Il testo di Mad World e varie curiosità sul brano e gli autori.

Ultimo aggiornamento: 26.04.24

 

Scopriamo di più sulla famosa canzone dei Tears for Fears e analizziamo il suo testo, ancora oggi toccante.

 

All around me are familiar faces

Worn out places, worn out faces

Bright and early for their daily races

Going nowhere, going nowhere

Their tears are filling up their glasses

No expression, no expression

Hide my head I want to drown my sorrow

No tomorrow, no tomorrow

And I find it kind of funny

I find it kind of sad

The dreams in which I’m dying are the best I’ve ever had

I find it hard to tell you ’cause I find it hard to take

When people run in circles it’s a very, very

Mad world

Mad world

Mad world

Mad world

Children waiting for the day they feel good

Happy birthday, happy birthday

Made to feel the way that every child should

Sit and listen, sit and listen

Went to school and I was very nervous

No one knew me, no one knew me

Hello teacher tell me what’s my lesson

Look right through me, look right through me

And I find it kind of funny

I find it kind of sad

The dreams in which I’m dying are the best I’ve ever had

I find it hard to tell you ’cause I find it hard to take

When people run in circles it’s a very, very

Mad world

Mad world

Mad world

Mad world

And I find it kind of funny

I find it kind of sad

The dreams in which I’m dying are the best I’ve ever had

I find it hard to tell you ’cause I find it hard to take

When people run in circles it’s a very, very

Mad world

Mad world

Enlarging your world

Mad world

Mad World  è probabilmente una delle canzoni più ‘coverizzate’ della musica moderna, al punto che si potrebbe fare un po’ di confusione. Il brano originale appartiene alla band new wave inglese Tears for Fears, fondata all’inizio degli anni ‘80 da Roland Orzabal e Curt Smith. La versione originale del brano contiene tutti gli elementi del genere, caratterizzato da synth evocativi e da suoni di chitarra aperti. A differenza del pop però, la new wave si avvicina a sonorità più malinconiche e spesso tese, dove il cantato si tiene su tonalità basse. Gruppi come i primi Killing Joke, The Cure, i Talking Heads, i Joy Division e i nostrani Litfiba dei primi anni, sono degli ottimi esempi.

Il genere ha vissuto un periodo di grande fortuna dagli anni ‘70 alla fine degli anni ‘80, per poi venire lentamente abbandonato a favore di altre sonorità. Sebbene si possono trovare ancora band underground che si cimentano in questo stile, in generale la New Wave rimane una musica evocativa di quel periodo. 

Nello specifico dei Tears for Fears, la band ottenne il primo successo proprio con il singolo Mad World, contenuto nel disco The Hurting che ancora oggi è ritenuto un punto di riferimento per tutti gli amanti del synth e dei beat a metronomo. Un concept album intriso della malinconia tipica del genere, The Hurting raggiunse la vetta delle classifiche del Regno Unito, influenzando diverse band in patria e fuori.

Il testo di Mad World viene spesso confuso con una critica alla società, quando invece si tratta di una sorta di descrizione del disagio giovanile. Orzabal infatti scrisse il testo a diciannove anni, periodo di allontanamento dall’infanzia nel quale ci si può sentire completamente disadattati, mentre tutto intorno il mondo sembra scorrere tranquillamente. Agli occhi di chi sta vivendo un simile momento però tutto sembra completamente fuori di testa (la traduzione di Mad World è appunto Mondo Folle o Mondo Pazzo). Un testo tipico per la scena New Wave, composta di band prevalentemente molto giovani che dissociandosi dall’estro del rock, dalla furia del metal e dalla ribellione del punk, preferivano esprimersi con una musica meno adrenalinica e adatta a raccontare i loro sentimenti di straniamento sociale. Il testo è stato influenzato anche dalle teorie dello psicologo statunitense Arthur Janov, nello specifico all’opera The Primal Scream. 

Il brano è stato portato all’attenzione delle nuove generazioni grazie a diverse cover, tra le quali spicca quella di Gary Jules. L’artista statunitense è riuscito a mantenere intatta l’atmosfera malinconica del brano, accentuandola eliminando i synth e il beat, registrando una traccia di solo pianoforte, voce e un leggero tappeto di effetti di sottofondo. Il brano fu usato per la colonna sonora di Donnie Darko, pellicola di culto per gli amanti della fantascienza. La cover di Jules ottenne un grande successo, al punto da essere riutilizzata anche per altri prodotti come serie TV, videogiochi e pubblicità. Paradossalmente la versione di Gary Jules è diventata più famosa di Mad World dei Tears for Fears specialmente tra il pubblico più giovane.

 

 

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