Le 8 canzoni più famose dei Beatles

Ultimo aggiornamento: 26.04.24

 

I “fab four” sono un gruppo ormai entrato nella leggenda che continua ad appassionare le vecchie e le nuove generazioni con le loro canzoni immortali.

 

I Beatles sono stati per molti versi rivoluzionari e non solo per quanto riguarda la musica. Preso il rock and blues proveniente dagli Stati Uniti, il gruppo di Liverpool lo fece proprio adattandolo con uno stile che ancora oggi è assolutamente unico. Discografia immensa, brani che ancora oggi suonano in radio e nei giradischi degli appassionati, esoterismo, magia e tanto altro caratterizzano una delle band più famose della storia. 

I nomi dei Beatles sono entrati ormai nella leggenda, specialmente John Lennon e Paul McCartney, quest’ultimo protagonista anche di diverse indiscrezioni sulla sua presunta morte. I fan sfegatati dei Beatles d’altronde hanno molto materiale su cui discutere, dalla presenza dell’occultista Aleister Crowley nella copertina di Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band al simbolismo (spesso esasperato dai fan) di quella di Abbey Road. 

Dettagli a parte sulla band e sulla vita personale dei singoli musicisti, se si volesse fare una classifica dei migliori brani dei The Beatles sarebbe davvero difficile, vista la loro produzione musicale sconfinata. Resta il fatto che il quartetto di Liverpool ha influenzato e continua ad influenzare tantissimi musicisti che traggono ispirazione dai brani più famosi e dai dischi più belli. Vediamo quali sono le canzoni dei Beatles più conosciute, quelle che probabilmente avrete ascoltato almeno una volta nella vita. 

Heltah Skeltah

Brano che ha ispirato innumerevoli band hard rock, metal e addirittura un duetto rap di New York chiamato proprio Heltah Skeltah, questo pezzo ricorda un po’ i ‘colleghi’ Rolling Stones. L’incedere della batteria di Ringo Starr, pesante e carico di groove accompagna l’incedere delle chitarre distorte fino al ritornello iconico che in seguito ispirerà band come Led Zeppelin e Black Sabbath. Un brano che evidenzia l’incredibile versatilità della band, capace di comporre brani di grande effetto in stili diversi. 

 

Hey Jude

Una delle canzoni d’amore dei Beatles per eccellenza dei Beatles, Hey Jude cantata da Paul McCartney è probabilmente il brano più iconico del gruppo di Liverpool. Progressione di accordi delicata, cori tipici del rock inglese e stacchi di pianoforte d’effetto portano al famosissimo ritornello. Un brano da antologia che ha fatto commuovere intere generazioni, ma che allo stesso tempo ha una carica ottimista. Il testo infatti esorta all’amore e non tirarsi indietro davanti ai sentimenti. Un grande crescendo porta infine alla parte cantata da tutta la band, quel ‘na-na-na-na’ entrato nella storia.

I wanna hold your hand

Torniamo al tempo dei televisori in bianco e nero, quando i Beatles cominciavano ad apparire nei programmi televisivi anche fuori dal Regno Unito. I wanna hold your hand infatti consentì al quartetto di approdare negli Stati Uniti. Brano tipicamente rock, probabilmente non proprio uno dei migliori a livello compositivo, ma che comunque riuscì a far ottenere alla band il meritato successo oltreoceano diventando una delle canzoni più famose dei Beatles.

 

All you need is love

Classica ballad in stile Beatles che come molti brani di grande successo della band, non rientra tra quelli più ‘brillanti’. Resta il fatto che All you need is love fu trasmessa in diretta in più di trenta paesi, sotto forma di performance live dei Beatles che catturano praticamente mezzo pianeta. Testo e brano molto diretti contribuirono a dare forma alla canzone ‘pop’ che da lì in poi avrebbe cominciato a farsi strada nella musica contemporanea. 

Eleanor Rigby

Molti ‘detrattori’ dei Beatles spesso si limitano a giudicare le cosiddette ‘love song’ che per forza di cose mostrano l’anima più pop della band. In realtà la formazione di Liverpool dà il meglio quando ha a che fare con tematiche più profonde, come ad esempio la solitudine. Lo dimostra il brano Eleanor Rigby, creato con una sezione di archi davvero spettacolari, senza alcun tipo di strumento elettrico o batteria. Uscita nel 1966, Eleanor Rigby era sperimentale all’epoca e probabilmente lo è ancora, un brano toccante di pura genialità. 

 

Hello Goodbye

Se Eleanor Rigby rappresenta uno degli apici più alti delle ‘sperimentazioni’ dei Beatles, Hello Goodbye ci mostra nuovamente il volto più ‘commerciale’ della band. Semplice come un panchetto da pesca, il brano è caratterizzato da una composizione scanzonata, con un ritmo coinvolgente e un testo che più diretto di così non si può. Ovviamente proprio per la sua semplicità il brano fu una hit sia in Gran Bretagna sia negli Stati Uniti.  

 

Yesterday

Tra le canzoni più famose dei Beatles, Yesterday è molto amata specialmente dai chitarristi alle prime armi, in quanto è un ottimo brano per studiare gli accordi e migliorare tecnicamente. Nel corso degli anni è stato rimaneggiato da altri musicisti che hanno creato versioni più complesse, come anche quelle più semplici che possono suonare anche i più piccoli con una chitarra per bambini. Una delle canzoni più malinconiche della band, caratterizzata da un testo davvero memorabile che contiene una delle frasi dei Beatles più conosciute: ‘Yesterday, all my troubles seemed so far away’. 

Yellow Submarine

Poteva mancare uno dei brani più iconici della storia del pop? Certo che no! Yellow Submarine è un brano particolare: da una parte sembra quasi un’allegra canzone marinaresca, ma il cantato malinconico fa da contrasto agli accordi della chitarra e al testo scanzonato. Colpisce la voce di Ringo Starr che in questo caso sostituisce Lennon e McCartney al microfono, in quanto i due avevano scritto questa canzone proprio per lui. Visto il testo particolare, alcuni critici accusarono la canzone di inneggiare all’uso di droghe. E non finisce qui, infatti dopo l’incredibile successo del brano, John Lennon ebbe la fantastica idea di affermare che i Beatles ormai erano diventati più ‘famosi di Gesù Cristo’. Negli Stati Uniti però il suo humor inglese non fu proprio ben accolto e l’artista dovette scusarsi pubblicamente. 

 

 

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