Ultimo aggiornamento: 25.04.24

 

Principale vantaggio

La cosa che più ci è piaciuta della chitarra Pacifica sono i pickup. Ce ne sono tre: uno al ponte, uno centrale e l’altro al manico. Il pickup al ponte è un humbucking mentre gli altri due sono single coil. Le performance sono buone sia con i suoni puliti sia con quelli distorti.

 

Principale svantaggio

Le meccaniche sono alquanto modeste, la tenuta dell’accordatura non ci soddisfa neanche un po’. Conviene sostituirle con qualcosa di meglio alla prima occasione. È un peccato perché l’intonazione su tutto il manico ci pare buona.

 

Verdetto 9.6/10

La riteniamo una chitarra adatta ai giovani aspiranti chitarristi; dotata di buoni pickup per essere una entry level, se accoppiata con un amplificatore decente può dare belle soddisfazioni. Precisiamo che la chitarra è venduta senza accessori dunque deve essere vostra preoccupazione comprare tutto il necessario.

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DESCRIZIONE CARATTERISTICHE PRINCIPALI

 

Entry Level

La Pacifica 012 RD è una chitarra entry level che si rivolge a giovanissimi aspiranti chitarristi ma anche a chi ha qualche anno in più ma nessuna esperienza in fatto di chitarre. Uno degli aspetti interessanti è certamente il prezzo: l’impegno economico richiesto è davvero minimo e ciò rende lo strumento una potenziale idea regalo. 

Immaginiamo che i lettori vogliano sapere qualcosa in più sui materiali. Chiaramente non ci si può aspettare molto visto la bassissima fascia di prezzo dove si colloca questa Pacifica, ad ogni modo il corpo è in Agathis mentre il manico è in acero. La tastiera ha 22 tasti. 

Torniamo un attimo sul manico perché vale la pena riportare le nostre sensazioni in merito. Pur trattandosi di una chitarra economica, ci riteniamo soddisfatti per come è scorrevole. La struttura, poi, è leggera e bilanciata.

I pickup

È giunto il momento di parlare dei pickup che secondo noi sono la vera sorpresa dello strumento; certo, per tirare fuori il massimo delle loro potenzialità serve un buon amplificatore che difficilmente è nella disponibilità di chi compra una chitarra così economica. 

Tuttavia facciamo finta che abbiate preferito destinare la maggior parte del vostro budget proprio all’amplificatore; attaccata la chitarra vi accorgerete della versatilità dei pickup: a proposito c’è un humbucking al ponte e due single coil rispettivamente al manico e al centro con selettore a cinque posizioni. 

Le aspettative sono state soddisfatte sia con i suoi puliti che con quelli distorti che lo ripetiamo, con un buon amplificatore e una pedaliera si possono tirar fuori dei suoni distorti niente male, anche se con la Pacifica 012 non ci potete suonare thrash e cose di questo tipo.

 

Tenuta dell’accordatura insufficiente

Dopo l’entusiasmo dovuto ai pickup torniamo con i piedi per terra. Premessa: la chitarra ha una decente intonazione lungo tutto il manico, il ponte è il classico Vintage Tremolo stile Fender tanto per intenderci ma andateci piano con la leva del vibrato. 

La questione è che la tenuta dell’accordatura non ci ha convinti, questo era uno dei nostri timori principali ma purtroppo sono problemi che si riscontrano spesso e volentieri nelle chitarre economiche. Volendo potreste cambiare le meccaniche con qualcosa di più performante ed affidabile, magari non subito ma più in là quando migliorando come chitarristi emergeranno in voi altre esigenze perché magari vi piace fare bending su bending. 

La chitarra è venduta senza alcun tipo di accessori, non solo non trovate cavi, metronomo, accordatore ma neanche una custodia quindi tenete conto che oltre allo strumento dovrete comprare anche tutto il necessario per suonare.

 

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Ultimo aggiornamento: 25.04.24

 

Principale vantaggio

A nostro avviso il vero punto di forza dell’ukulele Eko è il suo prezzo, costa poco e pertanto può essere un investimento fattibile per un bambino.

 

Principale svantaggio

Le meccaniche lasciano molto a desiderare, la tenuta dell’accordatura è scarsa e la discutibile qualità delle corde in dotazione di certo non aiuta.

 

Verdetto 9.6/10

Consideriamolo per quello che è, una sorta di giocattolo che è sicuramente buono nelle mani di un bambino ma insoddisfacente per un adulto che vuole imparare a suonare lo strumento. Apprezziamo lo sforzo di Eko di dotare lo strumento di una serie di accessori tenendo comunque il prezzo basso.

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DESCRIZIONE CARATTERISTICHE PRINCIPALI

 

Economico

Vogliamo partire subito parlando di quella che probabilmente è la caratteristica più vantaggiosa dell’ukulele soprano Eko, ossia il prezzo. È uno strumento che si porta  a casa con una manciata di euro pertanto si presta molto bene a una simpatica idea regalo. La questione da capire, però è se questo strumento sia per bambini o per adulti. Insomma, è un giocattolo oppure no? 

Ci abbiamo riflettuto a lungo su e siamo arrivati alla conclusione che trattasi di un ukulele vero ma molto, molto, economico. Del resto Eko non fa cenno da nessuna parte che questo modello sia un giocattolo. È chiaro che la premessa fa capire che non bisogna avere grandi aspettative nei confronti di questo strumento a corde.

Meccaniche e materiali

Punto debole dell’ukulele sono le sue meccaniche, assolutamente da bocciare. Non tengono l’accordatura e questo è un problema non da poco. Le corde in dotazione non vanno bene, meglio sostituirle fin da subito, anche per ottenere un leggero miglioramento a livello di suono. 

Quanto ai materiali abbiamo il corpo in tiglio, il manico è in okoumè mentre il palissandro è stato usato per tastiera e ponte. La qualità dei materiali è in linea con il prezzo di vendita, dunque bassa. Ma passiamo a cose più liete. Vogliamo parlarvi dell’estetica e dobbiamo dire che qui Eko ha fatto centro. La verniciatura è curata, c’è stata attenzione per i dettagli, buone le rifiniture e una cosa del genere è tutt’altro che scontata per uno strumento economico.

 

Accessori

Il costo dell’ukulele Eko vi sembrerà ancora più vantaggioso dover aver letto degli accessori a corredo. Cosa troviamo? Un accordatore, una borsa/custodia e una muta di corda di ricambio che, visto che ne abbiamo sconsigliato l’uso, vi servirà a poco. Ora, includere questi accessori è stato certamente uno sforzo da parte di Eko che va apprezzato. 

Tuttavia la qualità degli accessori non è chissà cosa. La borsa, ad esempio, non ha la minima imbottitura. In pratica è utile per tenere lo strumento al riparo dalla polvere o per un comodo trasporto, facendo la necessaria attenzione agli urti, s’intende. Quanto all’accordatore, vi conviene prenderne uno a clip.

 

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Ultimo aggiornamento: 25.04.24

 

Principale vantaggio

Disponibile in tanti bei colori, l’ukulele è verniciato con cura. Il suo look non mancherà di fare conquiste e il prezzo abbordabile sarà di sicuro uno stimolo in più all’acquisto

 

Principale svantaggio

Presenta i classici difetti degli strumenti economici dove le pessime meccaniche sono solo la punta dell’iceberg; anche il manico, infatti, lascia parecchio a desiderare a causa della sua imprecisione.

 

Verdetto 9.6/10

Se lo comprate come un giocattolo da dare a un bambino sarete contenti voi e il piccolo, se lo usate come oggetto d’arredo non mancherete di fare bella figura ma come strumento musicale, ha degli evidenti limiti, che giustificano il buon prezzo.

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DESCRIZIONE CARATTERISTICHE PRINCIPALI

 

Disponible in tanti colori

Nella produzione di questo ukulele alla Mahalo hanno decisamente puntato sul look. I colori disponibili sono tanti  tutti molto belli. Tuttavia non è solo una questione di colori, parliamo della verniciatura che è stata realizzata con grande cura tanto da far sorgere il sospetto che questo sia più un oggetto da esposizione che uno strumento vero e proprio. 

Lo sappiamo, non si dovrebbe pensar male ma nel corso della lettura avrete modo di capire il perché di questa nostra affermazione. Dunque, assodato che i colori e in particolare la qualità della verniciatura è un punto di forza, vediamo cosa altro c’è di positivo. Sicuramente il prezzo che è alla portata di tutti. Un costo così basso, unito a dei bei colori inevitabilmente rendono l’ukulele molto appetibile.

Meccaniche

Le premesse probabilmente lo lasciavano intendere a uno strumento economico difficilmente si accompagnano meccaniche decenti e purtroppo la regola è confermata. L’ukulele è provvisto di meccaniche di scarsa fattura e ciò si ripercuote inevitabilmente sulla tenuta dell’accordatura che va sistemata ogni mezz’ora circa. Di certo è un bel fastidio. A complicare le cose c’è il manico che difetta in precisione. 

Dobbiamo dire che anche in questo caso non siamo sorpresi del problema che, anzi, è molto comunque con strumenti in questa fascia di prezzo. Adesso avrete capito perché in apertura abbiamo parlato di oggetto da esposizione, tutt’al più di un giocattolo da mettere nelle mani di un bambino.

 

Materiali di bassa qualità

Per ovvie ragioni i materiali dovevano essere necessariamente di bassa qualità ma sono comunque in linea con il prezzo. Il corpo e la tastiera sono in acero, il manico in natowood, il capotasto in ABS. È importante segnalare, anche perché siamo stati parecchio critici, che lo strumento monta dell corde Aquila, praticamente uno dei migliori marchi in fatto di corde per ukulele. 

La confezione comprende anche una borsa per il trasporto (non è imbottita) o per proteggere l’ukulele dalla polvere. In conclusione se volete togliervi lo sfizio di provare a suonare un ukulele, fate l’acquisto e vi divertirete anche. Poi se vi stancherete, come detto in precedenza, potrete sempre usarlo come oggetto da esposizione.

 

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Ultimo aggiornamento: 25.04.24

 

Principale vantaggio

Siamo rimasti favorevolmente colpiti dalla qualità dei materiali, che è molto buona in particolar modo se la rapportiamo al prezzo.

 

Principale svantaggio

Il suono del violino risulta un po’ chiuso, anche se va detto che cambiando le corde in dotazione si nota un piccolo miglioramento.

 

Verdetto 9.7/10

È uno strumento che riteniamo perfetto per i giovanissimi allievi. Non costa molto ed ha il benestare di tanti maestri. Oltretutto è ben accessoriato con custodia, archetto e colofonia. Insomma c’è tutto il necessario per cominciar, voi dovete metterci solo l’impegno.

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DESCRIZIONE CARATTERISTICHE PRINCIPALI

 

Per studenti

Come suggerisce il nome stesso, il violino  è pensato per gli studenti. È uno strumento didattico. Nel leggere le recensioni degli utenti abbiamo riscontrato che molti professori hanno dato la loro approvazione agli allievi che lo hanno comprato per esercitarsi. 

Studiare su uno strumento performante è condizione indispensabile per un buon apprendimento. Il suono è un po’ chiuso, almeno stando a quanto dichiarato da vari clienti. A ogni modo per un giovane allievo pare essere proprio la soluzione ideale. Ci teniamo comunque a precisare che gli studenti cui facciamo riferimento non sono di certo quelli del Conservatorio, per loro, com si può immaginare, serve un violino di ben altro livello e costo.

Materiali

In rapporto al prezzo da pagare la qualità dei materiali è sicuramente buona. Lo strumento è costruito in abete ed acero. Quanto alla tastiera, costruita in ebano, è piaciuta per la sua scorrevolezza. Il violino, poi, è ben bilanciato e comodo da imbracciare. 

Manca l’appoggio per la spalla, si tratta di un accessorio la cui assenza non va trascurata e consigliamo vivamente di comprarlo a parte per evitare, in futuro, di avere dei dolori. Poca attenzione è stata riservata alle finiture, oltretutto il violino poteva essere meglio verniciato.

 

Accessori

Il violino è accompagnato da una serie di accessori molto utili. Cominciamo dalla custodia. Questa è rigida, ben fatta  sicuramente in grado di assicurare la necessaria protezione allo strumento. Naturalmente trovate l’archetto e c’è anche la colofonia. Tuttavia la qualità di questa resina pare non aver convinto  tanti invitano a usarne altra di miglior qualità.  

C’è poca soddisfazione anche per le corde in dotazione, da molti indicate come le responsabili del suono chiuso di cui abbiamo parlato in precedenza. Sostituendo le corde con altre più buone si sono notati dei miglioramenti.

 

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Ultimo aggiornamento: 25.04.24

 

In cerca di brani da suonare con il mandolino? Ve ne proponiamo alcuni che non dovrebbero assolutamente mancare nel vostro repertorio.

 

La musica tradizionale napoletana, in particolare, deve molto al suono caratteristico del mandolino, potremmo parlare di trademark vero e proprio. Ci sono brani antichi, anzi, intimissimi, ancora oggi suonati ed ascoltati ritenuti patrimonio della musica mondiale. Vediamo, dunque, quali sono i pezzi più famosi da eseguire con il mandolino più venduto.

 

‘O sole mio

Quando abbiamo cominciato a ragionare su quali potessero essere i brani più famosi per mandolino avevamo una certezza, una scelta sicuramente scontata ma inevitabile. Dovevamo necessariamente cominciare con un brano cantato in tutto il mondo, che ha fatto conoscere Napoli in ogni angolo della terra e interpretato anche dai grandi tenori come Pavarotti e Caruso, giusto per fare due nomi. 

‘O sole mio fu scritta nel 1988, il testo fu opera del giornalista Giovanni Capurro che fece musicare le sue parole ad Eduardo Di Capua, anche se stando a una sentenza del tribunale di Torino del 2002, diede il suo contributo alla scrittura della musica anche Alfredo Mazzucchi. La canzone è stata interpretata da centinaia di cantanti, anche se molti ritengono che la migliore sia quella di Enrico Caruso (ma non manca il partito pro Luciano Pavarotti). Ma ‘O sole mio è stata riproposta anche in altre lingue come It’s now or never, cantata da Elvis Presley.

Funiculì Funiculà

Non meno rappresentativa di Napoli è Funiculì Funiculà. Il brano fu composto da Giuseppe Turco e Luigi Danza che si occuparono rispettivamente delle parole e della musica. A ispirare Turco fu l’apertura della funicolare del Vesuvio nel 1879. Il brano debuttò alla Reggia di Quisisana di Castellammare di Stabia e quindi al festival di Piedigrotta. In poco tempo la melodia divenne famosa in tutto il mondo e anche in questo caso tenori famosi la inclusero nel loro repertorio com il già citato Pavarotti ma anche Mario Lanza.

 

‘O surdato ‘nnammurato

Un altro brano rappresentativo e che sicuramente è nel cuore di tutti i mandolinisti (e non solo) è sicuramente ‘O surdato ‘nnammurato. Il testo della canzone fu scritto dal poeta Aniello Califano nel 1915 e quindi musicata da Enrico Cannio. La canzona è ispirata alle vicende di un soldato al fronte che, a causa della guerra, è costretto a stare lontano dalla donna che ama. Il brano è stato reinterpretato da tantissimi cantanti ed è così ancora oggi. È un evergreen della musica napoletana al pari di ‘O sole mio e Funiculì Funiculà, un trittico imprescindibile per l repertorio di qualsiasi mandolinista.

 

Reginella

Molto famosa, anche se probabilmente non come i due brani succitati, è Reginella. Il classico brano napoletano fu scritto nel 1917 da Libero Bovio (parole) e Gaetano Lama (musica).

 

I’ te vurria vasà

Scritta nel 1900 da Vincenzo Russo (parole) e musicata da Eduardo Di Capua, prende spunto dalla difficile storia d’amore dell’autore, un modesto calzolaio che aveva il cuore in pena per Enrichetta Marchese, figlia di un facoltoso gioielliere che si opponeva alla relazione tra i due innamorati. Non sappiamo se alla fine il povero calzolaio ebbe modo di coronare il suo sogno d’amore, tuttavia il brano ebbe grande diffusione e fu interpretato non solo da tanti artisti napoletani ma anche da molti cantanti internazionali.

 

Luna rossa

Luna rossa fu scritta nel 1950 con le parole ad opera di Vincenzo De Crescenzo e la musica di Antonio Vian. È tra i brani più recenti e tecnici della musica tradizionale napoletana ed è stata reinterpretata da famosi artisti di fama mondiale come Frank Sinatra.

 

Torna a Surriento

Altro brano famosissimo è Torna a Surriento scritta nel 1894 dai fratelli De Curtis e presentata per la prima volta al pubblico nel 1902 al cospetto dell’allora presidente del Consiglio Giuseppe Zanardelli. Anche in questo caso il brano è stato ripreso da cantanti famosi di portata internazionale come Dean Martin, Elvis Presley, Bono e gli immancabili tre tenori Pavarotti, Carreras e Domingo.

Marechiaro

Inizialmente si trattava di una poesia del noto poeta partenopeo Salvatore Di Giacomo intitolata A fenestrella e Marechiaro che successivamente fu musicata da Francesco Paolo Tosti. Il testo è un tributo alla bellezza del Golfo di Napoli.

 

Munasterio ‘e Santa Chiara

La canzone fu scritta a metà del ‘900. Le parole sono di Michele Galdieri mentre la musica è di Alberto Barberis. Munasterio ‘e Santa Chiara è uno dei brani partenopei più famosi del dopoguerra. Uno dei maggiori interpreti fu Claudio Villa. La canzone parla di un emigrante napoletano che sogna di tornare a Napoli ma è timoroso di trovarsi di fronte una città distrutta dalla guerra.

 

 

 

Ultimo aggiornamento: 25.04.24

 

Siete dei fan del mandolino napoletano? Qui trovate alcuni utili consigli su come cominciare a suonare il famoso strumento partenopeo.

 

Se il suono del mandolino napoletano vi affascina, forse è il caso di comprarne uno, anzi, magari lo avete già fatto altrimenti perché sareste qui in cerca di suggerimenti su come cominciare a suonare questo strumento tipico della tradizione musicale partenopea e non solo. Perfetto, allora cominciamo pur essendo consci che non potremo mai sostituirci a un maestro.

 

L’acquisto

Come prima cosa è fondamentale essere in possesso di un mandolino. Ricordate, volete imparare a suonarlo, ovvero, siete intenzionati a studiare ed esercitarvi. Per farlo nel modo giusto vi serve uno strumento quantomeno decente dal punto di vista costruttivo. Questo cosa significa? Che innanzitutto scordatevi di comprare il mandolino su una bancarella di quelle dove vendono i souvenir per i turisti. 

Non vi diciamo neanche di andare presso la bottega di un liutaio ma almeno entrate in un negozio di strumenti musicali e fatevi consigliare uno strumento per principianti ma adatto allo studio quindi nulla che non sia capace di tener l’accordatura per più 10 minuti (il famoso mandolino comprato sulla bancarella con poche decine di euro). Il vostro budget dovrebbe essere intorno ai 200 euro, 150 se siete proprio a corto di liquidità.

Metronomo e accordatore

Già che vi trovate in un negozio di strumenti musicali, chiedete al negoziante che vi faccia vedere qualche metronomo, vi servirà quando finalmente comincerà a suonare lo strumento. Qui ve la potete cavare davvero con poco, non serve qualcosa di professionale almeno per ora. Cos’altro manca? Accordatore. 

Per studiare lo strumento e suonarlo è fondamentale che questo sia accordato. Il modo più semplice è farlo con un accordatore. Anche in questo caso potete cavarvela con poco ma se il budget si è esaurito, potete scaricare una delle tante app gratuite per l’accordatura, magari la precisione non sarà massima ma per ora può andar bene così.

 

La mano sinistra

Adesso vediamo l’impostazione delle mani cominciando dalla sinistra, inutile dire che se siete mancini quanto segue vale per la mano destra. Dove va messa la mano sinistra? Sul manico che deve essere tenuto tra il pollice il dito indice. Fate il modo che il palmo della mano resti a una distanza molto breve dal manco, ciò è importante per consentire alle dita la necessaria libertà di movimento. Con la punta dei polpastrelli si premono le corde, per migliori risultati si raccomanda di tenere le unghie corte. Ogni dito suona su due tasti.

 

La mano destra

Passiamo alla mano destra. Assicuratevi che il polso abbia una posizione ricurva, appoggiate l’avambraccio sul bordo della parte alta del mandolino, all’altezza dello attaccacorde. Il plettro è tenuto tra il pollice e l’indice mentre il dito mignolo può fungere da appoggio sul mandolino, ciò favorisce la precisione nell’esecuzione.

 

Il plettro

Ne abbiamo fatto cenno un attimo fa ma è opportuno spendere qualche parola sul plettro. Come detto il plettro si tiene tra due dita: il pollice  e l’indice, la punta deve essere rivolta verso le corde. Quanto allo spessore dipende dalle vostre preferenze, a ogni modo sono da preferire quelli duri anche per una maggiore flessibilità del polso.

 

Cominciate lentamente

Ricordate? Qualche paragrafo più su vi abbiamo detto di comprare un metronomo. Ebbene, è il momento di tirarlo fuori dalla sua bella confezione. Per eseguire gli esercizi, che devono essere a difficoltà crescente e in linea con il vostro grado di preparazione che in questa fase dovrebbe essere pari a zero, bisogna andare piano. Impostate la velocità del metronomo a quello che ci piace definire “livello di comfort”, ovvero quella che riuscite a seguire senza sforzi. 

Non importa se vi sembrerà di andare pianissimo, significa che al momento è questo il vostro limite. Con la pratica riuscirete di volta in volta a incrementare la velocità ed eseguire gli esercizi senza commettere errori, con la necessaria fluidità. Cercate di suonare il mandolino tutti i giorni, fosse anche per pochi minuti, oltre ovviamente alle vostre sessioni di studio vero e proprio.

Imparate dai grandi

Concedetevi il tempo per ascoltare e magari vedere, i grandi mandolinisti suonare. Vanno letteralmente studiati per carpirne i segreti, lo stile, la tecnica. Una volta che avete imparato a suonare una canzone, provate cercate l’esecuzione su YouTube o magari mettete un disco, un CD o quello che è e provate a suonarci su, non solo vi aiuterà a migliorarvi ma è anche una cosa molto divertente.

 

 

 

Ultimo aggiornamento: 25.04.24

 

Fender Stratocaster – Consigli d’acquisto, Classifica e Recensioni

 

Al mondo esistono tanti marchi di chitarre ma ben pochi possono definirsi ed essere definiti leggendari; Fender è uno di questi tanto è vero che ci sono chitarristi immensi che hanno indissolubilmente legato il loro nome a questo marchio ma soprattutto a un modello in particolare, quello che conoscono anche i sassi: la Stratocaster. I maligni potrebbero pensare che dopotutto è solo una questione di endorsement, ma non è così.

È altrettanto vero che ci sono Fender Stratocaster e Fender Stratocaster… nel senso che ci sono quelle più costose e altre più economiche. Il nostro intento è quello di realizzare una guida che possa venire incontro a tutte le tasche, dunque non aspettatevi solo modelli da migliaia di euro. Curiosi di sapere quali chitarre abbiamo scelto? Per adesso vi diamo solo una anticipazione: la Fender Stratocaster 144502515, una messicana con un ottimo rapporto qualità-prezzo, senza avere nulla da invidiare ai prodotti Made in USA; la Fender 1149402513 colpisce con i suoi colori accesi e il Floyd Rose al ponte.

 

 

Tabella comparativa

 

Pregio
Difetto
Conclusione
Offerte

 

 

Le 8 migliori Fender Stratocaster – Classifica 2024

 

Non solo abbiamo scritto una recensione per evidenziare pregi e difetti del vostro possibile nuovo strumento, ma abbiamo anche organizzato le chitarre secondo una classifica, in questo modo avete un quadro più chiaro. Finita qui? Niente affatto, molti di voi vogliono sapere dove acquistare a prezzi bassi le chitarre quindi abbiamo messo a disposizione un link che vi rimanda a dei siti di e-commerce dove potete confrontare i prezzi dei modelli più venduti online.

 

 

Fender Stratocaster American Standard 

 

1. Fender Stratocaster  144502515

 

Quando si cerca una Fender, spesso si fa molta attenzione al Paese di produzione, prediligendo quello di origine: gli Stati Uniti. In realtà le Fender Stratocaster prodotte in Messico non hanno proprio nulla da invidiare ai modelli statunitensi. Certo, non avranno il feeling ‘vintage’ originale, ma sui suoni si comportano benissimo rimanendo fedeli alla tradizione: medi e alti vibranti uniti a dei bassi rotondi e convincenti. 

Il design molto piacevole da vedere ricorda una Fender American originale, con il corpo bianco e la tastiera in acero. Il manico scorrevole consente di sfruttare il vostro tocco personale e la vostra conoscenza di accordi e scale, passando da un ‘box’ all’altro con grande fluidità. Il pickup al manico si rivela ottimo per gli accordi aperti e per gli assoli più lenti, mentre quello al ponte è perfetto per le parti più veloci. 

 

Pro

Qualità-prezzo: Questa Fender ‘Made in Mexico’ si presenta con materiali di ottimo livello e un costo più basso rispetto a quelle statunitensi. Un ottimo modo per acquistare una Fender senza spendere troppo.

Suono: Bassi convincenti si uniscono ad alti e medi vibranti. Una chitarra ottima per suonare blues, funk e rock sfruttando il proprio tocco e abilità al meglio. 

Design: Molto piacevole da vedere, il bianco polare ricorda le originali Fender American. 

 

Contro

Non proprio vintage: Se cercate una Fender che vi restituisca quel tipo di feeling, allora dovrete puntare su un altro modello, ma aspettatevi di trovare prezzi decisamente più alti.

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Fender Stratocaster Mexico

 

2. Fender Stratocaster 144502500

 

Non tutte le Fender hanno tinte neutre, questo modello infatti si distingue per il suo corpo in ontano con finitura lucida, un vero spettacolo per gli occhi. Come molte chitarre con questo tipo di colore però, dovrete avere una certa cura perché basterà un graffietto per rovinarla. 

Per quanto riguarda il prezzo, ci troviamo su livelli ‘medi’ per uno strumento che comunque non possiamo considerare ‘entry level’. Ve ne consigliamo l’acquisto solo se siete musicisti intermedi, specialmente per la presenza del whammy bar sul Floyd Rose originale. Se sapete come usarlo, potrete davvero sbizzarrirvi e giocare con toni, armonici e vibrati senza preoccuparvi di perdere l’accordatura. 

Il suono della chitarra è un filo più aggressivo, merito dei pickup che si prestano molto bene per l’esecuzione di accordi rock e assoli distorti sulla pentatonica. Se non sapete dove acquistare questa chitarra, cliccate sul link riportato qui di seguito.

 

Pro

Floyd Rose: La chitarra è dotata di quello originale, quindi potrete scatenarvi con il whammy bar al ponte senza preoccuparvi di perdere l’accordatura. 

Suono: Più ‘aggressivo’ rispetto ad altre Fender, questa chitarra è adatta per le distorsioni tipiche del rock e del blues elettrico. 

Design: La finitura lucida dal colore acceso rende questa chitarra davvero piacevole da vedere. Se amate esporre i vostri strumenti con questa farete un figurone.

 

Contro

Graffi: Si tratta di uno strumento che richiede una certa cura, quindi potreste volerlo usare in casa o per delle registrazioni, in quanto basterà un graffio a rovinare la lucidatura.

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Fender Stratocaster American Special

 

3. Fender American Professional II 

 

Le Fender Stratocaster della linea American si distinguono per la loro qualità elevata, ma anche per costo decisamente proibitivo. Si tratta infatti di strumenti professionali prodotti per musicisti esperti che possono sfruttare al massimo il loro potenziale. Questo modello in particolare si presenta con un design spettacolare dal corpo bianco unito alla tastiera in acero. 

Il suono rispecchia tutte le caratteristiche delle Fender American: medi-alti di grande precisione e bassi rotondi, con quel classico effetto ‘a tubo’ tipico di queste chitarre. Si comporta benissimo sia sul pulito sia sulle distorsioni, chiaramente però come tutte le Fender si adatta a generi come blues, rock, funk e fusion, quindi diciamo che presenta i suoi limiti se volete usarla per suonare metal o hard rock con forti distorsioni. Visto il prezzo, non ve la consigliamo se siete alle prime armi, meglio partire con uno strumento ‘entry level’. 

 

Pro

Professionale: Se non badate a spese, siete musicisti di livello intermedio o avanzato e volete finalmente acquistare una Fender American di alto livello, allora questa è la chitarra giusta per voi. 

Design: Il colore bianco elegante si unisce alla tastiera in acero, dando alla chitarra un aspetto elegante con toni vintage. 

Suono: Tipico della Fender American con bassi rotondi e medi-alti precisi e vibranti. Potrete apprezzare il classico effetto ‘a tubo’ che ha reso famosa questa linea. 

 

Contro

Prezzo: Non è una chitarra per principianti. A parte il costo molto elevato, se non avete una buona dimestichezza (anche solo tecnica) con lo strumento, non riuscirete a sfruttarlo al massimo del suo potenziale.

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Fender Stratocaster Ed O’Brien

 

4. Fender Ed O’Brien Stratocaster

 

Se amate il suono del grunge della Seattle degli anni ’90, questa Fender fa al caso vostro. Perché il suono che questo modello è in grado di regalare è più pieno e corposo.

Il merito è da ascrivere all’unico pickup Fender che è il centrale (Texas Special). Al ponte, invece, il mini humbucker Seymour garantisce un buon boost mentre il Sustainer al manico offre una ricca serie di possibilità sonore.

Per quel che concerne il manico, è satinato nonché spesso e si sente come risuoni con le corde e come contribuisca alla resa sonora. 

Unico appunto che ci sentiamo di muovere è alle plastiche di battipenna e cover posteriori che peccano a livello di rifiniture.

La custodia è morbida e di livello base ma permette di tenere basso il costo dello strumento (che non è esattamente alla portata di tutte le tasche).

 

Pro

Suono: Si distingue per essere pieno e corposo, a nostro giudizio si propone per essere lo strumento giusto per chi ama il grunge. 

Meccaniche: Sono di elevata qualità e consentono di ottenere una ricca serie di possibilità sonore. 

Manico: Più spesso della media, satinato e comodo da impugnare.  

 

Contro

Dettagli: Alcuni elementi come le plastiche di battipenna e cover posteriori non appaiono il massimo in termini di rifiniture.

 

 

 

 

 

Fender Stratocaster Jimi Hendrix

 

5. Fender Jimi Hendrix Strat OWH

 

Il costo importante di questa Fender la rende poco adatta ai neofiti. Se però siete dei fan di Jimi Hendrix, probabilmente sarete disposti a mettere mano al portafoglio e spendere qualcosina in più. 

Tanto più che si tratta di una chitarra veramente bella esteticamente, ben costruita e, soprattutto, con un suono di alto livello. Si tratta di un modello realizzato in Messico che si rivela una sorpresa sia dal punto di vista della costruzione sia per il suono, che potremmo definire vintage, come è logico attendersi da uno strumento ispirato a uno dei più grandi chitarristi della storia.

Questa Fender dà ottima prova di sé ad alti volumi e distorsioni, grazie anche all’autentica grinta dei pick up. Manico e tastiera in acero sono molto confortevoli, inoltre vanta un’accordatura stabile. Detto questo è consigliabile, anche se il set up di partenza non è male, farla controllare da un liutaio perché la imposti al meglio.

 

Pro

Suono: L’autentico vintage Fender che vi permette di esprimervi al massimo delle vostre capacità sia in pulito sia in distorto. Si adatta particolarmente bene al blues elettrico, al funk e al rock, ma nulla vieta di suonare anche della fusion. 

Materiali: Di altissima qualità, specialmente la tastiera in acero che garantisce un sustain lungo e vibrante. 

Design: Piace in assoluto. E piacerà ancora di più ai fans di Jimi Hendrix

 

Contro

Costosa: Un acquisto consigliato solo se avete un buon budget, inoltre si tratta di una chitarra che necessita di un “passaggio” dal liutaio per utilizzarla al meglio.

 

 

 

 

 

Fender Stratocaster Player

 

6. Fender Player Plus Strat MN OLP

 

Questa chitarra è di buona qualità, i tasti sono ben arrotondati e anche i bordi della tastiera sono arrotondati in modo da risultare comodi. La verniciatura è impeccabile mentre le viti sul battipenna potrebbero essere un po’ più strette, ma si tratta di un problema che si corregge rapidamente.

Per quanto riguarda la resa, ha un suono pulito incredibile ma anche nella distorsione il suono è pieno e mantiene le note in modo estremamente convincente. È davvero interessante poi che sia possibile attivare tutti e tre i pick up, in modo da creare suoni completamente diversi. 

Quando si riceve la chitarra l’impostazione è praticamente inesistente, perciò è importante far regolare lo strumento da un liutaio. Anche le corde di fabbrica non sono il massimo e vanno indubbiamente sostituite con un nuovo set prima della regolazione. Peccato perché tutto questo comporta una serie di costi aggiuntivi.

 

Pro

Suono: Totalmente soddisfacente e gratificante, anche in fase di distorsione.

Pickup al ponte: La scelta di invertire la l’inclinazione del pickup al ponte ha come conseguenza delle armoniche superiori accentuate e un suono rotondo, caldo.

Comodità: Tasti e bordi della tastiera sono arrotondati così da risultare particolarmente comodi.

 

Contro

Corde: Vanno indubbiamente sostituite. Meglio anche far dare una registrata allo strumento da un liutaio.

 

 

 

 

 

Fender Stratocaster Squier

 

7. Fender Stratocaster Squier SB kit chitarra elettrica e amplificatore

 

Per chi sta pensando di comprare la sua chitarra e una serie di accessori indispensabili e ha ben poco denaro da spendere , suggeriamo un kit come questo che comprende una Fender Stratocaster Squier, un piccolo amplificatore, una bag per il trasporto della chitarra, tracolla, cavo e accordatore. 

Naturalmente le aspettative non devono essere eccessive per questo kit ma il prezzo è comunque interessante. Per fare un po’ di esperienza la chitarra va bene, ma la immaginiamo soprattutto tra le mani dei ragazzini che poi progredendo dovranno necessariamente passare a un modello superiore. 

Il manico non è malvagio considerata la fascia di prezzo, le meccaniche sono abbastanza scadenti. La distorsione è fiacca, l’amplificatore va sicuramente bene per esercitarsi ma non di più. La bag è priva di imbottitura, e quanto al cavo ne abbiamo visti di migliori. Abbastanza preciso è l’accordatore.

 

Pro

Prezzo: Considerando i diversi accessori che si accompagnano alla chitarra, riteniamo che il prezzo sia conveniente.

Manico: Tenendo conto che parliamo di una chitarra di fascia bassa, ci ha sorpreso non poco. È comodo e abbastanza scorrevole.

 

Contro

Meccaniche : L’accordatura non tiene un tempo sufficiente, soprattutto se le corde sono stressate con i bending per non parlare dell’uso della leva.

Scarsa potenza: La potenza sonora non è un pregio di questa chitarra la cui distorsione lascia non poco a desiderare.

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Fender Stratocaster HSS

 

8. Squier by Fender Classic Vibe 70’s Stratocaster

 

La Squire è una sottomarca della Fender, creatrice di chitarre adatte ai musicisti principianti o intermedi che vogliono risparmiare. Questo modello in questione è una riproduzione fedele della Fender Stratocaster HSS, caratterizzato da un corpo nero e dalla tastiera in acero molto scorrevole. 

La tastiera corta si adatta perfettamente al blues, al rock e al funk, mentre i pickup passivi garantiscono un suono piacevole e morbido sui bassi, particolarmente adatto alle lievi distorsioni ed al pulito. Il design dello strumento risulta molto bello da vedere, con il corpo dalla forma tipica della Fender. 

Per quanto riguarda i materiali e i componenti, siamo una spanna sotto le Fender originali, specialmente il ponte con leva wah-wah che se viene utilizzata spesso fa perdere un po’ l’accordatura. Nonostante questo la Squire rimane un’ottima chitarra per i  principianti che vogliono imparare le basi, per poi magari passare ad una Fender vera e propria. 

 

Pro

Suono: Rispetto ad altre chitarre ‘entry level’ la Squire si difende molto bene per quanto riguarda il suono, specialmente sul pulito e sulle lievi distorsioni.

Design: Una riproduzione fedele della Fender Stratocaster HSS con manico in palissandro, molto piacevole da vedere e da suonare.

Prezzo: Rispetto alle Fender, il modello Squire si rivela molto più economico e quindi adatto ai principianti in cerca di uno strumento ‘entry level’ per cominciare a praticare. 

 

Contro

Materiali: Non sono di bassa qualità ma non aspettatevi quelli di una vera e propria Fender. La leva wah-wah se utilizzata spesso tende a far perdere l’accordatura.

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Come scegliere una buona Fender Stratocaster

 

Sul mercato non mancano offerte interessanti per le migliori Fender Stratocaster del 2024 ma non potendole riportare tutte, abbiamo fatto una comparazione al fine di individuare quelle realmente imperdibili. Oltretutto riteniamo che una scrematura sia utile ai nostri lettori per evitare di fornire loro una guida troppi dispersiva.

 

Ci preme, inoltre, fornire a quanti gentilmente ci leggono gli elementi necessari a comprendere da soli come scegliere una buona Fender Stratocaster anche perché l’acquisto di una chitarra è una cosa molto personale e a dirla tutta, sebbene stiamo parlando di un grandissimo marchio, anzi, per alcuni è la migliore marca, non è detto che i suoi strumenti, per quanto buoni, siano adatti alla musica che si vuol suonare e a sound che si cerca.

 

Il budget

Nel decidere quale Fender Stratocaster comprare c’è un vincolo o se preferite un paletto che difficilmente può essere eluso, ovvero il costo. Alcuni modelli, infatti, sono per le tasche di chi fa il professionista o comunque ha delle entrate tali che gli consentono di togliersi uno sfizio costoso. Dunque, come prima cosa stabilite il vostro budget e poi mettetevi alla ricerca della migliore Fender Stratocaster possibile per le vostre possibilità. 

Non disperate perché uno strumento più economico si può trovare, anche se magari non è quello dei vostri sogni. C’è sempre la possibilità di comprare una chitarra usata (anche se alcune particolarmente rare costano più di una nuova) ma ammesso che vi abituate all’idea di non essere stato il primo per il vostro strumento, ci sono sempre delle insidie dietro l’angolo soprattutto se non si ha la necessaria esperienza se quella chitarra ha dei problemi, per carità, nulla che non possa essere risolto da un buon liutaio che però, giustamente, va pagato.

 

Americana, Giapponese o Messicana

Sul luogo di fabbricazione della Fender si dicono tante cose, alcune vere, altre leggende. La casa chitarrista, del resto come tante aziende, ha delocalizzato la sua produzione da tempo, naturalmente senza abbandonare gli States. I paesi principali dove avviene la produzione, oltre ai succitati USA, sono Messico e Giappone, più altri minori dove è delocalizzata la produzione di strumenti più a buon mercato. 

Secondo molti pareri se si vuole il top della Fender, bisogna lanciarsi senza indugio sugli esemplari made in USA che guarda caso sono i più costosi, altrimenti bisogna ripiegare su Messico o Giappone. 

Ma perché le Fender statunitensi costano di più? Diciamo che in fase di produzione sono usati i migliori materiali possibili e l’attenzione per le rifiniture, i più piccoli dettagli, è massima. Ma è anche vero che il costo del lavoro è superiore negli USA rispetto, ad esempio, al Messico. Tuttavia il discorso non è così scontato come sembra. Innanzitutto bisognerebbe ragionare sulla serie, alcune sono più riuscite di altre, poi va valutato il suono, il feeling che lo strumento trasmette. 

Insomma, l’ideale sarebbe toccare la chitarra con mano e vi assicuriamo che non è la prima volta che un chitarrista entra in un negozio per comprare una Fender made in USA per poi uscire con una chitarra messicana perché ha valutato positivamente il rapporto qualità/prezzo.

 

 

 

Domande frequenti

 

Come sapere dove è stata costruita una Fender Stratocaster?

Quando si decide di comprare una Fender Stratocaster, soprattutto di seconda mano è bene conoscere il paese di produzione. Le differenze non sono poche, a cominciare dal prezzo. Una chitarra costruita negli USA vale di più di una costruita in Messico e ancor di più di una prodotta in Indonesia. Per sapere immediatamente il paese di costruzione basta guardare sul retro della paletta dove è riportato a chiare lettere.

 

Come fare il setup di una Fender stratocaster?

Il setup della chitarra comprende vari aspetti, noi ci concentreremo su quelli principali che sono tre: action, intonazione e trussrod. Di tutte le regolazioni l’action è quella più personale. Ma cosa intendiamo quando parliamo di action? In sostanza si tratta della distanza delle corde dalla tastiera, alcuni la prediligono più alta, altri più bassa. 

Ipotizzando che il manico sia dritto e che l’action al capotasto sia perfetta, per modificare l’altezza delle corde, regolate le due brugole che si trovano su ogni selletta. Per regolare l’intonazione si tna ad agire sulle sellette ma come capire se ciò è necessario? Suonate una corda a vuoto e verificate che sia accordata con un accordatore, posti che sì premete la corda al dodicesimo tasto e controllate con l’accordatore: se la nota è crescente dovete far arretrare la selletta. 

Per fare ciò vi serve un cacciavite. Fate fare un giro alla vite e ricontrollate l’intonazione. Nel caso in cui il manico necessiti di essere regolato, un campanello d’allarme arriva alle vostre orecchie: se è eccessivamente dritto sui primi tasti le corde non vibrano al meglio o come si dice nel gergo, frustano. Se invece la curvatura è troppa, le corde frustano sulla seconda ottava. Per regolare il truss rod si agisce su una vite che si trova a una delle due estremità del manico. La vita deve girare di un quarto, lasciare al manico il tempo di assestarsi ed eventualmente dare un altro quarto di giro.

 

Come risalire all’anno di costruzione di una Fender Stratocaster?

Si risale all’anno di produzione attraverso il numero seriale. Fender mette a disposizione un archivio dove basta riportare il codice per conoscere l’anno di produzione della chitarra. In vero una data viene riportata sul tacco del manico ma questa può essere fuorviante in quanto riguarda l’anno di produzione del manino ma non significa che l’intera chitarra sia stata costruita proprio in quel periodo.

 

Come cambiare il battipenna di una Fender Stratocaster?

La sostituzione del solo battipenna è molto semplice, basta svitare tutte le viti che lo tengono fisso al body e sollevare le plastiche dei potenziometri e del selettore pickup.

 

 

 

Come utilizzare la Fender Stratocaster

 

Dopo aver atteso tanto finalmente avete tra le vostre mani una fiammante fender Stratocaster nuova di zecca. Se siete assoluti principianti abbiamo per voi alcune dritte che potrebbero farvi comodo.

Controllate l’accordatura

Prima di suonare va controllata l’accordatura dello strumento. Un orecchio allenato capisce immediatamente che qualcosa non và in una o più corde. Oggi la tecnologia mette a disposizione strumenti che garantiscono una accordatura precisa quindi perché non usarli. Pertanto insieme alla chitarra comprate anche un accordatore. 

Di accordature ce ne sono diverse ma almeno quella standard dovete conoscerla ed è la seguente MI, LA, RE, SOL, SI, MI, attenzione perchè queste note sull’accordatore vi appariranno con altre lettere, ovvero, E, A, D, G, B, E. 

 

Accordare in Drop D

Ci sono generi dove si fa un largo uso della accordatura in Drop D: il blues e il metal su tutti. L’accordatura prevede che la sesta corda a vuoto suoni un RE invece del consueto MI. Tale scelta semplifica prendere i power cord ma da allo strumento anche un suo più cupo.

 

Accordare in Drop C

Un altro tipo di accordatura che permette di avere un suono più pesante è quella detta Drop C ed è usata per generi come metal, da alcune band stoner, ecc. Si ottiene accordando le corde secondo questa sequenza: DO, SOL, DO, FA, LA, RE. Un’accordatura del genere richiede di usare corde che siano almeno 011. 

Ma veniamo a un aspetto fondamentale: se il vostro scopo è suonare la chitarra in Drop C, evidentemente la Fender Stratocaster non è quella che fa per voi. Quindi, prima di comprare una chitarra, cercate di avere ben chiaro cosa volete suonare e quale è il sound che vi interessa.

 

 

 

Ultimo aggiornamento: 25.04.24

 

 

Principale vantaggio

La chitarra è costruita artigianalmente, si caratterizza per un ottimo suono e una eccellente suonabilità. Il manico è senza dubbio uno degli aspetti più interessanti, preciso e comodo: trasmette un buon feeling. Tutto ciò a un prezzo a dir poco vantaggioso.

 

Principale svantaggio

C’è davvero ben poco da ridire su una chitarra del genere, l’unica cosa che possiamo rilevare sul versante negativo sono l corde in dotazione che a noi non sono piaciute. È comunque un problema secondario poiché è sufficiente sostituirle con quelle che si preferiscono.

 

Verdetto 9.9/10

Non abbiamo il minimo dubbio che questa chitarra vi farà perdere la testa, crediamo che per rapporto qualità/prezzo sia tra le migliori. La consigliamo agli studenti di conservatorio che cercano uno strumento valido su cui esercitarsi e possibilmente senza dover spendere un sacco di denaro.

 

 

 

 

DESCRIZIONE CARATTERISTICHE PRINCIPALI

 

Costruzione artigianale

Il nome Alhambra dovrebbe essere abbastanza noto tra chi predilige la chitarra classica (i migliori modelli) come strumento ma se così non fosse vi aiutiamo a farvi una idea. Si tratta sostanzialmente di un’azienda che lavora artigianalmente ai suoi strumenti, esiste fin dalla metà degli anni ‘60. 

La costruzione degli strumenti, inclusa la 1C, avviene secondo un sistema collaudato nel tempo, sempre lo stesso tramandato dai vecchi artigiani ai giovani usando come materia prima legno nobile. La 1C è una chitarra dall’incredibile rapporto qualità prezzo destinata soprattutto agli studenti, in particolari quelli di conservatorio. 

È comunque uno strumento che ama esibirsi in pubblico anche perché ha un buon volume oltre alla qualità del suono che è notevole. Ci potete suonare praticamente di tutto, dal repertorio tipicamente classico a quello più moderno, al resto ci pensa l’abilità del chitarrista.

Materiali

Come abbiamo detto nel primo paragrafo Alhambra ci tiene costruire i suoi strumenti con legni nobili, di buona qualità. Per accorgermene vi basta imbracciare la 1C che, sebbene non sia una top gamma, non difetta in qualità. Ma ci preme dare qualche dettaglio in più. 

La tavola è in cedro massello, fasce e fondo, invece, sono in mogano laminato. Per la realizzazione di tastiera e ponte le sapienti mani degli artigiani spagnoli hanno lavorato dell’ottimo mogano rafforzato con ebano. Le corde vibrano una bellezza e il suono si propaga con forza grazie alle caratteristiche costruttive della chitarra e alle peculiarità dei materiali.

 

Ottimo manico

Difficilmente non vi innamorerete del manico della Alhambra. È molto scorrevole e confortevole, dà modo di suonare lo strumento con assoluta agilità. È preciso in ogni punto, segno che la chitarra è stata costruita con grande attenzione da parte dei maestri liutai. 

Toccate tasto per tasto e assaporate le vibrazioni, il feeling è incredibile per uno strumento che in fin dei conti non costa tanto. Per capire ciò che stiamo dicendo dovreste provare a fare un confronto con chitarre di marchi magari più noti che magari delocalizzano la loro produzione in Asia impiegando materiali sicuramente inferiori. È proprio il caso di dire che con Alhambra è tutta un’altra musica. 

L’unica cosa che potete fare per migliorare questo strumento e montarci le migliori corde possibili perché quelle in dotazione potrebbero non convincervi del tutto, poi non ci stancheremo mai di dirlo, la scelta delle corde è una cosa soggettiva. Per il resto segnaliamo che non ci sono accessori di alcun tipo compresi nel prezzo.

 

 

 

 

 

Ultimo aggiornamento: 25.04.24

 

 

Principale vantaggio

Secondo noi l’aspetto più vantaggioso della chitarra Eko è il suo prezzo: non costa poco, costa pochissimo. Nonostante ciò si riesce a tirare fuori un buon suono sempre tenendo conto che si tratta di un modello adatto ai principianti.

 

Principale svantaggio

Non sono pochi i problemi emersi nel corso della nostra analisi, tutti ampiamente messi in preventivo, tra questi il più evidente riguarda le meccaniche e la tenuta (non tenuta…) dell’accordatura. È una situazione a dir poco snervante.

 

Verdetto 9.6/10

Tutto sta nel capire cosa si pretende da uno strumento, se la chitarra vi serve per suonare in spiaggia o per metterla nelle mani di un ragazzino, è un acquisto che consigliamo di fare. Chi invece cerca una chitarra da studio, si tenga a debita distanza dalla Eko CS 10.

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DESCRIZIONE CARATTERISTICHE PRINCIPALI

 

Una chitarra da spiaggia

Quando si compra una chitarra classica  o altro strumento bisogna sempre chiedersi cosa se ne vuole fare e cosa ci si aspetta in termini di prestazioni. Una chitarra può costare tanto o pochissimo, come nel caso della Eko CS 10. Chi compra uno strumento economico dovrebbe già sapere a cosa va incontro, ci sono una serie di problemi da considerare come una regola fissa, immutabile. 

Non possiamo esimerci da mettere in evidenza i difetti dello strumento, non sarebbe corretto nei confronti dei nostri lettori ma al tempo stesso non possiamo essere eccessivamente severi nel giudizio considerando il costo irrisorio della CS 10 che se vista da questa prospettiva forse non modifica nella sostanza la nostra opinione ma di certo ammorbidisce il giudizio. 

Dunque, il costo è il più evidente punto di forza per una chitarra entry level che potreste tranquillamente portare in spiaggia senza preoccuparvi troppo delle conseguenze e lasciare così a casa il vostro strumento principale che sta bene lì, lontano da sole, sabbia e salsedine.

Le meccaniche sono un punto debole

Nel primo paragrafo abbiamo fatto cenno a quello che ci si dovrebbe aspettare comprando strumenti economici, una sorta di regola fissa dalla quale non si scappa. La Eko CS 10 conferma quanto appena detto, il grosso punto debole di questa chitarra sono le meccaniche. Purtroppo l’accordatura tiene davvero per pochissimo e questa cosa, comprensibilmente, ha fatto letteralmente infuriare molti, stanchi di dover accordare spesso e volentieri lo strumento per poi ricominciare. 

Sostituire le meccaniche non ne vale la penna in virtù di quanto poco costa la chitarra, tutto ciò che si può fare è lasciare le cose così come stanno e armarsi di pazienza. Altra cosa da segnalare è l’action un po’ altina che magari soprattutto ai meno esperti rende difficoltoso suonare bene. Ad ogni modo ricordiamo che questi sono dettagli soggettivi. 

Abbastanza grezzi sono i tasti con i bordi che andavano arrotondati. In generale è una chitarra poco rifinita anche per quanto concerne la verniciatura.

 

Suona benino

Ma in fin dei conti, come suona questa chitarra? Allora, nel momento in cui sarete riusciti ad accordarla e ad aver sostituito le corde con un set migliore, riuscirete a tirare fuori un suono gradevole, sorprendente perfino viste le premesse. Acquistar questa chitarra ha sicuramente un suo perché nonostante i problemi evidenziati. 

Innanzitutto costa poco, è sicuramente adatta a un ragazzino ma anche chi vuole uno strumento da portarsi dietro per una gita senza doversi preoccupare più di tanto per eventuali danni. Non la consigliamo, invece, per studiare perché passerete più tempo ad accordarla che ad eseguire gli esercizi con il risultato, magari, di diventare dei bravissimi accordatori ma dei pessimi chitarristi. 

Insomma, una chitarra del genere va comprata soprattutto per il prezzo basso o come strumento di ripiego o più semplicemente per far divertire i giovanissimi che magari poi si appassioneranno realmente alle sei corde.

 

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Ultimo aggiornamento: 25.04.24

 

 

Principale vantaggio

Tenendo conto che si tratta di una chitarra entry level il suono ci ha sorpreso non poco, buono il volume mentre le meccaniche fanno onestamente il loro lavoro.

 

Principale svantaggio

Tra gli accessori a corredo c’è il poggiapiedi che secondo noi è troppo fragile, dà la sensazione di poter danneggiare facilmente. Quanto alla custodia è sicuramente utile contro la polvere ma non contro gli urti.

 

Verdetto 9.8/10

Secondo noi comprado la C 40 a queste cifre se non si fa un affare… ci manca poco. La chitarra saprà sorprendervi e porta in dote un po’ di accessori, cosa che non guasta mai.

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DESCRIZIONE CARATTERISTICHE PRINCIPALI

 

Una chitarra per principianti

La Yamaha C 40, come suggerisce il nome, fa parte della serie C che si caratterizza per il buon rapporto qualità/prezzo di tutti gli strumenti che ne fanno parte. Dobbiamo dire che in termini di vendita la chitarra classica C 40 non delude il produttore, è uno strumento che è riuscito a convincere tantissime persone della sua bontà ma anche  e soprattutto per il suo costo che è tra i più bassi. 

A chi si rivolge? Ai principianti, infatti siamo al cospetto di una sei corde entry level, magari con un buon rapporto qualità prezzo ma pur sempre entry level. Il costo vi sembrerà ancora più vantaggioso se specifichiamo che stiamo parlando di un set completo che oltre allo strumento comprende un accordatore, uno stand per la chitarra, un poggiapiedi e una bag. Ma andiamo a vedere un attimo più da vicino questi accessori. 

Lo stand è molto stabile, non c’è pericolo che la chitarra cada rovinosamente a terra. Il poggiapiedi sinceramente ci pare un pò leggerino, attenzioni a non farci sopra troppa pressione, potrebbe piegarsi. L’accordatore ha una discreta precisione. La bag non protegge dagli urti non avendo imbottitura, è buona per tenere lontano la polvere.

Suono sorprendente

Non nascondiamo la nostra sorpresa dopo aver ascoltato il suono della C 40. Visto il prezzo e la caterva di accessori era facile immaginare che il suono sarebbe stato pessimo. Ci siamo ricreduti. Sia chiaro, non parliamo di nulla di trascendentale ma c’è da ritenersi soddisfatti tanto per il suono quanto per la sua proiezione, anche perchè questa è una chitarra da studio. Un plauso a Yamaha che in questo senso ha fatto un buon lavoro. 

Precisiamo, comunque, che per risultati apprezzabili è tassativo cambiare le corde in quanto quelle che trovate montate sono di basso livello. Con corde di buona se non ottima qualità noterete subito i benefici della sostituzione migliorando il suono della C 40. 

Come vedete basta davvero poco per migliorare uno strumento che per la fascia di prezzo nella quale si colloca sorprende non poco. Abbiamo ancora altro da aggiungere su questa chitarra e a tale scopo vi rimandiamo al paragrafo successivo dove affronteremo ed analizzeremo altre questioni interessanti.

 

Buon manico

Prova superata anche dal manico che è comodo, preciso per essere quello di una chitarra entry level (è bene sottolinearlo più volte per capire il senso della nostra opinione) con i tasti ben rifiniti. 

L’action è nella media, né alta nè troppo bassa.Veniamo alle meccaniche, sicuramente non sono nulla di eccezionale ma il loro onesto lavoro lo fanno, se temete di dover passare più tempo ad accordare la chitarra piuttosto che suonarla non preoccupatevi perché non è questo il caso. Quanto alla verniciatura non abbiamo rilevato particolari sbavature e/o imperfezioni ciò denota una certa cura e attenzione per i dettagli che il cliente non può fare altro che apprezzare.

 

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