Accordi per pianoforte: come cominciare

Ultimo aggiornamento: 25.04.24
Il pianoforte concentra e riassume dentro di sé tutta l’arte universale. Franz Liszt

 

Il pianoforte è uno degli strumenti più amati. Se volete iniziare a praticare vi potrà tornare utile qualche consiglio su come imparare i primi accordi.

 

Il pianoforte viene spesso considerato lo strumento ‘completo’ per antonomasia, in quanto permette al musicista di suonare l’accompagnamento con gli accordi e le scale contemporaneamente. Non a caso viene studiato nei migliori conservatori, inoltre viene spesso prediletto per l’apprendimento musicale sin dall’infanzia. 

Come potete immaginare, si tratta però di uno strumento abbastanza complesso sia per quanto riguarda la tecnica, sia per la parte teorica. Il pianoforte ‘classico’ infatti richiede lo studio della musica e il solfeggio, la stessa cosa vale anche per il piano jazz che oltre alla preparazione tecnica e teorica, si inserisce nella sfera dell’improvvisazione. 

Per lo studio del pianoforte è consigliabile prendere qualche lezione da un maestro anche solo per apprendere correttamente l’impostazione delle mani sullo strumento e le basi. Ovviamente come ogni strumento, nulla vieta di imparare da autodidatti cominciando con i primi accordi di pianoforte. 

Come si suonano gli accordi per pianoforte

Quando ci si trova davanti a uno strumento spesso ci si sente un po’ ‘a disagio’. Si prova a suonare qualche nota, ma per ovvie ragioni non si riesce a creare alcuna melodia. Il primo ostacolo da superare è quello della ‘tecnica’, ovvero dell’impostazione delle mani sul pianoforte e la conseguente coordinazione tra la mano sinistra e quella destra. 

Il secondo ostacolo invece sta nel lato teorico, cosa che molti maestri di musica preferiscono superare ancor prima di far approcciare lo studente allo strumento. In realtà possiamo ritenere questo metodo un filo ‘antiquato’ e decisamente poco stimolante per i neofiti che potrebbero sentirsi decisamente scoraggiati e magari annoiarsi nel giro di poche lezioni. 

Bisogna infatti partire dal presupposto che pochissime persone cominciano a studiare musica per diventare dei musicisti, quindi per entrare in un conservatorio. La maggior parte si avvicina a strumenti come chitarra o pianoforte per curiosità e per passione di un genere o magari di un singoli determinati artisti. 

Per questo è importante prendere subito confidenza con lo strumento, in modo da poter guadagnare sempre più fiducia in sé stessi e nelle proprie abilità. D’altronde ormai è possibile studiare accordi di piano di base grazie ai tutorial sul web, un metodo spesso condannato dai puristi, ma decisamente utile per avere subito un po’ di soddisfazione nell’aver creato una melodia o un accordo sul proprio strumento. Non tutti infatti devono diventare dei Keith Emerson, dei Bach o degli Herbie Hancock dello strumento, a volte basta anche riuscire a realizzare qualche melodia emotiva ed efficace per rilassarsi o magari per provare a comporre dei brani. 

La tecnica base consiste nell’usare la mano sinistra per suonare gli accordi sulla tastiera, mentre la destra esegue la melodia, oppure l’arpeggio, ovvero le note di cui è formato l’accordo che si sta suonando. Ad esempio, suonando un accordo di Do Maggiore  con la sinistra, la destra eseguirà le note Do-Mi-Sol. 

L’accordo e l’arpeggio di Do, Fa e Sol maggiore sono buoni punti per iniziare, in quanto contengono intervalli senza diesis (#) e bemolli (b). Fondamentalmente, gli accordi base maggiori e minori sono composti da tre intervalli di note. Una volta trovata la nota principale dell’accordo, dovrete fare un ‘salto’ di due toni per trovare la terza maggiore e in seguito di un tono e mezzo per la quinta. Per questo sul Do troviamo il Mi dopo due toni (Do#-Re-Re#) e il Sol dopo un tono e mezzo (Fa-Fa#). 

Per la diteggiatura degli accordi del pianoforte dovrete prima individuare la prima nota dell’accordo. Guardate i tasti neri del pianoforte usati per i semitoni: questi sono divisi in gruppi da due o da tre e alla loro sinistra ci sarà un tasto bianco. Questo è il DO, dal quale parte la relativa scala e dal quale potrete cominciare a trovare gli accordi maggiori e minori, oltre che a provare qualche arpeggio libero sulle note che li compongono. Lo stesso vale per le note della pianola o della tastiera MIDI quindi potrete applicare lo stesso principio per scrivere i vostri loop e comporre usando un software su PC. 

 

Accordi ed emozioni

Spostiamoci sul lato puramente ‘emotivo’ della musica e cerchiamo di analizzare le varie sensazioni che un accordo ci può dare. Fondamentalmente gli accordi ‘maggiori’ avranno un suono più ‘allegro’ e solare, non a caso la maggior parte della musica pop viene composta usando giri di accordi maggiori come quello di Do, Re o Sol. Questi giri comprendono anche degli accordi minori e a volte degli accordi di settima ‘risolutiva’ come finale. 

Gli accordi minori invece presentano un suono più melanconico, quindi spesso si usano all’interno delle composizioni per creare progressioni di accordi e arpeggi più emotivi. Gli accordi chiamati ‘diminuiti’ invece hanno un suono sinistro, teso e in alcuni casi dissonante. I diminuiti vengono usati nella musica classica, nel jazz e anche da alcune band rock o metal sperimentali come ad esempio i Voivod. 

Nel jazz invece troviamo accordi di settima, nona e undicesima maggiore e minore che mantengono le stesse caratteristiche ‘emotive’ di quelli base, con note diverse in grado di creare atmosfere diverse. Allo stesso modo, le settime vengono usate per le progressione da 12 barre del blues.

Nello studio degli accordi e delle scale è molto importante cercare di sviluppare un buon orecchio, in modo da saper distinguere i vari suoni. Questo può tornare molto utile sia nell’ascolto, sia nell’apprendimento dei vari generi musicali, come anche nella relativa composizione. 

 

 

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