Le 8 più belle e famose canzoni italiane anni ’70

Ultimo aggiornamento: 24.04.24

 

La musica italiana negli anni ‘70 era in pieno fermento, grazie ad autori che sono entrati poi nella storia della nostra cultura musicale. 

 

Per molti appassionati forse un po’ troppo oltranzisti, la vera musica è finita con gli anni ‘70. Un paradosso, se pensiamo che di questi tempi si sente una gran nostalgia degli anni ‘80 e ‘90 rispetto alla musica moderna, ritenuta da molti prodotta a tavolino e per certi versi ‘finta’ a causa di alcune soluzioni come l’autotune. 

Sebbene la buona musica sia uscita anche dopo gli anni ‘70 è innegabile che quel periodo ha portato una ventata di aria fresca, grazie a nuove correnti in seguito diventate i generi musicali più conosciuti. 

La musica italiana negli  ‘70  ha portato tantissime innovazioni non solo in ambito strettamente pop, ma anche in generi meno conosciuti al pubblico come ad esempio il prog rock. In particolare, abbiamo avuto una generazione di artisti e cantautori di altissimo livello che ancora oggi continuano ad allietare gli appassionati e sono fonte di ispirazione per chi vuole cimentarsi con il cantautorato in italiano. 

Qui di seguito troverete una rassegna di alcuni delle canzoni italiane degli anni ‘70 più belle. Potete trovare tantissime hit sul web, basta cercare su youtube ‘musica italiana anni 70’ oppure ‘musica anni 70 80’.

 

Lucio Battisti – Si,viaggiare

Lucio Battisti è considerato uno dei più grandi cantautori italiani, capace di interpretare tantissimi generi musicali con grande personalità. Dalla classica ballata pop all’italiana, passando dal blues e sfociando anche su brani rock e prog, Lucio Battisti resta un punto di riferimento della musica nostrana. Parte del suo successo lo deve anche ai testi di Giulio Rapetti, in arte Mogol, paroliere di prim’ordine che ha lavorato con tantissimi autori e band di grande importanza. Si, Viaggiare è un brano che colpisce per il suo arrangiamento, per il ritmo e per gli assoli creati con tastiere midi e sintetizzatori. La voce leggera di Battisti ci accompagna per un vero e proprio viaggio fisico e spirituale, dove la strofa si alterna benissimo con il ritornello e il crescendo finale. 

Vasco Rossi – Fegato Spappolato

Nel 1979 Vasco Rossi comincia la sua ascesa verso l’Olimpo della musica italiana, proponendo brani decisamente fuori dagli schemi per la tradizione musicale del nostro paese. In una scena musicale commerciale fatta di canzoni d’amore, Blasco canta di una giornata passata nella festa di paese (probabilmente di Zocca) dopo una sbornia presa la sera prima. Il brano segue una composizione funk\jazz, ma è intriso di spirito punk che lo ha reso un manifesto generazionale, tra l’altro riesce a dipingere una certa realtà giovanile nei piccoli paesi. Il tutto si chiude con un estratto di God Save The Queen dei Sex Pistols. 

 

Rino Gaetano – Gianna

Tra i cantautori italiani degli anni ‘70, Rino Gaetano è stato amatissimo per la sua sincerità e per la sua capacità di scrivere testi all’apparenza semplici, ma che contenevano sempre significati. Se all’apparenza ‘Gianna’ è una canzone positiva, dedicata ad una ragazza, in realtà Gaetano denuncia alcune cattive abitudini italiane, come ad esempio quella di accontentarsi rinunciando agli ideali pur di stare comodi. E nonostante il brano sia allegro e festaiolo, il messaggio è tutt’altro che positivo, un po’ come altri brani di Gaetano caratterizzati dalla sua ironia pungente. 

 

Patty Pravo – Pazza idea

Nicoletta Strambelli in arte Patty Pravo viene spesso considerata una delle più grandi cantautrici italiane, non solo per la sua voce particolare, ma anche per il suo modo di interpretare testi trasgressivi. Dopo il suo iniziale periodo ‘beat’, negli anni ‘70 l’artista si dedica alla musica melodica italiana con Pazza idea, la canzone alla quale viene spesso associata. Nel brano, Patty Pravo immagina di fare l’amore con la sua vecchia fiamma, mentre sta frequentando un altro uomo. Musicalmente il brano è una classica ballata all’italiana, retta principalmente dalla voce e dall’intensità interpretativa di Patty Pravo. 

Domenico Modugno – La lontananza

Brano a cavallo tra la musica italiana degli anni 60’ e ‘70, La Lontananza di Modugno è uno dei primi in assoluto a uscire all’inizio del nuovo decennio. Una canzone che parla di una storia d’amore a distanza, scritto con Enrica Bonaccorti e ispirato proprio da uno scambio di missive tra lei e il suo ragazzo. Il brano ha quel sapore classico della musica leggera italiana degli anni ‘60, della quale Modugno è uno dei più grandi autori. Il brano viene introdotto da una parte recitata di Modugno, per poi aprirsi sul cantato e crescere con una combinazione tra voce e cori, seguendo lo stile tipico delle canzoni anni sessanta. Nonostante al giorno d’oggi ci siano videochiamate, social e whatsapp, la canzone resta attuale in quanto i rapporti d’amore a distanza sono sempre difficili. 

 

Premiata Forneria Marconi – Impressioni di settembre

In Italia le band sono sempre state messe un po’ in secondo piano rispetto ai cantautori, sebbene negli anni ‘70 la scena progressive rock del nostro paese era così fiorente da fare invidia a quella britannica. Impressioni di settembre è un brano splendido che alterna parti di chitarra acustica e voce, con esplosioni strumentali di sintetizzatori. In particolare, il sintetizzatore Moog venne usato per la prima volta in una produzione italiana. Si dice che lo strumento fosse così costoso che la band dovette chiederlo in prestito all’unico importatore italiano dell’epoca. 

 

Pino Daniele – Napule è 

Con questo brano si apre il disco di esordio del grande Pino Daniele, intitolato Terra mia e uscito nel 1977. In questa bellissima canzone di apertura, Pino Daniele parla della sua città natale riuscendo a descriverne pregi e difetti con un gusto agrodolce. Napule è unisce la canzone tradizionale partenopea con elementi jazz e rock che caratterizzeranno poi tutta la discografia di Pino Daniele. 

Lucio Battisti – Acqua azzurra, acqua chiara 

Una delle canzoni anni 70 italiane più famose in assoluto che non poteva certo mancare nella nostra rassegna. Certo, Battisti ha scritto brani più interessanti, ma questo rimane un vero e proprio classico del tempo e una delle più belle canzoni d’amore degli anni ‘70.

 

 

 

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