Epiphone Les Paul Standard Plus Top Pro – Recensione 

Ultimo aggiornamento: 20.04.24

 

Principale vantaggio

Riteniamo che la chitarra abbia un rapporto qualità/prezzo notevole. È uno strumento di fascia media ma le sue prestazioni sono di livello superiore.

 

Principale svantaggio

Poco da ridire sulla chitarra se non che è un po’ pesante e ciò è sempre scomodo, soprattutto se si suona diverso tempo in piedi. I pickup ProBucker al ponte e al manico, poi, vi sorprenderanno.

 

Verdetto 9.8/10

Se dovessimo consigliare una chitarra a un principiante che sogna una Gibson Les Paul ma non ha il denaro sufficiente, non avremmo alcun dubbio nell’indicare questa Epiphone.

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DESCRIZIONE CARATTERISTICHE PRINCIPALI

 

Chitarra di fascia media

Una buona chitarra ma al tempo stesso economica è la Epiphone Les Paul Standard Plus Top Pro dove il rapporto qualità/prezzo è da considerare con favore. Chitarra, quindi, di fascia media ma con una buona resa a giudicare dai pareri espressi da quanti l’hanno acquistata. Il corpo di questo interessante strumento è in mogano massello mentre la tavola è in acero fiammato. 

In sostanza si tratta degli stessi materiali, relativamente parlando, che troviamo anche nelle Les Paul firmate Gibson. Chiaramente in quel caso la qualità è migliore ma stiamo parlando anche si una chitarra che costa qualche migliaio di euro mentre nel nostro caso ne bastano poche centinaia per comprarla. 

Rispetto al manico la paletta ha una angolatura di 14°; perché ci teniamo a riportarvi questo dato? Perché una paletta realizzata in questo modo incrementa la pressione sul capotasto, di conseguenza si ha più sustain.

 

Buoni pickup

Una vera sorpresa si riveleranno, per chi non li conosce ancora, i pickup ProBucker riprogettati da zero e lanciati sul mercato poco meno di un decennio fa in occasione del 140esimo anniversario di Epiphone. I pickup si ispirano agli osannati PAF, vero oggetto di culto tra gli estimatori della Gibson e in particolare della Les Paul. 

La cosa bella è che si riesce a ottenere una ottima riproduzione dei PAF a costi contenuti, ricordate stiamo parlando di una chitarra di fascia media. Ma cerchiamo di essere concreti e sintetici descrivendo il suono con poche e semplici parole che diano immediatamente l’ida di cosa dovranno aspettarsi le orecchie di chi deciderà di acquistare il modello in esame: i pickup ProBucker hanno un suono caldo e corposo. 

In particolare al manico c’è il ProBucker 2 mentre al ponte c’è il ProBucker 3 che ha un’uscita maggiore. I pickup, inoltre, hanno il coil tapping (da non confondere con lo split coil) che si attiva mediante il potenziometro del volume.

 

Hardware degno di nota

Niente male l’hardware con il ponte locktone Tune-o-matic facile da regolare e che mantiene ottimamente l’accordatura grazie alla collaborazione con le meccaniche Grover 14:1. L’estetica non mancherà di fare breccia nei cuori di chi adora le chitarre vintage. Tutto sembra decentemente rifinito con una discreta verniciatura. 

Ma allora questa chitarra è perfetta? È un vero affare così come l’abbiamo presentata fino a questo momento? Allora, stiamo calmi. L’abbiamo elogiata ma sempre come strumento di fascia media, perciò non significa che possa reggere il confronto con una Gibson Les Paul perché è e resta una Epiphone per principianti, che comunque si affezioneranno talmente allo strumento che difficilmente lo venderanno quando arriverà il momento di passare a una chitarra più professionale. 

Magari la terranno come chitarra di scorta da suonare di tanto in tanto ricordando con un sorriso quando sbagliavano mille volte l’intro di Sweet child o’ mine, mentre adesso eseguono l’assolo finale a occhi chiusi proprio grazie alle tante volte che si sono esercitati con questa Epiphone. Piccola critica da muovere in chiusura: la chitarra è un po’ pesante.

 

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2 COMMENTI

Roberto

December 8, 2020 at 7:29 pm

Da felice possessore di una Gibson Slash Appetite e una Traditional Iced Tea ho acquistato quest’anno una Epiphone Standard Plus Top Pro Green Burst x suonare e esercitarmi a casa senza paura di maltrattare la chitarra e procurargli segni e graffi, beh sono rimasto sbalordito,la mia prima chitarra fu una Epiphone Gothic Lp Studio con set up,meccaniche e pick up pessimi a dir poco, lei invece ha delle rifiniture bellissime e curate, senza imperfezioni, un set up migliorabile dal liutaio sicuramente ma allo stesso tempo suonabile e godibile già da subito, delle ottime meccaniche Grover e finalmente dei buoni pickup, una chitarra generosa per la quale se non si hanno particolari esigenze non occorre modificare nulla (eccetto il salto dal liutaio x il set up che é sempre consigliabile anche con le Gibson), i pick up sono finalmente validi e grazie al coil tapping si possono ottenere svariate combinazioni del suono, ma quello davvero che mi ha stupito resta la chitarra in sé, il colore, il binding perfetto,i tasti che non sporgono, insomma o sono stato fortunato io oppure bisogna fare davvero un plauso alla Epiphone perché il salto qualitativo c’è stato davvero, la mia chitarra é stata prodotta a Ottobre 2019 nello stabilimento di Quingdao in Cina, a differenza della bella recensione, non lo ritengo un prodotto di serie B, nel senso che non è affatto necessario passare a una Gibson per ottenere uno strumento più professionale, con Gibson entrano in gioco altri fattori sicuramente si parla di strumenti più pregiati sia sotto il punto di vista di legni e elettronica, ma anche di impatto migliore sul pubblico dove il nome sulla paletta fa la sua parte.

Risposta
PManager

December 15, 2020 at 3:12 pm

Salve Roberto,

la Epiphone è una marca di ottimo livello, riteniamo che questa sia una chitarra assolutamente valida. La proponiamo agli appassionati che vorrebbero acquistare una Gibson, ma magari non possono permettersela in quanto queste chitarre si presentano con dei prezzi alquanto proibitivi. Come hai affermato tu stesso, legni ed elettronica delle Gibson sono di livello molto più alto rispetto a quelli delle Epiphone, quindi è naturale magari voler passare ad una Les Paul dopo aver suonato la Epiphone, anche solo per il gusto di suonare uno strumento di qualità più alta. Per il resto, non riteniamo ci siano chitarre di serie A o serie B, tutto sta al gusto personale del musicista e ovviamente a quanto si trova bene con lo strumento, noi ci limitiamo a consigliare quelle più convenienti, evidenziando comunque anche i difetti. Ti ringraziamo per il tuo commento e per aver condiviso la tua esperienza con noi e con gli altri utenti.

Saluti

Team LCF

Risposta