Ultimo aggiornamento: 25.04.24

 

Principale vantaggio

Garantisce una qualità sonora davvero elevata grazie al ‘Pure CF Sound Engine’ che riesce ad emulare il suono del famoso pianoforte a coda CFIIIS, uno dei più utilizzati per i concerti a livello mondiale. L’autenticità del suono vi permette di eseguire i brani più complessi, suonando fino a 192 note contemporaneamente senza alcun tipo di interruzione o sbalzo di volume. Il riverbero naturale consente di esprimervi al meglio, inoltre avrete a disposizione i pedali per poter gestire l’intensità delle scale e degli accordi.

 

Principale svantaggio

Il prezzo abbastanza proibitivo lo rende poco accessibile se avete un budget limitato, inoltre le dimensioni sono leggermente superiori a quelle di altri modelli, quindi va sistemato in un punto della casa sufficientemente spazioso. Non possiamo quindi consigliarvi il prodotto se siete dei principianti, in quanto potete trovare pianoforti digitali ad un costo più basso, ideali per poter imparare le basi senza spendere troppo. 

 

Verdetto: 9.7/10

Il connubio tra design di alto livello e qualità sonora, fa del pianoforte digitale Yamaha uno dei migliori sul mercato. La tecnologia del suono garantisce la massima espressività nell’esecuzione dei brani, mentre le linee eleganti e il colore bianco lo rendono davvero piacevole da vedere, sia in casa sia quando lo si utilizza per suonare dal vivo. Il prezzo davvero alto però non è pensato per i musicisti alle prime armi in cerca di un modello economico per poter cominciare a esercitarsi. 

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DESCRIZIONE CARATTERISTICHE PRINCIPALI

 

Qualità del suono

Una delle caratteristiche più apprezzate di questo strumento digitale è la sua elevata espressività. Yamaha ha dotato il modello della nuova tecnologia ‘Pure CF Sound Engine’, grazie alla quale è stato possibile registrare e campionare il suono del pianoforte a coda CFIIIS, utilizzato sui palcoscenici di tutto il mondo per diversi generi musicali. 

L’emulazione sonora di alto livello vi permette di suonare contemporaneamente fino a 192 note senza alcuna interruzione o sbalzo di volume fastidioso. Una soluzione ottima se cercate un pianoforte digitale avanzato grazie al quale poter eseguire anche i brani più complessi o improvvisare senza porvi alcun limite. I pedali consentono di suonare accordi e scale con la giusta intensità, così potrete seguire gli spartiti con maggiore precisione. 

A questo si aggiungono gli Acoustic Optimizer di Yamaha che consentono di regolare il flusso del suono per una riproduzione naturale delle note su tutta la tastiera. Il volume regolabile vi consente di suonare sia in casa sia dal vivo, inoltre potrete collegare delle cuffie in modo da non disturbare. Anche a volumi bassi il pianoforte Yamaha si comporta benissimo, grazie all’Intelligent Acoustic Control (IAC) che si occupa di bilanciare le frequenze basse e alte in modo ottimale. 

Design

A differenza di altri modelli sul mercato, lo Yamaha si presenta con un design molto simile a quello di un vero pianoforte acustico. Le linee eleganti si uniscono al colore bianco, rendendo lo strumento molto piacevole da vedere, così potrete metterlo in casa abbellendo ulteriormente un ambiente. 

La presenza della struttura vi consente di suonare con il massimo della comodità, sebbene dovrete tenere conto delle misure più ampie rispetto ad altri modelli compatti sul mercato. Oltre al design strutturale, lo strumento colpisce per i suoi tasti pesati GH (graded hammer) coperti in avorio sintetico che riproducono il feeling di un autentico pianoforte acustico nella maniera più fedele possibile. 

In questo modo potrete suonare con il giusto tocco, personalizzando le vostre esecuzioni e godendo di un feedback preciso dai tasti. I materiali del modello sono di ottimo livello, infatti potrete usarlo per moltissimo tempo e in modo intensivo senza rovinarlo. 

 

Funzioni

Tra le funzioni più gradite del pianoforte troviamo la possibilità di scegliere tra diverse tipologie di riverbero che vi permettono di riprodurre l’atmosfera delle sale concerto o dei locali jazz. Potrete scegliere tra un riverbero pulito, uno più brillante e due di medio livello per suonare in ambienti più ridotti. 

Grazie alle entrate USB e jack potrete collegare il pianoforte a moltissimi dispositivi, così potrete utilizzarlo per diversi scopi. Sarà possibile usarlo con un PC o laptop per registrare o comporre, avvalendosi di un buon programma per la produzione musicale. Allo stesso modo potrete collegare delle casse esterne per amplificare il suono, fondamentale quando suonate dal vivo. 

 

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Ultimo aggiornamento: 25.04.24

 

Principale vantaggio

Si tratta di un ottimo pianoforte digitale per principianti che presenta molteplici funzioni molto utili per lo studio e per la composizione di brani, così come di una connettività di alto livello tramite Bluetooth e l’uscita USB. Dispone di 88 tasti pesati capaci di restituire un buon feeling, permettendovi inoltre di suonare accordi e scale senza rinunciare al vostro tocco personale. In questo modo potrete passare dal pianoforte digitale a quello acustico senza sentire troppo la differenza, ideale se prendete lezioni ma per motivi economici o di spazio non potete permettervi un vero pianoforte. 

 

Principale svantaggio

Non è proprio il pianoforte digitale giusto per suonare dal vivo. Il suono non è paragonabile a quello espresso dai modelli di alto livello, infatti si avvicina di più a quello di una tastiera, con dinamiche più piatte e frequenze meno equilibrate. Il peso eccessivo dello strumento inoltre non lo rende affatto comodo per il trasporto, quindi poco pratico per la sala prove o per concerti dove sarete costretti a spostarlo frequentemente. 

 

Verdetto: 9.6/10 

Questo modello si pone a metà tra una tastiera e un piano digitale, quindi può risultare molto versatile e divertente da suonare. Il suo punto di forza sta nel prezzo molto conveniente che vi consente di acquistarlo senza spendere troppo. Una soluzione ideale per cominciare a praticare, senza però rinunciare ai tasti pesati tipici di un pianoforte digitale. Il rovescio della medaglia sta nel suono, che non arriva ai livelli dei modelli più costosi e che quindi in alcuni contesti lascia a desiderare. Nonostante questo il nostro verdetto è positivo, specialmente per il suo ottimo rapporto qualità-prezzo. 

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DESCRIZIONE CARATTERISTICHE PRINCIPALI

 

Tasti pesati

Caratteristica principale da cercare in ogni pianoforte digitale, i tasti pesati sono fondamentali per poter studiare lo strumento senza rimpiangere troppo quello acustico. Il modello in questione si presenta con 88 tasti pesati che vi permettono di suonare con il giusto tocco, in modo da eseguire correttamente accordi e scale. 

È una soluzione ottima se non avete un pianoforte acustico in casa, ma volete prendere lezioni. In questo modo infatti potrete esercitarvi senza avvertire troppo la differenza quando suonerete su un vero pianoforte quando vi recate dal maestro. I tasti pesati vi permettono anche di esercitarvi con maggiore precisione e capire quali sono i vostri errori più facilmente che suonando su una tastiera digitale. I materiali del pianoforte Orla sono di buon livello, quindi potrete farne un utilizzo intensivo senza preoccuparvi di rovinarlo. 

Funzioni

Sebbene a livello di suono non sorprenda particolarmente, questo pianoforte digitale sopperisce con la presenza di diverse funzioni che lo rendono estremamente versatile. Dispone di 16 suoni di pianoforte diversi tra i quali scegliere, ideale per trovare quello giusto per l’esecuzione di vari generi musicali. 

La presenza del metronomo digitale integrato vi permette di allenarvi e praticare con precisione scegliendo tra i tempi più comuni e il click. Non manca la possibilità di scegliere il riverbero che può variare ulteriormente il suono, in modo da poterlo adattare all’ambiente dove si suona. 

Avrete la possibilità di modificare il suono grazie al pitch e alla trasposizione, mentre con il pedale sustain (incluso nel prezzo) sarà possibile variare l’intensità delle scale o degli accordi. Troverete anche il regolatore del volume, ideale per impostare il livello giusto a seconda della situazione.

 

Connettività

Oltre alle varie funzioni, la connettività aumenta la praticità e le possibilità di utilizzo del pianoforte digitale. Dispone di connessione Bluetooth, una caratteristica che spesso manca anche nei modelli più costosi. In questo modo potrete collegare il pianoforte ai vostri dispositivi per poterlo utilizzare con diversi programmi per la lettura degli spartiti digitali o la composizione musicale. 

A tal proposito torna molto comodo il leggio dove potrete poggiare il tablet o gli spartiti cartacei. Oltre al Bluetooth il pianoforte dispone di porta USB tramite la quale potrete collegarlo al vostro PC per la registrazione. È presente anche la porta MIDI particolarmente utile per il collegamento ad alcuni mixer o alle schede sonore professionali. 

Non manca l’ingresso per le cuffie, indispensabile per poter suonare a qualsiasi ora senza disturbare nessuno. Le uscite e gli ingressi L/R vi consentono inoltre di usare il pianoforte con delle casse esterne, opzione molto utile nel caso vogliate un po’ più di volume. 

 

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Ultimo aggiornamento: 25.04.24

 

Principale vantaggio

Le misure compatte del sintetizzatore lo rendono ideale per qualsiasi ambiente, dallo studio di registrazione ad una stanza nella vostra abitazione. Nonostante questo è fornito di tutti gli strumenti adatti per la composizione musicale come la tastiera MIDI, i pad e anche un pratico joystick. Per questo può fare al caso vostro se state cominciando a produrre brani musicali, ma non avete molto spazio in casa per poter allestire un vero e proprio studio. 

 

Principale svantaggio

Si tratta di un modello ‘entry level’, quindi non potete aspettarvi molto in termini di materiali. Quelli utilizzati per la realizzazione dei vari componenti si rivelano poco durevoli nel tempo, specialmente se ne fate un uso intensivo. Non è quindi indicato per essere portato con voi in sala prove o per suonare dal vivo, in quanto potrebbe rovinarsi facilmente. A questo si aggiunge anche la configurazione dei software inclusi per PC e Mac, abbastanza complessa se siete alle prime armi. 

 

Verdetto: 9.7/10

Ci troviamo davanti a un buon sintetizzatore portatile, particolarmente indicato per la produzione musicale a livello domestico, ma utile da tenere in studio di registrazione come riserva. Il prezzo molto conveniente lo rende abbordabile se non avete un budget particolarmente alto a disposizione. Il modello è completo di tutti gli strumenti necessari per potervi sbizzarrire nella composizione di brani di diversi generi, sebbene sui materiali si poteva sperare in qualcosa di meglio. In conclusione, considerando il rapporto qualità-prezzo, il nostro verdetto sul sintetizzatore Akai è positivo.

 

 

 

DESCRIZIONE CARATTERISTICHE PRINCIPALI 

 

Dimensioni

I sintetizzatori  possono risultare abbastanza ingombranti specialmente se volete allestire un piccolo studio di registrazione in casa. Questo modello proposto da Akai si presenta con misure molto compatte, ideali se non disponete di molto spazio e cercate qualcosa di pratico. Sarà possibile tenerlo sulla scrivania o su un mobiletto con il minimo ingombro, in modo da poterlo avere sempre a portata di mano vicino alla tastiera e alle casse del PC o del laptop. 

Il peso leggero consente di spostare il dispositivo con facilità e sistemarlo ovunque vogliate senza fare alcuna fatica. I materiali non proprio resistenti però vi obbligano a fare molta attenzione durante il trasporto, nel caso vogliate portarlo con voi per abbinarlo alla vostra strumentazione da DJ per concerti dal vivo o in sala prove. È consigliabile infatti proteggerlo con una custodia apposita, in modo da evitare che subisca urti o cadute potenzialmente dannosi. 

Completo 

Nonostante le dimensioni compatte, questo sintetizzatore dispone di tutto il necessario per poter comporre musica senza porsi troppi limiti. Troviamo una tastiera di 25 tasti che potrete abbinare ai vari strumenti o alle note usando i software per la programmazione musicale, in modo da avere un controllo totale e velocizzare il processo di scrittura dei brani. I tasti sono sensibili alla velocity, quindi è possibile simulare la dinamica di un pianoforte. 

Il joystick a quattro vie torna molto utile per gestire il pitch e la modulazione dei loop, delle note e dei brani registrati, in modo da trovare la giusta intonazione con un semplice gesto della mano. Non mancano i pad, ben otto in totale, grazie ai quali sarà possibile registrare e riprodurre dei loop in modo da creare armonizzazioni, assoli e melodie interessanti. 

Le manopole per il missaggio e i vari tasti multifunzione sono utili strumenti avanzati che rendono il sintetizzatore Akai adatto anche se avete una buona esperienza nella produzione musicale. 

 

Software e connettività

Per poter usare il sintetizzatore avrete bisogno di un buon software per la programmazione musicale. Incluso nel prezzo di questo prodotto troverete il pacchetto completo per Mac e PC che comprende programmi come Sonivox Wobble, Hybrid 3 e Akai Pro MPC Beats. Grazie a questa generosa aggiunta potrete usare il sintetizzatore al massimo delle sue possibilità, dando sfogo alla vostra fantasia. 

Se però siete alle prime armi potreste avere qualche difficoltà nella configurazione dei programmi con il controller, in quanto i software per la produzione musicale sono tutt’altro che immediati da usare. Vi consigliamo infatti di seguire qualche video tutorial e di leggere attentamente le istruzioni. Con un po’ di pazienza dovreste riuscire a configurare tutto in modo ottimale senza troppi grattacapi. 

La tastiera dispone di porta USB per il collegamento rapido con PC e laptop, non ha bisogno di un alimentatore o di alcuna installazione di driver grazie al plug and play. 

 

 

 

 

Ultimo aggiornamento: 25.04.24

 

La Francia è sempre stata patria di ottima musica, con artisti che si sono distinti in diversi generi musicali, specialmente nel pop e nel rock.

 

Negli anni ‘60 e ‘70, il rock britannico e i cantanti blues statunitensi stavano rivoluzionando la musica, mettendo radici in tutto il mondo e influenzando gli artisti. I giovani che ascoltavano i dischi dei Beatles, dei Rolling Stones, di Muddy Waters e Jimi Hendrix si armavano di chitarre Gibson, tastiere Yamaha e microfono per realizzare cover e comporre brani inediti. Con la supremazia musicale e linguistica di Gran Bretagna e Stati Uniti però non si poteva competere, per questo in molti paesi come Italia e Francia gli artisti decisero di cantare nella loro lingua cercando di ottenere fama e consensi all’interno dei confini. 

Quando si pensa alla musica francese vengono subito in mente artisti come Edith Piaf, autrice di alcune delle canzoni francesi più famose. Le canzoni francesi che fino agli anni ‘50 rappresentavano la musica europea del 1900, iniziarono a essere sostituite da canzoni pop e rock che però facevano fatica ad uscire dal territorio nazionale. 

Con il passare degli anni la Francia è sempre riuscita ad accogliere i generi moderni e a farli propri, grazie ad artisti di talento che si sono distinti nel rap, nel rock, nell’elettronica, nel jazz e nell’heavy metal. In questo articolo ci soffermiamo sui cantautori francesi degli anni 60 e 70 più famosi. 

Johnny Hallyday

Probabilmente il cantante francese che più ha contribuito a portare nella sua patria il rock statunitense e riadattarlo nella sua lingua madre. La scelta di cantare in francese ha ovviamente minato le possibilità di una carriera internazionale, ma Hallyday si è comunque accontentato del suo successo in Francia. Il suo vero nome è Jean-Philippe Smet, ma per rendersi più interessante ed emulare i suoi idoli decise di adottare uno pseudonimo ‘americanizzato’. 

Classico aspetto e pettinatura da ‘greaser’, Johnny Hallyday sembrava davvero un giovane delle periferie americane. Il suo look, unito al suo bell’aspetto, facevano da contorno al suo talento per le composizioni e alla sua voce avvolgente. Partendo con la cover di Let’s Twist Again di Chubby Checker e con brani inediti, Johnny Hallyday si fece velocemente un nome nella scena musicale francese, approdando anche in televisione. 

Negli anni ‘80 riuscì anche a cambiare sound, componendo brani più adatti a quel periodo, con suoni moderni fatti di synth e batterie più potenti, il tutto usato come base per testi meno scanzonati e più personali, diventando autore di alcune delle canzoni francesi moderne più conosciute. 

 

Joe Dassin

Autore franco-americano, è un figlio d’arte. Il padre – Jules Dassin – fu un regista della Hollywood degli anni ‘40, costretto però a trasferirsi in Francia dalla cosiddetta ‘caccia alle streghe’ di McCarthy messa in atto per trovare possibili agenti o simpatizzanti sovietici. Così Joe Dassin si trovò nel suo paese di origine, dove cominciò la sua carriera da musicista. Curiosamente, tra le sue canzoni di più grande successo – come Les Champs-Elysées e Siffler sur la Colline – ne figura anche una prodotta da Toto Cutugno, ovvero L’été indien, conosciuta in Italia con il nome Africa. Dassin ha avuto una vita breve e burrascosa, spegnendosi all’età di soli 41 anni, rimanendo comunque uno degli artisti francesi più conosciuti al mondo.  

Michel Sardou 

Cantante francese degli anni ‘60 abbastanza controverso, Michel Sardou è diventato famoso per i suoi brani dal contenuto politico che non sono sempre stati ben visti. La canzone Les Ricains (gli Americani) inneggiava gli Stati Uniti nonostante in quel periodo ci fossero delle notevoli tensioni a causa della guerra del Vietnam. Il presidente Charles De Gaulle vietò che il brano venisse trasmesso in radio e in televisione, ma questo non impedì a Michel Sardou di continuare la composizione di pezzi che miravano ad attaccare la classe politica. Il cantautore si fece conoscere al grande pubblico anche con delle canzoni d’amore come La Maladie d’amour e anche per una collaborazione con Cutugno, alla fine degli anni ‘70, intitolata En Chantant. 

 

Alain Barrière

Molto conosciuto anche in Italia per le sue collaborazioni con Gino Paoli e Sergio Bardotti, Alain Barrière ha avuto una carriera molto lunga divisa tra la Franca e il nostro paese. Brani composti in francese e in italiano hanno reso l’artista molto amato e gli sono quasi valse una partecipazione ad un’edizione di Sanremo, proprio grazie a un brano tradotto da Gino Paoli e Sergio Bardotti intitolato Ma vie (Vivrò). In Francia il cantante gode di grande fama, al punto da recitare anche in un film e acquistare un castello in Bretagna. Non tutto però va a gonfie vele per l’artista, Barrière non si fa proprio amare dai discografici per il suo carattere poco affabile, inoltre dopo essersi circondato da finti amici sfruttatori si trova costretto ad andare negli Stati Uniti per sfuggire al fisco. 

Mireille Mathieu 

Tra gli artisti francesi di quegli anni occorre citare anche Mireille Mathieu, considerata da molti l’erede di Edith Piaf. Una delle poche cantanti a uscire dai confini del proprio paese, capace di cantare in tantissime lingue diverse, cosa che ha contribuito a sancire il suo successo internazionale. In Italia la conosciamo per i suoi duetti con Renzo Arbore e Mia Martini. Mentre altri suoi ‘colleghi’ facevano proprio il rock statunitense e britannico, la Mathieu teneva alta la bandiera della classica canzone francese, reinterpretando anche alcuni famosi brani di Edith Piaf.

 

 

 

Ultimo aggiornamento: 25.04.24

 

Il simpaticissimo cantante e giudice di X-Factor è diventato una vera e propria celebrità sia nel nostro Paese sia nel Regno Unito. Scopriamo di più su di lui.

 

Michael Holbrook Penniman Jr., in arte Mika, nasce a Beirut nel 1983. Probabilmente conoscerete il cantante Mika grazie alla trasmissione X-Factor, dove l’artista ha partecipato a più edizioni come giudice. Nonostante il suo aspetto simpatico, che dà l’idea anche di una certa spensieratezza, è un musicista molto preparato che conosce molto bene i generi e sa come far crescere i giovani nel programma. 

Giudice giusto e a volte anche severo, Mika insieme a Manuel Agnelli riesce capire le potenzialità e le difficoltà dei concorrenti. Basta vedere l’ottimo lavoro svolto con NAIP, un musicista di ottimo livello che aveva già maturato una notevole esperienza con i Dissidio (gruppo hardcore metal) e da solista, portandolo a crescere ancora di più all’interno del programma. Proprio questa sua serietà mista alla grande simpatia lo ha reso molto amato, d’altronde i vari fan club di Mika sono una prova di quanto abbia catturato il pubblico con la sua personalità e la sua musica. 

La dislessia e la famiglia

Dopo essere fuggito con la famiglia in Europa a causa della guerra civile libanese, Mika all’età di soli 7 anni inizia a comporre i suoi primi brani musicali. Il cantante soffre di dislessia, cosa che non lo sprona a studiare e in qualche modo lo indirizza sempre di più verso la carriera da musicista. La madre infatti lo convince a trovare subito la sua strada in ambito musicale. La dislessia gli crea comunque qualche problema nella lettura delle note sul pentagramma, ma proprio grazie alla madre riesce a trovare la motivazione per non mollare. 

Con i genitori ha un rapporto abbastanza difficile, specialmente con il padre dal quale si distacca, assumendo proprio lo pseudonimo Mika per non farsi conoscere con il suo cognome. Il padre, statunitense, consulente finanziario in Libano era stato rapito, un’esperienza che lo aveva cambiato al punto da renderlo quasi irriconoscibile nei comportamenti. Mika è riuscito a riallacciare i rapporti con il padre solo in età adulta. 

 

Il successo con Myspace

Prima dell’arrivo dei social network e di Youtube, Mika si fece notare grazie a una piattaforma molto usata dai musicisti: Myspace. Questo particolare sito dava la possibilità di creare una semplice pagina dove poter caricare qualche brano e condividerlo con gli utenti iscritti. Nel 2006 la musica godeva ancora di grande interesse e i discografici erano alla ricerca di talenti, cosa che ha permesso a Mika di venire scoperto da una label che gli produce il primo singolo di successo: Grace Kelly. 

Grazie a questa prima pubblicazione, compone il suo album d’esordio ‘Life in Cartoon Motion’ che vende ben 7 milioni di copie. Il suo stile tra il pop, il glam e la dance cattura, specialmente per la sua voce in falsetto capace di raggiungere note elevatissime. Tastiere Yamaha, ritmiche di chitarra funk alla Prince e ritmi energici compongono le canzoni di Mika più famose, sebbene l’artista è capace anche di cantare brani più lenti e ragionati. Le sue performance dal vivo sono esplosive e riescono a coinvolgere anche chi magari non è proprio un ascoltatore di quel particolare genere musicale.

 

È molto riservato 

Come ogni artista che si rispetti, è una persona molto riservata. Il profilo Twitter di Mika infatti contiene solo informazioni sulle sue prossime apparizioni in televisione, sulla sua musica e sulle opere di beneficenza alle quali partecipa. Nel 2012 fa il suo coming out, infatti sin dall’uscita dei suoi primi lavori Mika è fidanzato con Andreas Dermanis, un documentarista di Londra. Il compagno di Mika è ancora più riservato di lui, come lo stesso musicista ammette. 

La vita privata di Mika spesso è lontana dai riflettori, nonostante l’artista si faccia vedere spesso in televisione. Mika ha ammesso di volere un giorno avere dei figli, ma ovviamente la vita da musicista sempre in tour non è proprio l’ideale per poter crescere dei bambini. Sui profili Instagram e Facebook di Mika vengono postate simpatiche fotografie dell’artista che ama comunque condividere alcuni semplici momenti di vita con i suoi fan.

Un linguista mancato

La dislessia di Mika non gli ha certo impedito di imparare e studiare le lingue straniere. Mika parla italiano fluentemente e sebbene ogni tanto non gli vengano in mente alcuni particolari termini o modi di dire, se la cava davvero bene. Conosce ovviamente l’arabo (lingua della madre) e l’inglese, sia perché è la lingua del padre statunitense, sia per il suo prolungato soggiorno in Inghilterra. Tra le altre lingue europee Mika parla molto bene spagnolo e francese, inoltre è capace di esprimersi anche in cinese. 

Allergia e amore per i cani

Nella movimentata biografia di Mika non mancano alcune curiosità, come ad esempio il suo grande amore per i cani. Il cantante ne possiede due di nome Melachi e Amira che ogni tanto ama fotografare e mostrare ai suoi fan. Mika è allergico a frutti di mare e alle noccioline, quindi deve stare un po’ attento a ciò che mangia, specialmente quando è in tour o nello studio di X-Factor. La sua personalità esuberante non si ferma di certo alla musica, infatti Mika adora il circo e gli spettacoli, così come i giocattoli (che colleziona avidamente) e il Tamagotchi. 

 

 

Ultimo aggiornamento: 25.04.24

 

Affascinante e completo, il pianoforte è spesso considerato lo strumento per eccellenza, specialmente quando si parla di alcuni generi musicali come la classica e il jazz. 

 

In realtà il pianoforte si ritagliato un posto anche nella musica rock e pop, sbarcando anche nei generi alternativi come l’heavy metal e l’elettronica grazie alle tastiere Yamaha e di altre marche, caratterizzate dalla possibilità di scegliere tra una vasta gamma di suoni. La fusione tra generi più ‘difficili’ con il pop ha sempre affascinato molti musicisti ed appassionati, diventando particolarmente apprezzata specialmente grazie alle colonne sonore dei film. Brani di musica classica evocativi che presentavano dei temi facilmente riconoscibili grazie alle immagini, le colonne sonore hanno dato il ‘LA’ alla musica classica contemporanea. 

Nonostante si vedano poco in televisione, in Italia ci sono diversi pianisti contemporanei di altissimo livello in diversi generi musicali. Nel nostro Paese la musica popolare spesso tende a sovrastare gli altri generi, per questo molti pianisti e compositori di talento tendono a lavorare di più all’estero. Per saperne di più scoprire quali sono i più famosi e apprezzati continuate a leggere il nostro articolo. 

 

Ezio Bosso

Recentemente scomparso, Ezio Bosso è stato uno dei più grandi compositori contemporanei del Bel Paese, ma la sua fama è andata ben oltre i confini italiani. Come tutti i musicisti di formazione classica, Bosso ha studiato pianoforte al conservatorio, sebbene in gioventù suonasse anche il basso nel gruppo Statuto con il soprannome Xico. Il suo talento fu notato dal grande teorico musicale John Cage durante un esercizio eseguito proprio durante una lezione al conservatorio. La sua abilità e passione per la musica lo portarono in Francia, dove a soli sedici anni cominciò a collaborare con diverse orchestre di livello europeo. 

Dopo aver perfezionato gli studi musicali all’Accademia di Vienna, Bosso diventa un compositore solista e direttore d’orchestra di fama mondiale, arrivando ad esibirsi in tutto il mondo e a dirigere la London Symphony, la London Strings e l’Orchestra del Teatro San Carlo di Napoli. Non mancano anche le collaborazioni con il mondo del cinema, infatti Ezio Bosso ha scritto le colonne sonore per tre film di Gabriele Salvatores: Io non ho paura, Quo vadis, baby? e Il Ragazzo Invisibile.

 

Ludovico Einaudi

Probabilmente il pianista italiano contemporaneo più famoso, Einaudi è un compositore di altissimo livello, capace di creare musica fruibile, ma mai banale. Capace di spaziare dal rock alla classica passando dal jazz, Einaudi sorprende l’ascoltatore con una soave pioggia di note e melodie avvolgenti, spesso rilassanti. Si può considerare Ludovico Einaudi uno dei più abili compositori di musica classica contemporanea, il suo merito è stato il saper capire i generi musicali moderni, mescolandoli però con la complessità (abilmente nascosta nelle composizioni) della musica classica.  

 

Pregio
Difetto
Conclusione
Offerte

 

Giovanni Allevi

Allevi riprende la lezione di Einaudi, continuando l’unione tra la musica classica e il pop. In alcuni casi questo famoso pianista italiano però risulta un po’ troppo semplicistico, specialmente se paragonato ad altri contemporanei. Le sue composizioni infatti tendono a prediligere le melodie orecchiabili, mirate a un pubblico non troppo esigente. Gli appassionati di musica classica infatti tendono un po’ a ostracizzarlo, ma questo ovviamente non ha impedito a Giovanni Allevi di avere successo. Scoperto da Jovanotti grazie ad amicizie comuni, tecnicamente è un pianista di altissimo livello, capace comunque di creare dei brani piacevoli che possono allietare l’ascoltatore. Il connubio tra classica e pop è comunque sempre abbastanza rischioso, in quanto si rischia sempre di risultare ‘commerciali’ agli occhi dei critici e degli altri pianisti. 

Stefano Bollani

Considerato da molti come il miglior pianista jazz italiano, Stefano Bollani si è distinto per la sua grande versatilità, per la tecnica strumentale e anche per la grande simpatia. A differenza di molti musicisti di alto calibro, Stefano Bollani si presenta con un atteggiamento leggero e modesto che fa ancora più colpo sul pubblico quando si siede al pianoforte e mostra le sue incredibili capacità tecniche. Bollani è un talento raro, capace di passare con grande destrezza dal jazz, al pop e alla classica. Forse l’unico pianista italiano contemporaneo a saper interpretare con grande maestria la Bossa Nova, Stefano Bollani ha anche realizzato e condotto un programma televisivo per la Rai dove racconta la storia della musica in modo fruibile per il pubblico. 

 

Andrea Padova

A differenza di altri compositori italiani contemporanei, Andrea Padova ha preferito rimanere lontano dai riflettori. Musicista di formazione classica di incredibile bravura, negli anni ‘90 ha ottenuto il meritato successo grazie alle sue interpretazioni di Mozart e Bach che gli sono valse dei pareri entusiasti anche dai critici più esigenti. Il suo talento lo ha portato ad esibirsi nei migliori palcoscenici come la Scala di Milano e la Carnegie Hall di New York. Nonostante sia concentrato prevalentemente sulla musica classica, Andrea Padova non ha disdegnato le composizioni contemporanee, spesso realizzate in collaborazione con altri artisti. 

Antonio Faraò

Tra i migliori pianisti jazz contemporanei del nostro paese occorre citare anche il romano Antonio Faraò, musicista che vanta di una discografia davvero impressionante, realizzata con la collaborazione di diversi artisti jazz di livello internazionale. Il suo disco Far Out vede al sax tenore l’abilissimo Bob Berg, sassofonista che ha lavorato anche con il chitarrista fusion Mike Stern. Tra le altre collaborazioni troviamo quella con il batterista Jack DeJohnette. Un musicista aperto anche ai generi più moderni come dimostra con il disco Eklektik che vede una collaborazione con il rapper Snoop Dogg nella traccia News from. 

 

 

 

 

 

Ultimo aggiornamento: 25.04.24

 

Principale vantaggio

Se amate il suono vintage della classica Drum Machine Roland, allora questo sintetizzatore può davvero fare al caso vostro. Grazie alla replica fedele dei campioni della mitica Roland TR-808 potrete creare dei loop di batteria per le vostre produzioni synthwave, chiptune e old school rap. Oltre al suono, anche l’interfaccia è una fedele riproduzione del modello originale, quindi vi darà la sensazione di suonare e programmare con un vero e proprio strumento degli anni 80. Non mancano funzioni moderne come la possibilità di sfruttare uscite separate e di avere il controllo completo sulla DAW tramite cavo USB. 

 

Principale svantaggio

Non ci sono particolari difetti da segnalare, ma troviamo che il prezzo del sintetizzatore sia troppo alto, cosa che non lo rende proprio uno dei più convenienti sulla piazza. Vi consigliamo l’acquisto solo se avete esperienza con le drum machine, specialmente se conoscete la TR-808 di Roland e state cercando proprio quel tipo di sonorità. In caso contrario potete trovare modelli più economici e più adatti per principianti.

 

Verdetto: 9.7/10

Ci troviamo davanti a un sintetizzatore di alto livello, specialmente per quanto riguarda i suoni ‘vintage’ degli anni 70 e 80. La drum machine di Roland emula perfettamente il suono della tanto amata TR-808, quindi adatta alla composizione di loop di batteria per generi vintage come la musica synthwave o produzioni rap nello stile della vecchia scuola. Le funzioni avanzate del prodotto offerte dal sequencer a 16 sub-step vi permettono di creare complessi fill di batteria e poliritmie, modificando il suono grazie al modulatore. La qualità del prodotto è indiscutibile, ma non possiamo attribuirgli un punteggio pieno in quanto il prezzo davvero elevato lo rende poco accessibile. 

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DESCRIZIONE CARATTERISTICHE PRINCIPALI

 

Un ritorno di alta qualità

Con la Roland TR-08 abbiamo visto il ritorno di una leggenda dei sintetizzatori, ovvero il modello TR-808. Nel 1980 questa drum machine cambiò completamente il modo di produrre loop e parti di batteria per le produzioni musicali del tempo, diventando praticamente un must in diversi generi. Il modello qui recensito è una riproduzione in chiave moderna della TR-808, quindi presenta le stesse identiche sonorità vintage dei diversi strumenti.

I campioni del rullante, rim shot, cowbell e hi-hat sono stati riprodotti con efficacia, quindi potrete godere di un suono autentico per le vostre produzioni synthwave, pop, rap e chiptune. Una vera chicca se amate la musica anni 80 e volete cimentarvi nella produzione di brani ‘vecchia scuola’ o magari eseguire la cover di artisti famosi che hanno usato la Roland come drum machine. Con un buon software per la produzione musicale potrete anche modificare i suoni della batteria in modo da renderli più moderni e adattarli a diversi generi musicali. 

Moderna 

Nonostante il tocco volutamente vintage, questa riproduzione della Roland TR-808 presenta molte funzioni moderne che ne rendono l’utilizzo molto più ampio. Troviamo un sequencer da 16 sub-step che vi permette di creare dei fill di batteria tecnici e dettagliati con i quali potrete impreziosire le vostre composizioni o creare delle basi MIDI precise per poi suonarle in studio con una vera batteria acustica. 

Allo stesso modo sarà possibile sfruttare l’hi-hat e il cowbell per creare delle poliritmie complesse, particolarmente utili nel caso vogliate scrivere una partitura in stile jazz o fusion. Grazie alla porta MIDI sarà possibile collegare il sintetizzatore  a un controller e altri dispositivi, mentre il cavo USB torna utile per il collegamento alla vostra DAW su PC o laptop. 

 

Interfaccia

Oltre al suono, anche l’interfaccia è una fedele riproduzione del modello originale, con un layout piacevolmente ‘retrò’ che vi darà la sensazione di essere tornati negli anni d’oro della musica moderna. Grazie al design intuitivo, troverete subito le manopole, gli switch e i pulsanti che cercate, inoltre sarà possibile inclinare il sintetizzatore in diverse posizioni in modo da trovare quella più comoda per l’occasione. 

Il peso e le dimensioni ridotte vi permettono di portarla ovunque e di usarla sulla vostra scrivania senza occupare troppo spazio. Notevoli anche i materiali utilizzati che giustificano il prezzo molto alto del prodotto. La qualità costruttiva promette molto bene in quanto a resistenza e durevolezza nel tempo, la Roland si presta ad un utilizzo intensivo sia in studio sia dal vivo. È possibile alimentare il sintetizzatore con la corrente elettrica oppure con la batteria, una soluzione ideale per suonare ovunque. 

 

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Ultimo aggiornamento: 25.04.24

 

Principale vantaggio

Un sintetizzatore molto divertente da usare che si distingue dagli altri per la presenza di un microfono integrato. Potrete quindi realizzare loop vocali per le registrazioni o dal vivo, inoltre grazie alla funzione VocalTune il dispositivo si occuperà di ‘correggere’ automaticamente le vostre imprecisioni alla voce, adattandola alla nota che state suonando con la tastiera. Buona anche la gamma di funzioni e suoni, avrete a disposizione oscillatori, filtri LFO e wavetable, tutto il necessario per produrre musica utilizzando il vostro software preferito su PC.   

 

Principale svantaggio

Non è proprio tra i più precisi sul mercato per quanto riguarda il suono, specialmente se intendete utilizzarlo con delle cuffie o con degli speaker di piccole dimensioni. In questo caso potreste rimanere poco soddisfatti dalla bassa potenza espressa, anche impostando il volume al massimo. Bisogna comunque tenere conto che si tratta di un sintetizzatore ‘entry level’, adatto ai principianti che vogliono provare a sperimentare e divertirsi. 

 

Verdetto: 9.8/10

Il prezzo è davvero ottimo se paragonato alla quantità di funzioni che mette a disposizione. Nonostante non possiamo considerarlo un sintetizzatore di alto livello, questo modello si adatta alle esigenze dei produttori musicali in erba che si stanno avvicinando per la prima volta a questo genere di dispositivi. I suoni sono comunque di buon livello e il vocoder integrato con microfono permette di sbizzarrirsi e divertirsi. Il nostro verdetto quindi è molto positivo, sebbene perde qualche punto a causa della bassa potenza dell’audio in uscita, specialmente se utilizzate le cuffie. 

 

 

 

 

DESCRIZIONE CARATTERISTICHE PRINCIPALI

 

Divertente

Molti produttori musicali di diversi generi si avvicinano ai sintetizzatori  per un semplice motivo: sono estremamente divertenti da usare. D’altronde la possibilità di ‘giocare’ con i suoni è sempre allettante, e il Novation MiniNova vuole soddisfare proprio questa esigenza. Il design moderno e piacevole gli conferisce un aspetto da ‘festa’ che si riflette anche nelle funzioni. 

Grazie alla tastiera MIDI integrata potrete esprimervi con una serie di suoni, modificandoli a piacimento e trovando quelli che più vi piacciono. In questo modo comincerete a fare l’orecchio sui campioni più adatti ai vostri gusti per cominciare a comporre. La presenza del microfono integrato con vocoder vi permette di cantare e modificare la vostra voce con il modulatore e il pitch, facendola diventare più ‘grossa’ o più stridula. 

La funzione VocalTune è una sorta di ‘autotune’ integrato che ‘corregge’ i vostri errori alla voce, adattandoli alla nota suonata. Chiaramente non vi trasformerà in dei provetti cantanti, ma potrà comunque darvi buone soddisfazioni sia quando improvvisate sia se volete registrare.

Per principianti

Il prezzo ridotto colpisce specialmente se si pensa che il modello è composto da una tastiera, un microfono e tutte le funzioni adatte per cominciare. Il layout semplice e intuitivo vi consente di trovare immediatamente quella giusta, senza perdere troppo tempo o fare confusione. La tastiera a 37 tasti vi consente di trovare subito le note e di creare pattern direttamente dal sintetizzatore, senza dover usare alcun controller separato. 

Se avete delle basi di pianoforte potrete anche utilizzarla per creare scale e accordi da modificare usando i vari suoni disponibili. Il layout di tasti e manopole è stato ben progettato, inoltre ogni singola funzione viene segnalata in modo chiaro dall’apposito testo. Un punto a favore anche per la qualità dei materiali, in quanto il sintetizzatore si rivela molto resistente e durevole, anche se ne fate un uso intensivo. 

 

Funzioni

Nonostante si tratta di un modello per principianti, il Novation Mininova non lesina in quanto a funzioni, presentando tutte quelle più utili e conosciute. Il suono di base ricorda molto quello dei synth degli anni ‘70, ideale quindi per la produzione di musica synthwave, pop e rap. I suoni sono interamente modificabili grazie a oscillatori, filtri, LFO e ben trentasei wavetable. 

In questo modo potrete adattare il sintetizzatore per la produzione di diversi generi musicali, ideale quindi per registrare i vostri primi loop su software. Con il pulsante Animate potrete applicare subito modulazioni preimpostate per arricchire il suono dei campioni e della vostra voce, inoltre la modalità Arpeggiate vi consente di creare immediatamente delle ritmiche convincenti. Non manca ovviamente la possibilità di collegare il sintetizzatore al vostro PC o laptop per utilizzarlo con diversi software come Ableton, Reason o Cubase. 

 

 

 

 

Ultimo aggiornamento: 25.04.24

 

Principale vantaggio

Moog non ha bisogno di presentazioni nel campo dei dispositivi per la produzione musicale. Il suo Grandmother è spesso ritenuto uno dei migliori sulla piazza, merito della grande quantità di suoni ed effetti che mette a disposizione dell’utente. Se avete una buona esperienza con i sintetizzatori, allora potrete fare un passaggio di livello grazie a questo modello che sorprende per la qualità del suono espressa sulle ottave, le frequenze e le modulazioni del pitch. La sua struttura semi modulare ne permette l’utilizzo senza alcun cavo patch per il controllo del voltaggio. 

 

Principale svantaggio

Si tratta di un modello per produttori musicali navigati, in quanto l’interfaccia non è proprio intuitiva. Se siete alle prime armi potreste trovare il Grandmother un po’ troppo dispersivo da utilizzare, in questo caso vi possiamo consigliare qualche altro modello tra quelli venduti online. C’è da valutare anche il prezzo molto alto del modello, non vale la pena spendere così tanto se volete semplicemente divertirvi e provare qualche effetto con un sintetizzatore, a meno che non badate a spese. 

 

Verdetto: 9.8/10

Ci troviamo davanti a uno dei migliori sintetizzatori sulla piazza, sebbene in questo caso la qualità abbia un prezzo abbastanza alto. Il nostro verdetto è molto positivo, siamo rimasti davvero convinti dalla qualità del suono del prodotto e dalle sue funzioni avanzate, così come dalla memoria interna che consente di memorizzare fino a tre sequenze di 256 note. Notevole anche la struttura solida e resistente del Moog, con configurazione semi-modulare e vari connettori per altri strumenti musicali. Non possiamo assegnargli un punteggio pieno per il prezzo davvero alto e per l’interfaccia, un filo troppo complessa per i principianti.  

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DESCRIZIONE CARATTERISTICHE PRINCIPALI

 

Qualità del suono

Tra le caratteristiche da ricercare in un sintetizzatore la qualità del suono è probabilmente quella più importante. Il Moog Grandmother è davvero sorprendente grazie a una precisione sonora che vi permette di sfruttare tutti gli effetti al meglio. Il suono vintage tipico dei dispositivi Moog potrà darvi tantissime soddisfazioni, specialmente se siete amanti di quel tipo di sonorità anni 70 e 80 che potrete poi rimaneggiare utilizzando il pitch, il riverbero, il modulatore e tanto altro. 

Il controller incorporato vi consente di trovare velocemente le note in modo da poterci lavorare direttamente, così come registrarle grazie ai software per la programmazione musicale disponibili per PC e MAC. Una soluzione davvero ottima sia per le esecuzioni dal vivo, sia per lo studio di registrazione, il Moog Grandmother è davvero uno dei sintetizzatori migliori sulla piazza

Funzioni

Oltre alle tantissime opzioni di modulazione del suono, il Moog Grandmother offre altrettante funzioni per la creazione di brani inediti, così come per la produzione in studio. Sul retro troverete gli ingressi per altri strumenti musicali come chitarre elettriche e drum machine, così sarà possibile lavorare sui suoni direttamente dal sintetizzatore, sfruttando la sua eccelsa qualità audio grazie all’Hardware Spring Reberb. 

Allo stesso modo potrete trovare l’arpeggiatore per le ritmiche e il sequencer che vi permettono di sistemare il tempo delle note in sequenza. Sarà anche possibile memorizzare un totale di tre sequenze con 256 note ciascuna, ideale per creare armonizzazioni e parti più complesse. Il layout avanzato vi permette di sfruttare tutta la vostra conoscenza ma in caso contrario, se siete alle prime armi, potrebbe confondervi un po’ le idee. In questo caso è meglio puntare su un sintetizzatore più semplice da usare,in modo da imparare le basi. 

 

Componenti e materiali

Il Moog Grandmother si fa notare anche per la sua incredibile solidità. Il sintetizzatore è stato realizzato con materiali esterni e componenti interni di altissimo livello, quindi potrà durare nel tempo anche se ne fate un utilizzo particolarmente intensivo. Allo stesso modo potrete portarlo ovunque senza preoccuparvi di rovinarlo, ideale se suonate dal vivo o magari volete trasportarlo da casa allo studio di registrazione. 

La struttura semi-modulare del prodotto vi consente di utilizzarlo senza alcuna patch per il controllo del voltaggio, una soluzione molto pratica che vi farà risparmiare molto spazio. A tal proposito, anche le dimensioni del Moog sono abbastanza ridotte, sebbene non sia il più compatto sul mercato potrete comunque sistemarlo facilmente sulla vostra scrivania o su un piano di lavoro senza occupare troppo spazio. La qualità strutturale contribuisce però ad aumentare il prezzo del prodotto, quindi prima di acquistarlo fate le dovute considerazioni in base al vostro budget e alla vostra esperienza con i sintetizzatori. 

 

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Ultimo aggiornamento: 25.04.24

 

Principale vantaggio

Questo sintetizzatore è stato creato appositamente per la produzione di loop e beat di batteria, ideali per la produzione di musica synthwave, elettronica, rap e trap. Semplice da utilizzare anche se siete alle prime armi, il Korg sorprende con il suo suono di buon livello che si unisce ad un interfaccia davvero molto intuitiva. La presenza degli altoparlanti integrati vi consente di usarlo in qualsiasi momento, scelta molto utile se avete in mente un beat e volete riprodurlo per poterlo in seguito memorizzare.

 

Principale svantaggio

Il Korg si può alimentare a pile, ma chiaramente se intendete farne un uso intensivo questa opzione potrebbe non essere proprio la più pratica. Per collegare il prodotto alla corrente elettrica avrete bisogno dell’apposito alimentatore prodotto dalla stessa marca che in questo caso non troverete incluso nella confezione. Questo inconveniente vi costringe ad acquistarlo separatamente, aggiungendo quindi questa spesa al costo complessivo del sintetizzatore. 

 

Verdetto: 9.8/10

Il Korg Volca Beats è il miglior sintetizzatore per i producer alle prime armi o semplicemente per chi cerca un modello facile da usare. Il prezzo molto conveniente vi permette di acquistarlo senza spendere troppo, quindi adatto se volete farne un uso domestico e produrre dei brani a livello amatoriale. Nonostante il costo ridotto, il suono dei campioni di batteria del Korg convince appieno, per questo il nostro verdetto è molto positivo. Perde giusto qualche punto per la mancanza del cavo di alimentazione.

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DESCRIZIONE CARATTERISTICHE PRINCIPALI

 

Qualità del suono 

Quando si parla di musica elettronica o di produzioni musicali, spesso si nominano i sintetizzatori analogici. Questi dispositivi sono molto utili, in quanto si possono associare ad un controller MIDI o ad un software su PC per registrare velocemente dei suoni campionati. Korg è una marca che non ha bisogno di presentazioni in merito, infatti da anni è una delle più famose nel settore. Il suo Volca Beats fa parte della linea Volca che comprende altri sintetizzatori caratterizzati da un ottimo rapporto qualità-prezzo. 

Il prodotto in questione vi permette di creare loop di batteria per le vostre produzioni in modo veloce e intuitivo, inoltre potrete anche gestire il pitch e altre funzioni direttamente dal sintetizzatore, una buona soluzione per le esibizioni dal vivo o se volete semplicemente creare dei loop sui quali esercitarvi. Il suono analogico si rivela molto preciso e chiaro, grazie al generatore sonoro PCM che vi permette di creare loop espressivi e con un timbro convincente, adatti per diversi generi musicali come il rap, la trap, la musica synthwave ed elettronica. 

Pratico

Uno dei vantaggi del Korg sta nelle sue dimensioni davvero compatte e nel suo peso leggero. Potrete facilmente sistemarlo su una scrivania, senza occupare troppo spazio e associandolo al controller o ad altri sintetizzatori della stessa marca. Questo vi permette di allestire un vero e proprio studio di registrazione domestico con il minimo ingombro. La praticità del prodotto si estende anche al trasporto, in quanto potrete metterlo nello zaino o in una custodia (da acquistare separatamente) per portarlo con voi in sala prove o nei locali dove vi esibite. 

La possibilità di alimentarlo con delle pile torna molto utile per poter suonare o sperimentare loop ovunque vi trovate, sebbene sarebbe stata gradita la presenza di un alimentatore incluso nella confezione e che, qualora vi serva, andrà acquistato separatamente. Gli speaker integrati vi consentono di suonare anche senza collegarlo a delle casse esterne. Bello anche il design complessivo del prodotto che ricorda i vecchi sintetizzatori, una vera chicca se siete amanti del vintage. 

 

Intuitivo

Il Volca Beats di Korg è un sintetizzatore progettato per musicisti alle prime armi e intermedi, in quanto si presenta con un layout davvero intuitivo che vi permette di utilizzarlo anche se non avete esperienza con questo genere di dispositivi. Tutte le funzioni sono divise in modo comprensivo, così potrete trovare subito quella che cercate. 

Ogni strumento musicale dispone di controlli per il pitch e il decay, inoltre potrete regolare anche l’apertura o la chiusura del cimbalo e il ‘tocco’ sul rullante. La memoria interna vi consente di memorizzare dei loop in modo da poterli riprodurre loop, modificando il tempo del beat e la profondità per trovare sempre nuove soluzioni. Non manca l’entrate per il controller MIDI o la DAW, inoltre troverete anche quelle jack per SYNC. 

 

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