Hallelujah: il testo e altre curiosità sul brano di Leonard Cohen
Hallelujah è uno dei brani più famosi del cantautore canadese Leonard Cohen. Scopriamo di più sulla canzone e sul suo testo.
Now I’ve heard there was a secret chord
That David played, and it pleased the Lord
But you don’t really care for music, do you?
It goes like this, the fourth, the fifth
The minor falls, the major lifts
The baffled king composing Hallelujah
Hallelujah, Hallelujah
Hallelujah, Hallelujah
Your faith was strong but you needed proof
You saw her bathing on the roof
Her beauty and the moonlight overthrew her
She tied you to a kitchen chair
She broke your throne, and she cut your hair
And from your lips she drew the Hallelujah
Hallelujah, Hallelujah
Hallelujah, Hallelujah
Well, maybe there’s a God above
As for me all I’ve ever learned from love
Is how to shoot somebody who outdrew you
But it’s not a crime that you’re here tonight
It’s not some pilgrim who claims to have seen the Light
No, it’s a cold and it’s a very broken Hallelujah
Hallelujah, Hallelujah
Hallelujah, Hallelujah
Instrumental
Hallelujah, Hallelujah
Hallelujah, Hallelujah
Well people I’ve been here before
I know this room and I’ve walked this floor
You see I used to live alone before I knew ya
And I’ve seen your flag on the marble arch
But listen love, love is not some kind of victory march, no
It’s a cold and it’s a broken Hallelujah
Hallelujah, Hallelujah
Hallelujah, Hallelujah
There was a time you let me know
What’s really going on below
But now you never show it to me, do you?
And I remember when I moved in you
And the holy dove she was moving too
And every single breath we drew was Hallelujah
Hallelujah, Hallelujah
Hallelujah, Hallelujah
Now I’ve done my best, I know it wasn’t much
I couldn’t feel, so I tried to touch
I’ve told the truth, I didn’t come here to London just to fool you
And even though it all went wrong
I’ll stand right here before the Lord of song
With nothing, nothing on my tongue but Hallelujah
Hallelujah, Hallelujah
Hallelujah, Hallelujah
Hallelujah, Hallelujah
Hallelujah, Hallelujah
Hallelujah
Presente nell’album Various Positions uscito nel 1984, Hallelujah è probabilmente la canzone più famosa di Leonard Cohen. Anche chi non conosce la discografia del cantautore canadese avrà ascoltato più volte il brano, in quanto è stato riproposto in versione cover da diversi artisti, come ad esempio Jeff Buckley.
La canzone ha le caratteristiche di un gospel con un tempo in 6/8 che Leonard Cohen scelse per dare una cadenza particolare al ritmo e renderlo molto simile ad un valzer o ad un lento. La tonalità in DO maggiore usata per gli accordi di Halleujah segue una progressione semplice e lineare, ma decisamente efficace. L’incedere riflessivo della parte strumentale si unisce alla voce di un ispiratissimo Leonard Cohen che accompagna l’ascoltatore in una sorta di struggente preghiera. Per la registrazione della traccia vocale fu usato un microfono con filtro antipop.
Per Cohen questa però non fu una canzone facile, infatti ci mise diversi anni a scriverla, scegliendo tra quasi una centinaia di strofe ispirate all’Antico Testamento e ad alcune esperienze di vita. Il testo finale infatti è un perfetto connubio tra il sacro e il profano, non troppo distante dalla produzione e dalle idee di Cohen che ha sempre avuto un rapporto particolare con la religione, abbracciando anche il Buddhismo nel 1990. Fu lo stesso Cohen a raccontare a Bob Dylan di aver impiegato due anni per la stesura del testo, per poi dichiarare in seguito di avergli mentito: per scrivere Hallelujah impiegò molto più tempo.
Nonostante la parola alleluia (lodate il Signore) venga usata per esprimere una gioia mistica e religiosa, nel testo di Cohen assume connotati più terreni, infatti fu proprio l’autore a dichiarare che possono esistere diversi tipi di alleluia. L’alleluia sacra e l’alleluia spezzata della redenzione o della gioia terrena (the holy or the broken alleluja) convivono nel testo di Cohen e sono ugualmente importanti.
Nel 1988 Leonard Cohen decise di incidere nuovamente il brano dal vivo, per poi pubblicarlo nell’album Cohen Live solo nel 1994. Questa versione molto più terrena presenta strofe legate alla sfera sessuale e dell’amore. Questa versione fu quella ripresa dal giovane e compianto cantautore Jeff Buckley che si concentrò proprio sulla parte del testo ispirata dall’amore.
Per quanto riguarda i riferimenti biblici nel testo di hallelujah, troviamo la storia di Davide di Israele e della sua arpa suonata per scacciare uno spirito malvagio. In Hallelujah viene narrata anche la relazione tra Davide e Betsabea, un episodio che nel testo si ricollega alla volontà di Cohen di mostrare anche il lato più terreno della religiosità. Nel brano viene riportato l’episodio di Dalila e Sansone, quando la donna rivelò ai Filistei l’origine della forza dell’uomo: i suoi capelli che furono poi tagliati.
I testi dei brani di Cohen sono caratterizzati in generale da una profonda tristezza, i temi affrontati come l’amore perduto e la depressione sono ricorrenti. In un altro brano intitolato Famous Blue Raincoat il cantante scrive una lettera al suo migliore amico che gli ha portato via la donna amata, senza però mostrare alcun rancore.
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