Ultimo aggiornamento: 29.03.24

 

Accordatore per Chitarra – Consigli d’acquisto, Classifica e Recensioni 

 

Suonare uno strumento accordato è fondamentale, ancor di più se si suona insieme con altri musicisti. Immaginate la scena: una band dove ognuno ha lo strumento scordato; ne verrebbe fuori un suono orribile. Dunque si tratta della prima operazione da fare quando ci si appresta a suonare. A un musicista davvero esperto può bastare il suo orecchio per riconoscere le note. Quelli meno esperti, pur facendo riferimento al loro udito, hanno bisogno di un supporto, ovvero una nota di riferimento suonata da un altro strumento. Poi c’è il metodo più preciso di tutti, oltre che il più immediato, rappresentato dall’accordatore. Ed è proprio di questo strumento che vogliamo parlarvi nella nostra guida poiché è prezioso per tutti i musicisti, professionisti o dilettanti che siano. Vi diamo subito due consigli: il Beatberry – Sintonizzatore a clip, che si presenta con un design piacevole e una buona versatilità. Il secondo è il Korg Pitchclip2 PC-2, caratterizzato da un display LED facilmente leggibile che permette di individuare subito il tono raggiunto.

 

 

Tabella comparativa

 

Pregio
Difetto
Conclusione
Offerte

 

 

Gli 8 Migliori Accordatori per Chitarra – Classifica 2024

 

È davvero indispensabile un accordatore per un chitarrista? Diciamo che averlo è sempre meglio, anche se non è strettamente necessario. Quando non esisteva questo dispositivo, gli strumenti si accordavano lo stesso, anzi, intere orchestre si accordavano ma le nuove tecnologie servono per migliorare e facilitare la nostra vita (almeno così dovrebbe essere) dunque ben vengano i migliori accordatori per chitarra del 2024.

Non sapete come muovervi tra le tante offerte disponibili sul mercato? Vi aiutiamo noi proponendovi una serie di modelli per i quali vi invitiamo fare una comparazione. Se trovate l’accordatore che vi convince mettiamo a vostra disposizione un link che vi suggerisce dove acquistare a prezzi bassi l’articolo. Per agevolarvi la scelta abbiamo scritto una recensione per gli accordatori venduti online e organizzato il tutto secondo una classifica.  

 

 

Accordatore per chitarra classica

 

1. Beatberry – Sintonizzatore a clip, accordatore cromatico per chitarra

 

Uno dei migliori accordatori per chitarra a livello di design, il Beatberry colpisce per la sua realizzazione in legno. Questa caratteristica lo rende ideale per l’abbinamento a strumenti in legno di noce come chitarre acustiche e classiche, ukulele e violini, una scelta non solo estetica, ma anche ecologica in quanto realizzato nel totale rispetto dell’ambiente. 

L’accordatore si rivela anche molto preciso, ideale sia per accordare lo strumento velocemente in casa o in sala prove, ma anche per i concerti dal vivo e le sessioni in studio di registrazione. Riesce a fornire un’accordatura accurata in ambienti molto rumorosi, quindi potrete utilizzarlo anche mentre il vostro batterista si sta scaldando. 

Il pratico schermo LCD ruotabile di 360 gradi e inclinabile di 125 gradi risulta facilmente leggibile, potrete vedere chiaramente la nota raggiunta e il tono, senza dover sforzare la vista. Gradevole anche la custodia, realizzata nello stesso materiale dell’accordatore.

 

Pro

Materiali: Se cercate un prodotto ecologico, allora questo accordatore può fare al caso vostro, in quanto è stato realizzato interamente in legno di noce. 

Versatile: Potrete utilizzare l’accordatore con chitarre classiche, acustiche, ukulele e violini.

Preciso: Riesce a dare la nota giusta anche in ambienti molto rumorosi, ideale per accordare lo strumento in sala prove quando si suona con altri musicisti. 

 

Contro

Batteria: Il copribatteria dispone di viti molto piccole che possono renderne difficile l’apertura per la sostituzione della pila. Assicuratevi di avere un cacciavite delle dimensioni adatte, in modo da poterle svitare.

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Accordatore per chitarra elettrica

 

2. Korg Pitchclip2 PC-2 Accordatore Clip-On

 

Gli accordatori per chitarra a clip sono i più recenti e lentamente hanno quasi sostituito i vecchi modelli elettronici che però rimangono comunque i più precisi. Il prodotto Yamaha rientra in quest’ultima categoria ed è stato progettato per strumenti elettrici come chitarre e bassi. Si presenta con una forma piuttosto ingombrante rispetto agli altri modelli, inoltre per usarlo è necessario collegare lo strumento tramite cavo jack. 

In compenso l’accordatore si rivela estremamente preciso, quindi adatto per il tuning dello strumento durante le registrazioni in studio e concerti dal vivo. È possibile selezionare il tono dell’accordatura, cambiare la nota singola oppure usare la funzione cromatica. 

Il prodotto dispone anche di un microfono grazie al quale potrete accordare strumenti acustici, compreso il pianoforte. Lo schermo LCD retroilluminato vi permette di usarlo in condizioni di scarsa visibilità, vedendo chiaramente la nota e il livello del tono. 

 

Pro

Preciso: Se cercate un accordatore molto preciso per il tuning dello strumento in studio di registrazione o in sede live, allora questo modello può fare al caso vostro.

Funzioni: Potrete selezionare la nota singola da accordare oppure usare la modalità cromatica per un’accordatura veloce. Sarà possibile cambiare anche il tono per effettuare accordature diverse da quelle standard.

Display: Facilmente leggibile e retroilluminato, vi permette di controllare l’accordatura anche al buio. 

 

Contro

Poco pratico: Rispetto agli accordatori a clip, questo modello si rivela decisamente più ingombrante. Inoltre per usarlo con strumenti elettrici dovrete necessariamente effettuare il collegamento tramite jack.

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Accordatore per chitarra acustica

 

3. Asmuse Accordatore Clip per Chitarra

 

Una soluzione pratica ed economica, l’accordatore per chitarra Asmuse si presenta con un design compatto e un prezzo davvero ridotto che vi permette di risparmiare. Ideale per musicisti alle prime armi, così come per intermedi o avanzati in cerca di un modello ‘da battaglia’ da portare in sala prove o da usare in casa. 

Il design a clip vi consente di applicarlo facilmente alla paletta del vostro strumento, inoltre lo schermo LCD inclinabile e ruotabile permette una facile lettura della nota da accordare. Nonostante il prezzo basso si rivela abbastanza preciso, sebbene non sia comunque adatto ad accordare gli strumenti per registrazioni in studio o concerti dal vivo.

I materiali lasciano un po’ a desiderare, quindi dovrete trattarlo con una certa cura per farlo durare nel tempo. Nella confezione troverete anche un pratico porta plettro con tre plettri. 

 

Pro

Prezzo: Si presenta con un costo davvero basso, ideale se siete musicisti alle prime armi in cerca di un accordatore economico, o se vi serve un prodotto ‘da battaglia’. Nella confezione troverete anche dei plettri e un porta plettro.

Design: Si rivela molto pratico grazie alla clip da applicare alla paletta dello strumento e allo schermo LCD ruotabile e inclinabile.

Precisione: L’accordatore può andare bene per il tuning rapido dello strumento quando siete in sala prove o in casa.

 

Contro

Materiali: Visto il costo molto basso non c’è da aspettarsi una qualità eccelsa a livello costruttivo, cosa che non va a favore della longevità complessiva del prodotto.

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Accordatore per chitarra 12 corde

 

4. D’Addario PW-CT-12 Accordatore a Paletta Planer Waves

 

Buone critiche le ha ricevute l’accordatore a clip d’Addario. Realizzato con materiali convincenti, a cominciare da quello per l’attacco, è preciso e abbastanza veloce nel riconoscere le note. Se vi serve un accordatore per chitarra a 12 corde, questo potrebbe fare al caso vostro. La piattaforma gira  a 360° e si adatta a qualsiasi tipo di paletta. Le sue performance sono buone sia con gli strumenti acustici sia con quelli elettrici.

Le dimensioni a dir poco discrete sono un pregio da non sottovalutare per chi ci tiene a tener nascosto l’accordatore. Infatti, se fissato sulla parte posteriore della paletta, difficilmente il pubblico lo noterà.

Pochi i difetti, tra questi forse c’è l’eccessiva sensibilità che ha causato qualche difficoltà a chi accorda mentre ci sono altri che stanno suonando. Il costo, rispetto alla media degli accordatori a clip è più elevato.

 

Pro

Preciso e veloce: L’accordatore D’Addario riconosce con precisione e celerità le note suonate. È, a nostro avviso, uno strumento molto affidabile.

Invisibile o quasi: Le sue dimensioni ridotte lo rendono invisibile o quasi agli occhi del pubblico, basta posizionarlo dietro la paletta e nessuno lo noterà.

 

Contro

Troppo sensibile: L’accordatore è fin troppo sensibile tanto è vero che, se qualcuno sta suonando altri strumenti intorno a voi, può complicarvi l’accordatura.

Costo: Rispetto alla media degli accordatori a clip, il D’Addario ha un prezzo superiore, anche se non proibitivo.

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Accordatore per chitarra Mooer

 

5. Mooer Baby Tuner Pedale Accordatore Cromatico

 

Quello di Mooer è un accordatore che può essere utilizzato per strumenti elettrici ed elettroacustici, quindi per la chitarra, il basso e la chitarra a sette corde. Dotato di un display, può contare su ben 108 LED ad alta luminosità, che possono essere ben percepiti anche in presenza di forte luce solare, quindi non solo al buio.

Questo aspetto è molto apprezzato dagli utenti, unito al fatto che le dimensioni dello schermo sono più grandi rispetto a quelle di modelli simili. Il pedale ha dimensioni molto contenute, motivo per il quale è molto apprezzato da chi lo ha scelto, inoltre è dotato di una buona precisione e non deve essere calibrato per accordature differenti da quelle canoniche.

Arriva con una custodia in metallo, che lo rende un regalo adatto a un chitarrista che vuole sempre il meglio. Il costo non è proibitivo ed è in linea con le caratteristiche di un prodotto base, per chi non ha molte pretese in merito.

 

Pro

Display: Questo pedale accordatore è dotato di un display più grande di quelli in commercio e che conta su 108 LED visibili anche in presenza di forte luce.

Dimensioni: Questo modello è piccolo e quindi non ingombrante, perfetto per chi non vuole un accordatore troppo importante.

Preciso: Si tratta di uno strumento che non richiede una calibrazione se si vogliono provare nuove accordature e che non fa fare fatica nel sistemare la propria chitarra.

Custodia: Arriva dotato di un contenitore in metallo, che lo rende perfetto anche come regalo per un appassionato.

 

Contro

Base: Il prezzo del prodotto è in linea con le sue caratteristiche, ovvero quelle di un modello base, per chi non ha grosse pretese in merito.

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Accordatore per chitarra elettronico

 

6. Korg GA-1 Accordatore per Chitarra

 

Il Korg GA-1 è un accordatore per chitarra elettrico affidabile che supporta le accordature speciali grazie alla funzione Quinta Flat Tuning. In pratica il Korg permette un’accordatura fino a cinque semitono sotto. Non è finita perché è adatto anche alle chitarre a sette corde. Il suo utilizzo è molto semplice e può essere impiegato, oltre che con chitarre e bassi elettrici (va inserito il jack nell’apposito ingresso), anche con gli strumenti acustici poiché è dotato di microfono.

Il design è un po’ retrò mentre il display non è retroilluminato e abbastanza anonimo graficamente. Il costo contenuto si spiega con l’utilizzo di materiali modesti. È preciso nel rilevare la nota suonata ma anche lento nel farlo.

 

Pro

Supporta le accordature speciali: Non tutti i chitarristi suonano secondo l’accordatura standard, per loro il Korg GA-1 sarà una piacevole sorpresa in quanto supporta quelle speciali fino a cinque semitono sotto.

Adatto per chitarra a 7 corde: Se siete in possesso di una chitarra a sette corde, con il Korg GA-1 potrete accordarla senza difficoltà in quanto supporta l’accordatura per questi strumenti.

 

Contro

Lento: L’accordatore non è esattamente un fulmine nel rilevare la nota fatta vibrare; ciò ha dato parecchio fastidio a chi l’ha comprato.

Display non illuminato: Lo schermo dell’accordatore non è così comodo da leggere, soprattutto in caso di buio poiché non è retroilluminato.

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Accordatore per chitarra a pedale

 

7. Ammoon Accordatore Pedale Chitarra

 

Gli accordatori a pedale sono molto apprezzati dai musicisti che usano chitarre elettriche e pedaliere. Il modello di Ammoon si presenta con un buon prezzo che vi permette di aggiungerlo alla vostra pedaliera personalizzata senza spendere troppo. 

Il display LCD con led rossi si rivela molto semplice da usare, inoltre per attivarlo non dovrete fare altro che schiacciare il pulsante apposito. È stato realizzato con una copertura in metallo estremamente resistente, ideale quindi per suonare dal vivo e per portarlo con voi ovunque andiate. 

Il prodotto si rivela molto preciso grazie al design ad ampia frequenza che vi permette di raggiungere il tono giusto per ogni nota. Trattandosi di un accordatore cromatico, non si rivela proprio adatto per i principianti, inoltre se non avete intenzione di costruirvi una pedaliera personalizzata, questo modello si rivela un po’ superfluo. 

 

Pro

Per pedaliere: Se state cercando un accordatore economico da abbinare alla vostra pedaliera personalizzata, allora questo modello potrà fare al caso vostro. 

Preciso: Il design ad alta frequenza vi consente di accordare lo strumento con grande precisione su ogni nota, ideale per concerti dal vivo e registrazioni in studio.

Resistente: La scocca di metallo lo rende estremamente solido e durevole nel tempo, così potrete portarlo ovunque e farne un uso intensivo.

 

Contro

Poco pratico: Se siete alle prime armi potreste trovare un po’ scomodo questo accordatore, in quanto dispone solo di modalità per l’accordatura cromatica. Per usarlo dovrete necessariamente collegare lo strumento tramite jack.

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Accordatore per chitarra Fender

 

8. Fender FT-1 Pro Clip-On Tuner Accordatore

 

Non poteva mancare nella nostra classifica un accordatore per chitarra Fender, brand tra i leader del settore oltre che nome leggendario. Lo FT-1 è un modello a clip dunque va applicato sulla paletta dello strumento per percepire le vibrazioni delle corde suonate e mostrare la nota sul suo display ottimamente illuminato. È di piccole dimensioni, anche se non è quanto di più discreto ci sia in commercio. I materiali non ci sembrano un granché ma comunque l’attacco ci dà sufficienti garanzie di resistenza.

Nel rilevare la nota è veloce ma la precisione non è massima, anche se parliamo di margini d’errore trascurabili per i chitarristi meno pignoli. Il costo forse non rispecchia esattamente il valore materiale dell’accordatore, diciamo che potete trovare in giro accordatori di pari livello ma pagandoli qualche euro in meno.

 

Pro

Veloce: L’accordatore Fender è da apprezzare per la sua reattività: è rapido nel rilevare la nota suonata; una caratteristica messa in luce da parecchi clienti soddisfatti.

Illuminazione del display: Ci riteniamo molto soddisfatti per il display che è sufficientemente ampio ma soprattutto ben illuminato e leggibile.

 

Contro

Precisione: È stata notata una certa imprecisione, seppur minima. Probabilmente è un peccato veniale ma che dobbiamo comunque segnalare ai nostri lettori.

Prezzo: Non costa assai ma probabilmente più di quanto effettivamente vale. Riteniamo che per qualche euro in meno si possano comprare accordatori analoghi anche se di produttori meno blasonati.

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Guida all’acquisto – Come scegliere un buon accordatore per chitarra?

 

Facilita la vita del chitarrista

Un accordatore dà dei vantaggi al musicista? Sicuramente sì e sono diversi i pareri concordi in merito. Ma probabilmente voi volete andare subito al sodo e sapere in cosa vi avvantaggia questo strumento. Il primo punto da mettere in risalto è che il miglior accordatore per chitarra riconosce un gran numero di frequenze. Ciò consente di usare diversi tipi di accordatura oltre a quella standard. Esempio, con un accordatore è più semplice accordare lo strumento in drop C ovvero con le corde a vuoto che corrispondono a questa serie di note: DO-SOL-DO-FA-LA-RE.

Ma un accordatore serve anche per avere la massima precisione dell’accordatura grazie a un supporto grafico che vi dice se aumentare o diminuire la tensione della corda per ottenere esattamente la nota che state cercando. Chiariamo una cosa in merito alla precisione, questa potrebbe essere poco attendibile in un accordatore economico ma si tratta di una imprecisione trascurabile, soprattutto quando non si è professionisti. Ad ogni modo tenete presente questo dettaglio quando vi chiedete come scegliere un buon accordatore per chitarra.

 

Tipi di accordatore

Ci sono più tipi di accordatore, sebbene facciano tutti lo stesso lavoro. A volte non c’è neanche bisogno di comprarli. Iniziamo proprio da questi. Esistono simpatiche app per smartphone che permettono di accordare lo strumento. Tuttavia il chitarrista deve necessariamente avere materialmente un dispositivo che gli consenta di accordare velocemente la sua chitarra. Ci sono gli accordatori Clip On Tuner, molto utili per gli strumenti acustici che si applicano sulla paletta: sono in grado di riconoscere la frequenza della corda e tradurla in nota. Ci sono, poi gli accordatori con ingresso per il jack della chitarra, utili per gli strumenti elettrici che possono essere accordati senza l’uso dell’amplificatore: sono piccoli, compatti e tascabili.

Da segnalare anche i modelli a pedale, utili da aggiungere al proprio set di effetti così da controllare l’accordatura immediatamente, con un semplice gesto. Infine segnaliamo l’accordatore polifonico che permette in un sol colpo di verificare l’intonazione di tutte le corde della chitarra. Se siete professionisti tenete in grande considerazione quest’ultimo quando riflettete su quale accordatore per chitarra comprare, anche se non è quanto di più economico si possa trovare in giro.

 

 

Display ben leggibile

In un accordatore non bisogna sottovalutare le caratteristiche del display perché ci mostra le informazioni circa l’accordatura. Soprattutto in un contesto live il display deve essere abbastanza ampio, luminoso, eventualmente con una scala cromatica ben distinguibile.

Altra caratteristica importante, è che deve essere comodo da azionare quando ci si esibisce dal vivo, sempre che non siate a un livello tale da permettervi il vostro tecnico personale che vi sostituisce la chitarra durante il live set e si preoccupa che tutto funzioni alla perfezione.

 

 

 

Domande frequenti

 

Come accordare la chitarra con l’accordatore?

Indipendentemente dal tipo di accordatore, il procedimento per l’accordatura è sempre lo stesso. L’accordatore mostra la nota che viene suonata, ora bisogna vedere se questa è coerente con il tipo di accordatura che si intende utilizzare. Per esempio, se vogliamo l’accordatura della corda del MI e non ci sono aggiustamenti da fare, sul display compare la nota E. In caso contrario bisogna agire sulla chiave per tendere o allentare la corda.

 

Come funziona l’accordatore elettronico per chitarra

L’accordatore elettronico per chitarra è in grado di riconoscere la frequenza emessa dalla corda vibrante e la decodifica in nota. Come per tutti gli accordatori, utilizza la notazione anglosassone. Questo presenta un ingresso jack che consente di stabilire, mediante un cavo, un collegamento con la chitarra elettrica (può avere anche un microfono per l’accordatura degli strumenti acustici).

Se il cavo è di ottima fattura e soprattutto se integro, non ci sono elementi di disturbo che possano alterare l’accordatura.

 

Come accordare la chitarra classica senza accordatore

Innanzitutto, la chitarra può essere accordata con se stessa. Cosa vogliamo dire? Che la corda del MI grave venga usata come riferimento per l’accordatura delle restanti corde. Non importa che il MI non sia effettivamente tale. Chiaramente questo metodo va bene se suonate da soli. Se, invece, cercate un’accordatura più precisa potete servirvi di un diapason. Il più usato è quello in LA che ha una frequenza di 440 Hz. Altro metodo è avere uno strumento di riferimento, meglio se una tastiera.

 

Come riconoscere le note sull’accordatore

Quando si è agli inizi con uno strumento e si compra il primo accordatore c’è il rischio di restare spiazzati. Cerchiamo di accordare il MI ma hai voglia a girare la chiave in un senso o nell’altro: tutto ciò che mostra il display dell’accordatore sono delle lettere. Sarà difettoso? No. Il problema è che questo dispositivo utilizza la notazione anglosassone che è completamente diversa da quella che tutti abbiamo imparato a scuola durante le lezioni di musica; ve la mostriamo:  A (La) – B (Si) – C (Do) – D (Re) – E (Mi) – F (Fa) – G (Sol).

 

 

 

Come utilizzare l’accordatore

 

Vediamo come utilizzare al meglio l’accordatore a seconda del tipo. Non abbiate timore perché non è una cosa complicata anzi, qualunque accordatore userete vi semplificherà di gran lunga la vita, senza contare che vi farà risparmiare tempo.

 

 

Le note anglosassoni

Se avete deciso di servirvi di un accordatore, vi conviene iniziare a familiarizzare con la notazione anglosassone poiché è questa che viene impiegata al posto di quella che conosciamo fin da bambini. Dunque non aspettatevi di vedere sul display comparire un MI oppure un LA. Cosa ci appare allora? A (La) – B (Si) – C (Do) – D (Re) – E (Mi) – F (Fa) – G (Sol).

 

Accordatore a clip

Questo tipo di accordatore è particolarmente indicato per gli strumenti non amplificati. Alimentato da una batteria, viene fissato alla paletta dello strumento attraverso un attacco a clip in modo da rilevare le vibrazioni emesse dalla corda che vibra. Solitamente questi accordatori possono funzionare con più strumenti, ad esempio il basso oltre alla chitarra. Dunque, prima di accordare, impostate il tipo di strumento pigiando l’apposito pulsante. Ricordate che ai fini di un’accordatura perfetta, dovete selezionare correttamente lo strumento.

 

Accordatore con microfono

Utile sia per gli strumenti acustici che per quelli elettrici è l’accordatore con microfono. Non c’è la necessità di fissarlo sulla paletta dello strumento come invece accade per quello a clip; basta sistemarlo a breve distanza, suonare la corda e osservare il display.

 

Per la chitarra elettrica

A nostro avviso il miglior accordatore per una chitarra elettrica è quello dotato di ingresso jack poiché più affidabile dal punto di vista della precisione. L’utilizzo è molto semplice, basta collegarlo allo strumento mediante il jack che, attenzione, deve essere integro; meglio se di buona qualità. Un accordatore del genere può essere a pedale oppure no.

 

 

L’interpretazione dell’accordatore

Adesso vediamo come va interpretato un accordatore, come capire se la corda è accordata oppure no. Il seguente esempio dovrebbe chiarire tutti i dubbi. Suonate una corda a vuoto, ad esempio, il Mi grave. Se il display mostra una E vuol dire che è accordata ma attenzione, perché dovete osservare anche la grafica sottostante alla lettera (nella maggior parte dei modelli). Ad esempio, sotto alla lettera potrebbe esserci un pallino in mezzo a delle freccette, tacche o altri simboli. Se l’accordatura è perfetta, il pallino si cambierà colore, per esempio da rosso a verde.

Vediamo un altro caso. Dovete sempre accordare il MI ma invece della E, l’accordatore mostra un D. Questo significa che dovete tendere la corda fin quando non compare il simbolo E.

 

 

 

Quanti tipi di accordatori per chitarra ci sono

 

 

Cromatico e polifonico

Preliminarmente vogliano trattare due termini che definiscono una caratteristica fondamentale dell’accordatore. Questo può essere cromatico o polifonico. Confusi, siamo stati poco chiari e/o avari di informazioni? È comprensibile ma quanto segue chiarirà meglio la questione. Un accordatore cromatico riconosce tutte le note, di conseguenza può essere usato per tutti gli strumenti, mostrandovi una nota per volta. 

La particolarità di un accordatore polifonico, invece, è di mostrare in contemporanea l’accordatura di tutte le corde. Ciò permette di avere sotto controllo lo stato generale dell’accordatura della vostra chitarra. Soprattutto in un contesto live, lo riteniamo un dispositivo di grande utilità e praticità.

 

 

L’accordatore stroboscopico

Vogliamo cominciare con un accordatore poco comune, anche perché è abbastanza costoso e probabilmente dal funzionamento neanche tanto immediato per l’apprendista chitarrista. Si tratta dell’accordatore stroboscopico. Per ovvie ragioni non stiamo parlando di quello inventato negli anni ‘30 da Conn ma di accordatori il cui funzionamento prende spunto proprio da quel modello e quindi dalla tecnologia strobe tuning. Da quanto ne sappiamo, attualmente sono prodotti e commercializzati soltanto da Peterson ma se avete altre notizie in merito, fatecelo sapere. Questo modello è capace di una misurazione del pitch molto precisa.

 

Accordatore portatile

Gli accordatori portatili iniziano fin dagli anni ‘70  e sono stati una grossa novità in quanto potevano essere messi in tasca o nella custodia della chitarra e portarseli dietro, ne troviamo sia per strumenti elettrici sia acustici. Questi accordatori possono riconoscere la frequenza delle note grazie a un microfono oppure, nel caso della chitarra elettrica, stabilendo un collegamento mediante il cavo. Tenete presente che nel caso di utilizzo del microfono, i rumori ambientali potrebbero essere fonte di disturbo.

 

Accordatore  a clip

L’accordatore a clip è molto comodo e non è disturbato dai rumori di fondo. Si applica sulla paletta della chitarra al fine di rilevare la vibrazione delle corde, riconoscerne la frequenza e mostrare sul display la nota suonata. Questo accordatore pensato principalmente per strumenti acustici, non risente dei rumori ambientali e volendo, può essere lasciato sulla paletta anche mentre si suona così da tenere sempre sotto controllo l’accordatura.

 

Accordatore a pedale

Molto utile, soprattutto in sede live, l’accordatore a pedale. È chiaramente pensato per gli strumenti elettrici e dà il vantaggio di avere un rapido accesso allo stato dell’accordatura ed eventualmente intervenire celermente in caso di necessità. Si integra alla perfezione con il vostro set di effetti e chiaramente, in un collegamento in serie, deve essere il primo.

 

Accordatore da rack

Se vi trovate in uno studio di registrazione, è da prediligere l’uso di un accordatore da rack. Si tratta di accordatori molto sofisticati e precisi, oltre che costosi e possono avere più entrate e uscite.

 

Accordatore da foro di risonanza

Questo tipo di accordatori sono una buona alternativa a quelli a clip, dunque, vanno bene per chitarra classica e acustica poiché progettati per essere agganciati al foro di risonanza della chitarra.

 

 

Accordatori per smartphone

Abbiamo app praticamente per tutto e non potevano mancare anche quelle per accordare la chitarra e che rappresentano una soluzione molto comoda: viene sfruttato il microfono del telefono e proprio per tale ragione alcuni ritengono che pecchino in precisione. Altri, invece, si dicono molto soddisfatti. Secondo noi, soprattutto come soluzione d’emergenza, è ottima.

 

Gli accordatori virtuali

Questo tipo di accordatori sono da usare con il computer. Oggi se ne trovano disponibili tantissimi gratuiti ma dovete sapere che ci sono in vendita anche dei software che quindi non richiedono la disponibilità di una connessione internet.

 

 

 

Ultimo aggiornamento: 29.03.24

 

Microfono – Consigli d’acquisto, Classifica e Recensioni

 

La voce è forse lo ‘strumento’ più affascinante della musica, d’altronde è l’unico che viene emesso unicamente dal nostro corpo. In molti credono che per cantare ci voglia talento, ma in realtà per raggiungere livelli alti ci vuole anche un minimo di conoscenza tecnica. Inoltre ormai sono tanti i generi musicali dove ci si può esprimere anche senza una voce da ‘usignolo’. In commercio ci sono anche tantissimi microfoni adibiti al karaoke, per bambini o per registrare. Leggete pure le nostre opinioni su quelli con il miglior rapporto qualità-prezzo sul mercato. Ad esempio possiamo subito consigliarvi il Samson Meteor Mic, un microfono a condensatore ideale per la voce, ma anche per amplificare la chitarra classica. Per tutti gli amanti del Karaoke invece proponiamo il kit LESHP S9-UHF con due microfoni.

 

 

Tabella comparativa

 

Pregio
Difetto
Conclusione
Offerte

 

 

I 9 Migliori Microfoni – Classifica 2024

 

 

Microfono a condensatore

 

1. Samson Meteor Mic Microfono a Condensatore Cardioide USB

 

Tra i migliori microfoni del 2024 abbiamo inserito questo Samson Meteor MIC che merita attenzione per il suo design davvero elegante e la sua estrema versatilità. Si tratta di un microfono a condensatore cardioide, quindi si otterranno maggiori performance quando lo si usa in posizione frontale, dato che in questo modo sarà possibile ridurre i rientri. Collegandolo tramite USB a un laptop, PC o tablet sarà possibile registrare la voce utilizzando un programma di registrazione.

Funziona con diverse applicazioni, inoltre è ideale anche per registrazioni con chitarra classica ed acustica. Questo modello non si limita alla musica, infatti sarà possibile anche usarlo per dei podcast sul web, per aggiungere un voice-over a filmati, video recensioni o filmati aziendali. Viene consegnato in una comoda custodia dove poterlo riporrre per il trasporto o per tenerlo al sicuro dalla polvere.

Tra le offerte sul mercato questo prodotto si distingue per le sue caratteristiche davvero interessanti. Vediamo quali sono insieme all’unico difetto riportato secondo i pareri degli utenti che lo hanno provato.  

 

Pro

Versatile: Si potrà usare per registrare la performance vocali, la chitarra classica e quella acustica. La sua applicazione si estende anche al campo dei podcast, delle video recensioni e del voice over nei filmati.

USB: Grazie a questo cavo sarà possibile collegarlo facilmente a laptop, PC desktop, notebook e anche tablet se si usa l’apposito adattatore.

Custodia: In dotazione si troverà una comoda custodia per il trasporto, utile anche per tenere lontana la polvere.

Condensatore: Questa caratteristica rende il microfono più performante se utilizzato frontalmente.

 

Contro

Live: Visto il suo design e il tipo di collegamento è difficile che questo microfono possa essere utilizzato per dei concerti dal vivo.

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Microfono senza fili

 

2. ROXTAK S9-UHF Microfono senza Fili Bluetooth 4.1

 

Siete in cerca di un paio di microfoni per animare un po’ la serata? Allora questo potrebbe essere il prodotto giusto per voi. Il kit di LESHP include un piccolo ricevitore con due microfoni funzionanti tramite connessione Bluetooth.

Dispone di una gamma di frequenza di 50 Hz – 18 KHz e di due antenne per aumentare la potenza, così sarà possibile usare i microfoni anche in ambienti molto ampi, fino a 30 metri. L’installazione e la configurazione del prodotto sono facilissime e potranno essere eseguite da chiunque seguendo quattro semplici passaggi.

I microfoni funzionano a batterie AA (non incluse) e potranno essere utilizzati senza utilizzare alcun filo. Per l’audio saranno necessarie delle casse o un amplificatore, mentre dal ricevitore sarà possibile regolare il volume e le frequenze. Una comparazione tra i vari prodotti simili ci ha convinti a inserire questo microfono nella nostra guida. Se non sapete dove acquistare il prodotto nuovo, cliccate pure sul link del negozio che trovate qui di seguito.

 

Pro

Karaoke: Questo kit è particolarmente adatto per organizzare divertenti serate di Karaoke con amici o parenti.

Bluetooth: I microfoni wireless non hanno bisogno di alcun filo per poter funzionare, ideale per potersi muovere più liberamente sul palco o nella stanza.

Portata: Con 30 metri di portata e 50 Hz di gamma di frequenza sarà possibile usare il kit in ambienti molto larghi senza alcun problema.

Equalizzatore: Sul ricevitore saranno presenti tutti i comandi per poter equalizzare i volumi della musica e della voce.

 

Contro

Connessione: A volte la connessione Bluetooth potrebbe lasciare un po’ a desiderare, specialmente sul volume in entrata. Bisogna comunque contare che non si tratta di un prodotto professionale.

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Microfono Bluetooth

 

3. Cocopa – Microfono Karaoke Bluetooth Wireless Bambini

 

Tra i microfoni più venduti dell’anno troviamo questo modello di Cocopa progettato per il divertimento dei bambini, ma che può essere utilizzato anche da ragazzi e adulti durante una festa o una serata alternativa. Si tratta di un modello wireless con una due casse incorporate e connessione bluetooth, tramite il quale sarà possibile riprodurre le proprie canzoni preferite per cantare e ballare. 

I bambini si divertiranno un mondo grazie alle luci colorate, scorrazzando per la casa e intrattenendo i genitori e i nonni con le loro performance canore. Il Bluetooth vi permette di collegarlo a diversi dispositivi come laptop, smartphone e tablet per la trasmissione della musica, così potrete usare il microfono ovunque vi troviate. 

Il divertimento è assicurato anche dalla possibilità di cambiare la voce in tre tonalità diverse, ideale anche per fare qualche simpatico scherzo agli amici. La batteria può durare dalle 4 alle 8 ore, con un tempo di ricarica di sole 3 ore, complessivamente buono per un microfono di questa fascia di prezzo. 

 

Pro

Divertente: Le luci colorate e la possibilità di cambiare voce con tre modalità diverse assicurano ore e ore di divertimento per adulti e bambini.

Bluetooth: Potete collegare il microfono a diversi dispositivi e riprodurre musica dalle vostre playlist o in streaming per fare un po’ di karaoke.

Batteria: Nonostante il prezzo ridotto del microfono, la batteria si dimostra molto duratura, con una carica di 3 ore si potrà usare il microfono fino a 8 ore. 

 

Contro

Performance: Trattandosi di un prodotto progettato prevalentemente per i bambini, non potete aspettarvi performance convincenti a livello audio.

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Microfono per PC

 

4. Gyvazla 3.5mm Lavaier Microfono Condensatore Omnidirezionale

 

Se non sapete quale microfono comprare per registrare la voce su smartphone, notebook e tablet potreste provare questo modello di Gyvazla.

Si tratta di un piccolo microfono che si può facilmente applicare ai vestiti grazie all’easy clip integrato e permette di registrare con una qualità decisamente superiore a quella dei microfoni integrati degli auricolari. È particolarmente adatto per gli youtuber o per registrare idee per brani rap direttamente sul proprio smartphone. Nulla impedisce di usarlo per le telefonate in viva voce o per Skype, infatti grazie alla qualità del suono precisa sarà possibile conversare senza alcuna interferenza.

Per utilizzarlo basta collegarlo tramite il jack alla porta delle cuffie del dispositivo, facendolo passare dall’adattatore incluso nella confezione. Gli utenti hanno molto apprezzato anche la distanza di ricezione del prodotto che si attesta su dei buoni livelli. I prezzi bassi inoltre lo rendono un prodotto accessibile a tutti e ideale per chi è alle prime armi con le registrazioni della voce per video.

Vediamo adesso quali sono i pregi e i difetti del prodotto che potrete acquistare a prezzi bassi cliccando sul link del negozio qui di seguito.

 

Pro

Qualità-prezzo: Il costo conveniente del microfono lo rende accessibile a tutti i novelli youtuber e a chi è alle prime armi con la registrazione di voice-over per video o documentari.

Versatile: Si può utilizzare con dispositivi come smartphone, tablet, PC e laptop utilizzando l’adattatore incluso nella confezione.

Ricezione: Il microfono ha un buon raggio di ricezione, infatti si potrà utilizzare anche all’aperto o in spazi molto ampi ottenendo una registrazione precisa.

Telefonate: Nulla vieta di usare questo microfono anche per le chiamate telefoniche o per le videochiamate su Skype.

 

Contro

Materiali: La clip e il microfono non sono particolarmente resistenti, infatti si dovranno maneggiare con cura al fine di farli durare nel tempo.

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Microfono giocattolo

 

5. Fisher-Price Microfono Baby Rock, Giocattolo

 

Questo microfono giocattolo di Fisher-Price potrà intrattenere per ore i bambini e allo stesso tempo aiutarli a imparare la lingua italiana grazie a delle semplici canzoni con testi educativi su parti del corpo, alfabeto, colori, gli opposti e i numeri. Grazie a questo prodotto i bambini potranno memorizzare tantissime parole e divertirsi cantando simpatiche melodie, inoltre sarà possibile registrare la voce del piccolo e riprodurla con diversi effetti. Il design del microfono con colori sgargianti e disegni non mancherà di attrarre i piccoli, sorprendendoli con luci vivaci che andranno a ritmo di musica. Il prodotto funziona senza fili grazie a due pile AAA, incluse nella confezione.

Con un intuitivo selettore sarà possibile tra la modalità ‘canto’ e quella ‘registra e riproduci’, mentre premendo il tasto raffigurante un cagnolino si attiverà il microfono.

Concludiamo la nostra recensione con la consueta tabella dei pro e contro del prodotto, ricordandovi che è possibile acquistarlo online cliccando sul link sottostante.

 

Pro

Educativo: Questo giocattolo riproduce canzoni con testi educativi per i bambini più piccoli in modo che possano facilmente memorizzare tantissime parole.

Divertente: Si potrà registrare la voce e riprodurla con diversi effetti divertenti che non mancheranno di far felici i bambini.

Luci: Ogni volta che si attiva il microfono, questo si illuminerà dando inizio ad uno spettacolo di luci e colori.

Senza fili: Il giocattolo potrà funzionare grazie a due pile AAA incluse nella confezione, così il bambino potrà andarsene liberamente per casa senza l’ingombro di fili.

 

Contro

Giocattolo: Tenete conto che si tratta di un gioco per bambini e non di un vero e proprio microfono amplificato.

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Microfono direzionale

 

6. Rode Video Microfono Direzionale Compatto per Fotocamere DSLR

 

Tra i prodotti venduti online abbiamo trovato anche questo ottimo microfono direzionale da applicare su fotocamere, videocamere, registratori audio e smartphone. Il modello si presenta con dimensioni compatte e peso leggero che arriva appena a 42 grammi. Nonostante questo, si rivela molto resistente grazie alla sua struttura in metallo e lega di alluminio che gli permette di resistere ad urti o cadute e di durare nel tempo.

Il suo scopo è quello di ridurre le interferenze nelle registrazioni prodotto dalle vibrazioni causate dai movimenti della camera o del cavo, ideale per fare riprese in movimento. Nella confezione si troverà tutto il necessario per l’utilizzo, compreso un filtro antivento che permette di fare riprese ‘on the road’ senza interferenze. Grazie al pratico mini jack sarà possibile collegarlo ai dispositivi e iniziare subito a registrare senza dover effettuare alcuna installazione.

Se siete convinti e volete andare sulla pagina del prodotto per acquistarlo, cliccate pure sul link sottostante. Altrimenti continuate la lettura dei pregi e difetti per farvi un’idea migliore.

 

Pro

On the road: Il microfono direzionale è stato progettato appositamente per essere utilizzato all’aperto e ridurre le interferenze create dalle vibrazioni della camera o del cavo.

Antivento: Nella confezione si troverà un pratico filtro antivento in pelo che permette di registrare l’audio delle riprese anche in luoghi molto ventosi.

Supporto: Il Rycote Lyre da applicare alle fotocamere e videocamere permette di proteggere il microfono dai rumori qualora venga maneggiato durante le riprese.

Materiali: La lega di alluminio gli conferisce una grande resistenza e durevolezza nel tempo.

 

Contro

Stabilità: Su alcuni dispositivi il supporto potrebbe non dimostrarsi particolarmente stabile.

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Microfono USB

 

7. Rode NT-USB Microfono a Condensatore con Filtro Anti-Pop

 

Magari non è il più economico sulla piazza, ma questo microfono di Rode Microphones si fa perdonare per la sua alta qualità che i cantanti potranno davvero apprezzare. Progettato principalmente per le registrazioni in studio, permette al musicista di controllare il mix tra sorgente (PC o base musicale) e ripresa (la propria voce) tramite dei pratici comandi posti al lato. Il pattern polare cardioide favorisce la registrazione frontale, eliminando disturbi e rumori di sottofondo provenienti dai lati o dal retro.

Questo lo rende particolarmente ideale anche per registrare chitarre classiche e acustiche. Il prodotto è compatibile anche con iPad di Apple, quindi sarà possibile utilizzarlo con le diverse app di musica e di registrazione disponibili. Oltre alla musica, la sua applicazione si estende al voice-over e podcast.

Per un riassunto delle sue caratteristiche vi invitiamo a leggere la tabella sottostante, dopo la quale troverete il link del negozio online dove acquistarlo.

 

Pro

Pratico: Il prodotto si presenta con due manopole per il volume della sorgente e della ripresa, in modo da poterlo controllare direttamente dal microfono.

Monitor: Inserendo le cuffie nel microfono potrete subito ascoltare le vostre registrazioni senza dover passare dal PC.

Chitarra: Il pattern polare cardioide è perfetto per la registrazione di chitarra classica e elettrica.

Qualità: I materiali del prodotto e la qualità delle registrazioni sono di ottimo livello, con un suono caldo e cristallino.

 

Contro

Prezzo: Non è proprio un difetto del prodotto, ma diciamo che i principianti potrebbero optare per un modello meno costoso.

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Microfono professionale

 

8. Rode NTG3 Microfono Direzionale a Condensatore

 

Rode Microphones è una marca molto affidabile che si è fatta un nome producendo diversi microfoni per registrazioni di tutti i tipi. In questo caso vi presentiamo un ottimo microfono direzionale per riprese esterne ideale per professionisti o amatori in cerca di qualità per le loro riprese esterne. I materiali solidi lo rendono resistente a urti o cadute e promettono una lunga durata nel tempo.

Nonostante questo, il microfono si rivela molto leggero e quindi anche applicandolo sulla videocamera non risulterà troppo pesante. Uno dei suoi vantaggi principali è la resistenza agli agenti atmosferici e all’umidità. La qualità audio è superlativa, lo testimoniano i diversi utenti che lo hanno provato, rimanendo davvero soddisfatti dai risultati.

Segnaliamo però che si tratta di un microfono professionale, quindi richiede una certa abilità per poter essere utilizzato al meglio. Riassumiamo brevemente i suoi pregi e difetti qui di seguito.

 

Pro

Professionale: Estremamente performante sia nella qualità della registrazione sia nel bloccare i rumori esterni.

Outdoor: Il microfono è particolarmente indicato per i professionisti che sono soliti riprendere video outdoor in luoghi con condizioni climatiche poco favorevoli.

Resistente: I materiali di ottima qualità, la resistenza all’umidità e l’impermeabilità lo rendono un dispositivo quasi indistruttibile.

 

Contro

Non per tutti: Il prodotto è indicato per i professionisti o per i semi-professionisti che sanno come si maneggia un microfono simile. Gli amatori potrebbero voler cercare qualcosa di più semplice e soprattutto più economico.

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Microfono Shure

 

9. Shure SM58-LCE Microfono Professionale Dinamico e Cardioide

 

Nella nostra guida non poteva certo mancare un microfono della famosa marca Shure che da anni fa la felicità di tutti i cantanti in studio e dal vivo. Ideale per tantissimi generi musicali, si distingue per la sua elevata qualità che permette di esprimere la voce al meglio in tutti gli stili.

Esprime un suono della voce molto naturale e calda, sia in esecuzioni dal vivo sia per le registrazioni in studio. Il pattern cardioide isola la voce frontale, eliminando così i vari rumori di sottofondo, mentre il sistema pneumatico blocca i rumori causati dal maneggiamento.

È perfetto sia da utilizzare con uno stand o da tenere in mano, inoltre i materiali solidi permettono al musicista di portarlo ovunque senza il timore di danneggiarlo. Il prezzo di vendita è molto conveniente specialmente se paragonato alla sua qualità. Consigliato senza remore a tutti i cantanti.

 

Pro

Musica: Shure è una garanzia per quanto riguarda i microfoni per cantanti, infatti questo modello non si smentisce proponendo una qualità di suono davvero impressionante.

Cardiode: Il microfono isola la voce frontale e impedisce ai rumori di sottofondo di creare disturbi durante le performance e le registrazioni.

Sistema pneumatico: Blocca i rumori causati dagli spostamenti o dal maneggiamento, rendendo il microfono perfetto anche per i front man più scalmanati sul palco.

 

Contro

Limitato: Difficile trovare un difetto nel microfono Shure, ma se proprio dobbiamo cercare il pelo nell’uovo, allora possiamo dire che non è esattamente il più versatile sulla piazza.

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Accessori

 

Cuffie con microfono

 

Beexcellent GM-1, Cuffie da Gaming con Microfono e Bass Stereo

 

Le cuffie con microfono per gamer prodotte da Beexcellent si presentano con un prezzo molto conveniente che potrà accontentare le esigenze di chi non dispone di un grande budget.

Uno dei vantaggi principali del prodotto sta nella sua elevata compatibilità, infatti lo si potrà utilizzare con tutte le console di gioco di ultima generazione, con smartphone, iPad e PC desktop o laptop.

Le cuffie sono molto comode e permettono di giocare sentendo con chiarezza tutti i suoni ambientali o quelli creati dai nemici, in modo da aumentare la propria competitività nei giochi online.

Il microfono pieghevole dispone di un sistema di cancellazione del rumore, così la propria voce risulterà più chiara nelle chat.

 

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Come scegliere un buon microfono

 

Il miglior microfono non è sempre quello più costoso o performante infatti, come tantissimi altri prodotti, ne esistono di diverse tipologie, per accontentare tutti gli utenti. Se cantate o volete iniziare a praticare vi servirà un buon microfono da collegare al mixer o che magari vada bene anche per PC in modo da poter ascoltare le vostre performance. Per quanto riguarda le registrazioni di voice-over o per i podcast su Youtube potrete orientarvi verso particolari modelli che si possono facilmente collegare al laptop, PC o al tablet tramite un cavo USB. Allo stesso modo troverete microfoni direzionali per videocamere e fotocamere. Vediamo qui di seguito quali sono le caratteristiche di cui tenere conto per sapere come scegliere un buon microfono.

Per la musica

Quando si pensa a un microfono si immaginano spesso le icone della musica moderna come Freddie Mercury, Bono Vox o la più recente Lady Gaga. La voce d’altronde è lo ‘strumento’ più apprezzato nella musica italiana dove si provano a scoprire nuovi talenti vocali tramite i concorsi televisivi. Se volete intraprendere una carriera da cantanti dovete tenere conto di diversi fattori prima dell’acquisto di un microfono. Prima di tutto dovete capire se vi serve un microfono wireless, ovvero senza fili, oppure ne cercate uno con il cavo.

Fondamentalmente i microfoni di più alta qualità per la musica vanno collegati al mixer tramite un cavo cannon, mentre quelli wireless hanno bisogno di una centralina. Per iniziare a praticare o per la sala prove consigliamo un microfono con fili, anche perché quelli wireless sono solitamente utilizzati dai musicisti su grandi palcoscenici.

Assicuratevi che il microfono abbia un pattern cardioidale in modo da non registrare o riprodurre rumori di fondo provenienti dai lati o dal retro. Per il resto non vi serve altro che la vostra voce e delle basi su cui cantare, o meglio un’intera band!

 

Divertimento

Ci sono tantissimi microfoni in circolazione adibiti alle serate di karaoke o al semplice divertimento. Solitamente questi sono venduti con dei kit che comprendono una centralina dalla quale è possibile regolare i volumi in entrata e in uscita. Se volete divertirvi e cantare dei duetti a delle feste, cercate dei kit con due microfoni. Non aspettatevi ovviamente la qualità espressa da quelli per cantanti, sia a livello di suono sia per i materiali.

Passiamo adesso al mondo dei bambini per i quali gli strumenti sono un modo sano, divertente ed istruttivo per crescere in allegria. I microfoni giocattolo pur non essendo dei veri e propri microfoni, consentono ai piccoli di cantare accompagnati da divertenti basi musicali con testi istruttivi che insegneranno loro tantissime parole. Per i più grandi esistono microfoni bluetooth con cassa integrata grazie alla quale è possibile riprodurre delle basi o dei brani musicali per cantarci sopra.

Per registrazioni e riprese

In un mondo dove Youtube, Twitch e il gaming sembrano regnare supremi non possono certo mancare i buoni microfoni grazie ai quali far sentire la propria voce in video, o magari cercare di comunicare le strategie ai compagni di squadra durante una partita online. Questi microfoni si possono collegare al PC o al laptop tramite un cavo USB e interagire automaticamente con i programmi di registrazione o con i video editor. Se amate i videogiochi vi conviene cercare un paio di cuffie con microfono integrato, in modo da poter sentire più accuratamente i suoni ambientali che possono fare la differenza tra la vittoria e la sconfitta.

Gli amanti delle riprese all’aperto o videomaker professionisti invece dovrebbero cercare un microfono direzionale da applicare alla telecamera o alla fotocamera. Questi modelli particolari permettono di registrare voce e suoni a lunghe distanze, bloccando il rumore prodotto dal vento e dal maneggiamento.

 

 

 

Domande frequenti

 

Come attivare il microfono delle cuffie

L’attivazione del microfono delle cuffie per il gaming o per le chat Skype è abbastanza semplice. Basta andare nelle Impostazioni Audio di Windows e scegliere il dispositivo adibito alla registrazione. Una volta configurato il microfono dovrete ripetere la stessa operazione nelle impostazioni di Skype. Per i videogiochi invece anche se il microfono viene riconosciuto automaticamente, non è detto che si possa subito parlare in chat con gli altri giocatori.

Infatti i videogame solitamente richiedono la pressione di un tasto per poter parlare, fondamentalmente per una questione di ordine. Trovate nelle impostazioni del gioco qual’è il tasto assegnato per la chat, altrimenti selezionate l’opzione per lasciarlo attivo, ma abbiate sempre rispetto per gli altri giocatori nel server e cercate di fare meno rumore possibile.

 

Come collegare un microfono al PC

Collegare il microfono al computer è abbastanza semplice, sebbene il procedimento può cambiare a seconda del collegamento. Se ad esempio avete un microfono USB, allora vi basterà collegarlo ad una delle prese USB libere del PC. Il dispositivo dovrebbe avere il riconoscimento plug and play, quindi non ci sarà bisogno di alcun tipo di installazione. Dovrete solo testarlo e controllare che non ci siano problemi nella registrazione.

Nel caso invece vogliate collegare un microfono per cantare, allora dovrete procurarvi una buona scheda sonora esterna con collegamento jack per il microfono. L’audio passerà dal PC alla scheda sonora che lo manderà alle casse o alle cuffie a seconda della configurazione. Potete anche provare a usare gli auricolari come microfono del PC per brevi registrazioni. Collegatele nell’ingresso del microfono e provate a vedere se funzionano, magari configurandole tramite le impostazioni del sistema operativo.

 

Come aggiustare il microfono del cellulare

Se il microfono dello smartphone non funziona o magari non registra correttamente i vostri messaggi vocali probabilmente è semplicemente un po’ impolverato o sporco. Per rimuovere i residui potete utilizzare un cotton fioc, un panno morbido o una spazzola, prima però individuate dove si trova il microfono, magari aiutandovi con il manuale d’istruzioni.

Un sistema alternativo è riavviare il cellulare e provare a registrare un messaggio vocale, in modo da verificare che vada tutto bene. Per essere sicuri che il problema non dipenda dal sistema operativo, accertatevi di eseguire sempre gli aggiornamenti proposti dal sistema. Spesso è il software a generare problemi, per questo è sempre bene tenerlo aggiornato all’ultima versione.

 

Come togliere il fruscio del microfono

Il fruscio del microfono spesso dipende dal microfono stesso e dalla sua qualità. Contate che i microfoni delle cuffie non sono mai indicati per le registrazioni, infatti il loro utilizzo dovrebbe essere limitato alle chat di gioco o alle chiamate via Skype. Per migliorare la qualità delle registrazioni è meglio acquistare un microfono USB con pattern cardiode che permette di eliminare i fastidiosi fruscii o rumori di fondo. In alternativa dovrete fare un po’ di editing con un programma di registrazione o direttamente su quello per i video.

 

Come attivare il microfono in Fortnite

Fortnite è il videogioco più famoso del momento, per questo sono in molti a voler provare a cimentarsi nelle sue modalità Battaglia Reale e Salva il mondo. Per usare il microfono durante il gioco dovete premere sul pulsante Lobby ed entrare nel menu principale al fine di accedere alle impostazioni di gioco. In questa sezione cliccate sull’altoparlante ed entrate nelle opzioni Audio, dove attivare o disattivare il Push to Talk (PTT). Consigliamo di tenere questa funzione attiva e di trovare il comando predefinito da tenere premuto per parlare. Potrete configurarlo sia sulla tastiera sia sul joypad.

 

 

 

Come utilizzare un microfono

 

Desiderate acquistare un microfono per cantare, ma non avete la più pallida idea di come farlo funzionare? Non preoccupatevi, possiamo darvi qualche utile dritta e spiegarvi come funziona un microfono, così potrete andare in sala prove preparati o fare qualche registrazione a casa senza troppi patemi d’animo. Ricordatevi sempre che la maggior parte del lavoro lo farà la vostra voce, quindi praticate sempre e non mollate!

 

 

Collegare il microfono al mixer

Se i chitarristi collegano la chitarra elettrica all’amplificatore e i batteristi montano tutte le loro percussioni e piatti, i cantanti non devono fare altro che portare un pratico microfono e corde vocali sane. Magari vi state chiedendo dove dovete collegare il microfono e soprattutto da dove esce il suono. Fondamentalmente la voce in sala prove o in un locale viene fatta passare dal microfono al mixer che provvederà a mandare il segnale alle casse. Con un modello a filo basterà collegare il cavo cannon al mixer e alzare il volume, ma senza esagerare.

Non tenetelo troppo vicino agli amplificatori o alle casse per evitare il fischio fastidioso, inoltre spegnetelo quando fermate la base musicale o la band si prende una pausa. Per registrare il procedimento è lo stesso, se avete un PC o un laptop però vi conviene cercare un buon adattatore cannon\jack.

 

Registrazione

La registrazione della voce non è così semplice come sembra e richiede alcune accortezze per poter ottenere risultati ottimali. Per registrare dei brani musicali completi di vari strumenti, la soluzione migliore è quella di affidarsi ad uno studio di registrazione attrezzato, con un tecnico del suono competente in grado di creare una produzione di qualità. Per le registrazioni amatoriali invece avrete bisogno di un buon PC o Mac e di un programma per registrare.

Per ottenere risultati migliori vi consigliamo di tenere fermo il microfono su uno stand. Se dovete cantare restate in piedi in modo da non chiudere il diaframma, mentre per i voice-over potete stare comodamente seduti. Tramite il programma controllate sempre che la voce non vada in ‘picco’ in modo da non causare distorsioni. Cercate di trovare in seguito un buon bilanciamento del volume tra la traccia voce e quelle audio.

 

 

Microfono per PC

Se volete avviare un vostro podcast o magari utilizzare il microfono per chat vocali al PC, allora vi serve un prodotto che si può collegare via bluetooth o via USB. Per configurarlo dovete entrare nel pannello di controllo di Windows e selezionarlo tra le varie periferiche di registrazione audio disponibili. Assicuratevi di testare il microfono, magari registrando rapidamente qualche parola o frase e vedere se va tutto bene.

Per quanto riguarda le partite online, molti giochi richiedono l’attivazione del microfono tramite un tasto per non far diventare troppo confuso il canale della chat. Potete anche usare un programma come Discord per entrare in delle chat dedicate ai vari giochi e parlare liberamente solo con i vostri compagni di squadra o amici spettatori.

 

 

 

Ultimo aggiornamento: 29.03.24

 

Lezione di Chitarra – Consigli d’acquisto, Classifica e Recensioni

 

Strumento dal fascino innegabile, la chitarra fin dalla sua nascita ha saputo conquistare tantissime persone che si sono appassionate allo strumento da spingerle a imparare a suonarlo o quantomeno strimpellarlo. Ma non sono da meno quanti si limitano ad ascoltare qualcuno suonare perché ammaliati dal suono scaturito dalle sei corde. Chiaramente, affinché qualcuno si fermi ad ascoltare anche voi, dovete essere in grado di suonare bene. Come fare? Dovete studiare, esercitarvi ore ed ore e avere talento. Poi è chiaro, dipende da dove volete arrivare: magari vi accontentate di fare colpo su quella ragazza che avete notato in spiaggia oppure tenere in pugno la folla oceanica accorsa al concerto della vostra band. Qualunque siano le vostre motivazioni, è opportuno prendere delle lezioni di chitarra. Avete davanti a voi le seguenti opzioni: fare le cose in grande e iscrivervi al conservatorio, frequentare una scuola per chitarristi, rivolgervi a un maestro che vi dia delle lezioni individuali oppure fare tutto da soli studiando da autodidatti con il supporto di un metodo per chitarra. Nel frattempo che ci pensate, vi suggeriamo due metodi che anticipano la nostra selezione: il primo è il metodo del chitarrista argentino Sagreras, di sicuro interesse per gli amanti della chitarra classica mentre il secondo, Chitarra elettrica per negati, affronta lo studio dello strumento con un po’ di sana ironia.

 

 

Tabella comparativa

 

Pregio
Difetto
Conclusione
Offerte

 

 

Le 8 Migliori Lezioni di Chitarra – Classifica 2024

 

Abbiamo selezionato sul mercato le lezioni di chitarra della migliore marca e stilato una classifica realizzata tenendo conto dei pareri espressi in rete dagli utenti. Per ogni metodo trovate una recensione e un link che vi suggerisce dove acquistare la lezione. Leggete tutto con molta attenzione e confrontare i prezzi.

 

 

Lezioni di chitarra classica

 

1. Sagreras Prime Lezioni

 

Julio Salvador Sagreras è stato un chitarrista e maestro dello strumento: i suoi metodi sono tra quelli più consigliati dai maestri di chitarra classica poiché ricchi di esercizi chiari e mai banali. Prime lezioni, come suggerisce il nome, si rivolge a chi non ha ancora le basi dello strumento e della teoria musicale.

L’approccio è quello a difficoltà crescente in grado di accompagnare gradualmente la crescita dell’allievo. In ogni pagina l’autore dà prova della sua abilità didattica e attenzione per lo studente che fin da subito ha ben chiaro le finalità degli esercizi proposti. L’edizione non è delle più recenti e manca un qualsiasi tipo di supporto audio o video di conseguenza sarebbe opportuno accompagnare il testo con un maestro in carne ed ossa.

Aspetto certamente secondario ma che vogliamo ugualmente segnalare per una informazione più completa, la copertina non ci è piaciuta neanche un po’; graficamente il testo poteva essere più curato. Quanto al prezzo di queste lezioni di chitarra classica, è accessibile.

 

Pro

Autorevole: È certamente un corso autorevole visto l’autore che è da più parti stimato non solo come chitarrista ma anche come maestro.

Chiaro: Le lezioni di chitarra di Sagreras hanno il pregio di essere molto chiare; è una cosa fondamentale soprattutto quando si ha a che fare con i principianti.

Prezzo: Il costo proposto per questo metodo ci sembra decisamente abbordabile; l’investimento è trascurabile a nostro avviso.

 

Contro

Assenza di DVD o CD: Il testo prevede il solo cartaceo, mancano supporti audio e/o video che secondo noi sono sempre molto utili per meglio comprendere gli esercizi da svolgere.

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Lezioni di chitarra elettrica

 

2. Jon Chappell Chitarra Elettrica per Negati

 

Si può imparare a suonare la chitarra elettrica con un pizzico d’ironia? A giudicare dal lavoro dell’autore Jon Chappell è possibile. Il testo, uno dei più venduti e accompagnato da un CD che si rivela molto utile, ha il fine di insegnare non solo la chitarra solista ma anche quella ritmica, spesso colpevolmente trascurata. Vi invitiamo a riflettere bene sull’importanza che la parte ritmica ha in un brano visto che ne costituisce la maggior parte.

Nel testo di queste lezioni di chitarra elettrica, inoltre, ci sono anche utili consigli sulla creazione degli effetti, sulla strumentazione e la loro manutenzione. Dobbiamo dire che il titolo scelto potrebbe trarre in inganno, noi non lo consigliamo a chi parte da zero, una opinione che pare piuttosto diffusa leggendo i commenti pubblicati online.

Il testo è piuttosto corposo, visto che supera di poco le 400 pagine e si fa apprezzare per la sua versatilità in quanto risponde tanto alle esigenze di chi predilige un sound più duro quanto ai chitarristi più melodici e ballad oriented.

 

Pro

CD in allegato: La presenza di un disco in allegato costituisce un valido supporto per meglio comprendere ed eseguire gli esercizi proposti.

Spazio alla chitarra ritmica: All’interno del metodo viene dato il giusto spazio alla chitarra ritmica che fin troppo spesso è sottovalutato dagli studenti. Se avete lacune da questo punto di vista, con questo titolo potete colmarle.

Versatile: È un metodo piuttosto versatile in quanto dà soddisfazione sia agli amanti delle sonorità più dure sia a quanti prediligono la melodia.

 

Contro

Titolo fuorviante: Qualcuno potrebbe essere tratto in inganno dal titolo perché lascia pensare si tratti di un metodo per principianti, invece, per meglio affrontare gli esercizi è meglio avere già un po’ di esperienza.

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Lezioni di chitarra per bambini

 

3. Roberto Fabbri Suoniamo la Chitarra. Metodo Facile per Piccoli Chitarristi

 

L’amore per la musica è bene che vada coltivato fin da piccoli: i bimbi sono delle autentiche spugne, assorbono rapidamente gli insegnamenti. Bisogna dar sfogo al loro lato artistico, assecondarlo.

È chiaro che non bisogna forzare la mano ma se notate che il piccolo ha un certo interesse per la chitarra, serve un metodo adatto all’età dell’aspirante chitarrista: è il caso di queste lezioni di chitarra per bambini, che si propongono di insegnare a suonare giocando. È un testo semplice com’è giusto che sia: per affrontare le difficoltà tipiche della chitarra ci sarà tempo più avanti quando necessariamente bisognerà servirsi di un metodo più avanzato, sempre che la passione del piccolo sia rimasta.

Tutti i brani sono di facile esecuzione, il tutto è semplificato ulteriormente dal CD in allegato. Tutto è spiegato in modo chiaro ma l’aspetto più interessante, secondo noi, è l’uso di disegni da completare con i colori. Il testo è adatto per i bimbi di età compresa tra i 5 e gli 8 anni. Unico appunto, mancano dei brani più recenti, sicuramente più familiari ai bimbi di oggi.

 

Pro

Imparare divertendosi: Il metodo ha il pregio di consentire ai piccoli di imparare i rudimenti della chitarra, divertendosi. L’approccio ci sembra indovinato e funzionale allo scopo.

Disegni da colorare: Non solo il bimbo è spronato a scoprire le sue abilità musicali, ma è stimolato anche con dei disegni da colorare.

CD in allegato: Sicuramente positiva la presenza del disco in allegato; secondo noi è un ulteriore e fondamentale aiuto per il piccolo chitarrista.

 

Contro

Brani poco recenti: La selezione dei brani non è recentissima, in molti casi si tratta di canzoni che un bimbo di 5/8 anni non ha mai sentito prima in vita sua.

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Lezioni di chitarra moderna

 

4. Marco Gerace Manuale di Chitarra Moderna

 

Manuale molto interessante quello di Gerace. Mettiamo subito in chiaro che si tratta del primo di tre volumi complessivi dunque riteniamo l’acquisto inutile se poi non siete disposti a comprare i restanti due. Il nuovo manuale non è di quanto più economico ci sia anche perché va detto che non ci sono in allegato CD o DVD. Si tratta di un’assenza che si fa sentire soprattutto da chi non è seguito da un maestro.

Il lavoro è certamente ambizioso oltre che completo. L’opera si divide in tre parti più un’utile appendice. I temi fondamentali quali accordi, scale e tecnica meccanica sono affrontati in profondità e non è trascurata la parte ritmica.

Insomma, pur essendo solo il primo di un percorso che prevede tre volumi, queste lezioni di chitarra moderna ci sembrano molto complete. Lo sottolineiamo, va bene per i principianti ma è preferibile essere accompagnati da un maestro.

 

Pro

Temi ben trattati: Pur essendo solo il primo dei tre volumi, tutti i temi proposti nel manuale sono trattati in modo approfondito e con innegabile competenza.

Chitarra ritmica: È dedicato il giusto spazio anche alla chitarra ritmica con una serie di esercizi molto validi e di innegabile importanza per un chitarrista che vuole essere completo.

 

Contro

Assenza di CD o DVD: Il manuale non prevede in allegato un disco, di conseguenza non vi è alcun tipo di supporto nell’esecuzione degli esercizi.

Difficile se si è da soli: Un volume del genere, anche in virtù dell’assenza di supporti audio e video, richiede di essere seguiti da un maestro che possa dare le necessarie indicazioni e suggerimenti.

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Lezioni di chitarra per principianti

 

5. Donato Begotti Chitarrista da Zero! Metodo per Principianti

 

È un metodo a difficoltà progressiva che ha tra i suoi pregi il fatto di essere abbastanza completo: tanto la parte solista quanto quella ritmica sono trattate ampiamente.

Spazio anche alla parte teorica: lo studente ha modo di imparare a leggere non solo la tablatura ma anche il pentagramma come ogni vero musicista sa fare. Interessante, poi, la parte dedicata alla conoscenza della strumentazione dunque non solo la chitarra ma anche gli amplificatori e gli effetti. Importante la presenza del DVD contenente l’esecuzione video degli esercizi.

Gli esercizi di queste lezioni di chitarra per principianti sono a difficoltà crescente e qualcuno si è lamentato delle spiegazioni poco chiare per quegli esercizi che presentano un livello di difficoltà maggiore. Forse l’autore ha dato per scontati che arrivato a quel punto del percorso didattico lo studente non ha più bisogno di tante spiegazioni, scelta che sentiamo di non condividere.

 

Pro

Completo: Il metodo in questione ci sembra essere abbastanza completo; il DVD è un valido aiuto nell’eseguire correttamente gli esercizi proposti.

Conoscenza della strumentazione: Non si parla solo di teoria e di esercizi: c’è anche una utilissima sezione dedicata alla conoscenza della strumentazione, cosa importante per un chitarrista.

Diteggiatura: La spiegazione della diteggiatura e della posizione delle mani, a nostro avviso, sono spiegate ottimamente.

 

Contro

Spiegazioni non sempre adeguate: Una lacuna evidenziata dagli utenti per questo manuale riguarda le spiegazioni poco curate nel caso degli esercizi più difficili.

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Lezioni di chitarra Cicolin

 

6. Claudio Cicolin Chitarra: Principianti! Corso di Chitarra

 

Claudio Cicolin è piuttosto famoso tra quanti navigano su YouTube in cerca di utili consigli per l’apprendimento della chitarra. Il maestro ha realizzato una serie di volumi che compongono il suo corso base. Noi vi presentiamo il primo costituito da 14 unit.

Il metodo si prefigge di accompagnare passo dopo passo l’allievo nell’apprendimento dei principi basilari dello strumento. Aspetto di sicuro interesse è che il cartaceo si integra con una serie di video lezioni tenute dallo stesso Claudio Cicolin. L’approccio del maestro è paziente e chiaro; torna più volte suo vari passaggi, in particolare quelli più difficili.

Grossi aspetti negativi non ne abbiamo trovati, certo completare il percorso con i 5 volumi potrebbe essere un po’ costoso per qualcuno ma è davvero l’unico appunto che possiamo muovere.

 

Pro

Linguaggio chiaro: Il metodo si caratterizza per la chiarezza del linguaggio con il quale sono spiegati gli esercizi: l’approccio è immediato, diretto.

Supporto video: Le lezioni si accompagnano a una serie video molto utili per una migliore comprensione del contenuto del volume.

Materiali: Il volume è realizzato con carta di buona qualità, la rilegatura è ben fatta quindi non c’è il pericolo di ritrovarsi con fogli volanti come accade con certi metodi realizzati al risparmio.

 

Contro

Costo: Di per sé quello del singolo volume non è così eccessivo ma per portare a termine il corso base bisogna comprarne ben cinque.

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Lezioni di chitarra acustica

 

7. Umberto Ferrarazzo Modern Acoustic Guitar

 

Ci sono due chiavi di lettura per questo metodo e a seconda del punto di vista si può restare soddisfatti o meno. Se volete tenere sotto mano tutte le tecniche (o quasi) e nozioni sulla chitarra moderna acustica può essere un titolo interessante. Se invece si è interessati a un lavoro che tratti gli argomenti approfonditamente, allora o cercate dell’altro o lo integrate con un altro corso. Non crediamo che questo lavoro faccia al caso di chi parte da zero e troviamo conferma anche nei DVD.

La presenza è certamente una cosa buona ma in tanti si sono lamentati del fatto che gli esercizi sono eseguiti a velocità normale, insomma, il desiderio da più parti espresso è che fossero ripetuti anche a velocità ridotta.

A parte ciò, è un insieme di lezioni di chitarra acustica che non stanca, visto che non ci annoia e ciò è sicuramente positivo.

 

Pro

Concentrato: Il metodo racchiude in poche pagine (un centinaio) una gran quantità di esempi di tecniche chitarristiche e nozioni varie.

DVD in allegato: Il metodo presenta ben due dischi per aiutare gli studenti a eseguire al meglio gli esercizi.

 

Contro

Poco approfondito: Le lamentele maggiori ruotano tutte intorno allo stesso punto: chi critica il metodo ritiene che ci sia troppa carne al fuoco con il risultato che si parla di tante cose ma senza approfondirne nessuna.

Velocità degli esercizi: Soprattutto chi è ancora alle prime armi lamenta il fatto che gli esercizi spiegati sui DVD sono eseguiti a velocità normale e questo complica le cose, sarebbe stato meglio proporre lo stesso esercizio anche a velocità ridotta.

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Lezioni di chitarra blues

 

8. John Wheatcroft Improvvisare il Blues Alla Chitarra

 

In questo testo di John Wheatcroft è racchiusa la storia del blues sintetizzata in circa 200 pagine. L’autore propone un lavoro ricco su un imprescindibile genere musicale come il blues. È interessante l’idea di affrontare stili e artisti in successione cronologica così come la suddivisione per aree geografiche. Il primo degli undici capitoli che compongono il lavoro affronta il blues acustico tipico del Mississippi e dunque spazio alla pentatonica di Mi minore suonata con corde a vuoto e naturalmente al fingerstyle.

Dal Mississippi si vola alla Chicago degli anni ’20, altra tappa obbligatoria così com’è obbligatorio menzionare Muddy Waters. È qui che il blues si arricchisce di nuovi elementi, pensiamo all’armonica e al pianoforte ma soprattutto è dove comincia l’evoluzione della chitarra elettrica blues. Il terzo capitolo è un tributo ad altri due mostri sacri del genere come BB King e Albert King e si prosegue così fino Jeff Beck ed Eric Clapton e dunque alla scuola inglese dove l’uso della leva diventa importante.

Ma probabilmente il materiale è troppo per essere racchiuso in 200 pagine e infatti qualcuno si lamenta affermando che ci sono temi trattati superficialmente. Inoltre, il testo di queste lezioni di chitarra blues non è adatto ai principianti, secondo noi.

 

Pro

Una sorta di enciclopedia: È molto più di un metodo per chitarra; è qualcosa di assimilabile a una sorta di enciclopedia del blues con interessanti cenni storici.

Struttura: Il lavoro è ben strutturato secondo un filo logico che tiene conto dell’ordine cronologico dell’evoluzione del genere.

 

Contro

Troppo materiale: Il lavoro di Wheatcroft è molto ambizioso ma probabilmente andava suddiviso in almeno due volumi. In questo modo ci sono alcuni argomenti trattati in modo non approfonditi.

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Guida all’acquisto – Come scegliere una buona lezione di chitarra?

 

Ci sono tantissimi metodi per chitarra venduti online, forse troppi e dunque orientarsi tra tante offerte può essere complicato. Ogni maestro, autore di un metodo, ha il suo particolare approccio e nella maggior parte dei casi sono tutti validi. Dunque, cosa può far prediligere il metodo X rispetto al metodo Y? Ad esempio il genere che si vuol suonare. A parte i corsi a carattere generale, a nostro avviso da tenere sempre in considerazione per il primo approccio allo strumento, ci sono corsi dedicati alla chitarra jazz, blues, heavy metal ecc.

A seconda del genere c’è una maggiore attenzione per determinate tecniche, anche se dobbiamo dire che spesso altre restano escluse. Tuttavia è chiaro che se volete imparare a fare il dive bomb non lo troverete spiegato su un corso di chitarra jazz bensì su uno per heavy metal.

 

 

Non abbiate fretta

Se non avete mai suonato prima d’ora e vi chiedete quale lezione di chitarra comprare, la risposta può essere una sola: un metodo per principianti. L’errore più grosso che può commettere un chitarrista o meglio, un aspirante tale, è avere fretta, bruciare le tappe. Lo studio della chitarra deve procedere per gradi, si deve iniziare dalle cose (relativamente) semplici. Un esercizio troppo complicato ha un effetto deleterio su chi non ha le basi necessarie per eseguirlo.

Apriamo una parentesi: un esercizio non solo va eseguito, va fatto bene; non basta arrivare fino all’ultima nota, conta come si arriva. Dicevamo degli effetti negativi di un esercizio troppo difficile per le capacità dello studente. Cosa accade di fronte a delle difficoltà che sembrano insormontabili? Succede che ci si scoraggia, ci si annoia e si rischia di abbandonare lo studio. Dunque il nostro consiglio è di comprare una delle migliori lezioni di chitarra del 2024 per principianti.

 

I corsi dedicati ai generi musicali

Dopo aver spiegato come scegliere una buona lezione di chitarra quando si deve cominciare il percorso di studi, vediamo qual è il passo successivo. Padroneggiate gli accordi principali, il barrè non è più un incubo e avete una buona infarinatura della teoria musicale. È arrivato il momento di specializzarsi. Qui entrano in gioco i corsi dedicati a specifici generi musicali e tecniche. Potete scegliere tra la migliore lezione di chitarra jazz, heavy metal, rock, blues e così via.

Se avete da poco abbandonato il corso per principianti, vi suggeriamo di prediligere quei metodi che, pur concentrati su uno specifico genere, presentino esercizi a difficoltà progressiva perché il discorso è sempre lo stesso: portare a termine un esercizio e farlo bene è gratificante ma se non si riesce a causa della difficoltà spropositata rispetto alle vostre attuali capacità, diventa frustrante.

Vogliamo darvi un altro consiglio. Se il vostro scopo è diventare bravissimi chitarristi e anche compositori, non limitatevi a studiare solo il metodo dedicato al genere che più vi piace. Cominciate con quello, divertitevi ma poi allargate i vostri orizzonti e bagaglio tecnico anche con generi distanti dalle vostre preferenze. In altre parole fate una comparazione tra i diversi approcci, a un chitarrista heavy metal, non fa male studiare anche su un corso di chitarra jazz.

 

 

Lezioni con supporto audio e video

Vogliamo essere sinceri, non c’è metodo che possa sostituirsi al prezioso lavoro di un maestro che vi segua, che corregga i vostri errori e sia prodigo di consigli. Questo è il modo migliore per imparare a suonare la chitarra. Purtroppo le lezioni di un maestro non hanno prezzi bassi, senza contare che non è semplice trovarne uno bravo e vicino casa. Comprare un metodo è il sistema più economico e pratico ma vi suggeriamo di cercare quelli più completi.

Cosa vogliamo dire? In allegato deve esserci almeno un supporto audio che faccia da punto riferimento per lo studente, anche se a nostro avviso la soluzione migliore è rappresentata dai DVD didattici grazie ai quali non solo si possono ascoltare gli esercizi ma vederli anche eseguiti.

 

 

 

Domande frequenti

 

Che cosa è un lick?

Un lick altro non è che una sequenza di note, una frase che insieme ad altri permette al chitarrista di crearsi il suo vocabolario. I lick possono essere suonati su una sequenza di accordi e tornano molto utili nelle improvvisazioni.

 

Che cos’è il bending?

Il bending è un effetto di glissando che ha come conseguenza l’alterazione della nota musicale di partenza; lo scopo è portarla a una nota d’arrivo più alta. L’intervallo tra la nota di partenza può essere compreso tra un semitono e due toni. Per eseguire il bending si suona una nota (mai a vuoto) per poi spingere la corda verso l’alto o il basso.

 

Che cos’è il tapping?

Il tapping prevede l’utilizzo di entrambe le mani sulla tastiera. Con la mano sinistra di eseguono i legati mentre con la destra si suonano delle note aggiuntive sulla tastiera: generalmente per fare ciò si usa il dito medio poiché pollice e indice tengono il plettro.

 

Che cosa sono l’hammer on e il pull off?

L’hammer on è quando con una sola plettrata si suonano due note ascendenti (di fatti è un legato). Il suono della seconda nota si ottiene semplicemente pigiando con forza il tasto, dunque la plettrata viene data solo sulla prima nota da suonare. Il pull off, invece, è il processo inverso. Si tratta di un legato discendente che si ottiene dando la plettrata per la prima nota per poi “strappare via” il dito e ottenere così una nota più bassa.

 

 

 

Come dare lezioni di chitarra

 

Dopo aver finalmente comprato la chitarra arriva il momento di suonarla. Ma come far se questo è in assoluto il vostro primo strumento? La scelta più ovvia se si vuole imparare a suonare seriamente lo strumento è di trovare un buon maestro. Tuttavia le lezioni costano e poi non è facile trovare un insegnante nelle vicinanze. L’alternativa è costituita dai metodi per chitarra e dunque, imparare a suonare da autodidatti.

 

 

L’accordatura

Senza uno strumento accordato non si va da nessuna parte e ogni chitarrista deve essere in grado di accordare il suo strumento. L’accordatura è fondamentale tanto per suonare le vostre canzoni preferite quanto eseguire gli esercizi. Per ottenere l’intonazione giusta delle corde bisogna girare le chiavi in un senso o nell’altro a seconda che la nota debba essere alzata o abbassata.

C’è più di un sistema per accordare lo strumento ma secondo noi quello più preciso veloce è utilizzando l’accordatore, un apparecchio che riconosce la frequenza della corda suonata e vi mostra la nota. Per esempio, il MI corrisponde alla E sull’accordatore dunque la corda va tesa o allentata fin quando non compare la E sul display.

 

Come eseguire gli esercizi

Sul vostro metodo trovate una serie di esercizi. Dovete seguirli secondo l’ordine proposto perché in generale hanno una difficoltà crescente e sono ordinati in modo tale che al completamente di ogni esercizio avete acquisito le conoscenze necessarie per eseguire il successivo correttamente.

 

Andateci piano

Mettete da parte la vostra voglia di spaccare il mondo. Gli esercizi vanno fatti bene, non velocemente. Poi per la velocità troverete degli altri esercizi dedicati a questo scopo ma quella viene in un secondo momento. Correre (a vuoto) sulla tastiera è controproducente: concentratevi sulla pulizia dell’esecuzione; andate piano.

 

 

Usate un metodo adatto alle vostre capacità

La scelta del metodo deve tenere conto del vostro grado di preparazione. In altre parole se siete principianti, studiare su un metodo per chi è a un livello avanzato, non vi trasformerà più velocemente in ottimi chitarristi. Un metodo avanzato presuppone che abbiate già determinate conoscenze e abbiate sviluppato una certa abilità tecnica. Di conseguenza gli esercizi saranno difficili per voi e finirete per non imparare nulla. Studiate su un metodo pensato per chi è agli inizi poiché troverete spiegate nel dettaglio cose fondamentali che vi serviranno per accedere a un livello superiore e più complesso.

 

 

 

Imparare a suonare grazie alle lezioni di chitarra online

 

 

È possibile avvicinarsi a uno strumento utilizzando Internet? A giudicare dalle tante offerte in rete si direbbe proprio di sì, perciò vi suggeriamo alcuni dei maestri virtuali più bravi secondo noi.

 

Imparare a suonare uno strumento non è mai cosa semplice. E sottolineiamo imparare che è cosa ben diversa che strimpellare. La chitarra è uno dei più diffusi e per questo c’è anche una considerevole domanda di maestri perché aspiranti chitarristi volenterosi non mancano, desiderosi di trascorrere ore ed ore sui migliori spartiti per chitarra esercitandosi con dedizione. 

La figura del maestro è importante, fondamentale e trovarne di bravi non è poi così semplice. Un maestro capace deve avere il dono di spiegare cose complicate in modo semplice, deve essere paziente, amare il lavoro che fa, essere animato da passione, essere desideroso di trasmettere le sue conoscenze all’allievo. 

La didattica, però, si è arricchita di nuovi strumenti, visto che ci sono i metodi magari corredati da DVD (un tempo avevano le musicassette in allegato), sicuramente utili ma la figura del maestro non poteva certo essere sostituita così. Questi metodi comunque sono sempre una soluzione da tenere in conto per chi vuole formarsi da autodidatta. In tempi recenti c’è stata l’esplosione dei corsi di chitarra online, alcuni gratuiti, altri a pagamento, e altri ancora che presentano contenuti free ed altri che richiedono una somma da pagare per avere accesso e, sebbene internet ci abbia ormai abituato a pretendere tutto gratuitamente, pagare per i servizi offerti da un maestro, anche se online, ci sembra giusto. 

La domanda è: questi corsi online per chitarra sono utili o sono una perdita di tempo e denaro? Il nostro pensiero è che siano utili a patto di rispettare due condizioni fondamentali: la prima è che il maestro sia bravo nello spiegare ma anche nell’impostazione del corso e la seconda è che l’allievo si impegni.

La rete offre anche la possibilità di “lezioni mirate” nel senso che si tratta più che altro di video tutorial utili a chi magari sa già suonare la chitarra (bene o male) ma vuole imparare questa o quella canzone. In questo caso si trovano parecchi filmati dove tutti i passaggi sono spiegati con attenzione. Co che però vogliamo fare ora è proporvi alcuni dei corsi di chitarra online che abbiamo ritenuto interessanti.

 

Lezioni di chitarra

Lezioni di chitarra è un sito che merita davvero di essere quantomeno visitato. Chi c’è dietro questo sito? Claudio Cicolin, che tra l’altro è un volto molto noto che ha saputo construirsi credibilità e reputazione grazie a YouTube. Il sito è ben strutturato e ricco di risorse disponibili gratuitamente. Cicolin risponde proprio a quella figura di maestro a cui abbiamo fatto cenno in precedenza. Il suo modo di spiegare, pacato ed entusiasta al tempo stesso, fa sì che non ci si annoi seguendo le sue lezioni. Insomma, il buon Claudio dà prova di essere non solo un bravo chitarrista e un ottimo insegnante ma anche un gran comunicatore e chissà che non sia proprio quest’ultima dote il segreto del suo successo.

Massimo Varini

Un altro maestro che ha saputo costruirsi fama e credito su YouTube è Massimo Varini. Parliamo di un musicista completo che non si dedica esclusivamente alla didattica, infatti ha condiviso palchi e studi di registrazione con famosi artisti italiani. Qualche nome? Laura Pausini, Francesco Renga, Gianni Morandi, Ornella Vanoni, Vasco Rossi e molti altri. I suoi manuali sono stati tradotti anche in inglese e spagnolo, il che ne attesta la caratura internazionale. 

Tutte le lezioni di Varini sono disponibili gratuitamente sul suo canale YouTube, piattaforma che utilizza anche per alcune dirette durante le quali è possibile porre delle domande. Il nostro consiglio è comunque quello di accompagnare queste lezioni con il materiale cartaceo. Come spiega Varini? Bene e in modo chiaro, magari non ha la stessa verve di Claudio Cicolin ma questo non significa che risulti noioso e infatti le sue lezioni si seguono con piacere.

 

Tonino Tomeo

Con oltre 20 anni d’esperienza in fatto di insegnamento, Tonino Tomeo è un chitarrista stimato. Sul suo sito Suonare la Chitarra sono presenti una serie di video corsi gratuiti e lezioni di chitarra online a pagamento. Queste lezioni sono in streaming e l’utente ha a disposizione tre opzioni: la singola lezione, della durata di un’ora, al costo di 30 euro, un pacchetto di quattro lezioni per altrettante ore al prezzo di 100 euro e dodici settimane di guitar coach più un’ora di consulenza, per 100 euro. Attenzione a non confondervi, queste non sono dodici settimane di lezione ma una diretta streaming per mettere in ordine il metodo di studio. Le lezioni vanno prenotate. Le iscrizioni iniziano 7 giorni prima della data stabilita e si chiudono due giorni prima dell’inizio delle lezioni.

Dentro la musica

Video Corso di Chitarra Online è la sezione dedicata a questo strumento da Dentro la Musica. L’allievo ha a disposizione un maestro che porta avanti le lezioni, che sono a difficoltà graduale. Le lezioni possono essere seguite in accordo alla disponibilità dello studente. Ci sono due tipi di account, uno gratuito e l’altro a pagamento. L’iscrizione gratuita dà accesso a video lezioni non riservate e l’accesso a risorse per i non iscritti. L’account a pagamento dà invece diritto a lezioni riservate, podcast (anche questi riservati) e una serie di articoli di approfondimento. Per l’account a pagamento è previsto un abbonamento di 27 euro al mese che si rinnova automaticamente ma che può essere disdetto in qualsiasi momento.

 

 

 

 

 

Ultimo aggiornamento: 29.03.24

 

Mixer – Consigli d’acquisto, Classifica e Recensioni

 

Il mixer è un’apparecchiatura che miscela i segnali audio, che trova impiego anche in contesti molto distanti tra essi: per esempio, si usa in teatro, durante i concerti, in televisione, negli studi radiofonici ed è anche il pane quotidiano dei DJ.

Vi indichiamo subito due delle apparecchiature che abbiamo scelto per voi: Alto professional ZMX52 è un mixer compatto nelle dimensioni e nel prezzo mentre Hercules DJ Control Inpulse 300 è una consolle per DJ entry level ma ben costruita e con funzioni interessanti.

 

 

Tabella comparativa

 

Pregio
Difetto
Conclusione
Offerte

 

 

I 10 Migliori Mixer – Classifica 2024

 

Di seguito trovate i mixer selezionati e ordinati secondo una classifica. Leggete la recensione scritta per ogni articolo frutto anche dei pareri espressi da altri utenti e confrontate i prezzi. Siamo sicuri che troverete il mixer più adatto alle vostre esigenze.

 

 

Mixer audio

 

1. Alto professional ZMX52 Mixer Portatile Professionale 5 Canali

 

È un nuovo mixer audio a cinque canali; nello specifico troviamo un canale mono, con ingresso per microfono, l’ingresso bilanciato di linea TRS con equalizzatore a due bande e due canali stereo con ingressi bilanciati. Chiaramente non si tratta di un mixer professionale (il nome non deve trarre in inganno), si adatta a piccole esigenze ossia feste, karaoke o per gestire l’impianto audio di casa o fare un po’ di musica insieme agli amici. In generale il rapporto qualità prezzo è certamente buono.

Le dimensioni compatte ne facilitano anche il trasporto ma come potete immaginare presenta alcuni aspetti negativi che segnaliamo subito.

Come prima cosa gli effetti si percepiscono appena con quello per la voce più criticato di altri. Il segnale di uscita della cuffia è ritenuto troppo basso e tanto per concludere, mancano le spiegazioni in italiano.

 

Pro

Prezzo: Il costo del mixer è basso ma più in generale possiamo dirci soddisfatti del rapporto tra la qualità e il prezzo che caratterizza questo modello.

Compatto: Come mixer è molto compatto, una caratteristica che torna utile non solo in casa ma anche se c’è la necessità di trasportarlo.

 

Contro

Effetti: Molti utenti sono rimasti delusi dagli effetti, questi sono poco percettibili. Il più criticato di tutti è quello per la voce.

Uscita cuffie: Non convince la potenza dell’uscita di segnale per le cuffie: secondo gli utenti è troppo basso e così non va affatto bene.

 

 

 

 

Mixer DJ

 

2. Hercules DJ Control Inpulse 300

 

Hercules è tra i marchi più apprezzati per questo genere di prodotti. In questo caso, più che di un semplice mixer si tratta di una consolle per DJ dedicata ai principianti.

Qui trovate tutto il necessario per instradarvi verso la carriera dei vostri sogni: ci sono i mini jog con sensore di pressione grazie ai quali esercitarvi con lo scratch, dei tasti molto reattivi (cosa importante e non scontata per una consolle entry level), due leve per gestire i valori del pitch, due fader per il volume e i potenziometri per gli equalizzatori.

I pulsanti sono retroilluminati dunque non avrete problemi neanche al buio. Ma cosa manca: non c’è il selettore Cue utile per assegnare il canale di preascolto. Inoltre non c’è un potenziometro per il gain, anche se il software in dotazione ha la funzione auto-gain.

Per essere mixer DJ entry level la scheda audio è buona, un giudizio analogo lo riserviamo per i materiali. In definitiva, il suo utilizzo è intuitivo.

 

Pro

Mini jog: Dotati di sensore di pressione, rispondono ottimamente e permettono di fare pratica con lo scratch, seppur nella sua forma più elementare.

Facilità d’uso: Sicuramente da apprezzare per questa consolle la sua semplicità d’uso. Tutto è molto intuitivo e ci si mette poco a capire dove mettere le mani.

Tasti reattivi: Abbiamo apprezzato la risposta di tutti i tasti che si sono rivelati reattivi; questa, secondo noi, è una caratteristica da non sottovalutare.

 

Contro

Selettore Cue assente: Che si tratta di una console entry level si capisce da assenze come quella del selettore Cue che serve per assegnare il canale di preascolto e il mix del canale in cuffia.

 

 

 

 

Mixer Behringer

 

3. Behringer XENYX 302 USB

 

Behringer è uno di quei marchi che molto spesso si fa preferire ad altri per il buon rapporto qualità/prezzo dei suoi articoli e chi ha a che fare con la musica sicuramente ne ha sentito parlare. Abbiamo scelto di proporre questo mixer entry level che ha il minimo indispensabile per imparare a districarsi con il mixaggio.

Il mixer Behringer ha prese XLR e 1/4 , canale USB/line stereo, più un ingresso dedicato 2-Track (a cui è possibile assegnare le cuffie o l’uscita Main Mix) e un preamplificatore microfonico Xenyx.

L’equalizzatore è a due bande e si fa apprezzare per il suo suono caldo. Va sicuramente bene per un piccolo home studio, per una serata karaoke o per il DJ alle prime armi che si esibisce a feste private. È abbastanza compatto dunque il trasporto non è un problema.

Alzando i volumi al massimo si ottiene una più che soddisfacente amplificazione del segnale che però è anche accompagnata da un fruscio piuittosto presente.

 

Pro

Equalizzatore: Per questa fascia di prezzo si fa apprezzare per un suono caldo e musicale.

Rapporto qualità/prezzo: Behringer conferma la sua fama di fornire buona strumentazione a prezzi concorrenziali. Questo mixer è la conferma.

 

Contro

Fruscii: Il mixer garantisce una più che soddisfacente amplificazione del segnale che, però, è accompagnata da qualche fruscio di sottofondo.

Effetti voce: Segnaliamo l’assenza di effetti per la voce, dunque se necessari per le vostre esigenze dovrete provvedere in altro modo.

 

 

 

 

Mixer Yamaha

 

4. Yamaha AG03 Mixer USB a 3 Canali

 

Il mixer Yamaha è pensato soprattutto per essere collegato a un computer. Torna certamente utile per registrare le idee musicali che vengono in mente, in questo senso la possibilità di poterlo collegare non solo a un computer ma anche all’iPad è ancor più utile di quanto si possa pensare.

Sinceramente non lo consigliamo a chi cerca un mixer per la sua attività di DJ mentre invece può fare sicuramente al caso, ad esempio, di uno YouTuber: il mixer AG03, infatti, permette di produrre contenuti online sia per trasmissioni live streaming sia per podcast e video on demand. Il suono è ad alta risoluzione, una dote che è stata riconosciuta praticamente da tutti quelli che sono entrati in possesso di questo mixer.

A proposito, la versione che vi proponiamo è a tre canali ma è disponibile anche quella a sei canali. I controlli rispondono egregiamente. Nella confezione è presente il noto programma per la produzione musicale Cubase. Per l’alimentazione si può scegliere tra quella USB oppure a batteria. Peccato manchi la possibilità di sfruttare una comune presa elettrica. Ottimi i materiali.

 

Pro

Qualità del suono: In tantissime recensioni che abbiamo letto in rete, gli utenti esaltano la qualità del suono; questa è stata la cosa che più ha sorpreso in positivo.

Controlli: La risposta dei controller per l’audio e il fader hanno superato le più rosee aspettative: reattive e affidabili.

Materiali: Un altro particolare che ha soddisfatto le persone entrate in possesso del mixer Yamaha è la sua buona qualità costruttiva; è molto solido.

 

Contro

Alimentazione: Per alcuni potrebbe essere un problema, per altri no ma riteniamo opportuno segnalare che non è possibile alimentare il mixer con la corrente elettrica.

 

 

 

 

Mixer digitale

 

5. Behringer Digital Pro Mixer DDM 4000

 

Mixer digitale di fascia media venduto a un prezzo che sicuramente farà gola a molti. Ha due processori di effetti, quattro canali stereo e un campionatore Sampler. Offre, inoltre, la possibilità di collegare fino a due microfoni. Dobbiamo dire che le recensioni su questo prodotto sono state quasi tutte entusiaste ma è bene fare delle precisazioni.

Per l’uso amatoriale è certamente ottimo, una bomba che lascerà a bocca aperte se è la prima volta che avete a che fare con un mixer e noi crediamo che per un dilettante, a queste cifre non si possa immaginare qualcosa di meglio. Poi è robusto, pesante il giusto: queste cose danno la sensazione di grande qualità. Ma una persona più esperta non potrà che restare un po’ deluso dalla meccanica degli slider, troppo morbidi.

La delusione, poi, aumenterà alla prova del vinile. Secondo noi se la vostra intenzione è collegare questo mixer ai vostri giradischi, orientatevi su altro o meglio, fatelo se siete DJ di un certo livello mentre per le feste private ci si può anche accontentare della qualità del suono.

 

Pro

Rapporto qualità/prezzo: Come sempre la casa tedesca conferma di essere particolarmente abile con la sua politica dei “prezzi popolari” riuscendo comunque a commercializzare un prodotto valido come questo mixer.

Qualità costruttiva: Il mixer è ottimamente costruito, un giudizio che vale sia per la parte elettronica sia per quella esterna: tutto appare molto solido e resistente.

 

Contro

Non adatto ai vinili: Chi ha collegato il giradischi a questo mixer è rimasto parecchio deluso giudicandolo inadeguato a questo scopo a causa della qualità del suono non soddisfacente.

Slider morbidi: Non ha convinto tutti la meccanica degli slider. Il problema che è stato evidenziato in alcune recensioni è che sono troppo morbidi.

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Mixer Pioneer

 

6. Pioneer DJ Controller DJ a 2 Canali per Serato DJ Lite

 

È una consolle entry level ma costa più di tante altre. Eh sì perché sappiate che Pioneer si fa pagare bene per i suoi giocattolini e fa anche un’importante operazione di marketing grazie alla quale tutti gli aspiranti DJ vogliono una consolle realizzata dall’azienda giapponese. Attenzione, perché con quanto appena detto non vogliamo dire che la DDJ-SB3 non valga il suo costo, anzi.

La consolle è a due canali, l’uso è intuitivo e ha un lay-out che sa come fare conquiste visto che si ispira ai modelli professionali marchiati Pioneer. Sebbene la consolle sia compatta, ci sono i Jog Wheel, grandi e comodi da usare: la risposta scratch è ottima. In allegato c’è il programma Serato DJ Lite ma qui siamo alla cosa che più ha fatto arrabbiare gli utenti.

Abbiamo detto che pur essendo una consolle entry level, il mixer Pioneer costa molto più di altri e, proprio in virtù dell’investimento richiesto, ha suscitato non poca rabbia apprendere che per sfruttare la versione pro di Serato DJ bisogna acquistarla.

 

Pro

Uso comodo: Il layout professionale unitamente alla facile navigazione tra i vari pulsanti e potenziometri fanno di questa consolle uno strumento non solo bello da vedere ma anche intuitivo nell’utilizzo.

Jog grandi: Gli utenti sono rimasti molto contenti dei Jog, non solo per la loro risposta ma anche per le dimensioni generose, nonostante la consolle sia compatta.

 

Contro

Costo: Pur essendo una consolle entry level, ha un prezzo che potrebbe far pensare al contrario. L’investimento impone di meditare bene l’acquisto.

Serato DJ Lite: Il software in dotazione è quella base, agli utenti ha dato parecchio fastidio aver scoperto che devono pagare altri soldi per la versione Pro.

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Mixer 4 canali

 

7. Behringer Xenyx 502 Mixer Audio per DJ 

 

Behringer vanta una linea di mixer di buona qualità, venduti a un prezzo molto conveniente. Il suo Xenyx 502 si presenta con dimensioni molto compatte, quindi ideale per un piccolo studio di registrazione domestico o per una sala prove dove è necessario collegare spie e microfono. 

Le misure ridotte vi consentono di usarlo ottimizzando lo spazio che avete a disposizione, inoltre se siete alle prime armi potrete apprezzare l’interfaccia intuitiva, un modo ottimo per poter apprendere tutte le funzionalità base. Il modello dispone anche di un entrata per le cuffie, quindi potrete usarlo con la vostra console da DJ. 

Allo stesso modo potrete collegare uno strumento per la registrazione o per far uscire il suono dalle spie, una buona soluzione per il basso che potrete anche amplificare tramite le casse del mixer. I difetti del prodotto stanno nella mancanza dei controlli di tono sull’ingresso e di un tasto on\off che vi costringe a togliere la spina dalla corrente per spegnere il mixer. 

 

Pro

Pratico: Le dimensioni compatte vi permettono di sistemarlo ovunque con il minimo ingombro, ideale per uno studio di registrazioni domestico o per la sala prove.

Layout: Intuitivo e pratico, questo mixer vi permette di collegare microfono e casse, gestendo i volumi e le frequenze senza fare confusione a causa di troppi comandi.

Collegamenti: Potrete usarlo anche con strumenti musicali per registrare brani su PC\Mac oppure per l’amplificazione tramite le casse collegate al mixer. 

 

Contro

Tasto on\off: Per spegnere il mixer dovrete necessariamente staccarlo dalla presa della corrente, un’operazione che a lungo andare potrebbe rovinare i componenti interni.

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Mixer Soundcraft

 

8. Soundcraft EFX 12

 

È un mixer Soundcraft a dodici canali che impiega il processore AudioDNA. Ampia la disponibilità degli effetti che sono ben 32; tra questi, quello che pare aver stupito più di tutti è il riverbero.

La sezione effetti si inserisce alla perfezione nella struttura compatta del mixer. Buone critiche sono state riservate anche per gli equalizzatori. Un mixer a dodici canali indubbiamente richiede un po’ di dimestichezza nel giostrarsi tra tanti controlli ma comunque si prende rapidamente confidenza con il dispositivo, dunque possiamo parlare di uso semplice.

Non è un mixer professionale ma sicuramente un buonissimo strumento di livello intermedio che consigliamo per le piccole serate live. La struttura è solida e pur non costando poco, il prezzo ci sembra comunque conveniente.

 

Pro

Numero di canali: Il mixer mette a disposizione ben dodici canali: può far fronte a qualsiasi esigenza che possa presentarsi in piccoli contesti live.

Effetti: Chi si è convinto a comprare questo mixer è rimasto molto soddisfatto per la qualità degli effetti, in particolare è piaciuto il riverbero.

Compatto: Contrariamente a quanto le caratteristiche potrebbero far pensare, il mixer è compatto, dote che torna sempre utile.

 

Contro

Peso: Il mixer è un po’ pesante, si sfiorano i 6 chili. Questo può causare delle piccole difficoltà in caso di trasporto.

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Mixer Allen & Heath

 

9. Allen & Heath ZED60-10FX DJ Console

 

In fatto di mixer Allen & Heath è considerata tra i leader del settore. Fondamentalmente lo ZED60-10-FX si basa sullo ZED-10FX ma in più ha il fader da 60 mm che è stato apprezzato per la sua precisione tattile. Sui canali (quattro in totale) mono l’equalizzatore è a tre bande mentre su quelli stereo le bande sono due.

Gli effetti non sono tantissimi ma neanche pochi; sedici per essere precisi.

Le dimensioni sono compatte; il mixer si adatta bene tanto in studio quanto dal vivo. La qualità dei materiali è buona, toccando con mano la sensazione è che si tratti di un oggetto robusto e semplice da trasportare. Forse le note dolenti riguardano il prezzo ma se avete già sentito parlare di Allen & Heath, sapete anche che i suoi prodotti non li regala.

 

Pro

Fader: Il mixer ha un fader da 60 mm che ha praticamente sorpreso tutti per la sua precisione al tatto; è degno di un mixer di fascia superiore.

Compatto: Le dimensioni sono contenute al massimo; ciò facilita le cose quando si hanno problemi di spazio ma anche durante il trasporto.

Resistente: La qualità costruttiva è quella tipica dei prodotti Allen & Heath; il mixer è solido, resistente. Si capisce subito di avere tra le mani uno strumento destinato a durare.

 

Contro

Costo: Abbiamo davvero poco da ridire si questo mixer, certo è che il prezzo è un po’ salato ma questa non è una novità per i prodotti Allen & Heath.

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Mixer Mackie

 

10. Mackie ProFX6v3

 

La proposta di Mackie è interessante, in modo particolare per i neofiti, perché si tratta di un vero e proprio kit. Al suo interno, infatti, trovano posto un mixer FpoFX6v3 a sei canalli con 2x 4 interfacce USB, un microfono dinamico EM-89D e un paio di cuffie MC-100.

Tra le sue caratteristiche tecniche segnaliamo: GigFX integrato con 24 effetti, filtro taglia-basso da 100 Hz, alimentazione phantom 48 V, due ingressi per microfono con equalizzatore a 2 bande (80 Hz e 12 kHz), due jack da 6,3 mm e un jack stereo da 3,5 mm.

Il prodotto si fa apprezzare per la sua versatilità che lo rende idoneo sia per l’audio dal vivo sia per la registrazione casalinga. Questo perché si propone come un mixer per un uso non professionale, visto che i comandi sono essenziali e manca la regolazione dei toni (presente solo per quelli medi sui canali microfonici).

 

Pro

Bundle: Oltre a un mixer di buona qualità ci si porta a casa un paio di cuffie e un microfono dinamico.

Preciso: La precisione pare essere un altro degli aspetti più graditi e questo vale tanto per i controlli rotativi quanto per i misuratori grafici.

Qualità costruttiva: Il mixer è costruito molto bene, nel complesso si ha un senso di assoluta affidabilità, è robusto e questo fa presupporre una lunga durata.

 

Contro

Domestico: Si propone sostanzialmente come un mixer per uso casalino e, infatti, gli mancano alcuni comandi soprattutto per la regolazione dei toni.

 

 

 

 

Guida all’acquisto – Come scegliere un buon mixer?

 

Come abbiamo visto il mixer trova impiego in diversi campi. Per evitare di fare un discorso dispersivo ci concentreremo sulle offerte per DJ o aspiranti tali o comunque su apparecchiature piccole dunque nulla che possa trovare spazio in uno studio di registrazione. In questo modo sarà anche più facile per il lettore fare una comparazione tra le varie apparecchiature proposte e disponibili sul mercato.

La scelta è piuttosto ampia e se siete agli inizi non dovete necessariamente affidarvi al mixer della migliore marca spendendo più soldi di quanti sia necessario; anche comprando un apparecchio più economico si possono fare delle cose interessanti e dare al principiante la possibilità di fare la pratica necessaria con un investimento contenuto. A proposito, se volete sapere dove acquistare il mixer che più di altri vi ha convinto, potete fare riferimento al link che vi segnaliamo per ognuno dei prodotti venduti online.

 

 

I mixer per DJ

Per chiarire le idee ai meno esperti vediamo le caratteristiche generali del miglior mixer usato dai DJ, anche per capire a grandi linee le differenze con quelli, ad esempio, usati per la regia, per i grandi concerti e negli studi di registrazione. La prima cosa che balza agli occhi sono le dimensioni più compatte rispetto ai mixer impiegati nei succitati ambiti.

La seconda differenza che si nota è il numero dei canali audio che nel caso di un mixer per DJ va da due a otto. Tenete presente, poi, che l’apparecchiatura da Disk Jockey è stereo di conseguenza quando si alza il volume di un canale in realtà si alza a due. Le apparecchiature di recente generazione sono dotate di un generatore di effetti detto DSP che dà la possibilità al DJ di aggiungere, appunto, degli effetti al brano. Alcuni modelli hanno anche un campionatore grazie al quale si possono registrare pochi secondi di un brano e metterlo in loop.

 

DJ a tempo perso

Fare il DJ può diventare un’attività a tempo pieno e anche molto remunerativa. È probabile che il vostro sogno sia proprio questo o magari no; forse vi accontentate di fare qualche soldo esibendovi a piccole feste oppure ancora volte semplicemente imparare a usare un mixer perché vi piace certa musica e non avete secondi fini. In tutti questi casi la domanda che vi starete ponendo è sempre la stessa: quale mixer comprare tra quelli venduti online?

Beh, in attesa che possiate raggiungere i livelli di fama di Tiesto o Steve Aoki, giusto per citare un paio di big, vi conviene volare basso. In altre parole prendete in considerazione i mixer venduti a prezzi bassi. Un modello a quattro canali può bastare per cominciare, poi è chiaro, dipende anche dalle esigenze nell’immediato. Se volete esibirvi alle feste di amici e conoscenti potete anche alzare un po’ l’asticella e prendere qualcosa di più costoso ma non professionale; per quello c’è tempo. In questa fase l’importante è fare pratica.

 

Per professionisti

Dopo aver fatto la vostra gavetta e capito che quella del DJ è la strada che volete intraprendere a livello professionale, necessariamente bisogna investire sull’attrezzatura. Avete fatto tante feste in case private, avete accumulato esperienza, magari fatto dei demo apprezzati dalla critica, e cosa fondamentale, avete messo da parte un po’ di soldi per comprare uno dei migliori mixer del 2024.

 

 

Ma chiariamo un punto: essere un DJ professionista non significa essere un DJ di successo. Ve lo spieghiamo con un esempio: diverse discoteche vi chiamano per presenziare alle loro serate e far ballare la gente, vi pagano e anche bene tanto è vero che non dovete preoccuparvi di non fare tardi perché la mattina dopo vi aspetta il turno in fabbrica; le bollette le pagate con quanto guadagnate con le serate. Bene, siete DJ professionisti e pagate pure le tasse com’è ovvio che sia.

Ora passiamo alla definizione di DJ di successo: Tiesto, Steve Aoki. Dunque, se vi chiedete come scegliere un buon mixer vi diciamo che deve essere sicuramente un’apparecchiatura avanzata, professionale ma non serve prendere la stessa strumentazione impiegata dai succitati artisti perché loro fatturano milioni, voi ancora no.

Certamente la qualità generale del vostro mixer deve essere di livello superiore e questo significa che deve potersi associare a altri dispositivi che possano supportare un numero elevato di frequenze e che abbia anche tante funzioni ed effetti combinabili tra loro. Tutto ciò vi permette di personalizzare il vostro stile e dare vita al vostro marchio di fabbrica.

 

 

 

Domande frequenti

 

Come collegare un mixer a PC e cassa?

Se il mixer dispone di porta USB basta stabilire un collegamento con il computer mediante l’apposito cavo, così come fareste con qualsiasi periferica. Purtroppo la porta USB non è presente in tutti i mixer. IN questo caso individuate l’uscita e l’entrata che potete riconoscere dalla dicitura OUT e IN. Collegate un cavo RCA all’uscita del mixer e l’altra estremità nell’ingresso per il microfono del PC. Un altro cavo RCA va collegato in questo modo: una estremità del cavo va inserita nella porta di uscita audio del computer mentre l’altra va nella porta IN del mixer.

 

Come funziona un mixer audio?

In pratica un mixer audio accetta ingressi da differenti fonti audio per poi combinarle al fine di personalizzarle secondo le preferenze di chi gestisce il mix. Il risultato finale viene inviato alle casse oppure a un dispositivo di registrazione.

 

Qual è la differenza tra mixer da regia e mixer per DJ?

Un mixer da regia ha molti più canali rispetto a quello per DJ. I canali, infatti, possono arrivare fino a 196 e trovano impiego in teatri, grandi spettacoli e studi di registrazione. Un mixer per DJ, invece ha dai due a massimo dodici canali. I modelli per DJ sono stereo mentre quelli da regia sono mono. Un’altra differenza tra i due tipi è che quello per DJ può avere un generatore di effetti e un campionatore che dà la possibilità di registrare pochi secondi di un brano e mandarlo in loop.

 

A cosa serve il mixer?

Il mixer ha lo scopo di miscelare i segnali audio. Trova impiego negli studi televisivi, nei teatri durante i concerti musicali, in sala di registrazione e presso i DJ.

 

Che cos’è il cross-fader?

Il cross-fader determina l’ampiezza relativa dei segnali di due canali. Ciò avviene all’interno di un suono complessivo uscente dal mixer. Il cursore è posto su un binario: se si trova al centro allora i due canali hanno la stessa un’intensità se invece è spostata più verso destra, il canale destro ha maggiore influenza. Il discorso si inverte se il cursore tende a sinistra.

 

 

 

Come utilizzare il mixer

 

La configurazione del mixer non è una cosa così semplice; chi si trova ad affrontare questo compito la prima volta può essere colto dallo sconforto l quale è proporzionato alle dimensioni del mixer. In effetti, si tratta di uno strumento complesso ma proveremo ad aiutarvi nel capire come collegarlo al resto della strumentazione.

 

 

Dove posizionare il mixer

La scelta della posizione del mixer è tutt’altro che trascurabile poiché il volume diminuisce all’aumentare della distanza dalla fonte del suono. Per trovare la posione migliore bisogna testarla in prima persona poiché dovete trovarvi sufficientemente distante dalle casse per non essere investiti dal suono ma anche abbastanza vicini da saggiare la qualità dell’audio senza dover aumentare il volume.

Chiaramente va tenuta in considerazione anche la lunghezza dei cavi del microfono e di tutti gli altri strumenti che per ovvie ragioni hanno bisogno di una presa elettrica.

 

I collegamenti

Come prima operazione collegate amplificatore e casse: L’output degli amplificatori va collegato all’input delle casse a meno che le casse non abbiano un amplificatore integrato.

 

Preparate una lista degli input

Dovete stabilire un ingresso e un’uscita per ogni elemento del mixer. A tale scopo si crea una lista numerata da riportare poi su delle etichette che vanno incollate sotto ogni fader. Questo è il modo migliore per sapere cosa corrisponde a ogni canale e di conseguenza si rende più intuitiva la gestione audio.

 

 

Verificate che tutto sia in ordine

È importante presentarsi al luogo dell’evento con un sufficiente margine di tempo; non solo perché gli imprevisti sono sempre dietro l’angolo ma anche perché bisogna fare un’accurata prova audio. Oltretutto non è mai bene agire con la fretta addosso perché aumenta la probabilità di commettere errori o dimenticare qualcosa. Accendete tutta la strumentazione e controllate che non ci siano problemi con i collegamenti.

Se riscontrate dei problemi, è probabile che siano di facile soluzione: un cavo mal collegato o danneggiato. Ciò ci porta a un’altra raccomandazione, anzi, due. La prima è che non dovete risparmiare sui cavi, servitevi dei migliori in commercio. La seconda raccomandazione è di avere sempre dei cavi di scorta per eventuali sostituzioni.

 

 

Ultimo aggiornamento: 29.03.24

 

Metronomo – Consigli d’acquisto, Classifica e Recensioni

 

I primi due metronomi della nostra classifica sono: Tama RW200, uno strumento elettronico digitale molto completo perché è programmabile e consente di regolare velocità e volumi separati per quarti, ottavi e terzine. Permette anche di archiviare i pattern e viene fornito con una custodia protettiva di qualità.

Un’alternativa valida ma più economica è Seiko SQ50V, un modello al quarzo molto compatto, tanto che sta nel palmo di una mano. Consente di regolare il volume e di accordare lo strumento.

 

 

Tabella comparativa

 

Pregio
Difetto
Conclusione
Offerte

 

 

Guida all’acquisto – Come scegliere il miglior metronomo?

 

In questa guida cerchiamo di offrirti qualche spunto che potresti trovare utile per acquistare il metronomo più adatto alle tue esigenze. Un aiuto più concreto lo trovi nella classifica in basso dove puoi leggere la recensione dei modelli più apprezzati quest’anno sul mercato. Se non sai quale scegliere, dagli un’occhiata.

 

 

Digitale, al quarzo o meccanico?

Fondamentale specialmente all’inizio della propria carriera musicale, il metronomo è disponibile in diverse modalità. Ci sono quelli online che hanno il vantaggio di essere gratuiti e non occorre scaricare alcunché, al massimo JavaScript se non presente tra i propri programmi.

Poi ci sono le app scaricabili anche qui gratuitamente o pagando una cifra irrisoria che trasformano il proprio smartphone in metronomo.

In questa sezione ci occuperemo però dei modelli tradizionali: la scelta che andrà fatta sarà tra quelli digitali, al quarzo o meccanici. Tutti aiutano a tenere il tempo emettendo il classico clic che, attenzione, deve essere ben udibile anche durante l’esecuzione del brano musicale. Meglio dare un’occhiata alle recensioni degli utenti in merito.

I modelli digitali e al quarzo prevedono anche l’ingresso da 3,5 mm per inserire le cuffie. Quelli meccanici non hanno il display e sono come dei pendoli capovolti che hanno un’asta graduata e un peso per misurare i battiti al minuto (BPM) tenendo conto della categoria del tempo (andante, allegro, ecc.). Variando la posizione del peso sull’asta varia anche l’oscillazione. Questi modelli non necessitano di batterie.

Se sei in cerca del modello col prezzo minore, dovresti orientarti su un metronomo elettronico digitale semplice e tascabile. Altri modelli digitali, al contrario, sono molto più costosi perché programmabili, più completi degli altri e più ricchi di funzioni, per esempio lo spegnimento automatico del clic dopo alcune battute.

 

Per chi è consigliato

Il metronomo è consigliato per chi muove i primi passi e vuole imparare bene a tenere il tempo, a modificare la velocità e la scansione ritmica.

Tuttavia non è consigliatissimo per chi non ha alcuna nozione di tempo e per chi brancola totalmente nel buio: in questo caso si rischia di apportare ulteriore confusione, più che un gradito aiuto.

Anche quando si ha già un certo senso del ritmo, è bene non utilizzare il metronomo troppo spesso ma solo per migliorare la propria tecnica. Certo, chi si esercita tutti i giorni può tenerlo sempre a portata di mano, ma questo non significa che debba utilizzarlo costantemente, ma solo per migliorare la precisione nel ritmo o in passaggi tecnicamente più complicati.

La musica non è solo tecnica, è ben altro e l’esecuzione di un brano non deve diventare pura meccanica.

 

 

Design

Confronta prezzi e recensioni prima di acquistare il tuo metronomo, ma dai un’occhiata anche al design di questo strumento che ti deve soddisfare dal punto di vista estetico e funzionale.

I modelli della migliore marca spiccano sugli altri anche per la particolare cura nelle rifiniture e nel look. Un metronomo che sia particolarmente gradevole potrà essere tenuto in bella vista, senza contare che potrebbe durare decine di anni.

Molto graditi, per esempio, sono quelli meccanici in stile vintage: insuperabili nell’estetica ma un po’ più ingombranti da portare. I modelli digitali tascabili sono invece i migliori da trasportare.

Dai un’occhiata in basso, c’è un elenco di metronomi per tutte le esigenze e per tutte le tasche.

 

I 5 Migliori Metronomi – Classifica 2024

 

Come promesso, eccoci giunti ai nostri consigli d’acquisto su quale metronomo comprare. Abbiamo selezionato quelli che riteniamo i migliori modelli per il rapporto tra prestazioni offerte e prezzo e, soprattutto, quelli più apprezzati dagli appassionati. Non ti resta che scoprire quali sono.

 

 

1. Tama RW200 Metronomo

 

Tama è un marchio internazionalmente riconosciuto da professionisti e semplici appassionati. Apprezzatissimi sono gli strumenti a percussione e, in particolare, le batterie, di grandissima qualità.

Lo strumento di cui parliamo non fa eccezione e, anzi, molti lo considerano uno dei migliori, se non il miglior metronomo per qualità/prezzo sul mercato.

Va bene per chi è agli inizi e anche per chi vuole cimentarsi in pezzi più complicati e per chi già suona in una band. È programmabile, ha velocità e volumi regolabili separati per quarti, ottavi e terzine.

Si tratta di un metronomo digitale con display LCD retroilluminato piuttosto ampio e facile da leggere. Insomma, ha tutto l’occorrente per accompagnare il musicista in maniera efficace durante le sue performance.

Non manca la tastiera, un’ottima memoria per archiviare tutti i pattern desiderati e, in questa versione rinnovata, viene inclusa anche una custodia protettiva resistente e di qualità.

Il prezzo è superiore alla media ma ampiamente giustificato dalle prestazioni e dalla completezza. Manca l’alimentatore che, invece, è indispensabile perché le batterie potrebbero non garantire un’autonomia sufficiente.

Uno dei migliori metronomi digitali sul mercato, secondo i pareri degli utenti che l’hanno acquistato. Può essere utilizzato sia da chi è alle prime armi sia da chi ha necessità di avere uno strumento di livello professionale, visto la grande quantità di opzioni che mette a disposizione.

 

Pro

Digitale: Offre uno display LCD retroilluminato dove è possibile visualizzare le informazioni necessarie per eseguire al meglio le proprie performance musicali.

Memoria: Tra le dotazioni, spicca la presenza di una memoria interna dove è possibile salvare tutti i pattern desiderati, che potrebbero servire durante le registrazioni o esibizioni live.

Velocità e volume: Il nuovo metronomo digitale Tama consente, tra le altre cose, di regolare separati sia la velocità sia il volume per quartine, terzine e ottavi.

 

Contro

Alimentazione: Nonostante il prezzo un po’ alto non viene fornito di un alimentatore esterno. Funziona quindi solo a batterie, meglio se ricaricabili, per non spendere troppo quando si esauriscono.

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2. Seiko SQ50V Metronomo al Quarzo con Controllo Volume

 

Tra i più popolari in rete, questo Seiko non poteva mancare nella nostra classifica dei migliori metronomi del 2024.

È un modello al quarzo molto compatto tanto che sta nel palmo di una mano. Il funzionamento è semplice e proprio per questo viene apprezzato dai consumatori, anche da quelli meno esperti e più giovani.

Si sente molto bene durante le prove al pianoforte ma in alternativa è possibile sfruttare il jack da 3,5 mm per collegare le cuffie.

È piccolo ma completo perché, grazie al SIb e al LA, permette di accordare lo strumento e in più consente di regolare il volume. Misura il tempo da 40 fino a 208 battiti per minuto con l’indicazione della categoria (andante, adagio, ecc.).

Maneggevole, preciso, è solido e resistente. Grazie al piccolo supporto sulla parte posteriore può essere appoggiato ovunque. Ha un design gradevole esteticamente e viene fornito con le pile incluse.

Nella guida per scegliere il miglior metronomo abbiamo deciso di inserire questo modello Seiko al quarzo per la sua semplicità d’uso abbinata a ottime caratteristiche tecniche. Mette a disposizione anche una presa  jack da 3,5 mm dove inserire una paio di cuffie per sentire ancora meglio i battiti al minuto, compresi in un range tra 40 e 208.

 

Pro

Accordatura: Quando serve accordare uno strumento velocemente questo manometro viene in aiuto mettendo a disposizione via audio un SIb e un LA.

Cuffie: È possibile anche collegare cuffie che siano dotate del classico jack da 3,5 mm da inserire nella relativa presa presente sul dispositivo.

Supporto: Grazie alla presenza di un piccolo supporto nella parte posteriore, il metronomo si può posizionare ovunque ci sia un piano d’appoggio.

 

Contro

Prezzo: Rispetto ad altri metronomi al quarzo non è il più economico sul mercato, e questo senza apparenti motivi.

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3. Wittner 903082.0 Metronomo Piccolo

 

Per chi cerca un metronomo meccanico consigliamo di dare un’occhiata a questo modello, tra i più venduti sul mercato.

Uno strumento di questo tipo, come detto, funziona in base all’oscillazione di un pendolo, a un’asta graduata e a un peso. Sono riportate anche le indicazioni tradizionali come presto, moderato, adagio, ecc. Non occorrono quindi batterie e sarà possibile misurare il tempo sempre, senza sorprese.

Questo modello, in particolare, è molto gradevole esteticamente grazie allo stile vintage e al suo colore rosso rubino. È completo di coperchio in plastica da applicare quando non in uso per proteggere lo strumento.

Facile da trasportare, ha dimensioni molto ridotte ma, nonostante questo, produce un clic ben udibile (non c’è il campanello).

È facile anche impostare e modificare il tempo, specialmente per chi è ai primi passi nel campo della musica e, come confermano le recensioni entusiastiche degli appassionati, si è rivelato estremamente affidabile e preciso.

Chi non si vuole affidare a tutti i costi alla tecnologia può prendere in considerazione il metronomo meccanico Wittner. Funziona in base all’oscillazione della barra centrale e sono riportare tutte le indicazioni basilari come, moderato, adagio, presto e via dicendo. Piace anche per l’estetica un po’ retrò e per la facilità con cui si imposta e modifica il tempo.

 

Pro

Compatto: Le sua dimensioni davvero contenute consentono di portarlo sempre con sé e averlo magari come “muletto” nel caso non funzioni il metronomo digitale.

Facile da usare: Questo tipo di metronomo è indicato per chi è alle prime armi vista la facilità con cui è possibile impostare e modificare il tempo che serve.

Retrò: Esteticamente ricorda i modelli utilizzati molti anni fa quando il digitale non era ancora contemplato per questo tipo di prodotto.

 

Contro

Plastica: Il costo basso è dovuto alla costruzione in plastica di quasi tutto il manometro, sicuramente meno resistente e di pregio rispetto a un modello in legno.

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4. Rayzm Metronomo Meccanico di Alta Precisione

 

Metronomo dal buon rapporto qualità/prezzo, fa sicuramente al caso dei giovani studenti di musica. C’è tanta plastica ma non si ha mai quella preoccupante sensazione di avere tra le mani un oggetto fragile, anzi, agli utenti è piaciuta l’idea di avere un metronomo leggero ma al tempo stesso parecchio resistente da potersi portare dietro anche a lezione. 

Se c’è una cosa che ha dato fastidio è stato il rumore del battito che il metronomo usa per scandire il tempo; molti musicisti lo ritengono troppo forte e si sono detti disturbati. D’altro canto tale caratteristica può sicuramente fare al caso di quanti suonano strumenti come la batteria. 

Ma veniamo alla questione fondamentale per un metronomo: è preciso? Secondo noi sì e ne sono convinti anche tanti altri clienti che, oltretutto, hanno avuto il conforto dei loro maestri. Ciò ci convince definitivamente che il metronomo Rayzm sia in grado di soddisfare non solo i principianti ma anche quanti hanno già una certa esperienza.

 

Pro

Preciso: Un metronomo non può prescindere dalla precisione e, anche se in questo caso si tratta di uno strumento per principianti, non delude.

Solido: Nonostante sia uno strumento realizzato per gran parte in plastica, è molto solida pertanto possiamo dirci soddisfatti per la qualità dei materiali.

Prezzo: Da non sottovalutare il costo di questo metronomo che, vista la sua qualità generale, è da noi ritenuto vantaggioso.

 

Contro

Rumoroso: Il volume dei battiti è molto forte, ciò può anche andar bene per chi suona la batteria ma molti altri lo ritengono un fastidio.

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5. Korg MA-2 Metronomo Digitale

 

Vuoi spendere il meno possibile per acquistare un metronomo? Se fai una comparazione tra i modelli più economici venduti online, potresti incrociare questo Korg che ha un prezzo imbattibile ed è quindi molto molto gettonato.

È un modello digitale, semplice ma completo. Funge anche da accordatore per i vari strumenti grazie al segnale audio di riferimento.

La velocità del tempo può essere regolata in due modi: pendulum steps come nel caso di un metronomo meccanico e full steps aumentando o diminuendo i battiti per minuto singolarmente. Una terza funzione, tap, consente di impostare velocemente il tempo desiderato.

Non manca il jack per le cuffie, la funzione memoria per non perdere le impostazioni settate e lo spegnimento automatico che ottimizza la durata della batteria (inclusa).

Si possono selezionare nove movimenti e otto tipi di ritmo per i vari generi musicali. Davvero difficile chiedere di più a uno strumento con un prezzo del genere.

Prezzo molto appetitoso per questo modello digitale che consente di impostare la velocità del tempo in due modalità, pendulum step, come i metronomi meccanici o full steps scegliendo di aumentare o diminuire i battiti anche per ogni singolo minuto. Chi volesse sapere dove acquistare questo apparecchio può trovare i link dei rivenditori online sotto i pro e contro di questa pagina.

 

Pro

Impostazioni: Tra la varie impostazioni che si possono scegliere piace quella chiamata “tap” che permette di impostare con facilità il tempo di cui si necessita per un particolare brano musicale.

Jack: Non manca un comoda porta audio da 3,5 millimetri dove inserire il jack della cuffia, per concentrarsi meglio sulle battute.

Spegnimento automatico: Altra caratteristica molto apprezzata riguarda lo spegnimento automatico del metronomo quando non viene utilizzato per un lasso di tempo predefinito.

 

Contro

Retroilluminato: Qualche utente avrebbe preferito che il display digitale fosse retroilluminato per poter vedere i tempi anche con luce tenue.

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Come utilizzare un metronomo

 

Il metronomo è uno strumento fondamentale per chi studia musica: scandisce il tempo entro il quale le battute vanno suonate. È impensabile suonare senza andare a tempo e il metronomo aiuta proprio in questo senso. Di conseguenza, se volete essere musicisti, sappiate che non potrete farne a meno, indipendentemente dallo strumento che si suona. Quindi la risposta è sì, perfino se volete studiare canto, dovrete avere a che fare con un metronomo, meccanico o digitale che sia.

 

 

Scegliere tra un metronomo meccanico oppure digitale

Come abbiamo accennato un attimo fa, il metronomo può essere meccanico oppure digitale. Entrambi danno il tempo e lo fanno in modo preciso ma chi cerca un approccio più professionale alla musica, predilige il modello meccanico. D’altro canto un metronomo digitale può avere delle funzioni in più (dipende dal modello) come, per esempio, l’accordatore.

 

Non solo per suonare più veloci

Sbaglia chi pensa che il metronomo serva ai virtuosi dello strumento che aspirano a suonare più veloci di Malmsteen. Certamente serve anche a quello ma non basta essere veloci, ci vuole il controllo o, nel nostro caso specifico, bisogna andare a tempo e vi risparmiamo i discorsi sulla velocità fine a se stessa. Utilizzando il metronomo si familiarizza con le basi della divisione ritmica. È chiaro che, dovete avere la conoscenza di ottave, terzine, sedicesimi e così via; in caso contrario non capirete mai se state “suonando a metronomo”.

 

Andare meno veloci di quanto si può

Quando vi esercitate con il metronomo, fatelo a una velocità inferiore rispetto a quella di cui siete capaci. In questo modo si potrà migliorare la resistenza e studiare per più tempo. Insomma, un maratoneta non parte a tutta velocità altrimenti non arriverebbe al traguardo. Lo sprint, proprio come con la maratona, lasciatelo per il finale, quando avrete imparato bene la scala sulla quale vi state esercitando, anche perché a cosa serve eseguire una scala velocissima se poi lo si fa con errori e sbavature?

 

 

Registratevi

Registrarsi mentre si suona con il metronomo può essere molto utile, anzi, secondo noi lo è sicuramente. Avendo la possibilità di riascoltarvi potrete rendervi conto di eventuali errori e imperfezioni e dunque, la volta successiva prestare maggior attenzione fino ad avvicinarsi alla perfezione.

 

 

 

 

Ultimo aggiornamento: 29.03.24

 

Divertirsi cantando i propri brani preferiti con un buon microfono e senza spendere troppo. Il fenomeno del Karaoke dal Giappone direttamente a casa vostra.

 

Cantare per passione o per divertimento può essere davvero divertente e liberatorio, per questo un microfono per karaoke è una bella idea regalo per bambini, ragazzi e adulti appassionati di musica. Sapete che la parola è nata in Giappone? Il termine è composto dall’unione della parola ‘kara’ che significa vuota e la parola ‘ōkesutora’, ovvero orchestra. 

Per fare un po’ di karaoke potete sia acquistare un microfono singolo con cassa integrata, oppure un mini impianto portatile per avere tutto il necessario. L’ideale per potersi divertire al massimo sarebbe avere anche uno schermo come quello dello Smart TV o del PC dove poter leggere i testi trovati su Internet. 

Da cosa si distingue un buon microfono per il karaoke? Prima di tutto sappiate che se acquistate un modello per bambini con cassa integrata, la qualità del suono non sarà eccellente, infatti questi microfoni sono per lo più giocattoli con i quali i piccoli si potranno divertire. Noterete che questi prodotti dispongono di molti pulsanti che attiveranno diverse funzioni, alcuni avranno delle canzoni incorporate sulle quali cantare, mentre altri con cassa Bluetooth potranno riprodurre le playlist salvate sui vostri dispositivi portatili.

 

 

Per quanto riguarda i microfoni per karaoke veri e propri, questi possono presentarsi in due modi: con cavo o wireless. I microfoni con cavo vanno collegati necessariamente al mixer, ad una cassa attiva oppure al vostro PC, sempre se dispone dell’entrata adatta. I microfoni per karaoke wireless invece dispongono di un comodo ricevitore che andrà attaccato ad una cassa per l’amplificazione del suono. 

Quali sono i vantaggi e gli svantaggi delle due tipologie? Il microfono con cavo è più ingombrante, ma è più preciso in quanto il segnale audio passerà attraverso il cavo. Viceversa i modelli wireless non hanno una ricezione eccezionale e possono perdere il segnale facilmente. Il loro pregio sta nell’elevata mobilità garantita dall’assenza del cavo, ideale per le feste tra amici quando magari si è alzato anche un po’ il gomito.

In alternativa potete decidere di comprare un set microfoni + cassa, sebbene questi siano decisamente ingombranti. Il suono espresso dai microfoni per karaoke non è mai di gran livello, perché si tratta comunque di prodotti adibiti allo svago, per questo non aspettatevi la qualità di uno Shure. Vediamo adesso quali sono i microfoni più venduti online adatti a divertirsi con un po’ di sano karaoke. Ricordate sempre di puntare sulla qualità-prezzo così sarete sicuri di non spendere troppo e fare comunque un buon investimento.

 

Nine Cube Microfono Karaoke Bluetooth Wireless

Questo ottimo modello è perfetto per far divertire i bambini, sebbene possa andare bene anche per ragazzi e adulti che vogliono passare qualche serata in cantando canzoni in compagnia. Dispone di cassa bluetooth integrata grazie alla quale si potrà cantare senza alcun collegamento con casse o mixer. Oltretutto se possedete smartphone o tablet potrete connetterli con il microfono e riprodurre playlist per cantare i vostri pezzi preferiti. Il peso leggero consente ai bambini di poterlo maneggiare senza fare sforzi, inoltre le luci colorate li faranno sentire delle vere e proprie star. Il microfono è disponibile in diversi colori.

 

LESHP S9-UHF

Un microfono Bluetooth con ricevitore con il quale potrete esibirvi in duetti con i vostri amici e familiari, oppure usarlo per divertenti serate di cabaret improvvisato, conferenze e spettacoli. Il ricevitore dispone di due pratiche antenne grazie alle quali è possibile potenziare il segnale aumentandone la distanza. I due microfoni sono resistenti alle interferenze, quindi potrete cantare o parlare senza fastidiose interruzioni. Tenete sempre conto che trattandosi di apparecchi Bluetooth potrebbe esserci qualche calo di performance dovuto alla latenza della connessione. Per quanto riguarda le funzioni, avrete a disposizione il riverbero e una vasta gamma di connessioni disponibili.

 

HAMA Microfono Dynamic

Economico e pratico, il microfono di HAMA va benissimo sia per il karaoke, sia per registrazioni o per esibizioni live. Il suono espresso è di buon livello, sebbene il microfono sia monodirezionale, quindi per farlo funzionare correttamente vi occorre almeno una cassa. Si può usare con diversi dispositivi, ma non con smartphone o tablet. La presa jack mono 3,5 mm e l’adattatore da 6,3 mm lo rendono adatto per l’utilizzo con laptop, PC, Mac oppure con mixer e casse attive. I materiali non sono particolarmente resistenti, ma ricordate sempre che si tratta di un microfono ‘entry level’ con il quale divertirsi un po’.

 

 

LESHP Microfono Wireless

Una particolare coppia di microfoni wireless dotati di funzionalità Bluetooth con controller per poter gestire il volume e fare il pairing. I due microfoni possono funzionare ad un a distanza di 15 metri, ideali quindi per serate in casa o per esibizioni su un palcoscenico. Il vantaggio principale sta nella possibilità di sfruttare una particolare app per smartphone e tablet grazie alla quale potete gestire l’eco, il volume in uscita e quello di input esterno. Potete collegare i microfoni a diversi dispositivi tra i quali speaker portatili per poter cantare con amici e parenti ovunque andiate.

 

Auna Karaboom

La cassa a torre di Auna con due microfoni è perfetta per poter ottenere subito tutto il necessario per poter cantare. Si tratta di un prodotto principalmente dedicato ai bambini, sebbene ci si possa divertire anche da adulti. Le misure compatte della cassa si adattano anche a piccoli ambienti, inoltre la funzione Bluetooth permette di riprodurre musica da diversi dispositivi, oppure usare l’ingresso AUX o USB. La potenza è abbastanza elevata, quindi attenzione a non alzare troppo il volume. La qualità del suono si attesta su livelli medi, ma per il karaoke va più che bene. 

 

 

Ultimo aggiornamento: 29.03.24

 

Registrare, cantare dal vivo e parlare in diretta richiedono talento, presenza e anche una buona attrezzatura, prodotta dalle ditte più importanti del settore

 

Se vi state chiedendo quali sono i migliori microfoni per la voce, allora dovete cercare quelli prodotti dalle marche più famose. La qualità dei componenti e la fedeltà sonora sono le parole d’ordine quando si parla di microfoni di alto livello, due caratteristiche davvero importanti cantare in contesti live o registrare in studio. Qui di seguito vi presentiamo le 10 migliori marche produttrici di microfoni, consigliate in base alla loro reputazione nel campo della musica e ovviamente per la qualità dei loro prodotti. 

 

Shure

Nata nel 1925 e partita come società venditrice di componenti radio, la ditta statunitense Shure si trasformò in produttrice di microfoni negli anni ‘30 creando il primo modello unidirezionale. Questo tipo di microfono viene ancora utilizzato per i programmi radio, le registrazioni, per i podcast o per le dirette streaming. Nel corso degli anni la ditta si è dimostrata capace di tenere il passo dei tempi, producendo microfoni moderni utilizzati da tantissimi musicisti come Bruce Springsteen, Coldplay, Paul McCartney e tanti altri. Nel 2016 Shure ha presentato il primo microfono dinamico con doppio diaframma, l’ennesima innovazione nel suo campo.

 

 

Behringer

La ditta svizzera Behringer è famosa non solo per i suoi microfoni, ma anche per mixer, casse e altri dispositivi audio. La prima invenzione della ditta fu un sintetizzatore con tastiera, costruito a soli 16 anni dal fondatore della compagnia Uli Behringer. Sebbene i microfoni prodotti dalla ditta non siano particolarmente utilizzati dai cantanti per i live, per registrare sono probabilmente i migliori sulla piazza. Il recente Studio-Grade C-1 Mic riesce a catturare il suono con un incredibile realismo utilizzando un pattern cardioide per separare le fonti sonore e diminuire il feedback. 

 

RØDE 

L’australiana RØDE Microphones è una delle più apprezzate per i suoi prodotti d’avanguardia.  La sede dell’azienda si trova a Sydney e dispone di un team internazionale di ben 250 professionisti specializzati in diversi settori. Oltre ai microfoni dinamici per i live, i microfoni cardioide per le registrazioni, RØDE vanta una serie di prodotti dedicati alle videocamere come microfoni direzionali e interfacce XLR per dispositivi iOS. Non mancano microfoni di dimensioni compatte per le interviste o semplici auricolari per le videochiamate. 

 

AKG

Fondata in Austria nel 1947, AKG è partita come ditta produttrice di equipaggiamenti per il cinema, creando nel 1953 il primo microfono cardioide. Recentemente il brand è stato acquistato da Samsung, ditta ormai famosissima per i suoi smartphone d’avanguardia. AKG produce microfoni di tutti i tipi, da quelli per la voce a quelli per gli strumenti, ideali sia per esibirsi dal vivo sia per registrare. Oltre ai microfoni, AKG propone cuffie e auricolari in grado di fornire all’ascoltatore una qualità di suono eccellente. 

 

NEUMANN

La ditta tedesca nasce a Berlino nel 1928 e da allora ha sempre prodotto microfoni di alta qualità che ormai sono presenti nella maggior parte degli studi di registrazione. L’affidabilità, la qualità del suono e l’incredibile longevità di ogni singolo modello sono i punti di forza dei microfoni Neumann, prodotti con estrema cura. I suoi prodotti non costano poco, infatti vengono utilizzati prevalentemente negli studi professionali. Altro punto a favore è la versatilità grazie alla quale i Neumann si possono adattare a qualsiasi genere musicale. 

 

Sennheiser

Insieme a Neumann, Sennheiser è la ditta tedesca più importante per la produzione di microfoni e auricolari. Il suo punto di forza principale sta nella creazione di microfoni wireless di altissima qualità capaci di garantire un segnale che rasenta la perfezione ed un suono davvero stupefacente. La serie XSW è un esempio di innovazione nel campo della strumentazione senza fili, inoltre i prezzi dei prodotti sono abbordabili. 

 

Line 6

Molto conosciuta in ambito hard rock e metal, Line 6 è una ditta molto giovane fondata solo 23 anni fa nel 1996. I suoi prodotti trasudano sound americano da ogni circuito, valvola o pick-up, creati con cura unendo tecnologie analogiche e digitali. Nel suo catalogo ci sono diversi microfoni wireless di ottima qualità per cantare dal vivo particolarmente indicati per gli stili vocali legati al metal estremo. Trattandosi di Line 6, ogni microfono (ecco la lista dei migliori prodotti) disporrà di una serie di funzioni digitali, come la possibilità di emulare il suono di altri microfoni famosi e di scegliere l’equalizzazione.

 

sE electronics

Giovanissima ditta fondata a Shanghai dal musicista Si Wei Zou, sE electronics si è rapidamente fatta un nome nel mondo dei microfoni grazie a dei prodotti altissima qualità realizzati a mano. Questa è la particolarità della ditta ed il suo principale vanto, nonché filosofia. Secondo Siwei Zou infatti la qualità del suono registrato e quello prodotto dal vivo sono misurate dalla capsula del microfono. Come potete immaginare, il prezzo di alcuni modelli è davvero alto, si tratta infatti di microfoni professionali consigliati solo a studi di registrazione e musicisti. 

 

Roland

Fondata a Osaka nel 1972, Roland si è fatta un nome nel mondo della musica grazie ai suoi drum kit per la produzione musicale e alle tastiere. Magari non è la più conosciuta per quanto riguarda i microfoni per il cantato, ma per quanto riguarda le attrezzature si difende davvero molto bene. I suoi Vocal Trainer e Voice Transformer sono adatti sia per allenarsi con tracce audio, sia per sperimentare alterando la propria voce. 

 

 

Sontronics

Nata in Inghilterra, la Sontronics vanta un buon catalogo di microfoni a condensatore e cardioidi di diverse dimensioni dedicati al mondo della musica. Nello specifico la ditta si è specializzata nella creazione di microfoni per la batteria adibiti ad amplificare la cassa, il rullante e i tom. Se suonate la batteria e dovete prepararvi per dei live in spazi di media o grande ampiezza, potete dare a Sontronics una chance.

 

 

Ultimo aggiornamento: 29.03.24

 

Registrazioni della voce e degli strumenti oppure esibizioni dal vivo in locali o all’aperto. Per ottenere il risultato migliore occorre il dispositivo adatto.

 

Il microfono può sembrare un dispositivo molto semplice da utilizzare, ma la sua funzione va ben oltre quella di amplificare la voce per cantare o per parlare, infatti per poter ottenere un’ottima qualità audio in registrazione e dal vivo sono necessari i migliori microfoni. La conoscenza nell’utilizzo di una tipologia rispetto a un’altra deriva da uno studio del suono e dell’ingegneria sonora molto profondo difficile da riassumere in poche righe. 

Se però siete stati ad un qualsiasi concerto probabilmente avrete notato che anche alcuni gli strumenti venivano amplificati tramite l’uso di microfoni particolari. Allo stesso modo negli studi di registrazione non si useranno gli stessi microfoni per un live, ma si ricorrerà a prodotti ideali per catturare i suoni ad alta qualità. Solitamente in base all’ambiente si utilizzano diverse tipologie di tra le quali quelli direzionali e quelli con condensatore a cardioide che vengono applicati per l’amplificazione o la registrazione della voce e di altri strumenti. In realtà più che all’ambiente, la scelta del microfono va fatta in base allo strumento da amplificare. Vediamo quali sono le principali tipologie e per quali situazione si utilizzano.

 

Microfono cardioide

La voce umana è probabilmente lo strumento più complesso di tutto il panorama musicale, d’altronde è l’unico ad essere completamente ‘incorporato’ dentro di noi e può dipendere da tantissimi fattori fisici, tecnici e di posizionamento. Magari i cantanti sono fortunati a non doversi portare dietro la pesantissima strumentazione, ma d’altra parte devono stare molto a ‘trattare’ la loro voce, evitando di bere, fumare o di fare una vita un po’ troppo ‘libertina’. 

Certo, in alcuni generi più ‘heavy’ questi concetti vengono praticamente ignorati, ma questo dipende anche dallo stile della voce. Il microfono cardioide è il preferito da tutti i cantanti in quanto riduce nettamente il ‘feedback’. Cos’è il feedback? Avete presente quel fastidiosissimo fischio che ogni tanto produce il microfono? Questo viene prodotto dalle casse quando i microfoni è troppo vicino o i volumi sono alti. 

La dinamica cardioide permette di oscurare i rumori dal retro, con un diagramma proprio a forma di cuore dal quale prende il nome. Sono ideali per registrazioni o per live in ambienti di pochi metri quadri. Il microfono cardioide viene spesso usato anche per registrare le chitarre acustiche e classiche in quanto riesce a sottolineare l’attacco della pennata o l’armonia creata dal finger-picking.

 

 

Microfono dinamico

I cantanti dei generi più aggressivi come l’hard rock e il metal solitamente preferiscono i microfoni dinamici in quanto hanno un range espressivo molto ampio. Magari non hanno la stessa precisione dei microfoni cardioidi, ma sono particolarmente adatti a contesti live su palcoscenici. Le chitarre elettriche dal vivo vengono potenziate dai microfoni dinamici in quanto riescono a catturare il suono avvolgente della distorsione, i quali volumi verranno modificati dal tecnico del suono usando il mixer. 

I vari strumenti della batteria si amplificano usando i microfoni dinamici posti sul rullante, sulla cassa e sui tom per poter amplificare o registrare correttamente le frequenze medie e quelle basse. Solitamente per il rullante il microfono si posiziona sopra per poter catturare la maggior parte del suono prodotto. Questa scelta di microfoni è universale, sia per suonare al chiuso, sia all’aperto. Quindi se i microfoni cardioide sono adatti per le registrazioni e per la musica più leggera, quelli dinamici vanno bene per i generi dove voce e strumenti sono decisamente più duri e aggressivi.

 

Microfono a condensatore

Non sono molto usati per la voce, ma in alcuni casi si utilizzano per registrare i tom e i piatti della batteria negli studi di registrazione, quindi ottimi per gli ambienti chiusi. Se osservate le registrazioni di una batteria dal vivo o magari su qualche video di Youtube noterete che è praticamente coperta da microfoni! Probabilmente si tratta dello strumento più difficile da microfonare, per via della sua estrema dinamicità. In linea di massima gli strumenti acustici come le percussioni, i fiati e quelli a corda non amplificati sono i più complessi a livello di amplificazione e registrazione.

 

Microfoni a fucile

Quando vedete le partite di calcio potete notare come a bordo campo siano sistemati dei microfoni molto lunghi, chiamati a canna di fucile. Questi sono posizionati all’esterno e agli angoli del campo da gioco per poter registrare suoni, voci e tifo, ricreando un’atmosfera autentica e facendo immergere nella partita lo spettatore. Spesso gli operatori di questi microfoni (controllare qui la lista delle migliori offerte) sono gli stessi cameraman che oltre a riprendere l’immagine ne catturano anche l’audio. La regia si occuperà di cambiare inquadratura, per questo è importante avere un suono preciso da ogni punto, anche dietro la rete.

 

 

Microfoni a collo d’oca

Questi sottili e compatti microfoni sono utilizzati solitamente per i discorsi in ambienti chiusi e ampi come le chiese. Producono un suono chiaro, senza però esagerare a livello di dinamicità e potenza, inoltre risultano molto semplici da montare e da utilizzare. Il loro vantaggio principale sta nell’estrema flessibilità, ideale per poter essere direzionato in base alla posizione di chi sta parlando. Questi microfoni solitamente si presentano con uno schema cardioide ideale per evitare feedback e per amplificare correttamente la voce.

 

 

Ultimo aggiornamento: 29.03.24

 

L’attività di DJ può essere molto remunerativa: molti hanno iniziato dietro una piccola consolle e hanno fatto tanta gavetta mentre ad altri la fama è piovuta letteralmente addosso.

 

I DJ oggigiorno sono vere e proprie star e si fanno pagare profumatamente. Parliamo di cifre astronomiche; milioni di dollari accumulati serata dopo serata. Perché parliamo di soldi? Perché sono una conseguenza diretta della fama acquisita. Molti di questi DJ trasformano in oro tutto quello che toccano, ecco perché sono tanti gli artisti famosi in cerca di collaborazioni, anche soltanto per un singolo, certi, che il successo sarà garantito. Vi proponiamo una lista dei dieci DJ più famosi al mondo e che devono la loro fama a molto più che a un ottimo mixer (controllare qui la lista delle migliori offerte).

 

Calvin Harris

Il suo nome praticamente ogni anno figura in cima alla lista dei DJ più ricchi. I musicisti fanno una lunga fila pur di strappargli una collaborazione e non sono poche le cantanti a essere finite tra le sue braccia, pensiamo a Rita Ora oppure un’altra assidua frequentatrice delle vette alte delle classifiche non solo musicali ma anche e soprattutto delle più ricche come Taylor Swift. La fama per Adam Richard Wiles (il suo vero nome) è arrivata molto presto, a 21 anni con i singoli De Bongos e Brighter Days.

 

The Chainsmokers

In questo caso parliamo di un duo e, sul fronte economico, neanche loro sono messi male. Andrew Taggart e Alex Pall affiancano alla carriera di DJ quella di producer. Il successo è arrivato nel 2014 con il singolo #Selfie, abbastanza presto se si pensa che la loro carriera come duo di DJ EDM ha avuto inizio nel 2012 a New York, città natale di Alex Pall mentre il socio è originario di Portland.

 

 

Tiësto

Tijs MIchiel Verwest, classe ‘69, originario di Breda, Olanda, è tra i DJ più famosi al mondo ma voi, probabilmente, lo conoscete come Tiësto: è tra i maggiori esponenti della musica trance ma ha prodotto e produce tantissima house.

Di gavetta ne ha fatta parecchia a differenza di alcuni suoi colleghi che hanno raggiunto la fama relativamente presto. Tiësto ha iniziato a 16 anni e dopo qualche tempo tutte le più importanti discoteche olandesi se lo contendevano ma la vera popolarità, quella internazionale, arriva nel 2000: da quel momento in poi è un autentico crescendo come DJ ma soprattutto come producer.

 

Steve Aoki

Figlio del wrestler Rocky Aoki ma noto soprattutto per la catena di ristoranti cucina giapponese Benihana, Steve Aoki è nato a Miami nel 1977, ha fondato la sua etichetta Dim Mak Records nel 1996, quando aveva appena 20 anni. Evidentemente lo spirito imprenditoriale è di famiglia. È una presenza costante nelle discoteche più importanti del mondo e nei festival.

Da segnalare la fondazione che prende il nome dal DJ: la Aoki Foundation che supporta la ricerca sulle malattie degenerative del cervello con lo scopo dichiarato che un giorno possano essere definitivamente curate. La fondazione, inoltre, sostiene anche altre cause come i diritti degli animali e si pone l’obiettivo di aiutare le popolazioni colpite da calamità naturali.

 

Se vi piace la musica dance, trance, house, forse li conoscete già: sono 10 DJ tra i più famosi al mondo

 

Marshmello

Marshmello è l’alias di Christopher Comstock, nato a Philadelphia nel 1992. La fama è arrivata dopo alcuni remix di Jack Ü (duo composto dai colleghi Skrillex e Diplo) e Zedd. La sua musica è una miscela di EDM e Trap. L’identità di Marshmello è stata a lungo un mistero, infatti si esibiva portando in testa una maschera a forma di marshmallow, qualcosa di simile a quanto fatto da deadmau5. Una curiosità interessante è come si è arrivato a capire chi si celasse dietro questa maschera.

Skrillex stava tenendo un’intervista quando ricevette una telefonata rispondendo “Chris”. Quella fu la conferma ai sospetti che già da qualche tempo circolavano: si riteneva che Marshmello fosse DJ Dotcom, lo pseudonimo usato da Christopher Comstock, poiché aveva un tatuaggio identico (sulla gamba) a quello di Marshmello. 

 

Diplo

Thomas Wesley Pentz, classe 1978, in arte Diplo è un DJ di fama mondiale e un affermato produttore; inoltre è membro del progetto dancehall Major Lazer e Jack Ü oltre ad aver fondato l’etichetta Mad Decent. Originario di Tupelo (Mississippi) la sua carriera come DJ ha avuto inizio a Philadelphia. Il successo è arrivato nel 2003 con il remix di Never Scared, anche se a quei tempi usava lo pseudonimo di Hollertronix. Tra le sue collaborazioni segnaliamo quella con M.I.A., Shakira, Robyn, Bruno Mars, Snoop Dogg e molti altri.

 

David Guetta

La sua carriera è iniziata verso la metà degli anni ‘80 ma David Guetta è ancora sulla cresta dell’onda. A soli 17 anni ha fatto il suo esordio dietro la consolle del Club Broad di Parigi. Successivamente pubblica una serie di singoli osannati da critica e pubblico. Come producer il DJ francese ha riscosso un grandissimo successo con il brano I Gotta Feeling dei The Black Eyed Peas (2009).

 

 

Martin Garrix

Martijn Gerard Garritsen, vero nome di Martin Garrix, è stato folgorato sulla via di di Atene nel senso che ha deciso di diventare un DJ dopo aver assistito all’esibizione del connazionale Tiësto ai Giochi Olimpici tenutisi nella capitale greca nel 2004. La carriera di producer inizia nel 2012 quando lancia i singoli TSA, Keygen e BFAM. Inutile dire che per i suoi DJ set c’è la fila dei promoter.

 

Deadmau5

Joel Thomas Zimmerman è il vero nome di deadmau5 che è solito esibirsi indossando una grossa maschera da topo. Il suo stile musicale è immediatamente riconoscibile ma al tempo stesso di difficile collocazione. Certo è che sono riconoscibili le influenze techno, trance e tech-house.

 

DJ Snake

Dalle banlieue parigine, più precisamente da Ermont, arriva William Grigahcine, in arte DJ Snake. Vanta, tra gli altri una collaborazione con Lady Gaga per la quale ha co-prodotto l’album Born This Way. La musica è stata la sua rivincita e oggi è uno dei DJ più pagati al mondo.

Ultimo aggiornamento: 29.03.24

 

Quanto costa avviare una radio da ascoltare via Internet? Quale attrezzatura è necessario possedere? Vi spieghiamo tutto nel nostro articolo.

 

Il web ha decisamente rivoluzionato le nostre vite. Vero, sono tantissime le tecnologie che hanno avuto un incredibile impatto su di noi ma internet entra a pieno titolo in una ipotetica Top 5 visto che ha delle potenzialità incredibili. La rete ha cambiato il nostro modo di rapportarci alle persone, ha inciso pesantemente sul lavoro e ridotto incredibilmente le distanze, il tutto standosene tra quattro mura (ok, però di tanto in tanto uscite a prendere una boccata d’aria). 

Lo ribadiamo, grazie a internet si possono fare tante cose. Volete un esempio? Creare una web radio con un budget piccolo così. Certo, a qualcuno potrebbe sembrare anacronistico parlare di radio e persino paradossale se il confronto è con la rete, ma non è così. Questo “medium caldo” come lo definì Marshall McLuhan, famoso teorico dei mezzi di comunicazione di massa, ha ancora tanti estimatori, dalla casalinga che ascolta, magari distrattamente, la radio per avere un po’ di compagnia durante le faccende domestiche a chi macina chilometri con la sua auto, spostandosi da un posto all’altro. 

Se da tempo sognate di fare gli speaker radiofonici ma non ne avete mai avuto l’opportunità, vi piacerebbe suggerire della musica nuova da ascoltare o più semplicemente lanciare anche voi i pezzi più gettonati del momento, potete farlo con un piccolo budget e chissà che questo, un giorno, non possa trasformarsi in un lavoro vero e proprio per voi; dopotutto l’importante è cominciare, poi si vedrà. 

Allora vediamo di cosa avete bisogno per lanciare la vostra piccola web radio, precisiamo che al fine di contenere i costi vi proporremo una strumentazione per principianti. Nel calcolo della spesa non considereremo il computer in quanto presente in tutte le case o quasi; tuttavia tenete presente che questo, per essere funzionale allo scopo deve rispettare dei requisiti minimi che sono un processore Intel ì5 o equivalente e almeno 8 GB di RAM.

 

 

Software di automazione radiofonica

Per cominciare preoccupiamoci del software. Molti di voi potrebbero pensare che questa sia la voce più dispendiosa ma vi smentiamo subito. È vero, ci sono programmi di automazione radiofonica che costano tantissimo ma noi ve ne proponiamo uno distribuito gratuitamente; si tratta di Radio DJ. Dobbiamo precisare che Radio DJ funziona solo con sistema operativo Windows 7 e successivi. Il programma dà la possibilità di utilizzare tre player e sfruttare un database per il vostro archivio musicale. Buone le possibilità di programmazione e interfaccia grafica ben realizzata.

 

Il microfono

Il microfono potremmo dire che è il miglior amico dello speaker, il ponte di collegamento con l’ascoltatore. Con circa 20 euro potete comprare il Behringer Ultravoice XM8500. È un microfono dinamico che restituisce un suono chiaro: è sensibile al suono che arriva frontalmente, dunque la vostra voce ma smorza con buona efficacia quello proveniente dalle altre direzioni al fine di garantire la protezione dai feedback. Il microfono, inoltre, contrasta bene anche gli effetti del respiro e i “pop”.

 

Supporto microfono

Comprato il microfono, avete bisogno di un supporto da tavolo per tenerlo in piedi ed avere le mani libere. Per voi abbiamo scelto il supporto Newer 40094544. Costa 17,00 euro circa e si adatta a qualsiasi microfono. L’altezza è regolabile e ruota a 180°. Ottima la base, pesante e ampia abbastanza da garantire la massima stabilità.

 

Mixer

La vostra strumentazione non può prescindere da un buon mixer. Ancora una volta ci affidiamo a Behringer, azienda nota per il buon rapporto qualità/prezzo dei suoi strumenti. Con meno di 50 euro potete fare vostro il modello Xenyx 302 USB, pensato per i piccoli home studio. È compatto, si adatta perfettamente ad una scrivania.

 

 

Cuffia

Il microfono l’abbiamo preso, il mixer anche… cosa manca? Certo, le cuffie. Uno speaker radio senza cuffie è uno speaker nudo. Il modello HPH50 di Yamaha costa circa 30 euro. Vero è che sono cuffie di fascia bassa ma certamente in linea con la strumentazione che vi abbiamo proposto fono questo momento; la resa è discreta e avete la garanzia di un marchio come Yamaha.

 

Piattaforma streaming

Siamo quasi pronti: ora che avete comprato l’attrezzatura necessaria c’è ancora una cosa da fare. Serve una piattaforma streaming per raggiungere gli ascoltatori. Anche in questo caso abbiamo scelto per voi una gratuita o quasi. Newradio richiede soltanto un costo di attivazione pari a 5 euro.