Fender Stratocaster classic series 70’s – Recensione

Ultimo aggiornamento: 26.04.24

 

Principale vantaggio

Per quanto ci riguarda siamo rimasti particolarmente impressionati dal suono che se non è identico alle chitarre fender degli anni ‘70, si avvicina parecchio. Il manico, poi, scorre che è un piacere e le meccaniche sono molto buone. Prezzo decisamente interessante. 

 

Principale svantaggio

Non è facile parlar male di questa chitarra e infatti non lo faremo. Possiamo solo avvertire i lettori che si tratta di uno strumento pesante, questo potrebbe essere l’unico deterrente all’acquisto.

 

Verdetto: 9.8/10

La chitarra a ha un buon rapporto qualità/prezzo, suona magnificamente ed ha una buona qualità costruttiva. Se per voi non è un problema che sia made in Mexico piuttosto che made in USA, fatela vostra.

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DESCRIZIONE CARATTERISTICHE PRINCIPALI

 

Suono fedele al modello originale

Ci sono chitarre che sono molto più di semplici strumenti, sono miti, oggetto di desiderio spesso irrealizzabili perché magari introvabili o dai costi proibitivi, dunque ben vengano operazioni che rispolverino vecchie glorie del passato riprendendo la produzione, chiaramente lasciando intatto il sound e le caratteristiche almeno nei limiti del possibile. 

È il caso della Fender Stratocaster classic series 70’s. Però mettiamo subito in chiaro una cosa, il modello che vi stiamo proponendo non è quello made in USA bensì è costruito in Messico, è dunque una versione più economica di quella statunitense, diciamo che questa la pagate all’incirca un 40% in meno, poi dipende dalle offerte che si possono trovare in giro quindi il risparmio può diminuire o persino aumentare. 

Ma non è questo quello che conta o almeno non è ciò che personalmente ci interessa al momento. Meglio badare al suono ed è qui che resterete stupiti! Vi meraviglierete di quanto il suono di questa chitarra, pur essendo prodotta in Messico e abbia un costo inferiore, sia vicino a quelle delle chitarre prodotte negli anni ‘70: è questo il pregio principale, altrimenti sarebbe stata una semplice riproduzione senz’anima.

 

 

I legni

Sappiamo tutti quanto siano importanti i legni per il suono di una chitarra, qui troviamo il corpo in frassino, l’acero, invece è usato per il manico che, come previsto, è quello a “U” e con 21 tasti. Che sensazioni ci ha dato? Piacevolissime, scorre che è un piacere, è abbastanza veloce, ideale per gli assoli. 

Le meccaniche sono di ottimo livello, il ponte è a sei selle, naturalmente vintage. La paletta, anzi, la palettona, è quella tipica degli anni’70 e non poteva essere diversamente. L’accordatura tiene bene anche dopo esservi divertiti con la leve del vibrato. 

Arriva con una action bassa ma qui la questione è personale, i più pignoli, poi, a prescindere, opereranno un setup per avere la chitarra esattamente come piace a loro. A proposito, di serie ha le corde 09. È una chitarra versatile ma se dobbiamo dire la nostra, la vediamo perfetta per sonorità funky e bluesy.

 

Pickup

La chitarra monta i classici tre single coil a al manico, al ponte e al centro. Si tratta di pickup che conferiscono un buon sustain, alti cristallini e dei bassi decisi. Il selettore è a cinque posizioni. Anche in questo caso, naturalmente, si possono apportare delle regolazioni per personalizzare la chitarra e renderla più affine alle proprie esigenze. 

Veniamo alle finiture, anche qui la sorpresa è innegabile perché sono ben fatte nonostante non stiamo parlando di uno strumento top gamma. Proprio come le chitarre degli anni ‘70 presenta quello che per alcuni potrebbe essere un difetto: lo strumento è pesante, chiaramente non parliamo di un macigno ma molti preferiscono una chitarra più leggera di quanto è questa Fender. 

D’altro canto questo è un piccolo prezzo da pagare se si vuole una chitarra uscita originariamente una cinquantina di anni fa.

 

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