicuri perché magari fate acrobazie varie con lo strumento, potete servirvi degli strap lock che sono facili da montare e fissano con assoluta sicurezza la tracolla alla chitarra.

 

Accordatore

Molto importante e utile è l’accordatore. Ci sono quelli a clip che si fissano sulla paletta della chitarra, ideali nel caso di strumenti acustici. Sempre per questi, c’è l’accordatore per foro di risonanza che viene montato all’interno del corpo dello strumento. Gli accordatori portatili per chitarra elettrica, quelli a pedale molto ottimi per tenere costantemente monitorata l’accordatura mentre si suona con la chitarra elettrica e quelli polifonici che sono in grado di evidenziare contemporaneamente l’accordatura di tutte le corde.

 

Kit per la manutenzione della chitarra

In commercio si trovano dei kit per la manutenzione della chitarra che sono molto utili. Possono esserci delle differenze tra un kit e l’altro ma in genere comprendono una serie di chiavi a brugola, un avvolgicorde, una tronchesina per tagliare le corde, un lubrificante per le corde e un prodotto per la pulizia. Il tutto è racchiuso in un astuccio compatto, comodo da portarsi sempre dietro quando si va a suonare.

 

Custodia

Quando non è in uso, la chitarra dovrebbe stare all’interno di una custodia. Le migliori sono quelle rigide ma hanno un costo abbastanza alto. Tuttavia sono quelle che consigliamo per chi trasporta lo strumento poiché la protezione è ottima. Se invece la chitarra resta per lo più in casa, allora una custodia morbida è più che sufficiente.

 

Supporto per chitarra

Un altro accessorio che non dovrebbe mancare a nessun chitarrista è il supporto per chitarra. Quelli da pavimento sono utili da tenere anche a portata di mano mentre si suona. Immaginate, state suonando con la vostra chitarra, attaccata all’amplificatore e suonano alla porta (ammesso che lo sentiate e sperando non sia la polizia chiamata dal vicino per disturbo della quiete pubblica), abbassate il volume della chitarra e l’appoggiate sul supporto. 

Ma per capire l’importanza di un supporto del genere, immaginiamo uno scenario dove ne siete sprovvisti. Suonano il campanello, dovete abbassare il volume dell’amplificatore, spegnerlo, staccare il cavo e muovervi con la chitarra in cerca di un posto dove appoggiarla o, in alternativa andare alla porta con lo strumento ma disdetta: è il corriere che vi ha portato un pacco bello grande e ancora non sapete dove lasciare la chitarra (ecco i migliori modelli) per prendere il suddetto pacco. Quanto ai supporti a muro hanno il vantaggio di farvi recuperare spazio.

 

 

Supporto per l’amplificatore

È un accessorio spesso sottovalutato ma il supporto per l’amplificatore è davvero comodo A seconda del modello si può tenere l’amplificatore sollevato da terra, inclinato oppure entrambe le cose. Supporti del genere sono disponibili anche per gli stack ovvero gli amplificatori con testata e cassa.

 

Effetti

Gli effetti sono fondamentali per definire il sound. Ce ne sono tantissimi e possono essere a pedali singoli oppure racchiusi in una pedaliera. Quale la soluzione migliore? In merito ognuno ha la sua opinione ma possiamo fare alcune considerazioni. Gli effetti a pedale possono essere collegati in serie uno dopo l’altro, sono una soluzione utile a chi ne usa pochi e vuole costruire il set di effetti secondo i propri gusti. 

Una pedaliera, invece, racchiude in uno spazio tutto sommato ridotto, tantissimi effetti, simulatori di amplificatori e anche un pedale d’espressione (dipende dai modelli). Presenta dei suoni di default ma che possono essere modificati e stravolti a proprio piacimento.

 

Lubrificante per corde

Le corde della chitarra elettrica e acustica possono essere lubrificate e pulite con degli appositi prodotti da utilizzare prima di suonare e dopo aver smesso così da eliminare gli agenti corrosivi. Un trattamento del genere prolunga la vita delle corde.

 

Kit pulizia chitarra

Lo strumento va tenuto polito, a riguardo ci sono dei kit, ma anche prodotti singoli per riportare a nuovo la chitarra. Il polish pulisce il corpo ed elimina anche piccolissimi graffi. L’olio di limone è ottimo per il manico in palissandro o ebano. Nel caso di manici laccati, generalmente acero, non si mettono prodotti ma può bastare un panno in microfibra leggermente inumidito (successivamente passate un panno asciutto).

 

 

Ultimo aggiornamento: 20.04.24

 

Suonare la chitarra è come suonare l’ukulele? Approccio, metodi e tecniche sono gli stessi? Ne saprete di più dopo aver letto il nostro articolo.

 

Le somiglianze tra l’ukulele e la chitarra sono innegabili ma si tratta comunque di strumenti differenti nonostante il primo sembri la versione più piccola della seconda. Non solo. Anche ponte e meccaniche si somigliano. Ciò trae molti in inganno, spinge a credere che entrambi gli strumenti si suonino allo stesso modo. 

Dopotutto tale equivoco non riguarda soltanto l’ukulele e chitarra; tantissimi ritengono, ad esempio che ciò sia vero anche per chitarra e basso. In vero si possono applicare le tecniche tipiche di uno strumento all’altro, ma la questione fondamentale è la seguente: l’ukulele non si suona come una chitarra; il basso non si suona come una chitarra e così via.

 

Saper suonare la chitarra aiuta ma non basta

Non neghiamo che chi sa già suonare la chitarra ha dei vantaggi nell’approcciarsi all’ukulele ma al tempo stesso va ribadito con forza, a rischio di risultare ripetitivi, noiosi e perché no, rompiscatole, che l’ukulele ha il suo approccio peculiare, una sua impostazione e tecniche differenti. Oltretutto avrebbe ben poco senso riproporre con l’ukulele ciò che già si fa con la chitarra. Quando si suona uno strumento diverso dall’abituale, deve essere l’occasione per arricchire il proprio bagaglio imparando stili e tecniche nuove.

 

 

L’accordatura

Quando si vuole imparare a suonare uno strumento come l’ukulele, l’accordatura è una delle prime cose da apprendere poiché non solo le corde tendono a scordarsi (dunque non serve farvelo accordare la prima volta dal negoziante) ma anche perché inevitabilmente arriva il momento di cambiarle. Per prima cosa chiariamo quali sono le corde dello strumento o se preferite a quali note corrispondono nell’accordatura base. 

La sequenza è Sol – Do – Mi – La. Iniziamo dalla corda Sol. Avete bisogno di uno strumento di riferimento che possa darvi la nota o in alternativa di un accordatore. Se avete usato il primo metodo, ovvero quello della nota di riferimento presa da un altro strumento, premendo sul quinto tasto avrete un Do che è la stessa nota della corda successiva suonata a vuoto. Avrete così la nota di riferimento per accordare la corda. Chiaramente ci vuole orecchio. 

Premendo la corda di Do al quarto tasto otterrete il Mi. Sulla terza corda, premendo all’altezza del quinto tasto avrete un La.  Maggiore precisione la dà l’accordatore: in questo caso basta suonare le corde a vuoto e verificare la corrispondenza sul suddetto accordatore.

 

La postura

Accordato lo strumento potete concentrarvi sulla postura. Una postura scorretta non solo è scomoda e causa uno sforzo eccessivo che si ripercuote negativamente su collo e schiena. La schiena deve stare eretta, mai inarcata.

Se suonate la chitarra noterete una differenza fondamentale nell’uso della mano destra poiché per suonare la melodia si usa il pollice. L’indice è impiegato per lo strumming (ci torneremo tra un attimo perché è un argomento che per importanza merita di essere trattato in un paragrafo a parte) ovvero l’accompagnamento. Anulare e mignolo servono per sostenere la cassa.

 

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Chitarra o ukulele?

 

Lo strumming

Chi suona la chitarra certamente avrà familiarità con lo strumming, un modo cool per dire accompagnamento. Lo strumming va eseguito all’altezza dell’attacco con il manico dunque non all’altezza del foro come invece accade per la chitarra. L’indice della mano, come detto poco fa, è preposto a questo compito. Il polso deve essere piegato verso l’interno. Possiamo individuare quattro figure per l’accompagnamento. Le elenchiamo subito partendo dal downstroke, ovvero, il colpo verso il basso. In questo caso l’unghia del dito indice colpisce dall’alto verso il basso.

Nel caso dell’upstroke non solo il movimento è l’inverso del downstroke ma questa volta è il polpastrello dell’indice a toccare le corde. La terza figura è quella detta “pausa”; qui l’indice esegue il movimento opposto al precedente (per esempio se il primo movimento era discendente, al momento della pausa è discendente) ma non suona le corde. Infine c’è il chunk dove la mano stoppa le corde. Quando si esegue lo strumming l’avambraccio deve restare fermo; è il polso che si muove. La forza da esercitare nel suonare le corde deve essere proporzionata alla dinamica del suono desiderato.

 

 

Affidatevi a un buon metodo

Per imparare a suonare l’ukulele la soluzione migliore è quella di rivolgervi a un buon maestro. Purtroppo possono esserci delle difficoltà a trovarne uno nelle vicinanze. L’alternativa è di affidarsi a uno dei tanti metodi disponibili in commercio. Chiaramente non va comprato il primo che si trova.

Se siete dei principianti, dovete comprare un metodo dedicato al vostro livello con esercizi semplici che non presuppongano delle conoscenze di base. Insomma, serve un metodo adatto a chi parte da zero e con esercizi a difficoltà progressiva. Molto importante è la presenza di un DVD didattico poiché osservare facilità incredibilmente il compito. 

Completato il corso base, non bisogna fermarsi; si è pronti per un metodo avanzato che presenta fin da subito esercizi più complessi ma che grazie alle conoscenze acquisite in precedenza, non saranno eccessivamente ostici da portare a termine. Chiaramente anche in questo caso, nonostante abbiate già imparato un bel po’ di cose, è sempre bene avere il supporto di un DVD.