Houses of the Holy – Recensione

Ultimo aggiornamento: 26.04.24

 

Principale vantaggio

Questa edizione del 2014 presenta una rimasterizzazione effettuata dallo stesso Jimmy Page e una confezione curata nei minimi dettagli. Il box contiene uno stupendo libro rilegato dove potrete trovare foto e ritagli di giornale inerenti ai Led Zeppelin e agli anni ‘70, una vera chicca se amate il vintage. La confezione include l’album su due vinili e due CD, rispettivamente con il remaster di Page e con le versioni alternative dei brani. Se amate questo album dei Led Zeppelin e siete fan sfegatati della band, non potete davvero lasciarvelo scappare. 

 

Principale svantaggio

Il prezzo di vendita di questa edizione di Houses of The Holy non è proprio conveniente, in quanto si tratta di un articolo dedicato agli appassionati del rock e del quartetto inglese. Effettivamente il disco viene spesso lasciato ai margini della discografia degli Zeppelin, in quanto segna l’allontanamento dal rock per esplorare altre sonorità, spesso prese in prestito dal prog rock britannico e a volte da generi come il funk. 

 

Verdetto: 9.7/10

Houses of the Holy è un disco molto particolare dove si ascoltano dei Led Zeppelin decisamente diversi dagli esordi. La band ha sempre amato variare nello stile, spesso includendo brani acustici all’interno dei primi dischi prettamente rock. In questo caso i suoni e distorsioni più leggere fanno da padrone, con un Jimmy Page ispirato dal prog rock e dalla psichedelia, così come da generi ‘estranei’ alla band. 

Houses of the Holy magari non è entrato nella leggenda come altri album dei Led Zeppelin, ma rimane un disco validissimo da avere nella vostra collezione. Se amate questa band, probabilmente sarete disposti a spendere la considerevole cifra per fare vostra questa spettacolare edizione speciale.

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DESCRIZIONE CARATTERISTICHE PRINCIPALI

 

Un’opera alternativa

Prima di analizzare il contenuto dell’edizione speciale, vediamo che tipo di album è The Houses of the Holy. Probabilmente i fan a questo punto avranno già cliccato sul link del negozio online per acquistare il prodotto, ma se conoscete i Led Zeppelin solo per i loro dischi ‘numerati’ allora dovete sapere che questo disco è decisamente diverso. Qui Plant, Page, Bonham e Jones cambiano pelle, allontanandosi dal rock scatenato degli esordi per virare su distorsioni più leggere e composizioni acustiche, seguendo la scia di brani come The Battle for Evermore e Stairway To Heaven contenuti nel precedente IV. 

Il risultato è un disco più rilassato e atmosferico, con tinte decisamente progressive che vanno a riprendere le sonorità di alcune band della scena di Canterbury. All’interno del disco si trovano anche composizioni che vanno completamente fuori dallo stile dei Led Zeppelin, parliamo del reggae di D’yer Ma’ker (la pronuncia di ‘Jamaica’ in dialetto cockney) e del funk alla James Brown di The Crunge. 

La produzione

Il carattere caleidoscopico di Houses of The Holy spiazzò la critica e i fan della band, ma d’altronde questo album è più una raccolta di brani e idee, piuttosto che un lavoro studiato a tavolino. Venne rivalutato nel corso degli anni, e recentemente grazie anche al remaster curato da Jimmy Page che troviamo in questa questa edizione del disco. 

Si tratta di un remaster decisamente riuscito, dove il chitarrista è riuscito a modernizzare i suoni della chitarra acustica e delle lievi distorsioni senza snaturarli troppo. In alcuni casi troviamo un suono forse un po’ troppo contemporaneo che si avvicina più agli anni ‘80/’90 piuttosto che all’epoca di produzione del disco originale, ma tutto sommato si tratta di un lavoro eseguito in modo egregio e che se vogliamo valorizza i suoni, specialmente nelle composizioni prog rock. 

 

La confezione

Veniamo ora al fiore all’occhiello di questa edizione di Houses of The Holy che si presenta in un box ricco di contenuti. Sono inclusi ben due vinili e due CD, sui quali troverete la versione del disco rimasterizzata da Page e quella con le tracce alternative, tutti con la splendida copertina del disco realizzata dallo studio Hipgnosis, famoso per gli artwork dei Pink Floyd curati da Storm Thorgerson. 

La vera chicca però è il libro da 80 pagine che contiene ritagli del giornale inerenti alla band e al rock degli anni 70, unito con fotografie inedite. Il risvolto della medaglia è per forza di cose il prezzo molto elevato dell’edizione che infatti vi possiamo consigliare solo se siete appassionati dei Led Zeppelin e avidi collezionisti di musica. 

 

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