Ultimo aggiornamento: 25.04.24

 

Pianoforte Digitale – Consigli d’acquisto, Classifica e Recensioni

 

Il pianoforte digitale è un’ottima soluzione per chi vuole studiare musica ma non dispone di spazio a sufficienza in casa. Si distingue dalle normali tastiere per il suo suono più autentico e per il feeling dei tasti molto simile a quello di un pianoforte classico. Viste le dimensioni compatte, i musicisti intermedi o avanzati possono sfruttare il pianoforte digitale per concerti dal vivo o per allenarsi in sala prove con la propria band.

In questa guida vi proponiamo diversi modelli con un buon rapporto qualità-prezzo. Se non avete tempo di leggere tutta la pagina, potete subito dare un’occhiata a Yamaha P45 B una tastiera con 88 tasti in grado di restituire il giusto feeling. In alternativa consigliamo Casio CDP-S100 che permette di suonare in polifonia di 64 voci e che, inoltre, dispone di metronomo integrato.

 

 

Tabella comparativa

 

Pregio
Difetto
Conclusione
Offerte

 

 

I 7 Migliori Pianoforti Digitali – Classifica 2024

 

 

Pianoforte digitale Yamaha

 

1. Yamaha P45 B Tastiera

 

Tra i migliori pianoforti digitali del 2024 abbiamo trovato questo Yamaha che ha convinto la maggior parte degli utenti per i suoi materiali resistenti e per i tasti dal feeling autentico, non a caso è uno dei più venduti. Il design compatto e il peso leggero consentono di portarlo ovunque, senza fare troppi sforzi.

È ideale per suonare in sala prove con la band, esibirsi dal vivo o semplicemente allenarsi in casa senza avere l’ingombro di un pianoforte a coda classico. La tastiera GHS (graded hammer standard) modifica il tocco in base al registro, così il passaggio dallo strumento digitale a quello acustico non sarà troppo marcato.

Il riverbero sintetizzato AWM riesce a riprodurre il suono autentico di un pianoforte, sebbene gli speaker integrati lascino un po’ a desiderare, almeno secondo i pareri di alcuni consumatori. Nella tabella qui di seguito riassumiamo brevemente i pro e contro del pianoforte digitale Yamaha. Se non sapete dove acquistare questo nuovo pianoforte digitale potete cliccare sul link del negozio qui di seguito.

 

Pro

Tastiera: I tasti GHS consentono di dare il giusto feeling al musicista modificando gradualmente il tocco in base al registro acuto o grave.

Riverbero: Riesce a emulare il riverbero grazie alla sintesi AWM, in modo da riprodurre un suono più vicino possibile ad un pianoforte a coda.

Dimensioni: Il design essenziale del prodotto consente di trasportarlo ovunque e di sistemarlo in casa, in sala prove o sul palco senza ingombrare spazio.

Essenziale: Le poche funzioni disponibili sono ideali per dei principianti in cerca di un modello senza troppi fronzoli per poter iniziare lo studio.

 

Contro

Casse: Quelle integrate non fanno proprio un buon lavoro nel riprodurre il suono, infatti è consigliabile utilizzare un paio di cuffie per lo studio.

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Pianoforte digitale 88 tasti pesati

 

2. Casio CDP-S100 Pianoforte Digitale 88 Tasti Pesati

 

Uno dei migliori pianoforti digitali del 2024, il prodotto di Casio si presenta con un ottimo rapporto qualità-prezzo, una soluzione ideale se state cercando di risparmiare ma non volete rinunciare ad uno strumento di buon livello. Dispone di 88 tasti pesati che restituiscono un buon feeling, permettendovi di esercitarvi con precisione e di eseguire i brani con il giusto tocco. 

La polifonia di 64 voci consente l’esecuzione di brani complessi con accordi e scale, così potrete spaziare tra i vari generi musicali senza porvi limiti. Notevole anche la gamma di funzioni che includono il metronomo, indispensabile per tenere il tempo durante gli esercizi e i brani. 

Non manca il jack per le cuffie che vi permette di suonare in tutta tranquillità a qualsiasi ora, senza dare alcun fastidio ai vicini e ai conviventi. Nella confezione troverete l’alimentatore e il pedale. 

 

Pro

Tastiera: I tasti pesati Scaled Hammer Action vi restituiscono il giusto feeling, permettendovi di eseguire i brani e gli esercizi con il giusto tocco.

Funzioni: Potrete utilizzare il metronomo integrato per tenere il tempo durante le vostre esercitazioni e lavorare sulla precisione.

Polifonia: Il pianoforte digitale è in grado di sostenere ben 64 voci, ideale per eseguire brani di diversi generi musicali, anche i più complessi.

Accessori: Nella confezione troverete un pedale e un alimentatore. Il pianoforte dispone di un leggio e di un’entrata per le cuffie.

 

Contro

Suono: Sulle note alte si comporta molto bene, ma sui bassi ad alti volumi presenta delle leggere distorsioni, poco adatte quindi per suonare dal vivo.

 

 

 

 

Pianoforte digitale Roland

 

3. Roland FP-30 BK Piano Digitale

 

Il pianoforte digitale Roland è uno dei migliori sul mercato per quanto riguarda il suono. La tecnologia Roland Super Natural Piano rende le note vibranti, dando il giusto riverbero agli accordi e precisione alle scale. In questo modo potrete eseguire i brani e improvvisare con la massima espressività, senza sentire troppo la mancanza del pianoforte acustico. 

A questo si aggiungono i tasti pesati che restituiscono il giusto feeling, ottimi anche se siete alle prime armi e volete abituarvi al tocco. Il modello risulta abbastanza leggero per il trasporto, quindi potrete portarlo con voi per suonare in sala prove o dal vivo, senza fare troppa fatica o occupare molto spazio nel baule dell’automobile. 

Le casse integrate sono abbastanza potenti, mentre lascia a desiderare l’audio di uscita in cuffia che si rivela decisamente basso, anche impostando il volume al massimo.

 

Pro

Suono: Il motore sonoro Super Natural Piano di Roland garantisce un suono autentico, con accordi vibranti e note singole precise. 

Tasti: Permettono di suonare con un feeling il quanto più vicino possibile a quello di un piano acustico, ideale sia per i principianti, sia per i musicisti avanzati. 

Pratico: Le dimensioni compatte e il peso leggero vi consentono di portarlo con voi con il minimo ingombro e senza fare troppa fatica. 

 

Contro

Cuffie: L’audio in uscita si rivela troppo basso, poco adatto se volete usare le cuffie per suonare in determinati orari della giornata senza disturbare.

 

 

 

 

Pianoforte digitale Casio

 

4. Casio Privia PX770 Pianoforte Digitale

 

Non sapete come scegliere un buon pianoforte digitale comprare e ne state cercando uno con struttura e pedali? Allora questo Casio Privia potrebbe fare al caso vostro. Il prezzo è abbastanza alto rispetto ad altri modelli, ma è giustificato dai materiali solidi, dal design piacevole e dalla presenza dei pedali che consentono di studiare e di suonare come su un pianoforte acustico.

Gli utenti hanno davvero gradito il prodotto, lodando soprattutto le sue dimensioni estremamente compatte che consentono di sistemarlo in casa senza ingombrare troppo spazio. Il suono riprodotto è abbastanza realistico, inoltre i tasti pesati consentono al musicista di avere il giusto feeling.

Il comodo leggio incorporato può ospitare spartiti e manuali per lo studio o per le esibizioni dal vivo. Per riassumere le caratteristiche principali del pianoforte digitale Casio leggete la tabella qui di seguito, se invece volete acquistarlo cliccate sul link del negozio online.

 

Pro

Struttura: I materiali resistenti del pianoforte garantiscono una buona durata nel tempo, inoltre la struttura risulta molto comoda per lo studio in casa.

Pedali: Come un vero pianoforte, anche questo modello digitale dispone di tre pedali per i cambi di armonia. In questo modo i principianti potranno studiare in modo completo e i musicisti più esperti sfruttare al massimo le loro abilità.

Suono: Di buon livello, insieme ai tasti pesati contribuisce a dare la sensazione di stare suonando un vero pianoforte.

Leggio: Si potranno poggiare spartiti e manuali per poter studiare e leggere la musica con comodità.

 

Contro

Prezzo: Rispetto ad altri pianoforti digitali, questo si presenta con un prezzo un po’ alto.

 

 

 

 

Pianoforte digitale bianco

 

5. Yamaha Arius Digital 

 

Se avete un buon budget a disposizione e volete comprare un pianoforte digitale di alto livello, allora potete puntare su questo ottimo modello proposto da Yamaha. Si tratta di un pianoforte completo di pedali per il sustain, quindi ottimo se studiate pianoforte, ma non avete lo spazio in casa per poter sistemare un modello acustico. 

Oltre ai pedali, potrete avvalervi di ben 192 note di polifonia per suonare accordi e scale contemporaneamente, mentre i tasti pesati Graded Hammer Standard restituiscono un feeling autentico per un tocco fedele a quello dei pianoforti acustici. Tra le funzioni più utili troviamo il metronomo che vi consente di esercitarvi a tempo su brani e pattern. Una nota di merito va anche al design elegante che si adatta ad ambienti arredati con gusto, grazie al colore bianco di gran classe. 

 

Pro

Suono: Con 192 note di polifonia e i tre pedali per il sustain potrete suonare tutti i brani al meglio delle vostre capacità, con un suono molto piacevole e quanto più fedele possibile ai pianoforti acustici. 

Tasti: Del tipo GHS (Graded Hammer Standard), consentono di suonare con un feeling molto simile a quello delle tastiere dei modelli acustici. 

Funzioni: Il pianoforte ne dispone di diverse molto utili, tra le quali segnaliamo il metronomo che vi permette di esercitarvi a tempo. 

Design: Elegante e piacevole da vedere, si adatta ad ambienti arredati con gusto. 

 

Contro

Prezzo: Non è proprio il pianoforte digitale più economico sulla piazza, quindi considerate l’acquisto solo se avete una buona disponibilità.

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Pianoforte digitale Korg

 

6. Korg B2N – Piano digitale Entry Level

 

Il modello Korg colpisce per il suo prezzo davvero molto conveniente, una soluzione ideale se cercate il vostro primo pianoforte digitale per cominciare ad esercitarvi, o se avete bisogno di uno strumento di riserva. I tasti pesati non sono della stessa qualità di quelli dei prodotti più costosi, ma restituiscono comunque un feeling migliore delle tastiere digitali, ottimo per effettuare la transizione al pianoforte acustico senza difficoltà quando si va a lezione. 

L’action dei tasti è molto responsiva, quindi non affaticherete troppo le dita e le mani durante l’esecuzione dei brani e gli esercizi. Colpisce il suo peso davvero leggero di soli 9 kg, particolarmente adatto a bambini e ragazzi in quanto potranno portarlo facilmente dal maestro per studiare. 

A livello di suono si comporta abbastanza bene, sebbene le note in polifonia siano poche, quindi eseguendo alcuni accordi si potrebbe creare un po’ di risonanza. 

 

Pro

Per principianti: Il prezzo basso e la leggerezza del pianoforte lo rendono particolarmente adatto ai neofiti, specialmente a bambini e ragazzi. 

Tasti pesati: Sebbene non siano GHS, restituiscono un feeling convincente che permette di suonare con un buon tocco, rendendo più fluido il passaggio dal pianoforte digitale a quello acustico usato a lezione. 

Pratico: L’action dei tasti si rivela molto responsivo, ideale per suonare senza fare troppi sforzi e affaticare il meno possibile la mano e le dita. 

 

Contro

Suono: La qualità è inferiore rispetto ai modelli più costosi, le note in polifonia sono minori e quindi l’esecuzione di alcuni accordi potrebbe causare vibrazioni o risonanze.

 

 

 

 

Pianoforte digitale Kawai

 

7. Kawai ES-120 B

 

Il pianoforte digitale di Kawai si avvicina più a una tastiera che a un vero piano digitale ma riporta alcune caratteristiche simili come ad esempio gli 88 tasti pesati che consentono un tocco preciso e molto simile a quello di un vero pianoforte acustico.

Dispone di 25 suoni, 100 ritmi di batteria, 192 voci polifoniche e possibilità di registrare fino a 4 tracce e mantenerle in memoria. Il suono è realistico, caldo e morbido, in modo particolare disattivando l’effetto Speaker EQ.

La connessione Bluetooth e quella USB consentono di collegare la tastiera a PC, smartphone e tablet per poter registrare parti di pianoforte e brani utilizzando i programmi di musica.

Vediamo adesso quali sono i vantaggi e gli svantaggi del pianoforte nella nostra tabella che mette a confronto i pro e i contro.

 

Pro

Economico: Il prezzo conveniente è una buona attrattiva per i principianti in cerca di un pianoforte non troppo costoso per iniziare a suonare.

Funzioni: Dispone di diverse funzioni per modificare il suono e per emulare gli effetti dei pedali in modo da potersi cimentare in diversi brani.

Connettività: Grazie al Bluetooth e alla porta USB sarà possibile usare il pianoforte per registrare con vari programmi di musica per PC, smartphone e tablet.

 

Contro

Speaker EQ: Per garantirsi un suono più morbido e caldo è consigliabile disattivare questa funzione.

 

 

 

 

Accessori

 

Supporto per pianoforte digitale

 

RockJam RJXX363 Supporto per Tastiera Musicale

 

Se avete intenzione di acquistare un pianoforte digitale o una tastiera senza un supporto, vi possiamo consigliare questo prodotto di Rockjam.

Si tratta di una base in metallo double-x che garantisce una grande stabilità a tastiere o pianoforti digitali di qualsiasi peso. Dispone di un meccanismo di sgancio rapido grazie al quale è possibile regolare l’altezza da 10 a 98 cm, in modo da adattarla alle proprie esigenze.

Non dovete neanche preoccuparvi del montaggio, perché il supporto per pianoforte digitale arriverà già assemblato con le parti meccaniche saldate alla struttura.

I tappi di gomma antiscivolo e le cinghie di supporto tengono ben fermo lo strumento anche durante le vostre performance più accese.

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Guida all’acquisto – Come scegliere un buon pianoforte digitale?

 

Non è sempre facile effettuare una comparazione tra le offerte quando si vuole acquistare uno strumento musicale. Anche con i pianoforti digitali si può incorrere nel classico dubbio: è meglio spendere molto per un modello di qualità o risparmiare? La risposta spesso dipende dal livello di abilità del musicista: solitamente più si progredisce e più si cercheranno strumenti performanti.

I principianti invece dovrebbero puntare su qualcosa di più economico, prima di tutto perché non tutti si appassionano alla musica semplicemente suonando ed in secondo luogo perché un neofita non potrà mai sfruttare un pianoforte di alto livello al massimo del suo potenziale. Leggendo questa nostra guida potrete schiarirvi le idee su come scegliere un buon pianoforte digitale.

Tastiera o pianoforte?

Probabilmente vi state chiedendo qual è la differenza tra una tastiera e un pianoforte digitale. Distinguere i due strumenti è abbastanza semplice, in quanto i pianoforti digitali dispongono di tasti pesati. Ma cosa sono esattamente? I tasti pesati fondamentalmente non fanno altro che emulare il feeling dei pianoforti acustici, infatti al tocco danno la stessa sensazione di ‘peso’ e di resistenza di un modello a coda.

Questa particolare caratteristica rende i pianoforti digitali particolarmente adatti allo studio della musica classica quando in casa non si dispone dello spazio necessario per sistemare un pianoforte acustico. Le tastiere invece non dispongono di questa funzione, in quanto solitamente vengono usate in alcuni generi dove si compone usando effetti e campioni di diverso tipo, o magari virtuosismi da capogiro con il ‘synth’.

 

Con struttura e pedali o senza?

Alcuni pianoforti digitali si presentano con una struttura e i pedali, proprio come se fossero dei veri e propri modelli acustici. Il vantaggio di questi strumenti sta nella facile sistemazione in un angolo della casa o vicino alla parete, dove potrete tenerli senza ingombrare troppo spazio. I pedali invece permettono di suonare e studiare completi brani in modo preciso e senza lasciare nulla al caso. D’altronde un pianoforte senza pedali sarebbe davvero molto limitato. Lo svantaggio della struttura è che dovrà essere montata, inoltre questi modelli si presentano con un prezzo alto.

Potete sempre decidere di acquistare un pianoforte digitale senza struttura e comprare una base dove poterlo sistemare. Questi strumenti possono replicare gli effetti dei pedali con delle pratiche funzioni, ma sono consigliati più ai pianisti esperti che hanno imparato a suonare il pianoforte classico. I principianti vorranno puntare su un modello con struttura completo di pedali per poter iniziare lo studio senza alcuna mancanza.

Dimensioni e peso

I due motivi per i quali si decide di acquistare un pianoforte digitale piuttosto che un modello acustico sono due: le dimensioni più pratiche e il prezzo ridotto. Non pensate però che tutti i pianoforti digitali siano leggeri e pratici, perché sul mercato ci sono dei modelli molto pesanti e difficili da trasportare.

Se avete l’esigenza di muovervi spesso con lo strumento per provare con la vostra band o andare in giro a suonare, allora vi conviene optare per un prodotto leggero. In caso contrario potete puntare su un pianoforte con struttura che magari sarà un po’ più ingombrante, ma che una volta montato risulterà davvero solido. Se il modello che volete acquistare è molto pesante, fatevi aiutare da qualcuno per il montaggio o per fissarlo sulla struttura.

 

 

 

Domande frequenti

 

Quanti tasti ha un pianoforte digitale?

I pianoforti digitali solitamente si presentano con una tastiera di 88 tasti pesati. Questi tasti hanno una ‘resistenza’ simile a quella dei pianoforti acustici e restituiscono il giusto ‘feeling’ al tocco. È ideale i neofiti, dato che il passaggio da un modello all’altro non sarà troppo diverso e potranno suonare con agevolezza sia sul pianoforte del maestro sia su quello digitale in casa. Anche i musicisti intermedi o esperti potranno gradire i tasti pesati, soprattutto perché avranno sviluppato un loro tocco personale sullo strumento.

Tenete conto che pianoforti digitali con o senza struttura hanno questo numero di tasti e sono quindi molto lunghi. Le tastiere invece possono avere meno tasti, quindi se cercate qualcosa di davvero compatto da poter tenere sulla scrivania vi consigliamo di optare per uno di questi modelli.

 

Quale pianoforte digitale è consigliabile per iniziare?

Come avete visto nella nostra guida o sui vari negozi online, i pianoforti digitali possono essere di due tipologie diverse: quelli con la struttura e quelli senza. Ai principianti consigliamo di iniziare con un pianoforte che disponga di una struttura e soprattutto dei pedali. Questo perché se si prendono lezioni private da un maestro, sarà poi necessario potersi esercitare correttamente utilizzando i pedali e assumendo una posizione seduta.

Inoltre i pianoforti con struttura dispongono anche di un comodo leggio dove poter poggiare spartiti e manuali. I pianisti con più esperienza e che dispongono di un pianoforte acustico in casa, potranno anche optare per un modello senza struttura da appoggiare ad una base, magari per usarlo come sostituto per suonare nei locali o in una band.

 

Come registrare con un pianoforte digitale?

Registrare con un pianoforte digitale è abbastanza semplice. Se il modello acquistato dispone di Bluetooth potrete collegarvi al vostro smartphone o tablet e utilizzare le diverse app di musica disponibili come ad esempio GarageBand o Sheet Music Direct. Potete anche collegare il pianoforte al PC tramite cavo USB e sfruttare programmi più performanti come Cubase o Pro Tools.

Questi programmi sono a pagamento, ma cercando sul web potrete trovarne anche di gratuiti. Per poter registrare, dovrete prima creare una traccia e poi cliccare sul tasto REC per avviarla. Provate a suonare qualche nota, fermate la registrazione e poi premete PLAY per vedere se il segnale del pianoforte è stato preso dal PC e le note che avete suonato sono state effettivamente registrate. Una volta che ve ne siete accertati potrete iniziare il ‘recording’, magari aggiungendo una o più tracce sovrapposte nel caso vogliate creare degli assoli su un’armonia.

 

 

 

Come sfruttare al meglio un pianoforte digitale

 

Avete tra le mani il vostro pianoforte digitale nuovo di zecca, ma siete disorientati dalle varie funzioni presenti e non sapete proprio a cosa servano. Essendo uno strumento musicale, tra l’altro molto complesso, non possiamo dirvi come suonarlo, ma nulla ci vieta di darvi qualche dritta su come approcciarvi e sfruttare le diverse funzionalità. Anche se non volete diventare dei novelli Mozart o Chopin il nostro consiglio principale è di trovare comunque un maestro per poter acquisire almeno i fondamentali, in modo da poter poi continuare la pratica da autodidatti con la sicurezza di avere delle buone basi.

 

 

Volume ed effetti

Probabilmente avrete notato che il pianoforte digitale dispone di una manopola per la regolazione del volume. Questa torna molto utile per poter aggiustare il suono in modo da non disturbare nessuno nelle ore pomeridiane o serali. Il suono verrà espresso dagli speaker integrati, ma potrete anche collegare un paio di cuffie per esercitarvi, comporre e improvvisare a qualsiasi ora del giorno.

Una funzione molto comoda che consigliamo di sfruttare per poter progredire più in fretta nello studio dello strumento. Alcuni pianoforti dispongono anche di effetti come il chorus, il riverbero o l’effetto organo che si potranno impostare facilmente tramite dei pulsanti presenti sulla struttura. Troverete questi effetti molto utili, specialmente quando inizierete a suonare brani moderni o ad improvvisare per divertirvi.

 

Registrare

L’altro vantaggio del pianoforte digitale sta nella possibilità di utilizzarlo per registrare tramite un paio di facilissimi passaggi. Se il modello acquistato dispone di connessione Bluetooth potrete trovarlo usando il vostro smartphone o tablet e registrare piccole parti o interi brani usando programmi come GarageBand.

Questa funzione vi permette di registrare i vostri esercizi o le esecuzioni per riascoltarle e capire dove state sbagliando per poi migliorarvi. Non c’è niente di meglio che riascoltarsi sempre, l’autocritica è alla base della crescita nel mondo della musica, dove non si smette davvero mai di imparare! Nel caso il modello abbia anche una porta USB, allora potrete collegarlo al PC e registrare usando programmi più avanzati come Cubase o Pro Tools, magari per comporre interi brani usando diverse tracce. Vi avvisiamo però che i programmi di musica migliori sono a pagamento, sebbene se ne possano trovare anche alcuni gratuiti molto validi.

 

 

Musica classica o… altro?

Se state acquistando un pianoforte per un bambino o ragazzo che ancora deve formarsi a livello di gusti musicali, non fatelo fossilizzare necessariamente sulla musica classica. È vero che questo genere musicale da le basi migliori per il pianoforte, ma spesso risulta molto ostico da apprendere per via delle rigide strutture didattiche e tecniche.

Scegliete un maestro che sappia anche divertirsi e faccia divertire, magari alternando brani classici con qualcosa di più moderno in modo da aprire più strade. Altro consiglio: non forzate i bambini o i ragazzi a suonare per forza, perché quello è il metodo più sbagliato. Lasciate che si avvicinino allo strumento di loro volontà e cercate di capire se si stanno davvero appassionando.

 

 

 

Ultimo aggiornamento: 25.04.24

 

Sintetizzatore – Consigli d’acquisto, Classifica e Recensioni

 

Il mondo dei sintetizzatori è piuttosto vasto nonostante si parli di uno strumento relativamente giovane. Il suo avvento ha certamente rappresentato una rivoluzione nel campo musicale. Proprio perché l’argomento è vasto e anche complicato abbiamo pensato di dedicarvi una guida per aiutare chi è interessato all’acquisto di un synth. Abbiamo avuto modo di esaminare parecchi modelli, qualcuno sicuramente ci sarà sfuggito e chiediamo venia fin da ora ma come detto è un campo abbastanza vasto.

Se non siete tipi da preamboli, vi conviene passare immediatamente alla descrizione di questi due modelli: il Moog Grandmother è ottimo se siete produttori con una buona esperienza e cercate un sintetizzatore con dei suoni di alta qualità. In alternativa il Korg Volca Beats consente di fare musica ovunque ci si trovi perché compatto, leggero e alimentabile con batterie.

 

 

Tabella comparativa

 

Pregio
Difetto
Conclusione
Offerte

 

 

Gli 8 Migliori Sintetizzatori – Classifica 2024

 

Di seguito trovate la nostra classifica con le relative offerte dei synth più venduti. Grazie alla recensione scritta per ogni strumento selezionato avrete modo di conoscere pregi e difetti. Vi invitiamo a leggere le nostre osservazioni con grande attenzione ma anche di confrontare i prezzi.

 

 

Sintetizzatore Moog

 

1. Moog Grandmother – Sintetizzatore Analogico Semi Modulare

 

I sintetizzatori prodotti da Moog si distinguono per la loro qualità, non a caso sono molto apprezzati nel campo della produzione musicale. Come ogni strumento di alto livello, il Grandmother si presenta con un costo elevato, quindi ci sentiamo di consigliarvelo solo se avete un buon budget e soprattutto se siete dei musicisti navigati. 

Questo perché il sintetizzatore dispone di molte funzioni che vanno conosciute a fondo in modo da poterne sfruttare tutte le potenzialità. Caratterizzato da un suono vintage preciso e rotondo, questo sintetizzatore vi permette di lavorare sulla produzione usando il riverbero, il sequencer e l’arpeggiator in modo da potervi sbizzarrire nelle composizioni. 

Potrete memorizzare fino a tre sequenze con ben 256 note per ognuna, inoltre sarà possibile collegare strumenti musicali come chitarra, batteria e altro, molto utile per l’impiego del sintetizzatore in uno studio di registrazione.

 

Pro

Qualità: Il suono vintage altamente preciso vi permette di produrre musica con campioni di ottima qualità e una rielaborazione dei suoni con riverbero eccellente.

Interfaccia: Il layout del sintetizzatore è molto intuitivo da usare, con una vasta gamma di funzioni che vi permettono di sbizzarrirvi e dare sfogo alla vostra fantasia compositiva. 

Semi-modulare: Non sarà necessario usare alcun cavo patch per il controllo del voltaggio. 

Versatile: Potrete collegare al sintetizzatore diversi strumenti musicali come la chitarra elettrica e il microfono per la registrazione della batteria. 

 

Contro

Prezzo: Non è proprio il sintetizzatore adatto per cominciare in quanto il costo elevato si adatta poco alle esigenze di un principiante.

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Sintetizzatore analogico

 

2. Korg Volca Beats Sintetizzatore Analogico

 

Qui abbiamo una rhythm machine analogica che ci regala delle buone percussioni unitamente a uno step frequencer molto facile da usare. Grazie al loop frequencer integrato si possono generare frasi musicali, bass line e ritmiche varie. Grazie alla porta MIDI IN si può collegare una tastiera.

Il sintonizzatore analogico Korg Volca Beats può essere suonato praticamente ovunque poiché è compatto e alimentato a batteria che trovate comprese nella confezione. Grazie all’altoparlante integrato potete ascoltare quello che state suonando.

Ciò che invece manca e che ha creato parecchio malcontento, è il cavo di alimentazione il quale va comprato a parte. Critiche sono state mosse alla poca memoria, appena 4 MB, inoltre mancano le istruzioni in italiano. Quanto al prezzo di questo sintetizzatore musicale, lo riteniamo interessante.

 

Pro

Facile da trasportare: Potete usare il Korg Volca Beats praticamente ovunque poiché non solo è piccolo e facile da trasportare ma anche perché può essere alimentato a batteria.

Speaker: La presenza dell’altoparlante integrato vi dà la possibilità di ascoltare e far ascoltare ad amici e parenti ciò che state suonando.

 

Contro

Poca memoria: Gli utenti si sono lamentati per la poca quantità di memoria che è di soli 4 MB, secondo i pareri più diffusi e poca; sarebbero serviti almeno 10 MB.

Manca il cavo di alimentazione: È possibile alimentare il Korg Volca Beats con la corrente elettrica ma per farlo bisogna comprare un cavo di alimentazione in quanto non è presente nella confezione.

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Sintetizzatore digitale

 

3. Novation MiniNova Sintetizzatore Digitale Midi/USB a 37 Tasti

 

Tanta potenza racchiusa in dimensioni compatte per il sintetizzatore digitale MiniNova di Novation. La caratteristica del suo suono lo avvicina ai synth degli anni ’70 senza rinunciare ai vantaggi della nuova tecnologia. La gamma di suoni riproducibili è molto ampia grazie a 3 oscillatori, 2 filtri, 6 inviluppi 3 LFO e 36 wavetable. Tutto ciò si traduce in uno strumento capace di adattarsi ai generi musicali più disparati.

Tra gli effetti una menzione la merita VocalTune che varia l’intonazione della voce al fine di adattarla alla nota suonata sul sintetizzatore, il tutto in tempo reale ovviamente. Servendosi del pulsante Animate si possono applicare fino a un massimo di 8 modulazioni espressive.

Con la modalità Arpeggiate, invece, si possono suonare e programmare le parti ritmiche. Collegando il synth al computer si può gestire con grande semplicità la libreria di patch.

 

Pro

VocalTune: Grazie a questa funzione l’intonazione della voce varia in modo tale da adattarsi perfettamente alla nota suonata in quel dato momento.

Qualità costruttiva: Nel commentare l’acquisto, molti musicisti non hanno mancato di esaltare la qualità costruttiva del sintetizzatore. Anche il prezzo è stato giudicato favorevolmente.

Suono: Certamente la caratteristica più importante per un sintetizzatore come per qualsiasi strumento musicale: in questo caso abbiamo registrato ampia soddisfazione.

 

Contro

Volume cuffie: Probabilmente l’unica cosa che non ha convinto del sintetizzatore in esame è il volume in uscita per le cuffie che è giudicato troppo basso.

 

 

 

 

Tastiera sintetizzatore

 

4. AKAI Professional MPK Mini MK3 

 

Siamo al Cospetto di un controller MIDI dunque è necessario un computer per utilizzarlo. Ovvietà a parte la tastiera AKAI è molto compatta e cosa interessante, è in edizione limitata: bella e raffinata la finitura nera. Grazie a questo controller potete comporre la vostra musica e registrarla sfruttando gli strumenti virtuali. I tasti sono 25, sensibili alla velocity con action da sintetizzatore. Il joystick a quattro vie serve per la gestione dinamica di pitch e modulazione.

Troviamo, inoltre, otto pad e otto manopole che completano l’insieme di controlli per la veloce gestione del processo compositivo e produttivo. Va detto che i pad sono giudicati troppo sensibili. Il controller, compatibile con Windows e MAC, si collega mediante cavo USB e non richiede di scaricare drive. Al controller si accompagnano l’Hybrid 3 e il Sonivox Wobble.

Il primo è un synth ad alta definizione in grado di ricreare  i timbri più utilizzati dalla moderna industria musicale ma anche i suoni vintage. Il secondo è un sintetizzatore elettronico virtuale. Tuttavia questi due software sono complicati da installare e in merito le lamentele sono tante. Non soddisfano del tutto i materiali di questa tastiera sintetizzatore, ritenuti troppo cheap.

 

Pro

Compatto: Il controller ha dimensioni compatte: ciò favorisce il trasporto; può tranquillamente stare dentro uno zaino.

Gestione velce: Grazie al joystick a quattro vie, ai pad e alle manopole si ha una gestione rapida e facilitata del processo produttivo e compositivo.

 

Contro

Configurazione complicata: L’installazione di Hybrid 3 e Sonivox Wobble ha causato grattacapi a più di un utente: la configurazione è ritenuta complicata, macchinosa.

Tasiera: Non convincono i materiali, in particolare i tasti della tastiera e i pad. I tasti, affermano gli utenti, sono piuttosto cheap mentre i pad sono poco sensibili.

 

 

 

 

Sintetizzatore Midi

 

5. Moog Minitaur Bass Synthesizer

 

È un apparecchio compatto dotato di una folta serie di comandi e connessioni. Uno degli aspetti di maggior interesse, a nostro avviso, è duplice possibilità di lavorare in autonomia oppure sfruttare le regolazioni addizionali disponibili grazie al Minitaur Editor.

Precisiamo che la quasi totalità delle funzionalità di programmazione sono accessibili dal pannello di comando. I due oscillatori sono regolabili indipendentemente sia per quanto concerne il volume sia per forma d’onda. L’uso del Synth è piuttosto semplice.

Ma veniamo all cose che meno ci hanno convinto o che comunque potrebbero rappresentare uno svantaggio per qualcuno. Non è possibile suonare le note al di sopra del C4, di conseguenza questo sintetizzatore Midi è adatto soltanto se si suona sulle note basse ma non su quelle medio acute e acute.

 

Pro

Facile da usare: Il sintetizzatore Minitaur è dotato di un’ampia gamma di comandi e connessioni ma questo non ne complica l’uso che, anzi, è piuttosto semplice.

Minitaur editor: Lo strumento offre la duplice possibilità di lavorare in autonomia oppure di servirsi delle regolazioni addizionali messe a disposizione dal Minitaur editor.

Materiali: La qualità non viene mai messa in discussione e del resto non ci si potrebbe aspettare di meno da Moog.

 

Contro

Note limitate: Non è possibile suonare le note successive al C4, ciò è un po’ limitante in quanto lo strumento non è adatto a chi ha l’esigenza di eseguire note medio acute e acute.

 

 

 

 

Sintetizzatore Roland

 

6. Roland TR-08 Rhythm Composer Drum Machine

 

Roland ha pensato di ispirarsi al passato e realizzare una fedele replica della sua mitica TR-808. Ecco dunque vedere la luce questa TR-08 che prende quanto di buono della sua antenata e vi aggiunge tutta una serie di funzioni per adeguarsi alle nuove esigenze degli utenti. Ciò che è rimasto inalterato sono la resa sonora e l’interfaccia utente, arricchite però dalla presenza di un display a LED che garantisce una gestione e un controllo del tempo e degli shuffle più semplici e accurati. 

Per la creazione di pattern e rulli dettagliati è possibile fare affidamento su sedici step e altrettanti sub-step, inoltre ha un’uscita trigger che può essere selezionata per ognuna delle tracce così da consentire di lavorare con altri strumenti e apparecchiature modulari. 

Dal punto di vista delle dimensioni, non possiamo che apprezzare i ridotti ingombri che rendono la TR-08 sufficientemente compatta da poter essere trasportata senza problemi. Inoltre la struttura, i pulsanti e le manopole sono molto robusti il che è un’ulteriore garanzia di poterla utilizzare ovunque senza paura che si rovini. Prezzo non proprio alla portata di tutti. 

 

Pro

Resa sonora: Tributo alla mitica Roland TR-808, assicura un suono vintage ma anche una user experience che strizza l’occhio a quella anni ‘80.

Funzioni: Grazie al sequencer a 16 sub-step è possibile creare complessi fill di batteria e poliritmie, agendo sul suono grazie al modulatore.

Design: Un tuffo nel passato ma senza che questo diventi un limite all’utilizzo del sintetizzatore, visto che selettori e manopole sono sempre a portata di mano. 

 

Contro 

Prezzo: Tutto considerato il costo di questa proposta di Roland appare piuttosto alto e avrebbe indubbiamente bisogno di una limatina per risultare appetibile a tutti.

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Sintetizzatore chitarra

 

7. Electro Harmonix 665198 Effetto di Chitarra Elettrica

 

Se siete chitarristi ma non avete né il tempo, nè i soldi e nemmeno lo spazio e le capacità tecniche per suonare un organo ma ritenete il suo suono essenziale per la musica cui state lavorando, potete provare con il pedale Electro Harmonix che, tra i suoi pregi principali, ha la fedeltà di riproduzione del suono del succitato strumento. Chi si è convinto a comprare questo pedale è rimasto molto stupito della qualità del suono.

Dobbiamo comunque dire che i chitarristi che amano suonare veloce potrebbero riscontrare dei problemi di latenza. La struttura del sintetizzatore per chitarra ci pare molto buona, resistente. Da segnalare che per il cavo di alimentazione serve un adattatore.

Infine due paroline sul prezzo che è alto e dunque prima di acquistarlo conviene valutare bene l’uso che se ne intende fare; insomma, non è una spesa che si fa tanto per togliersi uno sfizio.

 

Pro

Fedeltà del suono: La caratteristica che più ha stupito di questo pedale è l’incredibile fedeltà di riproduzione del suono di un organo: chi lo ha comprato è rimasto molto soddisfatto.

Materiali: La qualità è ottima secondo noi. Il pedale è resistente e quando si ha tra le mani le sensazioni sono buone fin da subito.

 

Contro

Latenza: Sono stati riscontrati dei problemi di latenza: ciò si verifica quando si suona a velocità sostenuta pertanto se il vostro mito è Malmsteen, potreste avere anche voi questo inconveniente.

Costo: Il pedale è costoso dunque l’acquisto va valutato bene perché la spesa da sostenere non è di poco conto e si giustifica solo con un uso assiduo del pedale.

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Sintetizzatore per DJ

 

8. Korg Monotron Duo Synth Doppio Oscillatore Analogico

 

Questo piccolissimo sintetizzatore Korg ha due oscillatori in grado di creare dei suoni complessi che vanno dal vibrato a suoni molto metallici. La tastiera ha una funzione difficilmente riscontrabile in strumenti analoghi, ossia, un  pulsante per la selezione di quattro scale: cromatica, maggiore, minore e wide. Servendosi del suono del filtro analogico è possibile arricchire o modificare un timbro.

Con il potenziometro Cut-off del VFC si può selezionare il punto di taglio del filtro.Utile l’ingresso AUX in quanto consente di collegare una sorgente audio esterna e dunque processarla mediante il filtro. Se vi state chiedendo quanto costa il sintetizzatore per DJ Monotron Duo, state tranquilli, visto che bastano poche decine di euro.

Aspetti negativi? Beh le dimensioni così ridotte potrebbero risultare scomode per qualcuno, soprattutto se questo qualcuno ha le mani grandi.

 

Pro

Prezzo: Visto il costo molto basso è uno di quegli strumenti che si possono comprare anche per il semplice gusto di volersi togliere uno sfizio.

Suoni complessi: Da lontano può sembrare un giocattolino ma il sintetizzatore è in grado di generare suoni complessi che vanno dal vibrato a suoni metallici.

Quattro scale: Grazie a un semplice pulsante il musicista può selezionare quattro scale che sono la cromatica, la maggiore, la minore e infine la wide.

 

Contro

Dimensioni: Come oggetto è davvero piccolo  e il suo utilizzo potrebbe risultare scomodo a qualcuno, in particolar modo a chi ha le mani grandi.

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Guida all’acquisto – Come scegliere un buon sintetizzatore?

 

L’importanza del sintetizzatore è innegabile, è in grado di cambiare il modo di fare musica di chiunque decida di utilizzarlo. Nel corso del nostro articolo vi forniremo una serie di informazioni utili a capire come scegliere un buon sintetizzatore. Proprio per darvi una informazione completa abbiamo preso i considerazione i pareri più disparati per poi giungere alla sintesi che state leggendo.

Chiaramente si tratta di indicazioni a carattere generale a voi resta la piena libertà di scelta, anzi, l’invito è di fare una comparazione tra i modelli che abbiamo selezionato ed eventualmente altri reperibili sul mercato ma non prendete in considerazione solo quelli della migliore marca perché l’esperienza ci ha insegnato che anche i produttori meno conosciuti possono proporre strumenti di buon livello ma venduti online a un prezzo più economico.

 

 

Nuovo contro vecchio

La tecnologia nel campo dei synth è progredita tantissimo dagli anni 60/70 a oggi che poi è il periodo del grande boom per questo strumento. Ma siete certi che a voi serva uno dei migliori sintetizzatori del 2024? No, non siamo impazziti ma se per esempio state cercando di ricreare un sound tipico degli anni ’70 forse ciò che vi serve è proprio uno strumento di quell’epoca. A questo punto vi starete chiedendo dove acquistare un synth degli anni ’70, magari a prezzi bassi. Chiaramente dovrete cercare sul mercato dell’usato, online potete certamente trovare qualcosa ma anche in qualche negozio di musica specializzato; di quelli che vendono e comprano vecchi strumenti, li restaurano ecc.

C’è però un’altra via, più pratica e che non preveda affannose ricerche. Alcuni produttori, infatti, da un decennio o poco più hanno ricominciato a produrre sintetizzatori analogici a prezzi bassi. Chiaramente non sarà mai come avere un vero synth degli anni ‘60/70, ma è comunque una soluzione. Il discorso fatto fin qui, ci porta a un altro: analogico contro digitale; ne parliamo nel paragrafo successivo.

 

Analogico contro digitale

Per ovvie ragioni i primi sintetizzatori erano analogici. Quali gli svantaggi? Il suono instabile, nessuna memoria interna, dunque era impossibile salvare i suoni generati e ripescarli pigiando un semplice pulsante ogni volta che si voleva. L’imitazione di altri strumenti non era molto fedele se si escludono i modelli più costosi in uso ai professionisti. Inoltre non bisogna dimenticare che i synth prodotti fino alla fine degli anni ’70 erano monofonici.

Gli anni ’80 segnano una svolta con l’avvento del digitale e i vantaggi che questo comportava come la memoria, la polifonia e una riproduzione dei suoni fedele anche nel caso dei sintetizzatori più economici. Che ci crediate o no, oggi sono in tantissimi a rimpiangere il suono dei modelli analogici nonostante i limiti elencati.

 

 

Virtual analogue

Ve lo abbiamo detto, il mondo dei sintetizzatori è vasto è c’è il serio rischio di perdersi. Prima che alcuni produttori prendessero il toro per le corna e cominciassero a produrre synth analogici, negli anni ’90 c’è stato l’avvento del cosiddetto virtual analogue. In pratica si tratta di emulare i circuiti dei sintetizzatori analogici ma avendo tra le mani uno strumento digitale. Sebbene il ritorno all’analogico abbia un po’ ridotto la diffusione dei virtual analogue, se ne trovano in commercio ancora di validi che hanno comunque il vantaggio della memoria, interfaccia MIDI, porta USB e la polifonia.

 

 

 

Domande frequenti

 

Come funziona un sintetizzatore?

Un sintetizzatore sfrutta una serie di componenti di base che concorrono nella creazione del suono. L’oscillatore genera l’onda acustica cambiandone la forma, il filtro, invece, taglia determinate frequenze dall’onda acustica modulandone il timbro, l’amplificatore controlla il volume di uscita.

 

A cosa serve un sintetizzatore?

Il sintetizzatore serve a generare segnali audio che imitano strumenti musicali reali oppure creare effetti e suoni non esistenti in natura.

 

Che cosa è un sintetizzatore virtual analogue?

Si tratta di un sintetizzatore digitale in grado di emulare un synth analogico. Chiaramente restano tutti i vantaggi del sintetizzatore digitale come la capacità di memoria, porta USB, porta MIDI e dunque la possibilità di interfacciarsi con un computer e sfruttare i più svariati software musicali, polifonia ecc.

 

Che cosa è un sintetizzatore all-in-one?

Si tratta di un synth capace di imitare una considerevole quantità di strumenti musicali in modo molto fedele. I suoni vengono generati partendo da una base di campionamenti pre-registrati. La maggior parte dei sintetizzatori all-in-one sono multitimbrici e dunque capaci di riprodurre più suoni contemporaneamente.

La tastiera in base a zone diverse cui assegnare più suoni agli stessi tasti. Altra caratteristica dei sintetizzatori all-in-one è che sono dotati di una grande quantità di effetti. Può essere presente un sequencer che serve per registrare MIDI in multitraccia.

 

 

 

Come utilizzare un sintetizzatore

 

Sicuramente ne avrete sentito parlare, ma non vi animate a comprare in sintetizzatore, altrimenti detto synth perché preoccupati dall’eventuale difficoltà di utilizzo. In effetti a guardarlo sembra essere qualcosa di complicato ma con un po’ di buona volontà, le difficoltà iniziali si superano senza grossi affanni. È comunque nostra intenzione darvi un piccolo aiuto con la nostra guida.

Chiaramente si tratta di informazioni a carattere generale perché poi ogni modello ha le sue funzioni specifiche, le sue peculiarità e complessità. Possiamo distinguere tre elementi fondamentali in un synth che sono l’oscillatore, il filtro e lo envelope.

 

 

L’oscillatore

Tutti i synth hanno almeno un oscillatore. Questo serve per scegliere l’onda sonora che caratterizza il suono. Quali onde abbiamo a disposizione? La sine, la triangle, la sawtooth, la square e la noise. Ma vediamo i parametri applicabili all’oscillatore: il volume (in questo caso il volume riguarda la sola onda, non il suono), l’octave con la quale scegliere l’ottava su cui suona l’oscillatore, il semi con il quale scegliere la tonalità in semitoni dell’oscillatore e il detune.

 

Il filtro

Alla base della creazione di un buon suono c’è il filtro. Ce ne sono diversi tipi: il lowpass, high pass, bandpass e notch. Il lowpass serve per tagliare le frequenze al di sopra della soglia impostata con il cutoff. Il lavoro inverso lo fa lo high pass, ossia, taglia le frequenze al di sotto della soglia impostata.

Il bandpass taglia tutti i suoni esterni alla banda impostata. Il notch, invece, taglia esclusivamente la banda di frequenza impostata dal cutoff. Ma spieghiamo i parametri più importanti del filtro. Il cutoff, abbondantemente nominato in precedenza, indica le frequenze su cui lavorare. La risonanza enfatizza le frequenze su cui lavorare.

 

 

Inviluppo

Gli inviluppi servono permettono di determinare una variazione di tensione nel tempo servendosi di vari parametri. L’attack indica il tempo che serve per arrivare al massimo. Il decay, seguendo la fase dello attack, indica l’ammontare di tempo prima che l’inviluppo arrivi al livello di sustain indicato. Il sustain fa sì che il decay resti stabile in un certo tempo.

 

 

 

Ultimo aggiornamento: 25.04.24

 

Basta cercare alla cieca i MIDI di cui avete bisogno, ci sono tanti siti con database infiniti che permettono il download gratuito.

 

C’è tanta fame di file MIDI, sappiamo che molti dei nostri lettori ne sono alla costante ricerca. Ma perché tante difficoltà nel trovarli? Beh, in vero il problema non è tanto reperire file MIDI perché com’è noto con il denaro si ottiene tutto o quasi. Ciò che è complicato, quindi, è trovare file MIDI senza dover sborsare un euro e naturalmente farlo in modo legale. Come dite, è impossibile? Non è affatto così e ve lo dimostreremo tra un attimo. Vi presenteremo alcuni siti che vi danno modo di scaricare legalmente i file. Ad ogni modo, forse è il caso di spiegare prima cos’è un MIDI, poi penseremo al resto.

 

Il MIDI

MIDI è un acronimo, significa Musical Instrument Digital Interface. In sostanza si tratta di un protocollo standard concernente l’interazione degli strumenti elettronici. Ma a noi in questo caso più che parlare dell’interazione con gli strumenti come, per esempio, la tastiera musicale più venduta, interessano i file MIDI. In questo caso l’acronimo è SMF e sta per Standard MIDI File. 

Parliamo, quindi, di un archivio che contiene dati o, per dirlo in altre parole, informazioni sotto forma di byte. L’insieme di queste informazioni dà vita a un sistema di regole, ovvero, il protocollo MIDI. Ma vi avevamo promesso alcuni siti da dove scaricare dei file MIDI ed è nostra intenzione tenere fede a quanto affermato.

Dripchord

Su Dripchord potete trovare una grandissima quantità di file MIDI, si tratta di loop scaricabili gratuitamente e utilizzabili come meglio si crede. È un sito che è adatto soprattutto per quanti si cimentano con la musica elettronica. I loop possono essere modificati, basta disporre di software come Ableton, Cubase, FL Studio, GarageBand, Studio One o Reaper. Naturalmente non mancano file da scaricare anche a pagamento.

 

Prosonic Studios

Prosonic Studios mette a disposizione quelli che chiama “motifs”. Di cosa si tratta? Sono dei pattern musicali che aiutano a chi compone musica. In sostanza questi file sono una sorta di fonte d’ispirazione utile a superare il blocco creativo. A disposizione c’è una libreria con centinaia di migliaia di file scaricabili gratuitamente. In particolare segnaliamo MIDI Arpeggio Patterns, MIDI Chord Progression e MIDI Drum Patterns, Beats and Loops.

 

Partner In Rhyme

Per un impiego esclusivamente personale, quindi non utilizzabile per pezzi da presentare al pubblico ricavandone un guadagno, c’è il sito Partner In Rhyme. Una cosa molto interessante e che si possono scaricare anche file come quei suoni tipici da film ed effetti vari. In particolare abbiamo dato un’occhiata a quelli per horror e suspense e sono davvero eccezionali. Anche qui non mancano i file a pagamento per chi lo desidera.

 

Ecco 6 siti dove scaricare gratis file MIDI

 

Versione Karaoke

In tanti cercano i file MIDI per cantare sulle basi musicali delle loro canzoni preferite. Anche in questo caso i siti interessanti non mancano. Ad esempio c’è Versione Karaoke. Il sito è totalmente italiano e oltre ai file a pagamento dal costo di 1,99 euro ciascuno, ci sono anche file gratuiti, nonché basi di singoli strumenti come chitarra, batteria e basso.

 

vanBasco

Sempre per i fanatici del karaoke c’è il sito vanBasco, anche in questo caso i contenuti testuali sono in italiano. Attraverso il solito box per la ricerca potete controllare se è presente il brano di vostro interesse. Scaricando anche il player potete riprodurre i file visualizzando anche il testo. È tutto gratis e senza pubblicità.

Mirsoft

Per i fanatici dei videogame e delle loro musiche un salto sul Mirsoft è d’obbligo, Qui ci sono un’infinità di basi midi da poter scaricare, tutte inerenti il mondo dei videogiochi. In sostanza si tratta di un database senza alcuna velleità di grafica accattivante anche perché, come spiega il proprietario di Mirsoft, tutto è nato da un’esigenza personale e inizialmente i file dovevano essere a esclusivo uso e consumo suo. Poi un bel giorno si è detto: “Perché non mettere questi file a disposizione di tutti?”, e così ha fatto. 

Invece di scorrere la lista e pescare nel mucchio, potete usare il box di ricerca: basta inserire il titolo del gioco, del musicista o band oppure anche della compagna che ha prodotto il gioco e in un attimo avrete le musiche che rispondono ai parametri di ricerca. Un’ultima cosa importante da dire è che è tutto gratis.

 

 

Ultimo aggiornamento: 25.04.24

 

Prima di precipitarvi in negozio o ad acquistare online questo strumento, prendete nota di alcune informazioni importanti da conoscere.

 

Il pianoforte è uno degli strumenti più conosciuti e apprezzati dagli amanti della musica. Quando se ne vede uno da vicino difficilmente si resiste alla tentazione di sfiorare i suoi tasti ma possederne uno proprio è tutt’altra cosa rispetto a un fugace incontro. Magari vi piacerebbe averne uno ma ci sono almeno due problemi da affrontare, il primo è sicuramente lo spazio; un pianoforte a coda è abbastanza ingombrante e poi il costo senza contare che accordare uno strumento del genere non è cosa da tutti e spesso bisogna far venire a casa una persona esperta. Che fare… lasciare il sogno chiuso nel cassetto? Beh magari quel cassetto potreste lasciarlo socchiuso per il momento e comprare il miglior pianoforte digitale.

 

Tastiera e pianoforte digitale non sono la stessa cosa

Per cominciare è opportuno uscire subito da un equivoco piuttosto frequente: tastiera e pianoforte digitale non sono la stessa cosa. Indubbiamente ad occhi profani le similitudini sono fin troppe ed è facile cadere in errore. Allora mettiamo in evidenza quelle che sono le differenze principali cominciando dal numero dei tasti. 

Un pianoforte digitale ha un minimo di 76 tasti mentre la tastiera può averne di meno. Per pesatura e dimensioni i tasti del piano digitale si avvicinano molto di più a quelli di un pianoforte acustico. Ora immaginiamo un’ipotetica domanda di un aspirante musicista: voglio imparare a suonare il piano ma al momento non ho lo spazio e il denaro per comprarne uno, mi conviene cominciare gli studi su una tastiera o su un piano digitale? La risposta, forse anche scontata, è che sì, conviene studiare sul piano digitale. Vogliamo comunque essere chiari, questa soluzione va intesa come un ripiego.

Il tipo di tasti

I tasti vanno valutati con attenzione, non è soltanto una questione di numeri, la quantità serve a poco se non accompagnata dalla qualità. Toccate con mano, percepite con attenzione le sensazioni che vi danno i tasti, queste devono essere il più possibile simili a quelle di un pianoforte acustico dove la forza impressa dalle dita deve essere tale da spingere il martelletto a colpire la corda e farla vibrare. 

Chiaramente ciò non avviene in un piano digitale ma, a seconda della qualità dello strumento, si può simulare la dinamica. I tasti possono essere in plastica oppure in legno e possono essere semipesati oppure pesati. Va da sé che la sensazione più realistica la danno i tasti pesati di legno.

 

Il pedale per il sustain

A seconda del modello che comprate potrebbe esserci oppure no il pedale del sustain; magari c’è ma non è soddisfacente. Fatto sta che il pedale vi serve e dovete imparare a usarlo. Per convincervi di ciò vi spieghiamo di cosa si tratta. Il sustain, questo è un discorso che vale per tutti gli strumenti, è la capacità di mantenere il suono nel tempo. 

Tale caratteristica è naturale per lo strumento ma la durata del sustain non è identica per tutti ed esigenze musicali possono richiederne una maggiore dilatazione nel tempo; è qui che entra in gioco il pedale. Lasciate perdere i pedali troppo economici, compratene uno solido e che non si sposti di continuo sul pavimento.

Gli accessori indispensabili

Dopo aver dedicato un paragrafo a parte al pedale per il sustain allo scopo di dargli il meritato risalto, vediamo quali altri accessori sono indispensabili o quasi per cominciare lo studio dello strumento. Di sicuro non deve mancare un metronomo da usare durante gli esercizi. Se il piano non n’è dotato, vi serve anche uno stand ad altezza regolabile. 

Le tastiere si suonano anche stando in piedi ma non un pianoforte, quindi visto che un giorno vi piacerebbe comprarne uno, vi serve anche un buono sgabello. Quanto al leggio, solitamente è compreso con il piano elettrico. Se dovete esibirvi in pubblico, vi servirà anche un buon amplificatore. 

Ora, amplificatore a parte, molto spesso questi accessori possono essere tutti compresi insieme al piano digitale e magari ci sono anche le cuffie tuttavia si tratta di strumenti piuttosto economici che potrebbero non far al caso di chi vuole studiare musica seriamente. Da uno strumento economico non potete aspettarvi dei tasti che si avvicinino a quelli di un pianoforte tradizionale e, come avrete capito, questo è uno degli aspetti più importanti.

 

 

 

Ultimo aggiornamento: 25.04.24

 

C’è più di un modo per acquisire il suono di un piano con il computer, perciò vediamo quali sono le alternative e come procedere.

 

Un tempo, anche chi non era professionista, aveva un solo modo per registrare la propria musica: recarsi presso uno studio di registrazione. Le cose sono cambiate e per fortuna oggi basta un computer cui collegare un pianoforte digitale e un buon software musicale. E, se fino a qualche anno fa, la procedura era più complicata oggi è tutto plug and play, perciò basta collegare lo strumento e si è pronti per registrare.

 

I cavi

Come avviene il collegamento tra il computer e lo strumento musicale? Naturalmente via cavo. Quale? Ma certo, quello USB. Oggi tutto si collega in questo modo… peccato che avete un pianoforte digitale economico privo di interfaccia USB, disdetta! Quindi che si fa? Rinunciate all’idea di incidere il vostro brano? Assolutamente no perché c’è un’alternativa. Ciò che vi serve è un cavo con due jack da 3,5. Se l’uscita delle cuffie del piano richiede un jack più grande, allora avete bisogno anche di un adattatore ma non preoccupatevi perché non costano praticamente nulla, così com il cavo. 

Allora, come si procede? Inserite un’estremità del cavo nell’ingresso cuffie del piano mentre l’altra estremità va collegata nell’ingresso microfono del vostro computer. Non spaventatevi se dalle casse integrate del vostro piano non sentite l’audio, non si è rotto nulla, semplicemente l’audio bypassa le casse proprio perché è inserito il jack nell’uscita dell cuffie pertanto dovete ascoltare la musica che suonate dalle casse del computer. 

Prima abbiamo accennato all’interfaccia USB. Rispetto alla prima soluzione la preferiamo sicuramente, pertanto se il vostro piano digitale è dotato dell’interfaccia succitata, è preferibile servirsene anche perché la qualità audio della registrazione è migliore. Il collegamento è semplicissimo, basta usare una delle porte USB libere del vostro computer. 

C’è un altro tipo di cavo che potete usare ma in questo caso vi serve anche una scheda audio con interfaccia MIDI. Il cavo in questione, lo avrete capito dal tipo di scheda audio che vi serve, è appunto quello MIDI. Cercate sul vostro piano digitale l’uscita MIDI OUT e inserite il cavo mentre l’altra estremità va collegata alla porta MIDI IN della scheda audio che naturalmente a sua volta va collegata al computer.

 

Software musicali

I software musicali hanno grandi potenzialità e permettono a un solo utente di comporre un intero brano utilizzando diversi strumenti, chiaramente non è il software a darvi le doti tecniche necessarie e tantomeno il talento ma non è questo il punto. Ad ogni modo se commettete un errore potete sempre intervenire successivamente per apportare le correzioni. 

Vediamo alcuni di questi programmi. Vorremmo cominciare con Garage Band che i possesori di computer Mac a anche iPad e iPhone trovano già installato sul loro dispositivo, dunque non c’è neanche bisogno di comprare una licenza. Questo non deve far pensare che il programma sia fatto male, anzi. Possiamo considerarlo come uno studio di registrazione racchiuso nel vostro computer. 

Per Windows è molto utilizzato Audacity. Graficamente magari non sarà molto attraente ma è abbastanza semplice da usare e, cosa da non sottovalutare, è gratis. Magari si incomincia a fare pratica con Audacity e in seguito, volendo, si può passare a qualcosa di più completo. 

Molto popolare è Cubase che negli anni ‘90 ha spopolato e che, nel corso del tempo, si è arricchito sempre più di nuove funzioni che ne hanno fatto uno dei preferiti da professionisti. Logic Pro è un altro programma che dovrebbe interessare ai possessori di Mac con la differenza che, rispetto a GarageBand, va comprato (tuttavia parliamo di un prezzo competitivo). 

Se ciò che vi interessa è la musica elettronica, la EDM, Ableton Live è il programma che fa per voi. Il software mette a disposizione tanti effetti e strumenti virtuali. Ma lo ribadiamo, prendete in considerazione Ableton solo se vi piace la musica da ballare e poco impegnativa. Reason mette a vostra completa disposizione uno studio di registrazione virtuale ed è fedele amico di molti artisti famosi.

 

 

 

Ultimo aggiornamento: 25.04.24

 

Scegliere il giusto strumento per cominciare lo studio non è semplice ma noi proviamo ad aiutarvi suggerendovi alcuni modelli in grado di rispondere sia ai più esigenti sia a chi non ha tanti soldi da spendere.

 

La decisione è presa, volete cominciare a suonare il pianoforte digitale. Questa consapevolezza, però, è solo il primo passo. Si deve decidere quale piano comperare e la scelta non è poi così semplice viste le tante marche e modelli disponibili. Certo, bisogna fare i conti con il budget ma se l’intenzione è quella di studiare fin da subito con serietà lo strumento, la spesa dovrà necessariamente essere alta. Ad ogni modo abbiamo selezionato strumenti per tutte le tasche che passiamo subito a presentarvi.

 

Yamaha NYDPS52

Abbiamo pensato di partire subito forte con quello che probabilmente è il pianoforte elettrico più venduto o comunque uno dei più venduti. Non lo diciamo noi, Yamaha in fatto di tastiere e pianoforti è da considerarsi leader del settore insieme  a pochi altri. Questo modello lo consigliamo a chi è deciso a studiare con serietà e dedizione lo strumento, anche perchè la spesa da sostenere è alta, siamo sui 1.160 € ma la cifra è coerente con la qualità del piano, disponibile in bianco e nero. 

Punto di forza è sicuramente la fedeltà del suono che si richiama al pianoforte a coda CFIIIS usato da tanti musicisti di alto livello. Il piano può simulare quattro diversi reverberi che sono quelli di una sala di medie dimensioni, una sala concerti grande, quello tipico di una sala raccolta e infine il riverbero di un live club. Molto bene anche i tasti dinamici e che restituiscono un feeling simile a quello di un piano acustico.

Yamaha Arius NYD143

Chi non vuol rinunciare al marchio Yamaha, può comprare un buon piano ma spendere meno di quanto servirebbe per l’NYDPS52, dunque possiamo suggerire il modello Arius NYPD143 al costo di circa 899 €. Anche in questo caso la spesa da sostenere non è irrisoria ma permette comunque di avere uno strumento affidabile e un prezzo ragionevole per chi aspira, un giorno, a diventare pianista. 

Parliamo dunque di un piano digitale non professionale ma comunque ricco di spunti interessanti come il tocco e la qualità del suono. La meccanica dei tasti facilita il miglioramento della tecnica e abitua a sviluppare la forza delle dita così da rendere più semplice il passaggio al pianoforte acustico. Anche in questo caso il suono si avvicina a quello dello Yamaha CFIIIS. La 192 note di polifonia danno modo di eseguire le composizioni pianistiche più complesse. Molto fedele anche il sustain ottenuto con i pedali.

 

Roland RP102

In fatto di tastiere e pianoforti digitali il grande competitor di Yamaha è sicuramente Roland e pertanto non potevamo esimerci da proporvi questo marchio. Per l’occasione abbiamo scelto lo RP102. Anche in questo caso si tratta di uno strumento per chi ha ambizioni che vanno ben oltre a quelle dello strimpellatore medio. Chi decide di comprare l’RP102 è perché vuole studiare seriamente lo strumento e quindi è disposto a investire un migliaio di euro o poco meno. 

Di questo strumento vi innamorerete della tastiera, caratterizzata da meccanica pesata che supporta un suono pieno è un tocco dal grande feeling. Il timbro è ricco, espressivo mentre il suono vi avvolge grazie agli ottimi diffusori audio. L’interfaccia del piano è semplice ed è dotato anche di Bluetooth per un rapido collegamento con smartphone e tablet  così sfruttare le potenzialità della app Roland Piano Partner 2.

 

Gear4Music SDP-2

Fino a questo momento abbiamo visto strumenti, per così dire, impegnativi, destinati soprattutto a chi ha le idee ben chiare in merito alla sua volontà di studiare con profitto il piano o comunque esibirsi a certi livelli. Per i meno decisi, ma soprattutto per quei genitori che vogliono regalare un piano digitale al figlio e capire se la passione per la musica è sincera e tale da richiedere in futuro una strumentazione migliore, abbiamo pensato di segnalare il piano SDP-2 che si porta a casa con circa 300 € ed è pure accessoriato. 

Nella confezione, infatti, sono compresi oltre allo strumento uno stand, lo sgabello ad altezza regolabile, un paio di cuffie per esercitarsi senza disturbare, il pedale del sustain e un leggio. I tasti sono 88 mentre le voci sono 8: due pianoforti classici, clavicembalo, vibrafono e due tipi di organo. Non mancano riverbero, chorus e metronomo. C’è l’interfaccia USB per collegare il piano al computer. Non aspettatevi molto dai tasti, che sono leggeri e poco dinamici così come la qualità del suono che è piacevole ma non si avvicina neanche lontanamente a quella dei tre modelli sopraelencati Yamaha e Roland.

Casio VDP-S100

Concludiamo con il Casio CDp-S100, pianoforte digitale entry level che costa sui 350 €. Ha 88 tasti e 10 timbri. In dotazione c’è il pedale per il sustain. Un piano piuttosto semplice e senza grosse pretese ma rappresenta comunque un buon punto di partenza per quanti non vogliono spendere troppi soldi. Immancabile l’app dedicata, in questo caso c’è la Chordana Play For Piano con una libreria che contiene 60 brani ed un menù chiaro e leggibile. Due possibilità di alimentazione: a corrente (l’alimentatore è compreso) oppure a batteria.

 

 

 

Ultimo aggiornamento: 25.04.24

 

Tastiera MIDI – Consigli d’acquisto, Classifica e Recensioni

 

Gli sviluppi tecnologici in campo musicale hanno letteralmente rivoluzionato il modo di fare musica. Vi siete mai chiesti cosa avrebbero potuto realizzare i geni del passato se avessero avuto la disponibilità degli strumenti che abbiamo noi? Beh, ok, forse tra le loro mani sarebbero stati superflui ma molti comuni mortali avrebbero potuto fare di più, lo diciamo avendo ben chiaro che il talento non è rinchiuso in un computer o in un software. Di cosa parliamo? Di MIDi o per essere più precisi, di tastiera MIDI, un controller in sostanza che permette di fare musica grazie a un computer ed a un buon software. Facciamo due esempi veloci prima di lasciarvi alla lettura della nostra guida: la Akai Professional MPK261 ha tasti con un feeling realistico, può fare anche al caso dei professionisti mentre per i principianti può andar bene la Alesis V61 che ha un interessante pacchetto software.

 

 

Tabella comparativa

 

Pregio
Difetto
Conclusione
Offerte

 

 

Le 8 migliori tastiere MIDI – Classifica 2024

 

Qui trovate la nostra classifica corredata di una recensione per ciascuno strumento selezionato tra quelli più venduti online e che hanno raccolto pareri in gran parte positivi. Sappiamo che molti dei nostri lettori sono interessati a sapere dove acquistare a prezzi bassi le tastiere MIDi, a tal proposito abbiamo fornito una serie di link grazie ai quali potete confrontare i prezzi.

 

 

Tastiera midi con tasti semi pesati

 

1. AKAI Professional MPK261 Tastiera MIDI e Controller 

 

La MPK261 è una tastiera midi con tasti semi pesati che si rivolge a musicisti professionali e producer. Lo strumento è autore di buone performance tanto i studio quanto dal vivo, può controllare  qualsiasi DAW, effetti e strumenti virtuali. La tastiera ha 61 tasti la cui risposta al tocco è realistica, l’utente non potrà fare a meno di notare quanto questa sia impeccabile e anche chi viene dal pianoforte si troverà a proprio agio. 

Ci sono 16 pad retroilluminati per quattro banchi, quindi un totale di 64, utilissimi a riprodurre loop, samples ecc. Da segnalare ancora i 24 controller Q-link suddivisi in otto pulsanti, otto manopole e altrettanti fader. La tastiera porta in dote un pacchetto di programmi che difficilmente si trova altrove, non solo per qualità ma anche per quantità con ben quattro software che sono il rinomato Ableton Live nella versione lite, Hybrid 3/SoniVox Twist che è un sintetizzatore virtuale ad alta definizione, lo MPC essential e il VIP 1.3. 

La qualità dei materiali è di alto livello, la tastiera è solida “pesante”. L’unica ragione che potrebbe impedirti l’acquisto della MPK261 è il suo costo ma chi cerca uno strumento professionale, sarà sicuramente disposto a sostenere lo sforzo economico.

 

Pro

Tasti: La tastiera li ha semipesati e hanno una risposta al tocco molto realistica, perciò anche chi è abituato con il pianoforte si sentirà comodo a suonare questo strumento.

Software: È impressionate la dotazione dei programmi, si tratta di un pacchetto completo con Ableton Live Lite, Hyrid 3/SoniVox Twist, MPC essential e VIP 1.3.

Materiali: Tastiera molto solida, la qualità dei materiali è evidente in ogni singola componente, con tutti i comandi che rispondono immediatamente.

 

Contro

Costo: Chi davvero desidera la MPK261 deve essere disposto ad affrontare un impegno economico non da poco.

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Tastiera MIDI 61 tasti

 

2. Alesis V61 Tastiera Controller MIDI USB a 61 Tasti

 

La V61 è una tastiera MIDI a 61 tasti entry level. Il principianti sicuramente troveranno spunti interessanti in questo modello a cominciare dalla semplicità di utilizzo, cosa fondamentale per i beginner. I tasti sono di dimensioni standard ma con un range dinamico che non riesce a cogliere tutte le sfumature. 

Proviamo a spiegarci meglio, in pratica suonano troppo piano o troppo forte. La situazione peggiora con gli otto pad che secondo noi sono la vera delusione della V61, la risposta al tocco non ci soddisfa, molto spesso è necessario un doppio click ma in fondo, guardando il prezzo c’era da aspettarselo poiché tastiere MIDI dotate anche di pad solitamente costano il doppio o quasi della V61. 

Quanto detto non cambia il fatto che riteniamo la Alesis un buono strumento MIDI, anche se per principianti. Comodo l’editor per la modifica dei messaggi MIDi che la tastiera manda al computer. A far salire il punteggio c’è il pacchetto software che comprende Pro Tools, Ableton Live Lite 9, Expand!2, MIni Grand e DB-33. Nel complesso riteniamo buona la qualità costruttiva. Volendo si può aggiungere un pedale sustain.

 

Pro

Software: Davvero niente male il pacchetto software messo a disposizione da Alesis per i suoi clienti, questi fanno sembrare il prezzo ancor più conveniente.

Editor: Mette a disposizione dell’utente un metodo semplicissimo per la modifica dei messaggi MIDI inviati al computer dalla tastiera.

 

Contro

Pad: Abbiamo ben pochi dubbi sul fatto che i pad rappresentino il punto debole della tastiera, la risposta al tocco è molto deludente.

Sensibilità dei tasti: Il range dinamico dei tasti non riesce a catturare tutte le sfumature, insomma la risposta al tocco è tale che vengono esclusi i valori medi, in altre parole o si suona piano oppure forte, non c’è una via di mezzo.

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Tastiera MIDI 49 tasti

 

3. Novation LaunchKey Controller Tastiera USB per Ableton Live 49 Key

 

La tastiera Novation LaunchKey ha 49 tasti ed è pensata particolarmente per interagire con il programma Ableton Live, questo però non significa che non possa funzionare con altri software, basta rimapparla. Presenta sedici drum pad retroilluminati oltre a svariate manopole e slider. 

La dinamica dei tasti ha fatto storcere il naso a più di un utente, questi oltretutto dopo qualche tempo cominciano a traballare leggermente. Molto meglio la risposta al tocco dei pad una cosa tutt’altro scontato per strumenti che si collocano in tale fascia di prezzo. Sicuramente chi ha una predilezione per Ableton Live troverà in questo modello un ottimo strumento da usare a livello dilettantistico o poco più. 

La qualità costruttiva, se escludiamo il problemino di tasti traballanti, è buona nel suo complesso. Il costo non è spropositato al valore della tastiera, insomma, alla fine siamo sicuri che il divertimento non verrà meno.

 

Pro

Pad: I 16 presenti sono retroilluminati e hanno favorevolmente impressionato per la risposta al tocco, non era una cosa scontata trattandosi di una entry level.

Ableton Live: La tastiera funziona con qualsiasi programma musicale dopo la necessaria rimappatura, così com’è è perfetta per Ableton Live.

Prezzo: Dopo averne valutato pregi e difetti possiamo ritenere che il prezzo della tastiera sia quantomeno appropriato allo strumento.

 

Contro

Tasti: Qualcosa di meglio ce lo aspettavamo dai tasti, a parte la scarsa dinamica, dopo un po’ cominciano a traballare.

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Tastiera MIDI M Audio

 

4. M-Audio Keystation 49 MK3

 

La M Audio MK3 è una tastiera dal buon rapporto qualità prezzo. Chiariamo immediatamente che si tratta di una entry level ma in questa categoria si difende bene. Sebbene vi stiamo proponendo la version da 49 tasti sappiate che è disponibile anche quella da 61 con identiche caratteristiche. 

I tasti semipesati non ci sono affatto dispiaciuti, si riescono a cogliere le differenti sfumature del tocco. Cospicuo è il pacchetto software in dotazione, nello specifico troviamo il ProTools First, l’immancabile Ableton Live Lite, XPand!2, MIni Grand e Velvet. 

Niente male… peccato che molti utenti abbiano trovato ostico il processo di registrazione necessario all’accesso ai programmi. È presente anche l’ingresso per il pedale sustain. Poco convincente i materiali, la bassa qualità spiega il prezzo altrettanto basso al quale è possibile comprare la MK3.

 

Pro

Tasti: Visto il costo avevamo qualche dubbio ma alla fine ci siamo ricreduti sulla dinamicità dei tasti che garantiscono una buona risposta al tocco per essere una tastiera entry level.

Costo: La MK3 ha un buon rapporto qualità/prezzo. Con una spesa contenuta si può cominciare a fare un po’ di pratica con l’universo MIDI.

 

Contro

Pacchetto software: Ben vengano i programmi in dotazione che a queste cifre sono praticamente regalati, tuttavia bisognerebbe facilitare l’accesso con un sistema di registrazione downloading meno macchinoso.

Materiali: Plastica, plastica e ancora plastica: se c’è una cosa di cui tanti utenti si sono lamentati è la qualità dei materiali.

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Tastiera MIDI 25 tasti

 

5. Korg nanoKEY2, mini controller tastiera MIDI USB 

 

Più che una vera e propria tastiera MIDI 25 tasti, nanoKEY2 è un pad controller che però può essere suonato proprio come una keyboard. Suonarci sopra non è comodissimo viste le ridotte dimensioni ma risponde perfettamente alle esigenze di chi ha la necessità di tenerla sempre nella borsa insieme al laptop magari per registrare al volo qualche idea musicale. 

Come si sarà capito trasportare la nanoKEY2 non è un problema, anzi, diciamo pure che la trasportabilità è uno dei suoi punti di forza. I tasti non brillano per reattività ma è possibile estendere le ottave fino a coprire l’intera gamma delle note. 

L’alimentazione via USB consente il collegamento non solo con il computer ma anche con lo iPAd tramite apposito Camera Connection Kit. Manca un ingresso per il pedale sustain che comunque può essere attivato tramite l’apposito pulsante.

 

Pro

Pratica: La nanoKEY2 punta molto sulla praticità, è perfetta per chi fa musica anche quando si trova in viaggio, sta dentro una borsa per laptop, è leggera e sottile.

Costo: Il prezzo è così basso che si può comprare il controller anche soltanto per togliersi uno sfizio e garantirsi divertimento a basso costo.

 

Contro

Tasti: Anche a causa delle dimensioni molto ridotte, la tastiera non è molto comoda da suonare e ci vuole un po’ prima di farci la mano. I tasti non sono molto reattivi.

Sustain: Non c’è un ingresso per il pedale sustain ma viste le dimensioni è anche comprensibile, tuttavia dobbiamo segnalare il problema. C’è comunque un apposito pulsante.

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Tastiera MIDI Akai

 

6. Akai Professional LPK25 Tastiera MIDI Controller Portatile USB 

 

La Akai LPK25 è una tastiera comoda da trasportare sia per le sue dimensioni compatte sa per l peso, potete farla entrare senza difficoltà nella borsa per il vostro computer. Ha 25 tasti, piccoli in vero e questo comporta qualche problema in quanto non è molto comoda da suonare. 

I tasti, poi, hanno una velocity sbilanciata che non permette di ottenere una risposta adeguata alla pressione esercitata. Per il sustain c’è il pulsante ma non l’ingresso per il pedale, non mancano i pulsanti per la trasposizione delle ottave, comodo l’arpeggiatore integrato, sono disponibili anche quattro banchi di memoria. 

La tastiera porta in dote un software editor ma è comunque compatibile con i più famosi programmi musicali. Concludiamo con i materiali e il prezzo: soddisfacenti entrambi, le plastiche sono resistenti e il costo è basso.

 

Pro

Materiali: Anche alla luce di un prezzo contenuto, ci ha sorpreso la qualità dei materiali che è buona per essere una entry level, dunque economica.

Trasportabilità: Può essere la tastiera giusta per chi ha la necessità di portarsela dietro anche quando è lontano da casa, è compatta e leggera.

Costo: La tastiera si trova in vendita a un prezzo non impegnativo, un dettaglio che è stato positivamente commentato in diverse recensioni scritte dagli utenti.

 

Contro

Tasti: La velocity dei tasti è sbilanciata di conseguenza non si ha una risposta adeguata al tocco. I tasti, oltretutto, sono piccoli dunque scomodi da suonare.

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Tastiera MIDI Akai MPK Mini MKII

 

7. Akai Professional MPK Mini MKII White

 

La MPK Mini MKII si fa immediatamente notare per il suo design curato a cominciare dal colore invertito dei tasti che sono 25. C’è un joystick che serve per la gestione dinamica della modulazione e del pitch. Completano il comparto dei controlli otto pad, fin troppo sensibili secondo alcuni utenti, e altrettante manopole. 

La tastiera è plug & play quindi non serve scaricare drive ed è compatibile sia con Mac sia con Windows. Per il collegamento al computer serve il cavo USB che comunque è in dotazione. Bello il pacchetto di programmi in dotazione anche se l’installazione non è un processo immediato a giudicare dalle lamentele. Ma di preciso cosa prevede il pacchetto software? 

Cominciamo con lo Hybrid 3 e il Sonivox Wobble. Nel primo caso si tratta di un synth che ricrea i timbri dei sintetizzatori più in voga nella moderna produzione musicale oltre ai suoi più vintage. Quanto al Sonivox Wobble, si tratta di un sintetizzatore elettronico virtuale. Un appunto dobbiamo muoverlo ai materiali che non sono di buona qualità, tuttavia aggiungiamo che la tastiera non costa tanto quindi le due cose si bilanciano.

 

Pro 

Stile: Esteticamente si fa indubbiamente notare per la scelta di “invertire” la colorazione dei tasti e dei diesis. Il design è particolarmente funzionale con pad e joypad tutti semplici da raggiungere.

Plug & Play: Il collegamento con il computer – Mac o Windows che sia – è molto facile, visto che è sufficiente collegare la tastiera Midi alla porta USB e la configurazione avviene in automatico. 

Software: In dotazione ci sono alcuni programmi che consentono di sfruttare al meglio la tastiera e che sono compresi nel prezzo di vendita, non particolarmente impegnativo.

 

Contro

Materiali: La qualità complessiva delle plastiche utilizzate non incanta e quindi non trasmette la giusta sensazione di solidità.

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Tastiera MIDI Native Instruments

 

8. Native Instruments Komplete Kontrol S88

 

La S88 si rivolge a una clientela che cerca una tastiera MIDI performante da usare anche a livello professionale. Non aspettatevi di pagare poco, anzi, il prezzo potrebbe spaventarvi. La tastiera presenta 88 tasti dinamici, è perfetta tanto in studio quanto dal vivo come si evince dal feeling che fin da subito la S88 trasmette. 

Ha i comandi touch ed è compatibile con i più famosi software musicali. Siamo certi che vi piacerà la guida multicolore che torna utile non solo quando c’è poca luce così come è sicuro che vi riterrete soddisfatti per i due display a colori ad alta risoluzione. La qualità dei materiali è di alto livello, toccate con mano e saggiatene non solo la solidità ma l’intera qualità costruttiva. 

Altra cosa da segnalare è che ci sono ben due ingressi per i pedali da assegnare a piacimento. È ingombrante, pesante ma se avete uno studio o comunque lo spazio, il problema non si pone.

 

Pro

Tasti: Sono ottimi sotto tutti i punti di vista, la risposta al tocco è molto realistica, quasi paragonabile a quella di un pianoforte.

Guida multicolore: Di grande utilità è la guida multicolore e non solo quando la luce è poca, ottimi i due display ad alta risoluzione.

Materiali: Qualità costruttiva molto buona, la tastiera è solida e dà un senso di indistruttibilità,  utilissimi i due ingressi assegnabili per i pedali.

 

Contro

Ingombrante: Non è un oggettino discreto nel senso che occupa un bel po’ di spazio ed è anche pesantuccio, a proposito, a giudicare dal prezzo la pagate al chilo.

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Come scegliere una buona tastiera MIDI – Classifica 2024

 

Orientarsi tra le tante offerte disponibili sul mercato non è semplice poiché non tutte sono realmente valide. È necessario, quindi, fare una comparazione attenta prima di decidere quale tastiera MIDI comprare. Spesso per avere garanzie sulla buona qualità si preferisce comprare un nuovo strumento della migliore marca e in effetti è così ma c’è chi non può per questioni di budget e quindi deve orientarsi su qualcosa di più economico. 

Inevitabilmente la qualità sarà inferiore ma con un’attenta ricerca si può riuscire a trovare una tastiera a buon prezzo senza per questo essere un giocattolo. Per sapere come scegliere una buona tastiera MIDI senza svenarvi vi consigliamo di leggere per intero la nostra guida e naturalmente prendere visione delle migliori tastiere MIDI del 2024 che abbiamo selezionato.

Il MIDI

Innanzitutto chiariamo che cos’è il MIDI la cui comprensione ci pare essere un punto fondamentale per poi procedere all’acquisto della migliore tastiera MIDI. La spiegazione che segue non vuol scadere nel tecnicismo, lo scopo è di dare una risposta quanto più chiara e semplice possibile pertanto, detto in parole povere il MIDI (acronimo di Musical Instrument Interface) è un protocollo standard di comunicazione che favorisce l’interazione degli strumenti con il computer. Con MIDI si fa riferimento anche a un’interfaccia digitale e ad un connettore. Lo scopo ultimo è la creazione e la trasmissione di dati.

 

Numero dei tasti

Una prima discriminante nella scelta è il numero dei tasti o per usare un termine più tecnico, la prima discriminante sono le ottave. Ma volendo tornare all’utilizzo di un linguaggio meno specialistico, le tastiere generalmente vanno da 25 a 88 tasti. Se non ci sono problemi di spazio e budget noi consigliamo sempre un modello a 88 tasti tuttavia non mancano i casi dove è conveniente uno strumento dalle dimensioni compatte, pensiamo a chi si dedica al DJing o più in generale alla musica elettronica dove non è necessaria una grande estensione in termini di ottave. In casi come questi una tastiera da 25/35 tasti è sufficiente. Una buona misura intermedia per chi si diletta a fare musica a casa, senza impegno, è quella da 49 o 61 tasti.

 

La dinamica

Il numero dei tasti non è l’unica cosa da tenere in conto poiché questi si distinguono per la loro dinamica, per il peso. Si distinguono tre tipi di tasti: pesati, semi pesati e non pesati. I pesati sono quelli più vicini i tasti del pianoforte, permettono un controllo massimo dell’intensità del suono, trasmettono un feeling molto realistico. Gli strumenti più economici hanno i tasti non pesati e sono sconsigliati a chi ha già una certa bravura e cerca una tastiera performante.

Controller

A seconda del modello di tastiera questa può avere anche un’altra serie di controlli oltre ai tasti, questi possono essere di pad, dei fader o dei knob (una manopola rotante). Anche i controller appena elencati possono avere una risposta più o meno adeguata quindi bisogna valutare questo dettaglio con attenzione e non lasciarsi incolore solo perché la tastiera magari ne ha in abbondanza ma a discapito della qualità.

 

 

 

Come utilizzare la tastiera MIDI

 

Oggigiorno sono pochi i musicisti che non fanno utilizzo di una tastiera MIDI, è uno strumento molto comodo per comporre musica o comunque abbozzare delle idee da sviluppare, magari, insieme agli altri membri della band. Una tastiera MIDI, tuttavia, dà anche la possibilità di registrare interi brani con una miriade di strumenti musicali, sebbene si sia una sola persona. 

Il bello è che se nel vostro brano volete inserire degli strumenti ad arco oppure a fiato, anche se non sapete suonare, non c’è problema perché non solo potete eseguire la musica con la tastiera ma potete anche intervenire sul materiale registrato correggendo gli errori. Se quanto avete letto fino ad ora vi ha incuriosito, non vi resta che proseguire.

 

Installare il programma

La prima cosa da fare è “preparare” il computer per la tastiera MIDI, in altre parole bisogna installare un programma per fare musica. Ce ne sono tanti, scegliete quello che più vi aggrada, ad ogni modo trovate quasi sempre ne trovate almeno uno nella confezione della vostra tastiera. Installate il programma, se avete un MAC che è già dotato di GarageBand va benissimo anche così. 

 

Il collegamento della tastiera

Completata l’installazione va collegata la tastiera, in sostanza si tratta di soltanto collegare un cavo perchè sono plug & play. Quale cavo? Naturalmente quello USB. Ci sono delle alternative che sono quelle di usare un cavo MIDI/USB oppure se in vostro computer è dotato di una scheda audio MIDI, in questo caso potete usare i comuni cavi MIDI. Ricordate dal computer di selezionare l’input (la tastiera) e l’output (gli altoparlanti del computer per esempio).

 

La velocity

A seconda della bontà della vostra tastiera i tasti presentano una certa dinamica, insomma una risposta al tocco. Ora, volendo ipotizzare che la vostra abbia un’ottima velocity, se pigiate delicatamente il tasto otterrete un suono debole, se pigiate con forza media il suono avrà intensità altrettanto media mentre se ci metterete più energia nel pigiare il tasto, avrete un suono forte. Insomma è come con il pianoforte.

Scegliere il software adatto

Non è detto che dobbiate farvi piacere il software che trovate allegato alla tastiera. Questo, infatti, potrebbe non rispondere alle vostre esigenze e non è l’unico che possa funzionare con il vostro modello MIDI. Uno degli elementi chiave nella scelta del giusto programma è la fedeltà di riproduzione degli strumenti, ce ne sono alcuni che per esempio danno la sensazione di ascoltare una vera e propria orchestra.

 

 

 

Domande frequenti

 

Come collegare la tastiera MIDI al PC?

Per stabilire un collegamento tra la tastiera MIDI ci sono due possibili vie ma entrambe prevedono l’uso di cavi. Come noto il computer è dotato di una scheda audio integrata e anche di porte USB, pertanto la prima soluzione prevede l’utilizzo di un cavo MIDI/USB che generalmente trovate nella confezione della vostra tastiera. 

Se invece avete un computer con integrata (ma può essere anche esterna) una scheda audio MIDI IN/OUT allora avete bisogno del classico cavo MIDI. Quindi in sostanza, si tratta di collegare il cavo alla porta USB del computer o i alternativa alla porta MIDI.

Come funziona una tastiera MIDI 

Nell’ambito del protocollo MIDI gli strumenti possono essere fondamentalmente di due tipi: i cosiddetti controller, ed è questo il caso della tastiera MIDI e i sound module, per esempio sintetizzatori e drum machine. Una volta collegato il dispositivo al computer e caricato il synth nella DAW accade che nel momento in cui si suona una nota la tastiera invii un messaggio al computer il quale genera il suono. È bene precisare che il messaggio inviato dalla tastiera non contiene alcun suono ma un numero binario con le informazioni sulla nota da suonare e come deve essere suonata.

 

Che cosa è una tastiera MIDI?

Altro non è che un hardware che serve a controllare il gesto del musicista che pigia i tasti. La tastiera MIDI è muta, questo significa che non è in grado di emettere suoni ma solo di inviare messaggi al computer sfruttando il protocollo MIDI.

 

Quali sono le connessioni MIDI?

L’interfaccia MIDI si compone di tre connettori che sono MIDI IN, MIDI OUT E MIDI THRU. Il primo connettore riceve i messaggi e li interpreta, il secondo connettore invia i messaggi mentre il terzo duplica i messaggi che arrivano dal MIDI IN per mandare una copia si altro dispositivo. Il connettore MIDI THRU serve per collegare gli strumenti in cascata.

 

Quanti tasti ha una tastiera MIDI?

Le tastiere MIDI possono avere dai 25 agli 88 tasti.

 

Come riconosco un tipico cavo MIDI?

Il cavo in questione presenta un connettore DIN a cinque poli e il suo prezzo, solitamente, varia in un range tra i 5 e i 10 euro.

 

 

 

Ultimo aggiornamento: 25.04.24

 

Tastiera Yamaha – Consigli d’acquisto, Classifica e Recensioni

 

La tastiera è uno strumento molto diffuso e non smette di veder accrescere la sua diffusione, tanto è vero che, chi ci sta leggendo in questo momento, è proprio perché desidera comprarne una. Magari si tratta della prima keyboard in assoluto oppure una seconda o una terza perché, si sa, man mano che si diventa bravi si ha bisogno di uno strumento più performante.

I suggerimenti da darvi non ci mancano e ve lo dimostriamo subito con questi due: Yamaha Digital Keyboard PSR-F51 con 61 tasti è una tastiera molto economica, perfetta per i più piccoli, mentre Yamaha Digital Piano P-45B Pianoforte Digitale dal Suono Acustico ha un più che buono rapporto qualità/prezzo.

 

 

Tabella comparativa

 

Pregio
Difetto
Conclusione
Offerte

 

 

Le 8 migliori tastiere Yamaha – Classifica 2024

 

Quanti di voi sono in cerca di una tastiera Yamaha potrebbero trovare utile non soltanto la nostra classifica ma anche la recensione che abbiamo scritto per ciascuno strumento selezionato. 

Abbiamo messo a disposizione anche dei link, che riteniamo possano essere utili a quanti vogliono sapere dove acquistare a prezzi bassi le tastiere Yamaha più vendute online. Confrontare i prezzi e scegliete quale strumento comprare.

 

 

 

Tastiera Yamaha 61 tasti

 

1. Yamaha Digital Keyboard PSR-F51 con 61 tasti 

 

La PSR-F51 è una tastiera molto entry level: il suo scopo principale è introdurre le persone, soprattutto i ragazzini, nel mondo delle keyboard. Ha 61 tasti non dinamici e non pesati ma, considerato il prezzo basso, ci saremmo meravigliati del contrario. 

Tuttavia ciò ci dice che chi, anche in un futuro prossimo, sogna di possedere un pianoforte, ma per adesso vuole semplicemente fare della pratica per apprendere i rudimenti, non troverà in questo il modello giusto. 

Una funzione molto interessante è la modalità duo, che permette a due persone di suonare: immaginiamo un padre che vuole insegnare al figlio a suonare la tastiera oppure due fratellini che si divertono e imparano insieme. 

L’utente può scegliere tra 120 strumenti (non aspettatevi una grande fedeltà di riproduzione) e 114 ritmi. Grazie al metronomo si può suonare a tempo, magari leggendo gli esercizi dallo spartito appoggiato sul leggio che trovate nella confezione. Quanto alle connessioni, è presente soltanto il jack per le cuffie, mentre l’alimentazione può essere a corrente oppure a batteria.

 

Pro

Modalità duo: La tastiera può essere suonata da due persone contemporaneamente, tale funzione può essere utile per l’apprendimento ma anche per divertirsi insieme.

Metronomo: La tastiera è dotata di metronomo, ovvero un elemento fondamentale quando si deve studiare musica e imparare a suonare.

 

Contro

Connessioni: Se escludiamo il jack per le cuffie non ci sono altre connessioni, per esempio non potete collegare la tastiera al computer.

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Tastiera Yamaha 88 tasti

 

2. Yamaha Digital Piano P-45B Pianoforte Digitale dal Suono Acustico

 

Il P-45B è un buon piano digitale, pur trattandosi di un entry level. Il rapporto qualità/prezzo è valido e ben si adatta agli studenti alle prime armi oltre, naturalmente, a chi vuole imparare da autodidatta a suonare. 

Parliamo dei tasti, che sono una delle cose più importanti, soprattutto per chi sceglie un piano digitale. Hanno una buona dinamica, sebbene non perfetta, perché forse la tastiera manca di ampiezza, nel senso che, se suonati con eccessiva delicatezza, non viene emessa alcuna nota. 

Lo ribadiamo, in questa fascia di prezzo è una cosa che ci può stare. Buona la simulazione del riverbero tipico del pianoforte a coda, lo strumento ha inoltre dieci voci. Non mancano gli accessori, in particolare abbiamo gradito la presenza del pedale sustain la cui qualità possiamo ritenere in linea con quella del piano. 

C’è anche il leggio, grillino a dire il vero, e pertanto non lo riteniamo adatto a libri con spartiti particolarmente corposi. È un piano compatto, poco profondo in particolare pertanto è perfetto per chi ha problemi di spazio. 

Probabilmente, proprio il desiderio di ottenere un piano dalle dimensioni contenute ha portato a sacrificare le casse: per un ascolto migliore di ciò che si suona, consigliamo delle buone cuffie oppure un amplificatore.

 

Pro

Tasti: Sebbene la dinamica dei tasti non sia perfetta, possiamo ugualmente dirci soddisfatti, in quanto le sensazioni derivanti dalla risposta al tocco sono positive.

Sustain: Compreso nel prezzo c’è anche il suo pedale, cosa che ci convince ancor più che il prezzo sia vantaggioso.

 

Contro

Leggio: Se usate dei libri/spartiti corposi potreste trovare scomodo e inadeguato il leggio che è gracilino, secondo noi.

 

 

 

 

Tastiera Yamaha 73 tasti

 

3. Yamaha P-121 BK Tastiera Digitale 73 tasti

 

Con la P-121 restiamo nell’ambito delle tastiere per principianti ma che può dare delle soddisfazioni anche a chi ha più esperienza. Troviamo 73 tasti pesati e, nonostante sia tutto in plastica, la sensazione che restituiscono i tasti è eccellente

La resa del suono ha una profondità ampia e soddisfacente, merito del sistema di altoparlanti che, non ha nemmeno bisogno della funzione Bass Boost per risultare gratificante.

Collegando la tastiera al computer si possono sfruttare svariati software; le voci sono 192 e non mancano brani demo e venti ritmi di batteria. Come accessorio troviamo un pedale sustain che dovrebbe simulare l’effetto di quello del pianoforte ma che in realtà non utilizzerete praticamente mai perché non esattamente di qualità.

La ricchezza delle funzionalità disponibili potrebbe scoraggiare un po’ un utente poco esperto ma con il tempo troverete il modo di sfruttare al meglio la Yamaha P-121.

 

Pro

Tasti: Sebbene si tratti di una tastiera per dilettanti, accogliamo con piacere la notizia che i tasti sono pesati.

Connessione: La tastiera può essere collegata al computer e perfino al tablet, così da sfruttare diversi programmi musicali.

Resa sonora: Decisamente gratificante, sia per qualità sia per potenza, per merito degli ottimi altoparlanti integrati.

 

Contro

Pedale: In confezione ne trovate uno ma la sua qualità è modesta e difficilmente lo utilizzerete…

 

 

 

 

Tastiera musicale Yamaha

 

4. Yamaha Digital Keyboard YPT-260 Tastiera Digitale Portatile 

 

La YPT-260 è una tastiera economica, che possiamo suggerire a chi vuole instradare i bambini verso il mondo della musica. Costa poco e presenta alcune funzioni didattiche che possono aiutare nell’apprendimento: segnaliamo in particolare la modalità duo, che consente a due persone di suonare. 

Tantissimi i suoni disponibili: sono ben 400, sebbene la fedeltà sia quella tipica delle tastiere economiche. I tasti sono 61 ma non dinamici, la qualità di questi quindi non è eccezionale. Manca un pedale per il sustain però c’è il leggio. 

Chi lo desidera può ascoltarsi in cuffia così da non disturbare nessuno, anche se dobbiamo dire che il suono che esce dai piccoli altoparlanti è tutt’altro che potente. In generale la qualità dei materiali lascia a desiderare ma siamo anche consapevoli che sia difficile pretendere di più per una cifra simile.

 

Pro

Costo: Uno dei vantaggi evidenti tra l’altro, della YPT-260 è il suo prezzo, infatti per farla vostra spenderete poco.

Modalità duo: La tastiera offre la possibilità a due persone di suonare contemporaneamente, cosa che torna utile ai fini dell’insegnamento, ma anche a due fratelli o amici di divertirsi insieme suonando all’unisono.

 

Contro

Tasti: La qualità di questi è discutibile, in quanto non sono dinamici e anzi fin troppo leggeri. Inoltre non ci piace la sensazione al tocco.

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Tastiera Yamaha PSR

 

5. Yamaha PSR-F52 Tastiera Digitale con 61 Tasti 

 

Resterete sorpresi dalla gamma di voci che ha la PSR-F52: gli strumenti presentano una buona fedeltà di riproduzione rispetto a quelli originali, inoltre potrete sfruttare i multipad per realizzare delle sequenze melodiche e ritmiche. 

La sua funzione di accompagnamento automatico, consente di suonare con se si facesse parte di una band (virtuale) e mette a disposizione grande varietà di stili, sia per generi standard (rock o jazz) sia per la musica etnica. Ci è piaciuto il suo carattere open-end ovvero la possibilità di espandere i contenuti, al fine di giungere a nuove soluzioni creative.

La tastiera è dotata di 61 tasti, è venduta a un prezzo economico e ha un peso inferiore ai 3 chilogrammi, il che la rende facilmente trasportabile qualora ne abbiate la necessità.

Diciamo che si propone come il modello giusto per quanti vogliono cominciare ad avvicinarsi a questo tipo di strumento.

 

Pro

Leggera: Pesa meno di 3 chilogrammi, in questo modo è semplice da posizionare, spostare e trasportare.

Open-end: È possibile espandere i contenuti per realizzare nuove soluzioni creative.

Prezzo: Costa poco e, per questo, è da tenere in considerazione per l’acquisto per un ragazzo che voglia avvicinarsi a questo strumento.

 

Contro

Dilettanti: È una tastiera pensata per chi è alle prime armi.

 

 

 

 

Tastiera Yamaha portatile

 

6. Yamaha Tastiera elettronica psr-e373 Portable

 

La PSR-E373 è un’ottima tastiera entry level, adatta per chi vuole cominciare su uno strumento performante e non il solito giocattolo di cui ci si stanca in fretta. I tasti sono sensibili al tocco, l’utente può scegliere tra 500 voci e 165 ritmi di accompagnamento. 

Non manca la possibilità di collegare la tastiera al computer e sfruttare tutte le possibilità offerte da tanti programmi disponibi: peccato manchi un software in omaggio. Per fare pratica c’è la funzione Duo Mode, mentre la modalità Touch Tutor insegna a suonare a tempo. 

La funzione arpeggio crea in automatico dei modelli ritmici e melodici, basandosi sulle note che si suonano. È una tastiera avara di accessori: se escludiamo il leggio e naturalmente l’alimentatore non c’è altro, nè il pedale per il sustain né il già citato software.

 

Pro

Tasti: Una buona risposta l’abbiamo avuta dai tasti, sensibili al tocco, che secondo noi sono molto validi per una tastiera entry level.

Connettività: La tastiera può essere collegata al computer, in questo modo si possono sfruttare i programmi musicali e anche registrare la propria musica.

Apprendimento: Funzioni come la Duo Mode, che serve per suonare in due, e il Touch Tutor facilitano l’apprendimento.

 

Contro

Accessori: Avremmo gradito la presenza di un pedale per il sustain oppure di un software musicale, fosse anche in versione lite.

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Pianoforte digitale Yamaha

 

7. Yamaha Digital Piano P-125B Pianoforte Digitale Compatto Dinamico Potente

 

IL P-125B è un pianoforte digitale di fascia media, sicuramente buono per lo studio. Ha 88 tasti pesati e dinamici, che restituiscono un feeling abbastanza realistico. Il piano riproduce il suono di 24 strumenti musicali e mette a disposizione del musicista 20 ritmi. 

È uno strumento compatto, progettato pensando a quanti hanno l’esigenza di trasportarlo, sta comodamente in una custodia morbida e non pesa molto. Gli speaker ci hanno deluso, il volume è molto basso, cosa che comunque sottolinea ulteriormente il fatto che questo è più uno strumento da studio che da esibizioni live. 

Buono il comparto connessioni, con la possibilità di collegare il piano a un computer. Come accessorio c’è il pedale per il sustain. Per quanto concerne i materiali, a nostro avviso la qualità è buona, insomma lo strumento è solido. Il prezzo non è altissimo ma comunque impegnativo.

 

Pro

Tasti: Dotato di 88 tasti, si sono fatti apprezzare per dinamica e sensibilità al tocco, tutto molto simile a quella di un pianoforte classico.

Trasportabile: Chi cerca un buon piano digitale, che sia anche comodo da trasportare, ha trovato nello P-125B la risposta alle sue esigenze.

Accessori: Oltre alla tastiera, nella confezione trovate un utile pedale per il sustain, quindi almeno per i primi tempi non dovrete comprarne uno.

 

Contro

Altoparlanti: Dagli speaker la musica suonata esce a un volume piuttosto basso, dettaglio che sottolinea come questo strumento sia pensato principalmente per lo studio.

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Tastiera Yamaha economica

 

8. Yamaha PSS-A50 Tastiera Digitale Portatile e Leggera 37 Tasti 

 

Solo 37 tasti dinamici per questa tastiera che, vista le dimensioni compatte, è molto comoda da trasportare. La possibilità di collegare la piccola tastiera a un computer sicuramente ne espande le possibilità e questa caratteristica ha fatto aumentare il nostro giudizio di un voto. I suoni a disposizione sono 42, molto utile la possibilità di registrare frasi musicali e mandarle in loop. 

Non è comodissima da essere suonata, specialmente da adulti ma, se si prende la mano. le iniziali difficoltà diminuiscono. C’è una sola cassa, quindi potete immaginare che la qualità audio non è delle migliori. 

Trattandosi di una tastiera pensata anche per essere portata in viaggio, non poteva mancare la possibilità di alimentarla con le batterie. Il prezzo è basso e pensiamo che la PSS-A50 possa anche essere un bel regalo per un bambino o bambina.

 

Pro

Trasportabile: Come tastiera è sicuramente molto comoda da portare in giro, leggera e compatta, tanto che può entrare in uno zaino o borsa.

Tasti: Da segnalare che la tastiera è dotata di tasti dinamici e offre la possibilità di registrare brevi frasi musicali.

Connessione: La tastiera può essere collegata a un computer mediante il cavo USB, quindi può interagire con diversi programmi musicali.

 

Contro

Mono: Realizzare una tastiera così piccola ha inevitabilmente penalizzato la qualità audio, basti pensare che c’è una sola cassa.

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Come scegliere una buona tastiera Yamaha

 

Il mondo degli strumenti musicali è vasto, sconfinato, e anche se nel nostro specifico caso tratteremo soltanto delle migliori tastiere Yamaha del 2024, non è che il campo si riduca di molto, considerata l’ampiezza del catalogo di quella che, da più parti, è ritenuta essere la migliore marca o comunque una delle migliori. 

Bisogna fare una attenta comparazione tra i modelli e tra le offerte che si trovano sul mercato, leggere i pareri dei consumatori ed essere precisi nell’individuare pregi e difetti dello strumento più economico, così come quelli del più costoso. 

La selezione degli strumenti che trovate su questa pagina è frutto di un’attenta analisi: siamo consapevoli che a voi interessa anche capire come scegliere una buona tastiera Yamaha, indipendentemente dai nostri consigli d’acquisto. 

È giusto, anzi, giustissimo, quindi arricchiamo la nostra guida con delle dritte che possano aiutarvi a decidere nella più totale autonomia quale tastiera Yamaha comprare.

Idee chiare su tastiera e pianoforte digitale

Molti usano il termine tastiera in modo generico: va corrente, ha una serie di tasti bianchi e neri, ergo è una tastiera. Eppure queste stesse caratteristiche le troviamo anche in un pianoforte digitale. 

È importante, dunque, saper distinguere la migliore tastiera Yamaha da un pianoforte digitale. Una prima evidenza ci arriva dal numero dei tasti che, nel caso del pianoforte digitale, non sono mai meno di 76, ma basarci sono su questo punto sarebbe semplificare all’eccesso. 

Il pianoforte digitale ha tasti della dimensione più o meno identica a quelli di un pianoforte acustico, anche la pesatura e la dinamica sono molto simili, ma è chiaro che tutto dipende dalla qualità dello strumento. 

Aggiungiamo che ci sono anche tastiere i cui tasti ricordano molto da vicino, per risposta al tocco, quelli di un pianoforte. Se il vostro scopo è studiare proprio questo strumento, dovreste comprarne uno. Se avete mancanza di spazio o di denaro, un buon pianoforte digitale può essere una plausibile alternativa al modello classico. Lo stesso non si può dire della tastiera propriamente detta.

 

Tastiera dinamica e tastiera non dinamica

Un’altra differenza importante è quella tra tastiera dinamica e non dinamica. La prima è sensibile alla velocity, quindi il musicista può controllare questo parametro a seconda di come pigia il tasto. In pratica con un tocco delicato si ottiene un volume basso, forte, invece, con un tocco più deciso, sarà simile a quello del pianoforte. 

Le tastiere non dinamiche, invece, non hanno questa importante peculiarità: in qualsiasi modo venga pigiato il tasto, la nota suonerà sempre uguale. 

 

Tasti pesati, semipesati e non pesati

Capita spesso di confondere la pesatura dei tasti con la dinamica, tuttavia anche un tasto non pesato può essere sensibile alla velocity. Il tasto pesato è quello che hanno i pianoforti acustici, quindi sulle tastiere di buona qualità, così come sui modelli digitali, troviamo dei tasti che hanno l’anima di legno e il rivestimento di plastica. 

Questo tipo di tasti garantisce un controllo più accurato della nota suonata. Una seconda categoria è quella dei tasti semipesati, che non sono in legno rivestito di plastica ma presentano una barretta metallica e anche una molla. 

Infine quelli non pesati, che si trovano sulle tastiere più economiche, sono molto leggeri e aiutano a suonare più velocemente.

 

 

 

Come utilizzare la tastiera

 

Può capitare di comprare una tastiera musicale ma non sapere da dove cominciare, questo perché è la primissima in assoluto, quindi un po’ di imbarazzo è comprensibile. Soprattutto, poi, se ci sono tanti pulsanti, può diventare difficilissimo giostrarsi.

Mettetevi comodi

Suonare in piedi fa cool, se ne vedono a bizzeffe di tastieristi che suonano in questa posizione, magari tenendo anche la tastiera inclinata. La posizione è fondamentale e per trovare quella adatta conviene procurarsi uno stand per lo strumento e uno sgabello per voi. 

Certo, potreste appoggiare la tastiera su un tavolo, ma dovrete essere fortunati che quella sia l’altezza giusta. Sgabello e stand, invece, sono regolabili. Quando vi sedete sullo sgabello non dovete occuparlo tutto, ma soltanto la metà. 

Dopo aver appoggiato le dita sui tasti, tra il corpo e lo strumento deve esserci una distanza di 30 cm. La schiena deve stare dritta mentre collo e spalle devono essere rilassati. Tenete inoltre polsi e avambracci allineati.

 

Braccia e mani

Adesso concentriamoci sulla posizione delle braccia e delle mani: le prima devono essere rilassate e aderenti al corpo. Quanto alle mani, vanno tenute leggermente inclinate verso i pollici, facendo attenzione affinché i polsi siano più in basso delle nocche. 

Le dita mantengono una posizione lievemente arcuata.

 

Il collegamento con il computer

Sempre più persone sono interessate alla possibilità di collegare la tastiera con un computer, questo perchè si ha modo, ad esempio, di registrare i propri brani, oltre a sfruttare tutte le potenzialità che un buon software offre. 

Ma come si fa? Come possiamo collegare la tastiera al nostro computer? È semplicissimo, ma lo strumento in vostro possesso deve avere un’uscita per il cavo USB. Se presente, basta collegare il cavo in una delle porte USB libere, così da essere subito pronti.

 

Aumentare il sustain

Quando si suona, molto utile può essere aumentare il sustain, ovvero la capacità che ha lo strumento a mantenere il suono in un certo tempo. A tale scopo potete collegare un apposito pedale alla vostra tastiera: non è escluso che sia presente come accessorio ma in caso contrario vi consigliamo di comprarne uno.

Occhio alla polvere

È importante evitare che si accumuli la polvere sulla vostra tastiera, come fare? È molto semplice. Potete lasciare lo strumento all’interno di una custodia quando non è in uso oppure potete comprare un’apposita copertura.

 

 

 

Domande frequenti

 

La mia tastiera non si accende più, quale può essere il problema?

Come prima cosa controllate che il cavo di alimentazione sia ben inserito. Appurato ciò, potrebbe trattarsi di un problema dell’alimentatore. Se la vostra tastiera funziona anche a batterie, inseritele e, se si accende, vuol dire che è proprio questo il problema. Un modo più tecnico per saggiare la bontà dell’alimentatore è controllare con un tester il suo funzionamento.

Che cos’è una tastiera con i tasti dinamici?

Se la tastiera presenta dei tasti dinamici significa che il tastierista può emettere un suono più soave o forte, a seconda della forza o delicatezza con cui tocca i tasti. Oltre alla dinamica dei tasti bisogna valutare anche l’ampiezza. In altre parole una buona tastiera con tasti dinamici dovrebbe permettere di cogliere tutte le sfumature, in termini di intensità della nota suonata.

 

Non ho la possibilità di comprare un pianoforte ma vorrei imparare a suonarlo, ci sono valide alternative?

L’unica alternativa al pianoforte acustico è studiare su un pianoforte digitale con tasti dinamici e pesati. È importante questo dettaglio perché e l’unico modo per avere uno strumento con caratteristiche simili al pianoforte. 

 

Ho sempre suonato l’organo, mi consigliate una tastiera con tasti pesati oppure non pesati?

Chi viene da uno strumento come l’organo ma anche il clavicembalo, trova più naturale il passaggio da questi strumenti a una tastiera con tasti non pesati, in quanto simili a quelli degli strumenti succitati.

 

È vero che i tasti delle tastiere sono in avorio?

È assolutamente falso, anche perché non è ammesso dalle leggi di mezzo mondo utilizzare le zanne degli elefanti. I tasti delle tastiere, pertanto, possono essere in legno rivestiti di plastica (tasti pesati), in plastica con una lamina di metallo (semipesati) e infine di sola plastica (non pesati).

 

Ho bisogno di un maestro per imparare a suonare la tastiera?

Essere seguiti da un maestro è sempre la soluzione migliore ma non sempre percorribile. In alternativa, con risultati imprevedibili, si può studiare da autodidatta con il supporto di corsi da acquistare in rete e magari anche aiutandosi con le tante videolezioni che ormai abbondano su YouTube.

Che budget serve per una tastiera? 

Dipende se ci si vuole togliere uno sfizio oppure se l’intenzione è di imparare a suonarla. Nel primo caso si può spendere una cifra tra i 100 e i 150 euro. Se l’intenzione è di imparare a suonare conviene spendere qualcosa in più per prendere uno strumento che possa garantire delle decenti prestazioni con tasti dinamici e pesati. 

In questo caso un budget di 400 euro potrebbe bastare.

 

 

 

 

Ultimo aggiornamento: 25.04.24

 

Principale vantaggio

I tasti Graded Hammer Standard (GHS) sono una grande innovazione rispetto a quelli classici delle tastiere, in quanto permettono al musicista di avere il giusto tocco. Questa caratteristica è ideale per i principianti che non possono permettersi un modello acustico in casa, ma non vogliono rinunciare a studiare e a eseguire gli esercizi con un buon ‘feeling’. La sintesi AWM è un ulteriore punto a favore che permette al pianoforte di riprodurre il tipico riverbero dei modelli a coda. 

 

Principale svantaggio

Le casse integrate lasciano abbastanza a desiderare per quanto riguarda il volume del suono. La potenza ridotta infatti può risultare limitante per concentrarsi attentamente sull’esecuzione senza venire distratti dai rumori esterni. Per questo è consigliabile infatti suonare con le cuffie, collegandole all’apposita entrata, oppure usare il pianoforte agli speaker esterni per le prove in saletta o per i concerti. 

 

Verdetto: 9.8/10

Yamaha è sempre una garanzia quando si tratta di produrre ottimi strumenti musicali e questo pianoforte digitale è l’ennesima conferma. I tasti pesati GHS e l’emulazione del riverbero tipico dei modelli acustici vi consentono di suonare e praticare senza dover rinunciare al tocco o alla qualità del suono. Le funzioni essenziali si adattano alle esigenze dei principianti che potranno cominciare subito a suonare senza alcuna confusione, mentre i musicisti intermedi apprezzeranno le tonalità cristalline che permettono di usare il pianoforte anche per eventi dal vivo o in sala prove. 

 

 

 

DESCRIZIONE CARATTERISTICHE PRINCIPALI 

 

Tastiera

La caratteristica più interessante del pianoforte digitale Yamaha è la presenza dei tasti pesati. Una delle maggiori differenze tra i modelli acustici e quelli digitali infatti sta proprio nella tastiera, questi ultimi infatti presentano spesso tasti molto leggeri che non restituiscono il giusto tocco al musicista. 

I tasti Graded Hammer Standard di questo modello invece vi permettono di suonare regolando il vostro ‘feeling’ in base all’esecuzione dei brani, creando un vostro tocco personale che poi potrete trasporre facilmente su un pianoforte acustico. Se siete dei principianti e state studiando da un maestro, i GHS vi aiuteranno a perfezionare l’esecuzione dei brani nel dettaglio, senza farvi rimpiangere di non poter usare uno strumento acustico. 

Nel caso invece abbiate già maturato una buona esperienza, potrete apprezzare il ‘feeling’ della tastiera e usare il pianoforte digitale anche per concerti dal vivo o in sala prove con ottimi risultati. 

 

Suono

Per quanto riguarda il suono, lo strumento si attesta su buoni livelli, con tonalità chiare e cristalline, molto simili a quelle di un vero pianoforte. Per creare un suono di alta qualità, Yamaha ha sfruttato la particolare tecnologia AWM per campionare i suoni dei pianoforti acustici a coda e poi in seguito sintetizzarli per il suo modello digitale. Questo si traduce in un riverbero fedele in qualsiasi ambiente che vi permette di esibirvi dal vivo, suonare in casa o in sala prove apprezzando il suono dello strumento. 

Chiaramente il P45 B, come tutti gli altri modelli digitali, non arriva alla purezza di suono di un vero pianoforte a coda, ma ci va abbastanza vicino. L’unico neo sta nelle casse integrate poco potenti, per questo è consigliabile usare le cuffie per poter suonare con più chiarezza. Allo stesso modo, se volete suonare in contesti live o in sala prove, è consigliabile collegare il pianoforte a degli speaker esterni, regolando poi il volume dal mixer. 

 

Pratico

A differenza di molte tastiere che presentano una vastissima gamma di campioni, suoni e altre funzioni, questo modelli si presenta con un design molto semplice e funzionale. Si tratta di un’ottima soluzione se siete alle prime armi e non volete rimanere confusi davanti ad una vasta gamma di opzioni. 

Avrete a disposizione l’effetto chorus per dare più profondità agli accordi e dieci campioni sintetizzati da pianoforti autentici tra i quali scegliere in modo da trovare quello più adatto alle vostre esigenze. In questo modo potrete suonare brani di musica classica, jazz, rock e pop senza alcun limite. Nella confezione inoltre troverete anche il pedale per il sustain, cosa che vi permette di eseguire i brani nella loro completezza, senza lasciare nulla al caso. 

Le dimensioni ridotte dello strumento e il suo peso leggero, vi permettono di portarlo ovunque andiate e di sistemarlo in casa senza che occupi troppo spazio. Non manca lo stand per lo spartito, indispensabile per poter leggere la musica mentre suonate. 

 

 

 

 

 

Ultimo aggiornamento: 25.04.24

 

Principale vantaggio

Questo pianoforte digitale è stato progettato con la tecnologia Roland SuperNATURAL che garantisce un suono di alto livello in grado di emulare quello dei migliori pianoforti acustici. L’amplificatore integrato permette di eseguire brani a volumi alti, senza alcuna distorsione o variazione nel suono. Una soluzione ideale per suonare in diversi contesti, anche accompagnati da altri strumenti.

 

Principale svantaggio

Il prezzo elevato del pianoforte Roland lo rende poco accessibile se avete un budget limitato. Consigliamo l’acquisto del modello solo a musicisti intermedi o avanzati che vogliono utilizzarlo per concerti dal vivo e per le prove. Non conviene puntare su questo pianoforte se siete alle prime armi, in quanto potete trovare articoli più accessibili e adatti per cominciare ad imparare le basi. 

 

Verdetto: 9.7/10

Il pianoforte digitale in questione è uno dei migliori sulla piazza per qualità costruttiva e sonora. I tasti pesati permettono di suonare con il giusto tocco, come se fosse un pianoforte acustico, quindi adatto anche per la musica classica e il jazz. Il suono stupisce per la chiarezza e per la potenza grazie all’amplificatore interno. A tutto questo si aggiungono diverse funzioni e la connessione Bluetooth che vanno ad alzare ulteriormente il prezzo del prodotto, non proprio tra i più economici sul mercato.

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DESCRIZIONE CARATTERISTICHE PRINCIPALI 

 

Qualità audio

Il pianoforte digitale  si pone a metà strada tra la tastiera e il pianoforte acustico. Solitamente i musicisti scelgono questo strumento per il suono più autentico, in modo da poter sopperire alla mancanza di un pianoforte acustico. Per questo motivo Roland ha dotato il suo nuovo modello di diverse tecnologie audio, in grado di garantire una qualità sonora di altissimo livello, adatta soprattutto a musicisti intermedi e avanzati che vogliono sfruttarla per eseguire brani dal vivo. 

Il timbro ricco e bilanciato permette di esibirsi in svariati generi musicali come la classica, il jazz e il rock. Le tecnologie SuperNATURAL e Behavior Modeling di Roland assicurano un suono estremamente realistico, lineare e con dinamiche naturali molto simili a quelle di un pianoforte acustico. 

Anche le frequenze sono ben equilibrate, con bassi potenti e alti definiti che permettono di suonare scale e accordi in modo preciso. L’amplificatore interno permette di suonare anche a volumi alti senza distorsioni, ideale per concerti dal vivo e prove anche accompagnati da altri strumenti. 

Tastiera

Il tocco sullo strumento è molto importante sia per i principianti sia per i musicisti più navigati, in quanto permette di suonare con il giusto feeling ed eseguire i brani al meglio. Questo modello di Roland si presenta con una tastiera PHA-4 Standard da 88 tasti di nuova generazione in grado di restituire al musicista un feedback fedele al tocco dei tasti, con una maggiore qualità nelle dinamiche. 

In questo modo potrete suonare ed esercitarvi con estrema precisione, senza rinunciare al tocco che avete costruito in anni di pratica. Allo stesso modo, potrete passare dal pianoforte digitale a quello acustico senza avvertire troppa differenza. 

I tasti pesati garantiscono la massima espressività in ogni accordo e ogni scala, con l’emotività unica che solo un pianoforte di alta qualità può regalarvi. Oltre alla qualità sonora, la tastiera si presenta con materiali di ottimo livello che le permettono di durare a lungo nel tempo anche se suonate con una frequenza elevata. 

 

Funzioni

Solitamente i pianoforti digitali dispongono di poche funzioni, specialmente se messi a confronto con le tastiere che permettono di selezionare una vasta gamma di suoni diversi. Il modello di Roland presenta qualche opzione in più rispetto agli altri, alcune delle quali risultano molto interessanti. Potrete attivare la modalità Twin Piano per poter suonare a quattro mani, ideale per le lezioni. 

Allo stesso modo sarà possibile divertirsi con una buona scelta di suoni, tra i quali troviamo l’organo, diverse tipologie di pianoforte e strumenti ritmici come la batteria che possono tornare utili anche per le composizioni. Nonostante il numero elevato di funzioni, l’utilizzo del pianoforte è abbastanza intuitivo, grazie al numero di tasti limitato che vi permette di selezionare velocemente quella desiderata. 

Un altro punto a favore del modello è la presenza del Bluetooth, grazie al quale potrete connettere facilmente il pianoforte digitale con Smartphone e Tablet in modo da usare programmi per la produzione musicale come GarageBand o Sheet Music Direct. In questo modo potrete anche utilizzare il tablet per leggere spartiti o per seguire lezioni online. 

 

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