Hallelujah: il testo e altre curiosità sul brano di Leonard Cohen

Ultimo aggiornamento: 07.12.24

 

Hallelujah è uno dei brani più famosi del cantautore canadese Leonard Cohen. Scopriamo di più sulla canzone e sul suo testo. 

 

Now I’ve heard there was a secret chord

That David played, and it pleased the Lord

But you don’t really care for music, do you?

It goes like this, the fourth, the fifth

The minor falls, the major lifts

The baffled king composing Hallelujah

Hallelujah, Hallelujah

Hallelujah, Hallelujah

Your faith was strong but you needed proof

You saw her bathing on the roof

Her beauty and the moonlight overthrew her

She tied you to a kitchen chair

She broke your throne, and she cut your hair

And from your lips she drew the Hallelujah

Hallelujah, Hallelujah

Hallelujah, Hallelujah

Well, maybe there’s a God above

As for me all I’ve ever learned from love

Is how to shoot somebody who outdrew you

But it’s not a crime that you’re here tonight

It’s not some pilgrim who claims to have seen the Light

No, it’s a cold and it’s a very broken Hallelujah

Hallelujah, Hallelujah

Hallelujah, Hallelujah

Instrumental

Hallelujah, Hallelujah

Hallelujah, Hallelujah

Well people I’ve been here before

I know this room and I’ve walked this floor

You see I used to live alone before I knew ya

And I’ve seen your flag on the marble arch

But listen love, love is not some kind of victory march, no

It’s a cold and it’s a broken Hallelujah

Hallelujah, Hallelujah

Hallelujah, Hallelujah

There was a time you let me know

What’s really going on below

But now you never show it to me, do you?

And I remember when I moved in you

And the holy dove she was moving too

And every single breath we drew was Hallelujah

Hallelujah, Hallelujah

Hallelujah, Hallelujah

Now I’ve done my best, I know it wasn’t much

I couldn’t feel, so I tried to touch

I’ve told the truth, I didn’t come here to London just to fool you

And even though it all went wrong

I’ll stand right here before the Lord of song

With nothing, nothing on my tongue but Hallelujah

Hallelujah, Hallelujah

Hallelujah, Hallelujah

Hallelujah, Hallelujah

Hallelujah, Hallelujah

Hallelujah

Presente nell’album Various Positions uscito nel 1984, Hallelujah è probabilmente la canzone più famosa di Leonard Cohen. Anche chi non conosce la discografia del cantautore canadese avrà ascoltato più volte il brano, in quanto è stato riproposto in versione cover da diversi artisti, come ad esempio Jeff Buckley.  

La canzone ha le caratteristiche di un gospel con un tempo in 6/8 che Leonard Cohen scelse per dare una cadenza particolare al ritmo e renderlo molto simile ad un valzer o ad un lento. La tonalità in DO maggiore usata per gli accordi di Halleujah segue una progressione semplice e lineare, ma decisamente efficace. L’incedere riflessivo della parte strumentale si unisce alla voce di un ispiratissimo Leonard Cohen che accompagna l’ascoltatore in una sorta di struggente preghiera. Per la registrazione della traccia vocale fu usato un microfono con filtro antipop.

Per Cohen questa però non fu una canzone facile, infatti ci mise diversi anni a scriverla, scegliendo tra quasi una centinaia di strofe ispirate all’Antico Testamento e ad alcune esperienze di vita. Il testo finale infatti è un perfetto connubio tra il sacro e il profano, non troppo distante dalla produzione e dalle idee di Cohen che ha sempre avuto un rapporto particolare con la religione, abbracciando anche il Buddhismo nel 1990. Fu lo stesso Cohen a raccontare a Bob Dylan di aver impiegato due anni per la stesura del testo, per poi dichiarare in seguito di avergli mentito: per scrivere Hallelujah impiegò molto più tempo. 

Nonostante la parola alleluia (lodate il Signore) venga usata per esprimere una gioia mistica e religiosa, nel testo di Cohen assume connotati più terreni, infatti fu proprio l’autore a dichiarare che possono esistere diversi tipi di alleluia. L’alleluia sacra e l’alleluia spezzata della redenzione o della gioia terrena (the holy or the broken alleluja) convivono nel testo di Cohen e sono ugualmente importanti.

Nel 1988 Leonard Cohen decise di incidere nuovamente il brano dal vivo, per poi pubblicarlo nell’album Cohen Live solo nel 1994. Questa versione molto più terrena presenta strofe legate alla sfera sessuale e dell’amore. Questa versione fu quella ripresa dal giovane e compianto cantautore Jeff Buckley che si concentrò proprio sulla parte del testo ispirata dall’amore. 

Per quanto riguarda i riferimenti biblici nel testo di hallelujah, troviamo la storia di Davide di Israele e della sua arpa suonata per scacciare uno spirito malvagio. In Hallelujah viene narrata anche la relazione tra Davide e Betsabea, un episodio che nel testo si ricollega alla volontà di Cohen di mostrare anche il lato più terreno della religiosità. Nel brano viene riportato l’episodio di Dalila e Sansone, quando la donna rivelò ai Filistei l’origine della forza dell’uomo: i suoi capelli che furono poi tagliati. 

I testi dei brani di Cohen sono caratterizzati in generale da una profonda tristezza, i temi affrontati come l’amore perduto e la depressione sono ricorrenti. In un altro brano intitolato Famous Blue Raincoat il cantante scrive una lettera al suo migliore amico che gli ha portato via la donna amata, senza però mostrare alcun rancore.

 

 

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