Pulse – Recensione

Ultimo aggiornamento: 28.03.24

 

Principale vantaggio

Pulse è una raccolta di brani dal vivo che ripropone la scaletta programmata dalla band per il tour di promozione del disco The Division Bell, organizzato nel 1994. Il live album presenta i brani più famosi e amati dei Pink Floyd, un buon punto di partenza se vi state avvicinando alla band e non sapete quale album dei Pink Floyd comprare. Il primo CD presenta brani tratti da diversi dischi, tra i quali anche il pezzo Astronomy Divine di Syd Barrett. Sul secondo CD invece troviamo l’intero disco The Dark Side of The Moon eseguito dal vivo, una vera chicca per gli appassionati che potranno trovare le differenze tra il lavoro in studio e l’esibizione live. 

 

Principale svantaggio

Come tutti i dischi dal vivo, anche Pulse può deludere l’ascoltatore che magari si aspetta una produzione cristallina dei suoni e un’esecuzione perfetta dei brani. A questo si accosta anche il prezzo di vendita del disco che a nostro parere è eccessivamente alto per la proposta. Un acquisto che possiamo consigliarvi solo se avete un buon budget a disposizione o se siete dei fan sfegatati dei Pink Floyd e volete completare la loro discografia. In alternativa, meglio puntare direttamente su The Dark Side of the Moon o su altri dischi come Atom Heart Mother, The Wall e Wish You Were Here. 

 

Verdetto: 9.2/10

Vista l’incredibile discografia dei Pink Floyd, ci risulta difficile premiare questo live con un punteggio pieno, sia per il suo prezzo poco conveniente, sia per la proposta che potrebbe non convincere pienamente gli appassionati. Un disco decisamente da collezionisti che dovrebbe finire in fondo alla lista dei desideri se invece vi mancano ancora dei dischi in studio dei Pink Floyd. Tutto sommato, l’ascolto delle tracce eseguite dal vivo è molto piacevole, specialmente l’intera esecuzione di The Dark Side of The Moon. 

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DESCRIZIONE CARATTERISTICHE PRINCIPALI

 

Un ‘altro’ live dei Pink Floyd

Quando si parla dei Pink Floyd e concerti dal vivo, il primo che viene in mente è quello del leggendario documentario ‘Pink Floyd a Pompei’ di Adrian Maben, uscito nell’ormai lontano 1974. Negli anni ‘90 i Pink Floyd erano ormai una band non più tanto giovane che aveva dato quasi tutto ciò che poteva dare al mondo della musica e dell’arte in generale. 

I dischi di questo periodo infatti non sono particolarmente memorabili, ne tantomeno questo live album Pulse che comunque può rivelarsi una buona aggiunta alla collezione di ogni appassionato. Il disco in particolare contiene l’esecuzione della scaletta del tour organizzato per promuovere The Division Bell. Degna di nota l’esecuzione dell’intero disco The Dark Side of The Moon che potrà deliziare i fan della band. 

Le tracce

I live album sono sempre una lama a doppio taglio: da una parte danno la possibilità ai neofiti di avere un’infarinatura generale dei brani più famosi della band, dall’altra rimangono comunque lavori marginali di una discografia (salvo rarissimi casi), realizzati solo per i fan. In questo caso troviamo una scaletta di ottimo livello: nel primo disco i Pink Floyd propongono brani assortiti dai dischi più famosi, come Wish you Were Here, The Wall e ovviamente The Division Bell. Piacevole l’inclusione di Astronomy Divine di Syd Barrett nel ‘suo’ The Piper At The Gates of Dawn. 

Il secondo disco invece è il fiore all’occhiello della proposta, una sorta di live di The Dark Side of The Moon, dove la band propone l’intero disco dal vivo. La conclusione è affidata alle sempre bellissime Wish You Were Here, Comfortably Numb e Run Like Hell. 

 

Una proposta costosa

La registrazione dei brani dal vivo risulta di buon livello, a livello tecnico è stata catturata l’atmosfera del live con il pubblico e il riverbero tipico dei concerti. L’esecuzione dei brani da parte della band è ottima, inoltre sugli assoli di Gilmour si può percepire la genuinità emotiva del chitarrista sui bending e vibrati. 

Ovviamente la precisione del suono non è minimamente paragonabile a quella ottenuta in studio, quindi se non possedete The Dark Side of The Moon nella vostra collezione di dischi, allora meglio puntare su quello piuttosto che su Pulse. Non particolarmente vantaggioso anche il prezzo di questo doppio CD, poco giustificato visto che si tratta di un lavoro risalente al 1994 di una band ormai sciolta. 

 

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