Le 8 Migliori Cuffie Da Studio Del 2024

Ultimo aggiornamento: 19.04.24

 

Cuffia da studio – Consigli d’acquisto, Classifica e Recensioni

 

Tra le migliori cuffie da studio utilizzate da musicisti e audiofili troviamo le OneOdio Over-Ear Professionali, dotate di altoparlanti da 50 mm con magneti al neodimio per restituire un suono perfettamente definito e bilanciato anche alle basse frequenze. A seguire, le AKG Closed Back K92, caratterizzate da un buon isolamento dai rumori esterni e un ottimo rapporto qualità/prezzo. Questi sono solo alcuni esempi di ciò che troverete nella nostra guida all’acquisto, quindi mettetevi pure comodi e lasciatevi ispirare dai nostri consigli per scegliere le migliori cuffie da studio per le vostre esigenze.

 

 

Tabella comparativa

 

Pregio
Difetto
Conclusione
Offerte

 

 

 

Le 8 migliori cuffie da studio – Classifica 2024

 

Scegliere le migliori cuffie da studio del 2024 non è stato semplice. Per farlo, abbiamo valutato e testato alcuni fattori fondamentali, tra cui la risposta in frequenza, la nitidezza del suono, l’impedenza e, non ultima, la comodità sia in termini di uso prolungato sia sul fronte del comfort acustico. Ecco quali sono i risultati della nostra comparazione.

 

Cuffie professionali da studio

 

1. OneOdio Cuffie Over Ear Professionali per Monitoraggio

 

Molti i pareri positivi su queste cuffie professionali da studio a marchio OneOdio, che conquistano la vetta della nostra classifica grazie al suono neutro e bilanciato in tutte le frequenze. I driver da 50 mm con magneti al neodimio restituiscono bassi corposi e potenti, che nella pratica appaiono ben collocati nello spettro sonoro, con un livello di volume perfettamente amalgamato tra la gamma bassa e quella alta.

I padiglioni auricolari girevoli a 90° e l’archetto regolabile offrono un’esperienza d’ascolto chiara e confortevole, potendo fare affidamento su un cavo lungo tre metri, in perfetto stile DJ, che garantisce la massima libertà di movimento per accedere comodamente alla propria attrezzatura per il monitoraggio del suono.

I connettori da 3,5 e 6,35 mm permettono di collegare amplificatori, console di missaggio e la maggior parte delle sorgenti audio, offrendo una gamma dinamica molto estesa a prescindere dal tipo di dispositivo associato.

 

Pro

Suono lineare: I driver da 50 mm al neodimio offrono una qualità audio di ottimo livello che permette di ascoltare le tracce musicali con grande precisione e un buon bilanciamento tra le frequenze.

Isolamento: Notevole anche il noise cancelling, che riduce i rumori di fondo indesiderati per un ascolto più chiaro e pulito.

Cavo: Abbastanza lungo, non obbliga a stare troppo vicini al dispositivo a cui vengono collegate, così da poterle usare comodamente.

 

Contro

Materiali: Cuffie molto confortevoli e leggere, ma costituite da materiali non particolarmente resistenti, soprattutto a livello dell’archetto e dei supporti snodabili.

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Cuffie chiuse da studio

 

2. AKG Cuffie da Monitoraggio Closed Back K92

 

Se vi siete già addentrati nel settore dell’audio recording, avrete sicuramente sentito parlare della marca AKG, produttrice di strumenti e dispositivi audio di buon livello.

Sebbene queste cuffie chiuse da studio non rientrino di certo tra quelle professionali, vanno più che bene per cominciare a muovere i primi passi nel mondo del Mixing e Mastering: la risposta in frequenza è piuttosto estesa, oscillando tra 16 Hz e 22 kHz, con un’impedenza di 32 Ohm e una sensibilità di 113 dB SPL/V.

Per quanto riguarda l’accuratezza del suono, gran parte del merito è da attribuire al design a fascia chiusa sul retro che assicura un eccellente isolamento dai rumori esterni, consegnando uno spettro sonoro molto ampio. I bassi, come da consuetudine nelle cuffie da studio entry level, non sono particolarmente predominanti, mentre i medi e gli alti risultano sorprendentemente nitidi e definiti.

 

Pro

Struttura: Il design è di quelli che fanno alzare lo sguardo: originale e ricercato, si affida a due ampi pad che coprono e circondano completamente l’orecchio per garantire un maggior isolamento acustico.

Praticità: Il fatto che siano notevolmente snodate, con la possibilità di ruotare i padiglioni auricolari in vari sensi, permette di riporle occupando pochissimo spazio.

Qualità audio: L’apporto in fase di mixing e mastering è notevole grazie a una qualità sonora molto elevata e una risposta in frequenza piuttosto ampia.

 

Contro

Bassi: Il suono reso da queste cuffie è di buon livello, ma tende a enfatizzare troppo le alte frequenze a discapito di quelle basse.

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Cuffie da studio economiche

 

3. Superlux Cuffie da Studio HD681 Evo

 

Le Superlux HD681 Evo non brillano sul fronte del design e non presentano alcuna caratteristica particolare, ma ciò di cui invece possono vantarsi è di essere senza dubbio le cuffie da studio economiche più vendute e popolari del momento.

Oltre a garantire una qualità sonora abbastanza soddisfacente, si fanno apprezzare per la particolare semplicità d’uso che va incontro alle esigenze degli utenti alle prime armi, assicurando una risposta molto neutra soprattutto alle frequenze medio-alte.

Un altro dettaglio da non trascurare è la comodità offerta dai morbidissimi pads con imbottitura ergonomica, che attutiscono la pressione delle cuffie sulle orecchie e permettono di indossarle a lungo senza avvertire fastidi, grazie anche all’archetto regolabile che consente di farle aderire perfettamente alla testa.

 

Pro

Comode e leggere: Il principale punto di forza delle Superlux HD681 Evo è l’ottimo rapporto tra leggerezza e flessibilità, che le rende molto comode da indossare.

Economiche: Il costo conveniente di queste cuffie è un buon incentivo all’acquisto, specialmente per i musicisti e gli audiofili alle prime armi che vogliono padroneggiare la tecnica prima di passare a modelli più costosi.

Un buon entry level: Probabilmente non avranno la qualità audio migliore che si possa ascoltare, ma assolvono il loro compito piuttosto bene.

 

Contro

Materiali: Non sono proprio di altissima qualità, ma considerato il prezzo economico la cosa non stupisce più di tanto.

Isolamento acustico: Per lo stesso motivo, l’isolamento sonoro non è assolutamente paragonabile a quello dei modelli più blasonati e performanti.

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Cuffie monitor da studio

 

4. Neewer Cuffie da Studio Monitor Con Driver “Loudhailer” NW 3000

 

Neewer ha realizzato un paio di cuffie monitor da studio molto versatili e di facile utilizzo. Grazie alla bassa impedenza e all’adattatore incluso nella dotazione si possono collegare anche a dispositivi di utilizzo quotidiano, come smartphone e tablet, rivelandosi ideali anche per il semplice ascolto di piacere della musica o per giocare ai videogame.

I padiglioni chiusi e l’imbottitura in schiuma memory, oltre a favorire l’allontanamento dei rumori esterni indesiderati, permettono di indossarle per parecchie ore consecutive all’insegna del comfort e dell’ergonomia. Inoltre, si possono ruotare fino a un angolo di 180° per ascoltare i suoni in entrata con un solo orecchio e lasciare l’altro libero per quelli in uscita dalle casse.

Per quanto riguarda la qualità del suono, adottano un driver magnetico NdFeb da 45 mm che offre una risposta abbastanza neutra e precisa, con una gamma dinamica più ampia alle frequenze medio-alte e bassi strutturati che, però, non sono particolarmente predominanti.

 

Pro

Qualità costruttiva: Nonostante il costo accessibile, i materiali si sono rivelati piuttosto resistenti e longevi.

Rumori: I padiglioni auricolari ben imbottiti e aderenti garantiscono un buon isolamento dai rumori esterni, restituendo suoni molto definiti soprattutto sulle frequenze medio-alte.

Versatili: Grazie alla bassa impedenza e all’adattatore incluso nel parco accessori si possono collegare alla maggior parte dei dispositivi audio, compresi quelli di uso quotidiano come smartphone e tablet.

 

Contro

Bilanciamento: L’enfasi poco pronunciata sui bassi tende a limitare l’esperienza d’ascolto su tracce di matrice l’hip-hop, musica elettronica e rock; tenetene conto se lavorate prevalentemente con questi generi musicali.

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Cuffie da studio Shure

 

5. Shure Cuffie Professionali Da Studio SRH440-BK-EFS

 

I nostri consigli d’acquisto proseguono con le cuffie da studio Shure SRH440, un modello semi-professionale da utilizzare per le registrazioni, il missaggio o semplicemente per ascoltare la musica e apprezzarne ogni minima sfumatura. Grazie alla scelta dell’azienda di optare per una coppia di driver da 40 mm che coprono una gamma di frequenza da 10 a 20.000 Hz, il suono risulta neutro, equilibrato e con bassi avvolgenti che non prendono mai il sopravvento rispetto alle frequenze medie e alte.

L’impedenza è di 44 Ohm, per cui è consigliabile – laddove possibile – di utilizzare un amplificatore per cuffie o una scheda audio dedicata per evitare fastidiose distorsioni del suono e migliorare, al contempo, la qualità finale di riproduzione.

L’archetto regolabile, in combinazione con l’imbottitura in gommapiuma rivestita in ecopelle, le rende molto comode da indossare anche per tutto il giorno, senza avvertire il minimo disagio.

 

Pro

Rapporto prezzo/prestazioni: I driver da 40 mm delle cuffie Shure SRH440 assicurano una qualità sonora all’avanguardia nonostante il prezzo contenuto a cui vengono proposte.

Solide: Risultano molto confortevoli grazie ai morbidi padiglioni imbottiti e alla qualità degli assemblaggi che trasmette una buona sensazione di robustezza e durata nel tempo.

Design: Trattandosi di un modello circumaurale, l’isolamento dall’ambiente esterno è notevole e questo le rende particolarmente indicate per la registrazione e il missaggio in contesti particolarmente rumorosi.

 

Contro

Compatibilità: Per abbinarle a dispositivi con alta impedenza, come un impianto Hi-Fi o una console da Dj, è necessario utilizzare un amplificatore per cuffie in modo da gestire al meglio il segnale audio in ingresso e in uscita.

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Cuffie da studio AKG

 

6. AKG Cuffie da Studio Pieghevoli con Retro Chiuso Mod. K361BT

 

Il design over-ear a fascia chiusa di queste cuffie da studio AKG offre un maggior isolamento dai rumori esterni e una migliore risposta ai bassi, restituendo suoni più fluidi e precisi grazie ai due driver magnetici da 50 mm. A differenza dei modelli precedenti, permette sia l’ascolto cablato tramite i cavi da 1,2 e 3 metri forniti in dotazione, sia la connettività Bluetooth 5.0 con una durata della batteria che supera tranquillamente le 24 ore.

Con un’impedenza di 32 Ohm e una risposta in frequenza da 15 Hz a 28 kHz, non modificano in alcun modo il suono ricevuto in ingresso sia a livello di bassi sia sul fronte delle frequenze medio-alte.

Nonostante l’assenza di imbottitura sull’headband, risultano molto comode da indossare e anche da riporre, grazie alla possibilità di poter ruotare e ripiegare completamente i padiglioni delle cuffie per agevolarne il trasporto.

 

Pro

Frequenze: La risposta in frequenza delle AKG K361 è molto ampia e soddisfacente, con un range che va da 15 a 28.000 Hz.

Bluetooth: Si tratta di cuffie wireless, per cui si possono collegare ai dispositivi sia tramite cavo sia con Bluetooth, a tutto vantaggio della comodità nei movimenti.

Flessibilità: I padiglioni auricolari sono ergonomici e flessibili, adattandosi perfettamente a ogni tipo di orecchio.

 

Contro

Stabilità: A causa dell’archetto molto rigido e della particolare leggerezza della struttura, le cuffie tendono a sbilanciarsi verso sinistra quando si utilizza il cavo.

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Cuffie da studio di registrazione

 

7. Audio Technica Cuffie Professionali da Studio di Registrazione M20X

 

Le Audio Technica M20X sono cuffie da studio di registrazione ideali sia per i professionisti del missaggio sia per chi ama ascoltare le infinite sonorità di un brano musicale. In entrambe i casi, assicurano un buon isolamento acustico e un’ottima riproduzione dei bassi grazie ai driver da 40 mm con bobina in alluminio ricoperta di rame, in grado di esprimere una qualità audio di ottimo livello che permette di ascoltare le tracce musicali con grande precisione e un buon bilanciamento tra le frequenze.

Il modello si presenta sul mercato con un prezzo abbastanza elevato, che però trova giustificazione nella qualità costruttiva davvero eccellente e nella comodità di trasporto dovuta al design pieghevole che permette di inclinare i padiglioni a 90 gradi in modo da riporre le cuffie senza occupare troppo spazio.

 

Pro

Professionali: Apprezzate anche dai professionisti del settore, queste cuffie si contraddistinguono per la resa sonora di altissima qualità, con frequenze ben bilanciate e precise.

Comfort: La loro forza sta nella leggerezza della struttura e nei padiglioni imbottiti che non danno fastidio alle orecchie e al collo, nemmeno dopo diverse ore di utilizzo.

Noise Cancelling: L’isolamento dei rumori esterni è di ottimo livello e permette di eseguire registrazioni e mix precisi delle tracce anche quando ci si trova in ambienti molto rumorosi e affollati.

 

Contro

Medi: L’unica nota dolente è il dip nella frequenza tra 3.000 e 6.000 Hz che le rende poco adatte per i generi musicali che necessitano maggiore impatto su queste lunghezze d’onda.

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Cuffie aperte da studio

 

8. Sennheiser Cuffia Aperta Reference-Grade HD 560S

 

L’ultimo modello che vi proponiamo sono le cuffie aperte da studio Sennheiser HD 560S, caratterizzate da prestazioni fluide e gratificanti dei bassi, che si uniscono a un’acustica lineare su misura per sessioni di ascolto estese.

Progettate per gli appassionati dell’audio analitico, presentano un design aperto sul retro che permette all’aria di passare tra il padiglione auricolare e lo speaker, in modo da ottenere un suono più naturale, senza riscontrare i fastidiosi artefatti di uno spazio ristretto.

Questo grazie anche all’allineamento angolato del driver EAR (Ergonomic Acoustic Refinement), che ricrea le stesse condizioni di ascolto degli studi di registrazione professionali, senza la necessità di un trattamento acustico dell’ambiente per ascoltare la versione “neutra” delle tracce musicali.

Concludiamo la nostra recensione parlando del prezzo: ovviamente la tecnologia si paga e per portare a casa le Sennheiser HD 560S bisogna spendere una cifra non indifferente, che potrebbe far storcere il naso a molti. Tuttavia, bisogna anche dire che il costo elevato è ampiamente giustificato dalla resa sonora veramente ottima e dalla qualità costruttiva tra le top del mercato.

 

Pro

Qualità audio: Queste cuffie con design aperto sono progettate per gli appassionati dell’audio analitico e promettono un suono di riferimento naturale e accurato.

Comode: Il comfort è un dettaglio di grande importanza quando si tratta di dispositivi da tenere in testa per molte ore di seguito. Da questo punto di vista le Sennheiser HD 560S non deludono.

Performanti: I trasduttori angolati da 120 Ohm puntano a ricreare una posizione di ascolto ottimale, mentre i padiglioni aperti sul retro agevolano la naturale espansione delle onde sonore.

 

Contro

Costose: L’unico difetto riscontrato riguarda il prezzo decisamente alto, ma come già ampiamente scritto siamo di fronte a una cuffia da studio che vanta una qualità sonora e costruttiva di alto livello.

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Come scegliere una buona cuffia da studio

 

Anche se non lavorate nei settori della musica o della tecnologia del suono, sicuramente conoscerete la differenza tra cuffie valide e cuffie di scarsa qualità. A maggior ragione se siete dei musicisti, saprete anche che ci sono diverse tecnologie dietro i dispositivi di ascolto professionali che vengono utilizzati nelle sale di registrazione e potreste, pertanto, aver bisogno di qualche suggerimento su come scegliere una buona cuffia da studio. Precisiamo, inoltre, che la seguente guida all’acquisto è da intendersi come puramente divulgativa, nel senso che è stata concepita dal nostro team di esperti per essere accessibile alla maggior parte dei lettori e, quindi, volutamente esente da tecnicismi, formule matematiche e paroloni difficili. Buona lettura!

Le cuffie da studio vs i modelli consumer

Quando si acquista un paio di cuffie da studio la prima cosa da tenere a mente è che “costoso” non sempre significa qualità perfetta. Tuttavia, rispetto ai modelli progettati per il semplice ascolto di piacere della musica, questi dispositivi offrono:

– maggiore comfort, in modo da poterli indossare per diverse ore al giorno senza avvertire alcun fastidio;

– robustezza, per limitare l’usura causata da un utilizzo frequente;

– risposta in frequenza flat, per rendere il suono il più fedele possibile all’originale;

– massima definizione di tutte le frequenze udibili, sia nei bassi profondi sia nei toni alti.

 

Ovviamente, è abbastanza difficile che i modelli disponibili in commercio rispondano a tutti questi requisiti in modo ottimale, ma quanto più vi si avvicinano, tanto più la loro qualità sarà alta.

Inoltre, non bisogna dimenticare che la progettazione delle cuffie “standard” è spesso dettata dalle esigenze del consumatore medio, che non sempre coincidono con quelle dei musicisti e dei tecnici del suono.

Sebbene i modelli di largo consumo offrano, in genere, una resa sonora abbastanza soddisfacente, tendono comunque a modificare il suono in modo da renderlo più piacevole per le nostre orecchie, per esempio enfatizzando i bassi.

In studio e durante le registrazioni, invece, è importante che determinate frequenze non vengano amplificate o evidenziate innaturalmente, in modo da ottenere un suono perfettamente bilanciato e il più “veritiero” possibile.

 

I parametri tecnici da considerare

Ciò premesso, passiamo ora a definire i principali parametri tecnici da prendere in considerazione al momento dell’acquisto di un buon paio di cuffie da studio.

 

1. Risposta in frequenza

La risposta in frequenza è il modo con cui un dispositivo audio risponde a un determinato impulso in ingresso. Nel caso delle cuffie, questo valore indica il range entro il quale il suono ricevuto in input viene “modificato” durante la riproduzione.

Dal punto di vista tecnico, la risposta in frequenza viene riportata su un grafico (il cosiddetto grafico di risposta in fase), che mostra il dominio delle frequenze lungo l’asse delle ascisse e l’ampiezza della risposta sull’asse delle ordinate.

In genere, i modelli da studio più venduti e meglio recensiti online sono capaci di riprodurre la maggior parte delle frequenze udibili dall’orecchio umano, nell’intervallo che va da 20 ai 20.000 Hz.

Inoltre, per rendere la riproduzione il più fedele possibile, la risposta in frequenza delle cuffie dovrebbe essere lineare (flat) e ottimizzata (tailored), in modo che non vadano a modificare o alterare il suono ricevuto in ingresso, cosa che dal punto di vista grafico si traduce in una linea orizzontale perfettamente dritta.

 

2. Sensibilità

Quando parliamo di “sensibilità” in riferimento alle cuffie da studio ci riferiamo all’efficacia con cui il dispositivo converte un impulso elettrico in un segnale acustico, valore che viene tipicamente misurato in Sound Pressure Level per milliwatt (abbreviato in SPL/mW).

Per esempio, se un modello ha una sensibilità di 100 dB SPL/mW, vuol dire che per ogni milliwatt di potenza in ingresso è in grado di generare una pressione sonora di 100 decibel. Pertanto, più la sensibilità di una cuffia è elevata, più i suoni restituiti saranno potenti, valore che in linea di massima dovrebbe oscillare tra 80 e 125 dB SPL/mW.

3. Impedenza

L’impedenza è una grandezza fisica che indica la capacità di un circuito a opporsi al passaggio di una corrente elettrica alternata e si misura in ohm (Ω). Nelle cuffie da studio questo valore è generalmente compreso in un range che va da 8 a 600 Ω, ma in linea di massima conviene sempre scegliere un modello avente un’impedenza che si avvicini il più possibile a quella del dispositivo a cui verrà collegato, in modo da massimizzare la potenza trasferibile e, quindi, il livello di intensità del suono.

 

4. Formato

A differenza dei precedenti, questo parametro si riferisce al design delle cuffie, che può essere on-ear, over-ear e in-ear. I modelli intrauricolari (in-ear) si inseriscono all’interno dell’orecchio e garantiscono un buon isolamento acustico, mentre le versioni sovraurali (on-ear) si appoggiano sopra il padiglione auricolare, offrendo una migliore estensione in frequenza rispetto alle in-ear, a fronte però di un minor isolamento dai rumori esterni.

Infine, abbiamo le cuffie circumaurali (over-ear) che circondano completamente il padiglione auricolare e il condotto uditivo esterno, mettendo a disposizione un maggiore isolamento acustico e risultando, al contempo, più confortevoli ma anche più ingombranti. Nonostante in commercio siano disponibili cuffie da studio in-ear dalle ottime prestazioni, in ambito professionale è meglio optare per modelli on-ear e over-ear.

 

 

 

Come utilizzare una cuffia da studio

 

Una volta stabilito quale cuffia da studio comprare tra i numerosi modelli venduti online, è importante sfruttare al meglio tutte le potenzialità del nostro nuovo dispositivo in modo da ottenere i migliori risultati sia nel mixing sia nel mastering. Se non avete la più pallida idea di come farlo funzionare, qui di seguito vi diamo qualche utile dritta sul corretto utilizzo di questi device, così potrete andare in sala di registrazione preparati o creare le vostre tracce musicali a casa senza troppi patemi d’animo.

Differenza tra cuffie chiuse e aperte

A seconda del tipo di utilizzo a cui le cuffie sono destinate, ci sono alcuni fattori che possono influenzare la scelta più di altri. Se, per esempio, l’obiettivo è quello di registrare brani e tracce, la priorità dovrebbe essere l’isolamento acustico, mentre chi ha in programma lunghe sessioni di mixing ed editing, dovrà puntare sul comfort, specialmente se le cuffie verranno indossate per molte ore al giorno.

A tal proposito, è possibile scegliere tra due diversi tipi di prodotti: le cuffie chiuse sul retro e quelle aperte. Le prime sono le migliori per la registrazione perché capaci di isolare i suoni e i rumori esterni, impedendo che si “infiltrino” nel microfono, mescolandosi alle tracce.

Le cuffie aperte, invece, sono perfette per il missaggio perché, oltre a minimizzare le frequenze dei bassi, restituiscono un suono più preciso e “reale”, dando un’idea generale di come la musica creata suonerebbe se venisse riprodotta in una stanza aperta o in un ambiente particolarmente ampio (come discoteche, teatri e stadi).

Tuttavia, dal momento che entrambe le tipologie hanno i loro pro e contro, la maggior parte dei musicisti preferisce acquistare ambedue i modelli per usarli in circostanze e contesti diversi.

L’importante è ricordarsi che le cuffie aperte si comportano essenzialmente in maniera opposta a quelle chiuse, in quanto offrono una migliore qualità sonora a spese, però, di un minor isolamento acustico.

 

Il genere musicale fa la differenza!

Sempre al fine di utilizzare le cuffie da studio in modo corretto, è importante chiedersi se i brani che ascolteremo attraverso gli altoparlanti del dispositivo hanno un sound predominante.

I generi musicali che richiedono maggiore accentazione dei toni bassi, come la musica elettronica e l’hip-hop, necessitano infatti di cuffie dotate di una buona risposta alle basse frequenze, mentre i modelli con risposta più precisa e bilanciata nelle frequenze medio-alte si prestano bene all’ascolto, per esempio, della musica classica o jazz.

Se, invece, vogliamo ascoltare e mixare un po’ di tutto, conviene optare per delle cuffie dal suono più neutro possibile o, se abbiamo un budget abbastanza alto, acquistare due modelli complementari.

A quale dispositivo verranno collegate?

L’ultima domanda da porsi riguarda il dispositivo a cui le cuffie da studio verranno collegate. Se, per esempio, si tratta di un device a bassa impedenza, come il laptop o lo smartphone, allora conviene utilizzare delle cuffie in grado di reggere bassi valori di tensione (sui 16 o 32 Ω), per ottenere un livello di intensità del suono soddisfacente.

In alternativa, si può anche usare un buon amplificatore per abbinare un modello di cuffie ad alta impedenza (da 300 o 600 Ω) a un dispositivo a bassa impedenza, mentre l’inverso è sempre sconsigliato perché, in questo caso, le cuffie tenderanno a distorcere il suono.

 

 

 

Domande Frequenti

 

Cosa sono le cuffie da studio?

Le cuffie da studio sono dispositivi indicati, non solo per il semplice ascolto di piacere, ma anche per creare, mixare, registrare e fare il mastering di tracce musicali. In altre parole, si tratta di cuffie che vengono utilizzate nel contesto di uno studio di registrazione perché permettono un “ascolto critico” della musica prodotta, con una risposta trasparente e bilanciata delle frequenze che – tradotto in termini tecnici – non “colora” il sound artificialmente, specialmente nella riproduzione dei suoni alti e bassi.

Che differenze ci sono tra le cuffie da studio e quelle standard?

Le cuffie “consumer” (come le Beats e quelle degli iPhone) sono progettate con un obiettivo preciso: alterare la risposta in frequenza per fare in modo che tutto quello che ascoltiamo attraverso gli altoparlanti suoni “meglio” alle nostre orecchie.

In ambito professionale, invece, la qualità principale che dobbiamo ricercare nella migliore cuffia da studio è l’onestà. In parole povere, le frequenze non devono risultare amplificate o evidenziate in maniera innaturale.

Questo perché se la nostra musica suona bene attraverso un dispositivo di ascolto trasparente e bilanciato, allora suonerà bene su qualsiasi altro device venga riprodotta (lo stereo dell’auto, gli speaker di un computer e così via), restituendo un suono più nitido, fedele e definito.

 

Si possono utilizzare le cuffie da DJ per lo studio?

Sebbene alcuni modelli da studio possano essere utilizzati come cuffie da DJ, l’inverso è solitamente sconsigliato, anche se potenzialmente possibile. Questo perché i dispositivi per il Djing devono necessariamente spingere sulle frequenze medio-basse per aiutare il disc jockey a percepire meglio il colpo del kick ritmico, mentre quelli usati in studio per registrare e produrre musica riproducono il suono in modo più accurato, risultando anche meno sensibili al rumore e alla distorsione.

 

Quanto costano le cuffie da studio?

Non è detto che la scelta di chi confronta i prezzi dei prodotti prima di acquistarli debba per forza ricadere sul modello più economico del mercato, perché non sempre il risparmio è sinonimo di convenienza.

D’altro canto, però, è anche vero che le cuffie da studio della migliore marca, come Sennheiser, Shure e Bose, hanno spesso costi proibitivi che non le rendono accessibili a tutti. In genere, si va dai prezzi bassi dei dispositivi entry level, con un investimento compreso tra 40 e 80 euro, alle cifre considerevole dei modelli top di gamma, che possono arrivare a costare anche oltre i 200 euro.

 

Dove comprare le cuffie da studio?

Il luogo più indicato dove acquistare delle buone cuffie da studio sono i negozi di strumenti musicali dotati di un reparto dedicato ai dispositivi audio. Qui, infatti, troverete una vasta scelta in termini di marche e modelli, nonché un personale qualificato che conosce bene le caratteristiche tecniche di ogni apparecchio e sarà quindi in grado di guidarvi nella scelta.

A ogni modo, l’ampia diffusione di questi device in ambito domestico e amatoriale ha fatto sì che le cuffie da studio possano essere acquistate anche su internet e nei negozi online specializzati in accessori per produrre e ascoltare musica.

Tuttavia, l’acquisto su questi siti non specializzati è consigliato solo se si hanno le conoscenze adatte per poter valutare in autonomia la qualità e le caratteristiche dei vari modelli disponibili sul mercato, nel qual caso sarà possibile risparmiare qualcosina rispetto ai negozi fisici approfittando di numerose offerte e promozioni.

 

 

 

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