Ultimo aggiornamento: 26.07.24

 

Sassofono – Consigli d’acquisto, Classifica e Recensioni

 

Sapete quanti appassionati di sassofono ci sono al mondo? Tantissimi e possiamo dirvi che in Italia non sono pochi. Poi ci sono quelli che al momento hanno solo una curiosità verso questo strumento, stanno riflettendo se comprarne uno oppure no, se è difficile suonarlo, quanto costa e così via. Allora ci siamo detti: perché non realizzare una guida che possa togliere qualche dubbio a queste persone? Detto fatto!

Quanto leggerete di qui in avanti, è l’esito delle nostre scrupolose ricerche e approfondimenti su questo strumento. Ci auguriamo che le informazioni raccolte possano esservi d’aiuto nello scegliere un bel sax. Intanto vi anticipiamo due modelli tra quelli selezionati per voi: il Tuyama TAS-131 un sassofono contralto con un ottimo rapporto qualità-prezzo, e il modello Thomann Antique Sax, un soprano entry level pensato per i principianti.

 

 

Tabella comparativa

 

Pregio
Difetto
Conclusione
Offerte

 

 

I 7 Migliori Sassofoni – Classifica 2024

 

Prima di darvi i nostri suggerimenti su come scegliere un buon sassofono, vorremmo condividere con voi una curiosità. Se vi chiedessimo in quale famiglia di strumenti è inserito il sassofono, cosa ci rispondereste? Beh, se siete neofiti è molto probabile che la vostra risposta sia: “La famiglia degli ottoni”. Dobbiamo dirvi che non è così. Lo sappiamo, il corpo del sassofono è in metallo, anzi, nella stragrande maggioranza dei casi è in ottone. Allora com’è possibile che non faccia parte degli ottoni? Ve lo spieghiamo subito.

Gli antenati del sassofono sono il flauto e il clarinetto; è da questi due strumenti che ha ereditato la sua struttura. In particolare, è stato preso a modello il clarinetto basso per realizzare il primo sassofono. Visto che siamo un vena di curiosità, ve ne sveliamo un’altra. Avrete notato che molto spesso il nome del sassofono viene abbreviato in sax (lo abbiamo fatto anche noi)? Sapete come si chiama l’inventore del sassofono? Adolphe Sax. Crediamo che questo spieghi tutto. Adesso possiamo finalmente preoccuparci di quale sassofono comprare.

 

 

Sassofono contralto

 

1. Tuyama TAS-131 Sassofono Contralto in Mib 

 

Uno dei migliori sassofoni dell’anno per rapporto qualità-prezzo, il Tuyama si presenta con un design molto piacevole da vedere, con il corpo laccato in ottone laccato in oro che lo rende particolarmente elegante. Per quanto riguarda il suono, questo sax contralto in Fa Diesis si comporta molto bene, con una buona intonazione che vi permette di eseguire note chiare e precise. 

Una soluzione ideale se siete neofiti e volete prendere lezioni di sassofono o magari cercare di imparare da autodidatti. Allo stesso modo, potrete regalarlo a bambini o ragazzi per le loro lezioni a scuola o dal maestro, in quanto lo strumento si rivela ottimo per cominciare. 

I materiali del prodotto sono di buona qualità, sebbene stiamo comunque parlando di un sassofono ‘entry level’, sconsigliato quindi per un utilizzo intensivo dal vivo o in sala prove. Nel prezzo troverete anche una pratica custodia per il trasporto. 

 

Pro

Suono: Nonostante il prezzo conveniente, questo sassofono si presenta con un buon suono che vi permette di esprimervi in note intonate e precise sin dai primi mesi di apprendimento. 

Materiali: Il design in ottone placcato oro si rivela elegante e allo stesso tempo abbastanza resistente per poter durare per i primi anni di studio.
Custodia: Inclusa nel prezzo, risulta molto comoda per il trasporto dello strumento e per riporlo al sicuro dalla polvere quando non lo usate.

 

Contro

Dotazione: Sarebbe stato preferibile trovare anche qualche accessorio per la pulizia oltre alla custodia, cosa che vi costringe ad acquistarli separatamente.

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Sassofono soprano

 

2. Thomann Antique Sassofono Soprano

 

Tra i sassofoni soprani pensati per i principianti ci è sembrato opportuno portare all’attenzione di quanti ci leggono, lo strumento a fiato targato Thomann. Nello specifico si tratta di un sassofono soprano dritto. 

Certo, è bene fargli dare una registrata da un esperto per migliorarne le prestazioni ma è una cosa che va fatta sempre per strumenti del genere che si collocano in una fascia bassa. Diciamo che al di sotto di queste cifre si comprano solo i giocattoli.

La qualità costruttiva è nel complesso buona, il corpo e le chiavi sono in ottone anche se trasmette la sensazione che alcune parti siano un po’ fragili, dunque deve essere maneggiato con una certa cura. Per il prezzo a cui è venduto si propone come un valido sassofono, anche se è consigliabile sostituire il bocchino in dotazione con uno di maggiore qualità.

Nel complesso, comunque, questo Thomann restituisce un bel suono nasale, intonato su tutti i registri e, cosa che non guasta, è anche gradevole dal punto di vista estetico.

 

Pro

Costo: Il sassofono si trova in vendita a una cifra interessante, secondo noi il rapporto tra la qualità e il prezzo è buono.

Resa: Restituisce un suono intonato su tutti i registri e piacevolmente nasale.

Design: Non passa inosservato quello dello strumento che, a nostro avviso, è degno di un modello di fascia superiore.

 

Contro

Messa a punto: Il sassofono ha bisogno di una registrata, eseguita da un professionista, in questo modo si può notare fin da subito un miglioramento.

Bocchino: Il nostro consiglio è quello di sostituire quello in dotazione con uno di superiore qualità.

 

 

 

 

Sassofono tenore

 

3. Alysee T-818L – Sax Tenore Curvo

La proposta di Summina è una delle più gradite dagli utenti, visto che si tratta di un sassofono tenore curvo in tonalità Fa#.

Si presenta con un design molto piacevole caratterizzato da superfici e chiavi laccate in oro, supporto per il letturino e campana incisa, che contribuisce a renderlo più elegante. 

Per quanto riguarda il suono, ci troviamo davanti a uno strumento valido ed intonato sia sugli alti, sia sui bassi, cosa che lo rende adatto sia per gli esercizi sia per l’esecuzione dei brani.

Nel prezzo troviamo una pratica custodia per il trasporto, ideale anche per tenere lo strumento al sicuro dalla polvere. 

 

Pro

Suono: Il sassofono tenore si presenta con una resa sonora convincente, costituita da una buona intonazione sia sui registri alti sia sui bassi. 

Per principianti: Un’ottima soluzione per cominciare a suonare senza spendere troppo, ideale per lezioni a scuola, private o per gli autodidatti. 

Dotazione: Troverete una custodia per il trasporto dello strumento.

 

Contro

Materiali: Sebbene il design sia molto piacevole, il prodotto non si rivela particolarmente resistente. Come molti strumenti ‘entry level’ dovrete averne una buona cura per farlo durare a lungo nel tempo.

 

 

 

 

Sassofono giocattolo

 

4. Bontempi 32, 4331 – Sassofono 43 cm

 

Ci prendiamo una piccola pausa dall’elenco di prodotti pensati per gli adulti che già sono in grado o che vogliono imparare a suonare il sassofono per segnalare uno strumento per i più piccoli. Si tratta di un sassofono per bambini, realizzato da un marchio molto attento come Bontempi, che propone questo modello metallizzato (ma in realtà di plastica) e caratterizzato da una lunghezza di 43 centimetri e da pistoni colorati che rendono più semplice l’identificazione delle varie note. 

Il prezzo di vendita è estremamente contenuto, dunque non aspettatevi uno strumento con qualche ambizione realistica ma va visto come il primo passo per un bimbo di 3-4 anni verso la musica e la sempre gradita possibilità di emettere suoni più o meno rumorosi (elemento che i genitori devono tenere in grande considerazione prima di perfezionare l’acquisto). 

Non ci sono particolari difficoltà da parte dei bambini a emettere i suoni, visto che il fiato richiesto non è molto. La qualità complessiva è solo sufficiente, perciò non aspettatevi che questo sassofono possa resistere al meglio se non viene trattato con grande attenzione… e quando un oggetto finisce tra le mani di un bambino non è una cosa così scontata. 

 

Pro 

Divertente: Un metodo semplice per intrattenere i più piccoli e, magari, fare loro scoprire la passione per uno strumento musicale così affascinante come il sassofono. 

Pistoni colorati: Gli otto pistoni sono contraddistinti da una colorazione differente e questo agevola la memorizzazione delle differenti note. 

Low cost: Il sassofono è realizzato da un brand affidabile come Bontempi ed è venduto a un prezzo davvero molto economico. Difficile sperare di spendere di meno. 

 

Contro 

Materiali: La qualità complessiva è modesta, è tutta plastica e questo significa che il sassofono risulta piuttosto delicato e poco propenso a sopportare gli urti e le cadute.

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Sassofono alto

 

5. Summina Sassofono Alto Ottone Oro Laccato Bemolle 802

 

Quello che vi presentiamo è un sassofono alto. Il sassofonista di riferimento è quello principiante. Si tratta sicuramente di un valido sax da studio ma non di più.

Ma attenzione a non interpretare le nostre parole come una bocciatura, diciamo solo che il suo acquisto ha senso se lo strumento finisce tra le mani di un giovane studente, meno, invece, se questo non è il vostro primo sassofono.

Il prezzo non è eccessivo e insieme allo strumento ci sono anche accessori come il kit di pulizia, la custodia e due ance che però vi conviene cambiare in quanto diversi sassofonisti sono rimasti delusi.

Ma veniamo al suono. Sicuramente buono per questa fascia di prezzo, lo diciamo con il conforto delle tante recensioni positive reperite in rete.

 

Pro

Buono per lo studio: È un buono strumento per lo studio e diversi studenti, che dopo averlo comprato hanno chiesto una opinione al loro maestro, riferiscono di giudizi positivi.

Custodia: Il sassofono è venduto insieme ad alcuni accessori, tra questi c’è la custodia che pare avere tutte le caratteristiche necessarie a proteggere lo strumento.

Suono: La qualità è buona a patto che si tenga ben chiaro che stiamo parlando di un sassofono per principianti.

 

Contro

Ance: Non convincono le ance in dotazione a questo strumento. A detta della maggior parte delle persone in possesso dell’articolo, vanno cambiate.

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Sassofono Yamaha

 

6. Yamaha YAS-62 Professional Sassofono contralto 

 

Il prezzo di questo sassofono è davvero alto, si tratta infatti di un modello professionale che consigliamo solo ai musicisti intermedi o avanzati in cerca di uno strumento di alta qualità per esibizioni dal vivo e registrazioni. Il suono espresso è di altissimo livello, con toni precisi, rotondi e allo stesso tempo convincenti sia sui bassi sia sugli alti. 

Yamaha ha progettato il sassofono con un design particolare che prevede il foro del collo più stretto, per fornire una risposta veloce e un controllo migliore sul suono. I materiali altamente resistenti e durevoli nel tempo sono ideali per un utilizzo intensivo dello strumento, specialmente per i concerti. 

A questo si unisce un design davvero elegante che lo rende piacevole da vedere. In dotazione troverete anche una comoda custodia semi rigida, sebbene manchino i vari accessori per la pulizia dello strumento, da acquistare separatamente.

 

Pro

Professionale: Se siete musicisti avanzati in cerca di un sassofono di alta qualità per le vostre esibizioni dal vivo o per le registrazioni in studio, allora questo Yamaha potrà davvero fare al caso vostro. 

Suono: I toni raffinati, profondi e precisi del sassofono si uniscono ad un’ottima resa sonora sia sugli alti sia sui bassi. Il foro più stretto del collo vi consente di avere un controllo maggiore quando suonate.

Brand: L’azienda giapponese è una garanzia quando si parla di strumenti musicali e questo sax non fa eccezione.

 

Contro

Costoso: Il prezzo davvero elevato del prodotto lo rende inaccessibile se avete un budget ridotto. Allo stesso modo se siete alle prime armi, ma avete la possibilità di acquistarlo, vi consigliamo di puntare comunque su un prodotto più economico per cominciare.

 

 

 

 

Sassofono sopranino

 

7. EB Sassofono Sopranino

 

Il sassofono sopranino è uno degli strumenti più acuti all’interno della famiglia di questi strumenti a fiato. Il modello proposto da EB è realizzato con materiali di alta qualità e questo ha una conseguenza importante, ovvero un suono splendido e perfettamente bilanciato, ora tagliente, ora morbido.

Questo modello permette di suonare una vasta gamma di generi ed è particolarmente indicato per i solisti. Realizzato in ottone, sfoggia una superficie altamente resistente all’usura, antiruggine e antiossidazione.

Il suo acquisto, dunque, è una garanzia per il futuro e non potrebbe essere altrimenti, visto che parliamo di uno strumento di alto livello, venduto a un prezzo decisamente non alla portata di tutte le tasche.

 

Pro

Buona resa: Il suono è splendido e ottimamente bilanciato.

Resistente: La qualità dei materiali, oltre ad avere conseguenze positive sul suono, rende il sassofono resistente e robusto.

 

Contro

Costoso: Non è decisamente un acquisto per chi è alle prime armi ma per chi desidera un sassofono di fascia alta.

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Linguetta per sassofono

 

Vandoren Anche per Sassofono Alto n.2. 5, Confezione da 10

 

C’è parecchia soddisfazione da parte degli utenti per queste linguette per sassofono alto in Mi bemolle.

La loro qualità è stata elogiata in parecchie recensioni. Il suono prodotto è puro e ne facilitano il controllo, visto che si riesce a suonare piano su tutto il registro.

Nella confezione trovate dieci pezzi ognuno contenuto in una custodia di plastica. Hanno una grande durata, complice la buona qualità dei materiali.

Costano qualcosa di più rispetto alla media ma crediamo che valga la pena di fare questa spesa anche perché lo ripetiamo, si tratta di linguette durature.

 

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Guida all’acquisto – Come scegliere un buon sassofono?

 

Ci vuole il fisico

Esistono diversi tipi di sassofono, quattordici per essere precisi ma di questi sono sei quelli ancora in uso. Se state pensando di regalare il miglior sassofono a un parente o amico che vi ha confessato il suo desiderio di imparare a suonarlo, dovreste tener conto delle sue caratteristiche fisiche poiché peso e dimensioni dello strumento potrebbero essere un ostacolo per chi suona.

 

 

Per esempio una persona di corporatura esile o con mani piccole potrebbe avere problemi a suonare un sax baritono o tenore. Il sax soprano, pur essendo vero che ha dimensioni inferiori ai due sopracitati richiede maggiore pressione dell’aria, insomma, servono un bel paio di polmoni. Un buon compromesso per chi è esile, ha le mani piccole o polmoni poco potenti è il sax contralto.

 

Meglio sostituire bocchino e ancia

Il principiante tende a sottovalutare il bocchino e l’ancia eppure la loro importanza è fondamentale visto il ruolo giocato nell’emissione del suono e non solo. Precisiamo che questi accessori sono compresi con il sassofono ma, soprattutto nei modelli più economici, sono inadeguati. Insieme allo strumento conviene sempre comprare bocchino e ancia da sostituire immediatamente a quelli in dotazione allo strumento. Sul mercato se ne trovano di diversi ma non è necessario comprare quelli della migliore marca se si è agli inizi perché la spesa sarebbe inutilmente esosa rispetto alle effettive necessità.

Per quanto riguarda la misura, il principiante dovrebbe scegliere tra il numero 5, 6 o 7. La misura 5 va bene per il sax alto mentre 6 e 7 sono indicate per il tenore e il soprano. Misure differenti per un principiante potrebbero comportare difficoltà nell’emissione del suono. Noi abbiamo semplificato il tema ma ci rendiamo conto che la questione è molto più complessa. Per tale motivo è preferibile chiedere sempre un consiglio al vostro insegnante che, in base alla sua esperienza, saprà consigliarvi per i meglio.

 

Attenzione ai sassofoni economici

Comprare i migliori sassofoni del 2024 è più difficile di quanto si possa immaginare e l’acquisto nasconde sempre tante insidie. Comprendiamo che molti non hanno la possibilità di investire tanti soldi ma purtroppo chi ha un budget ridotto dovrà assumersi dei rischi. Ciò che possiamo dirvi è di far controllare lo strumento a una persona esperta che, per esempio, può essere il vostro insegnante.

 

 

Non di rado i sax economici presentano dei malfunzionamenti e questi può seriamente complicare la vostra pratica fino a scoraggiarvi e spingervi ad abbandonare lo strumento. I problemi maggiori dei sassofoni di fascia bassa riguardano l’assemblaggio e l’assenza o quasi di controlli di qualità degni di essere definiti tali. Se non volete incorrere in questo rischio, vi converrà mettere da parte più di un migliaio di euro. Sassofoni di tale fascia di prezzo, infatti, non presentano i problemi succitati.

 

 

 

Domande frequenti

 

Quanto costa un sassofono?

Il prezzo di un sassofono parte dai 200 euro circa a salire ben oltre i 1.000 euro. Dobbiamo dire che gli esperti ritengono che gli strumenti che si trovano nella fascia di prezzo compresa tra 200 e 400 euro spesso possono presentare una serie di difetti che un occhio inesperto non è in grado di notare. Per andare un po’ più sul sicuro bisognerebbe prendere sassofono da almeno 600 euro.

Precisiamo che anche in questo caso si tratterebbe di uno strumento per principianti. Se si vuole andare sul sicuro, invece, bisogna prendere un sassofono da circa 1.000 euro. Strumenti che si trovano in questa fascia di prezzo sono sottoposti a un efficiente controllo di qualità prima di essere commercializzati e sono una garanzia.

 

Come si suona il sassofono?

Il primo passo è una corretta postura, vediamola. Le gambe devono essere leggermente divaricate, il busto dritto e le braccia allargate come a voler far passare un po’ d’aria: i gomiti non devono essere serrati ma neanche troppo aperti. Il pollice sinistro va sul posapollice mentre il pollice destro va sul reggi-sassofono. Vediamo l’imboccatura. Tirate il labbro inferiore come a voler sorridere e a coprire i denti. Mettete il sassofono in bocca. Per emettere il primo suono, provate a pronunciare la sillaba “Ta”. Al resto ci pensa il diaframma che andrebbe allenato con l’aiuto di un maestro.

 

Chi ha inventato il sassofono?

L’invenzione del sassofono si deve al belga Adolphe Sax vissuto tra il 1814 e il 1984. La prima apparizione pubblica dello strumento fu nel 1841 all’Exposition de l’Industrie di Bruxelles.

 

Come pulire il sassofono?

Per pulire un bocchino si passa uno scovolino al suo interno. Serve un panno umido, invece, per pulirne l’esterno. È molto importante che dopo la pulizia con il panno umido, si asciughi tutto con un altro panno, possibilmente di flanella. Per la pulizia all’interno del collo bisogna far passare un panno asciutto da parte a parte. Rimuovete con cura l’eventuale ossidazione. Se presente, noterete del verde sul panno.

 

Quale sassofono va bene per il jazz?

Tutti i tipi di sassofono possono andare bene per il jazz, dipende dalle necessità del musicista.

 

Come funziona un sassofono?

Essendo un cosiddetto strumento ad ancia, l’emissione del suono è possibile grazie alla vibrazione di una linguetta che si trova sull’imboccatura. Quando l’ancia vibra si aziona la colonna d’aria che varia in lunghezza a seconda di come il sassofonista agisce sui tasti e sulle chiavi. Se la colonna d’aria è corta, si ottiene una nota acuta se invece è lunga, allora la nota è grave.

 

 

 

Come scegliere un buon sassofono

 

Avete comprato il vostro primo sassofono ma oltre a non saperlo suonare, non sapete neanche come “maneggiarlo”. Con la nostra guida vogliamo darvi alcune indicazioni che possono tornarvi utili nel momento in cui non avete il supporto di un maestro o comunque di una persona esperta.

 

 

Il montaggio

Naturalmente quando comprate il sassofono lo ricevete intero ma potreste avere l’esigenza di smontarlo, magari per una pulizia a fondo. Come spesso accade, smontare le cose è facile, il problema si presenta quando c’è da riassemblare il tutto. L’importante e fare le cose con ordine. Vi spiegheremo schematicamente come rimettere insieme il vostro sax.

Innestate il bocchino sul collo del sassofono poi montate l’ancia sul bocchino senza dimenticare di stringere la chiavetta di bloccaggio. A questo punto potete innestare il collo sul corpo centrale del sassofono e stringete la chiave di bloccaggio.

 

Scegliamo l’ancia

È una buona regola che l’ancia sia adeguata all’apertura del bocchino. Ma come fare a capire quale sia l’ancia più adatta. Il consiglio che possiamo dare è di comprare ance di diversa gradazione e iniziare con quella più morbida per poi proseguire verso quelle più dure. Insomma, si tratta di sperimentare

 

 

La pulizia del sassofono

Il primo consiglio è di non usare mai l’acqua per pulire il sassofono; questa, infatti, potrebbe causare dei danni allo strumento. Per pulire il bocchino rimuovete l’ancia e passate uno scovolino all’interno mentre all’esterno passate un panno umido. Subito dopo aver passato il panno umido, servitevi di un altro ben asciutto, meglio se di flanella. Anche l’esterno del collo può essere pulito con un panno umido e subito dopo asciugato.

Per l’interno cercate di far passare un panno asciutto da una parte all’altra. A tale scopo può essere utile legare una cordicella al panno e tirarlo mediante questa. Potreste notare che il panno si colori di verde, è l’ossidazione dell’ottone. È importante rimuoverla tutta perché è terreno fertile per i batteri.

 

 

 

Ultimo aggiornamento: 26.07.24

 

Armonica – Consigli d’acquisto, Classifica e Recensioni

 

L’armonica è uno strumento molto diffuso. Le sue origini risalirebbero al 1821 e sarebbe un’invenzione del tedesco Christian Friedrich Ludwig Buschmann. Come vedete non c’è certezza sul quando e da chi fu inventata, anche se la maggior parte delle fonti portano nella direzione che abbiamo appena descritto. Dopotutto si tratta di questioni secondarie, la cosa importante è che l’armonica sia stata inventata e abbia appassionato tantissime persone. Dove la troviamo principalmente? Certamente nel blues, nel folk e nel rock. 

Di seguito troverete una serie di offerte molto interessanti a nostro modo di vedere e che riguardano le migliori armoniche del 2024, che abbiamo organizzato all’interno di una classifica, scrivendo per ognuna una recensione che tiene conto dei pareri espressi da chi le ha acquistate e messe alla prova. Tra quelle che abbiamo scelto di proporvi ve ne anticipiamo due: la Fender Blues Deluxe con dieci fori numerati e dunque facili da individuare, per la gioia di tutti i dilettanti a cui tale modello si propone; e la Swan Chromatic Harmonica, uno strumento entry level con un costo interessante.

 

 

Tabella comparativa

 

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Difetto
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Le 7 Migliori Armoniche – Classifica 2024

 

 

Armonica a bocca

 

1. Fender Blues Deluxe Harmonica Key-C, Armonica a Bocca

 

L’armonica a bocca Fender Blues Deluxe è uno dei modelli più venduti e apprezzati del momento per via soprattutto del prezzo molto basso. È sicuramente un buono strumento se messo nelle mani di un giovane musicista o un dilettante che vuole perfezionare la tecnica, capire quali difficoltà presenta uno strumento del genere e se può effettivamente appassionarsi.

Questo modello ha dieci fori ed è in chiave di C. I principianti potranno, inoltre, avvalersi della numerazione apposta sui fori per individuarli e riconoscerli più facilmente.

Un plauso dobbiamo assolutamente farlo all’estetica, bella e molto curata, più di quanto ci si potrebbe aspettare da uno strumento entry level in questa fascia di prezzo.

Ma il design gradevole non deve distrarvi dalla qualità modesta dei materiali. Che si tratti di un’armonica per dilettanti lo si capisce anche dal suono decisamente meno brillante rispetto a quello dei modelli più professionali e dall’abbondante fiato che serve per suonarla.

La custodia compresa nel costo, pur se di plastica, assolve bene al suo compito di proteggere la Fender Blues Deluxe, agevolandone anche il trasporto.

 

Pro

Costo: Indubbiamente l’armonica vanta un prezzo abbordabilissimo che ne fa anche una buona idea regalo per un bambino o un principiante che vuole iniziare a suonarla.

Design: Siamo rimasti favorevolmente colpiti dall’estetica: è un oggetto decisamente molto bello, che siamo certi saprà conquistarvi al primo sguardo.

Fori numerati: I numeri che identificano i fori rendono più semplice individuarli e riconoscerli: un accorgimento molto utile per i neofiti e i dilettanti.

 

Contro

Materiali: Non era difficile immaginare che la qualità dei materiali non potesse promettere nulla di buono: i nostri iniziali sospetti hanno trovato ampie conferme.Servono bei polmoni: Per suonare la Fender Blues Deluxe è necessario un bel po’ di fiato; una caratteristica tipica degli strumenti economici.

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Armonica cromatica

 

2. Swan Armonica Cromatica 10 Fori 40 Toni

 

L’armonica Swan in chiave di C a dieci fori è una buona entry level. Gli armonicisti ne hanno apprezzato il suono corposo e la facilità con la quale si riesce a piegare le note. Le lamine delle ance, probabilmente, sono eccessivamente morbide e questo potrebbe spiegare il suo scordarsi nel breve periodo.

Va detto che inizialmente l’intonazione è perfetta. La maggior parte delle persone in possesso di questa armonica cromatica è concorde nel giudicare positivamente il rapporto qualità – prezzo pur avendo ben chiaro che lo strumento non è neanche lontanamente paragonabile ai cosiddetti mostri sacri. Bisogna dire che la leva che serve per cambiare le note in bemolle, tende a bloccarsi.

Esteticamente l’armonica è molto bella; è venduta insieme a una custodia all’interno della quale trovate anche un panno per la pulizia.

 

Pro

Rapporto qualità – prezzo: A giudicare dalle recensioni pubblicate in rete, gran parte delle persone è concorde nell’affermare che l’armonica abbia un buon rapporto qualità/prezzo.

Estetica: È uno strumento che dal punto di vista estetico non ha nulla da invidiare a modelli di livello superiore.

 

Contro

Lamine morbide: Le lamine delle ance risultano troppo morbide e questo potrebbe spiegare perché molti lamentano che l’armonica si scordi nel breve periodo.

Leva: Ad alcuni capita che la leva per il cambio in bemolle non funzioni alla perfezione nel senso che tende a bloccarsi.

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Armonica diatonica

 

3. East top – Armonica diatonica a 10 fori, 20 toni, chiave di C

 

Chi ha dubbi su quale armonica comprare, può dare un’occhiata al modello nuovo di East Top, un modello professionale a dieci fori, diatonico, in chiave di C, quindi indicato per suonare il blues, il country, il jazz e il folk.

Facile da tenere addosso, misura 102 x 27 x 19 mm, quindi può essere messa anche in tasca; il pettine è in plastica con canna di bronzo fosforoso, per aiutarvi a ottenere un suono più ricco. 

La piastra lamellare è dotata di galvanica antiruggine, per un uso continuo e senza correre il rischio di rovinare il prodotto. Ideale anche per un regalo, arriva all’interno di una confezione ben realizzata, che diventa anche il luogo in cui conservare l’armonica.

Il manuale è però in inglese, per cui non potrete avere un aiuto per capire come gestirla, se siete principianti e non conoscete la lingua. 

 

Pro

Professionale: La presenza di dieci fori e le sue caratteristiche ne fanno una armonica diatonica dedicata a chi ha già dimestichezza con strumenti simili.

Tascabile: Misura soli 102 x 27 x 19 mm, per cui potrete tenerla in tasca senza che vi crei alcun ingombro.

In chiave di C: Questa caratteristica fa sì che si tratti di un oggetto ideale per suonare folk, jazz, blues e folk.

 

Contro

Manuale: In lingua inglese, può non essere utile a chi non conosce questo idioma e ha bisogno di qualche info sui rudimenti dell’armonica.  

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Armonica blues

 

4. Hohner Harmonica Blues Harp MS Do

 

Le armoniche Hohner sono molto utilizzate nel blues per il loro suono caldo e allo stesso tempo convincente, grazie al quale è possibile esprimersi al meglio in assoli pentatonici e nell’accompagnamento dei brani. L’armonica diatonica in tonalità di DO vi permette di suonare il blues classico ed elettrico, come anche brani folk, sfruttando al meglio le vostre capacità. 

Nonostante sia uno strumento venduto a un prezzo conveniente, si rivela anche molto preciso nel suono, con note fedeli ottime sia per allenarsi sia per eseguire brani di diverso genere. Apprezzabile la possibilità di aprire l’armonica per poter cambiare le piastre, una caratteristica che vi permette di personalizzare lo strumento secondo le vostre esigenze. 

L’accordatura è buona, quindi una buona soluzione anche se volete imparare o se vi serve uno strumento per allenare la voce e il fiato. I materiali sono di soddisfacente qualità, sebbene non ci sia da aspettarsi la stessa resistenza di un modello più costoso.

 

Pro

Suono: Nonostante si tratti di un armonica per principianti, la Hohner si fa apprezzare per la resa sonora, proponendosi come scelta adeguata per chi ama suonare blues e folk. 

Prezzo: Il rapporto tra quello che si paga per comprarla e quello che si ottiene è soddisfacente, dunque se non siete professionisti valutatela con attenzione. 

Personalizzabile: La presenza delle viti, su cui poter intervenire per accedere alle piastre delle ance, rende lo strumento più facilmente adattabile al proprio stile. 

 

Contro

Materiali: Per il suo prezzo sono di buona qualità, sebbene non è stata progettata per musicisti intermedi o avanzati che intendono farne un uso intensivo.

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Armonica Hohner

 

5. Hohner Armonica A Bocca Tonalita’ Do(C)

 

Hohner è un altro di quei marchi stimati dagli armonicisti. Questo è un modello in Do a dieci fori ma chiaramente potete optare per altre tonalità. Pur non essendo professionale, a nostro avviso si tratta di uno strumento entry level di tutto rispetto.

Gli acquirenti hanno apprezzato la vicinanza dei fori, maggiore rispetto ad altri modelli analoghi e ciò semplifica l’esecuzione.

Una lamentela, invece, riguarda il comb che essendo in legno capita si gonfi e a qualcuno questo fatto disturba. Non manca la custodia di plastica che però non tutti hanno apprezzato ritenendola un po’ fragile o comunque non all’altezza di un marchio come Hohner; sia chiaro, l’armonica al suo interno è ben protetta ma era lecito aspettarsi una plastica migliore. Quanto all’estetica è sicuramente gradevole, carina se preferite ma nulla di più.

 

Pro

Fori ravvicinati: Apprezzabile la vicinanza tra i fori che contribuiscono a rendere più semplice l’esecuzione della musica.

Suono: Pur essendo un’armonica entry level, la qualità del suono è soddisfacente. Inoltre, possiamo dire senza timore di smentita che il rapporto qualità/prezzo sia buono.

 

Contro

Comb in legno: Non tutti si sono detti convinti del comb in legno che, se si suona a lungo, tende a gonfiarsi. Tale situazione ha infastidito parecchie persone.

Materiali della custodia: A detta di alcuni acquirenti la custodia è realizzata con materiali di qualità insoddisfacente, da un marchio come Hohner ci si aspetta il meglio anche per gli accessori.

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Armonica tremolo

 

6. Origlam Armonica tremolo professionale 24 fori in chiave di do e sol

 

Quella di Origlam è un’armonica dotata di ben 24 fori, per cui può essere considerata professionale, anche se non sono pochi i principianti che la sfruttano per tentare un primo approccio. La copertura è in argento cromato, che ne fa un oggetto resistente e, allo stesso tempo, facile da usare.

In chiave di do e sol e a doppia facciata, è indicata per vari tipi di musica, come il jazz, il blues ma anche per tutti gli stili che vengono usati nei film di animazione o in quelli di intrattenimento.

Arriva con la sua scatola, che permette tanto di portarla in giro al sicuro, quanto di regalarla senza dover provvedere alla confezione. Il panno per la pulizia, inoltre, consente di tenerla ben lucida. Il costo è buono, ma c’è chi lamenta l’eccessiva energia che si deve mettere nel soffiare, per poter emettere un suono. 

 

Pro

Professionale: Quella di Origlam è un’armonica a 24 fori, ideale per chi la suona di professione ma che non è da disdegnare dai principianti più convinti.

Copertura: Realizzata in argento cromato, la rende resistente ma anche molto intuitiva nell’uso.

Confezione: Quella qui presente permette anche di farne un bel regalo, visto che è inclusa la pezza per la pulizia.

 

Contro

Forza nel soffiare: L’energia che si deve mettere in questa operazione risulta un po’ troppa per chi non ha molto fiato. 

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Armonica diatonica Tonalità C

 

7. Fender 099-0702-001 001 Blues Deville Harmonica C

 

Se siete alla ricerca di un oggetto che possa fare anche una bella figura, quindi non una semplice armonica ma anche uno strumento che vi distingua dagli altri, puntate tutto su Fender. 

L’azienda è ben conosciuta per la qualità dei suoi prodotti e anche qui non pecca, visto che il prezzo di vendita non è eccessivamente alto. Sono molto apprezzate le ance, la miscela blues harp-fender, il suono che ne deriva, pulito e ben armonico.

In chiave di C, è ideale per suonare blues, jazz e così via, soprattutto per i principianti, in quanto è semplice da suonare, tanto che si può apprendere in poche settimane più di qualche brano.

Se vogliamo trovare un difetto, diciamo che la cover è forse un po’ troppo bombata, per cui può creare problemi a chi ha bisogno di qualcosa di più lineare per suonare bene.

 

Pro

Rapporto qualità/prezzo: Questa armonica è venduta a un costo interessante se pensiamo alla qualità costruttiva e alle sue caratteristiche compositive.

Suono: Pulito e armonico, è in chiave di C, quindi potrete modulare brani jazz, folk, blues e così via.

 

Contro

Cover: Questa parte è un po’ troppo bombata, quindi non così comoda proprio per tutti i principianti. 

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Spartiti per armonica

 

Metodo di Armonica per l’Autodidatta

 

Il metodo è per armonica cromatica e diatonica. All’interno del libro trovate fraseggi per il rock, il blues, il pop, il folk e il country.

Le note sono di facile lettura e a semplificare l’apprendimento c’è un CD in allegato.

Il metodo è pensato per i principianti mentre chi ha già un po’ di dimestichezza con l’armonica lo troverà inutile e fin troppo semplificato: bisogna vederlo come il primo ma fondamentale passo per apprendere i rudimenti ma appena terminati tutti gli esercizi suggeriamo di passare a un metodo che approfondisca di più l’argomento.

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Guida all’acquisto – Come scegliere una buona armonica?

 

Sul mercato non mancano armoniche davvero molto interessanti ma questo avremo modo di dimostrarvelo quando vi parleremo nel dettaglio degli articoli che abbiamo selezionato e per i quali vi preghiamo di fare un’attenta comparazione prima di prendere la vostra decisione. Se trovate qualcosa di interessante  e volete sapere dove acquistare a prezzi bassi la migliore armonica, cliccate sul link sottostante. Immaginiamo vogliate sapere come scegliere una buona armonica; ve lo spiegheremo tra un attimo.

 

 

Un buon compromesso tra prezzo e qualità

Per capire come scegliere una buona armonica ci sono diversi aspetti di cui tenere conto. Il rapporto tra la qualità e il prezzo è certamente uno di questi. Se state leggendo la nostra guida è probabile che non siate degli esperti sull’argomento, dunque essendo voi alle prime armi vi sconsigliamo di spendere cifre ingenti.

Ciò che vi serve ora è uno strumento per fare pratica, esercitarvi. Attenzione, non vi stiamo dicendo di comprare un giocattolo (sulla questione torneremo tra un attimo, nel prossimo paragrafo perché si tratta di un argomento importante) ma che potete comprare l’armonica della migliore marca e destinata ai dilettanti. In questo modo avrete la garanzia del produttore spendendo una somma consona al vostro livello di armonicisti che, probabilmente, è ancora molto basso.

 

Evitate le armoniche eccessivamente economiche

Noi sconsigliamo di comprare un’armonica molto economica perché certamente sarà stata costruita con materiali pessimi e assemblati male. Uno strumento con le suddette caratteristiche è impossibile da suonare e rende più difficile l’apprendimento. Forse ora è più chiaro cosa intendevamo quando nel paragrafo precedente vi abbiamo detto di non comprare “giocattoli”. Ma non disperate perché non è difficile trovare un modello più economico ma comunque decente e ve lo dimostreremo tra un attimo quando vi parleremo delle armoniche vendute online.

 

 

Pronti per il salto di qualità

Siete partiti con un’armonica per principianti, ci siete affezionati. È giusto ma adesso avete bisogno di altro, qualcosa che sia più adatto all’abilità che avete maturato come armonicisti. Nessuno vi dice di separarvi dal vostro primo strumento ma di affiancarlo a un altro di livello superiore.

Dopotutto si tratta di un’esigenza che sentite perché vi rendete conto che il timbro della vecchia armonica non vi piace più e magari adesso vi esibite anche davanti a un pubblico e una situazione del genere impone strumenti di livello superiore. Chiaramente dovrete spendere qualcosa di più rispetto alla prima volta, forse il doppio ma ne vale la pena e noterete immediatamente la differenza sia dei materiali sia del suono.

 

 

 

Domande frequenti

 

Come suonare l’armonica?

Premesso che avrete la necessità di procurarvi un buon metodo se non potete rivolgervi a un maestro, bisogna innanzitutto imparare in modo corretto la respirazione. Tenete presente che l’armonica è l’unico strumento a fiato che richiede delle pause per inspirare. Per suonare le  note singole dovete contrarre le labbra e appoggiarle sul foro da suonare preoccupandovi di tappare sempre con le labbra quelli che sono adiacenti alla nota da emettere. Per gli accordi, invece, è necessario soffiare in almeno due fori. Queste operazioni valgono anche se volete scoprire come si suona l’armonica a 24 fori o come si suona l’armonica tremolo.

 

Con quale tonalità conviene cominciare a suonare l’armonica?

La tonalità più adatta per un principiante è il Do poiché è quella centrale del set di accordature che sono Sol, La, Si, Do (notate la posizione al centro), Re, MI, Fa. Ma è la tonalità più adatta anche per altre ragioni; infatti non è eccessivamente dura come, ad esempio, l’armonica in Fa o troppo morbida come quella in Sol.

 

Quali sono le differenze tra un’armonica diatonica e una cromatica?

Non sono poche le differenze. Se volete imparare come si suona l’armonica cromatica dovete sapere che è accordata su una scala che ha la disposizione delle note a intervalli uguali. In altre parole la sequenza delle note sulla prima ottava è uguale a quella sulle altre ottave. L’armonica diatonica, invece è accordata su una scala per l’appunto diatonica e dunque incompleta rispetto alla cromatica. Chiaramente è possibile suonare le note mancanti mediante l’utilizzo di specifiche tecniche.

 

Cos’è il bending?

La tecnica del bending permette di suonare un bemolle. Ma spieghiamoci con un esempio. Immaginiamo di avere un’armonica in Do; usando il bending sul terzo foro (aspirando), otteniamo un Si bemolle, poi un La e un La bemolle.

 

Come pulire l’armonica

Innanzitutto è necessario smontare lo strumento. Potete mettere il corpo centrale sotto l’acqua corrente calda a patto che non sia di legno. Servendovi di un cotton fioc, pulite tra le zone di separazione. Non senza essere delicati, pulite le anime di metallo che potete immergere in acqua a 80° per una manciata di minuti. Una volta tolta l’anima di metallo dall’acqua inserite tra le ance un oggetto sottile per rimuovere lo sporco. Asciugate tutto con un panno morbido.

 

 

 

Come utilizzare un’armonica

 

L’armonica è uno di quei pochi strumenti tascabili e pertanto è possibile portarla sempre con sé. Si può suonare da soli oppure insieme a una band. L’armonica, poi, può mettersi al servizio di diversi generi musicali: gli unici limiti sono la creatività e la tecnica. Noi non possiamo insegnarvi come essere creativi nè questo è il luogo per apprendere le tecniche che sono alla base dell’armonica, tuttavia possiamo darvi delle dritte che, ne siamo certi, potranno esservi utili.

 

 

Il primo passo

Una delle prime cose che bisogna imparare è come si tiene in mano l’armonica. Dopotutto è una regola che vale per qualsiasi strumento musicale. Se non si correggono immediatamente gli errori d’impostazione c’è il rischio di portarseli dietro per sempre. L’armonica va tenuta in questo modo: una mano deve sorreggerla, l’altra, invece, deve formare una coppetta sul retro: lo spazio che si viene a creare lavora come una cassa di risonanza.

 

Accordi e note singole

Con un’armonica non soltanto è possibile suonare le singole note ma anche degli accordi. Vediamo sinteticamente come si fa. Nel primo caso, ovvero quello delle singole note, ci sono due tecniche: quella detta puckering e la tongue blocking. Per usare la puckering dovete contrarre le labbra e appoggiarle su uno dei fori preoccupandovi di chiudere gli altri fori sempre con le labbra. Nel caso della tecnica tongue blocking, invece, i fori si chiudono con la lingua. Passiamo agli accordi. In questo caso dovete aspirare o inspirare in almeno due fori. Se volete ottenere un accompagnamento ritmico dovete picchiettare con la lingua.

 

 

Pulizia e manutenzione

Per garantire lunga vita alla vostra armonica dovete fare un po’ di manutenzione. Lo strumento va tenuto sempre ben pulito. Ad esempio agire sul corpo centrale, se non di legno, con acqua calda. Le anime in metallo possono essere messe a mollo per qualche minuto in acqua a 80°. Se tutto lo sporco non è venuto via, potete rimuoverlo servendovi di qualcosa di sottile. La cosa importante è essere delicati. Per asciugare lo strumento usate un panno morbido.

 

 

 

Ultimo aggiornamento: 26.07.24

 

Flauto di Pan – Consigli d’acquisto, Classifica e Recensioni

 

Sebbene almeno dalle nostre parti non siamo abituati a vedere band che utilizzano il flauto di pan, è comunque uno strumento che non manca di estimatori in Italia. Ne volete uno anche voi? Abbiamo selezionato alcune offerte molto interessanti e stilato una classifica. Per ogni flauto è stata scritta una recensione dettagliata che mette in luce pregi e difetti dello strumento in esame.

Fra i vari flauti di pan venduti online, vi suggeriamo Gewa 700285 che ha una buona estensione ed è robusto, mentre l’alternativa è rappresentata dall’Atlas GR27024, un prodotto equo e solidale realizzato artigianalmente in Perù.

 

 

Tabella comparativa

 

Pregio
Difetto
Conclusione
Offerte

 

 

I 5 Migliori Flauti di Pan – Classifica 2024

 

 

Flauto di pan Gewa

 

1. Gewa 700285 Flauti di Pan Premium Do

 

Il flauto di pan Gewa è in Do maggiore con estensione Sol – Do. È costituito da diciotto canne di bambù trattato con olio di mandorla.

La forma è arcuata ed è ben lavorato, anche se l’estetica è piuttosto scarna, dettaglio sul quale si potrebbe soprassedere se si trattasse di uno strumento più economico. Stando ai pareri di chi è in possesso del flauto, il suo suono è gradevole ma musicisti più pignoli non hanno mancato di far notare una certa imprecisione delle ultime quattro canne dove le note non corrispondono alla perfezione, nulla comunque che pregiudichi il divertimento quando si suona per passatempo.

Diverso il discorso se dovete farne un uso professionale, all’interno di una band o situazioni analoghe dove è richiesta la massima precisione. Potrebbe costare qualcosa in meno? A nostro avviso sì, oltretutto non ha una custodia ma una semplice borsa in stoffa.

 

Pro

Buona estensione: Avendo diciotto canne lo strumento offre una buona estensione da Sol a Do, questa caratteristica è stata parecchio apprezzata dagli utenti.

Robusto: Realizzato con canne di bambù, il flauto è descritto da chi lo ha comprato, come molto solido e ben costruito.

 

Contro

Impreciso: Alcuni utenti hanno notato una certa imprecisione delle ultime quattro canne; le note non corrispondono alla perfezione.

Niente custodia: Il flauto, sebbene sia robusto, andrebbe conservato in una custodia che in questo caso è rappresentato da un semplice sacchetto in tessuto, inadatto a proteggerlo dagli urti.

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Flauto di pan 15 tubi

 

2. Atlas GR27024 Flauto di Pan da 15 Note

 

Il flauto è un prodotto artigianale realizzato a mano in Perù come si può immaginare dagli adorni che non mancheranno di far breccia nel cuore di chi ha gusto per l’etnico. Le canne sono quindici e, aspetto tutt’altro che secondario, si tratta di un prodotto equo e solidale dunque comprandolo fate anche un bel gesto.

Il suono è discreto ma ci pare evidente fin da subito che non si tratta di uno strumento professionale, probabilmente ha più una valenza ornamentale e in questo caso potrebbe fare una bella figura affisso alla parete di chi predilige l’arredamento etnico.

Pesanti critiche sono state rivolte ai materiali che non sono di buona qualità: a detta di chi ha avuto il flauto tra le mani, è poco robusto. È privo di custodia.

 

Pro

Equo e solidale : Il flauto di pan Atlas è un prodotto equo e solidale dunque vi dà la possibilità di fare un acquisto etico e dare il vostro contributo a economie meno sviluppate.

Ornamenti: È realizzato in Perù e si vede dagli ornamenti che ne accentuano il carattere etnico. Se non imparate a suonarlo potete sempre usarlo come grazioso complemento d’arredo.

 

Contro

Materiali: La loro qualità non ha soddisfatto i clienti che giudicano il flauto troppo delicato; oltretutto è privo di custodia.

Non professionale: Non è assolutamente adatto a un uso professionale, il suono è discreto ma non di più. A conti fatti probabilmente il prezzo richiesto è eccessivo.

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Flauto di pan professionale

 

3. Plaschke Instruments Flauto di Pan Design Zoccolo di Legno

 

Qui siamo al cospetto di un flauto per uso professionale. Realizzato a mano, è un prodotto italiano, infatti, arriva dall’Alto Adige.

È un flauto in Sol con venticinque tubi. Lo stile è quello rumeno e le canne di bambù sono di ottima qualità mentre la struttura inferiore, sulla quale poggiano le canne, è in abete rosso.

Lo strumento è contenuto in una custodia morbida che, ci piace sottolinearlo, è stata realizzato con estrema cura da mani evidentemente sapienti.

L’intonazione è perfetta ma stando alle testimonianze raccolte in rete, serve un bel po’ di fiato per suonarlo. Qual è la nota negativa? Sicuramente il prezzo che però ci pare inevitabile fosse così alto vista la qualità del flauto.

 

Pro

Materiali: Il flauto è frutto di un lavoro artigianale ed è realizzato con l’utilizzo di buoni materiali selezionati con cura prima del processo di produzione.

Intonato: Si fa apprezzare per la precisione della sua intonazione, caratteristica che lo rende perfetto per un utilizzo professionale.

 

Contro

Costo: Il prezzo, probabilmente, è l’unico vero punto sfavorevole di questo flauto. Costa tanto, anche se la somma richiesta non la definiremmo proibitiva.

Serve fiato: Chi è in possesso di questo flauto ha fatto presente che per suonarlo a dovere serve una buona dose di fiato e dunque bei polmoni.

 

 

 

 

Flauto di pan 16 tubi

 

4. Vangoa Flauto di Pan Fistola 16 Pipes Panflute

 

Questo flauto ha sedici tubi ed è realizzato in resina ABS. È in Do e produce un suono dolce. Particolare la duplice possibilità di suonare: con i bocchini fissi oppure con uno singolo costituito da un tubo stile diamonica. In questo ultimo caso non dovrete mettere la bocca in corrispondenza del foro da suonare ma dell’estremità del tubo. Personalmente ci sembra un sistema poco pratico ma magari c’è chi lo preferisce.

I fori sono numerati, questo sistema permette di riconoscere più semplicemente le note da suonare.

Non si tratta di un flauto professionale e il prezzo non ci sembra essere così vantaggioso. Utile la presenza della borsa/custodia che è leggermente imbottita. Il flauto è molto leggero e semplice da trasportare.

 

Pro

Duplice modo di suonare: Il flauto presenta due possibili modi di essere suonato: uno più classico con un bocchino per ciascun foro oppure con un solo bocchino a tubo.

Fori numerati: Chi ha difficoltà a riconoscere le note da suonare troverà di grande aiuto la numerazione apposta sui fori che li rende facilmente riconoscibili.

 

Contro

Materiali: La qualità non è eccelsa, visto che si tratta di resina ABS che non conferisce particolare resistenza allo strumento.

Costo: È nostra opinione che il prezzo di vendita proposto per questo flauto sia un po’ alto. Con un esborso inferiore avremmo avuto sicuramente meno da ridire.

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Flauto di pan 20 tubi

 

5. Plaschke Instruments Flauto di Pan con 20 Tubi

 

Questo nuovo flauto si rivolge ai musicisti semi professionisti che cercano uno strumento affidabile ma che non sia eccessivamente costoso, anche se lungi da noi definirlo economico.

Diversi i punti di forza, a cominciare dal bel suono, ottenuto non solo grazie al lavoro di bravi artigiani (stiamo parlando di uno strumento realizzato in Alto Adige) ma anche all’impiego di ottimi materiali selezionati con scrupolo. Il flauto ha venti tubi e ha la tonalità in Do. Quanto allo stile è quello rumeno e si adatta a diversi generi musicali.

A corredo c’è una borsa in tessuto da imballaggio ma su richiesta si può avere una borsa in tessuto professionale con il logo ricamato Plaschke Instruments… beh considerato che non si tratta di un flauto economico, avremmo gradito che la borsa fosse di serie.

 

Pro

Materiali di buona qualità: La perizia con la quale il flauto è realizzato avrebbe ben poco peso se non ci fosse alla base dell’ottima materia prima e in questo caso, i materiali lo sono.

Suono: Lo strumento si caratterizza per il bel suono e può essere tranquillamente usato per esibirsi davanti a un pubblico competente.

 

Contro

Borsa: Come accessorio c’è solo una semplice borsa da imballaggio mentre quella con tessuto professionale e logo del produttore va comprata a parte.

Prezzo: Non che non li valga tutti i soldi necessari al suo acquisto ma dobbiamo avvisare i lettori che il flauto non costa poco.

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Guida all’acquisto – Come scegliere un buon flauto di pan?

 

Con la nostra guida proveremo a darvi una mano a superare le vostre perplessità in merito. Quanto segue, infatti, vi aiuterà a capire come scegliere un buon flauto di pan. Le informazioni che abbiamo raccolto sono – a nostro avviso – utili e funzionali per farvi un’idea propria e individuare quale tra gli strumenti che proponiamo sia adatto. Chiaramente, come per tutti gli strumenti anche nel caso del migliore flauto di pan bisogna distinguere tra quelli professionali e non.

Ovviamente i primi costano di più perché costruiti con materiali buoni e con una certa perizia. Ad ogni modo, almeno all’inizio, può bastare investire pochi euro per lo strumento più economico, giusto per capire se si è in grado di suonare il flauto.

 

 

Dalle Ande con furore

Solitamente si associa il flauto di pan al Perù ma più in generale si tratta di uno strumento andino, dunque, è tipico anche di altri di Paesi quali la Colombia, la Bolivia e l’Ecuador. Lo strumento, nella sua variante andina, è abbastanza antico poiché si fa risalire la sua invenzione al V secolo. Dalle fonti in possesso possiamo affermare che inizialmente si sia diffuso tra gli Hauri, una civiltà preincaica che viveva in quello che oggi è il Perù meridionale.

Probabilmente vi starà sorgendo una domanda: se lo strumento ha avuto origine presso gli Huari, perché un nome che rimanda alla mitologia greca? In vero ci sono diverse varianti dello strumento e il nome flauto di pan, chiaramente è una scelta di comodo. Anche in Italia abbiamo una variante, il firlinfeu, uno strumento brianzolo.

 

Il flauto nella mitologia greca

È interessante spiegare brevemente anche il flauto di pan dal punto di vista della mitologia greca. A crearlo fu il dio Pan che si innamorò di una ninfa di nome Siringa. L’amore non era corrisposto tanto è vero che la ninfa scappò e mentre correva pregava gli dei che la trasformassero affinché Pan non potesse riconoscerla. La ninfa stava passando per un canneto quando le sue preghiere furono ascoltate ed esaudite: si tramutò in una canna sotto lo sguardo di Pan. La divinità, disperata, abbracciò le canne, ma consapevole di non poter più far nulla, ne recise una in tanti pezzi di differente lunghezza, li legò insieme e così fabbricò lo strumento.

 

 

La struttura

Riteniamo opportuno soffermarci un attimo sulla struttura dei migliori flauti di pan del 2024. Lo strumento presenta un numero variabile di canne. I materiali usati per la sua costruzione sono il bambù, il legno d’acero o, nelle versioni più moderne, plastica e metallo. Tenete presente di questi dettagli quando vi accingete a decidere quale flauto di pan comprare. Le canne hanno una disposizione verticale e decrescente; possono essere unite mediante corde o cera. Sul mercato questo strumento potete trovarlo in quattro forme.

La più comune è quella con le canne disposte a zattera con quelle più corte disposte alla sinistra del suonatore. C’è poi il flauto ricavato da un solo pezzo di legno, il flauto a forma doppia e la forma a fascio dove le canne sono raggruppate e unite come a formare una sorta di grappolo d’uva.

 

 

 

Domande frequenti

 

Come costruire un flauto di pan?

Costruire un flauto di pan non è complicato, se avete difficoltà a reperire canne di bambù potete ripiegare su tubi di PVC con diametro da 16 mm. Come certamente saprete, ogni canna deve avere una lunghezza differente poiché deve emettere una determinata nota. Immaginiamo di voler costruire un flauto a sei tubi per un bambino con le note G5, G#5, A5, A#5, B5 e C6. Per ottenere le suddette note tagliate il tubo di PVC secondo le seguenti lunghezze: 9,71 cm, 9,9 cm, 8,51 cm, 7,96 cm, 7,44 cm e 6,95 cm.

Una delle estremità dei tubi tagliati va chiusa con un gommino alettato o volgarmente detto tappo. Incollate i tubi ottenuti e nel frattempo procuratevi due listelli di legno larghi due centimetri e mettete i tubi incollati nel mezzo. La lunghezza dei listelli deve eccedere un paio di centimetri sia a destra sia a sinistra. Con un paio di molle stringete saldamente le due estremità dei listelli. Il flauto è pronto.

 

Come suonare il flauto di Pan?

Per suonare il flauto bisogna soffiare nei tubi. Ciò va fatto tenendo le labbra serrate, lasciando solo una piccola fessura sufficiente a far passare l’aria. L’intonazione dipende dalla velocità con la quale è soffiata l’aria. Più si va verso il registro acuto e con maggior velocità va immessa l’aria.

 

Dove comprare il flauto di pan?

Il modo più facile per reperire un flauto di Pan è online, tuttavia non è difficile trovarlo presso negozi di strumenti musicali oppure anche su bancarelle gestite da peruviani che, oltre allo strumento, vendono anche CD di musica folk.

 

Perché si chiama flauto di pan?

Il nome si deve alla mitologia greca. Pan era figlio del dio Ermes e della ninfa Driope, anche se secondo altre fonti era ritenuto essere figlio di Zeus e Callisto. Fatto sta che un giorno vide una ninfa e se ne innamorò. Questa lo rifiutò e spaventata dal suo aspetto fuggi. Pan la inseguì.

La ninfa pregò suo padre di trasformarla affinché potesse nascondersi dal suo spasimante. Giusto in quel momento stava passando per un canneto e quindi  fu trasformata proprio in una canna. Pan assistette alla trasformazione ma non riuscì a distinguere la sua amata tra le altre canne così ne recise una e la tagliò in tanti pezzi, legandoli l’uno all’altro con dello spago. Da quel giorno nacque lo strumento secondo la mitologia greca ed è per questo che si chiama flauto di pan.

 

Quali sono le forme del flauto di pan?

Fondamentalmente si possono distinguere quattro diverse tipologie di flauto di pan, ognuna con una sua particolare forma. La prima è quella detta “semplice” ed è la più diffusa. In questo caso le varie canne sono disposte affiancate (come in una zattera) con quelle più corte posizionate sulla sinistra rispetto a chi suona.

Un altro modello è quello ricavato da un solo pezzo (tipicamente di legno) che viene intagliato e scavato fino a ottenere la forma tipica dello strumento. Il modello “a forma doppia”, invece, sostanzialmente si ottiene affiancando due flauti semplici mentre in quello “a fascio” le canne sono raggruppate in modo da formare una sorta di grappolo.

 

 

 

Come suonare il flauto di pan

 

Suonare questa tipologia di flauto non è difficile, almeno a livello amatoriale, ma come tutti gli strumenti musicali, richiede impegno, dedizione e naturalmente tanta passione.

 

Molti tendono ad associare il flauto di pan al Perù ma si tratta di una associazione riduttiva e anche erronea dovuta probabilmente al fatto di ritenere i tratti somatici andini come una cosa esclusiva dei nativi peruviani, per intenderci quelli che affondano la loro discendenza nell’era precolombiana. Pertanto il primo equivoco da correggere è che il flauto di pan, è uno strumento tipico della tradizione musicale, non soltanto del Perù ma anche di paesi come l’Ecuador, la Bolivia e la Colombia. 

Il secondo equivoco da correggere è che questo strumento è caratteristico soltanto della musica popolare andina. In vero trova grande impiego anche nella musica popolare germanica. È diffuso, infatti, in Germania, Austria, Svizzera tedesca e Bolzano. Varianti dello strumento ci sono in Brianza, Romania, Cina e nelle Isole Salomone. Ma cosa c’entrano questi paesi con il dio Pan? Effettivamente le origini dello strumento risalgono all’antica Grecia. Secondo il mito, Pan usava il suono del flauto per irretire i viandanti.

 

Tipi di flauto di Pan

Per imparare a suonare il flauto di pan più venduto è il caso di conoscere qualcosa in più sullo strumento. Diciamo che dire “flauto di pan” significa essere generici. In realtà ce ne sono diversi tipi con nomi specifici a seconda del paese di origine. Cominciamo dalla Siringa che poi è lo strumento suonato dal dio Pan, dunque è la versione greca del flauto. 

La zampoña, invece, che è il tipico strumento dell’altopiano andino, dunque è comune non solo in Perù ma anche Bolivia, Chile, Ecuador, Colombia e Argentina. La zampoña è spesso presente nella musica folk di questi Paesi. 

La antara è uno strumento vecchio di almeno 2000 anni ed è tipico della cultura musicale Nasca e Paracas, popoli precolombiani. Il siku si caratterizza e distingue dagli altri flauti di Pan per avere due fila di tubi. È uno strumento tipico del Perù. Abbiamo detto di come il flauto di pan sia presente anche in Cina. In questo caso si parla di Paixao.

 

 

La struttura del flauto di pan

Per essere suonato uno strumento va conosciuto a fondo, anche la sua struttura. Cominciamo dai materiali più comunemente impiegati per la realizzazione del flauto di pan che sono: il bambù e il legno d’acero (sono i legni più comuni). Chiaramente con la scoperta di nuovi materiali si è trovato il modo di impiegarli anche per il flauto, in particolare plastica  e metallo. Il flauto di pan ha le canne disposte verticalmente e in sequenza, dalla più lunga alla più corta.

Generalmente vengono unite per mezzo di corde e cera. Sono quattro le forme più comuni: quella detta a zattera, il flauto ricavato da un unico pezzo di legno, quello con le canne disposte su due file e quello a fascio.

 

L’emissione del suono

Eccoci qua, finalmente siamo arrivati al nocciolo del nostro articolo, ovvero, come suonare il flauto di pan. Premettiamo che sebbene sia uno strumento dalla struttura semplice, non significa che suonarlo non comporti delle difficoltà. Poi è chiaro che dipende da quanto in alto si mette l’asticella. Dovete sapere che ci sono dei veri virtuosi dello strumento, musicisti che hanno studiato a fondo il flauto. 

Facciamo un nome su tutti: Gheorghe Zamfir che come si intuisce non è peruviano e tantomeno andino. È un musicista romeno ritenuto tra i più grandi maestri dello strumento. Torniamo a noi. Dicevamo dell’emissione del suono: le labbra devono essere chiuse parzialmente, va lasciato soltanto lo spiraglio necessario a far passare l’aria. È importante controllare la velocità dell’aria insufflata perché questa determina l’intonazione. In particolare, più si va verso i registri acuti e più velocemente deve circolare all’interno dei tubi.

 

 

Pulizia e cura dello strumento

Già che ci siamo, è bene imparare a prendersi la necessaria cura dello strumento, dunque la sua pulizia e preservazione. La pulizia va fatta con una certa periodicità. Il flauto va pulito all’esterno ma soprattutto all’interno. A tale scopo esistono degli appositi kit composti da aste ricoperte di microfibra e olio di vaselina.

Per quanto riguarda la preservazione dello strumento, cercate di tenere il flauto in una buona custodia  al riparo dall’umidità. A tale scopo, prima di riporre lo strumento, accertatevi che sia asciutto, in altre parole rimuovete eventuali tracce di saliva che potrebbero essersi accumulate all’interno delle canne.

 

 

 

Ultimo aggiornamento: 26.07.24

 

Flauto Traverso – Consigli d’acquisto, Classifica e Recensioni 

 

L’argomento scelto per la nostra guida interesserà soprattutto gli appassionati di musica classica ma non solo, visto che il flauto traverso ha saputo mettersi al servizio anche di altri generi musicali. Pensiamo, per esempio, al grande Ian Anderson e ai suoi Jethro Tull. Vogliamo essere chiari fin da subito, se state pensando di imparare a suonare questo strumento sappiate che dovrete metterci molto impegno e dedizione; dovrete esercitarvi quotidianamente, per diverse ore, se non volete restare dei semplici strimpellatori.

Se non vi siete già spaventati per la mole di lavoro che vi aspetta, date uno sguardo a questi due aerofoni: lo Yamaha YFL-212 e l’Alysée FL-511S, entrambi con una ottima intonazione e buonissime meccaniche.

 

 

Tabella comparativa

 

Pregio
Difetto
Conclusione
Offerte

 

 

I 7 Migliori Flauti Traversi – Classifica 2024

 

 

Flauto traverso Yamaha

 

1. Yamaha YFL-212 Flauto da Studio

 

Il prezzo potrebbe far pensare il contrario ma questo è un flauto da studio, dunque destinato ai principianti, anche se armati di buone e serie intenzioni considerato lo sforzo economico richiesto. Le chiavi sono chiuse e non in linea. Vogliamo subito mettere in risaltol’ottima fattura, sia per quanto concerne l’accuratezza della meccanica sia per le rifiniture.

L’intonazione è molto buona, il suono risulta caldo e corposo (in particolare nell’ottava grave), amabile e cristallino per quel che riguarda le ottave superiori. Da segnalare positivamente la boccola, che rende agevole l’insufflazione.

Le meccaniche del flauto traverso Yamaha sono delicate, silenziose e precise. La custodia è di buona qualità e protegge a dovere lo strumento che è da considerarsi un flauto da studio ma che assicura prestazioni tali da poter essere sfruttato anche come strumento principale.

 

Pro

Intonazione: Il flauto Yamaha si è messo in luce, tra le altre cose, per l’ottima intonazione, una dote fondamentale non solo per i professionisti ma anche per gli studenti.

Emissione semplice: Lo studente non avrà nessuna difficoltà con l’emissione che è molto semplice e ciò certifica la buona qualità dello strumento.

Qualità del suono: Il flauto produce un suono dolce, bello e con un’ottima proiezione. Tale caratteristica è stata parecchio apprezzata dagli studenti ma anche ai loro professori che hanno avallato l’acquisto del flauto.

 

Contro

Costo: Questo flauto non presenta particolari difetti ma dobbiamo sottolineare come abbia un prezzo abbastanza alto che potrebbe rappresentare un ostacolo per il principiante.

 

 

 

 

Flauto traverso Alysée

 

2. Alysée FL-511S Flauto Traverso

 

Il modello FL-511S è un flauto traverso in DO entry level con chiavi chiuse non allineate; si rivolge agli studenti. Attenzione a non farsi trarre in inganno dal termine “entry level” che assolutamente non deve essere visto come un modo per sminuire la qualità del flauto. Al tempo stesso non deve far credere che si tratti di uno strumento economico. 

Ciò detto, per chi si avvicina allo studio del flauto in modo serio è un’ottima soluzione e spieghiamo subito il perché: l’intonazione è molto buona, già da questo dettaglio non da poco si capisce di essere al cospetto di un buono strumento. 

Il secondo punto di forza, a nostro avviso, è rappresentato dalle meccaniche. È leggero e molto comodo da tenere tra le mani. Fin da subito lo studente o chi per esso ha la precisa sensazione di avere un flauto affidabile sotto tutti i punti di vista e che rende meno arduo suonarlo grazie alla buona qualità costruttiva.

 

Pro

Ottima intonazione: L’intonazione è una caratteristica fondamentale non solo per il flauto ma per tutti gli strumenti musicali, in questo caso è molto buona.

Meccaniche: Impossibile non elogiare quelle di questo flauto, che sono affidabili, precise, persino fluide se ci lasciate passare il termine.

Qualità costruttiva: Anche dal punto di vista costruttivo la qualità è tanta. Questo flauto non è un giocattolo e lo si capisce al primo sguardo.

 

Contro

Prezzo: Pur non essendo venduto a una cifra proibitiva, di certo non è un flauto economico ma chi vuol studiare seriamente deve necessariamente spendere una cifra del genere.

 

 

 

 

Flauto traverso in legno

 

3. Flauto Indian Bansuri, in Bambù, Traverso

 

Questo è un flauto traverso in legno e quindi diverso da quelli visti fino ad ora. Il Bansuri è uno strumento indiano e dunque si rivolge a chi magari vuole dare un tocco esotico alla sua musica. Non è particolarmente lavorato ed è ricavato da una canna di bambù. Il suo costo è irrisorio ma precisiamo che è destinato principalmente ai dilettanti.

L’aspetto è un po’ vissuto e potrebbe non piacere a tutti. È leggero e maneggevole e l’emissione non richiede particolare sforzo.

Chiaramente non è adatto agli studenti del tradizionale flauto traverso ma può comunque rientrare nella strumentazione di quanti amano sperimentare con la musica perché sempre in cerca di nuove idee e soluzioni originali.

 

Pro

Costo: L’acquisto del flauto Bansuri non richiede un esborso economico di rilievo, anche se doveste stancarvi in fretta di suonarlo, non vi farà male alla tasca.

Semplice da suonare: L’emissione non richiede sforzi, il musicista ne apprezzerà la facilità. Inoltre il flauto è molto leggero e comodo da maneggiare.

 

Contro

Non adatto agli studenti: Il Bansuri non è adatto a chi vuole imparare il flauto traverso tradizionale e dunque non lo consigliamo per tale scopo.

Design: L’estetica di questo flauto è fin troppo semplice, anonima perfino. Oltretutto ha un aspetto un po’ vissuto, cosa che non piace a tutti.

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Flauto traverso per iniziare

 

4. Kiramise Flauto 16 Fori C Chiave Occidentale

 

Il nuovo strumento in chiave di Do che vi presentiamo lo abbiamo scelto per il suo rapporto qualità prezzo. Lo diciamo subito; è un flauto traverso per iniziare, da mettere nelle mani di un ragazzino che magari fa lezione di musica a scuola ma non va bene per lo studente che ha già ben chiaro di diventare un bravo flautista.

I materiali, pur essendo coerenti con il prezzo, sono modesti. Il suono è certamente adatto all’identikit di suonatore appena descritto.

Le meccaniche sono discrete, sempre paragonandole a quelle che potete trovare su altri strumenti della stessa fascia di prezzo.

Buona la dotazione degli accessori con l’immancabile, oltre che indispensabile, custodia rigida, un kit per la pulizia che comprende anche un paio di guanti e un cacciavite.

 

Pro

Prezzo: Il flauto è abbastanza economico e secondo noi ha un buon rapporto tra la qualità e il prezzo che certamente invoglierà all’acquisto parecchie persone.

Accessori: Nonostante il prezzo davvero basso, il flauto è corredato da una serie di accessori: tra questi citiamo la custodia che è ben fatta.

 

Contro

Materiali: La qualità dei materiali non soddisfa, anche se con tutta onestà non si può pretendere di meglio da uno strumento che costa così poco.

Inadatto allo studente ambizioso: Il flauto non può assolutamente fare al caso a chi vuole davvero diventare un flautista professionista.

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Flauto traverso economico

 

5. Alysée FL-510SE Flauto

 

Questo flauto traverso Alysée può essere un’ottima soluzione per quegli studenti che non avendo la possibilità di spendere molti soldi hanno comunque la necessità di avere tra le mani uno strumento di buon livello che permetta loro di iniziare a studiare con una certa serietà il flauto.

A nostro avviso il rapporto qualità/prezzo è buono e crediamo che a queste cifre difficilmente si possa trovare di meglio. L’intonazione è soddisfacente così come le meccaniche lavorano bene e non tradiscono. Non serve sforzarsi più del dovuto con il fiato. Alla qualità dei materiali possiamo dare una sufficienza piena. Chiaramente non manca l’astuccio per proteggere il flauto.

Se il vostro budget ve lo consente, vi consigliamo altro? Certamente, ma in caso contrario fiondatevi senza timore sull’Alysée che è anche bello esteticamente.

 

Pro

Rapporto qualità/prezzo: Siamo rimasti molto stupiti della qualità dello strumento confrontandola con il prezzo. Riteniamo che a queste cifre sia davvero difficile trovare di meglio.

Buone meccaniche: La buona qualità del flauto si riscontra anche nelle sue meccaniche che lavorano bene; lo strumento è ben intonato.

Gradevole: L’estetica del flauto Alysée è davvero bella, almeno noi siamo rimasti parecchio soddisfatti del suo aspetto.

 

Contro

Non professionale: Questo flauto, pur avendo delle buone caratteristiche, non può far fronte alle esigenze del flautista professionista.

 

 

 

 

Flauto traverso per principianti

 

6. Startone SFL-55

 

 

Il flauto traverso di Startone si rivolge ai giovanissimi studenti che hanno a disposizione un budget modesto. Il prodotto è comunque molto performante per la sua fascia di prezzo e a nostro avviso è tra i migliori strumenti economici. Anche per questo risulta essere tra i più venduti.

Vediamo particolarmente bene il flauto per i ragazzi che ancora frequentano le scuole medie e hanno un buon programma di musica.

Lo strumento si presenta bene, sorprende in positivo per la pulizia e la precisione del suono, che però risulta non particolarmente potente e un po’ freddo.

Lo Startone SFL-55 è venduto con una comoda custodia che lo protegge e ne agevola il trasporto.

 

Pro

Prezzo: La somma necessaria per l’acquisto del flauto Startone è molto allettante il ché ne fa un’ottima soluzione per quanti hanno un piccolo budget.

Suono: La qualità del suono non ha deluso, certo, non parliamo di qualcosa paragonabile a flauti ben più costosi ma come inizio può andar bene.

 

Contro

Per dilettanti: Pur non negando le buone qualità del flauto, resta comunque uno strumento destinato a un uso dilettantistico e nulla di più.

Freddo: La potenza del suono è ridotta e inoltre tende a fuoriuscire un po’ freddo…

 

 

 

 

Flauto traverso professionale

 

7. Azumi AZ-S2 RE

 

Lo strumento di Azumi è un ottimo modello e, come avrete intuito dando un’occhiata al prezzo cliccando sul link più in basso, si propone come un flauto traverso professionale, pensato per chi ha già una certa dimestichezza e suona regolarmente.

L’AZ-S2 si contraddistingue per un suono molto bello, caldo e pieno, anche in virtù della testata fatta a mano (in argento Britannia 958 ALTUS) con taglio a S.

In questo modo è possibile ottenere sfumature dinamiche molto accurate, degne di uno strumento di prima classe.

Altro dettaglio totalmente soddisfacente è la grande facilità con cui si sonano sia i bassi sia gli alti, che non obbligano a grandi sforzi.

 

Pro

Sfumature: Garantisce un perfetto controllo del suono e permette di realizzare sfumature dinamiche accurate.

Versatile: Assicura grande soddisfazione al musicista esperto ma si rivela ideale anche per il principante, per la semplicità con cui si suona.

Testata: Fatta a mano e interamente in argento Britannia 958

 

Contro

Prezzo: Il costo del modello è un po’ troppo alto, specialmente se siete in cerca di un flauto traverso per principianti.

 

 

 

 

Accessori

 

Spartiti per flauto traverso

 

Ultimate Movie Instrumental Solos

 

È una raccolta di spartiti che ripropongono le colonne sonore di famosi film.

Gli arrangiamenti sono pensati non solo per il flauto ma anche per altri strumenti a fiato, pensiamo al clarinetto, al sassofono e così via.

Sebbene i brani non siano di difficile esecuzione, è bene avere una conoscenza basilare dello strumento.

In allegato c’è un CD con un accompagnamento orchestrale per ogni brano (in totale sono 60). Precisiamo che si tratta di file MP3.

 

 

 

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Accordatore per flauto traverso

 

Korg Accordatore Cromatico Digitale CA-2

 

È un accordatore essenziale ma preciso e abbastanza veloce nel rilevare le note. È molto versatile perché utile tanto per accordare gli strumenti a fiato come il flauto traverso quanto quelli a corde.

Il display è sufficientemente ampio, anche se privo di colori.

Il dispositivo è semplice da usare e la batteria può durare fino a 200 ore. Le dimensioni sono molto compatte, può tranquillamente stare in una tasca. Il costo è accessibile.

La qualità dei materiali ci pare modesta ma comunque in linea con il prezzo di vendita.

 

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Guida all’acquisto – Come scegliere un buon flauto traverso?

 

La cosa migliore da fare, anche prima di pensare a quale flauto traverso comprare, sarebbe scegliere un buon maestro, cosa tutt’altro che semplice, vuoi perché non ce ne sono nelle vicinanze o più semplicemente perché non si sa dove trovarne uno. Il maestro funge da guida anche nella scelta dello strumento. Se chiederete a lui come scegliere un buon flauto traverso, come prima cosa è molto probabile che vi sconsiglierà tutti quelli che costano meno di 300 euro perché potrebbero presentare problemi alle meccaniche, di intonazioni e rendere difficile l’emissione.

Questo è il consiglio che vi darebbe l’esperto ma purtroppo non tutti sono nelle condizioni di spendere diverse centinaia di euro per comprare il miglior flauto traverso, almeno all’inizio, e dunque bisogna mettersi a caccia delle offerte sul mercato e ripiegare sullo strumento più economico e non della migliore marca.

Una famiglia grande

Ci sono alcune cose da sapere sul flauto traverso, tra queste c’è la composizione della famiglia. Non entreremo nel dettaglio anche perché non tutti sono di uso comune. Della famiglia del flauto traverso fanno parte l’ottavino, il flauto soprano, il tenore, il contralto, il basso, il contrabbasso, il subcontrabbasso e l’iperbasso.

Oltre al flauto ordinario quelli più comunemente usati sono il contralto, l’ottavino e il basso, anche se quest’ultimo trova meno impiego rispetto ai succitati. Perché gli altri membri della famiglia non sono diffusi? Perché innanzitutto trovano impiego solo nelle grandi orchestre, oltretutto sono molto costosi e l’intonazione è sempre problematica. Infine, alcuni sono davvero ingombranti, pensiamo al flauto iperbasso la cui lunghezza supera gli 8 metri.

 

Le caratteristiche di un flauto per principianti

In precedenza abbiamo sottolineato come bisognerebbe evitare di comprare una flauto traverso troppo economico perché nasconde delle insidie, sempre a patto di essere nelle condizioni economiche per poter affrontare una spesa maggiore. Tuttavia ciò non significa che dobbiate comprare un flauto per professionisti se non lo siete. La spesa sarebbe spropositata ed è una cosa che sconsigliamo. Per passare a uno strumento di livello superiore c’è sempre tempo; prima bisogna imparare, studiare. Dunque cercate dove acquistare un flauto progettato per i principianti.

Ma quali caratteristiche deve avere uno strumento del genere? Semplice da suonare, resistente ma al tempo stesso leggero. Iniziare con un flauto pensato per i beginner non è solo una questione di prezzo: quelli per professionisti sono più difficili da suonare e più pesanti.

 

 

Il flauto non si svaluta

Un flauto traverso di buona marca, anche se per principianti, non tende a svalutarsi. Questo è importante saperlo perché il principiante, una volta diventato bravo potrebbe voler disfarsi del vecchio strumento per finanziare almeno in parte l’acquisto del nuovo.

L’importante e avere cura del flauto e non meravigliatevi se un giorno riusciste a venderlo a un prezzo superiore rispetto a quanto lo avete pagato anni prima; perché è già successo. Ciò si deve, in particolare, all’aumento del costo del metallo. Aggiungiamo, inoltre, che a volte basta una piccola modifica per migliorare lo strumento. Nel caso di alcuni flauti per principianti è sufficiente sostituire la testata, magari con una d’argento fatta a mano, per migliorare lo strumento.

 

 

 

Domande frequenti

 

A che età si può cominciare a suonare il flauto traverso?

È una domanda che si pongono molti genitori. Tenete presente che un bimbo molto piccolo potrebbe faticare a sostenere lo strumento e posizionare le dita. Per tale ragione i maestri ritengono che l’età giusta per cominciare sia tra gli otto e i dieci anni. Poi è chiaro, dipende anche dalla struttura fisica del bimbo. Non esistono limiti derivanti dalla conformazione della bocca ma purtroppo chi usa apparecchi per l’ortodonzia fissi, non può suonare. Nel caso di quelli mobili, invece, basta toglierli.

 

Quanto costa un flauto traverso?

La fascia di prezzi è abbastanza ampia, se ne trovano anche a meno di 100 euro. Va detto che uno studente che vuole seriamente imparare a suonare dovrebbe scartare tutti i flauti al di sotto dei 300 euro mentre uno strumento per i professionisti va dai 1.000 euro a salire.

 

Come pulire il flauto traverso?

Per seguire la pulizia dello strumento è necessario smontarlo ma prima procuratevi un kit ad hoc che senza dubbio includerà sia diversi panni, sia una stecca, entrambi elementi utili per agire all’interno del flauto. Per la pulizia dell’esterno servitevi di un altro panno in modo tale da non trasferire sulla superficie i residui dello sporco che si trovava all’interno. Pulite un pezzo per volta e quindi sistemate sempre lo strumento nella custodia.

 

Come soffiare nel flauto traverso?

Innanzitutto evitate l’errore di usare le guance come sacca per l’aria, anzi, tenetele rilassate. Respirate con il diaframma. A seconda di come si soffia si ottengono ottave diverse pur tenendo la stessa diteggiatura. Nel caso della prima ottava il foro è più aperto e la direzione dell’aria va decisamente verso il basso. Per la seconda ottava il foro si restringe e si solleva la direzione dell’aria. Per la terza ottava il foro è ancora meno aperto e la direzione dell’aria si alza ulteriormente.

 

 

 

Come utilizzare il flauto traverso

 

Possedere un flauto non significa limitarsi a suonarlo. Ci sono diversi aspetti e accorgimenti da conoscere per utilizzarlo al meglio. Essendo dei principianti è probabile che non sappiate alcune cose che sono comunque basilari ma non preoccupatevi, ci pensiamo noi a darvi tutte le informazioni del caso.

 

 

Il montaggio

Lasciare lo strumento montato è certamente comodo ma sappiate che vi toccherà montarlo e smontarlo tantissime volte, anche solo per metterlo nella sua custodia. Non si tratta di un’operazione complicata; vediamo come procedere. Afferrate la parte centrale con una mano dalla parte superiore dove c’è il bariletto. Non esercitate pressione. A questo punto tocca al piede (la parte più corta dello strumento).

Questo va unito al pezzo centrale spingendo lentamente e ruotando, alternando i sensi. La testata va inserita nel corpo centrale dal lato del bariletto. Anche in questo caso va spinto lentamente preoccupandosi di ruotare in un senso e nell’altro il pezzo. Attenzione a non esercitare pressione sul pezzo. A questo punto verificate che il foro di insufflazione sia ben allineato con la tastiera

 

La postura corretta

È importante impostare correttamente fin dall’inizio la postura per suonare il flauto, il corpo e il visto devono stare rilassati. In questa fase è molto importante il supporto del maestro che, oltre alla sua esperienza, trovandosi nel ruolo di osservatore può, meglio del musicista, osservare un atteggiamento scorretto.

 

Come produrre il suono

Adesso vediamo come si produce il suono. Ciò avviene grazie all’emissione del flusso d’aria attraverso il foro di insufflazione. In tal modo la colonna d’aria interna al tubo dà il via alle vibrazioni sonore. L’emissione delle note avviene mediante la chiusura dei fori che si ottiene agendo sulle chiavi.

 

 

Gli effetti

Tecniche come il legato e lo steccato si ottengono occludendo il flusso d’aria con la lingua. Alternando la consonante “T” con la “K” si ottengono il doppio e triplo staccato. C’è poi il cosiddetto effetto frullato che per eseguirla bisogna soffiare pronunciando in contemporanea “TR”, “DR” oppure “VR”.

 

 

Ultimo aggiornamento: 26.07.24

 

Clarinetto – Consigli d’acquisto, Classifica e Recensioni

 

Il clarinetto è uno strumento che ha contribuito a fare la storia del jazz, ma è spesso usato anche nelle orchestre di musica classica e nelle bande. Per acquistarne uno nuovo occorre cercare bene tra la miriade di modelli disponibili, in modo da poter scegliere quello giusto per le vostre esigenze. Per chi è alle prime armi o magari non è proprio pratico del mercato online, abbiamo creato questa guida che, oltre ai consigli d’acquisto, presenta le recensioni dei prodotti più venduti. Nel caso non abbiate tempo di consultarla, possiamo consigliarvi subito il clarinetto Grassi School SCL360, ottimo per cominciare a praticare senza rinunciare a un buon suono. Un altro strumento utilissimo a livello didattico è il Tuyama TKB-123, dall’emissione più semplice rispetto a quella di un clarinetto in sib e, quindi, ideale per i bambini e i musicisti in erba.

 

 

Tabella comparativa

 

Pregio
Difetto
Conclusione
Offerte

 

 

Guida all’acquisto – Come scegliere il miglior clarinetto?

 

Come tutti gli strumenti musicali anche il clarinetto si presenta in diverse forme e soprattutto i prezzi sono molto differenti. Infatti sarà possibile trovare modelli semi-professionali, professionali o semplicemente da studio. Chi è alle prime armi dovrebbe cercare di comprare un clarinetto con un buon rapporto qualità-prezzo in modo da non spendere troppo e capire se può davvero appassionarsi allo strumento o no. Nella nostra guida sarà possibile trovare una classifica con le recensioni dei prodotti più apprezzati sul mercato. Così sarà più facile scegliere lo strumento giusto e a un prezzo conveniente.

 

 

Clarinetto o clarinetto basso?

Il clarinetto si presenta in diversi tipi che vanno dal piccolo al soprano fino a quello basso. Ognuno di questi ha un suono o una scala diversa, ma nei nostri consigli d’acquisto ci limiteremo a spiegare la differenza tra il classico clarinetto soprano in SI♭ e quello basso. Occorre subito specificare che molto spesso il clarinetto basso viene suonato in orchestre di musica classica e magari è più adatto a chi già ha una certa dimestichezza con un clarinetto normale o magari con altri strumenti a fiato.

Il clarinetto soprano ha un suono che può essere definito come un misto tra una tromba e un flauto, molto piacevole all’orecchio e usato principalmente per la musica classica e quella jazz. Il clarinetto basso ha un suono molto più profondo e distintivo, inoltre è decisamente più ingombrante della sua controparte. Ad ogni modo, noi consigliamo sempre di confrontare i prezzi dei modelli prima di acquistarne uno.

 

Materiali

I materiali con i quali è composto un clarinetto non solo ne determinano la resistenza e la durevolezza, ma anche la qualità del suono. I modelli delle migliori marche sono solitamente fatti con un corpo in resina ABS, un materiale usato proprio per creare strumenti a fiato come il clarinetto.

La resina ABS dona una buona resistenza allo strumento, oltre a renderlo particolarmente leggero e comodo da tenere tra le mani. Inoltre dovendo essere smontato dopo ogni sessione e messo in valigetta, questo materiale consente di non appesantire troppo il carico. Per quanto riguarda il suono, questo dipende spesso dalla qualità del tubo e dai buchi laterali: più questi saranno buoni e più il clarinetto sarà costoso.

Quindi se si è alle prime armi non conviene ricercare necessariamente uno strumento con un suono superlativo, così si potrà verificare se ci si appassiona o meno allo strumento e non si rimpiangeranno i soldi spesi nel secondo caso.

 

 

Accessori

Sopra abbiamo scritto che il clarinetto va montato e smontato. E già, ci sarà da fare questa piccola ma semplice operazione ogni volta che lo si vorrà suonare o riporre. Per questo è opportuno verificare che il modello da acquistare abbia una buona dotazione di accessori, in primis una valigetta per il trasporto.

Le custodie migliori e più apprezzate per conservare al meglio uno strumento a fiato sono quelle rigide o semirigide che lo proteggono da urti e scossoni. Oltre alla valigetta, possono essere utili il bocchino da applicare allo strumento o magari il grasso in sughero per favorire un assemblaggio più facile e veloce. Alcune case produttrici forniscono anche accessori per la pulizia come guanti bianchi, pezzi di stoffa e un cacciavite.

 

I 5 Migliori Clarinetti – Classifica 2024

 

Arrivati a questo punto, sappiamo quali sono le caratteristiche più importanti per acquistare un clarinetto. Non ci resta che fare una comparazione tra le offerte sul mercato, leggendo le recensioni dei modelli più venduti online e più apprezzati dagli utenti. Questi consigli d’acquisto su come scegliere un buon clarinetto possono essere un valido aiuto per riuscire a trovare un modello che abbia il giusto rapporto tra qualità e prezzo. Quindi non ci resta che augurare ai nostri utenti una buona lettura ed eventualmente una piacevole suonata con il nuovo strumento!

 

Clarinetto Sib

 

1. Grassi School SCL360

 

Il Grassi School è il miglior clarinetto sul mercato per rapporto qualità-prezzo, non a caso è uno dei più venduti e apprezzati dagli utenti. Nonostante il costo basso, il modello è in grado di esprimere un suono convincente e intonato, ideale per iniziare a praticare senza rinunciare ad una buona resa delle note. 

La qualità sonora del clarinetto vi permette di esercitarvi con più soddisfazione, inoltre i bambini e i ragazzi si sentiranno più sicuri durante le lezioni. Il design piacevole da vedere presenta chiavi con finitura argentata e un corpo nero elegante, inoltre il supporto del pollice regolabile vi permette di cambiarlo a seconda delle vostre esigenze. 

Nel prezzo è inclusa anche una pratica custodia grazie alla quale potrete trasportare il clarinetto e tenerlo al sicuro dalla polvere quando non lo utilizzate. Per quanto riguarda i materiali, ci troviamo davanti ad un modello in ABS, non proprio di grande resistenza, ma che può andare bene per i primi anni di studio. 

 

Pro

Qualità-prezzo: Il clarinetto si presenta con un costo basso ma allo stesso tempo promette una buona resa sonora su tutte le note, ideale per cominciare a suonare godendo di un suono preciso e piacevole. 

Personalizzabile: Il supporto per il pollice è completamente regolabile, quindi potrete cambiarlo a seconda delle vostre esigenze.

Design: Molto piacevole da vedere, il clarinetto si presenta con chiavi argentate su un corpo nero. 

Custodia: Inclusa nel prezzo, vi permette di portare il clarinetto ovunque e di tenerlo al sicuro dalla polvere quando non lo utilizzate.

 

Contro

Materiali: La plastica ABS non promette una grande resistenza, d’altronde questo modello è stato progettato per imparare e non per suonare dal vivo.

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Clarinetto in DO

 

2. Tuyama TKB-123 – Clarinetto in Do

 

Tra i migliori clarinetti del 2024 dedicati ai principianti e ai musicisti in erba troviamo anche il Tuyama TKB-123, che risulta leggermente più corto del Grassi esaminato in precedenza e, quindi, ideale anche per i bambini, grazie soprattutto alla presenza di chiavi più ravvicinate rispetto a uno strumento in sib.

Si caratterizza per il registro molto acuto e viene usato soprattutto in ambito didattico per il timbro chiaro e la precisa corrispondenza tra il suono prodotto e quello letto in chiave di violino sul pentagramma, senza richiedere alcuna trasposizione.

Come molti modelli economici, anche questo clarinetto in Do è realizzato in ebanite per risultare più leggero e semplice da maneggiare anche per i più piccoli.

Viene venduto con una pratica valigetta rigida nella quale sarà possibile riporlo dopo averlo smontato, in modo da mantenerlo protetto dalla polvere e da eventuali urti o scossoni.

Inoltre, dal momento che il diametro di collegamento è identico a quello dei clarinetti di tipo B, si potranno utilizzare anche i tradizionali bocchini progettati per il sistema Böhm qualora non si voglia montare quello fornito in dotazione.

 

Pro

Per i principianti: Considerato il prezzo abbordabile e la buona qualità complessiva, il clarinetto Tuyama TKB-123 è un’ottima scelta per chi inizia a studiare questo affascinante strumento.

Maneggevole: Grazie alla realizzazione in ebanite risulta molto leggero e maneggevole, mentre le chiavi più vicine rispetto a un clarinetto in sib lo rendono adatto anche ai bambini.

Dotazione: Viene fornito con una pratica ed elegante valigetta per il trasporto che lo protegge da polvere e urti quando non lo si utilizza.

 

Contro

Didattico: Visto il registro molto acuto, non è sicuramente il massimo per chi ha già una buona dimestichezza con questo strumento e per i professionisti che suonano nelle orchestre sinfoniche.

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Clarinetto basso

 

3. Symphonie Westerwald Clarinetto Basso con Sistema Böhm

 

Vista la sua varietà di forme, a volte può essere difficile decidere quale clarinetto comprare. I principianti dovrebbero partire dal classico in SI♭, ma per variare un po’ si può anche decidere di acquistare un clarinetto basso. In questo caso il modello di Symphonie Westerwald, sebbene non sia professionale, convince per la sua estetica di classe e per la sua rotondità del suono.

Può essere l’ideale per chi già studia strumenti a fiato e vuole cimentarsi in qualcosa di nuovo, oppure per un bambino che ha iniziato a suonare nella banda della scuola. Non sono in molti gli utenti ad averlo acquistato, ma in generale le opinioni su questo modello sono state positive, sebbene forse il suo prezzo sia un po’ troppo alto rispetto ai materiali in plastica con i quali è stato creato.

Un clarinetto “basso” che, anche se non è indicato per i musicisti professionisti, convince per la qualità del suono che offre e per l’estetica. È un tipo di clarinetto che suscita curiosità tra chi già suona quelli classici in SIma vuole provare qualcosa di diverso. Molto utilizzato anche nelle bande e quindi può essere acquistato da chi vorrebbe farne parte.

 

Pro

Design: piace molto per il suo design un po’ fuori dal normale che gli dona un tocco di estrosità rispetto ai classici clarinetti.

Diverso: se la maggior parte dei musicisti suona il clarinetto in SI♭chi vuole provare qualcosa di differente può scegliere di provare questo “basso” con sistema Boehm.

Dotazione: viene fornito con una comoda ed elegante valigetta per il trasporto che lo preserva da polvere, urti quando non lo si utilizza.

 

Contro

Prezzo: non è certamente il più economico clarinetto sul mercato, infatti il suo costo è oltre i 900 euro.

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Clarinetto in SI bemolle

 

4. Tuyama TKB-177 Clarinetto in Bb B Flat Sib

 

Come abbiamo suggerito nella nostra guida, non vale la pena svenarsi per comprare il primo clarinetto per i propri figli o magari per iniziarlo a studiare. Per questo proponiamo di valutare un modello molto economico che comunque rimane ottimo per tutti i principianti. Si tratta del classico clarinetto in SI♭ costruito interamente in ebanite, un materiale leggero che garantisce una buona maneggevolezza.

Inoltre, sembra che questo modello sia più facile da suonare rispetto ad altri, almeno stando a quanto dichiarato nella scheda del prodotto. All’acquisto si troveranno nella confezione un bocchino, una custodia semirigida utile per il trasporto sicuro dello strumento e vari accessori per la pulizia. Alcuni utenti suggeriscono di acquistare un bocchino migliore separatamente per provare ad aumentare la qualità del suono.  

Classico clarinetto in SI costruito, diversamente da quelli più economici, totalmente in ebanite, un materiale molto leggero che garantisce una buona maneggevolezza. Viene venduto con un bocchino e una custodia semirigida per agevolarne il trasporto. Chi volesse sapere dove acquistare questo clarinetto può trovare i link dei rivenditori online sotto i pro e contro di questa pagina.

 

Pro

Ebanite: il clarinetto Tuyama è di buon livello ed è per questo motivo costruiti in ebanite, materiale molto più indicato per questo strumento rispetto alla plastica ABS.

Per iniziare: è un modello apprezzato da chi sta iniziando a prendere confidenza con questo strumento, in quanto regala un suono molto buono rispetto al prezzo a cui è venduto.

Custodia: il clarinetto quando non viene utilizzato può essere comodamente riposto nella custodia offerta in bundle con lo strumento.

 

Contro

Regolazioni: secondo i pareri degli utenti è consigliabile farlo regolare da un professionista prima di utilizzarlo per avere le note e le intonazioni ad un livello migliore rispetto a quanto viene consegnato.

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Clarinetto Yamaha

 

5. Clarinetto Yamaha YCL-255S con leva del Mib

 

Il clarinetto Yamaha della serie 255S combina tecniche di produzione all’avanguardia con la qualità costruttiva che da sempre contraddistingue i prodotti dell’azienda giapponese.

Il risultato è uno strumento da studio affidabile e dal buon livello prestazionale, che fornisce un suono caldo e avvolgente molto simile a quello dei tradizionali clarinetti in legno, nonostante la realizzazione in resina ABS.

Tra i suoi punti di forza va segnalato anche il design, caratterizzato da una finitura opaca che imita le venature del legno e tasti nichelati che contribuiscono a creare un piacevole contrasto tra tonalità chiare e scure.

Viene venduto con gli accessori per la pulizia e una valigetta utile al trasporto dello strumento. Inoltre, è provvisto di un fermapollice regolabile con tanto di anello per la tracolla che permette anche alle mani più piccole di suonare il clarinetto senza fare sforzi eccessivi.

Presenta un costo leggermente superiore rispetto alla media, ma bisogna anche considerare l’eccezionale resa costruttiva del modello e l’affidabilità della casa produttrice.

 

Pro

Qualità: Con la serie 255S Yamaha lancia sul mercato una gamma di clarinetti da studio destinati a durare per molti anni grazie alla realizzazione con materiali di elevata qualità.

Estetica: La struttura in resina di colore nero e i tasti nichelati offrono un gradevole aspetto allo strumento.

Leggero: Il peso e le dimensioni ridotte lo rendono ideale anche per i bambini che vogliono imparare a suonare il clarinetto, magari per unirsi alla banda della propria scuola.

 

Contro

Costoso: Rispetto ad altri strumenti da studio venduti online a prezzi bassi, quello proposto dal brand giapponese si colloca in una fascia di mercato più alta.

 

 

 

 

Come utilizzare un clarinetto

 

Il clarinetto è uno strumento a fiato caratterizzato da grandi doti espressive e tecniche. Questa peculiarità fa sì che tale strumento possa trovare spazio in svariati generi musicali. Lo troviamo nella musica classica ma anche nel jazz e nella musica popolare. Non troverete, poi, banda musicale che non abbia almeno un paio clarinettisti, anzi, proprio per le bande musicali ha un’importanza pari a quella del violino in un’orchestra.

 

 

Le parti del clarinetto

Il clarinetto si compone di cinque parti che elenchiamo facendo fede all’ordine di montaggio. Si comincia con l’imboccatura che poi è anche dove si trova posizionata l’ancia la quale, vibrando, dà origine al tipico suono del clarinetto. Segue il barilotto poi le due parti per mano sinistra e destra. Infine c’è la campana, che ha il compito di amplificare il suono del clarinetto.

 

La posizione

Per suonare uno strumento bisogna saperlo tenere in mano correttamente. Nel caso del clarinetto, va tenuto in modo tale che si formi un’angolazione compresa tra i 30° e i 40°. È importante tenere le braccia rilassate.

 

La pulizia del clarinetto

È buona norma procedere alla pulizia dopo aver suonato, ogni volta. La prima cosa da fare e rimuovere l’ancia e lasciarla asciugare. Nel frattempo, con un panno morbido si puliscono le impronte digitali che inevitabilmente vengono lasciate sullo strumento.

Per pulire l’interno si avvolge un panno morbido intorno all’apposita bacchetta (solitamente sono venduti con il clarinetto) e lo si infila dalla parte della campana. In alternativa si possono smontare i vari elementi e pulirli singolarmente.

 

 

Usare la custodia

Il clarinetto è uno strumento molto delicato. Va trattato con estrema cura e attenzione. Se è vero che qualche graffio ne rovina l’aspetto estetico, è altrettanto certo che una caduta potrebbe causare seri danni e compromettere il clarinetto. È caldamente consigliato, dunque, preservare lo strumento all’interno di una valigetta, detta anche custodia. Questa dovrebbe essere la norma cui attenersi scrupolosamente ogni volta che non si suona lo strumento.

 

 

 

Ultimo aggiornamento: 26.07.24

 

La resa sonora di un flauto dipende dalla qualità dello strumento, che deve essere costruito da mani sapienti: scopriamo i marchi più prestigiosi.

 

La scelta del flauto traverso non è cosa semplice. Certo, quando si è agli inizi si possono prendere in considerazione anche produttori meno blasonati. Attenzione perché non stiamo dicendo di comprare flauti economici, tenete presente che per iniziare a studiare seriamente lo strumento e avere tra le mani qualcosa di decente dovreste spendere tra i 400 e i 600 euro. 

Quando però diventerete davvero bravi, magari dei professionisti, dei musicisti affermati, avrete bisogno del miglior flauto traverso. A quel punto anche la marca, il produttore, giocheranno un ruolo fondamentale anche perché presentarvi al pubblico con un flauto realizzato da un marchio non conosciuto non è un buon biglietto da visita. Vi proponiamo dieci marchi affermati tra i quali scegliere il vostro prossimo flauto.

 

Muramatsu Flute

La compagnia fu fondata da Koichi Muramatsu. È tra i produttori più antichi presenti sul mercato. La Muramatsu, infatti, realizza flauti fin dal 1923. Si tratta di strumenti esclusivi e molto ambiti dai grandi musicisti e fatti a mano da bravissimi artigiani. I materiali utilizzati sono di prim’ordine: si va dall’argento al platino passando per l’oro di diversa caratura. 

Per capire lo spirito di questo marchio è interessante riportare una frase celebre del fondatore, Koichi Muramatsu, che era solito dire che durante le pause in fabbrica bisognava esercitarsi suonando il flauto. Soltanto facendo così – riteneva l’abile artigiano – è possibile comprendere le richieste di tutti i flautisti. Muramatsu dai suoi collaboratori non prentende soltanto che siano ottimi artigiani ma anche ottimi flautisti. La ricerca e lo sviluppo per nuovi prototipi è un’opera costante al fine di produrre il miglior flauto possibile.

 

 

Miyazawa

Nel 1969 Masashi Miyazawa fondò l‘azienda che porta il suo nome (o cognome, se preferite). L’obiettivo fin dall’inizio è stato di trovare il perfetto punto d’incontro tra l’artigianato tradizionale e le nuove tecnologie. Fondamentale la collaborazione negli anni ‘70 con il flautista P.L. West che permise di adattare i flauti Miyazawa alle esigenze dei flautisti nordamericani: il risultato è stato l’impiego di nuove leghe, una nuova e ampia collezione di testate e la scala migliorata. Oggi flautisti di fama internazionale si affidano a questo marchio. Qualche esempio? Christian Artmann, Clare Southworth, Yanami Sakahashi e molti altri.

 

Haynes

Hynes realizza i suoi flauti secondo un metodo artigiano. Le sue tecniche e metodi di costruzione sono diventati veri e propri paradigmi cui poi hanno fatto riferimento altri produttori. Il marchio ha alle spalle una tradizione vecchia oltre 130 anni, quindi l’esperienza è davvero tanta. I flauti sono realizzati su commissione e naturalmente tutti fatti a mano con materiali di prim’ordine. Il suono dei flauti Haynes è unico e apprezzato da grandissimi flautisti di tutto il mondo.

 

Pearl Flute

Il Giappone era uscito con le ossa rotte dalla Seconda Guerra Mondiale, nonostante ciò nel 1946 stava prendendo vita un’azienda che presto avrebbe fatto parlare di sé: la Pearl Flute. Dietro questo importante marchio c’era Katsumi Yanagisawa. All’inizio l’azienda produceva supporti e accessori per gli strumenti musicali. Nel 1969 la Pearl realizzò il suo primo flauto. Da quel momento c’è stata una costante opera di ricerca nel realizzare strumenti dal meccanismo perfetto. Un perfezione che ha conquistato flautisti del calibro di Ned McGowan, Daniela Koch, Patricia de No, Herve Hotier e Juan Jesus Silguero, tra gli altri.

 

Azumi

I Flauti Azumi si caratterizzano per il suono aperto e brillante. Sono realizzati dall’artigiano giapponese Shuichi Tanaka che si avvale dell’aiuto di pochi ma fidati collaboratori. Si è formato presso i grandi maestri giapponesi: ha fatto esperienza presso la Muramatsu, per poi passare alla Miyazawa dove ha ricoperto un ruolo manageriale e infine alla Takumi prima di realizzare la sua personale azienda.

 

Altus

C’è uno stretto legame tra Altus e Azuni anche se possiamo parlare di due marchi distinti o se preferite, possiamo parlare di due gamme. Altus nasce dalla proficua collaborazione tra Shuichi Tanaka e il flautista William Bennet. I flauti Altus sono fatti a mano, realizzati con tecniche moderne hanno però un look vintage. L’intonazione è eccellente, ottimi gli armonici e il registro è bilanciato.

 

Yamaha

Indubbiamente Yamaha è un marchio più commerciale di quelli visti fino a questo momento, tuttavia ha una linea di flauti traversi (e strumenti a fiato) professionali di tutto rispetto. I più esigenti possono guardare con fiducia alla serie handmade, molto apprezzata anche da noti artisti. 

 

 

Gemeinhardt

Si tratta di uno dei marchi storici in fatto di strumenti a fiato. Le intenzioni erano quelle di una produzione contenuta: pochi flauti fatti a mano, in argento ma vista la bontà degli strumenti, nel 1951 la fabbrica si spostò in un luogo più grande per aumentare la produzione. Nel catalogo, oltre a flauti per professionisti, ce ne sono anche per principianti e musicisti di livello medio. 

 

 

Ultimo aggiornamento: 26.07.24

 

Siete a corto di idee per mettere in piedi un repertorio di facile esecuzione? Allora prendete spunto dalla nostra selezione.

 

Non c’è canzone o quasi che non possa essere suonata con i migliori flauti traversi. Il vero problema è rappresentato dalla difficoltà di esecuzione del brano. In alcuni casi serve una tecnica  a livello avanzato, anche se in commercio si trovano spartiti semplificati per suonare musiche dei grandi compositori del passato. Quando si è agli inizi bisogna necessariamente cimentarsi con qualcosa di semplice; nonostante la banalità esecutiva è un buon sistema per fare pratica, esercitarsi per poi alzare sempre di più l’asticella. Dopotutto l’apprendimento di uno strumento deve essere progressivo, bisogna procedere per tappe. Adesso vi proporremo una serie di brani semplici che potete eseguire con il vostro flauto.

 

Un canto antico (Ennio Morricone)

Il primo brano che vogliamo suggerirvi è Un canto antico, scritto da Ennio Morricone. Il brano ha fatto da colonna sonora e canzone d’apertura per il film Perlasca. Ok magari dal punto di vista cinematografico si è visto di meglio ma indubbiamente le musiche erano il suo valore aggiunto. 

 

 

L’estasi dell’oro (Ennio Morricone)

Proseguiamo con un altro celebre (più del precedente) brano del maestro Ennio Morricone. L’estasi dell’oro fu composto per il film Il Buono, Il Brutto e il Cattivo di un altro grande maestro: il regista Sergio Leone. Il brano, in particolare, è ricordato per essere il sottofondo nella scena dove Tuco, interpretato da Eli Wallach, cerca nel cimitero la tomba dov’è nascosto l’oro.

 

Main Title (Ramin Djawadi)

Dite la verità, leggendo il titolo del brano avete strabuzzato gli occhi. Proprio non sapete di cosa si tratti. Come dite? Leggere il nome del compositore non vi è di aiuto? Le cose sono due: o non siete dei fan de Il Trono di Spade oppure non vi siete mai posto il problema di come si intitolasse la sigla della fortunata serie. È un brano che è stato coverizzato con gli strumenti più svariati e tra questi il flauto traverso è uno dei più adatti. Il pezzo, poi, è di facilissima esecuzione.

 

He’s a Pirate

Restiamo in campo cinematografico con un altro brano che in tanti riconoscono udendolo ma di cui pochi conoscono il titolo. Si tratta di He’s a Pirate che fa parte della colonna sonora de I Pirati dei Caraibi – La Maledizione della Prima Luna. Anche in questo caso parliamo di un brano molto semplice da eseguire e perfetto per il flauto traverso.

 

morricone, funiculì funiculà, havana

Ecco alcuni brani tradizionali e moderni per chi sta imparando a suonare il flauto traverso

 

My heart will go on 

Leggermente più impegnativo ma comunque ben lontano dall’essere di difficile esecuzione è il brano My heart will go on, cantato da Céline Dion e composto da Will Jennings (testo) e James Horner (musica). Il brano è famosissimo e come certamente saprete è la colonna sonora di Titanic, film del 1997 diretto da James Cameron e che ha visto nel ruolo di protagonista Leonardo di Caprio.

 

Funiculì Funiculà

Qualcosa di più movimentato? Allora che ne dite di un classico della canzone napoletana? Funiculì Funiculà è una canzone famosa in tutto il mondo. Fu composta nel 1880 dal giornalista Giuseppe Turco che si occupò del testo mentre la musica è opera di Luigi Denza. A ispirare il celebre brano fu l’apertura della funicolare del Vesuvio, costruita un anno prima.

 

The sound of silence (Simon and Garfunkel)

Chi non conosce The sound of silence di Simon and Garfunkel? Il brano fu scritto nel 1964 e ancora oggi capita di ascoltarlo in un film o magari in qualche pubblicità. Inoltre è stato coverizzato da diversi musicisti (notevole la versione dei Disturbed) e in tutte le salse. Chiaramente esistono varie versioni eseguite con il flauto traverso e, anche in questo caso, parliamo di un brano di facile esecuzione.

 

Someone like you (Adele)

Someone like you è un hit single di Adele; è presente sull’album 21 e di fatto è il brano di chiusura. Originariamente è stato scritto per pianoforte e voce ma si adatta molto bene all’esecuzione con il flauto.

 

 

Hallelujah (Leonard Cohen)

Hallelujah è diventata una sorta di tormentone nel 2016 in seguito alla morte del suo autore Leonard Cohen. Le cover non si contavano più, anche su YouTube c’è stata una vera invasione di ragazzi e ragazze, uomini e donne che proponevano la loro versione ora con voce a cappella, poi con chitarra, pianoforte e naturalmente con il flauto traverso. Se non ci avete ancora pensato, questo brano, pubblicato nel 1984 sull’album Various Positions, può far parte del vostro repertorio.

 

Havana (Camila Cabello)

Concludiamo con un brano di Camila Cabello: Havana. La song è tratta dal disco Camila pubblicato nel 2017. È il classico brano di pop latino facile da memorizzare e ancor di più da suonare.

 

 

Ultimo aggiornamento: 26.07.24

 

Scopriamo il primo approccio a questo strumento, impariamo le sue componenti e le nozioni fondamentali che ogni principiante deve conoscere.

 

Avete visto un famoso flautista suonare ed è stato subito colpo di fulmine, non per il flautista ma per il suo strumento. Avete deciso: volete imparare a suonarlo. Perfetto ma sappiate che c’è tanto lavoro da fare e voi dovete partire da zero. Ispirarvi a quel virtuoso che vi ha conquistato può essere da stimolo ma può anche scoraggiarvi. Dovete sapere che l’importante è fare un passo alla volta, procedere con gradualità e con il giusto impegno, la necessaria dedizione, riuscirete a suonare il flauto. Con questo non vogliamo dire che diventerete bravi come il suddetto flautista, anche se ve lo auguriamo. La prima cosa è comprare il flauto traverso più venduto.

 

I componenti del flauto traverso

È fondamentale conoscere lo strumento dal punto di vista strutturale. Il flauto traverso si compone di tre parti: la testata, il corpo e il trombino altrimenti detto piede. La testata comprende la boccola che, in sostanza, è l’imboccatura. Dunque, come notate non c’è il bocchino che invece troviamo in altri strumenti a fiato, ciò significa che la boccola non va sostituita periodicamente. Una delle domande più frequenti poste dai principianti è se esistono testate adatte a chi sta appena cominciando a suonare. La risposta è no. Piuttosto, una volta acquisita un bel po’ di esperienza, potreste avere l’esigenza di procurarvi una testata che vi dia un timbro particolare.

 

 

Meccaniche aperte o chiuse

C’è un aspetto costruttivo, al netto dei materiali, che marca le differenze tra flauti: le meccaniche. Queste possono essere con chiavi aperte oppure chiuse. Un principiante dovrebbe prediligere le meccaniche con chiavi aperte al fine di impostare la mano nel modo corretto. Per suonare, infatti, i fori vanno chiusi alla perfezione quindi lo studente dovrà mettere il massimo impegno nel posizionare le dita sui tasti e quindi le mani sul flauto.

 

La produzione del suono

Per produrre il suono le labbra devono essere appoggiate sulla boccola in modo tale da coprire parzialmente il foro di emissione. Al fine di prendere confidenza con la corretta posizione delle labbra, si soffia nella sola testata. Se non si è monitorati da un maestro, è utile eseguire l’esercizio stando di fronte a uno specchio al fine di controllare la posizione ed eventualmente correggerla. In un tempo breve, diciamo qualche ora di pratica, l’aspirante flautista è in grado di produrre i primi due suoni con la sola testata. 

Solo dopo questa fase si può procedere a montare il flauto per iniziare la pratica per la posizione corretta delle mani ma anche della postura del corpo; questo deve essere rilassato così come il viso che, molti principianti erroneamente, contraggono. Inutile dire che in questa fase un insegnante sarebbe in grado di correggere eventuali errori. Questa cosa non è da sottovalutare perché c’è il serio rischio che errori di postura diventino l’abitudine se non corretti in tempo.

 

La respirazione

Per suonare il flauto è necessario una insufflazione abbondante e un considerevole sostegno della colonna d’aria. Tutto ciò si ottiene grazie a un corretto uso della respirazione diaframmatica. Lo sviluppo della tecnica flautistica, infatti, si ottiene anche grazie a specifici esercizi volti a perfezionare l’emissione e la flessibilità tra le note con l’altezza che mano mano cresce.

 

Alcuni effetti

Dopo aver imparato a emettere le note, ci si può cimentare nella produzione di alcuni semplici effetti che sono molto utilizzati. Ad esempio legato e steccato si eseguono occludendo il flusso d’aria con la lingua. Per ottenere il doppio e il triplo steccato si alternano le consonanti T e K. Un altro effetto molto usato è il frullato. Vediamo come ottenerlo. In sostanza l’esecuzione richiede si soffiare pronunciando TR, VR o VR.

 

 

L’età giusta per cominciare

Ci si chiede a che età sia giusto cominciare  a studiare il flauto. Come nella maggior parte dei casi è sempre meglio cominciare da piccoli ma è ovvio che nulla vieta agli adulti di cominciare a prender elezioni. Torniamo ai piccoli. In questo caso l’età adatta è dagli 8 anni in poi. Dobbiamo segnalare che portare l’apparecchio per i denti complica le cose, anche se questo non significa che sia impossibile suonare il flauto in tali condizioni. 

In passato si era soliti far iniziare i bambini suonando l’ottavino perché più piccolo e le posizioni delle mani solo le stesse che per il flauto traverso (controllare qui la lista delle migliori offerte). Tuttavia l’emissione dell’ottavino è più complicata e modificare l’impostazione durante il passaggio al flauto non è una cosa così immediata. Con l’avvento delle testate curve grazie alle quali diminuisce la distanza tra la boccola e i tasti, l’uso del flauto fin da bambini e caldamente consigliato.

 

 

Ultimo aggiornamento: 26.07.24

 

Abile costruttore di strumenti a fiato, musicista e professore di musica invidiato dai colleghi e persino boicottato con le cattiva maniere.

 

Se oggi siete possessori del miglior sassofono lo dovete a un uomo in particolare ma prima di svelarvi il suo nome, vi siete mai chiesti perché spesso sassofono di abbrevia con sax? Credeteci, la domanda è strettamente collegata al suo inventore. Lo strumento di cui siete appassionati è frutto della mente di Adolphe Sax. Ci sembra giusto raccontarvi la sua storia, visto la grande importanza che ricopre per la musica.

 

Sulle orme del padre

Nato a Diant, cittadina del Belgio francofono, il 6 novembre del 1814 Antoine-Joseph Sax era il maggiore di undici fratelli. È un figlio d’arte poiché suo padre, che si chiamava Charles-Joseph, lavorava a Bruxelles come costruttore di numerosi strumenti a fiato, come fagotti, flauti e clarinetti.

Ben presto Adolphe, come preferiva farsi chiamare, cominciò a lavorare con il padre e maestro, a 16 anni espose i flauti e clarinetti da lui costruiti all’Esposizione Industriale Belga. L’inventiva del giovane Adolphe si manifestò già nel 1833 quando brevettò il Cor omnitonique e un anno dopo il clarinetto basso. Nel 1928 si iscrisse all’Ecole Royale de Musique a Bruxelles dove studiò flauto, clarinetto e armonia.

 

 

La legge acustica

Nel 1842 Sax si trasferì  a Parigi. In questa fase il suo lavoro si concentrò sugli ottoni a pistoni che brevettò nel 1843. Gli strumenti furono molto apprezzati per i grandi vantaggi che avevano rispetto a strumenti analoghi. Questi vennero detti saxhorns e furono seguiti dai cosiddetti saxtrombe e saxtube.

Il 1844 è un anno importante perché Sax elaborò la sua Legge Acustica secondo la quale “la timbrica di ogni singolo suono è stabilita non tanto dal materiale con cui è fatto il corpo che contiene la colonna d’aria bensì dalle proporzioni della stessa”. Tale legge consentì di migliorare notevolmente l’intonazione degli strumenti, il timbro e l’estensione.

 

Una sfida tra bande

In un certo senso Adolphe Sax può essere considerato anche un precursore dei talent show. Sebbene la TV non esistesse ancora (e per fortuna anche certi programmi), Adolphe organizzò una sfida tra due bande musicali militari. Quello, infatti, era un mercato cui Sax, evidentemente anche abile imprenditore, puntava con decisione.

Tuttavia ottenere le commesse era un compito arduo quindi decise di dare prova della superiorità dei suoi strumenti. Da un lato c’era una banda di 45 elementi che suonava strumenti tradizionali, dall’altro una banda che di elementi ne aveva 38 ma che suonava gli strumenti inventati o perfezionati da Sax. Testimoni della sfida che si tenne il 22 aprile del 1845 (al Champ de Mars), furono 20mila spettatori e una giuria di esperti. A vincere fu la banda di Sax.

 

Il sassofono

Nonostante i tanti strumenti inventati o modificati, il più celebre è senza ombra di dubbio il sassofono. Sax ottenne lo strumento unendo l’imboccatura ad ancia del clarinetto a un sistema di chiavi preso anch’esso da quest’ultimo. Inoltre prese spunto dall’oboe, dal flauto e da un canneggio conico interamente realizzato in metallo. Il volume del suono ottenuto da questo strumento ibrido era molto presente e paragonabile a quello degli ottoni pur appartenendo ai legni dei quale mutuava la flessibilità dal punto di vista tecnico. 

Il gruppo completo, composto da contralto, sopranino, soprano, tenore,  basso, baritono e contrabbasso fu brevettato nel 1846. Nel 1857 (e fino al 1870), Sax divenne il primo insegnante di sassofono in assoluto a lavorare per il Conservatorio Superiore con sede a Parigi.

 

Il boicottaggio

L’attività di Sax fu più volte messa a dura prova a causa del boicottaggio di alcuni colleghi, evidentemente invidiosi della sua bravura. Più volte la sua azienda fu data alle fiamme, gli incendi erano di chiara matrice dolosa. Sax dava lavoro a 200 dipendenti, alcuni furono minacciati, altri allettati da proposte economiche per lasciare il lavoro. Lo stesso Sax fu vittima di aggressioni e fu portato in tribunale.

A tutto ciò si aggiunse un cancro alla bocca dal quale guarì. Il boicottaggio continuo lo ridusse in miseria e fu così che morì a parigi nel 1894.

 

 

Dopo la morte

La fama di Sax, soprattutto del sassofono, continuò a crescere dopo la sua morte. IL sassofono divenne molto popolare negli Stati Uniti, tra i jazzisti. È interessante riportare una frase di Joy Santy del museo degli strumenti musicali di Bruxelles: “I musicisti jazz suonano come se cantassero e il sax è il miglior strumento per farlo. Si può piangere, parlare e gridare nel sassofono, proprio come con la voce”.

 

 

Ultimo aggiornamento: 26.07.24

 

Abbiamo immaginato per i nostri lettori una ipotetica compilation dove l’unico protagonista è il sassofono: buon ascolto.

 

Il sassofono è uno strumento che pur avendo avuto un grandissimo protagonismo soprattutto nella musica jazz, è comunque riuscito a ritagliarsi il suo spazio nei generi musicali più disparati e i brani dove gioca un ruolo da protagonista oppure da semplice comparsa, tanto per usare un termine caro al cinema, sono tanti. Noi ve ne presentiamo dieci e credeteci, la selezione non è stata semplice. 

Siamo certi che qualcuno resterà deluso per qualche esclusione eccellente e ce ne scusiamo fin da ora, altri invece, magari saranno d’accordo con noi nella scelta dei pezzi. Anzi, che siate d’accordo o meno con noi, fatecelo sapere. Ma basta chiacchiere e andiamo a scoprire le dieci canzoni famose con il sassofono più venduto.

 

Careless Whisper (George Michael)

Cominciare con Careless Whisper è d’obbligo essendo un pezzo noto a chi non è un appassionato di sax, oltretutto è presente in più film. Il brano è cantato e scritto da George Michael insieme al compagno degli Wham! Andrew Ridgeley. Il sax, invece, è suonato da Steve Gregory. Per capire l’impatto che ebbe questo brano basti pensare che dalla sua uscita ci mise due settimane a raggiungere il primo posto della classifica dei singoli in UK dopo aver esordito al dodicesimo posto.

 

Songbird (Kenny G)

Songbird rappresenta l’apice del successo ottenuto da Kenny G. Il brano fa parte dell’album Duotones pubblicato nel 1986, per essere più precisi è la canzone di apertura. Il singolo raggiunse la quarta posizione di Billboard. È un brano che piacerà ai fan di smooth jazz, meno ai puristi del jazz.

 

 

Body and Soul (Coleman Hawkins)

Body and Soul è un brano jazz registrato originariamente da Louis Armstrong ma è stata scritta da Robert Sour, Frank Eyton e Johnny Green per Gertrude Lawrence. Sono stati tanti i jazzisti che ne hanno proposto una loro versione. Coleman Hawkins ne ha fatto una versione strumentale per sassofono.

 

Take Five (Dave Brubeck Quartet)

Questo è un brano che a molti di voi sarà noto anche se magari non siete addentro alla scena cool jazz. Take Five è un brano del 1956 suonato dal Dave Brubeck Quartet, scritta da Paul Desmond che era il sassofonista del quartetto. A onor di cronaca va sottolineato come lo stesso Dave Brubeck ebbe un ruolo fondamentale nella realizzazione del brano avendone curato l’arrangiamento e altri aspetti, tuttavia, anche in nome della profonda amicizia che lo legava a Desmond, decise di lasciare a lui la paternità del brano.

 

Pregio
Difetto
Conclusione
Offerte

 

Here’s that Rainy Day (Stan Getz)

Here’s that Rainy Day è uno dei brani più famosi di Jimmy Van Heusen e fu pubblicato nel 1953. Proprio perché famoso, il brano è stato ripreso da più artisti. Tra questi c’è Stan Getz che ha fatto una cover per sassofono.

 

Just Friends (Charlie Parker) 

Just Friends è un brano molto noto agli appassionati di Jazz. Il pezzo fu scritto nel 1931 da John Klenner e fu ripreso per il suo disco Charlie Parker with strings del 1949. Gli amanti del genere sicuramente gradiranno.

 

In alto alcuni dei brani più noti agli amanti del sax

 

Theme For Ernie (John Coltrane)

Ancora jazz con John Coltrane e la song Theme for Ernie presente sull’album del 1958 Soultrane. Il brano è un omaggio a Ernie Henry, talentuoso sassofonista di Dizzy Gillespie morto a soli 31 anni in seguito a un’overdose di eroina.

 

St. Thomas (Sonny Rollins)

È un brano calypso/jazz, tra i più celebri eseguiti da Sonny Rollins. St. Thomas, dedicato all’omonima isola, in realtà è una riproposizione di una canzone folk inglese, The Lincolnshire Poacher, molto nota a Sonny Rollins in quanto la madre gliela cantava da bambino per farlo addormentare.

 

 

Escher Sketch (Michael Brecker)

Michael Brecker è stato uno dei sassofonisti più importanti della scena jazz. È stato fonte di grande ispirazione per molti sassofonisti dagli anni ‘80 in poi e non solo; basti pensare alle tante illustri collaborazioni con artisti che non facevano parte del circuito jazz come gli Aerosmith, Lou Reed, Dire Straits e tanti altri. Morto a soli 57 anni in seguito alla leucemia, ha lasciato una grande eredità di cui Escher Sketch ne fa parte a pieno titolo.

 

Footprints (Wayne Shorter)

Footprints è un altro brano classico del jazz. Lo troviamo sull’album Adam’s Apple di Wayne Shorter, pubblicato nel 1966. Ci piace sottolineare che in questo disco Shorter è accompagnato da musicisti del calibro di Herbie Hancock al pianoforte, Reggie Workman al contrabbasso e Joe Chambers alla batteria.