Paul Prenter e le curiosità sul film dei Queen

Ultimo aggiornamento: 29.03.24

 

Il film Bohemian Rhapsody è stato un successo di pubblico e critica, sebbene ci siano notevoli incongruenze con la realtà. Scopriamo quali, insieme con altre piccole curiosità.

 

Freddie Mercury è un nome ormai entrato nella leggenda e che probabilmente verrà ricordato nel mondo della musica fino alla fine dei tempi. La sua voce incredibile e la sua personalità vivace, ma allo stesso tempo fragile hanno saputo cogliere lo spirito di intere generazioni. 

La band dei Queen ovviamente non è entrata nella storia solo grazie a Freddie Mercury, bisogna sempre ricordare il talento di Brian May, John Deacon e Roger Taylor. Sicuramente però la voce e la capacità di Mercury hanno dato quella marcia in più alla band, sia a livello compositivo sia durante le scatenate performance live del gruppo. 

La recente pellicola dedicata al gruppo, che prende il titolo dal famoso singolo dell’album dei Queen A Night at the Opera, prova a ripercorrere la carriera di Freddie Mercury e della band, sebbene non sia proprio accurato su alcuni punti, riesce a mostrare la personalità di Mercury nelle sue varie sfaccettature, risultando comunque digeribile dal grande pubblico. Scopriamo di più su questo grande artista. Scopriamo qualche curiosità sul film in questione.

 

Il rapporto con Paul Prenter

In molti appassionati dei Queen si sono chiesti chi era Paul Prenter. Prenter è stato il personal manager di Freddie Mercury per ben 9 anni e nel film Bohemian Rhapsody viene rappresentato come il ‘cattivo’ della pellicola, che causa lo scioglimento dei Queen. Qualunque fan della band però sa che in realtà non si è mai sciolta, semplicemente i membri dopo l’enorme e continuo successo del gruppo avevano deciso di fare una piccola pausa per dedicarsi ad altri progetti o magari per stare con i propri cari. 

Pochi fan della band hanno gradito questa scelta di sceneggiatura, in quanto i Queen erano un po’ una famiglia per Freddie Mercury e, nonostante avessero le loro divergenze come ogni band, non avrebbero mai pensato di separarsi. La necessità di creare un ‘cattivo’ anche in un biopic si riconduce facilmente ai canoni cinematografici moderni, ma in realtà Prenter non fu licenziato da Mercury bensì se ne andò di sua spontanea volontà. 

 

Il Live Aid

Così come Prenter non ne ha causato lo scioglimento, allo stesso modo il concerto del Live Aid non è stata la ‘reunion’ dei Queen. Per dare pathos alla pellicola la sceneggiatura è stata cambiata, con il beneplacito di Taylor, Deacon e May. Il concetto di ‘reunion’ è probabilmente più adatto per il gran finale di un film dedicato a una band, specialmente se la parte relativa allo scioglimento è stata caricata di tensione con la scoperta dell’AIDS di Freddie Mercury che in realtà avvenne due anni dopo il suddetto live. 

Il periodo di inattività della band

Dovendo restare fedele alla sceneggiatura, la pellicola Bohemian Rhapsody vede il ritorno dei Queen sul palco solo con il Live Aid. In realtà la band non aveva mai smesso di suonare dal vivo anche durante la breve pausa. Non a caso il famosissimo concerto Rock in Rio si tenne poco prima del Live Aid e tutt’ora è considerato una delle più grandi esibizioni dei Queen, con ben 250.000 spettatori, un record per un concerto rock dell’epoca. 

 

Il lavoro di Jim Hutton

Tra i vari amici che Mercury tenne intorno a sé durante i suoi ultimi giorni di malattia c’erano Joe Fanelli, la cara amica Mary Austin e Jim Hutton. Lo storico compagno di Freddie Mercury però non faceva il cameriere come dipinto nel film, bensì il parrucchiere. L’incontro inoltre non avvenne in una festa ma in un locale gay dove Freddie Mercury e Hutton si videre e, grazie a un vero colpo di fulmine, si innamorarono. 

Un film troppo soft

Il film sui Queen, Bohemian Rhapsody, è stato interpretato magistralmente dal giovane attore Rami Malek, sebbene all’inizio il casting avesse messo gli occhi su Sacha Baron Cohen. Si sa che l’attore e comico britannico non è uno da andarci leggero con i contenuti, basta vedere i suoi film Borat e Ali G per capirlo. Per questo, una volta ricevuto un copione così ‘commerciale’ l’attore rifiutò la parte ritenendola troppo ‘soft’ rispetto alla vita completamente sregolata e selvaggia di Freddie Mercury. Resta da chiedersi come sarebbe andato nelle sale cinematografiche se Cohen avesse avuto libertà di parole sulla sceneggiatura. 

 

Gli altri membri della band troppo… ‘calmi’

Una cosa che ha lasciato i fan un po’ disorientati è stata la rappresentazione degli altri membri dei Queen. Bohemian Rhapsody è il film su Freddie Mercury, ma in molti non hanno ben capito perché May, Deacon e Taylor siano stati rappresentati più come dei tranquilli borghesi piuttosto che come rockstar. Chiunque conosce bene i Queen sa che anche gli altri membri della band erano abbastanza scatenati e spesso avevano le idee più incredibili per le performance live e i videoclip. Chiaramente a livello cinematografico è stato creato un contrasto per dare più rilevanza al personaggio Mercury, scelta comunque accettata dai restanti Queen. 

La formazione e il primo album

Alcune incongruenze tra il film e la vera biografia dei Queen sono dovute a scelte di sceneggiatura, altre invece sono state inserite per velocizzare il ritmo della pellicola. Ad esempio il bassista John Deacon non entra nella band insieme a Freddie Mercury, bensì dopo. Allo stesso modo Seven Seas of Rhye non è il primo album dei Queen, ma il secondo pubblicato dall’etichetta discografica EMI con il titolo Queen II. 

 

 

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