Quando la chitarra acustica è rock

Ultimo aggiornamento: 28.03.24

 

Metallari e rocker non sono indifferenti alla bellezza del suono che può scaturitre da una chitarra acustica: abbiamo selezionato alcuni brani che ve lo dimostrano.

 

Quando si parla di rock, heavy metal e musica “dura” in generale l’associazione con la chitarra elettrica è immediata. Ci siamo detti, allora, che era il caso di andare a ripescare quei brani suonati da band che proprio su chitarre elettriche e magari riff potenti, hanno basato la loro fortuna ma che hanno dimostrato di saper scrivere buona musica anche servendosi di un’ottima chitarra acustica (lista dei migliori prodotti). Come spesso sottolineiamo nei nostri articoli, quanto segue non vuole essere assolutamente una classifica, bensì si tratta di brani sistemati in ordine sparso.

 

Phoenix Rising (Annihilator)

Nel 1993 i thrashers canadesi Annihilator pubblicarono l’album Set The World Of Fire, un disco che potremmo definire “particolare”, sicuramente un po’ spiazzante per i fan della prima ora. Della tracklist fa parte la ballad Phoenix Rising che si basa su ottimi arpeggi e indovinate melodie.

 

 

Return to serenity (Testament)

Originariamente questa canzone dei Testament la troviamo sull’album The rituale, quinto lavoro dei thrasher americani, e che, pur avendo delle parti acustiche, era comunque un brano abbastanza “elettrico”. Nel 1995, la band pubblicò Live at Fillmore, un disco dal vivo come si può immaginare. Questo comprendeva tre bonus track tra le quali una versione interamente acustica di Return to serenity, che probabilmente è migliore dell’originale.

 

The bard’s song: In The Forest (Blind Guardian)

Non nascondiamo che tra le canzoni acustiche questa è una delle nostre preferite, The bard’s song: In The Forest è tratta da Somewhere Far Beyond, pubblicato dal 1992. Sebbene la tematica sia fantasy come da tradizione per la band tedesca, letteralmente ossessionata dal genere letterario e in particolare da Tolkien, fu composta durante un periodo drammatico per il frontman Hansi Kursch che aveva da poco perso il padre: in effetti è un brano molto malinconico ma altrettanto bello.

 

Patience (Guns N’ Roses)

Forti del successo decretato da Appetite for Destruction, nel 1989 i Guns N’ Roses pubblicarono l’album G N’ R Lies che possiamo dividere in due parti: la prima conteneva l’EP Live ?!*@ Like a Suicide mentre la seconda quattro brani acustici, tre inediti più un quarto: You’re Crazy, acoustic version della canzone già pubblicata su Appetite For Destruction. Del lotto fa parte Patience, una ballad suonata a tre chitarre che spicca per bellezza.

 

Journeyman (Iron Maiden) 

Journeyman è il brano che chiude Dance of Death, disco pubblicato nel 1993 e famoso anche per avere la copertina più inguardabile della storia della band. Ma questi sono altri discorsi. Gli Iron Maiden, pur non essendo stati del tutto estranei alla chitarra acustica, con questa canzone realizzano il loro primo brano senza strumenti elettrici.

 

Polly (Nirvana)

Anno 1991, il fenomeno grunge emerge dai sobborghi di Seattle: ciò che fino a poco tempo prima era una band underground è travolta dal successo. Nevermind è in vetta alle classifiche trainato dal singolo Smells Like Teen Spirit e dire che la Geffen avrebbe messo la firma per vendere 250.000 copie. Della tracklist fa parte il brano acustico Polly che originariamente era stato composto per il lavoro precedente, Bleach (oltretutto la canzone ha cambiato titolo almeno un paio di volte) ma alla fine fu escluso perché ritenuto poco omogeneo con il resto delle canzoni.

 

Fade to black (Metallica)

Magari non sarà un brano totalmente acustico ma Fade To Black dei Metallica assolutamente non può essere esclusa dal nostro articolo. La canzone è di quanto più malinconico abbiano mai scritto i Metallica, e dire che è presente su un disco tutt’altro che pop come Ride the Lightning (1984). Se la musica è struggente, il testo lo è ancor di più.

 

 

Tears of The Dragon (Bruce Dickinson)

Bruce Dickinson era da poco uscito dagli Iron Maiden per giocarsi la carta della carriera solita. Quando faceva ancora parte della band aveva pubblicato Tattooed Millionaire (1990) ma è Balls To Picasso il primo vero solo album post Maiden. Attorno al disco c’era tanta curiosità ma il lavoro fu criticato perché fin troppo vario, come se Dickinson non avesse ancora chiaro quale direzione intraprendere. Certo è che Tears of The Dragon è una acoustic song stupenda da ascoltare e riascoltare più volte.

 

Ain’t No Nice Guy (Motörhead)

Anche in questo caso non parliamo di un pezzo al 100% acustico ma comunque lo è in buona parte. Diversi i punti di interesse per questa canzone presente su March ör Die. Il primo è che lo canta Lemmy, il secondo è che insieme a lui canta Ozzy Osbourne e il terzo che l’assolo è suonato da Slash con il suo stile inconfondibile.

 

 

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