Gli 8 migliori album dei Led Zeppelin

Ultimo aggiornamento: 26.04.24

 

Album dei Led Zeppelin – Consigli d’acquisto, Classifica e Recensioni

 

Ci sono band che lasciano il segno più di altre, fino a diventare autentica fonte di influenza e ispirazione per gli altri e questo probabilmente è il massimo riconoscimento per un musicista, ovvero sapere che la sua musica ha spinto un ragazzino a imbracciare uno strumento e ascoltare nelle composizioni di tante band, echi di quanto lui ha composto in passato. Tutto questo è certamente accaduto per i Led Zeppelin che hanno dato un notevole contributo alla nascita del rock duro. La band inglese ha letteralmente dominato gli anni ‘70 presentando una forma inedita per quei tempi. All’interno della nostra guida troverete quelli che secondo noi sono gli album più interessanti del gruppo ma vogliamo darvi subito due assaggi: su Led Zeppelin IV trovate Black dog, Rock and Roll e Stairway to Heaven, canzoni che non hanno bisogno di presentazioni. Viaggiando a ritroso nella discografia della band troviamo Led Zeppelin II dove è presente, tra le altre Whole lotta love.

 

 

Tabella comparativa

 

Pregio
Difetto
Conclusione
Offerte

 

 

Gli 8 migliori album dei Led Zeppelin

 

È il momento della nostra classifica, bene o male ci troverete quasi tutti gli album dei Led Zeppelin in quanto al loro discografia è tutt’altro che sconfinata. Ciascun album è accompagnato da una recensione e un link utile a chi vuol sapere dove acquistare a prezzi bassi i dischi più venduti. Fate le vostre valutazioni e confrontate i prezzi.

 

 

1. Led Zeppelin IV rimasterizzato

 

Led Zeppelin IV (in realtà chiamato in questo modo per convenzione non avendo un titolo vero e proprio)… beh crediamo che il primo posto non possa che essere riservato al quarto lavoro in studio della band. Il motivo? Ve ne possiamo citare almeno tre giusto per non strafare: Black dog, Rock and Roll e (applauso, prego) Stairway To Heaven e dire che questo brano storico non fu neanche scelto come singolo (anche perché troppo lungo). 

In questo disco c’è la passione per il blues, l’attenzione per il folk e tanto rock and roll proprio come il titolo di una delle track presenti sul disco dove il compianto John Bonham picchia forte. Eh sì perché diamo il giusto merito al batterista. C’è poi “il brano”, quella “scala per il paradiso” che se ci pensate bene ha proprio la struttura di una scalinata che dal basso sale sempre più in alto, un lungo pezzo fatto di momenti diversi eppure così perfettamente legati l’uno all’altro, dove la voce di Robert Plant e la chitarra di Jimmy Page fanno da collante tra i diversi momenti.

 

La qualità audio dell’album non ha soddisfatto del tutto. Lascia delusi il packaging che è stato realizzato al risparmio. È nostra convinzione che masterizzare un disco debba anche essere l’occasione per arricchire anche l’aspetto visuale rispetto al passato.

 

Pro

Canzoni: Qui troviamo tre pezzi che di fatto sono entrati nel repertorio storico dei Led Zeppelin, Black dog, Rock And Roll e Stairway to Heaven.

Esecuzione: I brani sono seguiti alla perfezione, Robert Plant è in gran forma, Jimmy Page è ispiratissimo e la sezione ritmica Bonham/Jones sa essere violenta e delicata a seconda dei casi.

 

Contro

Audio: Non vogliamo dire che la qualità sia pessima ma neanche è come ce la saremmo auspicata, si doveva fare di meglio.

Packaging: La confezione è piuttosto povera, realizzata al risparmio. Le case discografiche dovrebbero sapere che i fan guardano a questi dettagli.

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2. Led Zeppelin II remastered CD

 

La lotta per il primo posto è stata dura e sebbene alla fine l’abbia spuntata Led Zeppelin IV è perché lì c’era Stairway to Heaven, che in pratica è come avere Maradona in squadra. Led Zeppelin II, seconda fatica della band, fu composta nei ritagli di tempo durante il tour. 

La band era sotto pressione, esausta ma nonostante ciò il risultato fu ottimo come dimostrano la famosissima Whole Lotta Love, Heartbreaker, Moby Dick dove il grande Bonzo ci delizia con uno dei suoi solo di batteria. C’è anche spazio per la cover Bring It On Home di Willie Dixon che chiude l’album. 

Del resto la scelta è stata naturale perché in Led Zeppelin II la componente “Chicago Blues” si sente, eccome, così come il rock e il folk. È un disco fresco, godibilissimo ma torniamo a evidenziare qualche pecca nell’audio così come l’assenza di un booklet corposo.

 

Pro

Brani: Non mancano pezzi degni di nota come Whole lotta love, Heartbreaker e Moby Dick caratterizzata da un bel solo di John Bonham.

Godibile: È uno di questi dischi che si ascoltano con piacere, è facile lasciarsi trasportare vista la sua bontà compositiva ed esecutiva.

 

Contro

Audio: Album rimasterizzato ma evidentemente non al meglio, vero quando i master originali sono vecchi il lavoro si complica ma si poteva fare di più.

Booklet: Ci risiamo, i fan si ritroveranno tra le mani un booklet poco curato e con il minimo sindacale, cosa abbastanza deludente.

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3. Physical Graffiti 40Th anniv.edit.

 

Abbiamo riflettuto a lungo se ritenere Physical Graffiti degno dell’ultimo gradino del podio. Del resto fin dalla sua pubblicazione è stato un lavoro che ha generato sentimenti contrastanti. Il fatto è che richiede un certo tempo per essere assimilato anche a causa della sua durata che supera gli 80 minuti. Questa volta è stato un album più ragionato dei precedenti e si sente. 

La band, dopo il forcing disco/tour/disco/tour che aveva caratterizzato la loro attività fino a Led Zeppelin IV, si era presa una meritata pausa. Rigenerate le batterie i quattro rocker sono stati pronti per comporre e registrare nuovo materiale, il risultato è Physical Graffiti dove la componente rock prende il sopravvento su quella blues. 

Jimmy Page suona degli assoli che si stampano in testa e magari è solo una nostra impressione ma a tratti si ha la sensazione di ascoltare qualche leggerissima influenza di Eric Clapton, ricordiamo che quello di Page fu il primo nome che suggerì agli Yardbirds quando lasciò la band. È un disco maturo, non abbiamo dubbi, e ha avuto il merito di far accrescere il successo dei Led Zeppelin, tuttavia dobbiamo anche dire che a tratti è dispersivo, fosse stato più concentrato, sarebbe stato meglio.

 

Pro

Maturo: Physical Graffiti ci presenta una band che ha oramai raggiunto la sua piena maturità artistica, desiderosa di innovarsi.

Assoli: Di questo album ci sono piaciuti gli assolo di Jimmy Page, essenziali ma completi, del resto non è mai stato un chitarrista che ama strafare mettendo la sua abilità al servizio delle canzoni.

 

Contro

Poco diretto: Come detto in precedenza è un album ragionato e proprio per questo è meno diretto, meno istintivo, una componente che ci è sempre piaciuta dei Led Zeppelin ma che qui non vediamo.

Durata: Se il disco non è semplicissimo da assimilare non è perché i pezzi sono brutti o eccessivamente complessi, il problema è la durata che potrebbe stancare dall’ascolto dopo la prima ora.

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4. House of the holy Super Deluxe

 

La prima cosa che si nota di House of the holy è che, rispetto ai quattro album precedenti, è il primo ad avere un vero e proprio titolo, ma è anche una delle opere più controverse visto che ha diviso critica e pubblico. Page e soci lo hanno composto con un relativa calma, hanno avuto modo di ragionare sul da farsi e la decisione presa è stata evidentemente quella di allontanarsi dalla matrice rock/blues che aveva fatto la loro fortuna fino a quel momento. 

Balzano agli occhi o meglio alle orecchie, una maggiore cura per gli arrangiamenti. La voglia di esplorare nuovi territori musicali vengono chiaramente a galla con il brano The Crunge, un pezzo decisamente funky ma è ancora più spiazzante e sorprendente il brano reggaeggiante D’Yer Mak’er. Forse l’episodio migliore è No Quarter, un pezzo lisergico, psichedelico e sicuramente dai tratti inusuali per la band ma sicuramente più adatto ai Led Zeppelin a differenza degli altri due succitati. 

L’edizione deluxe si fregia di un bel packaging, è ricca di contenuti con la versione del disco sia in vinile sia su cd, oltre a una serie e molto altro senza dimenticare il libro con foto dell’epoca, ritagli di giornali e altro materiale testuale. 

 

Pro

Confezione: È un box ben concepito dove il libro contenente foto, ritagli di giornale, lettere e altro materiale testuale è un valore aggiunto e appetibile per i collezionisti.

Ricco: C’è tanta musica, il disco è presente sia in vinile da 180 g sia in CD oltre a diverse versioni dei brani.

 

Contro

Non per tutti: Un disco fin troppo eterogeneo, la band esplora territori musicali che non le si addicono, ci riferiamo in particolare alla reggaeggiante D’Yer Mak’er.

Prezzo: Pur non essendo spropositato, bisogna dire che il costo è abbastanza alto, solo un super fan può essere disposto a spendere la somma necessarie.

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5. Led Zeppelin I Super Deluxe Edition box 2CD 3 LP

 

Nel 1969 i Led Zeppelin rilasciarono il loro primo full length e il Dirigibile spiccò il volo. Fin dal primo lavoro della band emerge l’amore per Willie Dixon e per la scena di Chicago, infatti sono ben due le cover sul disco del compianto bluesman che dopotutto negli anni ‘70 è stato tributato da tanti artisti rock. 

Vi proponiamo l’edizione Super Deluxe dell’album che presenta un bel packaging. Il box comprende l’album sia in versione CD che vinile ma probabilmente la vera chicca è il live del 1969 registrato a Parigi. 

Acquistando il box si ha diritto anche al download digitale delle canzoni, ma sappiamo che voi siete amanti della musica e preferite che questa suoni su un bell’impianto Hi-Fi piuttosto che sotto forma di file compressi da ascoltare su uno smartphone. Altre cose interessanti sono la replica del press kit che l’Atlantic Record all’epoca inviò alle riviste specializzate e un libro di 72 pagine. L’opera, come potete immaginare, non costa poco.

 

Pro

Completo: Il box è ricco, l’album è presente in formato CD e vinile, tutto il packaging è ben curato con un libro di 72 pagine e la replica del press kit della Atlantic Record.

Live: Di grande importanza è la testimonianza live risalente proprio al 1969, in occasione del concerto che fu registrato a Parigi.

Audio: Considerata anche l’età del lavoro originale possiamo dirci soddisfatti per la qualità audio, buona rimasterizzazione secondo noi.

 

Contro

Prezzo: Lo abbiamo detto, l’opera è completa pertanto ha un costo che non tutti sono disposti a sostenere a meno che non si sia di veri Led Zeppelin maniacs.

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6. Led Zeppelin III Super Deluxe edition box 2CD 2 LP

 

Led Zeppelin III non fu particolarmente amato dalla critica ai tempi della sua uscita ma del resto era la band stessa a non avere un buon rapporto con la stampa, anzi, spesso non ce lo aveva proprio il rapporto. In effetti all’epoca il disco poteva dare adito a pensare ad un certo ammorbidimento del sound, visto lo abbondare dei pezzi acustici sebbene Led Zeppelin III si apre con Immigrant Song, brano roccioso che poi è anche diventato uno dei cavalli di battaglia della formazione inglese. 

Anche in questo caso l’edizione deluxe comprende l’album sia su vinile sia su CD. In aggiunta ci sono una serie di versioni rough mix, alternative mix e un paio senza la voce, Friends per essere precisi oltretutto è un brano che non ci piace e Bathroom Soundtrack. 

Non manca il libro con tante foto e ritagli di giornale. Il contenuto può anche essere scaricato in formato digitale. Ottima la confezione, è un prodotto realizzato sicuramente con cura ma probabilmente troppo costoso.

 

Pro

Packaging: Il box è ben confezionato, tutto si trova all’interno di una custodia di buona qualità e ben realizzata, ottima anche per esposizione. Interessante il libro con foto e ritagli di giornale.

Audio: Il disco suona bene sia nella sua versione su CD sia su vinile, l’opera è stata fatta oggetto di un buon lavoro in fase di rimasterizzazione.

Versione digitale: Chi lo desidera può ascoltare il contenuto musicale del box anche in formato digitale scaricandolo.

 

Contro

Costo: Il prezzo è alto anche perché in questo caso i brani extra sono versioni rough mix, alternative mix che magari si ascoltano una volta sola.

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7. The Songs Remains The Same masterizzato 2 CD più booklet

 

The Songs Remains The Same è il primo live album dei Led Zeppelin, registrato tre anni prima al Madison Square Garden di New York, tour di supporto a Houses of the Holy. Vi proponiamo la versione remastered su CD, due per l’esattezza. La tracklist farà felici gran parte di fan, anche se qualcuno potrebbe stancarsi durante l’ascolto a causa di un paio di brani dilatati più del dovuto. 

Il suono ci è piaciuto, è evidentemente arricchito, migliorato rispetto all’edizione originale. L’esecuzione è buona, peccato che i brani non provengano tutti dallo stesso concerto ma selezionati tra quelli suonati dal 27 al 29 luglio del 1973. 

C’è un libretto di 24 pagine ma nonostante ciò ci sembra essere povero con più foto messe sulla stessa pagina dunque dal formato molto piccolo e poche note aggiuntive. È comunque un buon packaging ma sicuramente migliorabile. Il prezzo di questa versione è adeguato al prodotto.

 

Pro

Setlist: I fan resteranno molto contenti per i brani presenti sul CD, vi basti sapere che si parte con Rock And Roll e si chiude con Whole Lotta Love.

Qualità audio: C’è da ritenersi soddisfatti per la qualità della rimasterizzazione, tutte le canzoni di ascoltano bene, hanno un buon audio.

Prezzo: È nostra convinzione che il costo del CD sia adeguato e comunque parliamo di una somma alla portata di tutti, a queste condizioni non si può non comprarlo.

 

Contro

Booklet: Nonostante abbia 24 pagine, ci risulta ugualmente povero, non ci piace la scelta di inserire più foto sulla stessa pagina, perché così sono troppo piccole.

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8. Celebration Day 2CD e Blu-ray

 

Celebration Day è stata probabilmente l’ultima occasione, per poche migliaia di fortunati, di assistere a un concerto dei Led Zeppelin. Dietro la batteria siede Jason, il figlio di Bonham che magari “pesta” meno del padre prediligendo un approccio più tecnico ma che garantisce una qualità altissima. L’evento risale al 2007, fu organizzato per beneficenza in occasione della scomparsa Ahmet Ertegun, boss della Atlantic Records. 

La location è la O2 Arena di Londra. I Led Zeppelin in quell’occasione regalarono un’ottima esibizione almeno a giudicare dalle recensioni dell’epoca. Perché diciamo questo? Perché se è vero che il concerto si tenne nel 2007, il CD uscì nel 2012 e la sua pubblicazione restò in dubbio per molto tempo perché i pezzi così come erano stati registrati erano inutilizzabili e serviva un immane lavoro di postproduzione in studio per migliorare il tutto. 

Di qui il sospetto, lecito ma non confermato, che ciò che sentite su disco non è quello che avreste ascoltato se presenti all’evento. Questo formato comprende oltre a due CD anche il video concerto su Blu-ray.

 

Pro

Setlist: Comprende tanti classici che in pochi avrebbero anche solo sperato di tornare ad ascoltare dal vivo.

Blu-ray: Non solo potete ascoltare la musica dei Led Zeppelin ma potete anche guardarla grazie alla presenza di un Blu-ray che immortala l’esibizione.

Costo: Considerato che la confezione oltre ai due CD comprende anche il Blu-ray del concerto, possiamo ritenere il prezzo molto vantaggioso.

 

Contro

Artificioso: Tutte le tracce sono state sottoposte a un pesante lavoro di editing, post-produzione e tutto il necessario per migliorarle, ciò toglie magia al live che secondo noi dovrebbe essere l’esatta versione di ciò che si ascolta dal palco.

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Come scegliere un buon album dei Led Zeppelin

 

I Led Zeppelin non esistono più come band eppure continuano a vendere, tanto è vero che sul mercato, di tanto in tanto, escono nuove interessanti offerte, spesso chicche imperdibili per i fan mentre in altri casi è il classico raschiare il barile per racimolare qualche soldo in più, ecco perché è importante fare una comparazione tra tutti i titoli venduti online. 

Non preoccupatevi perché a questo gravoso compito ci abbiamo pensato noi, abbiamo preso nota dei pareri dei consumatori (nonché fan) e tenuto conto dei nostri gusti personali, abbiamo scelto i migliori album dei Led Zeppelin. Non abbiamo la pretesa che le nostre scelte coincidano con le vostre, ci mancherebbe. Tuttavia crediamo di essere riusciti a realizzare una sorta di percorso che permetta a chi sa poco o nulla della band di scoprirla e decidere autonomamente quale album dei Led Zeppelin comprare.

La scelta del supporto audio

Il miglior disco dei Led Zeppelin può essere comprato sia su CD sia su vinile. Non vogliamo stare qui a dirvi quale supporto offra un ascolto migliore anche perchè molto dipende dal vostro impianto Hi-Fi. PIuttosto analizziamo pro e contro oggettivi dell’uno e dell’altro formato. Cominciamo dall’aspetto economico. 

Più volte abbiamo raccontato di come il vinile sia tornato di moda tanto è vero che i dati di vendita superano proprio quelli dei CD e chi ha vissuto l’avvento di questo formato quasi stenterà a crederci pensando che il vinile era quasi scomparso per colpa dei compact disk. Le case discografiche, dunque, ne approfitto un po’ facendo lievitare i prezzi, infatti la differenza di costo tra un CD e un vinile dello stesso titolo può andare anche oltre una decina di euro. 

Spezziamo comunque una lancia a favore delle label perché la produzione del vinile ha un costo maggiore rispetto al CD. Copertina: è bella grande, è più facile notare i dettagli. Il CD, a suo vantaggio ha che può essere ascoltato anche in auto ed è più resistente.

 

Edizioni speciali

Come scegliere un buon album album dei led Zeppelin? Si può sempre partire da una edizione speciale. Bisogna però stare attenti a che siano davvero speciali e che valgano il prezzo richiesto. Cosa riteniamo debba avere una edizione speciale che attenzione, non significa debba essere deluxe? 

Sicuramente contenuti extra rispetto alla prima edizione, un booklet con foto, testi, soprattutto se come spesso accadeva in passato, non erano presenti, note e informazioni aggiuntive circa l’album. Insomma la confezione deve essere curata. Attenzione poi a quando leggete “limited edition” perchè ultimamente abbiamo notato che le edizioni non sono poi così limitate, infatti se ne trovano in vendita anche anni dopo la pubblicazione. Una autentica edizione limitata dovrebbe comprendere poche migliaia di pezzi nel caso di una grossa band come i Led Zeppelin.

Raccolte

Soprattutto per chi ha pochi o nessun disco dei Led Zeppelin può tornare utile comprare un Best Of, ovvero una raccolta dei loro brani più famosi. Questo è il modo più economico per avere una panoramica sulla musica della band e poi magari decidere quali dischi comprare tenendo conto delle canzoni che sono piaciute di più.

 

 

 

Cose che (forse) non sapete sui Led Zeppelin

 

Girano tante voci sui Led Zeppelin, spesso si tratta di leggende inventate di sana pianta, altre volte di fatti realmente accaduti, andiamo alla scoperta di queste dicerie e cerchiamo di scoprire se trovano conferma oppure no.

La groupie quattordicenne di Jimmy Page

Lori Maddox è una delle groupie più famose, la sua “carriera” è cominciato prestissimo. Effettivamente quando conobbe Jimmy Page aveva soltanto 14 anni. Se all’epoca la notizia fosse venuta fuori il chitarrista avrebbe avuto seri problemi legali.

 

Il patto con il diavolo

Tra le leggende che circolano sui Led Zeppelin c’è anche un presunto patto stretto con il diavolo in cambio della celebrità. Le voci sono nate soprattutto a causa dell’interesse che Page aveva per l’esoterista e controverso personaggio Aleister Crowley che in vero nulla aveva a che fare con il satanismo. La band, dal canto suo, ha lasciato che la gente dicesse ciò che voleva in merito non essendo interessata a smentire le dicerie. 

Anche il brano Stairway to Heaven è stato messo sul banco d’accusa in quanto, se ascoltato al contrario, conterrebbe un messaggio satanico. Bisogna capire chi, sano di mente, farebbe girare al contrario un disco. Lo stesso Plant, interpellato in merito, ebbe a dire che solo chi ha tanto tempo da perdere potrebbe mettersi ad ascoltare un disco al contrario in cerca di messaggi satanici.

John Bonham e i 40 shot di Vodka

Il 25 settembre del 1980 John Bonham fu ritrovato cadavere in una delle stanze della casa di Jimmy Page nel Windsor Berkshire. Ad ucciderlo fu il suo stesso vomito. Si dice che nelle ore precedenti alla morte il batterista ingerì 40 shot di Vodka. Ebbene, dal referto autoptico redatto dal medico legale incaricato di eseguire l’autopsia sul corpo di Bonham, emerse che nel sangue del batterista fosse presente l’equivalente di 40 shot di vodka.

 

 

 

Domande frequenti

 

Perché i Led Zeppelin si sono sciolti?

Lo scioglimento dei Led Zeppelin non fu dovuto a dissidi interni bensì al verificarsi di un tragico evento. Purtroppo il batterista John Bonham era solito bere parecchio. Bevve (e tanto) anche tra il 24 e il 25 settembre del 1980, quando si trovava a casa di Jimmy Page. Il batterista era talmente sbronzo che, incautamente, fu messo a dormire da solo in una stanza dell’abitazione. La mattina seguente Bonham fu trovato cadavere, morì soffocato dal suo vomito. In un comunicato emesso dalla band a seguito di quel tragico accadimento fu comunicato al mondo intero che per rispetto dell’amico deceduto e della sua famiglia i Led Zeppelin avrebbero cessato di esistere come band.

Che chitarra suona Jimmy Page?

Principalmente Jimmy Page suona la Gibson Les Paul. La famosa Number One fu comprata da Joe Walsh dei James Gang nel 1969. La particolarità di questa chitarra era il manico più sottile rispetto alle altre Les Paul. Il manico era stato cambiato da un liutaio in seguito a una riparazione commissionata da Walsh. Famosissima, poi, la chitarra a doppio manico Gibson ES 1275 a sei e 12 corde che Page usa per brani come Stairway To Heaven e Tangerine. Il chitarrista inglese, ad ogni modo, non disdegna Stratocaster e Telecaster.

 

Che cos’è il progetto Page and Plant?

A metà degli anni ‘90 Jimmy Page e Robert Plant si riunirono sotto il moniker Page and Plant registrando due duschi: No Quarter: Jimmy Page and Robert Plant Unledded (1995) e Walking Into Clarksdale (1998). Al primo album fece seguito un tour mondiale dove il sodalizio si avvalse della collaborazione di una orchestra orientale.

 

Dopo lo scioglimento i Led Zeppelin hanno pubblicato altri studio album?

In effetti la band nel 1982, dunque circa due anni dopo lo scioglimento, ha pubblicato l’album Coda. Sulla decisione di uscire con un disco postumo contenente brani inediti e composti in periodi differenti ci sono almeno due versioni: la prima è che la band era in debito di un disco con la Atlantic Records, dunque la decisione sarebbe stata presa per onorare un impegno contrattuale mentre la seconda versione fornita da Robert Plant in persona, è che fu un modo per arginare la vendita di bootleg che contenevano i pezzi finiti poi su Coda.

 

 

 

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