Giradischi - Consigli d’acquisto, Classifica e Recensioni
Negli ultimi anni registriamo un rinato interesse per il vinile, non si tratta di una sensazione ma considerazioni fatte alla luce di dati verificati, quelli della Recording Industry Association of America le cui stime per il 2021 parlano di un sorpasso al CD in termini di ricavi, una cosa che non accadeva dall’ormai lontano 1986. Ma per rendersi conto dell’aumento dell’interesse per il vinile rispetto al CD, basta guardare i prezzi che sono più alti per gli LP, indice di una maggiore domanda. È naturale che se aumenta l’interesse verso gli LP, di riflesso cresce anche per i giradischi, indispensabili per l’ascolto dei vinili. Pertanto abbiamo pensato di proporvi alcuni apparecchi che potrebbero interessarvi. Vi anticipiamo due modelli della nostra selezione: Ideale per chi cerca qualcosa che ben si abbini all’arredamento classico della casa è il Giradischi dl 7-in-1 Legno D’epoca con Bluetooth mentre gli ascoltatori più esigenti troveranno interessante il Technics SL-1200MK2XG.
Tabella comparativa
Il meglio del meglio!
Nonostante l’aspetto vintage il giradischi non si fa mancare le più recenti tecnologie come il Bluetooth o la possibilità di ascoltare la musica in MP3.
Il volume è abbastanza scarso per potenza e i bassi sono fiacchi, le casse integrate non sono il massimo per un buon ascolto.
Un giradischi che consigliamo soprattutto a chi cerca un dispositivo che ben si integri con l’arredamento classico della casa e magari voglia ascoltare un po’ di musica in sottofondo.
La seconda opzione
La stabilità della rotazione del piatto ottenuta grazie al buon motore è uno degli aspetti più interessanti del giradischi che, per le sue caratteristiche, non risente delle vibrazioni.
Costa parecchio pertanto richiede di essere accoppiato a un impianto Hi-Fi di livello medio alto, non è un giradischi alla portata di tutti.
Secondo noi il Technics è un ottimo giradischi, sicuramente destinato ad ascoltatori molto esigenti che richiedono prestazioni elevate.
Da considerare
A conti fatti il giradischi ha un buon rapporto tra la qualità e il prezzo, è sicuramente una possibile soluzione per un impianto Hi-Fi entry level.
Sulla scelta dei materiali Pioneer ha risparmiato parecchio, la loro qualità non ci soddisfa neanche un po’.
Come entry level non è male, ha un prezzo accessibile e se inserito in un impianto Hi-Fi di discreta qualità, può dire la sua.
I 7 migliori giradischi - Classifica 2021
Di seguito trovate i giradischi da noi selezionati tra quelli venduti online e organizzati secondo una classifica. Ogni giradischi è corredato di una recensione che spiega caratteristiche, pregi e difetti. Un link in corrispondenza di ogni articolo vi suggerisce dove acquistare ma ricordate sempre di confrontare i prezzi.
Giradischi vintage
Contents
- 1. Giradischi dl 7-in-1 Legno D’epoca con Bluetooth
- 2. Technics SL-1200MK2XG
- 3. Pioneer PL-990, Giradischi stereo completamente automatico
- 4. Thorens TD 158 Giradischi Automatico
- 5. Pro-Ject Debut Carbon (DC) 080925
- 6. Sony PS-LX300USB Giradischi USB
- 7. Crosley Chalkboard Cruiser Giradischi Portatile a Tre Velocità
- Accessori
- Come scegliere un buon giradischi
- Domande frequenti
- Come utilizzare il giradischi
1. Giradischi dl 7-in-1 Legno D’epoca con Bluetooth
La prima cosa che balza alla vista di questo giradischi vintage è il suo design, che lo rende un bell’oggetto d’arredamento per chi predilige il classico. Potete crederci, il design è l’unica cosa retrò di questo articolo che per il resto dimostra di essere al passo coi tempi, basta dare una rapida occhiata alle sue caratteristiche per capirlo.
È dotato di Bluetooth ma anche di lettore CD e porta USB per stabilire una connessione con il computer al fine di convertire i vostri vinili in file MP3, oppure collegare una pendrive contenente le vostre canzoni preferite. Sul display LED potete leggere comodamente tutte le informazioni.
Il giradischi supporta tre velocità: 7, 10 e 12 RMP. Inutile dire che non è un giradischi per audiofili, oltretutto la potenza audio è scarsa e i bassi sono deboli. Come entry level può sicuramente essere un buon acquisto, soprattutto se cercate qualcosa che ben si sposi con l’arredamento classico di casa vostra mentre con un arredamento moderno, stona parecchio.
Pro
Design: Se vi piacciono le cose vintage vi innamorerete di questo giradischi che ha nel suo stile retrò uno dei punti di forza.
Non manca nulla: È un dispositivo completo di tutto, a discapito del suo aspetto “antico”, ha tutte le funzioni più moderne a cominciare dal bluetooth e dalla porta USB.
Contro
Audio: Non è che si senta male, anche se non è un giradischi per audiofili, però il volume pecca di potenza.
Bassi: Grande delusione sono i bassi che in questo caso sono parecchio fiacchi, le casse integrate sicuramente non aiutano.
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Giradischi Technics
2. Technics SL-1200MK2XG
Il richiamo ai giradischi che hanno fatto la fortuna di Technics negli anni ‘70 è evidente ma non mancano gli aggiornamenti, Troviamo un motore coreless a trazione diretta che nonostante la sua potenza è molto silenzioso, la regolarità della rotazione elimina i problemi di vibrazione. Il suono che produce è caldo e ricco di sfumature.
Siamo certi che il piatto vi piacerà tanto quanto è piaciuto a noi, visto che è in alluminio pressofuso. È un giradischi bilanciato con il peso ottimamente distribuito. Il braccio in lega di magnesio è leggero, stabile e preciso, anche grazie alle famose sospensioni cardaniche Technics che assicurano grande sensibilità.
Tutt’altro che trascurata è stata la scelta dei materiali che come risultato ci restituiscono un giradischi molto solido e sicuramente destinato a lunga vita. Segnaliamo, infine, i terminali audio che sono realizzati in ottone fresato placcato oro. L’unica cosa negativa è il prezzo ma del resto si tratta di un giradischi di buona qualità.
Pro
Motore: Il giradischi è dotato di un ottimo motore che assicura al piatto una rotazione regolare, uniforme, eliminando le vibrazioni.
Piatto: Ben realizzato, è in alluminio pressofuso con una struttura a tre strati, più uno di gomma sulla parte posteriore e che elimina risonanze superflue.
Materiali: Ottima la scelta dei materiali, tutti di buonissima qualità. Il giradischi è solido e non teme il trascorrere del tempo.
Contro
Costo: Ne abbiamo decantato le doti ma tanta qualità, com’è giusto che sia, ha sempre un prezzo alto da pagare.
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Giradischi Pioneer
3. Pioneer PL-990, Giradischi stereo completamente automatico
Che si tratti di un giradischi entry level ci si mette poco a capirlo, anche se non si è dei grandi esperti. Il giradischi Pioneer è completamente automatico. È dotato di un braccio dritto a massa bassa, buona la sua sensibilità e la resistenza alla risonanza.
Il PL-990 può essere ritenuto un buon giradischi nel momento in cui è inserito in un impianto Hi-Fi entry level, se accoppiato con un buon amplificatore di fascia medio bassa può dare delle belle soddisfazioni ma è chiaro che gli ascoltatori più esigenti devono tenersi alla larga da questo modello. I materiali rappresentano uno dei punti più bassi: c’è un mare di plastica.
Tuttavia ciò non pregiudica il funzionamento, a proposito, la trazione è a cinghia. Il comparto connettività è ridotto al minimo indispensabile pertanto non aspettatevi di trovare una porta USB per collegare il giradischi al vostro computer. Assente anche il Bluetooth. Il design è abbastanza anni ‘80. Il pannello anteriore è semplice e intuitivo: selettore della velocità e pulsanti play, stop e Up/Down sono ben evidenti così come sono poco solidi.
Pro
Prezzo: Valutandone pregi e difetti siamo giunti alla conclusione che il PL-990 ha un buon rapporto qualità/prezzo
Braccio: Quello del giradischi è caratterizzato da una buona sensibilità e resistenza alle risonanza, non era scontato per un prodotto di fascia bassa.
Contro
Materiali: Basta un colpo d’occhio per capire di essere al cospetto di un giradischi entry level ma se non vi fidate dei vostri occhi, toccate con mano e resterete delusi.
Connettività: Davvero ridotta all’osso, ci sono giusto i collegamenti per i cavi all’amplificatore; niente porta USB e Bluetooth.
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Giradischi Thorens
4. Thorens TD 158 Giradischi Automatico
Vogliamo cominciare con un piglio polemico: chi conosce il marchio Thorens sa che i suoi prodotti se li fa pagare bene ma il nome non basta a giustificare un prezzo alto e nel caso del TD 158 si ha l’impressione di pagare più che altro il brand.
Insomma, sebbene sia un buon giradischi entry level, a queste cifre ci saremmo aspettati qualcosa di più. Innanzitutto la potenza audio non ci convince e i bassi sono penalizzati. L’utilizzo è di grande semplicità essendo tutto automatico. Molto bene il braccio, degno del marchio e con la funzione autostop, perciò terminato il disco torna alla sua posizione di riposo.
Dal design sobrio, il giradischi Thorens è comunque caratterizzato da materiali di buona qualità e da una struttura solida. È un apparecchio con pochi fronzoli ma lavora bene, in sostanza è un entry level che probabilmente cosa un tantino più di quanto dovrebbe.
Pro
Materiali: La qualità è certamente consona a un marchio come Thorens, tutta la struttura è molto solida.
Uso intuitivo: Il giradischi è molto semplice da usare, una volta collegati i cavi all’amplificatore siete pronti a godervi i vostri vinili.
Contro
Costo: A nostro parere il rapporto qualità/prezzo è un po’ sfavorevole, la sensazione è che si paghi più per il marchio che per il giradischi.
Bassi: Il giradischi non ha una buonissima qualità audio, in particolare riteniamo che i bassi siano un po’ penalizzati.
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Giradischi Pro-Ject
5. Pro-Ject Debut Carbon (DC) 080925
Non è un apparecchio top gamma ma è certamente più di un entry level. Il giradischi Pro-Ject Duo Carbon ha al suo arco un bel po’ di frecce ma avvertiamo i neofiti che potrebbero avere qualche difficoltà, ad ogni modo su queste ci torneremo in seguito.
Il dettaglio più interessante, secondo noi, è il braccio in carbonio che in precedenza si trovava soltanto su giradischi ben più costosi di questo. All’estremità del braccio c’è la puntina Ortofon OM10; davvero una bella accoppiata. Ma torniamo sul braccio e sul suo pregio principale: grazie al carbonio aumenta la rigidità e diminuisce la risonanza indesiderata. Attenzione, il braccio non è automatico.
Il piatto è grande e pesante, ciò comporta una rotazione molto fluida. La stabilità è massima e non ci sono vibrazioni. I materiali sono di buonissima qualità. Una tirata d’orecchie dobbiamo farla per le istruzioni poco chiare, l‘utente potrebbe avere delle difficoltà nel calibrare il braccio. Scomodo il sistema per passare da 33 a 45 giri, bisogna sollevare il piatto e sposare la cinghia sulla puleggia.
Pro
Braccio: In carbonio, è probabilmente l’elemento più interessante del giradischi, una scelta che solitamente si trova su prodotti top gamma: ha una buona rigidità e diminuisce le risonanze indesiderate.
Piatto: Da apprezzare il piatto, grande e pesante, per la sua rotazione estremamente fluida, ottima la stabilità.
Contro
Istruzioni: Dobbiamo segnalare che le istruzioni non sono proprio chiarissime e qualche utente potrebbe avere difficoltà a calibrare il braccio.
Manuale: Tutto va fatto a mano, non solo il braccio va riposizionato manualmente ma anche il passaggio da 33 a 45 giri richiede il sollevamento del piatto e lo spostamento della cinghia sulla puleggia.
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Giradischi Sony
6. Sony PS-LX300USB Giradischi USB
Il giradischi Sony è un entry level dotato di porta USB e un programma per la conversione dei dischi in file MP3, perciò se volete trasformare la vostra collezione di LP in digitale l’operazione è davvero semplice e veloce.
La trazione è a cinghia e quanto alla capacità di assorbire le vibrazioni, ci riteniamo soddisfatti. Buona la rotazione del piatto, fluida e uniforme. Il braccio è automatico, la puntina modesta. Sicuramente questo modello si inserisce bene all’interno di un impianto Hi-Fi di fascia medio bassa e quanto appena detto fa capire che non è adatto per gli audiofili.
I materiali sono di qualità non eccelsa, plastica per la maggior parte e, visto il prezzo, c’era da aspettarselo. A ogni modo questo giradischi risulta tra i più venduti, complice anche il fatto che Sony è pur sempre una garanzia per i consumatori.
Pro
Prezzo: Il giradischi è venduto a un costo accessibile, è un entry level ma secondo noi migliore di molti altri che si collocano nella medesima fascia di prezzo.
Piatto: Possiamo ritenerci soddisfatti per la fluidità e uniformità di rotazione del piatto, sempre ragionando in un’ottica entry level.
Connettività: È dotato di porta USB per stabilire un collegamento con il computer e anche di un programma per la conversione dei vinili in file MP3.
Contro
Materali: Ce lo aspettavamo e infatti non sono di buona qualità, le plastiche sono modeste, i pulsanti un po’ ballerini.
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Giradischi Crosley
7. Crosley Chalkboard Cruiser Giradischi Portatile a Tre Velocità
È un apparecchio per chi ha poche pretese e magari cerca al contempo un delizioso complemento d’arredo. Il giradischi Crosley ha le casse incorporate dalle quali esce un audio di discutibile qualità ma del resto non parliamo di un impianto Hi-Fi né di un oggetto che può farne parte.
Il dispositivo, infatti, sta bene da solo, ideale per rispolverare la vecchia collezione di vinili che si aveva abbandonato da tempo. È dotato di porta USB per un collegamento con il computer. Quando non in uso si chiude e prende la forma di una valigia, ne consegue che il trasporto è di grande semplicità. Non aspettatevi grandi cose dai materiali che comunque sono in linea con il prezzo.
Pro
Design: Sicuramente originale, ne consegue che il giradischi funge anche da grazioso complemento d’arredo.
Porta USB: Essendo collegato di porta USB il giradischi può essere collegato al computer al fine di convertire i vinili in file MP3.
Contro
Audio: La qualità è di basso livello, il volume è ben poca cosa così come il suono non è lontanamente paragonabile a quello di un giradischi adatto a un impianto Hi-Fi anche solo entry level.
Materiali: Trattandosi di un giradischi economico era facile attendersi dei materiali di bassa qualità e infatti è proprio così.
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Accessori
Puntina per giradischi
Audio-Technica AT 95EB Testina a Magnete Mobile
È una puntina per giradischi che non definiremmo economica, tuttavia costa meno di molte altre destinate a giradischi top gamma. La sensazione è che la AT95EB abbia un più che buon rapporto qualità/prezzo.
È precisa, su questo non abbiamo dubbi e la riproduzione audio è di buon livello. Quanto alla compatibilità, pur non essendo universale va comunque bene per la gran parte dei giradischi, soprattutto quelli di fascia medio alta. Consigliata a chi non vuole spendere troppo ma avere comunque a disposizione una testina affidabile.
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Come scegliere un buon giradischi
Negli ultimi tempi, complice il rinato interesse per il vinile, sono aumentate le offerte per i migliori giradischi del 2021. Sul mercato, a fianco della migliore marca del settore troviamo anche produttori meno noti che tuttavia riescono a proporre buoni giradischi a prezzi bassi. Dobbiamo dire che su questi modelli meno noti abbiamo letto parecchi pareri positivi, anche se non si tratta di articoli destinati agli audiofili che come tutti sappiamo sono molto esigenti e in virtù di ciò, non si fanno problemi a spendere grosse cifre per comprare il miglior giradischi.
È probabile che i suddetti audiofili non abbiano bisogno dei nostri consigli, loro sanno sempre molto bene quale giradischi comprare, hanno le idee chiare in merito e si tengono sempre informati sulle novità del settore. Chi audiofilo non è, però, giustamente chiede a noi come scegliere un buon giradischi. Noi non vogliamo limitarci a fare una comparazione tra questo e quel modello, vogliamo dare una serie di indicazioni che consentano al lettore di scegliere in autonomia.
La trazione
Da cosa dipende la qualità del suono di un giradischi? Da una serie di fattori. Un buon giradischi è capace di leggere con precisione massima le informazioni impresse sul disco. In virtù di ciò telaio, braccio e testina giocano un ruolo fondamentale unitamente alla qualità dei materiali e alle caratteristiche meccaniche.
La rotazione del piatto è impressa dal motore elettrico, questo deve girare con precisione. Ora nel far girare il piatto può entrare in gioco la cinghia oppure no; in questo caso invece di trasmissione a cinghia si parla di trasmissione diretta. Un giradischi a trazione diretta parte istantaneamente o quasi alla velocità corretta. Tale caratteristica fa sì che i giradischi a trazione diretta siano quelli preferiti dai DJ, gli audiofili, invece, sono molto legati alla trazione a cinghia.
Il telaio
Non sappiamo neanche noi dirvi da quanto duri la disputa tra i giradischi con telaio rigido e sospeso. Qual è il migliore? Beh, una risposta univoca non c’è, piuttosto ci sono due correnti o se preferite scuole di pensiero, per non dire che ci sono due fazioni che portano avanti una eterna battaglia.
Il telaio rigido riduce le vibrazioni del motore attraverso un sistema di fissaggio. In pratica il motore è fissato al telaio, anche se ci sono modelli top gamma con il motore separato dal telaio. Il giradischi con telaio rigido presenta il vantaggio di restare stabile nel tempo una volta regolato e posizionato correttamente.
Nel secondo caso il telaio si appoggia su un ripiano; un secondo telaio è inserito nel primo ed è sospeso con delle molle di acciaio. Un sistema del genere presenta una certa instabilità della regolazione delle molle nel tempo. Tuttavia gli appassionati si divertono a sostituire le molle e/o regolarle nuovamente.
Tenete conto degli altri componenti dell’Hi-Fi
Quanto spendere per l’acquisto del vostro nuovo giradischi? Vale la pena comprare il migliore sul mercato? Allora, partiamo da un punto che secondo noi è fondamentale. Il giradischi è uno degli elementi che compongono un impianto Hi-Fi.
Ora, quando si decide di comporre un impianto ad alta definizione bisognerebbe cercare di comprare tutti gli elementi di equivalente qualità. Per intenderci associare un giradischi top gamma a un amplificatore entry level e alle casse che avete recuperato dal vecchio stereo che che avevate fin da ragazzini, ha poco senso, anche se è più economico fare così.
A questo punto se non volete rinunciare al giradischi top gamma ma soprattutto sfruttarne le potenzialità, necessariamente dovrete rifare daccapo l’impianto Hi-Fi comprando tutti gli elementi top gamma con una spesa bella alta. In caso contrario avrete solo un costosissimo giradischi che vi renderà come una Ferrari bloccata nel traffico.
Domande frequenti
Come funziona un giradischi?
Una volta appoggiato il disco sul piatto, questo gira a una velocità costante per mezzo di un motore elettrico. La trasmissione può essere a cinghia oppure diretta. Sul disco, ai fini della riproduzione, poggia una puntina sostenuta dal braccio. I solchi sul disco fanno vibrare la puntina. Tali vibrazioni, nei moderni giradischi, producono deboli segnali elettrici da una bobina che si trova nel corpo della testina. I segnali sono preamplificati da un circuito detto “pre MC” per poi passare dal circuito di amplificazione vero e proprio, dunque arrivano all’amplificatore finale che trasferisce il segnale alle casse.
Come collegare il giradischi al PC?
Per collegare il giradischi al computer basta servirsi di un cavo USB, sempre che il giradischi sia dotato dell’apposita porta.
Come cambiare la puntina del giradischi?
L’operazione si esegue dopo aver scollegato il giradischi dalla corrente elettrica. La testina presenta dei connettori che vanno rimossi aiutandosi con una piccola pinza. Bisogna essere delicati e fare attenzione a non rompere nulla. Verificate l’eventuale presenza di viti e allentate fino a toglierle. Adesso la testina può essere estratta e sostituita con la nuova. Sempre aiutandovi con la pinza e con uguale delicatezza ricollegate i connettori.
Come pulire la puntina del giradischi?
Il metodo più efficace è usare un piccolo spazzolino con setole morbide passandolo sulla punta con movimenti verticali.
Come regolare la velocità del giradischi?
Nei giradischi automatici, c’è un selettore che permette di cambiare la velocità di rotazione del piatto. Altro modelli richiedono un intervento manuale, dunque va sollevato il piatto e va spostata la sede della cinghia per variare la velocità.
Quando sostituire la puntina del giradischi?
Molto spesso nelle istruzioni che si accompagnano al giradischi è riportato dal produttore dopo quante ore la testina andrebbe cambiata. Ad ogni modo una testina assicura almeno 500 ore di vita. Tuttavia è l’orecchio che può dirvi quando è giunto il momento di una nuova testina. Quando lo stilo si deteriora, si sente il suono distorto o comunque alterato. Provate a pulire la testina, se la situazione non cambia, allora la puntina va sostituita.
Come utilizzare il giradischi
Se anche voi vi siete uniti al club degli amanti del vinile, non potete prescindere da un buon giradischi. Già, ma siete nuovi dell’argomento e magari non sapete bene come usarlo. Vi diamo alcune dritte che potrebbero tornarvi utili.
La selezione della velocità
I dischi richiedono di girare a velocità diversa, i più comuni sono quelli a 33 e 45 giri ma ci sono anche i dischi a 78 giri. Sul vostro giradischi trovate un selettore per la velocità, per farvela semplice, i dischi grandi, il classici LP vanno a 33 giri, dunque dovete impostare il selettore si quella velocità. I dischi più piccoli, invece, sono a 45 giri.
Il braccio
Nei giradischi automatici potete muovere manualmente il braccio, tuttavia è bene usare i pulsanti. Ne trovate tre: il primo (Up and down) che serve per sollevare e abbassare il braccio, poi c’è il pulsante start che fa avviare la rotazione del piatto e infine il tasto stop per fermare la rotazione.
Un giradischi adeguato all’impianto
È molto importante che il giradischi sia qualitativamente parlando in linea con gli altri componenti dell’’impianto Hi-Fi. Cosa significa? Che non ha senso abbinare un giradischi top gamma ad un impianto entry level e allo stesso tempo sarebbe un sacrilegio avere un impianto top gamma e poi abbinarlo a un giradischi di bassa qualità. Per sfruttare le reali potenzialità del dispositivo e non sprecare denaro, è importante che tutte le componenti dell’impianto abbiamo più o meno la stessa qualità.
Convertire il vinile in MP3
Noi non ne capiremo mai le ragioni, tuttavia c’è chi vuole convertire in file MP3 la collezione di vinili. In questo caso vi serve un giradischi con porta USB che consenta di stabilire un collegamento con il computer e poi usare uno dei programmi disponibili (spesso allegati al giradischi) per la digitalizzazione dei dischi.
Come funziona un giradischi
I componenti del giradischi
Il giradischi è fatto di diversi elementi ciascuno svolge una funzione importante, andiamo a scoprirli. Sul piatto rotante si poggia il disco da ascoltare, la puntina serve per leggere le informazioni del disco contenute nei solchi. La testina, di cui la puntina è parte integrante, trasmette le vibrazioni sonore lungo il braccio, quest’ultimo regge la testina e può essere manuale oppure automatico e infine c’è la base che contiene i circuiti.
Il funzionamento
Dopo aver fatto una veloce panoramica sui vari elementi che compongono un giradischi o comunque sui più importanti, possiamo passare alla spiegazione del funzionamento magari facendo qualche distinzione con i primi giradischi anche per capire come si è evoluto questo dispositivo. Come avviene la riproduzione del disco? Mettendolo su un piatto che gira a una velocità costante che può essere a 33, 45 o 78 giri. In principio il movimento del piatto era dato da una molla caricata a manovella, poi è arrivato il motore elettrico.
In passato veniva usata la trasmissione a puleggia ma oggi la scelta è tra giradischi con trazione a cinghia oppure a trazione diretta, ovvero, il piatto è collegato all’albero del motore. Ci sono, poi, giradischi più sofisticati dove braccio di lettura e motore sono separati dal piatto rotante, in questo modo si ottiene una migliore qualità di riproduzione senza disturbi. Modelli più sofisticati sono provvisti di un oscillatore al quarzo che assicura la perfetta rotazione del piatto.
Ma parliamo della puntina, questa si trova all’estremità del braccio e poggia sul disco. Il braccio è dotato di un contrappeso che ha la funzione di ottenere la pressione necessaria affinché la puntina resti a contatto con il vinile. Cosa accade quando la puntina entra in contatto con il disco? Succede che il profilo irregolare del solco genera la vibrazione della puntina che a sua volta genera lievi segnali elettrici e un cristallo piezoelettrico o in alternativa, a una bobina contenuta nella testina.
Le testine di miglior qualità hanno il cantilever che sostanzialmente è una leva fulcrata al centro e che può oscillare in qualsiasi direzione. A un estremo del cantilever c’è la puntina mentre all’altro c’è un magnete oppure una bobina. Nel primo caso si parla di fonorivelatore MM, nel secondo, invece, di fonorivelatore MC. Va detto che rispetto al sistema a magnete mobile (MM) quello a bobina mobile è più preciso ma anche meno efficiente nel senso che la tensione generata è di dieci volte inferiore a quella del sistema a magnete mobile, di conseguenza è necessario un preamplificatore.
La produzione del disco
Per rendere completo il nostro discorso sui giradischi ci sembra opportuno spiegare anche la tecnica di produzione del disco. Come molti di voi sapranno, il materiale usato per i dischi è il vinile, questi sono stampati a caldo con una pressa idraulica. Si parte dal master, ovvero la primissima incisione che però non avviene su vinile, bensì su cera. Il master viene sottoposto a uno speciale trattamento che consiste nella verniciatura con cloruro di stagno e argento.
Trattandosi di una sostanza elettroconducente quando si sottopone il master al bagno galvanico su disco si deposita uno strato di nichel. Da qui si genera una copia metallica (in pratica una matrice) detta “madre”. Dopo i necessari controlli di qualità si esegue un altro bagno galvanico in modo che il supporto si inspessisca e quindi procedere alla pressa del vinile.
Tutto quello che c’è da sapere sulle puntine per giradischi
Com’è fatta
Ricordiamo che stiamo parlando della puntina, non della testina. La puntina è composta da due parti: il cantilever e l’ago. Il cantilever mantiene l’ago nella posizione corretta e consente alla puntina di restare attaccata alla testina. L’ago, che può essere in diamante oppure zaffiro, si sposta lungo i solchi e per tale ragione ha una precisa inclinazione.
La puntina si cambia, ma quando?
Assodato che la puntina va cambiata, resta da capire quando. In linea di principio la vita di una puntina va dalle 500 alle 1.000 ore sempre che sa di buona qualità. In attesa che qualcuno abbia la brillante idea di produrre un giradischi con contaore, non vi rimane che un calcolo approssimativo e, se siete ascoltatori costanti che sanno mediamente quante ore dedicano giornalmente o settimanalmente all’ascolto dei vinili, il calcolo non è complicato.
Questo però è un discorso ipotetico. Volete un metodo affidabile? Fidatevi delle vostre orecchie e dei vostri occhi. Premessa: prima dell’ascolto pulite stilo della puntina e disco. Ora se il vostro orecchio è ben allenato si rende conto che il disco non suona bene, sintomi evidenti del problema sono il suono distorto, ovattato, confuso, crepitii ma anche un evidente squilibrio audio tra una traccia e l’altra.
Problemi di udito? Magari i vostri occhi sono più affidabili. In questo caso osservate la puntina in azione per vedere se rimbalza o salta. Magari aiutandovi con una lente di ingrandimento verificate che la puntina non sia deformata o sporca di polvere. Ricordate che una puntina con i problemi su elencati è il modo sicuro per danneggiare i vostri dischi.
Cambio di puntina non richiede quello della testina
Molti pensano che quando la puntina va sostituita, va fatto insieme alla testina, quasi come se i due elementi fossero un tutt’uno. Non è così e ci sono una serie di buone ragioni per cambiare la sola puntina: è più economico, più semplice e sicuramente pratico perché quando si cambia la testina poi è necessario verificare la centratura, la perpendicolarità e la taratura del peso, tutte cose che richiedono un po’ di dimestichezza che non tutti hanno per il solo fatto di avere un giradischi automatico. Tuttavia ci sono casi in cui cambiare anche la testina è inevitabile come quando non si trova una puntina adatta.
La scelta della puntina
La scelta della puntina passa inevitabilmente dalla somma di denaro che si è disposti a spendere. Ciò detto, bisogna tenere conto della forma dello stilo e della compatibilità con la testina. È chiaro che se l’Hi-Fi è modesto, mettere al giradischi la puntina più costosa che possiate trovare in commercio è solo uno spreco di soldi. Un piccolo upgrade va bene (forse a questo punto è il caso di cambiare anche la testina) ma senza esagerare. Una scelta saggia è comprare una puntina di pari livello al resto dell’impianto stereo.
Passiamo alla forma dello stilo che può essere sferico, ellittico, lineare o shibata. Le puntine con stilo sferico sono le più economiche e di maggior durata. Perché durano di più? Perché c’è minor contatto con il disco. Questo è un bene? Non proprio se è vero (e lo è) che maggiore è il contatto tra la superficie del vinile e il perno, più sono le informazioni che si ricavano dal disco, di conseguenza il suono ha una qualità migliore.
Le restanti forme comportano un maggior prezzo, qualche difficoltà in più per l’installazione e una minore durata. In compenso la qualità del suono è maggiore rispetto a quella generata dallo scorrere di una puntina sferica sul disco.
Come individuare la puntina adatta
Chiaramente la puntina da sostituire deve andar bene per il modello di giradischi. Sulla testina generalmente c’è un codice, basta trovare una puntina che riporti sulla confezione gli stessi numeri e lettere. Disdetta, non trovato nulla con codice identico.
Allora come si fa? Non è il caso di disperare, se trovate una puntina il cui codice corrisponde per i primi cinque caratteri, allora può andar bene, anche se non parliamo di una puntina identica ma comunque sostituibile. Se non si conosce il codice alfanumerico si può sempre usare come riferimento il modello del giradischi e cercare una puntina compatibile.
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I migliori giradischi verticali
Sta ritornando l’interesse per i giradischi portatili, abbiamo selezionato alcuni modelli disponibili sul mercato senza dimenticare il passato con un paio di apparecchi decisamente vintage e che potrebbero interessare i collezionisti.
Del rinato interesse per il vinile si è detto e scritto di tutto e di più ed era inevitabile che ciò avrebbe avuto effetti anche sul mezzo di riproduzione, ossia, il giradischi. La produzione di questo dispositivo evidentemente dato per spacciato troppo presto, ha avuto una accelerazione ma la questione non è solo numerica: si è lavorato alacremente in termini di ricerca e sviluppo con startup come Gramovox che, proponendo progetti vincenti come il Floating Record (un giradischi verticale), sono riuscite a raccogliere ragguardevoli somme di denaro su piattaforme di crowdfunding. Ma quali sono i giradischi verticali più interessanti? Vi mettiamo al corrente delle nostre preferenze.
Floating Record Vertical Turntable
Tutto ha avuto inizio su Kickstarter dove Gramovox, azienda specializzata in elettronica di consumo che produce dispositivi audio per l’ascolto di musica dal design classico ma con tecnologia moderna, ha lanciato la sua raccolta fondi raccogliendo circa 1,6 milioni di dollari. Il giradischi ha una base in legno di noce o acero, il braccio è in fibra di carbonio; inoltre integra un sistema audio stereo: l’amplificatore è un Tripath TA2024 da 15 W x 2. L’audio è soltanto una scelta, non un obbligo nel senso che è sempre possibile collegare il giradischi a un amplificatore. Il prezzo è di 399 dollari.
Project VT-E
Si parla di miglior giradischi, di conseguenza menzionare Project è inevitabile. Dall’interessante catalogo del produttore austriaco abbiamo scelto il VT-E, un modello verticale che si mette in luce per la buona qualità. Il giradischi può stare in posizione verticale sia appoggiato su un piano sia sul muro (la staffa è compresa nella confezione). Per quanto riguarda il braccio, a seconda delle necessità si può comprare la versione a destra o sinistra. All’estremità del braccio in alluminio c’è la testina Ortofon OM 5E. Il piatto da 30 cm è in metallo e con trazione a cinghia. Il giradischi è disponibile anche in versione bluetooth. Il modello standard costa 349 euro mentre quello con bluetooth costa 449.
Auna Verticalo SE DAB
Anche Auna, sempre molto attenta, ha in catalogo un giradischi virtuale e si tratta del Verticalo SE DAB. Un po’ come Gramovox, anche Auna opta per un design retrò ma dalla tecnologia moderna. Oltre alla funzione giradischi, infatti, è possibile ascoltare le emittenti digitali DAB+ oppure sfruttare il bluetooth per la musica in streaming. Avete i vostri brani preferiti su una pendrive? Nessun problema, c’è la porta USB. Infine, gli altoparlanti sono integrati. Il prezzo è di 109,99 euro.
Ion Treble LP
Non solo un giradischi verticale ma anche un grazioso oggetto di design per dare un tocco di originalità alla parete dove lo Ion Treble può essere affisso. Vi invitiamo a notare la sua forma chiaramente ispirata ad una chiave di Sol. Due le velocità: a 33 e 45 giri. Grazie al Bluetooth l’audio può essere trasmesso a qualsiasi altoparlante compatibile con questa tecnologia. Ad ogni modo è sempre possibile stabilire un collegamento con le casse utilizzando i cavi.
È un giradischi wireless quindi non dovete preoccuparvi di sistemarlo vicino a una presa di corrente in quanto è alimentato da una batteria ricaricabile che garantisce diverse ore di autonomia. Il sistema di trasmissione a cinghia è molto silenzioso, tuttavia se l’idea di sistemare il giradischi su un muro non vi piace o per altri motivi non è praticabile, è sempre possibile sistemarlo su un tavolo o altro piano orizzontale senza che ciò influisca sul funzionamento.
Roy Harpaz TOC vertical record player
Per chi è particolarmente attento al design c’è il TOC di Roy Harpaz. Non è un giradischi per audiofili ma è sicuramente un oggetto interessante dal look semplice. Può essere controllato con il telecomando oppure mediante i pulsanti presenti sul pannello. Interessante l’idea di una spazzola in fibra di carbonio integrata per catturare la polvere così da evitare che si accumuli sul disco in ascolto. Buoni i materiali con la parte esterna in legno di noce. Ci sono ben due porte USB per collegamenti con smartphone, computer e unità flash.
Qualcosa di vintage
Il giradischi verticale non è una novità degli ultimi anni. Già in passato, con fortune alterne, si è cercato di proporre al pubblico dispositivi del genere. Scopriamo alcuni vecchi modelli. Cominciamo con il Technics SL-V5, un giradischi a trasmissione diretta. Il giradischi era relativamente leggero, almeno paragonato al prossimo modello del 1983, il Mitsubishi LT-SV a due velocità, trasmissione a cinghia e completamente automatico. Ha incorporato in sintoamplificatore.
I migliori giradischi economici
Desiderosi di rispolverare la vostra vecchia collezione di vinili ma senza spendere cifre folli? Date un’occhiata ai giradischi che abbiamo scelto per voi, sono uniti tutti da un prezzo accessibile.
Il vinile era ormai diventato un supporto di nicchia in uso da pochi veri appassionati di musica poi qualcosa è cambiato. Molti di quelli che avevano abbandonato i dischi in favore dei CD, poco a poco si è riavvicinato al vecchio supporto. C’era poi chi pur avendo una piccola collezione di LP, una volta che il giradischi si era rotto, non ne ha comprato un altro perché ritenuto un dispositivo superato. Oggi che i dischi si sono tornati a vendere (senza negare lo stato di profonda crisi dell’industria discografica), la gente è interessata a comprare i giradischi. Se però escludiamo il ristretto mondo degli audiofili, la domanda riguarda soprattutto giradischi economici, quindi vediamo alcuni modelli interessanti ma che costano poco.
Sony PS-LX300USB
Cominciamo con un marchio molto stimato in abito dell’elettronica di consumo: Sony. Il PS-LX300USB è il giradischi più venduto tra quelli di fascia bassa, ha la trazione a cinghia e una buona capacità di assorbire le vibrazioni. La rotazione del piatto è fluida. La qualità dei materiali è cheap, per lo più plastica ma questo non significa che non sia un discreto entry level da abbinare a un impianto Hi-Fi di pari livello. C’è una porta USB e un software per convertire i vostri vecchi vinili in MP3. Il prezzo è di 129 euro.
Auna TT-83N
Dal design fortemente vintage è l’Auna TT-83N. L’estetica è molto curata, la scocca in legno è una scelta elegante che rinforza il legame con il passato. È un giradischi pensato per immergersi in un arredamento classico. Oltre alla vostra collezione di LP potete anche ascoltare la radio in quanto è presente un sintonizzatore FM. Ha la trazione e cinghia mentre le velocità sono le classiche 33 e 45 giri. L’uscita RCA da modo di collegare il giradischi a un impianto Hi-Fi. La qualità dei materiali è in linea con il costo molto basso che, a proposito, è di 44 euro.
Ion Audio Vinyl Transport
L’Audio Vinyl Transport di Ion è letteralmente trasportabile. S vi piace l’idea di ascoltare i vostri dischi preferiti ovunque vi troviate, questo modello fa per voi. Non a caso si chiude a valigia proprio per rimarcare il suo carattere da giradischi da viaggio. Dotato di altoparlanti integrati, all’occorrenza può essere collegato con qualsiasi impianto stereo. La qualità audio non è delle migliori ma se si considera che potete farlo vostro con 50 euro, è un modello da tenere in seria considerazione.
Soundmaster PL 186
Con un design che riporta alla mente gli anni ‘70, un periodo davvero prolifico per la musica, soprattutto in ambito rock, il Soundmaster PL 186 è un giradischi con radio e casse integrate. C’è anche l’uscita audio per le cuffie ma dobbiamo al contempo segnalare che il braccio non è automatico quindi terminate le tracce del disco non torna indietro da solo. Non ha una gran potenza audio, per un ascolto migliore conviene collegare il giradischi a un amplificatore. Anche in questo caso parliamo di una qualità audio di modesto livello ma sicuramente coerente con il prezzo del giradischi che è di 64 euro circa.
Crosley Chalkboard Cruiser
Il Crosley ha le casse incorporate, certo la qualità audio non è di alto livello ma è sufficiente a chi cerca un dispositivo per riprodurre i vecchi dischi che non ascoltava più da tempo senza dover spendere troppo denaro. Il modello in questione, infatti, costa intorno ai 65 euro. Comoda la porta USB che permette di collegare il giradischi al computer. Grazioso il design con la possibilità, inoltre, di chiudere il giradischi trasformandolo così in una valigetta. Non particolarmente entusiasmanti i materiali ma comunque nulla di eccessivamente fragile.
DL giradischi vintage 7 in 1
Anche se non avete dei dischi da ascoltare potete sempre usare il DL come elemento d’arredo, sempre che vi piaccia lo stile classico. Non fatevi ingannare poiché il design è l’unica cosa che ha a che fare con il passato, per il resto parliamo di un dispositivo moderno come dimostra la tecnologia bluetooth di cui è dotato, senza dimenticare l lettore CD integrato e la porta USB con la quale collegarlo a un computer e digitalizzare gli LP. Bello anche il display LED. Il prezzo è di 170 euro.
I migliori 6 giradischi automatici
Il mercato offre tantissimi giradischi di buona qualità e a prezzi tutto sommato abbordabili, abbiamo selezionato quelli che secondo noi sono i più interessanti.
C’è una costante richiesta di giradischi sicuramente dovuta al rinato interesse per il vinile. Il mercato, in questo settore, è abbastanza generoso proponendo modelli in grado di soddisfare un po’ tutte le esigenze pertanto si va dal giradischi economico e quello più costoso e performante. Tale interesse verso il mondo del vinile e tutto ciò che ruota intorno è stato lo stimolo a preparare un articolo informativo sui dispositivi necessari all’ascolto. Con la nostra selezione cercheremo di andare incontro un po’ a tutte le tasche, per così dire.
Denon DP 300F
Denon è uno di quei marchi da tenere sempre in considerazione quando si cercano componenti per un Hi-Fi. Per chi ci legge abbiamo pensato al giradischi Denon DP 300 F. Vanta un buon assorbimento delle vibrazioni, la trazione è a cinghia e l’avviamento automatico. Il piatto è in alluminio pressofuso, la rotazione è molto fluida, ma per il resto dobbiamo dire che la plastica è tanta. Buona la puntina. Il design non lascia indifferenti per eleganza. In sostanza si tratta di un entry level di buona fattura. Il prezzo si aggira sui 390 euro.
Denon DP 29F
Restando in casa Denon per chi cerca un modello più economico ma senza voler rinunciare a un marchio prestigioso e affidabile, c’è il DP 29F. Si tratta di un entry level con un buon rapporto qualità/prezzo. La trasmissione è a cinghia. Quanto al piatto, invece, è in alluminio pressofuso, anche se la plastica è in netta maggioranza. In sostanza la qualità dei materiali è sufficiente ma nulla di più. Per avviare il giradischi basta premere un pulsante, finita la riproduzione il braccio torna al suo posto. Il sollevamento del braccio è manuale, quindi c’è modo di posizionare la puntina in un punto preciso, magari per saltare un brano. L’equalizzatore audio è integrato e c’è la possibilità di collegare il giradischi a delle casse attive. Il costo è di 110 euro.
Pioneer PL 990
Proseguiamo con un altro brand leader del settore audio: Pioneer. Il PL 990 è un giradischi automatico entry level con braccio dritto a massa bassa. Ha una buona sensibilità alla risonanza. In buona parte il giradischi è fatto di plastica, anche abbastanza economica, tuttavia possiamo parlare di regola nel caso di giradischi economici o comunque di fascia bassa. Il design è classico ma se volessimo dare un riferimento temporale diremmo che è il tipico aspetto che avevano i giradischi negli anni ‘80, la cosa può piacere oppure no. Il connettore della testina è universale pertanto non avrete difficoltà quando giungerà il momento di sostituirla. Il prezzo è di 199 euro.
Pro-Ject Debut Carbon
Il Debut Carbon, pur non essendo un top gamma, può sicuramente fare al caso di quegli appassionati di musica esigenti e in cerca di un buon dispositivo ma purtroppo con con un budget che non consente spese folli. Il punto di collegamento con i giradischi di fascia superiore è sicuramente il braccio, che è in carbonio e che fa un’ottima accoppiata con la puntina Ortofon OM10. Ma soffermiamoci sugli aspetti positivi del carbonio che conferisce una buona rigidità al braccio e diminuisce le risonanze. La rotazione del piatto è fluida e i materiali di ottima qualità. Il prezzo è di 370 euro.
Thorens TD 158
Un altro marchio leader del settore è sicuramente Thorens. Per i meno facoltosi ma desiderosi di avere un giradischi di questo produttore, segnaliamo il TD 158, si tratta di un entry level che fa della buona qualità dei materiali, unitamente alla semplicità d’uso, il suo punto di forza. È l classico giradischi con pochi fronzoli, design sobrio e grande solidità. Certo la qualità audio è ben lontana da soddisfare gli audiofili, in particolare si avverte che i bassi sono un po’ penalizzati ma se la vostra idea è di inserire il TD 158 all’interno di un impianto Hi-Fi di medio livello nel suo complesso, ci sta sicuramente bene. Quanto costa? Circa 250 euro.
Sony PS HX500
Potevamo fare un torto a Sony non prendendo in considerazione il PS HX500? Naturalmente no e poi sappiamo che tanti dei nostri lettori sono autentici fan di questo marchio. Attualmente rappresenta il top di gamma, la qualità audio è di alto livello, il suono è caldo, corposo. La rotazione del piatto stupisce per stabilità grazie al buon sistema di trasmissione a cinghia. Il tappetino di gomma da 5 mm riduce la risonanza, di conseguenza il suono è pulito. Il piatto in alluminio pressofuso garantisce il necessario equilibrio tra forza e massa. Sony, poi, ha puntato molto sulla possibilità di convertire vinili in formato digitale con una qualità audio ai massimi livelli. Il prezzo di listino è di 500 euro ma si trova facilmente in vendita anche attorno ai 360 euro.
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