Fender Telecaster Classic Series’50s – Recensione

Ultimo aggiornamento: 28.03.24

 

Principale vantaggio

La chitarra ha un ottimo suono, fedele a quello delle Telecaster degli anni ‘50. È versatile e il selettore a quattro posizioni offre interessanti soluzioni, inclusa quella di far lavorare in serie i due pickup ottenendo di fatto un humbucking.

 

Principale svantaggio

Quali critiche si possono muovere a una chitarra del genere? Che è fatta in Messico piuttosto che negli States? Certamente no, l’unico problema è che potrebbe risultare un po’ pesante.

 

Verdetto: 9.8/10

È una buona chitarra con un suono che ricorda molto da vicino quello della telecaster originale degli anni ‘50. I legni sono buoni, così come la circuiteria e le meccaniche. Se amate il genere, non vi deluderà.

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DESCRIZIONE CARATTERISTICHE PRINCIPALI

 

Made in Messico

La Telecaster è una delle chitarre simbolo della Fender. Quando Leo Fender e il suo manipolo di liutai rintanati in quel di Fullerton crearono questa chitarra agli albori del 1950, ebbero il merito di dare il via alla prima produzione in serie di chitarre elettriche solid body; intanto migliaia di persone restavano sbalordite e a bocca aperta davanti a quella strana “scatola luminosa” che tutti noi conosciamo come televisore. 

Ma cosa c’entrano le chitarre con la televisione? Si tratta di due cose distinte. Eppure il legame c’è. Dopo la produzione di primissimi esemplari noti come Nocaster, proprio in onore della televisione Leo Fender decise di chiamare la sua solid body con il nome di Telecaster. 

Il modello che vi proponiamo si richiama proprio a quelle chitarre entrate in produzione negli anni ‘50 nella sua versione messicana, dunque più economica rispetto alle made in USA. Dunque quali sono le caratteristiche salienti? Il manico a “U”, le viti a taglio che uniscono le componenti e i due pick-up single coil. 

 

 

Selettore pickup a quattro posizioni

Vorremmo portare alla vostra attenzione alcune cose interessanti sui pickup e il relativo selettore. Vediamoli separatamente, precisando che entrambi sono single coil come da tradizione. Il pickup al manico ha un suono caldo, corposo.

 Ci è piaciuta la sua dinamica ma al contempo dobbiamo segnalare i bassi e i medi dominanti, cosa che potrebbe non piacere soprattutto a chi predilige un suono più equilibrato. Il pickup al ponte ha un suono cristallino e ottimamente definito. 

Passiamo al selettore che è in quattro posizioni: oltre a quella al ponte, quella al manico e quella che combina entrambi i pickup, spostando il selettore sull’ultima posizione ottenete una sorta di humbucking in quanto i due pickup funzionano in serie. Il suono è davvero bello con un ottimo sustain. È una chitarra versatile ma ve la consigliamo soprattutto per generi come il blues ed affini mentre non la vediamo adatta per sonorità heavy.

 

Manico ampio

Un altro punto di forza è il manico in acero a 21 tasti: innanzitutto è molto scorrevole, le vostre dita potranno viaggiare parecchio facendo su e giù. È ampio e come detto in precedenza, ad “U” proprio come le primissime telecaster. Il corpo è in frassino. 

I legni sono di buonissimo livello secondo noi e la verniciatura è molto curata. Abbinata con un buon amplificatore siamo certi che resterete contenti per l’acquisto. E le meccaniche? Anche qui ci riteniamo soddisfatti. Chiaramente non trovate la leva del vibrato in quanto questo modello non la prevede. 

Indubbiamente potrebbe essere necessario fare qualche modifica per meglio adattare lo strumento alle esigenze del chitarrista ma anche così com’è può andare bene. Magari è un a chitarra un po’ pesante ma davvero stiamo cercando il classico pelo nell’uovo per uno strumento che, ne siamo certi, scontenterà ben poche persone.

 

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