Gli 8 migliori album dei Dire Straits

Ultimo aggiornamento: 26.04.24

 

Dire Straits – Consigli d’acquisto, Classifica e Recensioni

 

Tra le band che hanno scritto pagine importanti del rock ci sono senza ombra di dubbio i Dire Straits. Certo, parliamo di un gruppo poco appariscente e per questo spesso a torto considerato di secondo piano rispetto ad importanti act di quel periodo che puntavano molto sull’immagine, pensiamo ai Queen con Freddie Mercury. Più in generale già da qualche anno era in voga il fenomeno Glam (senza dimenticare l’importanza del punk per la scena inglese dell’epoca) al cui lancio diedero un forte se non determinante contributo band come T. Rex e al quale David Bowie non seppe resistere. Ma se volessimo fare la lista degli artisti e band che in quel periodo hanno sposato la causa Glam, non la finiremo più. A differenza di altri, l’intento dei Dire Straits non è mai stato quello di shockare, loro hanno puntato tutto sull’abilità con gli strumenti e sulla vena compositiva, qualità che comunque riscontriamo anche negli artisti succitati. Vogliamo anticiparvi due dei dischi che abbiamo selezionato per la band di Mark Knopfler: Making Movies è il terzo lavoro della band, il primo senza David Knopfler, ed è il disco della consacrazione dal punto di vista tecnico compositivo, vista la presenza di brani come Tunnel of Love e Romeo and Juliet. Come seconda proposta abbiamo l’omonimo debut album Dire Straits dove è presente Sultans of Swing… e scusate se è poco.

 

 

Tabella comparativa

 

Pregio
Difetto
Conclusione
Offerte

 

 

Gli 8 migliori album dei Dire Straits – Classifica 2024

 

Per aiutarvi a comprare il miglior album dei Dire Straits abbiamo stilato una classifica con tanto di recensione per ciascun disco. Difficilmente metteremo d’accordo tutti perché ciascuno ha il suo album preferito. A vostra disposizione mettiamo dei link che vi segnalano dove acquistare a prezzi bassi i dischi più venduti online.

 

 

1. Dire Straits Making Movies vinile

 

Cominciamo da tre ovvero Making Movies, terzo lavoro per i Dire Straits che nel frattempo si erano separati da David, fratello di Mark Knopfler. Making Movies ci dà una band ormai matura e perfettamente rodata nonostante il cambio di line-up, cambio relativamente parlando in quanto David Knopfler non viene rimpiazzato e adesso la band è un terzetto, senza contare il session man alle tastiere. 

Sono almeno due i brani che si mettono di una spanna sopra rispetto al resto della tracklist: Tunnel of Love  e Romeo and Juliet, chiaramente senza nulla voler togliere a song quali Expresso Love oppure Solid Rock. Nel complesso è un disco godibile dall’inizio alla fine e crediamo che molti dei fan della band saranno d’accordo con noi. Knopfler alla chitarra è semplicemente divino con il suo modo unico di suonare. 

Due le cose che non ci sono piaciute, innanzitutto la copertina che definire tale è un parolone, l’artwork praticamente è inesistente. Secondo problema, ben più grave, è emerso dalla ristampa in vinile, con i dischi che spesso risultano ondulati, le lamentele sono state talmente tante da far sembrare evidente che non si tratti di pochi casi. Sia chiaro, il disco suona lo stesso, ma non è bello osservare il braccio del giradischi fare un continuo sali e scendi.

 

Pro

Brani: Della tracklist fanno parte due grandi classici dei Dire Straits, ovvero la opener Tunnel of Love seguita a ruota da Romeo and Juliet.

Esecuzione: Perfetta l’esecuzione dei brani con Mark Knopfler che intreccia trame chitarristiche di assoluta bellezza e che riesce a far sembrare facili riff in realtà complicati.

 

Contro

Deforme: Lascia parecchio perplessi il fatto che l’edizione in vinile, almeno in buona parte, sia ondulata. Si tratta di un difetto fatto notare da molti fan.

Copertina: Praticamente impossibile parlare di artwork, la (non) copertina di Making Movies è sciaba, banale, insignificante.

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2. Dire Straits vinile

 

Nel 1978 i Dire Straits debuttano con l’omonimo disco, l’album “viene fuori” dall’inghilterra che da un lato è in pieno fermento punk, dall’altro sta emergendo il fenomeno della NWOBHM. In mezzo ci sono band come quella dei fratelli Knopfler (sodalizio durato per i primi due album) che cercano di ritagliarsi il loro spazio. 

Che dire, la risposta del pubblico così come della critica dell’epoca non fu deludente, complice il singolo Sultans of Swing che trascinò l’intero lavoro e che tuttora resta un brano iconico di rara bellezza. Senza dubbio, almeno da parte nostra, questo è l’episodio più convincente del disco, tanto è vero che poi è diventato un classico se non addirittura la canzone di punta dell’intera discografia e conosciuta praticamente da tutti. 

Abbiamo scelto di proporvi la ristampa in vinile da 180 g rimasterizzata. Chi l’ha comprata, spendendo oltretutto molto di più rispetto alla versione CD, non si è detto soddisfatto della qualità audio denunciando una rimasterizzazione penalizzante.

 

Pro

Hit: Il disco contiene il brano Sultans of Swing che sarebbe diventato non solo un grande classico ma anche una delle canzoni più famose al mondo.

Vinile: L’album è inciso su un vinile da 180 g, la qualità materiale è ottima quindi sono ridotti di molto i rischi che possa deformarsi, magari durante il trasporto.

 

Contro

Audio: La qualità della rimasterizzazione non ha entusiasmato, i fan si aspettavano un audio migliore, la delusione è stata palese.

Prezzo: Se si fa un confronto con il costo dello stesso titolo, identica edizione con il CD, la differenza di prezzo è eccessiva.

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3. Dire Straits Brothers in Arms CD

 

Chissà quanti di voi avrebbero voluto vedere Brothers in Arms al primo posto. Dopotutto se la memoria non ci inganna è il disco di maggior successo, commercialmente parlando, della band. Proprio questo dato ci ha convinto a concedere il podio al lavoro del 1985, le vendite, l’incetta dei primi posti nelle classifiche di mezzo mondo e Money for Nothing, un brano che rispecchia lo stile cui la band ci aveva abituati e coerente con il sound cui tanti sono affezionati. 

Qual è il problema di Brothers in Arms? È un disco poco diretto forse neanche tanto omogeneo, eccessivamente intimistico. I Dire Straits, a nostro modesto avviso, pagano l’aver voluto incorporare nel loro sound elementi nuovi in una formula che funzionava alla grande. Ok, ok, in caso contrario le critiche sarebbero state di immobilismo, non siamo mai contenti ma come sempre ci piace dire, la musica ha una grande componente soggettiva. 

Soffermiamoci un istante sulla qualità audio, l’album in occasione del ventesimo anniversario è stato rimasterizzato in SACD ovvero Super Audio CD che ha migliorato la già ottima qualità dell’originale (che fu uno dei primo dischi registrati in DDD o per dirla in altro modo, registrato completamente in digitale). In conclusione i numeri hanno dato ragione alla band quindi Brothers in Arms si è guadagnato il podio, oltretutto il prezzo del CD è conveniente.

 

Pro

Money For Nothing: Sul disco troviamo questa strafamosa canzone, un brano ottimo che è entrato nel cuore di tutti i fan.

Qualità audio: Il disco che originariamente è stato tra i primi a godere della registrazione DDD, è stato rimasterizzato in SACD con risultati ottimi.

Prezzo: Il costo del CD è basso, siamo sicuri che i fan  queste cifre non ci penseranno due volte a comprare Brothers in Arms.

 

Contro

Poco diretto: A nostro avviso Brothers in Arms manca di energia, salvo esempi come Money For Nothing, ed è troppo distante dalle cose fatte in passato.

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4. Dire Straits Love Over Gold vinile

 

Love Over Gold è il disco che non può mancare ad alcun fan della band capitanata da Knopfler. Solo un gruppo che ha raggiunto lo status di star internazionale può prendersi il lusso di aprire il nuovo disco con un brano di oltre 14 minuti come Telegraph Road e lanciarlo come singolo, ma dopotutto il minutaggio di un brano è solo una questione commerciale e chi se ne frega se non è compatibile con i tempi delle radio che richiedono le solite canzoni di 3 massimo 4 minuti. 

Il tempo, nonostante tutto, vola e arriva il secondo brano Private Investigation che chiude di fatto il lato A del lavoro. Sul disco grande spazio è riservato al tastierista Alan Clark che da quel momento diventerà un membro effettivo della band apportando un importante contributo a livello musicale. 

Segnaliamo un eccessivo divario di prezzo tra la versione in CD e quella in vinile, con quest’ultima che costa più del doppio dell’altra. Un esborso che fatichiamo a comprendere. 

 

Pro

Telegraph Road: Probabilmente è il brano più ambizioso sotto il profilo compositivo tra quelli registrati dai Dire Straits; nonostante i suoi 14 e passa minuti scorre via rapidamente.

Qualità audio: Tanto noi come gran parte dei fan, siamo soddisfatti della qualità audio ottenuta in sede di rimasterizzazione.

Alan Clark: L’apporto del tastierista della band è significativo e soprattutto fondamentale per la riuscita di un album come questo.

 

Contro

Prezzo: Non che il vinile costi molto tuttavia va segnalata la grande differenza di prezzo con la versione in CD.

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5. Dire Straits Communiqué

 

Communiqué è un disco di mezzo, il classico fratello mediano che deve fare i conti con il debut album (il fratello maggiore) e l’ultimo arrivato (all’epoca) Making Movies. Fondamentalmente è questo lo scotto che Communiqué ha dovuto pagare, anche perché, pur essendo un buon album, forse manca di vere e proprie hit. 

Oltretutto quel pizzico di country che si può sentire qui e lì, a cominciare dalla opener song Once upon a time in the West, personalmente non ci piace. Ma appunto, si tratta di un pizzico quindi ben presto “ci si fa la bocca”, per così dire. 

Gli episodi migliori, secondo noi sono Lady Writer, un brano stilisticamente e concettualmente vicino a Sultans of Swing, e Where Do You Think You’re Going? Per il resto è un album ben suonato e ottimamente registrato. Anche i questo caso dobbiamo segnalare l’eccessiva disparità di prezzo tra vinile e CD.

 

Pro

Lady Writer: Uno degli episodi più convincenti è questo brano che, unitamente a Where Do You Think You’re Going?, si avvicina stilisticamente e concettualmente a Sultans of Swing.

Qualità audio: Il disco è ottimamente registrato, la qualità audio crediamo soddisferà anche gli audiofili e la loro proverbiale pignoleria.

 

Contro

Hit assenti: Non siamo riusciti a individuare delle vere e proprie hit ma solo delle buone canzoni che però non sono trascendentali.

Costo: Ancora una volta ci tocca segnalare l’incredibile divario di prezzo tra l’edizione in CD e quella in vinile con quest’ultima decisamente più cara.

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6. Dire Straits On Every Street

 

On Every Street è l’ultimo studio album dei Dire Straits, è un lavoro dove è forte la componente country/blues e che è uscito a distanza di sei anni da Brothers in Arms. Sia chiaro, durante questo lungo periodo Mark Knopfler non se n’è stato con le mani in mano ma forse sentiva già che i Dire Straits non erano più la sua priorità. 

Nel frattempo si era dedicato al progetto The Notting Hillbillies (portato avanti con alcuni amici di vecchia data uniti dalla passione per il roots rock e il country e i cui echi si avvertono nell’ultimo disco targato Dire Straits) e alla scrittura di un paio di colonne sonore. 

Ma cosa troviamo su questo disco? Beh pezzi come The Bug vi faranno venir voglia di infilare un paio di stivali con gli speroni e andare a ballare nel più vicino country bar, anche se magari dovrete fare un bel po’ di strada se non vivete in Texas o giù di lì. Iron Hand è un folk acustico impegnato, una critica ai metodi brutali della polizia contro le proteste dei minatori inglesi del 1989… con riferimenti nemmeno troppo velati alla Iron Lady (Margaret Thatcher) mentre Heavy Fuel a modo suo ricorda la celeberrima Money for Nothing.

 

Pro

Prezzo CD: Questa versione dell’album si trova a un prezzo molto basso e fa venir voglia di comprarlo a prescindere.

Esecuzione: Tutti i pezzi sono eseguiti con la solita maestria, anche se i brani non sono tra i più complicati incisi della band. 

 

Contro

Disomogeneo: Un disco che manca di omogeneità con brani dalla difficile coesistenza nello stesso album vista la confusione di generi.

Distaccato: Ascoltando l’album si percepisce una certa freddezza, si ha la sensazione che sia un lavoro inciso più per dovere che per piacere. È poco coinvolgente.

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7. Alchemy: Dire Straits Live

 

Prima testimonianza live per la band di Mark Knopfler. L’aspetto più interessante è certamente la genuinità del live. Cosa vogliamo dire? Che qui non sono stati fatti ritocchi in studio, trattasi della registrazione nuda e cruda della performance del 23 luglio 1983 all’Hammersmith Odeon, storica location per i concerti londinesi. 

Non aspettatevi però di cogliere la band in fallo perché durante il live set non furono commessi errori di esecuzione, tutti suonarono alla grande. Il disco è un concentrato della prima parte della carriera della band, di conseguenza troviamo i loro migliori pezzi, che ne hanno decretato la fortuna a livello mondiale. 

Ecco dunque che pertanto non mancano Sultans of Swing, Tunnel Of Love, Romeo and Juliet e la lunga Telegraph Road. Il booklet è curato. Unico appunto lo riserviamo alla copertina che personalmente non ci piace.

 

Pro

Genuino: Il live non presenta sovraincisioni e trucchetti vari da studio di registrazione, ascoltate esattamente ciò che ascoltarono i presenti quella sera del 23 luglio 1983.

Esecuzione: A differenza della sera precedente, come ebbe modo di sottolineare Knopfler, la band fu autrice di un concerto impeccabile durante il quale tutti suonarono ottimamente.

Setlist: I brani che compongono la scaletta sono probabilmente tra i più amati dai fan della band o comunque da quanti amano la prima parte della loro carriera.

 

Contro

Copertina: In vero questo live non presenta significativi aspetti negativi, segnaliamo giusto la copertina che a noi non è piaciuta.

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8. The Best Of Dire Straits & Mark Knopfler – Private Investigations

 

La perfetta conclusione del nostro viaggio attraverso nella musica dei Dire Straits è un best of. In questo caso, però, c’è una particolarità, oltre ai migliori brani incisi dalla band ce ne sono anche alcuni facenti parte del repertorio solista di Mark Knopfler, pertanto è l’occasione per quanti non abbiano seguito l’attività del chitarrista fuori dalla band madre di scoprire cosa ha fatto di interessante. 

Abbiamo scelto la versione in vinile ma per chi lo desidera c’è anche in versione CD a un prezzo leggermente inferiore. I classici, naturalmente, ci sono tutti ma manca colpevolmente Telegraph Road, probabilmente esclusa perché con i suoi 14 minuti circa toglieva troppo spazio, tuttavia l’esclusione grida vendetta. 

Da segnalare il brano All The Roadrunning che fu pubblicato come anticipazione dell’omonimo disco che Mark Knopfler e Emmylou Harris avrebbero pubblicato circa un anno dopo. Come al solito la copertina è di quelle realizzate senza voglia.

 

Pro

Brani del Knopfler solista: Non è il solito best of in quanto qui c’è spazio anche per la carriera solista di Mark, quindi se non avete seguito il chitarrista dopo lo scioglimento dei Dire Straits avete un motivi in più per comprare questo dico.

Inedito: Almeno all’epoca dell’uscita della raccolta il brano All The Roadrunning era un inedito e può essere interessante da ascoltare se non lo conoscete.

 

Contro

Clamorosa esclusione: Del best of non fa parte Telegraph Road che paga la colpa di essere lunga 14 minuti e dunque rubare spazio.

Copertina: Ancora una volta i Dire Straits ci regalano una copertina insignificante, inutile, scialba. Un po’ d’impegno nella cura di questo aspetto sarebbe gradito.

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Come scegliere un buon album dei Dire Straits

 

Nel corso degli anni, visto il successo della band, sono state rilasciate diverse ristampe dei migliori album dei Dire Straits del 2024 pertanto non mancano le offerte interessanti da sottoporre all’attenzione dei nostri lettori. Chiaramente abbiamo prima fatto una comparazione tra i titoli presenti sul mercato e confrontato i prezzi in modo che non ci sfuggisse qualche album più economico. Tuttavia il discorso economico lascia il tempo che trova poiché il fan accanito è disposto a spendere anche tanto, soprattutto se si tratta di una rarità da collezione oppure un box particolarmente curato. 

Nel corso della nostra guida ragioneremo su come scegliere il miglior album dei Dire Straits fornendovi qualche consiglio in merito. Ricordate che quanto leggerete qui è frutto di opinioni personali pertanto potreste essere in disaccordo con noi. Per bilanciare un po’ la cosa, abbiamo tenuto conto dei pareri espressi dai fan che hanno comprato questo o quel disco.

Vinile, CD o digitale

Giustamente ci si chiede quale album dei Dire Straits comprare per primo, ma al supporto ci avete pensato? La scelta si divide tra il caro e vecchio vinile, il compact disk e il formato digitale. Se avete solo l’uno o l’altro dei sistemi di riproduzione musicale classici, la scelta è obbligata, ma sappiamo che chi ha un impianto Hi-Fi si riserva entrambe le soluzioni di ascolto dunque giradischi e lettore CD. 

Qual è il supporto da prediligere? Dipende. Diciamo che la scelta è abbastanza personale, potremmo fare un lungo e (forse) noioso discorso sul perché il vinile è migliore del CD e viceversa (dell’importanza che ha la qualità dell’impianto Hi-Fi, ne vogliamo parlare?) o perché la musica liquida li batte entrambi senza venirne a capo. Allora spostiamo il discorso sulla convenienza in senso strettamente pratico che porta alla scelta del formato. 

 

Pro e contro dei diversi supporti musicali

Cosa vi dà il vinile? Un supporto bello grande e una copertina bella dettagliata. Non mancano gli aspetti negativi, il primo è il prezzo, pare evidente che la tendenza sia diventata far pagare i vinili più dei CD, anche se si parla dello stesso titolo, dunque economicamente non sono convenienti; non potete ascoltarli in auto o comunque quando siete fuori casa. 

Il CD vi offre una copertina molto più piccola, sicuramente vi sfuggirà qualche dettaglio, anche se offre un booklet comodo da sfogliare. Occupa poco spazio e potete ascoltarlo in auto. La musica digitale è immateriale, non la toccate, non la vedete e la sentite soltanto, la copertina è un file PDF che si perde tra le centinaia di altri file sul vostro computer o simile, sembra tutto molto freddo. Il vantaggio è che potete tenere la musica sullo smartphone, sul lettore MP3 e portarla sempre con voi ascoltandola dove vi pare. 

Sui succitati dispositivi ci potete mettere intere discografie, centinaia se non migliaia di brani. A riguardo segnaliamo che siti come Amazon per gran parte dei loro titoli permettono, una volta acquistato un album su supporto fisico, di scaricare anche la versione digitale senza costi aggiuntivi. Ricordate però che se per qualsiasi ragione volete restituire il disco o il CD, se avete scaricato il formato digitale dovrete pagarlo.

 

 

 

Le cose che non sai sui Dire Straits

 

Siete dei super fan dei Dire Straits e in particolare di Mark Knopfler? Se è così non avete bisogno di leggere quanto scritto in questa sezione… o forse sì, magari vi è sfuggita qualche curiosità ed è il momento di colmare le lacune.

Le chitarre di Mark Knopfler

Fin da giovanissimo Mark Knopfler sognava una Fender Stratocaster. Purtroppo la sua famiglia non se la sentì di affrontare la spesa necessaria per comprare il modello tanto desiderato dal ragazzino Mark. Ripiegò su uno strumento molto più economico che però gli servi ad imparare i brani dei suoi idoli. Alla fine Mark non solo comprò la Fender dei suoi sogni (che per tanto tempo aveva visto soltanto sul catalogo della casa americana) ma nel corso della sua carriera ha suonato più di 160 chitarre.

 

Il mistero della bandana

Avrete notato che Mark Knopfler indossa una bandana quando suona. Perchè mai? Per darsi un aspetto da duro rocker? Per nascondere la stempiatura? Perché gli porta fortuna? Niente di tutto questo. Il chitarrista ha qualche problema di sudorazione e sotto le luci del palco comprensibilmente la sudorazione aumenta. Prima di attuare questa soluzione il sudore gli grondava sugli occhi, di conseguenza gli diventava difficile suonare ma con la bandana tutto è stato risolto.

Cosa facevano i Dire Straits prima di diventare delle star?

Il successo va costruito giorno per giorno e prima di diventare famoso devi mantenerti da solo lavorando o comunque studiare. Cosa facevano i nostri prima di vendere vagonate di dischi? Mark Knopfler ha lavorato come giornalista ma soprattutto come insegnante in una scuola dell’Essex, il fratello David lavorava come assistente sociale a Londra e aveva come coinquilino John Illsley che all’epoca era uno studente di sociologia. Pick Withers, invece, riusciva già a guadagnarsi da vivere con la musica anche se a cifre decisamente più modeste.

 

 

 

Domande Frequenti

 

Su quanti dischi dei Dire Straits ha suonato David Knopfler?

David Knopfler ha fatto parte della band dal 1977 al 1980, durante questo periodo ha inciso due dischi: l’omonimo debut album e il secondo Communiqué. Avrebbe dovuto prendere parte anche a Making Movie ma alla fine decise di intraprendere una carriera solista. È tutt’oggi in attività con tredici album pubblicati.

Quando e perché si sono sciolti i Dire Straits?

Il 23 agosto del 1991 i Dire Straits partirono per un lungo tour addirittura prima della pubblicazione di quello che sarebbe stato l’ultimo album On Every Street. La tournée terminò 14 mesi dopo a Saragozza, il 9 ottobre del 1992. In totale la band tenne 216 concerti, fu una situazione estenuante ma probabilmente Knopfler aveva già deciso di darci un taglio. 

Come Knopfler ebbe modo di raccontare, i Dire Straits non erano più una semplice band bensì una struttura gigantesca tanto è vero che durante il tour gli capitava di mangiare insieme a persone del suo staff che neanche conosceva. Insomma sentiva il bisogno di una vita meno movimentata, voleva stare a casa con i figli e passare più tempo a scrivere canzoni invece che suonarle dal vivo. In definitiva possiamo far coincidere lo scioglimento della band con l’ultimo concerto del ‘92 a Saragozza sebbene nel ‘95 fu pubblicato Live at the BBC che però conteneva registrazioni del vivo risalenti alla fine degli anni ‘70.

 

Chi sono i The Notting Hillbillies?

Sono un gruppo roots rock country che Knopfler fondò nel 1987 insieme a Steve Phillips, Guy Fletcher e Brendan Croker. Pur avendo pubblicato un solo album “Missing…Presumed Having a Good Time” nel 1990 la band ha tenuto tantissimi concerti ed è restata ufficialmente in attività fino al 2002.

 

Quanti album da solista ha inciso Mark Knopfler?

Dal 1996 al 2018 Mark Knopfler ha pubblicato nove album, nell’ordine: Golden Heart (1996) Sailing to Philadelphia (2000), The Ragpicker’s Dream (2002), Shangri-La (2004), Kill To Get Crimson (2007), Get Lucky (2009), Privateering (2012), Tracker (2015) e Down the Road Wherever (2018).

 

 

 

 

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