Led Zeppelin IV – Recensione

Ultimo aggiornamento: 29.03.24

 

Principale vantaggio

Conosciuto come il famoso disco di Stairway to Heaven, questo album dei Led Zeppelin viene spesso considerato il loro capolavoro. Oltre alla suddetta sempre splendida traccia, troviamo brani di alta classe come The Battle of Evermore, Black Dog e Misty Mountain Hop. Il disco mette in mostra tutta l’abilità dei musicisti, con un hard rock sfrenato che sfocia in momenti di quiete ed epicità. Un caposaldo della musica rock di stampo britannico che non può mancare nella vostra collezione di dischi. 

 

Principale svantaggio

Il suono del remaster sul vinile non è proprio il massimo, specialmente se paragonata a quello dell’originale. La digitalizzazione non fa proprio benissimo alle sonorità vintage, ma questo è un difetto accomunabile a molte produzioni e rimasterizzazioni moderne. Tra le due vi consigliamo infatti di optare per la versione CD, a meno che non vogliate semplicemente l’LP da mettere in mostra nella vostra collezione. 

 

Verdetto: 9.8/10

Plant, Bonham, Page e Jones in forma smagliante propongono il loro rock scatenato su questo gioiello della musica moderna. Un disco al quale hanno attinto (e continuano ad attingere) la maggior parte delle band rock, hard rock e heavy metal. I Led Zeppelin qui dimostrano di poter suonare ciò che vogliono, dall’hard rock, per passare alle dodici barre del blues fino alla leggendaria ‘suite’ Stairway to Heaven. Il nostro verdetto è ovviamente positivo, sebbene non possiamo dare il massimo dei voti a questo remaster a causa del suo suono poco soddisfacente su vinile. 

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DESCRIZIONE CARATTERISTICHE PRINCIPALI 

 

Un capolavoro del rock

Nel film Wayne’s World (Fuori di Testa), al protagonista viene severamente vietato di suonare Stairway to Heaven per provare una nuova chitarra in un negozio. Questo brano dei Led Zeppelin è probabilmente uno dei più famosi della storia del rock e probabilmente il primo nel quale tutti i chitarristi in erba amano cimentarsi. Nonostante l’incredibile bellezza della Suite, il disco IV è composto da altri sette capolavori che lo hanno reso leggendario. Dal rock più scatenato di Black Dog si passa a quello più classico, con dodici barre blues sempre interpretate con distorsioni e la voce di Plant che fa da padrone.

The Battle for Evermore è un brano dai toni epici ispirato alle opere di J.R.R. Tolkien, mentre con Misty Mountain Hop e Four Sticks si torna ad un hard rock movimentato, con intermezzi più classici e coretti in stile The Beatles. I Led Zeppelin poi allietano con Going to California: un brano dal sapore country che ricorda un po’ il southern rock, attaccandolo alla traccia conclusiva When the levee Breaks, dove Robert Plant mostra la sua abilità con l’armonica. 

Una produzione non facile

Come sono arrivati i Led Zeppelin a produrre un album così variegato? Il quartetto inglese si trovava alle spalle l’ottimo Led Zeppelin III che all’epoca non venne proprio compreso dalla critica incapace di inquadrarli in un genere, disorientata da una band capace di incorporare diversi stili. Per il quarto lavoro in studio i Led Zeppelin decidono di tirare fuori un album per certi versi più diretto e più digeribile che fa del rock il suo cavallo di battaglia. 

In realtà per evitare altre critiche sulla loro identità, Robert Plant e compagni quasi decidono di far uscire due EP, non a caso il lato A e il lato B del disco sembrano quasi due lavori diversi. Dopo una lunga contrattazione, gli Zeppelin riescono ad accordarsi con l’etichetta sull’uscita di un LP, a patto che questo non venga affatto promosso e che esca senza titolo. 

 

Il remaster

Il missaggio originale del disco fu eseguito a Los Angeles, ma in realtà a causa di notevoli ritardi di consegna, venne rifatto nel Regno Unito, ritardando notevolmente l’uscita dell’opera sul mercato. Il vinile originale ovviamente mantiene il suono autentico di quella produzione, mentre in questa versione rimasterizzata lascia un filo a desiderare. 

La digitalizzazione del suono spesso non si sposa bene con le distorsioni e i suoni usati negli anni ‘70, rendendoli un filo robotici e perdendo un po’ di profondità. Per questo è preferibile optare per la versione di IV su CD, specialmente se volete ascoltare l’opera con un suono quanto più fedele all’originale. Chiaro che se volete esporre il disco con la sua emblematica copertina, allora potreste considerare l’acquisto dei vinile. 

 

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