Le 8 immortali canzoni italiane degli anni ’60 da riscoprire

Ultimo aggiornamento: 26.04.24

 

La musica italiana negli anni ‘60 viveva un periodo d’oro grazie a diversi artisti e cantautori in grado di scrivere brani rimasti nella storia. Scopriamo quali.

 

Lucio Battisti – Acqua azzurra Acqua chiara  

Una delle canzoni italiane anni 60 più famose, Acqua azzurra Acqua chiara è una di quelle che ogni chitarrista deve imparare per poter suonare e cantare in spiaggia o in piazza con gli amici. Probabilmente le nuove generazioni ormai puntano su successi ben più moderni, ma riteniamo che questo brano meriti di essere conosciuto. Non è il più bello scritto dalla mitica coppia Battisti\Mogol, ma di sicuro è uno dei più immediati e orecchiabili, diventato poi un vero e proprio successo di punta degli anni ‘60. Probabilmente qualcuno dei lettori cresciuti negli anni ‘70 e ‘80 lo avrà anche suonato con la diamonica a scuola, imparando note e accordi. 

 

Little Tony – Cuore matto

Negli anni ‘60 il mito di Elvis Presley e del rock’n’roll di stampo americano era arrivato anche in Europa. In Francia avevano Johnny Hallyday, in Italia c’era Antonio Ciacci che divenne poi famoso con lo pseudonimo di Little Tony. Il look tipico da rockstar dell’epoca e la sua grande intraprendenza si uniscono ad un’ottima capacità compositiva che ha dato vita a brani come Cuore Matto. Un grande successo che insieme a 24mila baci (cantata con Adriano Celentano) hanno reso Little Tony uno dei cantanti più conosciuti della musica italiana degli anni ‘60. 

Gianni Pettenati – Bandiera Gialla

Al giorno d’oggi nella musica guai a cercare di reinterpretare un brano straniero in italiano senza dover necessariamente avvisare il pubblico. La caccia al plagio da parte del popolo del web è più attiva che mai, quindi sembra strano pensare che negli anni 60 moltissime canzoni italiane erano adattamenti di brani del rock inglese e statunitense. Il brano Bandiera Gialla di Gianni Pettenati è una cover di The Pied Piper dell’inglese Crispian St. Peters. Un vero e proprio inno generazionale, caratterizzato dal ritmo incalzante e dalla melodia tipici della musica anni 60.

 

Dik Dik – Sognando la California

Continuando con le ‘cover’ di quegli anni, ecco Sognando la California dei Dik Dik. Ottima reinterpretazione in italiano di California Dreamin’ dei The Mamas & The Papas con la quale condivide in tutto e per tutto l’arrangiamento, tranne che ovviamente per la voce e il testo. Proprio per le loro cover i Dik Dik restano una delle band più amate e passate in radio in Italia negli anni ‘60. Bisogna comunque pensare che ai tempi non era per niente facile ascoltare musica straniera, per questo molti dei giovani di quegli anni devono ringraziare gruppi come i Dik Dik per aver potuto ascoltare e conoscere alcuni grandi successi dell’epoca. 

Gino Paoli – Sapore di sale 

Gino Paoli è stato uno degli autori più amati della musica anni 60 italiana. Le sue canzoni belle e malinconiche, ma mai banali come ad esempio la Gatta, il Cielo in una stanza e Sapore di sale risuonano ancora nei cuori di chi ci è cresciuto, rimanendo rilevanti anche durante gli anni ‘70 e ‘80. La musica di oggi è cambiata, i giovani sono sempre meno interessati ai grandi classici e internet permette di trovare tantissimi spunti. Probabilmente Sapore di sale non è tra le canzoni estive che le nuove generazioni associano al mare, ma resta comunque un grande classico dei tempi andati.

 

Luigi Tenco – Mi sono innamorato di te

Uno dei grandi cantautori della scuola genovese insieme a Fabrizio De André, Bruno Lauzi e Gino Paoli, Luigi Tenco ha scritto e interpretato canzoni anni 60 struggenti, diventando uno degli artisti più amati della musica italiana. Mi sono innamorato di te inganna con un titolo semplice e diretto che va in contrasto con il testo e l’interpretazione di Tenco. Su tristi note si staglia la voce altrettanto malinconica del cantante che narra di un amore impossibile. Luigi Tenco morì durante il festival di Sanremo del 1967, durante il quale fu trovato morto nella sua stanza dell’Hotel Savoy. L’autore si era suicidato usando una pistola Walther Ppk 7.65. Dopo anni di indagini sul famoso Caso Tenco, ultimamente si è tornato a parlare di omicidio, mettendo di nuovo ombre sulla misteriosa morte del cantautore. 

Fabrizio De Andrè – La guerra di Piero

Lontano dai riflettori, Fabrizio De Andrè negli anni ‘60 componeva brani ben lontani dalle classiche canzoni d’amore tanto amate dal pubblico e dai discografici. La sua musica caratterizzata da forti radici intellettuali e ispirata da poeti e scrittori, ha segnato il genere cantautorale italiano. La guerra di Piero è un brano caratterizzato da un arpeggio di chitarra e dalla voce unica di De Andrè che narra una storia dallo spirito fortemente antimilitarista, coverizzato da tantissime band della musica anni 80 e 90 come i Modena City Ramblers.

 

Equipe 84 – 29 settembre

Considerato uno dei primi esempi di rock psichedelico, 29 settembre della band Equipe 84 è un brano dall’alto contenuto tecnico e pieno di innovazione. Una traccia particolare per l’epoca che ha dato però inizio alla vasta produzione prog rock e rock psichedelico italiana, andata di pari passo con quella inglese. Il testo del brano si tiene su toni più classici, in quanto parla di un tradimento. Particolare la voce dell’annunciatore radiofonico della Rai che viene inserita nel brano come un sample. Probabilmente non una delle canzoni anni 60 e 70 più conosciute, ma sicuramente un piacevole ascolto per chi vuole approfondire la sua conoscenza del prog rock italiano.

 

 

 

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