Le dieci chitarre elettriche più famose

Ultimo aggiornamento: 25.04.24

 

Molto più che semplici strumenti, alcune hanno persino un nome, e sono state suonate da abili musicisti legandosi alla loro storia.

 

Molte chitarre elettriche hanno raggiunto la fama grazie ai chitarristi che l’hanno suonata, altre invece sono entrate nella storia della musica per la loro qualità, per il produttore. Molto spesso si è trattato di un vero e proprio connubio tra strumento e musicista, alcuni matrimoni sono stati dettati dall’amore, altri invece combinati nel senso che alcuni chitarristi utilizzano la chitarra X per contratto, prestano la loro immagine in cambio di denaro: se preferite potete chiamarli influencer. Ma mettiamo da parte questi discorsi e andiamo alla scoperta delle 10 chitarre che sono diventate famose.

 

Lucille

È una nostra fissa, ci siamo sempre chiesti se la scelta degli sceneggiatori di Walking Dead di chiamare Lucille la mazza da baseball di Negan fosse una sorta di omaggio e BB King. La sua Gibson 355-TD, infatti, era stata ribattezzata dal bluesman proprio così: Lucille. È interessante raccontare la sua storia. Si dice che nel 1946 il chitarrista si gettò tra le fiamme per salvare la sua chitarra mentre due uomini erano impegnati in una scazzottata per una donna di nome Lucille. Il risultato fu che la chitarra si salvò mentre i due contendenti morirono. Da quel giorno tutte le chitarre che BB King ebbe, si chiamarono Lucille.

 

 

Blackie

Altra chitarra che non ha bisogno di presentazioni è Blackie; una chitarra costruita da Eric Clapton assemblando i pezzi di tre strumenti. Vale la pena raccontare la storia che c’è dietro la chitarra. Clapton compro per poche centinaia di dollari sei Fender Stratocaster degli anni ’50. Tre di queste furono regalate a Pete Townshend, George Harrison e Steve Winwood. Con le rimanenti costruì Blackie. Clapton suonò per la prima volta la sua creatura nel 1973 al Rainbow Concert. La chitarra prestò servizio fino al 1985. Successivamente venne venduta all’asta per 960.000 dollari.

 

Frankenstrat

Anche Eddie van Halen investì poco più di un centinaio di dollari per realizzare la sua famosa Frankenstrat. Comprò corpo e manico Boogie Bodies e li verniciò con vernice spray. Da una Stratocaster del ’58 rimediò un ponte vintage mentre il pick-up era il paf montato su una Gibson 335 del ’59. Per evitare feedback lo immerse nella cera; fu avvitato nel legno. Per il battipenna ritagliò un vinile di una band che evidentemente non apprezzava molto.

 

Red Special

Red Special è solo uno dei tre nomi con la quale è conosciuta la buona chitarra elettrica (ecco la lista dei migliori prodotti) di Brian May; gli altri due sono Old Lady e Fireplace. Il chitarrista, aiutato dal padre, impiegò circa due anni per completare la chitarra. Per il manicò lavorò la mensola di un vecchissimo camino, diciamo pure antico. Per la tastiera e il corpo scelse legno di quercia. Il binding fu ricavato dal bordo di una libreria. Curioso ciò che costituisce il ponte: la lama di un coltello e le molle originariamente di una moto. Come pick-up la scelta ricadde su dei Burns Trisonic.

 

Concorde

Randy Rhoads sentiva l’esigenza di avere una chitarra fatta su misura per lui. Si rivolse a Grover Jackson che all’epoca era il solo proprietario della Charvel Guitars e gli propose la sua idea: una versione differente della Flying V. Nelle idee del compianto chitarrista la chitarra doveva essere più leggera, ergonomica e avere il ponte mobile. Seguendo queste indicazione, nel 1980 nacque le Concorde che oggi è conosciuta come la Jackson Randy Rhoads.

 

La Gibson SG di Angus Young

Il chitarrista degli AC/DC Angus Young ha indissolubilmente legato la SG alla sua carriera; la utilizza praticamente da sempre e pare ne abbia una vasta collezione. Questo strumento fu progettato all’inizio degli anni ’60 ma non piacque a Les Paul il quale pretese che il suo nome non fosse associato allo strumento. Chissà se non se ne sarà pentito, visto il successo ottenuto.

 

La prima Gibson Les Paul

Non poteva mancare il gioiello nato grazie a Les Paul. Il chitarrista inizio lavorando sulla cassa di una Epiphone e giunse al primo prototipo che battezzò The Log. Propose il modello a Maurice H. Berlin che era il capo della MIC amministrata da Gibson. L’idea non piacque e Les Paul tornò a casa con un pugno di mosche. 

Nel 1959 alla guida di Gibson c’era Ted McCarty che spinse la compagnia verso la produzione dei modelli solid body. In azienda si ricordavano ancora del prototipo di Les Paul e lo richiamarono per lavorarci su e migliorarlo. Stava nascendo la prima solid body Gibson con caratteristiche ben precise: cassa in mogano, top in acero, bombata e con la cassa armonica che si ispirava a quella dei violini. Per pick-up furono scelti due single coil P-90. Nel prototipo il ponte fermacorde era un trapezio collegato al reggicinghia ma nel modello definitivo le corde erano fissate a un nuovo ponte inventato da Les Paul.

 

Steve Vai e la sua Ibanez Jam

La Jem si affaccia sul mercato con innovazioni strabilianti per l’epoca; pensate che fu presentata per la prima volta al NAMM del 1987. La chitarra aveva tre pick-up Di Marzio con split sulle posizioni due e quattro e il filtro passa alto. Lo scasso ricordava l’artiglio di un orso così da permettere una maggiore escursione al Floyd Rose. I tasti erano 24 e grazie al cut-away era possibile arrivare agevolmente alle note più alte. Caratteristica, poi, la maniglia monkey grip. I colori erano molto vivaci.

 

Esquire/Telecaster

Il giovane Bruce Springsteen restò folgorato da una chitarra vista in un negozio. C’era un problema: non aveva i 180 dollari necessari all’acquisto. Poi accadde che formò un contratto con la Columbia Records, intascò l’assegno e corse a comprare quella chitarra che aveva il manico Esquire e il corpo della Telecaster anni ‘50. Nel corso degli anni il Boss ha suonato tantissimo quella chitarra e sottoposta a una infinità di interventi fino al giorno della meritata pensione.

 

 

Carl

I Metallica hanno provato nel garage di una casa ubicata a Carlson Boulevard, California, dal 1983 al 1986. In quel luogo sono nati i pezzi di Ride of the lightning e Master of puppets. Il legno proveniente da quel garage è stato usato per costruire la nuova chitarra del frontman James Hetfield.

 

 

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