Led Zeppelin III – Recensione

Ultimo aggiornamento: 24.04.24

 

Principale vantaggio

La riedizione in vinile di un disco leggendario che ha segnato la storia del rock. Il terzo lavoro in studio dei Led Zeppelin è un disco dalle due facce, quelle di una band ammaliata dalle sonorità rock più dure (per i tempi) e dal folk\blues di stampo statunitense. Questi due volti sono divisi sui lati del vinile, componendo nell’insieme l’album dei Led Zeppelin che più riassume l’essenza della band, sfociata in seguito in contenuti più vicini al progressive. Questi sono i Led Zeppelin più selvaggi, dove la chitarra di Jimmy Page e la voce di Plant creano un sound viscerale ed infiammato, mentre la sezione ritmica da torcicollo vi farà muovere la testa senza sosta. 

 

Principale svantaggio

Come già accennato, il lato A del disco è quello prettamente rock, mentre sul B si trovano brani folk\blues. Se non conoscete i Led Zeppelin, di conseguenza non sarete familiari con la loro anima più acustica, cosa che potrebbe spiazzarvi se cercate un disco rock dall’inizio alla fine. Ovviamente questo non è propriamente un difetto dell’opera, ma è bene chiarire che III è un lavoro diviso in due parti, del quale alcuni ascoltatori sono rimasti parzialmente delusi. 

 

Verdetto: 9.8/10

Caratterizzato da un dualismo affascinante, III dei Led Zeppelin è uno degli album che più hanno influenzato i gruppi rock, hard rock e metal a venire, sia per le composizioni di stampo prettamente rock, sia per quelle acustiche. In generale pensiamo sia un disco da avere e che non può mancare nella vostra collezione di vinili. Questa edizione Deluxe in particolare, presenta due LP e due CD rimasterizzati, contenuti in un cofanetto bellissimo da vedere che si adatta anche ad un regalo, sebbene il prezzo abbastanza alto non ci permette di dargli un punteggio pieno.  

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DESCRIZIONE CARATTERISTICHE PRINCIPALI

 

Il disco ‘anima’ dei Led Zeppelin

Le band rock negli anni ‘70 erano solite condurre una carriera votata all’attività live, spesso componendo dischi tra un tour e l’altro. I Led Zeppelin abbracciavano questo stile di vita con grande entusiasmo, non a caso le prime tracce del loro terzo lavoro in studio furono abbozzate da Robert Plant e Jimmy Page, durante uno dei pochi periodi di pausa della band dai concerti. In quello stesso periodo, i Led Zeppelin partecipano al Festival di Bath, esibendosi in una performance memorabile che gli valse il riconoscimento in patria, così come negli Stati Uniti dove la band era già ampiamente conosciuta. Scesi dal palco, sempre quell’estate i Led Zeppelin si fiondarono in studio per registrare le tracce di III, tra le quali anche Immigrant Song già proposta nei vari concerti dal vivo.

Nonostante l’album adesso venga considerato un capolavoro, all’epoca venne stroncato dai critici che si aspettavano un ritorno in grande spolvero dell’hard rock presentato in Led Zeppelin II. Il lato B dedicato al folk e al blues acustico non convinse e la band, delusa dalle recensioni negative, decise di mettersi subito al lavoro per realizzare il quarto disco. 

Le tracce

Ma perché i critici dell’epoca furono così severi con questo disco? Si potrebbe dire che III rappresenti i due volti dei Led Zeppelin, una band di musicisti amanti della musica che si sono sempre destreggiati nei loro generi preferiti. Se II presenta un lato A carico di rock scatenato, sul lato B del vinile (dalla traccia 6 in poi sul CD) troviamo composizioni prettamente folk che sottolineano la passione per le sonorità più rilassate e atmosferiche del gruppo. 

Di certo brani come Immigrant Song e Celebration Day mettono subito le cose in chiaro: i Led Zeppelin sono i signori del blues distorto capace di far scatenare le masse. Si passa a Since I’ve Been Loving You, un lento blues composto dalle classiche dodici barre e in seguito alle rilassate Gallows Pole, Tangerine e That’s The Way. 

Al termine del disco troviamo l’ottimo brano Hats Off to (Roy) Harper, un blues tradizionale con la slide guitar in puro stile Mississippi. Le tracce rock su questo disco sono stati cavalli di battaglia della band nei loro live, ma effettivamente il lato folk dell’opera, seppur contenente composizioni di alto livello, risulta un filo meno memorabile. 

 

L’edizione deluxe

Concludiamo la nostra recensione scrivendo di questa edizione Deluxe con doppio CD e vinile, sui quali è stato fatto un ottimo lavoro di rimasterizzazione. Il suono del vinile in particolare soddisfa pienamente, con un sound più moderno e pieno che però non snatura l’essenza dei suoni tipici della band e del rock degli anni ‘70 in generale. L’unico neo sta nel prezzo davvero troppo alto che neanche la presenza del libro e dei memorabilia può giustificare. 

 

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