Dark Side of The Moon – Recensione

Ultimo aggiornamento: 24.04.24

 

Principale vantaggio

Dark Side of The Moon è stato il disco che ha portato il prog rock nel circuito della musica ‘mainstream’, contribuendo ad accrescere il già notevole successo della band britannica. Questo album dei Pink Floyd viene considerato da molti un vero capolavoro e a ben vedere: dieci tracce una più bella dell’altra tra le quali troviamo le bellissime Breathe, The Great Gig in The Sky, Money e Time. Questo è un disco leggendario da avere nella vostra collezione, se siete appassionati dei Pink Floyd e del prog rock, ma anche se amate la musica in generale. 

 

Principale svantaggio

La produzione del veterano Alan Parsons diede al disco il suono profondo, pulito e allo stesso umano. La rimasterizzazione effettuata per questa edizione non rende giustizia al lavoro di Parsons, specialmente su vinile dove si può sentire un leggero rumore di sottofondo. Nulla che rovini l’esperienza di ascolto, ma probabilmente si poteva sperare in un remaster curato con più attenzione. Diciamo che se conoscete molto bene l’opera e siete abituati al suono del vinile originale, potreste rimanere un po’ delusi. 

 

Verdetto: 9.8/10

The Dark Side of The Moon è un disco imperdibile sia se vi state avvicinando ai Pink Floyd, sia se avete una vecchia edizione. Questo capolavoro racchiude l’essenza della band inglese, grazie alle composizioni di musicisti di altissimo livello come David Gilmour, Richard Wright e Roger Waters. Un vero e proprio viaggio durante il quale verrete accompagnati da un caleidoscopio di note, melodie e trovate geniali che ancora oggi restano ineguagliabili. Il nostro verdetto quindi è assolutamente positivo, sebbene non diamo il punteggio pieno al remaster proprio perché riteniamo si potesse fare un lavoro migliore. 

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DESCRIZIONE CARATTERISTICHE PRINCIPALI

 

Un album leggendario

Nel 1973 i Pink Floyd godevano già di grande fama nel panorama musicale mondiale, grazie al loro prog rock raffinato, ma allo stesso tempo ‘accessibile’ che li aveva distinti da band dal carattere più ‘tecnico’ come quelle della scena di Canterbury. Con The Dark Side Of The Moon, la band si concede un ennesima virata, inserendo le sonorità psichedeliche in una forma canzone facilmente identificabile, senza ovviamente snaturare il carattere dell’opera. 

Registrato agli Abbey Road Studios di Londra con il mitico Alan Parsons dietro il mixer, The Dark Side of The Moon è un ‘concept album’ che affronta temi come la morte, il denaro, il tempo e la vastità della mente umana. Un vero e proprio viaggio musicale che vi trasporterà in un universo onirico, con tracce cariche di emotività tra la voce calda dei musicisti, le atmosfere psichedeliche e gli assoli appassionati di David Gilmour.

Le tracce 

Quando si parla di un disco come The Dark Side of The Moon è difficile ‘estrapolare’ delle tracce per trovare quelle più memorabili. L’opera va ascoltata nella sua interezza, in quanto le tracce sono perfettamente collegate tra di loro e portate avanti da un preciso filo conduttore. Per questo vi consigliamo di inserire il disco nel lettore, premere play e lasciarvi trasportare. 

Le bellissime Time e Breathe colpiscono con melodie sognanti, tipiche dei Pink Floyd di quel periodo, dove David Gilmour aveva portato nelle composizioni il suo stile chitarristico caratterizzato da lenti vibrati e bending capaci di rapire il cuore dell’ascoltatore. La carica emotiva di The Great Gig in The Sky lascia spazio a Money un brano di stampo più ‘rock’ per poi tornare alla psichedelia dai toni epici di Us and Them, dove troviamo tinte jazz grazie al sassofono. Con Any Colour You Like i Pink Floyd tornano un po’ alle origini, con un prog rock coinvolgente. Il brano si conclude con le splendide Brain Damage ed Eclipse.  

 

Produzione 

Il disco fu prodotto agli Abbey Road Studios con l’aiuto del tecnico Alan Parsons che aveva già lavorato con la band per realizzare Atom Heart Mother. Parsons, come molti altri tecnici e musicisti che avevano contribuito alla realizzazione del disco, si disse in seguito poco felice del trattamento da parte della band: lui e tanti altri (come la cantante di The Great Gig in The Sky) vennero sottopagati e non videro una sterlina dal successo planetario del disco. 

Dissapori a parte, la produzione di The Dark Side of The Moon è un vero gioiello di tecnica sonora che in questo remaster curato da James Guthrie (co-produttore di The Wall) viene riproposto con un missaggio più moderno. Il risultato è abbastanza gradevole, sebbene non sia paragonabile alla qualità del vinile originale.

 

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