Ultimo aggiornamento: 28.03.24

 

Arpa celtica – Consigli d’acquisto, Classifica e Recensioni

 

L’arpa celtica è uno strumento che inevitabilmente fa venire in mente l’incantevole Irlanda che insieme a folletti, Banshee, quadrifogli e naturalmente la Guinness, costituiscono una sorta di universo simbolico strettamente legato alla terra che ha dato i natali, tra gli altri, agli U2 e Cranberries. Irlanda, terra di miti e leggende ma anche di musica quindi. E, se vi piace il folk irlandese, magari vi interessa comprare una alpa celtica. Ebbene, ne abbiamo selezionate alcune per voi che avete quest’isola nel cuore ma per adesso vi anticipiamo soltanto due modelli, per scoprire gli altri dovrete arrivare fino in fondo alla nostra guida. Arpa di 12 corde di Gear4music ha dimensioni compatte e un prezzo tutt’altro che proibitivo come del resto la Unbekannt Arpa celtica 12 corde che ha anche un suono piacevole.

 

 

Tabella comparativa

 

Pregio
Difetto
Conclusione
Offerte

 

 

Le 8 migliori arpe celtiche – Classifica 2024

 

Abbiamo arricchito la nostra classifica con una recensione per ogni arpa selezionato, in questo modo avete sotto mano tutte le caratteristiche, i pregi e i difetti di ciascuno nuovo strumento. Dove acquistare l’arpa ve lo suggeriamo noi con un link ma, a ogni modo, confrontate i prezzi con altri store di strumenti musicali così da essere certi di fare un buon affare.

 

 

1. Arpa di 12 corde di Gear4music

 

Investimento minimo per una arpa chiaramente destinata a un utilizzo dilettantistico. Anche in virtù delle dimensioni, la riteniamo particolarmente adatta per bambini e ragazzi. Attenzione, ciò non vuol dire che stiamo parlando di un giocattolo. La tensione delle corde non è  il massimo, sono troppo morbide quindi il principiante inevitabilmente ottiene un suono “sguaiato”; il rimedio è tirarle pianissimo. 

Ora, se da un lato tale condizione facilita l’esecuzione al bambino ciò comporta una mancanza di dinamica. È una arpa adatta per un primissimo step, anche perché le meccaniche non sono eccelse. Nel prezzo è compresa la custodia, anche se l’avremmo preferita più imbottita, torna comunque molto utile per trasportare lo strumento. Quanto alle rifiniture e i materiali, sono tipici di uno strumento economico.

 

Pro

Costo: Nel valutare il rapporto qualità/prezzo ci siamo ritenuti soddisfatti, è certamente un investimento sostenibile per i giovanissimi che vogliono prendere confidenza con l’arpa.

Compatta: L’arpa si trasporta in tutta comodità, non pesa molto ed è compatta, oltretutto nella confezione c’è una custodia che facilita ulteriormente il trasporto.

 

Contro

Tensione: Le corde sono troppo morbide e tirando con forza si finisce con l’avere un suono sguaiato, bisogna imparare a tirarle piano ma ciò non permette di sviluppare dinamicità.

Meccaniche: Non sono di buona qualità e i materiali ,così come le rifiniture, non ci fanno impazzire pur ammettendo che il tutto è coerente con il costo dell’arpa.

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2. Unbekannt arpa celtica irlandese 12 corde

 

È un’arpa che costa davvero poco, non è un giocattolo ma è certamente ideale per i bambini, oltretutto essendo a 12 corde le sue dimensioni sono contenute. Il suono è piacevole, diciamo pure sorprendente viste le premesse. 

Il telaio è in legno di noce, un materiale che conferisce una buona resistenza allo strumento; non male le rifiniture nonostante, come detto in apertura, si tratti di una arpa economica, che comunque presenta i classici limiti di uno strumento di fascia bassa a cominciare dalle meccaniche e dalla difficoltà di accordatura. 

Comprendiamo poi il prezzo basso tuttavia si avverte la mancanza di una custodia utile non solo alla protezione dell’arpa ma anche per il trasporto, perciò vi toccherà comprarla a parte.

 

Pro

Prezzo: A nostro avviso il costo è un innegabile pregio di questa arpa che in virtù di ciò si fa preferire soprattutto da chi vuole che i bambini inizino a suonarla.

Suono: Nonostante si tratti di uno strumento di fascia bassa, economico, il suono che ne esce ha saputo conquistare gran parte degli acquirenti.

 

Contro

Accordatura: Le meccaniche sono un evidente limite, l’accordatura si ottiene con non poca fatica e l’operazione va ripetuta spesso e (mal) volentieri.

Accessori: Pur comprendendo che l’arpa costi poco, riteniamo che una custodia utile quantomeno al trasporto avrebbe fatto comodo.

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3. Uzman arpa celtica 27 strings

 

Questa è un’arpa pensata per chi è intenzionato a fare le cose sul serio. Pur non essendo professionale si tratta di una buona entry level che suggeriamo a chi sta pensando di studiare con impegno ma senza per questo investire un capitale. 

Ha 27 corde, quindi si possono fare un bel po’ di cose interessanti rispetto ai modelli a 12 corde fin qui visti, a proposito; a questo proposito non si tratta decisamente di un’arpa da mettere in mano ai bambini. Ha un buon suono. La tenuta dell’accordatura è molto buona così come le meccaniche. Il legno è ben lavorato, intarsiato. 

L’arpa è elegante e dal peso non eccessivo, una caratteristica che è stata elogiata da più clienti. Visto il prezzo magari ci saremmo aspettati di trovare all’interno del pacco che contiene l’arpa una custodia, ma non è stato così. Al tempo stesso non aspettatevi di trovare delle corde di ricambio.

 

Pro

Suono: Dobbiamo dire che una delle cose ad averci maggiormente convinto è il suono dell’arpa, che farà sicuramente felice tanti appassionati.

Accordatura: Siamo molto soddisfatti per la tenuta, da questo punto di vista l’arpa è stata a dir poco sorprendente.

Rifinitura: L’arpa è ben rifinita e lavorata, con il legno graziosamente intarsiato e questa cura per i dettagli è un valore aggiunto.

 

Contro

Accessori: Non aspettatevi di trovare una custodia per il trasporto dello strumento oppure delle corde di ricambio.

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4. Design Toscano MD4729 Arpa Celtica in Palissandro

 

Quando si è agli inizi bisogna cercare con attenzione l’arpa più adeguata: serve un giusto compromesso tra la qualità e il prezzo: è ciò che abbiamo trovato in questa arpa e pertanto la suggeriamo ai beginner che vogliono avvicinarsi alla musica celtica. 

Le corde sono dodici ed il suono emesso non abbiamo dubbi che saprà conquistare. Notate la lavorazione del legno (palissandro), visto che è tutto fatto a mano. Certo, non è che l’accordatura sia tenuta a lungo ma era da metterlo in conto. 

Non male le corde montate, potete tranquillamente lasciarle fin quando non diverranno poco perforanti. Bene anche il peso, l’arpa è comoda da suonare. Secondo noi va bene sia per i più piccoli incuriositi da questo particolare strumento sia per gli adulti appassionati di musica celtica.

 

Pro

Costo: Ci riteniamo soddisfatti del prezzo che sicuramente è adeguato alla qualità dell’arpa: ciò ne fa una buona soluzione per chi non può spendere tanto.

Materiali: La qualità è più che sufficiente, come legno è stato usato il palissandro. Se ne evince che l’arpa è resistente.

Corde: Non da meno è la qualità delle corde montate, che sono abbastanza buone da non richiedere l’immediata sostituzione.

 

Contro

Accordatura: Peccato per l’accordatura che fa abbassare l’ipotetico voto che daremmo all’arpa, visto che non tiene a lungo.

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5. Arpa classica irlandese con 27 corde 

 

Arpa entry level ma per musicisti che pur non essendo professionisti sono comunque esperti. Non lasciatevi ingannare dal luogo di produzione: sebbene l’arpa sia costruita in Pakistan non delude, il rapporto qualità/prezzo vi sorprenderà. Non è solo una questione di suono, molto bello tra l’altro, ma anche della lavorazione del legno, è tutto molto curato fin nel più piccolo dei dettagli. 

Nonostante non sia un’arpa piccolissima, è comunque maneggevole. L’accordatura fa un po’ dannare nel senso che dopo circa una settimana si assesta definitivamente ma dopo questo periodo non avrete più problemi se non la normale e routinaria accordatura. Trovate anche un dettagliato libretto con le istruzioni che vi sarà di grande aiuto se siete alla vostra prima arpa. 

Unica nota negativa: non è compresa la custodia sebbene in alcune descrizione che è possibile trovare online si affermi il contrario, ma molte persone nel recensire lo strumento si sono lamentate proprio di ciò.

 

Pro

Buona qualità: Quella dello strumento è soddisfacente, soprattutto se pensiamo al prezzo che pur se non possiamo definirlo basso ci sembra comunque buono.

Maneggevole: Comoda da suonare, a nostro avviso l’arpa è molto maneggevole grazie al peso contenuto nonostante non sia piccolissima.

Istruzioni: A vostra disposizione c’è un libretto delle istruzioni molto dettagliato che si dimostra di grande utilità, soprattutto per chi è alla sua prima arpa.

 

Contro

Borsa: Molti utenti si sono lamentati per l’assenza di una custodia o borsa da usare per proteggere lo strumento dalla polvere ma anche per il trasporto.

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6. Celtica Irlandese roundback Arpa con 19 Corde incl Case Nuovo

 

Abbiamo qui uno strumento che ha sorpreso non poco quanti lo hanno comprato. È una arpa entry level ma dal grande rapporto qualità/prezzo. Le sue performance non hanno mancato di entusiasmare musicisti di una certa esperienza dunque parliamo di uno strumento che fa al caso anche di chi ha già acquisito una discreta tecnica. 

Il suono è equilibrato e armonioso. Alta 80 centimetri è abbastanza leggera dunque va bene anche per i giovanissimi interessati allo studio dell’arpa. Il telaio è bello robusto. Come accessori c’è una custodia e delle corde di ricambio. 

Diciamo che a queste cifre è ingeneroso parlare di difetti e in vero non c’è nulla di particolarmente rilevante, dobbiamo comunque dire che il design è povero, spartano, sul telaio non ci sono intarsi o cose del genere, è tutto liscio, anonimo ma magari chi ama le cose molto semplici vedrà in tutto questo un pregio più che un difetto.

 

Pro

Suono: Siamo certi che non mancherete di restare contenti per il suono che, alle nostre orecchie, risulta equilibrato e armonioso.

Telaio: Il corpo dello strumento è molto robusto, nonostante questo l’arpa è leggera e maneggevole.

Accessori: Non manca una bella custodia morbida, utile alla protezione dello strumento ma anche al trasporto. Per voi ci sono anche delle corde di ricambio.

 

Contro

Design: Abbiamo trovato l’aspetto dell’arpa un po’ povero: il legno è liscio nel senso che non trovate intarsi o altri abbellimenti. 

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7. Gear4music arpa 36 corde con leve

 

L’arpa a 36 corde che vi proponiamo qui è uno strumento semiprofessionale che non dubitiamo possa incantarvi con il suo suono. Che dire del volume, diciamo che non avrete il minimo problema ad udirla e neanche chi vi sta intorno. Realizzata con legno faggio, l’arpa è bella robusta e molto stabile. 

L’accordatura non è immediata, richiede qualche giorno affinché le corde si assestino a dovre. Lo strumento è finemente lavorato anche se alla fine il design è abbastanza pulito: diciamo che presenta il giusto compromesso tra intarsi e semplicità così da non risultare pacchiana e mantenere una certa eleganza. 

Non aspettatevi di trovare accessori, soprattutto sappiate fin da ora che la custodia dovete comprarla a parte, nonostante parliamo di uno strumento che costa un bel po’.

 

Pro

Volume: Molto soddisfacente è il volume, l’arpa è ben udibile. Da segnalare che il suono non solo è forte ma anche molto bello.

Materiali: Merita di essere citata la buona qualità dello strumento, l’arpa costruita con legno di faggio, è molto robusta e stabile.

 

Contro

Accessori: Ad accompagnare lo strumento non c’è alcun accessorio, non solo manca una custodia ma anche un set di corde di riserva.

Prezzo: Lo diciamo subito, non è l’arpa più costosa che possiate trovare ma comunque l’esborso da sostenere potrebbe essere alto per le possibilità di molti, soprattutto per i principianti.

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8. Arpa irlandese a 12 corde in legno di sheesham

 

Per chi assolutamente un principiante possiamo consigliare questa arpa realizzata in legno di sheesham costruita in Inghilterra. Ha 12 corde e un buon prezzo. L’economicità dello strumento, però, emerge anche nella tenuta dell’accordatura, che non è precisissima. 

Leggera e maneggevole può fare tranquillamente al caso di arpisti più piccoli che hanno da poco scoperto la passione per lo strumento. Leggendo alcune recensioni online scritte dagli utenti c’è chi paragona l’arpa alla stregua di un giocattolo ma noi non saremmo così severi perché comunque i materiali non sono malvagi, oltretutto sono comprese anche la custodia e un set di corde da usare al momento di sostituire quelle già montate. 

Non è particolarmente rifinita, diciamo che non c’è stata tutta questa cura per i dettagli ma trattandosi di uno strumento di fascia bassa è una cosa comprensibile.

 

Pro

Costo: L’arpa ha un prezzo contenuto, diciamo che è alla portata di tutti: è un investimento che si può fare senza pensarci troppo.

Maneggevole: Costruita con del buon legno, adeguatamente resistente, l’arpa è comunque leggera e maneggevole.

Accessori: La presenza degli accessori ci ha fatto molto piacere proprio perché lo strumento non costa molto, in particolare trovate una custodia morbida e un set di corde.

 

Contro

Accordatura: La tenuta non va bene, soprattutto perché non si mantiene per un tempo soddisfacente. Oltretutto come strumento difetta anche in precisione.

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Come scegliere una buona arpa celtica

 

L’arpa come strumento non ha conosciuto grosse evoluzioni tecniche nel recente passato, tuttavia si è prestata grande cura alla scelta dei materiali che fanno lievitare il prezzo, naturalmente non manca qualche strumento più economico ma avremo tempo di preoccuparci dei costi, anche perché sul mercato abbiamo trovato delle offerte niente male che riguardano le arpe della migliore marca. 

Abbiamo fatto una comparazione tra i modelli più venduti online e raccolto i tanti pareri espressi dai consumatori decretando così quelle che a nostro giudizio sono le migliori arpe celtiche del 2024. Altresì è stata nostra premura mettere insieme le informazioni necessarie che possano mettere i nostri lettori nella condizione di decidere in totale autonomia quale arpa celtica comprare.

Stanziate il budget

Prima di preoccuparvi concretamente di come scegliere una buona arpa celtica, è fondamentale impostare il budget così da fare istantaneamente una prima scrematura. Restringere il campo è un passo fondamentale per evitare di girare a vuoto tra un modello e l’altro. 

Ora, di quanto deve essere il budget? Se da un lato dipende dalle vostre disponibilità economiche è altrettanto vero che il denaro vada speso male solo perché se ne dispone in gran quantità. D’altro canto, nonostante le ristrettezze economiche, potrebbe convenire fare uno sforzo in più per comprare un buono strumento. In altre parole, se vi piace il suono che produce ma non avete né il tempo né la voglia di applicarsi con serietà al suo studio, che siate facoltosi o meno, vi conviene un’arpa economica. 

Se invece avete la certezza che questo strumento volete imparare a suonarlo anche e soprattutto con l’aiuto di un insegnante, allora mettete da parte il denaro, fate uno sforzo in più e comprate un’arpa non professionale ma comunque adatta allo studio, pertanto con buone meccaniche, buona sonorità ecc.

 

Dimensioni

L’arpa celtica non ha una dimensione standard, ce ne sono di diverse misure. Generalmente più sono alte e più costano. Questo particolare ci dice una cosa: considerato che mediamente gli uomini sono più alti delle donne, il loro budget dovrà essere mediamente più cospicuo.

Purtroppo proprio per i prezzi bassi si tende a comprare un’arpa più piccola del necessario, ciò comporta problemi di postura: non c’è niente da fare, vi deve essere chiaro che siete voi a dovervi adattare allo strumento, non il contrario. Altra cosa da tener presente è che più è grande la migliore arpa celtica e più complicato è l’eventuale trasporto, tuttavia anche questo dettaglio non può prevalere sull’esigenza di tenere una postura corretta quando si suona. Insomma, se siete alti 190 cm avete davvero un bel problema.

La complessità del suono

Le arpe celtiche si distinguono per il numero di corde e la forma, la scelta è piuttosto ampia tuttavia le più comuni hanno da 24-26 corde a 34-38. Altre differenze riguardano la tensione delle corde, la potenza del suono, l’espressività e il timbro. 

È opportuno testare lo strumento per capire se fa realmente al caso vostro, bisogna provare le meccaniche e saggiare le corde una dopo l’altra tirandole con forza per capire se il suono tende a distorcere, controllate se c’è una disparità di volume tra le note o se addirittura sono sorde. Per comprendere la complessità del suono bisogna arpeggiare sulle note basse, medie e alte e verificare se è ricco di armonici oppure no.

 

 

 

Domande frequenti

 

Quante corde ha l’arpa celtica?

C’è una gran varietà di strumenti in fatto di numero di corde che però non sono mai inferiori a 12. Ad ogni modo le arpe celtiche maggiormente usate sono quelle con 24/26 corde e 34/38 corde.

 

Cosa differenzia l’arpa celtica da quella classica?

La prima cosa da mettere in chiaro è che arpa celtica e classica sono due strumenti molto diversi nonostante si pensi il contrario. Cominciamo dalle cose più evidenti anche ai profani: la celtica è più piccola, la classica, poi, ha i pedali mentre nel caso della celtica non ci sono, al posto loro ci sono le chiavi, che servono per ottenere i semitoni. Differente è anche la tecnica così come la postura del corpo e la posizione delle mani.

 

Quali sono i musicisti da ascoltare per essere introdotti al mondo dell’arpa celtica?

È importante ascoltare grandi musicisti e studiarli scrupolosamente per carpire i loro segreti o quantomeno trarne ispirazione. Chi solo adesso si sta avvicinando al mondo dell’arpa celtica può trovare buoni maestri in Grainne Hambly,William Taylor, Derek Bell, Janet Harbison, Michael Rooney. Per chi è interessato alla musica breton suggeriamo anche Dominig Bouchaud e Myrdhin.

 

Devo fare riscaldamento prima di suonare l’arpa?

Prima di suonare è importante “preparare” le mani, si tratta di un vero e proprio riscaldamento un po’ come fanno gli atleti prima di gareggiare. In questo modo si evita di stressare eccessivamente polpastrelli e articolazioni. Tale pratica risulta ancora più importante quando le temperature sono basse, infatti la mano quando fa freddo ha bisogno di un po’ di tempo prima di sciogliersi.

 

Quali sono i colori che distinguono le note sull’arpa?

Come molti avranno notato le moderne arpe celtiche hanno le corde di diverso colore. Per quale motivo? La ragione è semplice, oltre che pratica: lo stratagemma serve per rendere facilmente riconoscibili le corde. Ma andiamo a vedere a ciascun colore quale nota corrisponde tenendo comunque presente che l’effettiva corrispondenza dipende sempre dall’accordatura. Il colore che rappresenta il DO è il rosso, il bianco indica i RE – MI – SOL – LA – SI, il FA è di colore blu.

 

 

 

Come utilizzare l’arpa celtica

 

In italia c’è un discreto numero di appassionati all’arpa celtica, uno strumento che nel suo aspetto più folcloristico rimanda ai druidi ma che ha anche un forte significato sociale e politico tanto è vero che rappresenta l’Irlanda Repubblicana. A riguardo, prima di andare a vedere come si usa l’arpa è opportuno raccontare brevemente una storia legata allo strumento. 

Nei secoli scorsi verso gli arpisti ci fu una vera e propria persecuzione. Girava voce che quelli girovaghi fossero dei fomentatori della ribellione. Queste dicerie non tardarono ad arrivare alle orecchie della regina Elisabetta I d’Inghilterra la quale non esitò a condannare a morte tutti gli arpisti e a bruciare in piazza le arpe. Non solo discriminazione politica ma anche religiosa: tra il 1650 e il 1660 Oliver Cromwell, militare, politico inglese e puritano, fece bruciare tutte le arpe degli irlandesi cattolici.

Accordatura in concetto

Come potete immaginare l’accordatura è una operazione fondamentale, non potete esimervi da questa. Non preoccupatevi, ve la facciamo facile (relativamente), quindi il primo suggerimento è di procurarvi un accordatore. L’arpa presenta delle levette in corrispondenza delle corde: alzate quelle relative a MI, LA e SI. 

Calibrate accordatore sui 440 hertz e accordate in DO+ partendo da quello centrale e spostandosi verso il registro acuto. Ora cominciate nuovamente dal DO ma accordate le note verso il registro basso. Questa è solo una delle possibili accordature, è la più semplice. 

Tenete presente che un’arpa nuova richiede parecchio tempo per essere accordata, possono essere necessari anche più giorni perché il legno e le corde nuove devono assestarsi prima di mantenere l’accordatura.

 

Accordatura in pratica

Vista la complessità dell’accordatura, abbiamo preferito fare una distinzione tra concetto e pratica. Vediamo ora in concreto come si regola la tensione delle corde, operazione indispensabile per accordare. Con la mano sinistra si pizzica la corda, con la destra si tiene la chiavetta che va girata in un senso o nell’altro a seconda che si voglia tendere o allentare la corda al fine di ottenere la giusta nota. La corda va pizzicata con una forza media.

Corde sempre in tensione

Per il bene della vostra arpa dovete preoccuparvi che le corde siano sempre in tensione, in caso contrario i legni si muovono, si dissestano, per così dire, e le conseguenze potrebbero essere uno strumento poco preciso. Di conseguenza, se per qualsiasi motivo non suonate l’arpa per diverso tempo, non dovete comunque esimervi dal controllare la tensione delle corde. 

Ciò ci porta a un consiglio che vogliamo dare a quanti comprano un’arpa nuova: controllate sempre che le corde siano adeguatamente tese, se così non è significa che lo strumento si trova in negozio da molto tempo e il venditore non si è preoccupato di tenere le corde in tensione, con tutti i problemi per il legno che ne conseguono e che abbiamo descritto in precedenza.

 

 

Ultimo aggiornamento: 28.03.24

 

Il cantautore genovese è considerato uno degli artisti più importanti del panorama musicale italiano, scopriamo di più sulla sua vita e sulle sue canzoni.      

 

Le canzoni di Fabrizio de Andrè hanno lasciato il segno nella musica italiana e internazionale e sono tantissimi gli appassionati del cantautore genovese che adorano i suoi dischi e i suoi brani più famosi. Nonostante ormai siano passati vent’anni dalla sua scomparsa e le correnti musicali siano cambiate, il poeta continua a incantare anche i giovani con la sua musica e i suoi testi.

D’altronde è impossibile negare l’abilità di De Andrè nel raccontare delle vere e proprie storie, mettendole in musica e trasmettendo grandi emozioni. Ma quante sono le canzoni di De Andrè? Ebbene, ‘Faber’ ne ha scritte davvero tantissime, d’altronde durante la sua carriera ha realizzato ben quattordici album in studio, un numero davvero importante. I testi dell’artista erano spesso ispirati da storie di vita di personaggi ai margini della società, come i ribelli, le prostitute e i ladri. Il mondo ‘sotterraneo’ ha sempre affascinato De Andrè che nella sua opera è riuscito a conferire un’aura di fascino e nobiltà anche ai luoghi più malfamati della sua città. 

 

Via Del Campo

Parlando proprio dei temi più amati di De Andrè, la canzone Via Del Campo parla proprio di uno dei vicoli più malfamati della sua città. Questa zona di Genova era il rifugio degli emarginati: prostitute, poveri, spacciatori e travestiti. Il cantante non vuole semplicemente descrivere la vita nel quartiere, ma ad elevare queste figure spesso abbandonate, ma più reali e nobili della borghesia di plastica che invece tende a ignorare o a guardare con sdegno la ‘vita’ vera. La famosa frase ‘dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior’ ripetuta nel finale racchiude il senso del brano: il diamante è un bene di lusso, ma che rimane fine a se stesso e non ha alcun ‘valore’ per la vita. Dalle situazioni di povertà invece possono nascere le cose belle. 

Don Raffaè

Tra le canzoni di De Andrè più conosciute troviamo Don Raffaè, un brano che ricorda la musica tradizionale napoletana e cantato proprio nel dialetto partenopeo. Come molti altri brani dell’artista, anche Don Raffaè si pone tra la denuncia e il voler descrivere situazioni di vita lontane dai riflettori, in questo caso quella del carcere. Il protagonista del testo è il brigadiere Pasquale Cafiero, una guardia del carcere che dialoga con il boss della camorra ‘Don Raffaè’ che nonostante sia stato incarcerato, mantiene un grande potere, anche sullo stesso brigadiere. La critica alla camorra è evidente, così come quella della corruzione delle forze di polizia da parte della mafia. 

 

La Guerra di Piero

Probabilmente il brano più famoso dell’artista, uno di quelli conosciuti anche da chi magari non ha mai esplorato la discografia di De Andre. La Guerra di Piero è stata ispirata dai racconti dello zio, che aveva fatto la campagna di Albania durante la guerra. La poesia segue una struttura di tredici strofe con rime baciate e incrociate, raccontando un episodio di guerra che potrebbe venire letto anche come uno scontro interiore del protagonista, Piero. Il brano è stato in seguito associato ai programmi scolastici di storia delle scuole elementari e reinterpretato da diversi gruppi come la PFM e i Modena City Ramblers. 

Crêuza de mä

Termine ligure utilizzato per definire il limite tra il mare e la terra, si può tradurre in italiano con ‘viottolo di mare’. Con questo brano De Andrè tocca i confini della World Music, avvicinandosi a suoni più moderni (il brano è stato scritto nel 1984). L’omonimo disco scritto con Mario Pagani è un vero e proprio esperimento in quanto cantato interamente in dialetto ligure. Il testo è ispirato proprio dalla vita dei marinai e del porto, mentre la composizione si tiene su un ritmo lento ed evocativo. Una delle canzoni più belle di De Andrè.

 

Bocca di Rosa

Altra canzone conosciutissima di De Andrè, Bocca di Rosa pubblicata nel 1967 è ancora oggi una delle più apprezzate di tutta la discografia dell’artista ligure. Si tratta di una composizione classica con accompagnamento di chitarra, dove De Andrè narra della vita di una prostituta con grande empatia e fascino. 

Il pescatore

La discografia di Fabrizio De André non contiene molti brani ‘movimentati’ e il Pescatore è uno di quelli. Il testo è intriso di una certa positività, accompagnando perfettamente il ritmo incalzante del brano. De Andrè narra di un incontro tra un malvivente e un vecchio pescatore che dopo avergli dato da mangiare si riaddormenta con un sorriso, salvandolo da due gendarmi armati. Del brano è stata realizzata anche una bellissima cover con l’arpa celtica

 

Chi scriveva le canzoni di De Andrè?

Fabrizio De Andrè scriveva i suoi testi e spesso anche le parti musicali, sebbene Faber nel corso della sua carriera ha collaborato con numerosi musicisti e poeti della scena musicale italiana per scrivere brani e interi dischi. Tra questi troviamo i New Trolls, Mina, Giuseppe Bentivoglio, Nicola Piovani, Riccardo Mannerini, Mauro Pagani e la PFM. 

Dove viveva Fabrizio De Andrè?

Fabrizio De Andrè nacque a Genova nel 1940, ma a causa dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale sarà costretto ad abbandonare la città con tutta la sua famiglia, rifugiandosi nella campagna vicino Asti. Alla fine del conflitto tornerà a Genova, abitando in Via Trieste e in Via Trento. Lascerà la città solo per andare a vivere in Sardegna con la sua compagna. Genova però rimane una delle principali fonti di ispirazioni per il cantante, con i suoi vicoli, stradine strette e un’aura di malinconia che pervade le strade vicino al porto.